Inaugurazione della "Galleria del Tempo" nelle Scuderie Borboniche di Palazzo Reale
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Inaugurazione della “Galleria del Tempo” nelle Scuderie Borboniche di Palazzo Reale Un percorso multimediale permanente attraverso gli oltre 2500 anni della storia di Napoli. Reperti, proiezioni, testi e immagini per orientarsi nella visita della città. La visita è compresa nel biglietto d’ingresso dell’Appartamento Storico del Palazzo Reale per tutto il periodo delle feste natalizie Napoli, 21 dicembre 2021 – Si apre oggi a Napoli un nuovo spazio museale, “La Galleria del Tempo”, che racconta, attraverso un percorso multimediale all’interno dei 1800 metri quadrati delle Scuderie Borboniche, la storia della città di Napoli, dal primo insediamento greco di Parthenope fino ai nostri giorni. Un racconto lungo più di 2500 anni, in cui si tratteggia il ruolo della città attraverso le genti che l’hanno abitata, le dominazioni, le dinastie, gli eventi, i personaggi e la cultura che l’hanno resa celebre nel mondo. Nelle antiche Scuderie Borboniche, ricavate alla fine del Settecento nel terrapieno del Giardino Romantico e oggetto di un restauro avviato nel 2013, è stato realizzato un progetto che offre ai visitatori un’introduzione alla scoperta della città e del suo territorio e che consente di orientarsi nello spazio urbano e attraverso i suoi circuiti archeologici, architettonici, museali e paesaggistici. “Dopo la recente apertura dei nuovi spazi espositivi nell’Appartamento Storico, in cui è allestita la mostra di Dante, - racconta il direttore Mario Epifani - Palazzo Reale triplica l’offerta per i visitatori restituendo un altro importante luogo storico alla fruizione. “La Galleria del Tempo” è un vero e proprio museo della città, grazie alla quale è possibile avere una visione globale della sua storia e del suo straordinario patrimonio. Come regalo di Natale, ai napoletani e ai turisti, abbiamo deciso di lasciare inalterato il costo del biglietto a 6 euro per tutto il periodo delle feste”. Nello spazio restituito al pubblico sono riconoscibili elementi che ne dichiarano l’originaria funzione di scuderia, come le mangiatoie in pietra di Bellona e la pavimentazione in basoli di pietra vulcanica, caratterizzata da pendenze e canali di scolo. Il percorso si snoda lungo le due navate delle scuderie, in cui la narrazione è scandita da reperti, pannelli descrittivi e proiezioni video e multimediali che fanno rivivere, anche attraverso il racconto di personaggi storici, la storia e lo splendore della città. Il viaggio parte dalla Napoli di oggi con la rappresentazione della sua strada più rappresentativa, Spaccanapoli, nella quale ci si immerge con la proiezione di una passeggiata da San Gregorio Armeno a piazza del Gesù Nuovo e si conclude con una passeggiata virtuale attraverso un vicolo animato dagli artigiani, dai suoni e dai miti della città.
Un percorso in cui sono esposti reperti archeologici, come un frammento di un arco onorario di età severiana e le lastre marmoree con i nomi dei vincitori dei Giochi Isolimpici, ritrovati durante gli scavi per i lavori della metropolitana, e altri manufatti quali decorazioni in maiolica, sculture lignee ed elementi marmorei provenienti da chiese cittadine, fino a un modellino della pirocorvetta Etna, nave militare che fu tra le ultime realizzazioni della marina borbonica. Nella parte finale della visita, come introduzione alla passeggiata per le vie della città, uno spazio è dedicato al contemporaneo con un’opera di Lello Esposito che rappresenta, con l’arte di oggi, la Napoli di sempre. La Testa di Pulcinella, concessa in prestito dall’artista al Palazzo Reale di Napoli, richiama quella collocata in via dei Tribunali. Le proiezioni, invece, raccontano l’evoluzione urbanistica della città, luoghi simbolici come piazza Mercato, i martiri delle rivoluzioni di cui Napoli fu teatro e i grandi registi che l’hanno celebrata, come Roberto Rossellini e Francesco Rosi. Una città il cui centro storico dal 1995 è stato riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità per i suoi monumenti e per la ricchezza della sua cultura. Il progetto è stato ideato da Gregorio Angelini, già Direttore regionale dei beni culturali della Campania, che ha curato il coordinamento scientifico con la consulenza storica di Guido D’Agostino, già professore ordinario di Storia moderna e Storia del Mezzogiorno all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, la direzione dei lavori di Catello Pasinetti (sezione architettonica) e Daniela Giampaola (sezione archeologica) e realizzato grazie a un finanziamento del Programma Operativo Interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo” 2007-2013. La progettazione dell’allestimento è stata curata da Luigi Di Vito, Giovanni Di Vito e Antonietta Groia dello Studio Vitruvio di Potenza La visita è compresa nel biglietto d'ingresso dell’Appartamento Storico del Palazzo Reale di Napoli per tutto il periodo delle feste natalizie al costo di 6 euro Esposizione permanente - Apertura al pubblico dal 21 dicembre 2021 h. 14.00 Orario: 9.00-16.00 (ultimo ingresso h.15.00, chiuso il mercoledì) Biglietteria www.coopculture.it - Info www.palazzorealedinapoli.org Ufficio stampa Palazzo Reale: Diana Kühne - cell. +39 337 929093 info@dkcomunicazione.com - ufficiostampa.pal-na@beniculturali.it
Il percorso L’accesso alle Scuderie Borboniche si trova in fondo al Giardino Romantico, in corrispondenza della terrazza verso Castel Nuovo, e avviene attraverso una scala con ascensore che introduce a una sala di accoglienza e nella quale è riprodotta la Mappa topografica della città di Napoli e de’ suoi contorni di Giovanni Carafa, duca di Noja, risalente al 1775. Il racconto si snoda attraverso la storia dei popoli che l’hanno abitata a partire dalla colonia greca di Parthenope, passando dall’Impero romano al ducato bizantino e proseguendo con la dominazione delle dinastie normanna, sveva, angioina e aragonese per arrivare al viceregno spagnolo, fino all’arrivo dei Borbone, la breve vita della Repubblica partenopea e la parentesi napoleonica con il successivo ritorno dei Borbone sul trono delle Due Sicilie e infine l’annessione al Regno d’Italia. Il percorso ha inizio con la proiezione di immagini di una passeggiata virtuale a Spaccanapoli, decumano della città greco-romana, che immerge in modo coinvolgente il visitatore nella vita della città contemporanea. Periodo greco-romano Dopo la prima proiezione multimediale si accede alla sezione dedicata all’Antichità, dove sono esposti i reperti provenienti dai recenti scavi per la realizzazione delle nuove stazioni della metropolitana, curati dalla Soprintendenza. La sezione è introdotta da un frammento marmoreo appartenente a un arco onorario di Settimio Severo, recuperato tra i resti di una torre bizantina durante i lavori della stazione di piazza Bovio, sul quale è raffigurata una nave che solca un mare popolato da animali tra i quali sembra di poter riconoscere una foca monaca, al tempo presente nel Mediterraneo. Nella sezione sono poi esposti numerosi frammenti delle lastre che decoravano il santuario dei Giochi Isolimpici, che includeva un preesistente Gymnasium, sulle quali sono riportati in greco i nomi dei vincitori delle varie edizioni a partire dal 2 d.C. Le lastre sono state ritrovate nel cantiere della stazione Duomo. Periodo normanno-svevo I testi successivi illustrano la fase bizantina e il periodo normanno-svevo; da qui si accede alla galleria composta da 18 campate a volta, lungo un percorso contrassegnato dalle mangiatoie delle scuderie. Sulla destra, all’interno di una teca, è conservata una scultura lignea della metà del XIV sec. raffigurante Sant’Aniello, compatrono di Napoli, proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Monte dei poveri. Periodo angioino e aragonese
Al centro della galleria sono proiettati gli ologrammi di personaggi rappresentativi della Napoli trecentesca, con il re Roberto d’Angiò che dialoga con Simone Martini, Giotto, Boccaccio e Petrarca, interpreti del periodo di massimo splendore del regno angioino. L’esposizione delle preziose maioliche provenienti dalle chiese di San Giovanni a Carbonara e di Santa Maria Donnaregina Vecchia racchiude il periodo aragonese, corrispondente alla fase del Rinascimento napoletano e rappresentato da un’altra serie di ologrammi che propongono un dialogo tra Alfonso d’Aragona, Giovanni Pontano e Jacopo Sannazaro. Sulla sinistra sono proiettate le immagini dei castelli di Napoli e della Tavola Strozzi (1472), il primo e più celebre documento figurativo di Napoli alle soglie dell’età moderna, che raffigura il rientro della flotta aragonese dopo la battaglia di Ischia nel 1465. Le successive proiezioni illustrano luoghi iconici come Piazza Mercato, ricordando i martiri delle diverse rivoluzioni partenopee. Periodo vicereale e borbonico Di seguito testi e immagini ripercorrono le fasi del viceregno spagnolo e del Regno di Napoli, divenuto finalmente autonomo con i Borbone, in un racconto per immagini evocative degli eventi storici e dei monumenti più rappresentativi della città, contrappuntato da sculture ed elementi decorativi provenienti da chiese del centro storico, come gli angeli capoaltare in marmo dalla chiesa di Gesù e Maria e i grandi angeli in legno intagliato e dorato dal complesso di Santa Maria di Monteverginella. Della tarda epoca borbonica, al tempo del Regno delle Due Sicilie, sono esposti anche un centrotavola di manifattura francese appartenente alle collezioni di Palazzo Reale (in cui è evidente la sostituzione dello stemma borbonico con quello sabaudo) e un modellino della pirocorvetta Etna (dal Museo di San Martino), nave militare che fu tra le ultime realizzazioni della marina borbonica. Il Novecento Lo scorso secolo è rappresentato da una selezione di estratti da capolavori cinematografici come Paisà di Roberto Rossellini e Le mani sulla città di Franco Rosi, che illustrano la storia di Napoli nel passaggio cruciale dalla Seconda guerra mondiale agli anni del miracolo economico italiano. Alla fine del XX secolo (1995) il centro storico di Napoli è stato inserito nell’elenco del Patrimonio mondiale UNESCO. Il percorso espositivo si conclude con la rievocazione dei suoni e dei colori di un vicolo del centro storico napoletano che ci proietta in una contemporaneità intrisa di tradizione, introdotta da un Pulcinella dell’artista Lello Esposito. Elenco opere esposte
Elemento lapideo (lastra arco Settimio Severo), proveniente dal cantiere ANM UNIVERSITÀ, II-III secolo d.C. 58 frammenti lapidei GIOCHI ISOLIMPICI, provenienti dal cantiere ANM DUOMO, I secolo d.C. Sant’Aniello, scultura lignea proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Monte dei poveri, metà XIV secolo. Pannelli con maioliche, provenienti dalla chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia, metà XV secolo Pannelli con maioliche, provenienti dalla chiesa di San Giovanni a Carbonara, metà XV secolo Serie di mattonelle maiolicate della fine del XVII secolo, provenienti dal complesso di monumentale di Santa Maria Donnaregina Vecchia Angeli capoaltare, marmo, provenienti dalla chiesa di Gesù e Maria, fine XVII secolo Volute con angeli, legno intagliato e dorato, provenienti dal complesso di Santa Maria di Monteverginella, XVIII secolo Surtout de table con stemmi Borbone e Savoia, bronzo dorato, manifattura francese, ca. 1845, dal Palazzo Reale di Napoli Modellino della pirocorvetta Etna, 1860, in deposito dal Museo di San Martino Lello Esposito, Testa di Pulcinella, bronzo, 2000, concesso in prestito dall’artista
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