IL REGIME FISCALE PER GLI ENTI ESCLUSI DALLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE - Luca Caramaschi
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Bussole / 9 Luca Caramaschi IL REGIME FISCALE PER GLI ENTI ESCLUSI DALLA RIFORMA DEL 9 TERZO SETTORE In collaborazione con
Il regime fiscale per gli enti esclusi dalla Riforma del Terzo settore A cura di Luca Caramaschi Gruppo di lavoro Massimiliano Artioli Francesco Aurisicchio Federica Cazzaniga Luca Masera Prima edizione gennaio 2020 In collaborazione con La presente pubblicazione potrebbe essere oggetto di futuri aggiornamenti in relazione ai Decreti attuativi non ancora emanati e ad ogni altro provvedimento che potrebbe modificare o integrare la situazione normativa attuale.
Indice Inquadramento 4 Introduzione 5 1 Premessa 7 2 Il perimetro dei soggetti esclusi 9 I soggetti normativamente esclusi 2.1 9 I soggetti volontariamente esclusi 2.2 11 I soggetti non menzionati 2.3 11 3 Le modifiche introdotte dalla Riforma 13 Il tema della decorrenza 3.1 13 Il contenuto delle modifiche 3.2 14 4 Le norme fiscali applicabili 18 Le disposizioni contenute nel TUIR 4.1 18 Le previsioni contenute nel DPR 633/1972 4.2 28 Il regime forfettario ex art. 145 TUIR 4.3 30 5 Conclusioni 35
Inquadramento agli Instant book La Riforma del Terzo Settore è intervenuta organicamente per ridefinire e riorganizzare l’intero funzionamento del non profit nel nostro Paese. Un cambiamento importante che non riguarda solo le organizzazioni direttamente coinvolte in questo processo. Quando parliamo di Terzo Settore e di non profit intendiamo soprattutto volgere lo sguardo a quel patrimonio di esperienze, di partecipazione civile, di cittadinanza attiva, che nelle diverse sfumature culturali e sociali viene espresso per il tramite delle organizzazioni che compongono questo variegato mondo. Ciascuna di esse dovrà avviare un ripensamento e una ri-collocazione. Lo spartiacque sarà rappresentato dall’essere dentro o fuori dal Registro nazionale degli enti di Terzo settore, ma anche dalla sezione specifica dello stesso nella quale andrà a collocarsi. Un ripensamento che andrà a incidere fortemente sugli scopi di ogni singolo soggetto e in modo sostanziale sulla quotidianità organizzativa e nel sul modo di intendere e fare non profit. Il cambiamento sarà anche e soprattutto culturale, sociale, partecipativo e democratico, nelle pratiche associative e, nella governance. Anche i Centri di Servizio per il Volontariato sono stati oggetto di attenzione da parte del Codice del Terzo settore, che li riconosce come una importante infrastruttura del nuovo sistema. E proprio nell’ambito del nuovo mandato affidato dalla Riforma ai Centri di Servizio, CSVnet Lombardia e CSVnet, l’Associazione nazionale dei Centri di Servizio, hanno inteso dedicare una apposita collana di “instant book” alle varie innovazioni introdotte dal Codice. Lo scopo è sostenere e accompagnare la stagione di cambiamento che gli Enti del Terzo Settore affronteranno, e nel contempo fornire approfondimenti e linee guida che possano agevolare volontari, soci, operatori e dirigenti associativi nell’interpretazione delle norme introdotte o modificate dalla riforma. Attilio Rossato – Presidente CSVnet Lombardia Stefano Tabò – Presidente CSVnet 4
Introduzione agli Instant book In questa collana Bussole ci occuperemo espressamente del Codice del Terzo settore nei suoi elementi innovatori, ma anche di modifica rispetto ai contesti normativi abrogati. Ricordiamo che Il Codice rientra nell’intendimento esplicito della legge delega che prevede un quadro normativo unitario per gli enti del Terzo settore (ETS). Infatti oltre al Codice stesso sono da annoverare anche i decreti legislativi sulla “Revisione della disciplina in materia di impresa sociale”, sulla “Disciplina dell’istituto del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche” e sulla “Istituzione e disciplina del servizio civile universale”. L’informativa che segue quindi, come le altre della collana, illustra e approfondisce diverse questioni e problematiche regolate dai decreti attuativi della legge delega di Riforma del Terzo settore. L’obiettivo è promuovere e arricchire la consapevolezza e la conoscenza e quindi di poter accedere con compiutezza ad informazioni precise e dettagliate. Ogni volume della collana si pone in diretta continuità con gli altri e avrà un taglio eminentemente pratico e di natura divulgativa. L’auspicio è che la scelta della semplicità di base nella redazione del testo, possa permettere anche a chi non esercita un ruolo o una professione tecnica, di comprendere i cambiamenti introdotti. Evidenziamo inoltre che i testi sono stati oggetto di lavoro all’interno di un quadro applicativo ancora non definito. Infatti nonostante il Codice sia entrato in vigore il 3 agosto 2017, la sua applicazione è concretamente introdotta nel sistema secondo una complessa tempistica graduale: ad esempio le norme fiscali del titolo X del Codice in genere devono attendere il periodo d’imposta successivo a quello di operatività del RUNTS, oltre all’autorizzazione della Commissione europea per divenire operative. Quindi i medesimi testi potranno essere oggetto di revisione in relazione all’emanazione di ogni decreto regolamentare o di atti ministeriali. Un ringraziamento finale va agli esperti per la loro disponibilità nella realizzazione dei testi e con i quali abbiamo condiviso la necessità, quando siamo partiti con questo progetto, di provare a rendere accessibili concetti e definizioni a chi tecnicamente non è esperto delle materie trattate. Del resto, il ruolo che i Centri di Servizio per il Volontariato devono svolgere, è anche quello di avvicinare volontari ed operatori sociali alle norme ed alla corretta gestione delle realtà associative. Alessandro Seminati – Direttore CSVnet Lombardia Roberto Museo – Direttore CSVnet 5
LEGENDA CTS Decreto Legislativo (D.Lgs.) 3 luglio 2017, n. 117 “Codice del Terzo settore” CTS Codice del Terzo settore - Decreto Legislativo (D.Lgs.) 3 luglio 2017, n. 117 ETS ente di Terzo settore ODV Organizzazione di Volontariato APS Associazione di Promozione Sociale ONLUS Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale ENC Ente non commerciale IS impresa Sociale ASD Associazione Sportiva Dilettantistica RUNTS Registro Unico Nazionale Terzo settore PA Pubblica Amministrazione C.C./c.c. Codice Civile TUIR/Tuir Testo Unico delle Imposte sui Redditi - Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) 22 dicembre 1986, n. 917 IVA Imposta sul Valore Aggiunto Coni Comitato olimpico nazionale italiano 6
1 Premessa Come osservato dal Consiglio ETS), iscritti in una delle sezioni di Stato nel parere n. 00927 del del Registro Unico Nazionale Terzo 31.05.2017, con la Legge Delega Settore (in acronimo RUNTS), va di Riforma del Terzo settore comunque evidenziato lo sforzo (L. 106/2016) il legislatore ha operato dal legislatore delegato posto l’obiettivo, da realizzarsi di riunire, per mano del D.Lgs. n. attraverso l’adozione di più decreti 117/2017, in un unico Codice del legislativi, di operare un riordino Terzo settore molte delle realtà la complessivo ed organico del cui disciplina codicistica è stata sistema normativo di riferimento. affidata in passato a discipline “La scelta del Governo di limitarsi settoriali. a creare soltanto un sotto-settore È con l’art. 4 comma 1 del citato delle associazioni e fondazioni decreto, che vengono individuate operanti nel Terzo settore le seguenti categorie di ETS: avrà verosimilmente l’effetto di determinare un ulteriore – Organizzazioni di volontariato svuotamento di contenuto (in acronimo ODV); normativo del Libro I del codice – Associazioni di promozione civile ”. 1 sociale (in acronimo APS); In un contesto nel quale non – Enti filantropici; tutti gli enti appartenenti al Terzo – Imprese sociali, incluse le settore faranno parte dei nuovi cooperative sociali; Enti del Terzo settore (in acronimo – Reti associative; – Società di mutuo soccorso; 1 Pag. 8, lett. b) del Parere Consiglio di Stato n. 00927 del 31 maggio 2017. 7
– Associazioni riconosciute e le norme del presente Codice e non riconosciute; sia depositato nel Registro unico – Fondazioni; nazionale del Terzo settore. Per lo – Altri enti di carattere privato svolgimento di tali attività deve diversi dalle società, essere costituito un patrimonio destinato e devono essere tenute costituiti per il perseguimento, separatamente le scritture senza scopo di lucro, di finalità contabili di cui all’articolo 13. civiche, solidaristiche e di utilità Osservando, quindi, le realtà sociale mediante lo svolgimento che faranno parte della nuova di una o più attività di interesse famiglia degli ETS si individuano generale in forma di azione sia soggetti cosiddetti “tipizzati” volontaria o di erogazione (organizzazioni di volontariato, gratuita di denaro, beni o servizi, associazioni di promozione di mutualità o di produzione sociale, enti filantropici, imprese o scambio di beni o servizi, ed sociali incluse le cooperative iscritti nel RUNTS. sociali, reti associative e società di mutuo soccorso), sia soggetti Il medesimo articolo 4 prevede che andranno a collocarsi nella inoltre che agli enti religiosi categoria residuale “altri enti civilmente riconosciuti si del Terzo settore” presente nel applicano le norme del Codice RUNTS (si tratta delle associazioni del Terzo settore limitatamente riconosciute e non riconosciute, allo svolgimento delle attività delle fondazioni e degli altri enti di cui all’articolo 5, a condizione di carattere privato diversi dalle però che per tali attività ogni società). ente adottati un regolamento, in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata, che, ove non diversamente previsto ed in ogni caso nel rispetto della struttura e della finalità di tali enti, recepisca 8
2 Il perimetro dei soggetti esclusi Volendo quindi definire il 2.1 I soggetti perimetro dei soggetti esclusi normativamente esclusi dalla disciplina degli ETS è necessario operare una Il comma 2 dell’art.4 del D.Lgs. distinzione tra: 117/2017 fornisce una tassativa elencazione dei soggetti che a) soggetti che risultano per non potranno mai essere normativamente esclusi considerati ETS. dalla nuova disciplina Si tratta di: applicabile agli ETS; – Amministrazione pubbliche di b) soggetti potenzialmente cui art. 1 comma 2 D.Lgs. iscrivibili nella categoria 165/2001; residuale del RUNTS che – Formazioni e associazioni volontariamente decidono politiche; di non applicare la nuova – Sindacati; disciplina applicabile agli – Associazioni professionali; ETS; – Associazioni di c) soggetti non richiamati dal rappresentanza di categorie D.Lgs. 117/2017. economiche; – Associazioni di datori di lavoro; – Enti sottoposti a direzione e coordinamento o controllati dai suddetti soggetti. 9
In merito a quest’ultimi, sempre il D.Lgs. 117/2017, ad opera della citato comma 2 dell’art.4 individua legge n. 12/2019 di conversione del alcune categorie di soggetti per le DL 135/2018 che, all’art. 11-sexies quali si determinano specifiche recante “Disposizioni urgenti in applicazioni in relazione anche materia di enti del Terzo settore”, alle rispettive discipline speciali. esclude dall’esclusione e quindi Si tratta di: ricomprende nel novero dei nuovi – soggetti operanti nel settore ETS della protezione civile: sono “le associazioni o fondazioni di organizzazioni di volontariato diritto privato ex Ipab derivanti che svolgono l’attività di dai processi di trasformazione delle istituzioni pubbliche di interesse generale prevista assistenza o beneficenza, ai sensi dalla lettera y) del comma 1 del decreto del Presidente del dell’art.5 D.Lgs. 117/17 e che Consiglio dei ministri 16 febbraio applicano le disposizioni 1990, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 febbraio previste in tale decreto nel 1990, e del decreto legislativo rispetto delle disposizioni in 4 maggio 2001, n. 207”. Ciò in materia di protezione civile quanto, precisa la disposizione dettate dall’art. 1 comma 1 citata, “la nomina da parte lettera d) della Legge 30/2017; della pubblica amministrazione degli amministratori di tali – corpi volontari dei vigili del enti si configura come mera fuoco delle Province designazione, intesa come autonome di Trento e di espressione della rappresentanza Bolzano e della Regione della cittadinanza, e non si configura quindi mandato autonoma della Valle d’Aosta. fiduciario con rappresentanza, sicché è sempre esclusa qualsiasi Sempre in riferimento alla forma di controllo da parte di categoria degli “Enti sottoposti quest’ultima”. a direzione e coordinamento o controllati dai suddetti soggetti” va evidenziata la modifica introdotta all’art. 4 comma 2 del 10
2.2 I soggetti disciplina prevista in generale per gli enti non commerciali. volontariamente esclusi Nulla, quindi, rimarrà come prima, sia per coloro che entreranno a far Si tratta di coloro che, pur parte della grande famiglia degli potendo potenzialmente applicare ETS, che per quanti decideranno le disposizioni contenute di rimanerne esclusi. nel D.Lgs. 117/2017, in quanto presentano le caratteristiche di iscrivibilità nel RUNTS al fine 2.3 I soggetti non di assumere la qualifica di ETS, menzionati decidono spontaneamente di rimanerne fuori. Vi sono poi quelle tipologie di enti Le ragioni di tale scelta che non risultano “menzionati” possono essere essenzialmente dalla Riforma. riconducibili ad una valutazione È il caso, ad esempio, dei di nuovi assetti organizzativi e comitati, tipicamente costituiti degli adempimenti di natura sia per l’organizzazione di eventi gestionale sia amministrativa ma anche per lo svolgimento nonché pubblicitaria che la di attività di soccorso e nuova disciplina degli ETS di beneficenza, o per la prevede a fronte di agevolazioni promozione di opere pubbliche, e/o opportunità che soprattutto monumenti, esposizioni, mostre, le realtà di piccole e medie ecc. Pur trattandosi di figure dimensioni potrebbero giudicare espressamente disciplinate e valutare non interessanti. dal libro I del Codice Civile agli Vedremo che per tali realtà il articoli 39 e seguenti, le stesse regime fiscale applicabile al di non risultano espressamente fuori della riforma non si presenta ricondotte ad alcuna categoria particolarmente premiante, e tipica dei soggetti iscrivibili al ciò alla luce delle importanti RUNTS. modificazioni che lo stesso D.Lgs. Se in linea teorica si potrebbe 117/2017 ha apportato anche alla propendere per la loro inclusione 11
nella categoria residuale degli ETS quali “altri enti di carattere privato diversi dalle società” è altrettanto vero che il fatto di svolgere attività non sempre riconducibili a quelle ritenute dal legislatore di “interesse generale” fa propendere per la loro esclusione. Sul punto sarà necessario attendere chiarimenti ufficiali. 12
3 Le modifiche introdotte dalla Riforma Per coloro, quindi, che non delle previsioni contenute applicheranno le previsioni nel D.Lgs. 117/2017 riguardanti contenute nel D.Lgs. 117/2017, i soggetti “esclusi” dalla occorre comprendere quali riforma, l’Agenzia delle Entrate saranno, a riforma definitivamente ha precisato, in occasione in vigore, le disposizioni di dell’incontro con la stampa carattere fiscale concretamente specializzata tenuto nel mese applicabili. Tralasciando di febbraio 2018 (TELEFISCO), e normative speciali tuttora successivamente ribadito nel applicabili (come nel caso delle paragrafo 5.2 della circolare n. associazioni e società sportive 18/E del 1° agosto 2018, che dilettantistiche), vedremo che “l’art. 148, comma 3, del TUIR, nella lo stesso D.Lgs. 117/2017 apporta versione precedente, conserva modifiche rilevanti anche per chi efficacia fino a quando non inizieranno a essere applicabili le resterà fuori dalla riforma. nuove disposizioni fiscali previste dal Titolo X del Codice del Terzo 3.1 Il tema della Settore (CTS)”1 decorrenza e che “anteriormente alla piena Con riferimento alla decorrenza operatività del CTS, tutte 1 Comma 2 art. 104 del CTS “Le disposizioni del titolo X, salvo quanto previsto dal comma 1, si applicano agli enti iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore a decorrere dal periodo di imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea di cui all’articolo 101, comma 10, e, comunque, non prima del periodo di imposta successivo di operativita’ del predetto Registro”. 13
le associazioni culturali, previsione contenuta nel di promozione sociale e di comma 1 lettera a) dell’art.89 formazione extra-scolastica D.Lgs. 117/2017); della persona, ivi comprese quelle che non diventeranno ETS, – non potranno applicare in potranno continuare a fruire della nessun caso il regime decommercializzazione prevista forfettario previsto dalla Legge dall’art. 148, comma 3, del TUIR, n. 398 del 1991 (in quanto non sempre che siano in possesso dei requisiti attualmente previsti”. rientranti nella previsione soggettiva recata dalla Viene quindi confermato che medesima legge). le modifiche, principalmente contenute negli articoli 89 e 102 Con riferimento all’applicazione del D.Lgs. 117/2017, troveranno dell’agevolazione di cui all’art. applicazione solo nel momento 148, comma 3 del TUIR si osserva in cui anche la riforma degli ETS come tale disposizione sia stata entrerà definitivamente in vigore. interessata nel 2019 da due interventi normativi che hanno 3.2 Il contenuto delle stabilito quanto segue: modifiche – con la Legge di Bilancio 2019 (comma 1022 art. 1 L. 145/2018) Entriamo ora nel merito delle il legislatore ha ricompreso modifiche normative recate nel dettato dell’art. 148 c.3 del dagli articoli 89 e 102 del CTS Tuir anche “le strutture che interessano sostanzialmente periferiche di natura coloro che resteranno fuori dalla privatistica necessarie agli Riforma del Terzo settore e quindi enti pubblici non economici non assumeranno la qualifica di per attuare la funzione di ETS: preposto a servizi di pubblico – non potranno applicare in interesse” toto la decommercializzazione – con il successivo D.L. 34/2019, disposta dal comma 3 dell’art. convertito nella legge 58/2019, 148 del TUIR (stante l’esplicita all’art. 14, si è provveduto a 14
“ripristinare” l’originaria dalla precedente legge di formulazione dell’art. 148 c.3 bilancio 2019. nella versione ante modifiche d.lgs. 117/2017 e, Preso atto dei citati interventi successivamente, a reintegrare normativi, andiamo quindi a l’art.89 c.4 del d.lgs. 117/2017 sintetizzare le modifiche nello con la modifica apportata schema riepilogativo che segue. RIFERIMENTO MODIFICA 1 Art. 89 comma 4 All’articolo 148, comma 3 del TUIR (DPR D.Lgs. 117/2017 n. 917/86) le parole: “Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, (come modificato religiose, assistenziali, culturali, sportive dal Decreto Legge dilettantistiche, di promozione sociale e di 30 aprile 2019, n. formazione extra-scolastica della persona, 34, convertito con nonché per le strutture periferiche di natura modificazioni dalla Legge 28 giugno privatistica necessarie agli enti pubblici 2019, n. 58) non economici per attuare la funzione di preposto a servizi di pubblico interesse, non si considerano commerciali” sono sostituite dalle seguenti: “Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, sportive dilettantistiche, nonché per le strutture periferiche di natura privatistica necessarie agli enti pubblici non economici per attuare la funzione di preposto a servizi di pubblico interesse, non si considerano commerciali”. 2 Art. 102 comma 2 Sono altresì abrogate le seguenti disposizioni lett. e), f), g) D.Lgs. a decorrere dal termine di cui all’articolo 104, 117/2017 comma 2 (vedi nota 2): e) l’articolo 9-bis del D.L. n. 417/91, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 66/92; f) l’articolo 2, comma 31, della L. n. 350/2003; g) gli articoli 20 e 21 della L n. 383/2000; 15
Con riferimento alla prima valutare con estrema attenzione modifica, relativa alla la possibilità di migrare nel RUNTS decommercializzazione dei per assumere la qualifica di ETS, proventi commerciali contenuta laddove svolgano una o più delle nel comma 3 art. 148 TUIR, il testo attività di interesse generale originario del D.Lgs. 117/2017 previste dall’art. 5 D.Lgs. 117/2017. elimina dall’ambito applicativo dell’agevolazione le seguenti Con riferimento invece alla tipologie di associazioni: seconda modifica, riguardante – culturali l’applicazione del regime – di formazione extra-scolastica forfettario di cui alla Legge n. 398 della persona del 1991, viene ristretto l’ambito – di promozione sociale soggettivo di applicazione per riportarlo alla sua versione Se con riferimento a tale ultima originaria: il comparto sportivo categoria l’esclusione appare dilettantistico. Verranno quindi “automatica” (in quanto le abrogate tutte le disposizioni APS entreranno di diritto nella normative successive alla Legge categoria degli ETS cosiddetti 398/1991 che nel tempo avevano “tipizzati”) ben più delicata esteso tale regime a: appare la modifica per le altre – associazioni senza fine di tipologie di associazioni sopra lucro elencate. Si tratta, infatti, proprio – associazioni pro loco di quegli enti che, per evitare – associazioni bandistiche e cori di vedersi riqualificare come – associazioni amatoriali, soggetti “commerciali” in virtù filodrammatiche, di musica e del venir meno della descritta danza popolare legalmente agevolazione e della possibile riconosciute senza fini di lucro applicazione della previsione di perdita della qualifica di ente Di fatto, tali soggetti, a parte la non commerciale di cui all’art. 149 “naturale” irrilevanza degli introiti del TUIR, si troveranno a dover non aventi rilevanza fiscale (quali 16
le quote associative, i contributi sostanziali agevolazioni sotto il a fondo perduto, le erogazioni profilo reddituale. liberali, ecc.), non avranno più DISSALLINEMAENTO CON LA DISCIPLINA IVA Più articolato è il discorso relativo all’IVA e in particolare al contenuto dell’art. 4 commi 4 e seguenti del DPR 633/1972, comparto nel quale il legislatore delegato non interviene con riferimento alle previsioni applicabili ai soggetti esclusi dalla Riforma del Terzo settore, creando in tal modo un pericoloso disallineamento con quanto previsto ai fini reddituali. 17
4 Le norme fiscali applicabili Pur tenendo conto delle tutti gli enti non commerciali, e in richiamate modifiche, sotto particolare quanto determinato il profilo reddituale i soggetti dal comma 3 in merito alle che resteranno “esclusi” dal previsioni riguardanti le raccolte CTS, potranno continuare a fare pubbliche di fondi (lettera a) affidamento sull’attuale impianto e alla lettera b) i contributi normativo che risale al D.Lgs. pubblici, e nell’art. 148 dedicato 460/1997: agli enti non commerciali di tipo – sotto il profilo reddituale, associativo. negli articoli che vanno da 143 a 149 del TUIR; 4.1.1 Art. 143 TUIR: la raccolta – sotto il profilo IVA, nell’art.4 pubblica di fondi del DPR 633/1972. Per l’ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del comma 4.1 Le disposizioni 1 dell’articolo 143, si prevede, in sostanza, la possibilità di contenute nel TUIR raccogliere pubblicamente fondi allo scopo di reperire ulteriori Tra gli articoli presenti nel capo risorse finanziarie per meglio III del Titolo II del TUIR (articoli sostenere l’attività svolta. Il da 143 a 149) le previsioni che beneficio della non tassabilità contengono le agevolazioni più dovrebbe competere, peraltro, significative sono certamente indipendentemente dalla quelle contenute nell’art. 143 in destinazione di tali fondi e dal tema di reddito complessivo per loro utilizzo nelle attività dell’ente. 18
Le regole per la 143 TUIR si è resa necessaria decommercializzazione della allo scopo di non far concorrere raccolta fondi alla determinazione del reddito – deve essere pubblica, con ciò complessivo dell’ente le entrate intendendosi che si deve da questo conseguite mediante rivolgere a una massa la raccolta pubblica di fondi, in indistinta di soggetti; sostanza elargizioni liberali alle – deve essere occasionale; quali non è correlata alcuna – può avvenire anche mediante controprestazione. In particolare, l’offerta ai sovventori di beni, tale attività non viene considerata purché di modico valore, o come commerciale, anche se servizi; esiste un rapporto di scambio – deve avvenire in concomitanza (sovvenzione contro cessione o di celebrazioni, ricorrenze o prestazione), rapporto tuttavia campagne di sensibilizzazione. imperfetto in quanto il bene ceduto a fronte della sovvenzione A titolo di esempio, si pensi deve essere di valore limitato alle vendite di piante o di e tale da non generare l’ipotesi frutti organizzate nelle piazze di un rapporto equilibrato italiane dal WWF o dalle diverse tra valore della prestazione associazioni per la ricerca su eseguita dall’ente e valore della determinate malattie; si pensi sovvenzione da questo ricevuta. ancora alla possibilità, offerta L’attività, per non generare reddito all’associazione sportiva della imponibile, deve comunque avere squadra di calcio del paese, di il requisito della occasionalità; poter raccogliere sovvenzioni viene quindi disposta la regalando un gagliardetto, una sottrazione di un ulteriore sciarpa o un distintivo della elemento, quello dell’abitualità, squadra, collocandosi tale caratteristico delle attività iniziativa, ad esempio, nell’ambito imprenditoriali. delle celebrazioni del patrono. Ulteriore requisito: la raccolta La previsione contenuta nell’art. pubblica di fondi deve avvenire 19
esclusivamente in occasione 4.1.2 Art. 143 TUIR: i contributi di manifestazioni in cui l’ente pubblici in convenzione porta a conoscenza del pubblico La lettera b) del comma 3 la propria attività (celebrazioni, dell’articolo 143 del TUIR si occupa ricorrenze o campagne di dei contributi erogati agli enti non sensibilizzazione). Questo commerciali da Amministrazioni elemento rafforza il requisito di pubbliche per lo svolgimento pubblicità – intesa come attività di attività convenzionate. rivolta a un pubblico indistinto L’esenzione, che a differenza di – della raccolta. Il comma 2 quanto accade per la raccolta dell’articolo 2 del D.Lgs. 460/1997, pubblica di fondi vale solamente ancora, amplia l’esenzione ai fini delle imposte sui redditi, dell’attività di raccolta pubblica è subordinata alle seguenti di fondi anche ai fini dell’imposta condizioni: sul valore aggiunto oltre che ai fini – l’attività deve avere finalità di ogni altro tributo. sociali; Da ultimo va evidenziato che, – l’attività deve essere conforme dal punto di vista contabile, alle finalità istituzionali l’art. 20 DPR 600/1973 (così come dell’ente. modificato a suo tempo dall’art. 8 comma 1 D.Lgs. 460/1997) Il fine sociale delle attività impone all’ente che ha svolto svolte (generalmente, si attività di raccolta pubblica tratta di prestazioni di servizi di fondi - e che intende fruire sociali) giustifica ulteriormente della decommercializzazione dei il trattamento agevolativo proventi conseguiti in occasione concesso dalla norma. La finalità di tali eventi - l’obbligo di sociale dovrebbe essere già redigere entro quattro mesi implicita nel fatto che si tratta dalla chiusura dell’esercizio di attività di interesse pubblico. un apposito rendiconto di tale Le attività convenzionate specifica attività, indipendente devono essere “conformi” agli dal rendiconto economico e scopi istituzionali di carattere finanziario annuale. sociale. Deve, cioè, trattarsi 20
dell’attività “principale” (non, tipo associativo”, i quali sono quindi, di attività strumentali destinatari di uno speciale regime o accessorie) che costituisce tributario di favore sia ai fini delle la stessa ragione di esistenza imposte sui redditi che ai fini dell’ente. Lo stretto legame tra dell’imposta sul valore aggiunto. mezzi e fini è ulteriore garanzia In merito al trattamento da che i finanziamenti pubblici riservare a questi enti l’Agenzia concessi raggiungano le finalità delle Entrate ha precisato che: statutarie previste, e giustifichino, • in materia di imposte sui quindi, un trattamento fiscale redditi si applicano agli enti privilegiato. Questi contributi associativi le disposizioni possono assumere sia la veste agevolate dettate dall’art. 143 di corrispettivo specifico, cioè TUIR, ivi comprese quelle corrisposto a fronte di precise concernenti l’intassabilità prestazioni, sia la veste di della occasionale raccolta di contributo a fondo perduto. In fondi e dei contributi pubblici sede di Telefisco del gennaio 1998 corrisposti per attività svolte l’Amministrazione Finanziaria in regime di convenzione o di ha chiarito che nessuno dei due accreditamento; trovano, tipi di erogazione (contributi a altresì, applicazione nei fondo perduto e contributi aventi confronti di tali enti le norme natura di corrispettivo) costituisce recate dagli articoli 144, 145 e reddito e, pertanto, non devono 146 del TUIR; essere assoggettati a imposizione. • in materia di obblighi Tale assunto è ribadito dalla contabili, agli enti non circolare n. 188/E/1998, nella commerciali di tipo risposta n. 1 sezione “Altri quesiti”. associativo si applicano le disposizioni dell’art. 20 DPR 4.1.3 Art. 148 TUIR: la disciplina 600/1973. degli enti di tipo associativo L’art. 148 TUIR reca la disciplina degli “enti non commerciali di 21
→ Commi 1 e 2 corrispettivo dovuto in base Regola generale ed eccezioni ad un rapporto sinallagmatico instaurato tra soci ed ente. I Il comma 1 dell’art. 148 introduce corrispettivi specifici resi per una regola generale che sancisce cessioni di beni e prestazioni di l’esclusione dall’ambito della servizi ad associati o partecipanti commercialità dell’attività svolta si considerano componenti del da associazioni, consorzi ed altri reddito d’impresa o redditi diversi, enti associativi nei confronti degli secondo che le relative operazioni associati o partecipanti, sempre abbiano carattere di abitualità o che la stessa sia esercitata occasionalità. È bene precisare in conformità alle finalità che l’attività “esterna” degli enti istituzionali e in assenza di una associativi, quella cioè resa da specifica corrispettività, e tali enti nei confronti dei terzi, la conseguente intassabilità delle continua a restare, di regola, fuori somme versate dagli associati o dalla sfera di applicazione dell’art. partecipanti a titolo di quote o 148 del TUIR e, quindi, sempre contributi associativi. rilevante ai fini fiscali. Il comma 2 dello stesso art. 148 → Comma 3 conferma la natura commerciale Casi di non commercialità delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese, Il comma 3 dell’art. 148 ancorché in conformità alle introduce, in parziale deroga finalità istituzionali, agli associati alla disposizione contenuta o partecipanti verso pagamento nel precedente secondo di corrispettivi specifici, comma, delle ipotesi di attività compresi i contributi e le quote decommercializzate con supplementari determinati in riferimento a particolari tipologie funzione delle maggiori o diverse di enti associativi. Si tratta, in prestazioni alle quali danno particolare, a seguito delle già diritto. Le quote differenziate richiamate modifiche introdotte costituiscono in sostanza il dall’art. 89 del D.Lgs. 117/2017, di: 22
– associazioni politiche; Con riferimento alla qualificazione – associazioni sindacali e di dell’ente, quale associazione categoria; riconducibile in una specifica – associazioni religiose; tipologia indicata nel comma 3 – associazioni assistenziali; dell’art. 148 del TUIR, la Corte – associazioni sportive Costituzionale, con la sentenza dilettantistiche; n. 467 del 19 novembre 1992 ha affermato che non è sufficiente Le attività poste in essere da per l’ente auto-qualificarsi tali associazioni non rivestono, associazione (politica, sindacale, quindi, carattere commerciale sportiva, religiosa, culturale, ecc.) qualora siano svolte in diretta sulla sola base della definizione attuazione degli scopi istituzionali contenuta nello statuto; è, e nei confronti degli iscritti, quindi, necessario operare una associati o partecipanti, ancorché valutazione della reale natura verso pagamento di corrispettivi dell’ente e dell’attività in concreto specifici. esercitata, alla stregua di obiettivi Tale regime agevolato, pertanto, criteri desumibili dall’insieme si rende applicabile qualora che qualificano nell’ordinamento sussistano congiuntamente i le finalità politiche, sportive, seguenti tre presupposti: sindacali, di categoria, religiose, 1. le attività agevolate ecc. Medesimo concetto della devono essere effettuate verifica della natura e della da particolari tipologie di caratteristica dell’ente, è associazioni; stato ripreso dalla Circolare 2. le cessioni di beni e le del 12 maggio 1998 n. 124 del prestazioni di servizi devono Ministero delle Finanze, poiché essere rese agli associati; la riconducibilità di un ente in 3. le stesse attività devono una delle tipologie associative essere effettuate “in diretta indicate nel comma 3 dell’art. 148 attuazione degli scopi comporta la possibilità di fruire istituzionali”. di un trattamento tributario di 23
favore. dalla commercialità le cessioni Con riferimento ai destinatari di pubblicazioni cedute anche a delle attività agevolate la norma terzi al verificarsi delle seguenti precisa che le cessioni di beni e condizioni: le prestazioni di servizi devono a) devono essere effettuate essere rese nei confronti degli da associazioni politiche, iscritti, associati o partecipanti, sindacali e di categoria, di altre associazioni che svolgono religiose, assistenziali e la medesima attività e che sportive dilettantistiche; per legge, regolamento, atto b) devono essere effettuate costitutivo o statuto fanno parte prevalentemente agli di un’unica organizzazione locale associati, anche se a titolo o nazionale, dei rispettivi associati gratuito. o partecipanti e dei tesserati delle rispettive organizzazioni → Comma 4 nazionali. Quale ultimo requisito Presunzioni di commercialità richiesto per poter godere Il comma 4 dell’art. 148 introduce dei benefici fiscali previsti dal una presunzione di commercialità terzo comma dell’art. 148, le per le seguenti prestazioni, attività devono essere svolte “ ancorché le stesse siano rese in diretta attuazione degli scopi dall’ente di tipo associativo nei istituzionali “. Tale verifica deve confronti dei propri associati. essere compiuta, sempre secondo Le attività oggettivamente la C.M. n. 124/1998, seguendo le commerciali indicazioni fornite dalla citata – cessioni di beni nuovi prodotti sentenza n. 467/1992 della Corte per la vendita; Costituzionale e, quindi, alla – somministrazione di pasti; stregua di criteri obiettivamente – erogazione di acqua, gas, riscontrabili e non sulla base di energia elettrica e vapore; un’autoqualificazione risultante – prestazioni alberghiere, di dalle sole indicazioni statutarie. alloggio, di trasporto e di L’ultimo periodo del terzo comma deposito; dell’art. 148 in commento esclude 24
– prestazioni di servizi portuali Peraltro, con riferimento alle e aeroportuali; APS, tale agevolazione risulta – gestione di spacci aziendali e sostanzialmente duplicata (seppur di mense; con qualche lieve modifica) dalla – organizzazione di viaggi e previsione contenuta nel comma soggiorni turistici; 4 dell’art. 85 del Codice Terzo – gestione di fiere ed Settore. esposizioni a carattere Con riferimento all’attività commerciale; di organizzazione di viaggi e – pubblicità commerciale; soggiorni turistici (commerciale – telecomunicazioni e per presunzione in base alla radiodiffusioni circolari. disposizione contenuta nel comma 4 dell’art. 148) viene → Commi 5, 6 e 7 prevista la non commercialità in Eccezioni alla presunzione caso di svolgimento da parte di di commercialità (per le APS valgono le medesime considerazioni in precedenza Le disposizioni contenute nei esposte): commi 5, 6 e 7 dell’art. 148 • associazioni politiche, introducono ulteriori deroghe sindacali, di categoria, rispetto a quanto previsto nei • associazioni riconosciute dalle commi precedenti con riferimento confessioni religiose con le solo ad alcune specifiche tipologie quali lo Stato ha stipulato di associazioni. patti, accordi o intese, Relativamente al comma 5 deve osservarsi che in virtù della alle seguenti condizioni: inclusione delle associazioni a) destinatari siano gli iscritti, di promozione sociale nella associati o partecipanti categoria degli ETS “tipizzati”, anche di altre associazioni tale disposizione deve intendersi che svolgono la medesima sostanzialmente inefficace attività e che per legge, nonostante il D.Lgs. 117/2017 regolamento, atto costitutivo nulla disponga in merito. 25
o statuto fanno parte di registrata; un’unica organizzazione locale • l’atto costitutivo o lo statuto o nazionale e i tesserati delle prevedono specifiche clausole rispettive organizzazioni dirette a garantire la non nazionali; lucratività dell’associazione e b) si tratti di attività strettamente ad evitare fenomeni elusivi. complementari a quella svolta in diretta attuazione degli Le clausole da inserire nello scopi istituzionali. statuto: a) divieto di distribuire anche in Tale ultima condizione comporta modo indiretto, utili o avanzi la necessità di verificare di gestione nonché fondi, in concreto che l’attività di riserve o capitale durante organizzazione di viaggi e la vita dell’associazione, soggiorni turistici, sia funzionale salvo che la destinazione o alla completa realizzazione degli la distribuzione non siano scopi istituzionali (ad esempio, imposte dalla legge; viaggio e soggiorno organizzati per b) obbligo di devolvere il gli iscritti o associati in occasione patrimonio dell’ente, in caso di un congresso nazionale o di suo scioglimento per meeting internazionale). qualunque causa, ad altra associazione con finalità → Comma 8 analoghe o ai fini di pubblica Vincoli statutari utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3, Tutte le agevolazioni prescritte comma 190, della Legge 23 dai precedenti commi 3, 5, 6 e 7 a dicembre 1996, n. 662, e salvo favore delle succitate associazioni diversa destinazione imposta possono essere godute solo se: dalla legge; • l’atto costitutivo o lo statuto c) disciplina uniforme del sono redatti nella forma rapporto associativo e dell’atto pubblico o della delle modalità associative scrittura privata autenticata o volte a garantire l’effettività 26
del rapporto medesimo, associazioni il cui atto escludendo espressamente costitutivo, anteriore al 1° la temporaneità della gennaio 1997, preveda tale partecipazione alla vita modalità di voto ai sensi associativa e prevedendo per dell’articolo 2532, ultimo gli associati o partecipanti comma, del codice civile e maggiori d’età il diritto di sempreché le stesse abbiano voto per l’approvazione e le rilevanza a livello nazionale e modificazioni dello statuto siano prive di organizzazione e dei regolamenti e per la a livello locale; nomina degli organi direttivi f) intrasmissibilità della quota dell’associazione; o contributo associativo ad d) obbligo di redigere e di eccezione dei trasferimenti approvare annualmente a causa di morte e non un rendiconto economico rivalutabilità della stessa. e finanziario secondo le disposizioni statutarie; Va osservato come la norma e) eleggibilità libera degli organi preveda l’inserimento negli statuti amministrativi, principio delle citate clausole al solo fine del voto singolo di cui di permettere la fruizione delle all’articolo 2532, comma 2, agevolazioni recate dai commi 3, del codice civile, sovranità 5, 6 e 7 del citato art. 148 TUIR. dell’assemblea dei soci, Detto requisiti, pertanto, non associati o partecipanti e i rappresentano la necessaria criteri di loro ammissione ed condizione per consentire, ad esclusione, criteri e idonee esempio, l’applicazione della forme di pubblicità delle disposizione di cui al comma convocazioni assembleari, 1 dell’art. 148, relativa alla delle relative deliberazioni, non imponibilità delle quote dei bilanci o rendiconti; associative. è ammesso il voto per corrispondenza per le 27
→ Comma 9 4.2 Le previsioni Inapplicabilità clausole contenute nel DPR statutarie 633/1972 Tale disposizione precisa che le clausole riportate sotto le lettere Se il D.Lgs. 117/2017 apporta c) ed e) del comma 8 dell’art. rilevanti modifiche alla disciplina 148 TUIR, relative alla disciplina degli enti associativi sotto il del rapporto associativo e alla profilo delle imposte sul reddito, libera eleggibilità degli organi nessuna previsione è contenuta amministrativi, non si applicano nelle corrispondenti norme alle associazioni religiose contenute nel decreto Iva. riconosciute dalle confessioni La norma di riferimento è il con le quali lo Stato ha stipulato comma 4 dell’art. 4 DPR 633/72 patti, accordi o intese, nonché alle che, fino all’avvento delle citate associazioni politiche, sindacali e modifiche apportate dalla di categoria. Riforma, presentava un contenuto sostanzialmente analogo a quello dell’articolo 148 del TUIR ma che, a seguito delle citate modifiche, si presenterà con un ambito soggettivo di applicazione assai differente. Si riporta di seguito una tabella dalla quale si può riscontrare il citato disallineamento tra le previsioni contenute nell’art. 148 del TUIR e nell’art.4 del DPR 633/1972. 28
IRES: enti esclusi IVA: enti esclusi (modificato da art. 89, c. 4 del CTS) associazioni politiche associazioni politiche associazioni sindacali associazioni sindacali associazioni di categoria associazioni di categoria associazioni religiose associazioni religiose associazioni assistenziali associazioni assistenziali associazioni culturali associazioni sportive dilettantistiche associazioni sportive dilettantistiche associazioni di promozione sociale associazioni di formazione extra-scolastica della persona Se con riferimento alle previsione risulta certamente associazioni di promozione applicabile. Ciò significa che sociale, in quanto ETS “tipizzate”, anche per questi soggetti i detta previsione risulta proventi conseguiti nell’esercizio apparentemente in conflitto con di dette attività commerciali l’attuale impianto normativo rese in conformità alle finalità previsto dagli artt. 85 e 86 del istituzionali risulteranno D.Lgs. 117/2017, per le associazioni decommercializzati ai fini IVA, escluse dall’ambito applicativo pur mantenendo connotazione dell’art. 148 comma 3 TUIR commerciale sotto il profilo IRES. (culturali e di formazione extra- scolastica della persona) detta 29
4.3 Il regime forfettario famiglia degli ETS. L’art. 145 del TUIR prevede ex art. 145 TUIR un regime forfetario per la determinazione del reddito L’impossibilità di applicare d’impresa applicabile a tutti gli le più favorevoli disposizioni enti non commerciali ammessi contemplate dalla Legge 398 del alla tenuta della contabilità 1991, per quanti resteranno esclusi semplificata di cui all’art. 18 del dalla Riforma del Terzo settore (ad DPR 600/1973. eccezione, come detto delle realtà Va, tuttavia, rilevato come ai sportive dilettantistiche), farà fini IVA non sia previsto un riacquisire nuova linfa al regime parallelo regime di imposizione forfettario previsto dall’art. 145 semplificata e quindi per la del TUIR, ad oggi poco utilizzato determinazione di tale imposta dagli enti non commerciali proprio rimangono applicabili i criteri per la sua evidente “inferiorità”, generali previsti dal DPR 633/1972 in termini di semplificazioni e in relazione alle specifiche attività agevolazioni, rispetto al citato esercitate. regime 398. Il meccanismo di tale regime Detto regime, esplicitamente forfetario prevede l’applicazione escluso per gli ETS in virtù della di coefficienti di redditività disposizione contenuta nel all’ammontare dei ricavi (art. 85 comma 3 dell’art.89 del D.Lgs. TUIR) conseguiti nell’esercizio di 117/2017 (ad eccezione degli enti attività commerciali (includendovi, religiosi civilmente riconosciuti quindi, tutte le attività per le attività diverse da quelle di commerciali eventualmente interesse generale), resta quindi esercitate ed escludendo l’unica alternativa possibile ai eventuali proventi derivanti regimi ordinari di contabilità dall’attività istituzionale). (ordinaria e semplificata) per la gestione dei proventi commerciali conseguiti dagli enti che non entreranno a far parte della nuova 30
Tali coefficienti di redditività sono in funzione sia del tipo di attività determinati in misura differente che degli scaglioni di ricavi. TIPO SCAGLIONI COEFFICIENTE ATTIVITÀ DI RICAVI REDDITIVITÀ FINO A € 15.493,71 15% PRESTAZIONI DI SERVIZI OLTRE € 15.493,71 E 25% FINO A € 309.874,14 FINO A € 25.822,84 10% ALTRE ATTIVITÀ OLTRE € 25.822,84 E 15% FINO A € 516.456,90 Al reddito così determinato 4.3.1 Esercizio di più attività applicando i coefficienti Nel caso di esercizio di redditività, va aggiunto contemporaneo di attività di l’ammontare dei seguenti prestazioni di servizi e di altre componenti positivi del reddito attività, il secondo comma d’impresa disciplinati dal TUIR: dell’art. 145 del TUIR prevede • art. 86 (plusvalenze); l’applicazione del coefficiente • art. 88 (sopravvenienze attive); stabilito per l’ammontare • art. 89 (dividendi e interessi); dei ricavi relativi all’attività • art. 90 (proventi immobiliari). prevalente. In mancanza della distinta annotazione dei ricavi si Dopo aver descritto in considerano prevalenti le attività funzionamento del regime, di prestazioni di servizi. andiamo ad analizzare le regole che lo contraddistinguono. 31
4.3.2 Fuoriuscita dal regime nell’art. 145 del TUIR devono Tale regime forfetario di ritenersi superati in virtù delle determinazione del reddito, disposizioni contenute ne inoltre, può trovare applicazione DPR 442/1997 che ha innovato fino a quando non vengono la disciplina delle opzioni in superati i limiti indicati in materia di imposta sul valore precedenza. Pertanto, come aggiunto e di imposte sui redditi. precisato dalla C.M. n. 124/E del Come precisato dalla C.M. n. 12 maggio 1998, nel caso che i 124/E/1998, infatti, anche se il previsti limiti di ricavi risultino predetto regolamento fa esplicito superati alla chiusura del periodo riferimento alle opzioni o revoche d’imposta, tale regime non potrà “di regimi di determinazione trovare applicazione nemmeno dell’imposta o di regimi per il periodo in cui tali limiti contabili” deve ritenersi che le vengono superati. previsioni in esso contenute in ordine al riconoscimento dei 4.3.3 Opzione con vincolo “comportamenti concludenti del triennale contribuente” trovi applicazione Tutti gli enti non commerciali anche ai fini della determinazione possono liberamente decidere forfetaria del reddito. Peraltro, di applicare il regime forfetario prosegue il documento di sopra descritto, tuttavia, nel prassi, poiché il comportamento momento in cui tale scelta viene concludente correlato esercitata per la prima volta, all’applicazione del regime la stessa vincola l’ente non forfetario di determinazione del commerciale al mantenimento del reddito si esplica e si esaurisce in regime forfetario per almeno un sede di dichiarazione dei redditi, triennio (fatta salva ovviamente nell’ottica di semplificazione degli la fuoriuscita dal regime adempimenti del contribuente forfetario per superamento dei si ritiene non necessaria la limiti previsti). Relativamente comunicazione dell’opzione alle modalità di esercizio di tale prevista dall’art. 2 del DPR n. 442 opzione, i riferimenti contenuti del 1997. 32
4.3.4 Semplificazione degli 3, commi da 165 a 170, della adempimenti Legge n. 662 del 1996 (cosiddetto Sotto il profilo della regime dei contribuenti super semplificazione contabile degli semplificati) in favore della adempimenti, l’art. 20 del nuova disciplina dei “contribuenti DPR n. 600 del 1973, titolato minimi”. Con la Risoluzione 58/E “Scritture contabili degli enti non del 24 giugno 2010 l’Agenzia commerciali”, al comma 3 precisa delle Entrate ha ritenuto che che l’abrogazione del regime speciale “Gli enti soggetti alla previsto dalla Legge 662/96 non determinazione forfetaria del produca effetti in ordine agli reddito ai sensi del comma 1 adempimenti contabili cui sono dell’art. 109-bis del TUIR (dal tenuti gli enti non commerciali 2004 rinumerato nell’art. 145), che abbiano conseguito nell’ anno di cui all’art. 20 c. 1 del DPR n. solare precedente ricavi non 600/73 posto che con il richiamo superiori a lire 30 milioni (pari a “…alle disposizioni di cui al 15.493,71 euro), relativamente alle comma 116 dell’articolo 3 della attività di prestazione di servizi, ovvero a lire 50 milioni (pari a Legge 23 dicembre 1996, n. 662”, il 25.822,84 euro) negli altri casi, legislatore ha inteso individuare assolvono gli obblighi contabili solamente le modalità con le di cui all’ articolo 18, secondo le quali gli enti non commerciali disposizioni di cui al comma 166 che determinano il reddito in dell’ articolo 3 della Legge n. 662 del 1996”. misura forfetaria sono tenuti ad adempiere agli obblighi contabili. Ed è proprio in relazione a tale Anche dopo l’abrogazione del ultimo richiamo normativo che regime “supersemplificato” sono dubbi in merito alla sua introdotto nel 1996, dunque, concreta applicazione posto che, sopravvivono per gli enti non con decorrenza 1° gennaio 2008, commerciali le agevolazioni l’art. 1 comma 116 della Legge 24 applicabili a coloro che applicano dicembre 2007 n. 244 (Finanziaria il regime forfetario di cui all’art. per l’anno 2008) ha abrogato 145 del TUIR. le previsioni contenute nell’art. 33
LE SEMPLIFICAZIONI ANCORA IN VIGORE annotazione dell'ammontare complessivo, distinto per aliquota, delle operazioni fatturate in ciascun mese, con riferimento allo stesso mese, entro il giorno 15 del mese successivo, nei registri previsti ai fini Iva ovvero nell'apposito Operazioni attive prospetto riepilogativo, che tiene luogo dei registri stessi, conforme al modello approvato con decreto del Ministro delle finanze 11 febbraio 1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 1997, ed alle relative istruzioni. annotazione entro il termine previsto per le liquidazioni trimestrali dell'Iva dell'importo complessivo imponibile mensile o trimestrale degli acquisti e delle importazioni, Operazioni passive indicando l'imposta detraibile nel registro di cui all’art. 25 del DPR n. 633 del 1972 o nel prospetto sopra menzionato (Circolare Ministeriale n. 10/E del 17 gennaio 1997). conservazione, ai sensi dell’art. 22 del DPR n. 600 del 1973, Conservazione della documentazione degli altri costi di cui si intenda effettuare la deduzione ai fini delle imposte sui redditi. 34
5 Conclusioni L’impossibilità di applicare il per l’inclusione o meno nel regime forfettario di cui alla Registro Unico Nazionale del Terzo Legge 398/1991 in relazione settore, si pone il delicato tema ai proventi oggettivamente del confronto delle due discipline commerciali (ad eccezione potenzialmente applicabili: quella delle sole realtà sportive descritta nella presente guida, in dilettantistiche), unitamente alternativa alla disciplina prevista all’impossibilità di applicare per coloro che potranno fregiarsi la decommercializzazione dei della qualifica di Enti del Terzo proventi commerciali per le settore. attività rese in conformità alle In detta ultima valutazione, gioca attività istituzionali (parliamo certamente un ruolo rilevante, delle associazioni culturali e di la corretta applicazione delle formazione extra-scolastica della agevolazioni previste ai fini IVA, persona), porterà i soggetti esclusi aspetto che il D.Lgs. 117/2017 dalla Riforma a dover effettuare anche dopo il decreto correttivo serie valutazioni sul loro futuro (D.Lgs. 105/2018) affronta in modo inquadramento. decisamente insufficiente. Se per i soggetti normativamente Occorre, infine, ricordare come esclusi dalla grande famiglia l’art. 5-sexies del D.L. n. 148/2017 degli ETS si porrà il tema di abbia fornito una interpretazione “organizzare” al meglio le proprie autentica delle disposizioni attività in conseguenza del mutato contenute nell’art. 104 D.Lgs. scenario normativo, per quanti 117/2017 in tema di decorrenza, al sono nella possibilità di decidere fine di stabilire che le abrogazioni 35
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