IL REGIME FISCALE PER GLI ENTI ESCLUSI DALLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE - Luca Caramaschi

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Bussole / 9
                        Luca Caramaschi

 IL REGIME FISCALE
       PER GLI ENTI
     ESCLUSI DALLA
      RIFORMA DEL

                                          9
    TERZO SETTORE

In collaborazione con
Il regime fiscale per gli enti esclusi
dalla Riforma del Terzo settore

A cura di
Luca Caramaschi

Gruppo di lavoro
Massimiliano Artioli
Francesco Aurisicchio
Federica Cazzaniga
Luca Masera

Prima edizione
gennaio 2020

In collaborazione con

                                                     La presente pubblicazione
                                            potrebbe essere oggetto di futuri
                                                aggiornamenti in relazione ai
                                         Decreti attuativi non ancora emanati
                                           e ad ogni altro provvedimento che
                                           potrebbe modificare o integrare la
                                                 situazione normativa attuale.
Indice

                                       Inquadramento        4

                                          Introduzione      5

                                                     1
                                              Premessa       7

                                                      2
                      Il perimetro dei soggetti esclusi      9
                 I soggetti normativamente esclusi 2.1       9
                I soggetti volontariamente esclusi 2.2      11
                          I soggetti non menzionati 2.3     11

                                                    3
               Le modifiche introdotte dalla Riforma        13
                          Il tema della decorrenza 3.1      13
                     Il contenuto delle modifiche 3.2       14

                                                        4
                           Le norme fiscali applicabili     18
                Le disposizioni contenute nel TUIR  4.1     18
         Le previsioni contenute nel DPR 633/1972 4.2       28
               Il regime forfettario ex art. 145 TUIR 4.3   30

                                                      5
                                            Conclusioni     35
Inquadramento agli Instant book
La Riforma del Terzo Settore è intervenuta organicamente per ridefinire e
riorganizzare l’intero funzionamento del non profit nel nostro Paese. Un
cambiamento importante che non riguarda solo le organizzazioni direttamente
coinvolte in questo processo.
Quando parliamo di Terzo Settore e di non profit intendiamo soprattutto
volgere lo sguardo a quel patrimonio di esperienze, di partecipazione civile, di
cittadinanza attiva, che nelle diverse sfumature culturali e sociali viene espresso
per il tramite delle organizzazioni che compongono questo variegato mondo.
Ciascuna di esse dovrà avviare un ripensamento e una ri-collocazione. Lo
spartiacque sarà rappresentato dall’essere dentro o fuori dal Registro nazionale
degli enti di Terzo settore, ma anche dalla sezione specifica dello stesso nella
quale andrà a collocarsi. Un ripensamento che andrà a incidere fortemente
sugli scopi di ogni singolo soggetto e in modo sostanziale sulla quotidianità
organizzativa e nel sul modo di intendere e fare non profit. Il cambiamento sarà
anche e soprattutto culturale, sociale, partecipativo e democratico, nelle pratiche
associative e, nella governance.
Anche i Centri di Servizio per il Volontariato sono stati oggetto di attenzione
da parte del Codice del Terzo settore, che li riconosce come una importante
infrastruttura del nuovo sistema. E proprio nell’ambito del nuovo mandato
affidato dalla Riforma ai Centri di Servizio, CSVnet Lombardia e CSVnet,
l’Associazione nazionale dei Centri di Servizio, hanno inteso dedicare una
apposita collana di “instant book” alle varie innovazioni introdotte dal Codice.
Lo scopo è sostenere e accompagnare la stagione di cambiamento che gli Enti
del Terzo Settore affronteranno, e nel contempo fornire approfondimenti e linee
guida che possano agevolare volontari, soci, operatori e dirigenti associativi
nell’interpretazione delle norme introdotte o modificate dalla riforma.

Attilio Rossato – Presidente CSVnet Lombardia
Stefano Tabò – Presidente CSVnet

       4
Introduzione agli Instant book
In questa collana Bussole ci occuperemo espressamente del Codice del Terzo
settore nei suoi elementi innovatori, ma anche di modifica rispetto ai contesti
normativi abrogati.
Ricordiamo che Il Codice rientra nell’intendimento esplicito della legge delega
che prevede un quadro normativo unitario per gli enti del Terzo settore (ETS).
Infatti oltre al Codice stesso sono da annoverare anche i decreti legislativi
sulla “Revisione della disciplina in materia di impresa sociale”, sulla “Disciplina
dell’istituto del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche” e
sulla “Istituzione e disciplina del servizio civile universale”.
L’informativa che segue quindi, come le altre della collana, illustra e approfondisce
diverse questioni e problematiche regolate dai decreti attuativi della legge
delega di Riforma del Terzo settore. L’obiettivo è promuovere e arricchire la
consapevolezza e la conoscenza e quindi di poter accedere con compiutezza ad
informazioni precise e dettagliate.
Ogni volume della collana si pone in diretta continuità con gli altri e avrà un
taglio eminentemente pratico e di natura divulgativa. L’auspicio è che la scelta
della semplicità di base nella redazione del testo, possa permettere anche a chi
non esercita un ruolo o una professione tecnica, di comprendere i cambiamenti
introdotti.
Evidenziamo inoltre che i testi sono stati oggetto di lavoro all’interno di un quadro
applicativo ancora non definito. Infatti nonostante il Codice sia entrato in vigore il
3 agosto 2017, la sua applicazione è concretamente introdotta nel sistema secondo
una complessa tempistica graduale: ad esempio le norme fiscali del titolo X del
Codice in genere devono attendere il periodo d’imposta successivo a quello di
operatività del RUNTS, oltre all’autorizzazione della Commissione europea per
divenire operative.
Quindi i medesimi testi potranno essere oggetto di revisione in relazione
all’emanazione di ogni decreto regolamentare o di atti ministeriali.
Un ringraziamento finale va agli esperti per la loro disponibilità nella realizzazione
dei testi e con i quali abbiamo condiviso la necessità, quando siamo partiti
con questo progetto, di provare a rendere accessibili concetti e definizioni a chi
tecnicamente non è esperto delle materie trattate. Del resto, il ruolo che i Centri di
Servizio per il Volontariato devono svolgere, è anche quello di avvicinare volontari
ed operatori sociali alle norme ed alla corretta gestione delle realtà associative.

Alessandro Seminati – Direttore CSVnet Lombardia
Roberto Museo – Direttore CSVnet

                                                                             5
LEGENDA
CTS             Decreto Legislativo (D.Lgs.) 3 luglio 2017, n. 117
                “Codice del Terzo settore”
CTS             Codice del Terzo settore - Decreto Legislativo (D.Lgs.)
                3 luglio 2017, n. 117
ETS             ente di Terzo settore
ODV             Organizzazione di Volontariato
APS             Associazione di Promozione Sociale
ONLUS           Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale
ENC             Ente non commerciale
IS              impresa Sociale
ASD             Associazione Sportiva Dilettantistica
RUNTS           Registro Unico Nazionale Terzo settore
PA              Pubblica Amministrazione
C.C./c.c.       Codice Civile
TUIR/Tuir Testo Unico delle Imposte sui Redditi - Decreto del
          Presidente della Repubblica (D.P.R.) 22 dicembre 1986,
          n. 917
IVA             Imposta sul Valore Aggiunto
Coni            Comitato olimpico nazionale italiano

            6
1
Premessa

Come osservato dal Consiglio                                ETS), iscritti in una delle sezioni
di Stato nel parere n. 00927 del                            del Registro Unico Nazionale Terzo
31.05.2017, con la Legge Delega                             Settore (in acronimo RUNTS), va
di Riforma del Terzo settore                                comunque evidenziato lo sforzo
(L. 106/2016) il legislatore ha                             operato dal legislatore delegato
posto l’obiettivo, da realizzarsi                           di riunire, per mano del D.Lgs. n.
attraverso l’adozione di più decreti                        117/2017, in un unico Codice del
legislativi, di operare un riordino                         Terzo settore molte delle realtà la
complessivo ed organico del                                 cui disciplina codicistica è stata
sistema normativo di riferimento.                           affidata in passato a discipline
    “La scelta del Governo di limitarsi                     settoriali.
    a creare soltanto un sotto-settore                      È con l’art. 4 comma 1 del citato
    delle associazioni e fondazioni                         decreto, che vengono individuate
    operanti nel Terzo settore
                                                            le seguenti categorie di ETS:
    avrà verosimilmente l’effetto
    di determinare un ulteriore                              – Organizzazioni di volontariato
    svuotamento di contenuto                                     (in acronimo ODV);
    normativo del Libro I del codice                         – Associazioni di promozione
    civile ”. 1                                                  sociale (in acronimo APS);
In un contesto nel quale non                                 – Enti filantropici;
tutti gli enti appartenenti al Terzo                         – Imprese sociali, incluse le
settore faranno parte dei nuovi                                  cooperative sociali;
Enti del Terzo settore (in acronimo                          – Reti associative;
                                                             – Società di mutuo soccorso;

1   Pag. 8, lett. b) del Parere Consiglio di Stato n. 00927 del 31 maggio 2017.

                                                                                       7
– Associazioni riconosciute e           le norme del presente Codice e
   non riconosciute;                     sia depositato nel Registro unico
 – Fondazioni;                           nazionale del Terzo settore. Per lo
 – Altri enti di carattere privato       svolgimento di tali attività deve
   diversi dalle società,                essere costituito un patrimonio
                                         destinato e devono essere tenute
costituiti per il perseguimento,         separatamente le scritture
senza scopo di lucro, di finalità        contabili di cui all’articolo 13.
civiche, solidaristiche e di utilità     Osservando, quindi, le realtà
sociale mediante lo svolgimento          che faranno parte della nuova
di una o più attività di interesse       famiglia degli ETS si individuano
generale in forma di azione              sia soggetti cosiddetti “tipizzati”
volontaria o di erogazione               (organizzazioni di volontariato,
gratuita di denaro, beni o servizi,      associazioni di promozione
di mutualità o di produzione             sociale, enti filantropici, imprese
o scambio di beni o servizi, ed          sociali incluse le cooperative
iscritti nel RUNTS.                      sociali, reti associative e società
                                         di mutuo soccorso), sia soggetti
Il medesimo articolo 4 prevede           che andranno a collocarsi nella
inoltre che agli enti religiosi          categoria residuale “altri enti
civilmente riconosciuti si               del Terzo settore” presente nel
applicano le norme del Codice            RUNTS (si tratta delle associazioni
del Terzo settore limitatamente          riconosciute e non riconosciute,
allo svolgimento delle attività          delle fondazioni e degli altri enti
di cui all’articolo 5, a condizione      di carattere privato diversi dalle
però che per tali attività ogni          società).
ente adottati un regolamento, in
forma di atto pubblico o scrittura
privata autenticata, che, ove non
diversamente previsto ed in ogni
caso nel rispetto della struttura e
della finalità di tali enti, recepisca

       8
2
Il perimetro dei soggetti esclusi

Volendo quindi definire il         2.1 I soggetti
perimetro dei soggetti esclusi
                                   normativamente esclusi
dalla disciplina degli ETS
è necessario operare una
                                   Il comma 2 dell’art.4 del D.Lgs.
distinzione tra:
                                   117/2017 fornisce una tassativa
                                   elencazione dei soggetti che
a)   soggetti che risultano
                                   per non potranno mai essere
     normativamente esclusi
                                   considerati ETS.
     dalla nuova disciplina
                                   Si tratta di:
     applicabile agli ETS;
                                     – Amministrazione pubbliche di
b)   soggetti potenzialmente
                                        cui art. 1 comma 2 D.Lgs.
     iscrivibili nella categoria
                                        165/2001;
     residuale del RUNTS che
                                     – Formazioni e associazioni
     volontariamente decidono
                                        politiche;
     di non applicare la nuova
                                     – Sindacati;
     disciplina applicabile agli
                                     – Associazioni professionali;
     ETS;
                                     – Associazioni di
c)   soggetti non richiamati dal
                                        rappresentanza di categorie
     D.Lgs. 117/2017.
                                        economiche;
                                     – Associazioni di datori di
                                        lavoro;
                                     – Enti sottoposti a direzione e
                                        coordinamento o controllati
                                        dai suddetti soggetti.

                                                             9
In merito a quest’ultimi, sempre il    D.Lgs. 117/2017, ad opera della
citato comma 2 dell’art.4 individua    legge n. 12/2019 di conversione del
alcune categorie di soggetti per le    DL 135/2018 che, all’art. 11-sexies
quali si determinano specifiche        recante “Disposizioni urgenti in
applicazioni in relazione anche        materia di enti del Terzo settore”,
alle rispettive discipline speciali.   esclude dall’esclusione e quindi
Si tratta di:                          ricomprende nel novero dei nuovi
 – soggetti operanti nel settore       ETS
     della protezione civile: sono       “le associazioni o fondazioni di
     organizzazioni di volontariato      diritto privato ex Ipab derivanti
     che svolgono l’attività di          dai processi di trasformazione
                                         delle istituzioni pubbliche di
     interesse generale prevista
                                         assistenza o beneficenza, ai sensi
     dalla lettera y) del comma 1        del decreto del Presidente del
     dell’art.5 D.Lgs. 117/17 e che      Consiglio dei ministri 16 febbraio
     applicano le disposizioni           1990, pubblicato nella Gazzetta
                                         Ufficiale n. 45 del 23 febbraio
     previste in tale decreto nel
                                         1990, e del decreto legislativo
     rispetto delle disposizioni in      4 maggio 2001, n. 207”. Ciò in
     materia di protezione civile        quanto, precisa la disposizione
     dettate dall’art. 1 comma 1         citata, “la nomina da parte
     lettera d) della Legge 30/2017;     della pubblica amministrazione
                                         degli amministratori di tali
 – corpi volontari dei vigili del
                                         enti si configura come mera
     fuoco delle Province                designazione, intesa come
     autonome di Trento e di             espressione della rappresentanza
     Bolzano e della Regione             della cittadinanza, e non si
                                         configura quindi mandato
     autonoma della Valle d’Aosta.
                                         fiduciario con rappresentanza,
                                         sicché è sempre esclusa qualsiasi
Sempre in riferimento alla               forma di controllo da parte di
categoria degli “Enti sottoposti         quest’ultima”.
a direzione e coordinamento o
controllati dai suddetti soggetti”
va evidenziata la modifica
introdotta all’art. 4 comma 2 del

      10
2.2 I soggetti                        disciplina prevista in generale per
                                      gli enti non commerciali.
volontariamente esclusi
                                      Nulla, quindi, rimarrà come prima,
                                      sia per coloro che entreranno a far
Si tratta di coloro che, pur
                                      parte della grande famiglia degli
potendo potenzialmente applicare
                                      ETS, che per quanti decideranno
le disposizioni contenute
                                      di rimanerne esclusi.
nel D.Lgs. 117/2017, in quanto
presentano le caratteristiche
di iscrivibilità nel RUNTS al fine    2.3 I soggetti non
di assumere la qualifica di ETS,      menzionati
decidono spontaneamente di
rimanerne fuori.                      Vi sono poi quelle tipologie di enti
Le ragioni di tale scelta             che non risultano “menzionati”
possono essere essenzialmente         dalla Riforma.
riconducibili ad una valutazione      È il caso, ad esempio, dei
di nuovi assetti organizzativi e      comitati, tipicamente costituiti
degli adempimenti di natura sia       per l’organizzazione di eventi
gestionale sia amministrativa         ma anche per lo svolgimento
nonché pubblicitaria che la           di attività di soccorso e
nuova disciplina degli ETS            di beneficenza, o per la
prevede a fronte di agevolazioni      promozione di opere pubbliche,
e/o opportunità che soprattutto       monumenti, esposizioni, mostre,
le realtà di piccole e medie          ecc. Pur trattandosi di figure
dimensioni potrebbero giudicare       espressamente disciplinate
e valutare non interessanti.          dal libro I del Codice Civile agli
Vedremo che per tali realtà il        articoli 39 e seguenti, le stesse
regime fiscale applicabile al di      non risultano espressamente
fuori della riforma non si presenta   ricondotte ad alcuna categoria
particolarmente premiante, e          tipica dei soggetti iscrivibili al
ciò alla luce delle importanti        RUNTS.
modificazioni che lo stesso D.Lgs.    Se in linea teorica si potrebbe
117/2017 ha apportato anche alla      propendere per la loro inclusione

                                                                 11
nella categoria residuale degli ETS
quali “altri enti di carattere privato
diversi dalle società” è altrettanto
vero che il fatto di svolgere
attività non sempre riconducibili
a quelle ritenute dal legislatore di
“interesse generale” fa propendere
per la loro esclusione.
Sul punto sarà necessario
attendere chiarimenti ufficiali.

       12
3
Le modifiche introdotte dalla Riforma

Per coloro, quindi, che non                               delle previsioni contenute
applicheranno le previsioni                               nel D.Lgs. 117/2017 riguardanti
contenute nel D.Lgs. 117/2017,                            i soggetti “esclusi” dalla
occorre comprendere quali                                 riforma, l’Agenzia delle Entrate
saranno, a riforma definitivamente                        ha precisato, in occasione
in vigore, le disposizioni di                             dell’incontro con la stampa
carattere fiscale concretamente                           specializzata tenuto nel mese
applicabili. Tralasciando                                 di febbraio 2018 (TELEFISCO), e
normative speciali tuttora                                successivamente ribadito nel
applicabili (come nel caso delle                          paragrafo 5.2 della circolare n.
associazioni e società sportive                           18/E del 1° agosto 2018, che
dilettantistiche), vedremo che                                “l’art. 148, comma 3, del TUIR, nella
lo stesso D.Lgs. 117/2017 apporta                             versione precedente, conserva
modifiche rilevanti anche per chi                             efficacia fino a quando non
                                                              inizieranno a essere applicabili le
resterà fuori dalla riforma.
                                                              nuove disposizioni fiscali previste
                                                              dal Titolo X del Codice del Terzo
3.1 Il tema della                                             Settore (CTS)”1

decorrenza                                                e che
                                                              “anteriormente alla piena
Con riferimento alla decorrenza                               operatività del CTS, tutte

1   Comma 2 art. 104 del CTS “Le disposizioni del titolo X, salvo quanto previsto dal comma 1, si
    applicano agli enti iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore a decorrere dal periodo di
    imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea di cui all’articolo 101, comma 10,
    e, comunque, non prima del periodo di imposta successivo di operativita’ del predetto Registro”.

                                                                                                13
le associazioni culturali,              previsione contenuta nel
   di promozione sociale e di              comma 1 lettera a) dell’art.89
   formazione extra-scolastica
                                           D.Lgs. 117/2017);
   della persona, ivi comprese
   quelle che non diventeranno ETS,      – non potranno applicare in
   potranno continuare a fruire della      nessun caso il regime
   decommercializzazione prevista          forfettario previsto dalla Legge
   dall’art. 148, comma 3, del TUIR,
                                           n. 398 del 1991 (in quanto non
   sempre che siano in possesso dei
   requisiti attualmente previsti”.        rientranti nella previsione
                                           soggettiva recata dalla
Viene quindi confermato che
                                           medesima legge).
le modifiche, principalmente
contenute negli articoli 89 e 102
                                        Con riferimento all’applicazione
del D.Lgs. 117/2017, troveranno
                                        dell’agevolazione di cui all’art.
applicazione solo nel momento
                                        148, comma 3 del TUIR si osserva
in cui anche la riforma degli ETS
                                        come tale disposizione sia stata
entrerà definitivamente in vigore.
                                        interessata nel 2019 da due
                                        interventi normativi che hanno
3.2 Il contenuto delle                  stabilito quanto segue:
modifiche                                – con la Legge di Bilancio 2019
                                             (comma 1022 art. 1 L. 145/2018)
Entriamo ora nel merito delle                il legislatore ha ricompreso
modifiche normative recate                   nel dettato dell’art. 148 c.3 del
dagli articoli 89 e 102 del CTS              Tuir anche “le strutture
che interessano sostanzialmente              periferiche di natura
coloro che resteranno fuori dalla            privatistica necessarie agli
Riforma del Terzo settore e quindi           enti pubblici non economici
non assumeranno la qualifica di              per attuare la funzione di
ETS:                                         preposto a servizi di pubblico
 – non potranno applicare in                 interesse”
     toto la decommercializzazione       – con il successivo D.L. 34/2019,
     disposta dal comma 3 dell’art.          convertito nella legge 58/2019,
     148 del TUIR (stante l’esplicita        all’art. 14, si è provveduto a

       14
“ripristinare” l’originaria                     dalla precedente legge di
formulazione dell’art. 148 c.3                  bilancio 2019.
nella versione ante modifiche
d.lgs. 117/2017 e,                         Preso atto dei citati interventi
successivamente, a reintegrare             normativi, andiamo quindi a
l’art.89 c.4 del d.lgs. 117/2017           sintetizzare le modifiche nello
con la modifica apportata                  schema riepilogativo che segue.

           RIFERIMENTO                               MODIFICA

 1     Art. 89 comma 4           All’articolo 148, comma 3 del TUIR (DPR
       D.Lgs. 117/2017           n. 917/86) le parole: “Per le associazioni
                                 politiche, sindacali e di categoria,
       (come modificato          religiose, assistenziali, culturali, sportive
       dal Decreto Legge         dilettantistiche, di promozione sociale e di
       30 aprile 2019, n.
                                 formazione extra-scolastica della persona,
       34, convertito con
                                 nonché per le strutture periferiche di natura
       modificazioni dalla
       Legge 28 giugno           privatistica necessarie agli enti pubblici
       2019, n. 58)              non economici per attuare la funzione di
                                 preposto a servizi di pubblico interesse, non si
                                 considerano commerciali”
                                 sono sostituite dalle seguenti:
                                 “Per le associazioni politiche, sindacali e di
                                 categoria, religiose, assistenziali, sportive
                                 dilettantistiche, nonché per le strutture
                                 periferiche di natura privatistica necessarie
                                 agli enti pubblici non economici per attuare
                                 la funzione di preposto a servizi di pubblico
                                 interesse, non si considerano commerciali”.

 2     Art. 102 comma 2          Sono altresì abrogate le seguenti disposizioni
       lett. e), f), g) D.Lgs.   a decorrere dal termine di cui all’articolo 104,
       117/2017                  comma 2 (vedi nota 2):
                                 e) l’articolo 9-bis del D.L. n. 417/91, convertito,
                                 con modificazioni, dalla L. n. 66/92;
                                 f) l’articolo 2, comma 31, della L. n. 350/2003;
                                 g) gli articoli 20 e 21 della L n. 383/2000;

                                                                           15
Con riferimento alla prima              valutare con estrema attenzione
modifica, relativa alla                 la possibilità di migrare nel RUNTS
decommercializzazione dei               per assumere la qualifica di ETS,
proventi commerciali contenuta          laddove svolgano una o più delle
nel comma 3 art. 148 TUIR, il testo     attività di interesse generale
originario del D.Lgs. 117/2017          previste dall’art. 5 D.Lgs. 117/2017.
elimina dall’ambito applicativo
dell’agevolazione le seguenti           Con riferimento invece alla
tipologie di associazioni:              seconda modifica, riguardante
  – culturali                           l’applicazione del regime
  – di formazione extra-scolastica      forfettario di cui alla Legge n. 398
     della persona                      del 1991, viene ristretto l’ambito
  – di promozione sociale               soggettivo di applicazione per
                                        riportarlo alla sua versione
Se con riferimento a tale ultima        originaria: il comparto sportivo
categoria l’esclusione appare           dilettantistico. Verranno quindi
“automatica” (in quanto le              abrogate tutte le disposizioni
APS entreranno di diritto nella         normative successive alla Legge
categoria degli ETS cosiddetti          398/1991 che nel tempo avevano
“tipizzati”) ben più delicata           esteso tale regime a:
appare la modifica per le altre           – associazioni senza fine di
tipologie di associazioni sopra             lucro
elencate. Si tratta, infatti, proprio     – associazioni pro loco
di quegli enti che, per evitare           – associazioni bandistiche e cori
di vedersi riqualificare come             – associazioni amatoriali,
soggetti “commerciali” in virtù             filodrammatiche, di musica e
del venir meno della descritta              danza popolare legalmente
agevolazione e della possibile              riconosciute senza fini di lucro
applicazione della previsione di
perdita della qualifica di ente         Di fatto, tali soggetti, a parte la
non commerciale di cui all’art. 149     “naturale” irrilevanza degli introiti
del TUIR, si troveranno a dover         non aventi rilevanza fiscale (quali

       16
le quote associative, i contributi     sostanziali agevolazioni sotto il
a fondo perduto, le erogazioni         profilo reddituale.
liberali, ecc.), non avranno più

   DISSALLINEMAENTO CON LA DISCIPLINA IVA

   Più articolato è il discorso relativo all’IVA e in particolare al
   contenuto dell’art. 4 commi 4 e seguenti del DPR 633/1972,
   comparto nel quale il legislatore delegato non interviene con
   riferimento alle previsioni applicabili ai soggetti esclusi dalla
   Riforma del Terzo settore, creando in tal modo un pericoloso
   disallineamento con quanto previsto ai fini reddituali.

                                                                   17
4
Le norme fiscali applicabili

Pur tenendo conto delle                tutti gli enti non commerciali, e in
richiamate modifiche, sotto            particolare quanto determinato
il profilo reddituale i soggetti       dal comma 3 in merito alle
che resteranno “esclusi” dal           previsioni riguardanti le raccolte
CTS, potranno continuare a fare        pubbliche di fondi (lettera a)
affidamento sull’attuale impianto      e alla lettera b) i contributi
normativo che risale al D.Lgs.         pubblici, e nell’art. 148 dedicato
460/1997:                              agli enti non commerciali di tipo
  – sotto il profilo reddituale,       associativo.
     negli articoli che vanno da 143
     a 149 del TUIR;                   4.1.1 Art. 143 TUIR: la raccolta
  – sotto il profilo IVA, nell’art.4   pubblica di fondi
     del DPR 633/1972.                 Per l’ente non commerciale, ai
                                       sensi della lettera c) del comma
4.1 Le disposizioni                    1 dell’articolo 143, si prevede,
                                       in sostanza, la possibilità di
contenute nel TUIR
                                       raccogliere pubblicamente fondi
                                       allo scopo di reperire ulteriori
Tra gli articoli presenti nel capo     risorse finanziarie per meglio
III del Titolo II del TUIR (articoli   sostenere l’attività svolta. Il
da 143 a 149) le previsioni che        beneficio della non tassabilità
contengono le agevolazioni più         dovrebbe competere, peraltro,
significative sono certamente          indipendentemente dalla
quelle contenute nell’art. 143 in      destinazione di tali fondi e dal
tema di reddito complessivo per        loro utilizzo nelle attività dell’ente.

       18
Le regole per la                       143 TUIR si è resa necessaria
decommercializzazione della            allo scopo di non far concorrere
raccolta fondi                         alla determinazione del reddito
 – deve essere pubblica, con ciò       complessivo dell’ente le entrate
    intendendosi che si deve           da questo conseguite mediante
    rivolgere a una massa              la raccolta pubblica di fondi, in
    indistinta di soggetti;            sostanza elargizioni liberali alle
 – deve essere occasionale;            quali non è correlata alcuna
 – può avvenire anche mediante         controprestazione. In particolare,
    l’offerta ai sovventori di beni,   tale attività non viene considerata
    purché di modico valore, o         come commerciale, anche se
    servizi;                           esiste un rapporto di scambio
 – deve avvenire in concomitanza       (sovvenzione contro cessione o
    di celebrazioni, ricorrenze o      prestazione), rapporto tuttavia
    campagne di sensibilizzazione.     imperfetto in quanto il bene
                                       ceduto a fronte della sovvenzione
A titolo di esempio, si pensi          deve essere di valore limitato
alle vendite di piante o di            e tale da non generare l’ipotesi
frutti organizzate nelle piazze        di un rapporto equilibrato
italiane dal WWF o dalle diverse       tra valore della prestazione
associazioni per la ricerca su         eseguita dall’ente e valore della
determinate malattie; si pensi         sovvenzione da questo ricevuta.
ancora alla possibilità, offerta       L’attività, per non generare reddito
all’associazione sportiva della        imponibile, deve comunque avere
squadra di calcio del paese, di        il requisito della occasionalità;
poter raccogliere sovvenzioni          viene quindi disposta la
regalando un gagliardetto, una         sottrazione di un ulteriore
sciarpa o un distintivo della          elemento, quello dell’abitualità,
squadra, collocandosi tale             caratteristico delle attività
iniziativa, ad esempio, nell’ambito    imprenditoriali.
delle celebrazioni del patrono.        Ulteriore requisito: la raccolta
La previsione contenuta nell’art.      pubblica di fondi deve avvenire

                                                                  19
esclusivamente in occasione             4.1.2 Art. 143 TUIR: i contributi
di manifestazioni in cui l’ente         pubblici in convenzione
porta a conoscenza del pubblico         La lettera b) del comma 3
la propria attività (celebrazioni,      dell’articolo 143 del TUIR si occupa
ricorrenze o campagne di                dei contributi erogati agli enti non
sensibilizzazione). Questo              commerciali da Amministrazioni
elemento rafforza il requisito di       pubbliche per lo svolgimento
pubblicità – intesa come attività       di attività convenzionate.
rivolta a un pubblico indistinto        L’esenzione, che a differenza di
– della raccolta. Il comma 2            quanto accade per la raccolta
dell’articolo 2 del D.Lgs. 460/1997,    pubblica di fondi vale solamente
ancora, amplia l’esenzione              ai fini delle imposte sui redditi,
dell’attività di raccolta pubblica      è subordinata alle seguenti
di fondi anche ai fini dell’imposta     condizioni:
sul valore aggiunto oltre che ai fini     – l’attività deve avere finalità
di ogni altro tributo.                       sociali;
Da ultimo va evidenziato che,             – l’attività deve essere conforme
dal punto di vista contabile,                alle finalità istituzionali
l’art. 20 DPR 600/1973 (così come            dell’ente.
modificato a suo tempo dall’art.
8 comma 1 D.Lgs. 460/1997)              Il fine sociale delle attività
impone all’ente che ha svolto           svolte (generalmente, si
attività di raccolta pubblica           tratta di prestazioni di servizi
di fondi - e che intende fruire         sociali) giustifica ulteriormente
della decommercializzazione dei         il trattamento agevolativo
proventi conseguiti in occasione        concesso dalla norma. La finalità
di tali eventi - l’obbligo di           sociale dovrebbe essere già
redigere entro quattro mesi             implicita nel fatto che si tratta
dalla chiusura dell’esercizio           di attività di interesse pubblico.
un apposito rendiconto di tale          Le attività convenzionate
specifica attività, indipendente        devono essere “conformi” agli
dal rendiconto economico e              scopi istituzionali di carattere
finanziario annuale.                    sociale. Deve, cioè, trattarsi
      20
dell’attività “principale” (non,         tipo associativo”, i quali sono
quindi, di attività strumentali          destinatari di uno speciale regime
o accessorie) che costituisce            tributario di favore sia ai fini delle
la stessa ragione di esistenza           imposte sui redditi che ai fini
dell’ente. Lo stretto legame tra         dell’imposta sul valore aggiunto.
mezzi e fini è ulteriore garanzia        In merito al trattamento da
che i finanziamenti pubblici             riservare a questi enti l’Agenzia
concessi raggiungano le finalità         delle Entrate ha precisato che:
statutarie previste, e giustifichino,      • in materia di imposte sui
quindi, un trattamento fiscale                redditi si applicano agli enti
privilegiato. Questi contributi               associativi le disposizioni
possono assumere sia la veste                 agevolate dettate dall’art. 143
di corrispettivo specifico, cioè              TUIR, ivi comprese quelle
corrisposto a fronte di precise               concernenti l’intassabilità
prestazioni, sia la veste di                  della occasionale raccolta di
contributo a fondo perduto. In                fondi e dei contributi pubblici
sede di Telefisco del gennaio 1998            corrisposti per attività svolte
l’Amministrazione Finanziaria                 in regime di convenzione o di
ha chiarito che nessuno dei due               accreditamento; trovano,
tipi di erogazione (contributi a              altresì, applicazione nei
fondo perduto e contributi aventi             confronti di tali enti le norme
natura di corrispettivo) costituisce          recate dagli articoli 144, 145 e
reddito e, pertanto, non devono               146 del TUIR;
essere assoggettati a imposizione.         • in materia di obblighi
Tale assunto è ribadito dalla                 contabili, agli enti non
circolare n. 188/E/1998, nella                commerciali di tipo
risposta n. 1 sezione “Altri quesiti”.        associativo si applicano le
                                              disposizioni dell’art. 20 DPR
4.1.3 Art. 148 TUIR: la disciplina            600/1973.
degli enti di tipo associativo
L’art. 148 TUIR reca la disciplina
degli “enti non commerciali di

                                                                      21
→ Commi 1 e 2                            corrispettivo dovuto in base
  Regola generale ed eccezioni           ad un rapporto sinallagmatico
                                         instaurato tra soci ed ente. I
Il comma 1 dell’art. 148 introduce
                                         corrispettivi specifici resi per
una regola generale che sancisce
                                         cessioni di beni e prestazioni di
l’esclusione dall’ambito della
                                         servizi ad associati o partecipanti
commercialità dell’attività svolta
                                         si considerano componenti del
da associazioni, consorzi ed altri
                                         reddito d’impresa o redditi diversi,
enti associativi nei confronti degli
                                         secondo che le relative operazioni
associati o partecipanti, sempre
                                         abbiano carattere di abitualità o
che la stessa sia esercitata
                                         occasionalità. È bene precisare
in conformità alle finalità
                                         che l’attività “esterna” degli enti
istituzionali e in assenza di una
                                         associativi, quella cioè resa da
specifica corrispettività, e
                                         tali enti nei confronti dei terzi,
la conseguente intassabilità delle
                                         continua a restare, di regola, fuori
somme versate dagli associati o
                                         dalla sfera di applicazione dell’art.
partecipanti a titolo di quote o
                                         148 del TUIR e, quindi, sempre
contributi associativi.
                                         rilevante ai fini fiscali.
Il comma 2 dello stesso art. 148
                                         → Comma 3
conferma la natura commerciale
                                           Casi di non commercialità
delle cessioni di beni e delle
prestazioni di servizi rese,             Il comma 3 dell’art. 148
ancorché in conformità alle              introduce, in parziale deroga
finalità istituzionali, agli associati   alla disposizione contenuta
o partecipanti verso pagamento           nel precedente secondo
di corrispettivi specifici,              comma, delle ipotesi di attività
compresi i contributi e le quote         decommercializzate con
supplementari determinati in             riferimento a particolari tipologie
funzione delle maggiori o diverse        di enti associativi. Si tratta, in
prestazioni alle quali danno             particolare, a seguito delle già
diritto. Le quote differenziate          richiamate modifiche introdotte
costituiscono in sostanza il             dall’art. 89 del D.Lgs. 117/2017, di:

       22
– associazioni politiche;             Con riferimento alla qualificazione
 – associazioni sindacali e di         dell’ente, quale associazione
   categoria;                          riconducibile in una specifica
 – associazioni religiose;             tipologia indicata nel comma 3
 – associazioni assistenziali;         dell’art. 148 del TUIR, la Corte
 – associazioni sportive               Costituzionale, con la sentenza
   dilettantistiche;                   n. 467 del 19 novembre 1992 ha
                                       affermato che non è sufficiente
Le attività poste in essere da         per l’ente auto-qualificarsi
tali associazioni non rivestono,       associazione (politica, sindacale,
quindi, carattere commerciale          sportiva, religiosa, culturale, ecc.)
qualora siano svolte in diretta        sulla sola base della definizione
attuazione degli scopi istituzionali   contenuta nello statuto; è,
e nei confronti degli iscritti,        quindi, necessario operare una
associati o partecipanti, ancorché     valutazione della reale natura
verso pagamento di corrispettivi       dell’ente e dell’attività in concreto
specifici.                             esercitata, alla stregua di obiettivi
Tale regime agevolato, pertanto,       criteri desumibili dall’insieme
si rende applicabile qualora           che qualificano nell’ordinamento
sussistano congiuntamente i            le finalità politiche, sportive,
seguenti tre presupposti:              sindacali, di categoria, religiose,
 1. le attività agevolate              ecc. Medesimo concetto della
     devono essere effettuate          verifica della natura e della
     da particolari tipologie di       caratteristica dell’ente, è
     associazioni;                     stato ripreso dalla Circolare
 2. le cessioni di beni e le           del 12 maggio 1998 n. 124 del
     prestazioni di servizi devono     Ministero delle Finanze, poiché
     essere rese agli associati;       la riconducibilità di un ente in
 3. le stesse attività devono          una delle tipologie associative
     essere effettuate “in diretta     indicate nel comma 3 dell’art. 148
     attuazione degli scopi            comporta la possibilità di fruire
     istituzionali”.                   di un trattamento tributario di

                                                                   23
favore.                                 dalla commercialità le cessioni
Con riferimento ai destinatari          di pubblicazioni cedute anche a
delle attività agevolate la norma       terzi al verificarsi delle seguenti
precisa che le cessioni di beni e       condizioni:
le prestazioni di servizi devono         a) devono essere effettuate
essere rese nei confronti degli              da associazioni politiche,
iscritti, associati o partecipanti,          sindacali e di categoria,
di altre associazioni che svolgono           religiose, assistenziali e
la medesima attività e che                   sportive dilettantistiche;
per legge, regolamento, atto             b) devono essere effettuate
costitutivo o statuto fanno parte            prevalentemente agli
di un’unica organizzazione locale            associati, anche se a titolo
o nazionale, dei rispettivi associati        gratuito.
o partecipanti e dei tesserati
delle rispettive organizzazioni         → Comma 4
nazionali. Quale ultimo requisito         Presunzioni di commercialità
richiesto per poter godere
                                        Il comma 4 dell’art. 148 introduce
dei benefici fiscali previsti dal
                                        una presunzione di commercialità
terzo comma dell’art. 148, le
                                        per le seguenti prestazioni,
attività devono essere svolte “
                                        ancorché le stesse siano rese
in diretta attuazione degli scopi
                                        dall’ente di tipo associativo nei
istituzionali “. Tale verifica deve
                                        confronti dei propri associati.
essere compiuta, sempre secondo
                                        Le attività oggettivamente
la C.M. n. 124/1998, seguendo le
                                        commerciali
indicazioni fornite dalla citata
                                          – cessioni di beni nuovi prodotti
sentenza n. 467/1992 della Corte
                                             per la vendita;
Costituzionale e, quindi, alla
                                          – somministrazione di pasti;
stregua di criteri obiettivamente
                                          – erogazione di acqua, gas,
riscontrabili e non sulla base di
                                             energia elettrica e vapore;
un’autoqualificazione risultante
                                          – prestazioni alberghiere, di
dalle sole indicazioni statutarie.
                                             alloggio, di trasporto e di
L’ultimo periodo del terzo comma
                                             deposito;
dell’art. 148 in commento esclude
      24
– prestazioni di servizi portuali    Peraltro, con riferimento alle
   e aeroportuali;                    APS, tale agevolazione risulta
 – gestione di spacci aziendali e     sostanzialmente duplicata (seppur
   di mense;                          con qualche lieve modifica) dalla
 – organizzazione di viaggi e         previsione contenuta nel comma
   soggiorni turistici;               4 dell’art. 85 del Codice Terzo
 – gestione di fiere ed               Settore.
   esposizioni a carattere            Con riferimento all’attività
   commerciale;                       di organizzazione di viaggi e
 – pubblicità commerciale;            soggiorni turistici (commerciale
 – telecomunicazioni e                per presunzione in base alla
   radiodiffusioni circolari.         disposizione contenuta nel
                                      comma 4 dell’art. 148) viene
→ Commi 5, 6 e 7                      prevista la non commercialità in
  Eccezioni alla presunzione          caso di svolgimento da parte di
  di commercialità                    (per le APS valgono le medesime
                                      considerazioni in precedenza
Le disposizioni contenute nei
                                      esposte):
commi 5, 6 e 7 dell’art. 148
                                       • associazioni politiche,
introducono ulteriori deroghe
                                          sindacali, di categoria,
rispetto a quanto previsto nei
                                       • associazioni riconosciute dalle
commi precedenti con riferimento
                                          confessioni religiose con le
solo ad alcune specifiche tipologie
                                          quali lo Stato ha stipulato
di associazioni.
                                          patti, accordi o intese,
Relativamente al comma 5 deve
osservarsi che in virtù della
                                      alle seguenti condizioni:
inclusione delle associazioni
                                       a) destinatari siano gli iscritti,
di promozione sociale nella
                                           associati o partecipanti
categoria degli ETS “tipizzati”,
                                           anche di altre associazioni
tale disposizione deve intendersi
                                           che svolgono la medesima
sostanzialmente inefficace
                                           attività e che per legge,
nonostante il D.Lgs. 117/2017
                                           regolamento, atto costitutivo
nulla disponga in merito.

                                                                  25
o statuto fanno parte di                registrata;
    un’unica organizzazione locale        • l’atto costitutivo o lo statuto
    o nazionale e i tesserati delle         prevedono specifiche clausole
    rispettive organizzazioni               dirette a garantire la non
    nazionali;                              lucratività dell’associazione e
 b) si tratti di attività strettamente      ad evitare fenomeni elusivi.
    complementari a quella svolta
    in diretta attuazione degli          Le clausole da inserire nello
    scopi istituzionali.                 statuto:
                                          a) divieto di distribuire anche in
Tale ultima condizione comporta              modo indiretto, utili o avanzi
la necessità di verificare                   di gestione nonché fondi,
in concreto che l’attività di                riserve o capitale durante
organizzazione di viaggi e                   la vita dell’associazione,
soggiorni turistici, sia funzionale          salvo che la destinazione o
alla completa realizzazione degli            la distribuzione non siano
scopi istituzionali (ad esempio,             imposte dalla legge;
viaggio e soggiorno organizzati per       b) obbligo di devolvere il
gli iscritti o associati in occasione        patrimonio dell’ente, in caso
di un congresso nazionale o                  di suo scioglimento per
meeting internazionale).                     qualunque causa, ad altra
                                             associazione con finalità
→ Comma 8                                    analoghe o ai fini di pubblica
  Vincoli statutari                          utilità, sentito l’organismo di
                                             controllo di cui all’articolo 3,
Tutte le agevolazioni prescritte
                                             comma 190, della Legge 23
dai precedenti commi 3, 5, 6 e 7 a
                                             dicembre 1996, n. 662, e salvo
favore delle succitate associazioni
                                             diversa destinazione imposta
possono essere godute solo se:
                                             dalla legge;
 • l’atto costitutivo o lo statuto
                                          c) disciplina uniforme del
    sono redatti nella forma
                                             rapporto associativo e
    dell’atto pubblico o della
                                             delle modalità associative
    scrittura privata autenticata o
                                             volte a garantire l’effettività
      26
del rapporto medesimo,                  associazioni il cui atto
   escludendo espressamente                costitutivo, anteriore al 1°
   la temporaneità della                   gennaio 1997, preveda tale
   partecipazione alla vita                modalità di voto ai sensi
   associativa e prevedendo per            dell’articolo 2532, ultimo
   gli associati o partecipanti            comma, del codice civile e
   maggiori d’età il diritto di            sempreché le stesse abbiano
   voto per l’approvazione e le            rilevanza a livello nazionale e
   modificazioni dello statuto             siano prive di organizzazione
   e dei regolamenti e per la              a livello locale;
   nomina degli organi direttivi       f) intrasmissibilità della quota
   dell’associazione;                      o contributo associativo ad
d) obbligo di redigere e di                eccezione dei trasferimenti
   approvare annualmente                   a causa di morte e non
   un rendiconto economico                 rivalutabilità della stessa.
   e finanziario secondo le
   disposizioni statutarie;           Va osservato come la norma
e) eleggibilità libera degli organi   preveda l’inserimento negli statuti
   amministrativi, principio          delle citate clausole al solo fine
   del voto singolo di cui            di permettere la fruizione delle
   all’articolo 2532, comma 2,        agevolazioni recate dai commi 3,
   del codice civile, sovranità       5, 6 e 7 del citato art. 148 TUIR.
   dell’assemblea dei soci,           Detto requisiti, pertanto, non
   associati o partecipanti e i       rappresentano la necessaria
   criteri di loro ammissione ed      condizione per consentire, ad
   esclusione, criteri e idonee       esempio, l’applicazione della
   forme di pubblicità delle          disposizione di cui al comma
   convocazioni assembleari,          1 dell’art. 148, relativa alla
   delle relative deliberazioni,      non imponibilità delle quote
   dei bilanci o rendiconti;          associative.
   è ammesso il voto per
   corrispondenza per le

                                                                  27
→ Comma 9                              4.2 Le previsioni
  Inapplicabilità clausole
                                       contenute nel DPR
  statutarie
                                       633/1972
Tale disposizione precisa che le
clausole riportate sotto le lettere
                                       Se il D.Lgs. 117/2017 apporta
c) ed e) del comma 8 dell’art.
                                       rilevanti modifiche alla disciplina
148 TUIR, relative alla disciplina
                                       degli enti associativi sotto il
del rapporto associativo e alla
                                       profilo delle imposte sul reddito,
libera eleggibilità degli organi
                                       nessuna previsione è contenuta
amministrativi, non si applicano
                                       nelle corrispondenti norme
alle associazioni religiose
                                       contenute nel decreto Iva.
riconosciute dalle confessioni
                                       La norma di riferimento è il
con le quali lo Stato ha stipulato
                                       comma 4 dell’art. 4 DPR 633/72
patti, accordi o intese, nonché alle
                                       che, fino all’avvento delle citate
associazioni politiche, sindacali e
                                       modifiche apportate dalla
di categoria.
                                       Riforma, presentava un contenuto
                                       sostanzialmente analogo a quello
                                       dell’articolo 148 del TUIR ma che,
                                       a seguito delle citate modifiche,
                                       si presenterà con un ambito
                                       soggettivo di applicazione assai
                                       differente.
                                       Si riporta di seguito una tabella
                                       dalla quale si può riscontrare
                                       il citato disallineamento tra le
                                       previsioni contenute nell’art.
                                       148 del TUIR e nell’art.4 del DPR
                                       633/1972.

      28
IRES: enti esclusi
               IVA: enti esclusi
                                                (modificato da art. 89, c. 4 del CTS)
 associazioni politiche                        associazioni politiche

 associazioni sindacali                        associazioni sindacali

 associazioni di categoria                     associazioni di categoria

 associazioni religiose                        associazioni religiose

 associazioni assistenziali                    associazioni assistenziali

 associazioni culturali

 associazioni sportive dilettantistiche        associazioni sportive dilettantistiche

 associazioni di promozione sociale

 associazioni di formazione extra-scolastica
 della persona

Se con riferimento alle                        previsione risulta certamente
associazioni di promozione                     applicabile. Ciò significa che
sociale, in quanto ETS “tipizzate”,            anche per questi soggetti i
detta previsione risulta                       proventi conseguiti nell’esercizio
apparentemente in conflitto con                di dette attività commerciali
l’attuale impianto normativo                   rese in conformità alle finalità
previsto dagli artt. 85 e 86 del               istituzionali risulteranno
D.Lgs. 117/2017, per le associazioni           decommercializzati ai fini IVA,
escluse dall’ambito applicativo                pur mantenendo connotazione
dell’art. 148 comma 3 TUIR                     commerciale sotto il profilo IRES.
(culturali e di formazione extra-
scolastica della persona) detta

                                                                                29
4.3 Il regime forfettario              famiglia degli ETS.
                                       L’art. 145 del TUIR prevede
ex art. 145 TUIR
                                       un regime forfetario per la
                                       determinazione del reddito
L’impossibilità di applicare
                                       d’impresa applicabile a tutti gli
le più favorevoli disposizioni
                                       enti non commerciali ammessi
contemplate dalla Legge 398 del
                                       alla tenuta della contabilità
1991, per quanti resteranno esclusi
                                       semplificata di cui all’art. 18 del
dalla Riforma del Terzo settore (ad
                                       DPR 600/1973.
eccezione, come detto delle realtà
                                       Va, tuttavia, rilevato come ai
sportive dilettantistiche), farà
                                       fini IVA non sia previsto un
riacquisire nuova linfa al regime
                                       parallelo regime di imposizione
forfettario previsto dall’art. 145
                                       semplificata e quindi per la
del TUIR, ad oggi poco utilizzato
                                       determinazione di tale imposta
dagli enti non commerciali proprio
                                       rimangono applicabili i criteri
per la sua evidente “inferiorità”,
                                       generali previsti dal DPR 633/1972
in termini di semplificazioni e
                                       in relazione alle specifiche attività
agevolazioni, rispetto al citato
                                       esercitate.
regime 398.
                                       Il meccanismo di tale regime
Detto regime, esplicitamente
                                       forfetario prevede l’applicazione
escluso per gli ETS in virtù della
                                       di coefficienti di redditività
disposizione contenuta nel
                                       all’ammontare dei ricavi (art. 85
comma 3 dell’art.89 del D.Lgs.
                                       TUIR) conseguiti nell’esercizio di
117/2017 (ad eccezione degli enti
                                       attività commerciali (includendovi,
religiosi civilmente riconosciuti
                                       quindi, tutte le attività
per le attività diverse da quelle di
                                       commerciali eventualmente
interesse generale), resta quindi
                                       esercitate ed escludendo
l’unica alternativa possibile ai
                                       eventuali proventi derivanti
regimi ordinari di contabilità
                                       dall’attività istituzionale).
(ordinaria e semplificata) per la
gestione dei proventi commerciali
conseguiti dagli enti che non
entreranno a far parte della nuova

      30
Tali coefficienti di redditività sono       in funzione sia del tipo di attività
determinati in misura differente            che degli scaglioni di ricavi.

             TIPO                       SCAGLIONI             COEFFICIENTE
           ATTIVITÀ                      DI RICAVI             REDDITIVITÀ

                                    FINO A € 15.493,71              15%
          PRESTAZIONI
           DI SERVIZI               OLTRE € 15.493,71 E
                                                                   25%
                                    FINO A € 309.874,14

                                    FINO A € 25.822,84             10%
             ALTRE
            ATTIVITÀ               OLTRE € 25.822,84 E
                                                                    15%
                                   FINO A € 516.456,90

Al reddito così determinato                 4.3.1 Esercizio di più attività
applicando i coefficienti                   Nel caso di esercizio
di redditività, va aggiunto                 contemporaneo di attività di
l’ammontare dei seguenti                    prestazioni di servizi e di altre
componenti positivi del reddito             attività, il secondo comma
d’impresa disciplinati dal TUIR:            dell’art. 145 del TUIR prevede
  • art. 86 (plusvalenze);                  l’applicazione del coefficiente
  • art. 88 (sopravvenienze attive);        stabilito per l’ammontare
  • art. 89 (dividendi e interessi);        dei ricavi relativi all’attività
  • art. 90 (proventi immobiliari).         prevalente. In mancanza della
                                            distinta annotazione dei ricavi si
Dopo aver descritto in                      considerano prevalenti le attività
funzionamento del regime,                   di prestazioni di servizi.
andiamo ad analizzare le regole
che lo contraddistinguono.

                                                                          31
4.3.2 Fuoriuscita dal regime          nell’art. 145 del TUIR devono
Tale regime forfetario di             ritenersi superati in virtù delle
determinazione del reddito,           disposizioni contenute ne
inoltre, può trovare applicazione     DPR 442/1997 che ha innovato
fino a quando non vengono             la disciplina delle opzioni in
superati i limiti indicati in         materia di imposta sul valore
precedenza. Pertanto, come            aggiunto e di imposte sui redditi.
precisato dalla C.M. n. 124/E del     Come precisato dalla C.M. n.
12 maggio 1998, nel caso che i        124/E/1998, infatti, anche se il
previsti limiti di ricavi risultino   predetto regolamento fa esplicito
superati alla chiusura del periodo    riferimento alle opzioni o revoche
d’imposta, tale regime non potrà      “di regimi di determinazione
trovare applicazione nemmeno          dell’imposta o di regimi
per il periodo in cui tali limiti     contabili” deve ritenersi che le
vengono superati.                     previsioni in esso contenute in
                                      ordine al riconoscimento dei
4.3.3 Opzione con vincolo             “comportamenti concludenti del
triennale                             contribuente” trovi applicazione
Tutti gli enti non commerciali        anche ai fini della determinazione
possono liberamente decidere          forfetaria del reddito. Peraltro,
di applicare il regime forfetario     prosegue il documento di
sopra descritto, tuttavia, nel        prassi, poiché il comportamento
momento in cui tale scelta viene      concludente correlato
esercitata per la prima volta,        all’applicazione del regime
la stessa vincola l’ente non          forfetario di determinazione del
commerciale al mantenimento del       reddito si esplica e si esaurisce in
regime forfetario per almeno un       sede di dichiarazione dei redditi,
triennio (fatta salva ovviamente      nell’ottica di semplificazione degli
la fuoriuscita dal regime             adempimenti del contribuente
forfetario per superamento dei        si ritiene non necessaria la
limiti previsti). Relativamente       comunicazione dell’opzione
alle modalità di esercizio di tale    prevista dall’art. 2 del DPR n. 442
opzione, i riferimenti contenuti      del 1997.
      32
4.3.4 Semplificazione degli             3, commi da 165 a 170, della
adempimenti                             Legge n. 662 del 1996 (cosiddetto
Sotto il profilo della                  regime dei contribuenti super
semplificazione contabile degli         semplificati) in favore della
adempimenti, l’art. 20 del              nuova disciplina dei “contribuenti
DPR n. 600 del 1973, titolato           minimi”. Con la Risoluzione 58/E
“Scritture contabili degli enti non     del 24 giugno 2010 l’Agenzia
commerciali”, al comma 3 precisa        delle Entrate ha ritenuto che
che                                     l’abrogazione del regime speciale
  “Gli enti soggetti alla               previsto dalla Legge 662/96 non
  determinazione forfetaria del         produca effetti in ordine agli
  reddito ai sensi del comma 1          adempimenti contabili cui sono
  dell’art. 109-bis del TUIR (dal
                                        tenuti gli enti non commerciali
  2004 rinumerato nell’art. 145), che
  abbiano conseguito nell’ anno         di cui all’art. 20 c. 1 del DPR n.
  solare precedente ricavi non          600/73 posto che con il richiamo
  superiori a lire 30 milioni (pari a   “…alle disposizioni di cui al
  15.493,71 euro), relativamente alle
                                        comma 116 dell’articolo 3 della
  attività di prestazione di servizi,
  ovvero a lire 50 milioni (pari a      Legge 23 dicembre 1996, n. 662”, il
  25.822,84 euro) negli altri casi,     legislatore ha inteso individuare
  assolvono gli obblighi contabili      solamente le modalità con le
  di cui all’ articolo 18, secondo le   quali gli enti non commerciali
  disposizioni di cui al comma 166
                                        che determinano il reddito in
  dell’ articolo 3 della Legge n. 662
  del 1996”.                            misura forfetaria sono tenuti ad
                                        adempiere agli obblighi contabili.
Ed è proprio in relazione a tale
                                        Anche dopo l’abrogazione del
ultimo richiamo normativo che
                                        regime “supersemplificato”
sono dubbi in merito alla sua
                                        introdotto nel 1996, dunque,
concreta applicazione posto che,
                                        sopravvivono per gli enti non
con decorrenza 1° gennaio 2008,
                                        commerciali le agevolazioni
l’art. 1 comma 116 della Legge 24
                                        applicabili a coloro che applicano
dicembre 2007 n. 244 (Finanziaria
                                        il regime forfetario di cui all’art.
per l’anno 2008) ha abrogato
                                        145 del TUIR.
le previsioni contenute nell’art.

                                                                    33
LE SEMPLIFICAZIONI ANCORA IN VIGORE
                       annotazione dell'ammontare complessivo, distinto per
                       aliquota, delle operazioni fatturate in ciascun mese, con
                       riferimento allo stesso mese, entro il giorno 15 del mese
                       successivo, nei registri previsti ai fini Iva ovvero nell'apposito
Operazioni attive
                       prospetto riepilogativo, che tiene luogo dei registri stessi,
                       conforme al modello approvato con decreto del Ministro delle
                       finanze 11 febbraio 1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
                       37 del 14 febbraio 1997, ed alle relative istruzioni.

                       annotazione entro il termine previsto per le liquidazioni
                       trimestrali dell'Iva dell'importo complessivo imponibile
                       mensile o trimestrale degli acquisti e delle importazioni,
Operazioni passive
                       indicando l'imposta detraibile nel registro di cui all’art. 25
                       del DPR n. 633 del 1972 o nel prospetto sopra menzionato
                       (Circolare Ministeriale n. 10/E del 17 gennaio 1997).

                       conservazione, ai sensi dell’art. 22 del DPR n. 600 del 1973,
Conservazione          della documentazione degli altri costi di cui si intenda
                       effettuare la deduzione ai fini delle imposte sui redditi.

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5
Conclusioni

L’impossibilità di applicare il        per l’inclusione o meno nel
regime forfettario di cui alla         Registro Unico Nazionale del Terzo
Legge 398/1991 in relazione            settore, si pone il delicato tema
ai proventi oggettivamente             del confronto delle due discipline
commerciali (ad eccezione              potenzialmente applicabili: quella
delle sole realtà sportive             descritta nella presente guida, in
dilettantistiche), unitamente          alternativa alla disciplina prevista
all’impossibilità di applicare         per coloro che potranno fregiarsi
la decommercializzazione dei           della qualifica di Enti del Terzo
proventi commerciali per le            settore.
attività rese in conformità alle       In detta ultima valutazione, gioca
attività istituzionali (parliamo       certamente un ruolo rilevante,
delle associazioni culturali e di      la corretta applicazione delle
formazione extra-scolastica della      agevolazioni previste ai fini IVA,
persona), porterà i soggetti esclusi   aspetto che il D.Lgs. 117/2017
dalla Riforma a dover effettuare       anche dopo il decreto correttivo
serie valutazioni sul loro futuro      (D.Lgs. 105/2018) affronta in modo
inquadramento.                         decisamente insufficiente.
Se per i soggetti normativamente       Occorre, infine, ricordare come
esclusi dalla grande famiglia          l’art. 5-sexies del D.L. n. 148/2017
degli ETS si porrà il tema di          abbia fornito una interpretazione
“organizzare” al meglio le proprie     autentica delle disposizioni
attività in conseguenza del mutato     contenute nell’art. 104 D.Lgs.
scenario normativo, per quanti         117/2017 in tema di decorrenza, al
sono nella possibilità di decidere     fine di stabilire che le abrogazioni

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