IL PUNTO SULLA QUESTIONE ENERGETICA - Unione Industriali Torino

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IL PUNTO SULLA QUESTIONE ENERGETICA - Unione Industriali Torino
IL PUNTO SULLA QUESTIONE ENERGETICA

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IL PUNTO SULLA QUESTIONE ENERGETICA - Unione Industriali Torino
La drammatica evoluzione dei costi energetici

I costi per la fornitura di energia passano
dagli 8 miliardi circa nel 2019 ai 21 nel 2021
e a 37 nel 2022. Si tratta di un incremento
del costo complessivo del +368% nel 2021 e
di oltre 5 volte rispetto ai costi sostenuti nel
2020.

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Perché se si parla di energia si parla di gas
 Il mercato all’ingrosso dell’energia elettrica in
 Europa fa sì che il prezzo rifletta il costo
 dell’impianto con i costi marginali più alti che
 entra in esercizio in un determinato momento
 per soddisfare la domanda (System Marginal
 Pricing).

 Il gas (grazie alla sua flessibilità) è spesso l’unità
 marginale capace di soddisfare la domanda e
 determinare quindi il prezzo. Un aumento dei
 prezzi del gas contribuisce perciò all’aumento del
 prezzo dell’elettricità.

 Di conseguenza, maggiore è la dipendenza di un
 paese dal gas per soddisfare la propria domanda,
 o minore l’interconnessione con altri paesi per
 importare elettricità a minor costo, maggiore sarà
 in media il prezzo pagato
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La dipendenza europea
                                                                                Per la transizione verso le
          Consumo di energia primaria dell'Europa,
                     2020 (percentuali)                                          energie green l’UE ha:
                                                                            Investito in:
                                   8,2%                                      Idroelettrico
                                                                             Eolico
                           12,8%                   34,0%                     Solare

                      7,2%
                                                                            Energie «ponte»:
                       7,9%
                                                                             Gas naturale

                                        30,0%
                                                                            Disincentivato:
                                                                             Carbone
        Natural gas       Oil   Renewable energy   Hydro   Coal   Nuclear    Petrolio

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L’impatto delle aste di CO2

Dal 1° gennaio 2005 gli impianti grandi emettitori
dell’Unione Europa non possano funzionare senza                             MA
un’autorizzazione alle emissioni di gas serra.
                                                      Oggi la quotazione dei certificati CO2 è
                                                      elevatissima, visto che:
Ogni impianto autorizzato deve compensare
annualmente le proprie emissioni con quote che           Le politiche europee sono forse troppo
possono essere comprate e vendute dai singoli             ambiziose sulle tematiche della transizione
operatori interessati.                                    energetica.
                                                         C’è troppa richiesta di fonti fossili per produrre
                                                          energia.
Gli impianti possono acquistare le quote
nell’ambito di aste pubbliche europee o riceverne a
titolo gratuito. In alternativa, possono
approvvigionarsene sul mercato.

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La situazione europea

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L’Italia dipende da gas e petrolio

           Consumo di energia primaria dell'Italia                        Tra i principali paesi europei, l’Italia è quello più esposto
                    2020 (percentuali)                                    al rincaro del gas naturale: 42% del consumo totale di
                                                                          energia in Italia nel 2020 (cui si somma il 36% di
                                   3,6%
                                                                          petrolio), contro il 38% nel Regno Unito, lontano dal 26%
                             7,0%                                         in Germania (che usa molto carbone), dal 23% in Spagna
                                                                          (che si affida di più al petrolio) e dal 17% in Francia (che
                     11,4%                                                conta sul nucleare).
                                                 41,6%

                           36,3%                                          Il significativo livello a cui sono giunte le rinnovabili in
Consumo totale:                                                           Italia (sole, vento, etc.), pari all’11% del consumo
5,86 exajoules                                                            energetico, meglio dell’8% in Francia, non è abbastanza
                                                                          per contenere il ruolo di gas e petrolio.
       Natural gas   Oil     Renewable energy   Hydro    Coal   Nuclear

   Ufficio Studi Economici                                                                                                               7
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Produrre in Italia?

                                                Con i suoi 223 miliardi di
                                                metri cubi di gas naturale e
                                                100 milioni di tonnellate di
                                                petrolio, l’Italia è il quarto
                                                Paese europeo in quanto a
                                                riserve accertate di
                                                idrocarburi nel sottosuolo.

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Le fonti di approvvigionamento italiane

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Lo Stato certamente può fare la differenza

                                     In molti paesi europei, con misure più o meno occulte, si
                                     stanno adottando strumenti a tutela dei propri settori
                                     industriali.

                                     In Francia, ai consumatori industriali e grossisti, per
                                     legge, il governo ha allocato nell’ottobre 2021 circa
                                     100TWh (il 25% della produzione francese) di energia
                                     elettrica .

                                     Questo determina nel costo di fornitura dell’impresa
                                     industriale francese per il 2022 un prezzo medio di
                                     approvvigionamento di 100 €/MWh, quando il prezzo di
                                     mercato sulle borse è 200 €/MWh.

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L’impatto sulle utenze industriali

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Le ragioni della crisi: poche alternative

                              Dopo Fukushima la Germania ha deciso di
                              disinvestire il nucleare

                              La produzione interna di gas naturale, già
                              bassa in origine, è in fase di riduzione: i
                              Paesi Bassi stanno dismettendo i loro
                              impianti di estrazione di gas naturale

                               Il meteo nel Nord Europa è particolarmente
                                 poco ventoso, compromettendo l’energia
                                    eolica molto sviluppata in tali paesi

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Le ragioni della crisi: congiuntura infelice

                              Con la ripresa post pandemica, molto più
                              rapida delle previsioni, la domanda di
                              energia è salita esponenzialmente

                              Lo stoccaggio di gas naturale prima della
                              crisi era a livelli molto bassi, facendo si che
                              non si potesse contare su scorte già pre-
                              esistenti

                                 C’è una forte speculazione sui mercati
                              finanziari, con il prezzo dei derivati dei beni
                                           energetici alle stelle

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Le ragioni della crisi: il fattore Russia

                              La nostra dipendenza ci mette in una
                              situazione di debolezza contrattuale con la
                              Russia, il nostro principale fornitore di gas.

                              La Russia favorisce contratti «Take or pay»
                              di lungo periodo. Ma l’Europa 10 anni fa ha
                              cercato di andare verso un mercato spot.

                              Le tensioni geopolitiche per il Northstream
                                                    2

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La relativa concentrazione delle riserve
                                      Riserve mondiali di gas naturale 2020
                                                         (trilioni di mc)

                                                                               37

                                          59

     Totale riserve note:
        188 trilioni mc
                                                                                        32

                                         8

                                                13
                                                                          25
                                                          14

                             Russia      Iran    Qatar     Turkmenistan     US      China    Altri paesi
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La predominanza russa
                                               Produzione mondiale di gas naturale 2020
                                                                       (miliardi di mc)

                                                                                          638

                                                      1.574
       Totale mondo:
      3.854 miliardi mc
                                                                                                      915

                                                                    194
                                                                           171      251
                                                                                                112

                          Produzione gas naturale (billion cubic meters)   Russia    US    Norway     Iran   Qatar   China   Others
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Le conseguenze della contrattualistica

   Il termine “Take or Pay” indica una clausola
   applicata ai contratti di fornitura di lungo
   periodo di gas naturale, la quale implica un
   impegno da parte della compagnia
   acquirente a prelevare un certo quantitativo
   di gas naturale in un certo lasso di tempo.
   Se l’acquirente non ritira effettivamente la
   quantità di gas concordata, la paga
   ugualmente.

   10 anni fa l’Europa ha voluto cambiare
   sistema, andando verso un mercato libero,
   che fluttua secondo le regole della
   domanda e dell’offerta

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Il nodo del Northstream 2

                                               Il timore è che con il nuovo
                                               gasdotto la fornitura di gas
                                               può non passare più via terra
                                               dall’Ucraina, accrescendo il
                                               potere politico russo.

                                               Completato a settembre, al
                                               momento si attende il via
                                               libero tedesco.

                                               La Russia, per fare pressione,
                                               sta dirigendo l’eccesso di
                                               produzione verso la Cina

Ufficio Studi Economici                                                         19
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