IL PROTOCOLLO ITACA (PDR UNI 13/19) SULLA SOSTENIBILITÀ ENERGETICA E AMBIENTALE - SETTIMANA PER L'ENERGIA
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Con il Patrocinio di: Organizzato da: Promosso da: Nell’ambito delle iniziative di: Mettiamo in circolo l’energia: smart e circular buildings in un territorio interamente montano Sondrio, 24 Ottobre 2019 Il Protocollo ITACA (PdR UNI 13/19) sulla sostenibilità energetica e ambientale Ing. Massimiliano Bagagli Coordinamento ITACA GdL interregionale Edilizia Sostenibile
PRESENTAZIONE ITACA ITACA – Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, è un organo tecnico di supporto alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. Il Protocollo ITACA Il Protocollo ITACA, uno strumento di analisi multicriteria del livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici. Le versioni principale vigente del Protocollo sono la PDR UNI 13:2019. Numerose regioni hanno adottato versioni regionali del protocollo. Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
Struttura del Protocollo e sistema di ispezione Area A – Qualità del sito Selezione del Sito Progettazione dell’area Area B – Consumo di risorse Energia primaria non rinnovabile Energia da fonti rinnovabili Materiali eco-compatibili Acqua potabile Prestazioni dell’involucro Area C – Carichi ambientali Emissioni di CO2 A novembre 2013 è entrato in vigore Rifiuti solidi il Regolamento Tecnico RT-33 ACCREDIA, che ha Acque reflue istituito il sistema nazionale di accreditamento e Impatto sull’ambiente circostante certificazione per l’applicazione del Protocollo. Area D – Qualità ambientale indoor Il sistema di ispezione si avvale degli Organismi di Ventilazione Ispezione accreditati da ACCREDIA per le verifiche Benessere termoigrometrico di conformità al Protocollo ai sensi della norma Benessere visivo ISO/IEC 17020:2012. Benessere acustico Inquinamento elettromagnetico Il soggetto gestore individuato per l’attuazione del Regolamento RT-33 è il Comitato Promotore Area E – Qualità del servizio Protocollo ITACA. Funzionalità ed efficienza Controllabilità degli impianti Mantenimento delle prestazioni in fase operativa - Aspetti sociali Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
Protocollo ITACA come garanzia GARANZIA NELLA PROGETTAZIONE - I progettisti sono tecnici esperti ITACA riconosciuti GARANZIA NEL CONTROLLO - Il controllo è condotto da un team di ispettori accreditati che operano presso strutture accreditate - Il processo è in accordo con il RT-33 di ACCREDIA ed è conforme alla norma tecnica UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 GARANZIA NELLA REALIZZAZIONE - I progettisti ed il team di ispettori dialogano continuamente per assicurare che i lavori procedano nella direzione definita dal progetto GARANZIA DI CONFORMITA’ ALLE LEGGI VIGENTI ED ALLE NORME TECNICHE - I livelli minimi richiesti da ITACA, non premianti, sono conformi ai limiti di legge ed i criteri rispettano le norme tecniche nazionali vigenti Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
I CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia I CAM Edilizia sono articolati in criteri di base e criteri premianti e sono i seguenti: • §2.1: selezione dei candidati (sistemi di gestione ambientale); • §2.2: specifiche tecniche per gruppi di edifici • §2.3: specifiche tecniche dell’edificio • §2.4: specifiche tecniche dei componenti edilizi • §2.5: specifiche tecniche del cantiere • §2.6: criteri premianti • §2.7: condizioni di esecuzione (clausole contrattuali). Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
I CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia 2.1.1 Sistemi di gestione ambientale 2.1 SELEZIONE CANDIDATI 2.1.2 Diritti umani e condizioni del lavoro 2.2.1 Inserimento naturalistico e paessagistico 2.2.2 Sistemazione aree a verde 2.2.3 Riduzione del consumo di suolo e mantenimento della permeabilità dei suoli 2.2.4 Conservazione dei caratteri morfologici 2.2.5 Approvvigionamento energetico 2.2.6 Riduzione dell'impatto sul microclima e dell'inquinamento atmosferico 2.2.7 Riduzione dell'impatto sul sistema idrografico superficiale e sotterraneo SPECIFICHE TECNICHE PER 2.2.8.1 Viabilità 2.2 GRUPPI DI EDIFICI 2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche Infrastrutturazione 2.2.8.3 Rete di irrigazione della aree a verde pubblico 2.2.8 primaria 2.2.8.4 Aree di raccolta e stoccaggio materiali e rifiuti 2.2.8.5 Impianto di illuminazione pubblica 2.2.8.6 Sottoservizi/canalizzazioni per infrastrutture tecnologiche 2.2.9 Infrastrutturazione secondaria e mobilità sostenibile 2.2.10 Rapporto sullo stato dell'ambiente 2.3.1 Diagnosi energetica 2.3.2 Prestazione energetica 2.3.3 Approvigionamento energetico 2.3.4 Risparmio idrico 2.3.5.1 Illuminazione naturale Aerazione naturale e ventilazione 2.3.5.2 meccanica controllata SPECIFICHE TECNICHE 2.3.5.3 Dispositivi di protezione solare 2.3 DELL'EDIFICIO Qualità ambientale Inquinamento elettromagnetico 2.3.5 interna 2.3.5.4 indoor 2.3.5.5 Emissioni dei materiali 2.3.5.6 Confort acustico 2.3.5.7 Confort termoigrometrico 2.3.5.8 Radon 2.3.6 Piano di manutenzione dell'opera 2.3.7 Fine vita Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
I CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia 2.4.1.1 Disassemblabilità Criteri comuni a tutti i 2.4.1. 2.4.1.2 Materia recuperata o riciclata componenti edilizi 2.4.1.3 Sostanze pericolose 2.4.2.1 Calcestruzzi confezionati in cantiere e preconfezionati 2.4.2.2 Elementi prefabbricati incalcestruzzo 2.4.2.3 Laterizi 2.4.2.4 Sostenibilità e legalità del legno SPECIFICHE TECNICHE 2.4.2.5 Ghisa, ferro e acciaio 2.4 DEI COMPONENTI 2.4.2.6 Componenti in materie plastiche EDILIZI Criteri specifici per i 2.4.2.7 Murature in pietrame e miste 2.4.2 componenti edilizi 2.4.2.8 Tramezzature e controsoffitti 2.4.2.9 Isolanti termici ed acustici 2.4.2.10 Pavimenti e rivestimenti 2.4.2.11 Pitture e vernici 2.4.2.12 Impianti di illuminazione per interni ed esterni 2.4.2.13 Impianti di riscaldamento e condizionamento 2.4.2.14 Impianti idrico sanitari 2.5.1 Demolizioni e rimozione dei materiali 2.5.2 Materiali usati nel cantiere SPECIFICHE TECNICHE 2.5 2.5.3 Prestazioni ambientali DEL CANTIERE 2.5.4 Personale di cantiere 2.5.5 Scavi e rinterri 2.6.1 Capacità tecnica dei progettisti 2.6.2 Miglioramento prestazionale del progetto CRITERI DI 2.6.3 Sistema di monitoraggio dei consumi energetici 2.6 AGGIUDICAZIONE 2.6.4 Materiali rinnovabili (CRITERI PREMIANTI) 2.6.5 Distanza di approvigionamento dei prodotti da costruzione 2.6.6 Bilancio materico 2.7.1 Varianti migliorative 2.7.2 Clausola sociale CONDIZIONI DI 2.7.3 Garanzie 2.7 ESECUZIONE (CLAUSOLE 2.7.4 Verifiche ispettive CONTRATTUALI) 2.7.4.1 Oli biodegradabili 2.7.5 Oli lubrificanti 2.7.4.2 Oli lubrificanti a base rigenerata Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
I CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia I riferimenti ai modelli di valutazione energetico-ambientali (ITACA) Nel §1.2 INDICAZIONI GENERALI PER LA STAZIONE APPALTANTE si specifica che: la stazione appaltante deve assicurarsi che la progettazione degli interventi sia affidata a professionisti abilitati e iscritti in albi o registri professionali…. che siano in possesso di comprovata esperienza, valutabile sulla base dei requisiti di idoneità professionale e di capacità tecnico-organizzativa di volta in volta richiesti dalla stazione appaltante in modo da raggiungere i livelli prestazionali richiesti ad un edificio sostenibile. E più avanti la stazione appaltante può trovare utile selezionare i progetti sottoposti ad una fase di verifica valida per la successiva certificazione dell’edificio secondo uno dei protocolli di sostenibilità energetica ed ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale (alcuni esempi di tali protocolli sono: Breeam, Casaclima, Itaca, Leed, Well). Per meglio chiarire il ruolo di tali protocolli va detto che questi sono diversi tra loro e non contengono tutti i criteri presenti in questo documento o anche quando li contengono, non richiedono sempre gli stessi livelli di qualità e prestazione presenti nel presente documento di CAM, per cui la stazione appaltante potrà usare tali protocolli per verificare la rispondenza ad un criterio solo se, per l'assegnazione della certificazione, sono compresi i requisiti di cui ai criteri inseriti nel presente documento di CAM con livelli di qualità e prestazioni uguali o superiori. Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
I CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia I riferimenti ai modelli di valutazione energetico-ambientali (ITACA) In tutti i criteri del §2.2: specifiche tecniche per gruppi di edifici (ad eccezione del 2.2.10), in quasi tutti i criteri afferenti al §2.3: specifiche tecniche dell’edificio (ad eccezione del 2.3.5.5, 2.3.6 e 2.3.7), al §2.5.3, al §2.6.2 si specifica che: Qualora il progetto sia sottoposto ad una fase di verifica valida per la successiva certificazione dell’edificio secondo uno dei protocolli di sostenibilità energetico- ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale, la conformità al presente criterio può essere dimostrata se nella certificazione risultano soddisfatti tutti i requisiti riferibili alle prestazioni ambientali richiamate dal presente criterio. In tali casi il progettista è esonerato dalla presentazione della documentazione sopra indicata, ma è richiesta la presentazione degli elaborati e/o dei documenti previsti dallo specifico protocollo di certificazione di edilizia sostenibile perseguita. E’ interessante inoltre notare che in molti criteri afferenti al §2.4: specifiche tecniche dei componenti edilizi (ad eccezione del 2.4.1.1, 2.4.1.3, 2.4.2.4, 2.4.2.7 e dal 2.4.2.10 al 2.4.2.14) si specifica per la verifica della rispondenza alla disposizione specifica che: Qualora l’azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, è ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso è necessario procedere ad un’attività ispettiva durante l’esecuzione delle opere. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La correlazione fra Protocollo ITACA e CAM Edilizia In sintesi quindi : • nei CAM c’è un continuo rimando ai rating systems come strumento di verifica del soddisfacimento dei criteri stessi; • viene introdotto l’obbligo della verifica ispettiva sull’appalto condotta secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 da un organismo di valutazione della conformità; • per verificare le specifiche tecniche dei componenti edilizi è ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla ISO/IEC 17020:2012. il Protocollo ITACA: • si avvale di Organismi di Ispezione (OdI) conformi alla norma ISO/IEC 17020:2012 per le verifiche di conformità delle prestazioni ambientali; • è riconosciuto come uno dei protocolli di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale che si può utilizzare per la selezione dei progetti; • assicura la conformità a molti criteri ambientali minimi quando può essere dimostrato che nella valutazione ITACA risultano soddisfatti tutti i requisiti riferibili alle prestazioni ambientali richiamate nei criteri ambientali minimi Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La correlazione fra Protocollo ITACA e CAM Edilizia 1 valutazione dell’affinità tra 2 valutazione della 3 Valutazione della copertura il criterio CAM ed il criterio comparabilità tra il criterio CAM dei criteri CAM da parte dei ITACA ed il criterio ITACA singoli criteri ITACA 4 diretto ma non attuabile: il criterio ITACA e il criterio CAM trattano lo stesso comparabile con lievi differenze: piccole più del 50% delle singole disposizioni del aspetto ma con modalità che non ne variazioni nel metodo di verifica o sulla scala criterio CAM 3 rendono possibile la comparazione di prestazione fra criterio ITACA e criterio CAM medio: il criterio ITACA e il criterio CAM mediamente comparabile: notevoli differenze 50% delle singole disposizioni del criterio trattano aspetti simili ma non nel metodo di verifica o sulla scala di CAM 2 strettamente connessi prestazione fra criterio ITACA e criterio CAM Comparabilità complessa: differenze tali sull'indicatore di prestazione del criterio lieve: il criterio ITACA e il criterio CAM ITACA rispetto al criterio CAM che la meno del 50% delle singole disposizioni del 1 trattano aspetti con elementi in comune comparabilità può assicurarsi solo con una criterio CAM riscrittura del criterio ITACA nessuno: il criterio ITACA e il criterio CAM nessuna comparabilità: criterio CAM e criterio trattano aspetti differenti ITACA trattano cose differenti 0% delle singole disposizioni del criterio CAM 0 Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La correlazione fra Protocollo ITACA e CAM Edilizia Tavola sinottica sulla valutazione dell’affinità tra i criteri CAM ed i criteri ITACA A QUALITA' DEL SITO B CONSUMO DI RISORSE C CARICHI AMBIENTALI D QUALITA' AMBIENTALE INDOOR E QUALITA' DEL SERVIZIO C.1 E.6 B.1 ENERGIA C.6 IMPATTO D.6 E.2 EMISSIONI DI D.4 MANTENIMENTO E.7 PRIMARIA RICHIESTA B.3 ENERGIA DA SULL'AMBIENT D.5 BENESSERE INQUINAMENTO FUNZIONALIT E.3 CONTROLLABILITA' A.1 SELEZIONE DEL SITO A.3 PROGETTAZIONE DELL'AREA B.4 MATERIALI ECO-COMPATIBILI B.5 ACQUA POTABILE B.6 PRESTAZIONI DELL'INVOLUCRO CO2 C.3 RIFIUTI SOLIDI C.4 ACQUE REFLUE D.2 VENTILAZIONE D.3 BENESSERE TERMOIGROMETRICO BENESSERE DELLE ASPETTI DURANTE IL CICLO DI FONTI RINNOVABILI E ACUSTICO ELETTROMAGNETIC A' ED DEGLI IMPIANTI EQUIVALENT VISIVO PRESTAZIONI IN SOCIALI VITA CIRCOSTANTE O EFFICIENZA E FASE OPERATIVA A.1.5 A.1.6 A.1.8 A.1.10 A.1.12 A.3.3 A.3.4 A.3.7 A.3.10 B.1.2 B.1.3 B.3.2 B.3.3 B.4.1 B.4.6 B.4.7 B.4.8 B.4.10 B.4.11 B.5.1 B.5.2 B.6.1 B.6.2 B.6.3 B.6.4 C.1.2 C.3.2 C.3.3 C.4.1 C.4.3 C.6.8 D.2.5 D.2.6 D.3.1 D.3.2 D.3.3 D.4.1 D.5.6 D.6.1 E.2.1 E.3.5 E.3.6 E.6.5 E.7.1 Energia Energia Materiali Acqua Energia Coefficiente Comfort Comfort Accessibilit Aree esterne Uso di primaria Energia Energia Controllo Emissioni Rifiuti solidi Acque Temperatur Campi magnetici a Disponibilità della Riutilizzo Mix Supporto Incidenza Energia prodotta Riutilizzo delle Materiali Materiali riciclabili potabile Acqua termica utile medio Riuso Ventilazione termico termico à al Adiacenza a Dispersione di uso specie globale rinnovabil Materiali Materiali termica utile della previste in prodotti in grigie Permeabilità Effetto isola di a operativa Illuminazione Qualità acustica frequenza Dotazione di documentazione Design CAM del trasporto funzionale infrastrutture dell’insediamento comune all’uso di arboree sul contesto non primaria e per usi nel sito strutture riciclati/recupera da fonti locali o certificati per potabile per per il per il globale di radiazione fase fase delle inviate in del suolo calore e qualità Radon estivo in nel periodo invernale in naturale dell’edificio industriale (50 servizi B.A.C.S. Impianti domotici tecnica degli for all territorio dell’area biciclette urbanizzato totale per usi esistenti ti rinnovabili smontabil irrigazion usi indoor raffrescament scambio terre dell’aria ambienti ambienti pubblico attrezzate locali rinnovabil termici riscaldamento solare operativa operativa fognatura estivo Hertz) edifici elettrici i e o termico climatizzati climatizzati e 2.1.1 Sistemi di gestione ambientale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.1 SELEZIONE CANDIDATI 2.1.2 Diritti umani e condizioni del lavoro 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.1 Inserimento naturalistico e paessagistico 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.2 Sistemazione aree a verde 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.3 Riduzione del consumo di suolo e mantenimento della permeabilità dei suoli 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.4 Conservazione dei caratteri morfologici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.5 Approvigionamento energetico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.6 Riduzione dell'impatto sul microclima e dell'inquinamento atmosferico 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 2.2.7 Riduzione dell'impatto sul sistema idrografico superficiale e sotterraneo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.8.1 Viabilità 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 4 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SPECIFICHE TECNICHE PER GRUPPI DI 2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche 2.2 EDIFICI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.8.3 Rete di irrigazione della aree a verde pubblico 2.2.8 Infrastrutturazione primaria 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.8.4 Aree di raccolta e stoccaggio materiali e rifiuti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.8.5 Impianto di illuminazione pubblica Sottoservizi/canalizzazioni per infrastrutture 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.8.6 tecnologiche 2.2.9 Infrastrutturazione secondaria e mobilità sostenibile 0 4 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.2.10 Rapporto sullo stato dell'ambiente 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.1 Diagnosi energetica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.2 Prestazione energetica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 4 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.3 Approvigionamento energetico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.4 Risparmio idrico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 4 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.5.1 Illuminazione naturale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 Aerazione naturale e ventilazione meccanica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.5.2 controllata 2.3 SPECIFICHE TECNICHE DELL'EDIFICIO 2.3.5.3 Dispositivi di protezione solare 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.5 Qualità ambientale interna 2.3.5.4 Inquinamento elettromagnetico indoor 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 2.3.5.5 Emissioni dei materiali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.5.6 Confort acustico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 2.3.5.7 Confort termoigrometrico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.5.8 Radon 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.3.6 Piano di manutenzione dell'opera 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 2.3.7 Fine vita 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 2.4.1.1 Disassemblabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Criteri comuni a tutti i 2.4.1. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 componenti edilizi 2.4.1.2 Materia recuperata o riciclata 2.4.1.3 Sostanze pericolose 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2.1 Calcestruzzi confezionati in cantiere e preconfezionati 2.4.2.2 Elementi prefabbricati incalcestruzzo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2.3 Laterizi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2.4 Sostenibilità e legalità del legno 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SPECIFICHE TECNICHE DEI 2.4.2.5 Ghisa, ferro e acciaio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4 COMPONENTI EDILIZI 2.4.2.6 Componenti in materie plastiche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Criteri specifici per i componenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2 2.4.2.7 Murature in pietrame e miste edilizi 2.4.2.8 Tramezzature e controsoffitti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2.9 Isolanti termici ed acustici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2.10 Pavimenti e rivestimenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2.11 Pitture e vernici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2.12 Impianti di illuminazione per interni ed esterni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 0 0 2.4.2.13 Impianti di riscaldamento e condizionamento 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.4.2.14 Impianti idrico sanitari 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.5.1 Demolizioni e rimozione dei materiali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.5.2 Materiali usati nel cantiere NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA 2.5 SPECIFICHE TECNICHE DEL CANTIERE 2.5.3 Prestazioni ambientali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.5.4 Personale di cantiere 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.5.5 Scavi e rinterri 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.6.1 Capacità tecnica dei progettisti NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA 2.6.2 Miglioramento prestazionale del progetto NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA CRITERI DI AGGIUDICAZIONE (CRITERI 2.6.3 Sistema di monitoraggio dei consumi energetici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 2.6 PREMIANTI) 2.6.4 Materiali rinnovabili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.6.5 Distanza di approvigionamento dei prodotti da costruzione 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.6.6 Bilancio materico 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.7.1 Varianti migliorative 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.7.2 Clausola sociale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CONDIZIONI DI ESECUZIONE 2.7.3 Garanzie 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.7 (CLAUSOLE CONTRATTUALI) 2.7.4 Verifiche ispettive 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 2.7.4.1 Oli biodegradabili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.7.5 Oli lubrificanti 2.7.4.2 Oli lubrificanti a base rigenerata 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Circa 60 criteri CAM e 40 criteri ITACA: totale circa 2.400 incroci Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La correlazione fra Protocollo ITACA e CAM Edilizia Codice Grado di Grado di Grado di Nome criterio criterio affinità comparabilità copertura xxx Criterio CAM x 4 4 4 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 4 3 3 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 4 3 1 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 3 4 2 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 3 3 2 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 2 3 2 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 2 2 2 yyy Criterio ITACA y Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La correlazione fra Protocollo ITACA e CAM Edilizia Grado di copertura delle Grado di affinità tra il Grado di comparabilità tra il SCALA DI disposizioni CAM da criterio ITACA ed il criterio CAM ed il criterio CORRELAZIONE parte dei singoli criteri criterio CAM ITACA ITACA 2.3.5.4 Inquinamento elettromagnetico indoor 4 4 4 D.6.1 Campi magnetici a frequenza industriale (50 Hertz) 2.3.5.8 Radon 4 4 4 D.2.6 Radon 2.5.5 Scavi e rinterri 4 4 4 C.3.3 Riuso delle terre 2.6.3 Sistema di monitoraggio dei consumi energetici 4 4 4 E.3.5 B.A.C.S. 2.3.2 Prestazione energetica 4 4 2 D.3.2 Temperatura operativa nel periodo estivo 2.3.5.7 Confort termoigrometrico 4 4 2 D.3.1 Comfort termico estivo in ambienti climatizzati 2.3.5.7 Confort termoigrometrico 4 4 2 D.3.3 Comfort termico invernale in ambienti climatizzati 2.2.9 Infrastrutturazione secondaria e mobilità sostenibile 4 4 1 A.1.6 Accessibilità al trasporto pubblico 2.3.2 Prestazione energetica 4 4 1 B.1.3 Energia primaria totale 2.3.2 Prestazione energetica 4 4 1 B.6.1 Energia termica utile per il riscaldamento 2.3.2 Prestazione energetica 4 4 1 B.6.2 Energia termica utile per il raffrescamento 2.3.2 Prestazione energetica 4 4 1 B.6.3 Coefficiente medio globale di scambio termico 2.5.3 Prestazioni ambientali 4 4 1 C.3.3 Riuso delle terre 2.2.8.4 Aree di raccolta e stoccaggio materiali e rifiuti 4 3 4 C.3.2 Rifiuti solidi prodotti in fase operativa 2.3.5.1 Illuminazione naturale 4 3 4 D.3.3 Comfort termico invernale in ambienti climatizzati Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
Esempi di correlazione Protocollo ITACA - CAM Edilizia Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
Esempi di correlazione Protocollo ITACA - CAM Edilizia Metodo e strumenti di verifica 1) Verificare la presenza e le caratteristiche delle soluzioni progettuali adottate per controllare la migrazione di gas Radon all’interno dell’edificio. 2) Verificare le caratteristiche dimensionali e funzionali dei sistemi di controllo della migrazione di gas Radon nell’edificio I sistemi principali per la riduzione del radon nei nuovi edifici sono: a) sistema di depressurizzazione passiva sub-soletta controterra (Fig.1) o sub-membrana (Fig. 2); b) sistema di depressurizzazione attiva (Fig. 3) sub-soletta controterra o sub-membrana. Le azioni di risanamento, analogamente alle azioni per la protezione preventiva dei nuovi edifici, devono essere concepite in maniera da eliminare o almeno ridurre in modo significativo la risalita di radon negli edifici dovuta alla depressione dei locali abitati rispetto al suolo e/o all’infiltrazione. Gli interventi si possono generalmente suddividere in: · eliminazione dei fattori che generano depressione nei locali abitativi; · depressurizzazione dell’area sottostante l’edificio; · generazione di una sovrappressione artificiale nell’edificio; · espulsione mediante ventilazione dell’aria ricca di radon dalla cantina; · espulsione mediante ventilazione dell’aria ricca di radon dai locali abitativi e/o filtrazione dell’aria; · isolamenti e sigillatura. 2.3.5.8 Radon 4 4 4 D.2.6 Radon Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
Esempi di correlazione Protocollo ITACA - CAM Edilizia 2.Calcolare il numero di piante di specie autoctone previste (B) Suddividere le specie autoctone previste in: Bj specie arboree [n] Bjj specie arbustive [n] Bjjj specie cespugliose [m] Bjv specie erbacee [m2] Nota 1 Per specie autoctona si intende una specie che si è originata ed evoluta nel territorio in cui si trova o che vi è immigrata autonomamente da lungo tempo stabilendovi popolazioni che si autosostentano. 3.Calcolare l’indicatore di prestazione, ovvero la percentuale di specie autoctone previste tramite la formula: Metodo e strumenti di verifica 1.Calcolare il numero previsto di piante (A) dove: Suddividere le piante previste in: Bj specie arboree autoctone previste [n] Ai specie arboree [n] Bjj specie arbustive autoctone previste [n] Aii specie arbustive [n] Bjjj specie cespugliose autoctone previste [m] Aiii specie cespugliose [m] Bjv specie erbacee autoctone previste [m2] Aiv specie erbacee [m2] Ai specie arboree previste [n] 2.2.6 Riduzione dell'impatto sul microclima e dell'inquinamento atmosferico 4 3 1 Aii specie arbustive previste [n] A.3.7 Uso di specie arboree locali Aiii specie cespugliose previste [m] Aiv specie erbacee previste [m2] Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
Esempi di correlazione Protocollo ITACA - CAM Edilizia L’analisi delle correlazioni secondo la metodologia descritta fra criteri CAM e criteri ITACA ha portato alla redazione di una relazione sulle correlazioni fra CAM e Protocollo ITACA. Nella relazione per ogni criterio CAM sono stati analizzati in dettaglio i punti di contatto secondo gli aspetti illustrati in precedenza. 2.3.5.6 Confort acustico Testo CAM Criterio CAM Criterio ITACA Correlazione CAM/ITACA I valori dei requisiti acustici passivi Il criterio CAM regola i requisiti Nella PDR 13/2015 e nel Il criterio CAM segue quanto affermato dalla norma UNI 11367 dell’edificio devono corrispondere acustici passivi degli edifici protocollo edifici non residenziali relativamente a scuole, case di cura e ospedali che sono escluse dalla almeno a quelli della classe II ai sensi prescrivendo che venga seguita la è presente il criterio D.5.6 classificazione acustica, il protocollo edifici non residenziali invece fa della norma UNI 11367. Gli ospedali, le classificazione della norma UNI QUALITA' ACUSTICA questa distinzione solo per le scuole. Inoltre il criterio CAM fa case di cura e le scuole devono soddisfare 11367. Relativamente a scuole, DELL'EDIFICIO. Il criterio prevede riferimento anche al prospetto B.1 dell’Appendice B alla norma UNI il livello di “prestazione superiore” case di cura e ospedali fa la valutazione dell'edificio in base 11367 che non viene considerato da ITACA. Infine per gli ambienti riportato nel prospetto A.1 riferimento al prospetto A.1 alla classe acustica definita interni si fa pure riferimento a due descrittori descritti dalla norma UNI dell’Appendice A della norma 11367. dell’Appendice A della norma secondo la UNI 11367 mediante i 11352, mentre il criterio ITACA nemmeno cita la norma UNI 11352. Devono essere altresì rispettati i valori 11367. Inoltre la disposizione CAM requisiti acustici calcolati in Pertanto, a meno del prospetto B.1 dell’Appendice B alla norma UNI caratterizzati come “prestazione buona” fa riferimento anche al prospetto accordo con la UNI/TR 11175 e le 11367 e dei descrittori della norma UNI 11352, la disposizione CAM e il nel prospetto B.1 dell’Appendice B alla B.1 dell’Appendice B alla norma UNI 12354 -1,2,3,5. Nel protocollo protocollo ITACA (PDR e protocollo edifici non residenziali) per tutti gli norma UNI 11367. UNI 11367. Per gli ambienti interni edifici non residenziali per gli edifici meno case di cura e ospedali fanno valutazioni sugli stessi Gli ambienti interni devono essere idonei prevede l'impiego dei descrittori edifici scolastici e per quelli descrittori e nello stesso modo. Sempre a meno di quanto contenuto al raggiungimento dei valori indicati per i descritti dalla norma UNI 11352. alberghieri viene richiesto il nel prospetto B.1 dell’Appendice B alla norma UNI 11367 e dei descrittori acustici riportati nella norma calcolo di tre requisiti acustici descrittori della norma UNI 11352, il livello minimo richiesto dai CAM UNI 11532. supplementari rispetto a quelli per tutti gli edifici meno quelli scolastici, case di cura e ospedali I descrittori acustici da utilizzare sono: per tutti gli altri edifici, corrisponde al livello "BUONO" della scala di prestazione della PDR - quelli definiti nella UNI 11367 per i residenziali e non residenziali, 13/2015 e del protocollo edifici non residenziali; per quanto concerne requisiti acustici passivi delle unità calcolati secondo le UNI 12354- gli edifici scolastici il livello minimo richiesto dai CAM è il livello immobiliari; 1,2. La scala di prestazione per "OTTIMO" della scala di prestazione del protocollo edifici non - almeno il tempo di riverberazione e lo edifici scolastici è differente da residenziali. Pertanto c'è un collegamento diretto fra la disposizione STI per l'acustica interna agli ambienti di quella per tutti gli altri edifici, CAM ed il criterio ITACA anche se alla luce di quanto esposto allo stato cui alla UNI 11532. residenziali e non residenziali. attuale delle cose la comparabilità fra criterio ITACA e disposizione CAM Non è citata la UNI 11352 è media. Si consiglia di allineare il protocollo ITACA alle disposizioni CAM relative a case di cura ed ospedali; inoltre si consiglia di introdurre riferimenti nel protocollo ITACA a quanto previsto dal CAM relativamente al prospetto B.1 dell’Appendice B alla norma UNI 11367 e dei descrittori della norma UNI 11352. Infine si suggerisce di rivedere le scale di prestazione in particolare quella per edifici scolastici. Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
Aumentare la correlazione fra Protocollo ITACA e CAM Edilizia Codice Grado di Grado di Grado di Nome criterio criterio affinità comparabilità copertura xxx Criterio CAM x 4 4 4 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 4 4 3 43 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 4 4 3 4 1 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 4 3 4 3 2 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 4 3 3 3 2 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 4 2 3 3 2 yyy Criterio ITACA y xxx Criterio CAM x 3 2 3 2 2 yyy Criterio ITACA y Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 Struttura: 3 Sezioni 1 nuova Sezione (modifica principale) 5 Aree di valutazione 19 Categorie 1 nuova Categoria (modifica minore) Criteri: Nuovi criteri (modifica principale) Modifiche nei criteri già presenti (modifica minore)
La Nuova PdR 13:2019 PdR 13:2019 – 0 Metodologia PdR 13:2019 – 1 Residenziale PdR 13:2019 – 2 Non Residenziale Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 Il Protocollo ITACA – PdR 13:2019 è uno strumento di analisi multicriteria del livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici derivato dal modello di valutazione internazionale SBTool, sviluppato nell’ambito del processo di ricerca Green Building Challenge, e contestualizzato al territorio italiano in relazione alla normativa di riferimento ed ai propri caratteri ambientali da un gruppo di lavoro interregionale formato da ITACA , Regioni, iiSBE Italia ed altri soggetti. Area A – Qualità del sito Area D – Qualità ambientale indoor Cat. A.1 Selezione del Sito Cat. D.2 Ventilazione Cat. A.2 Progettazione dell’area Cat. D.3 Benessere termoigrometrico Cat. D.4 Benessere visivo Area B – Consumo di risorse Cat. D.5 Benessere acustico Cat. B.1 Energia primaria non rinnovabile Cat. D.6 Inquinamento elettromagnetico Cat. B.3 Energia da fonti rinnovabili Cat. B.4 Materiali eco-compatibili Cat. B.5 Acqua potabile Area E – Qualità del servizio Cat. B.6 Prestazioni dell’involucro Cat. E.2 Funzionalità ed efficienza Cat. E.3 Controllabilità degli impianti Area C – Carichi ambientali Cat. E.6 Mantenimento delle prestazioni in fase operativa Cat. C.1 Emissioni di CO2 Cat. E.7 Aspetti sociali Cat. C.3 Rifiuti solidi Cat. C.4 Acque reflue Cat. C.6 Impatto sull’ambiente circostante Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 DALLA PDR 13-1:2015 ALLA PDR 13-1:2019 PDR 13-1:2015 PDR 13-1:2019 A: 6 CRITERI A: 7 CRITERI B: 16 CRITERI B: 15 CRITERI C: 6 CRITERI C: 6 CRITERI D: 6 CRITERI D: 7 CRITERI E: 2 CRITERI E: 3 CRITERI TOT 36 CRITERI TOT 38 CRITERI Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 Dal Protocollo non residenziale 2015 alla PDR 13-2:2019 Uffici Scuole Commercio Produttivo Ricettivo Area di 2015 2019 2015 2019 2015 2019 2015 2019 2015 2019 valutazione A 6 7 7 8 8 6 8 6 7 7 B 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 C 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 D 8 9 8 9 8 5 8 5 8 9 E 2 5 4 6 2 5 2 4 3 5 TOTALE 38 43 41 45 40 38 40 37 40 43 Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 PDR 13-1:2019 Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
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La Nuova PdR 13:2019 CRITERIO B.4.6 e CAM 2.4.1.2: Materia recuperata o riciclata Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 CRITERIO B.4.7 e CAM 2.6.4: Materiali rinnovabili Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 CRITERIO B.4.8 e CAM 2.6.5: Distanza di approvvigionamento dei materiali da costruzione Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 CRITERIO B.4.10 e CAM 2.4.1.1: Disassemblabilità Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
La Nuova PdR 13:2019 PDR 13-1:2019 Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
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La Nuova PdR 13:2019 Portata d’aria da vento Portata d’aria da effetto camino Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
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La Nuova PdR 13:2019 PDR 13-2:2019 Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale
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