Il progetto 'Campioni sordi ieri, oggi e domani' ha come obiettivo il rafforzamento della relazione positiva delle persone sorde con lo sport ...

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Il progetto 'Campioni sordi ieri, oggi e domani' ha come obiettivo il rafforzamento della relazione positiva delle persone sorde con lo sport ...
Il progetto

‘Campioni sordi ieri, oggi e domani’ ha come obiettivo il rafforzamento della relazione
positiva delle persone sorde con lo sport grazie alla valorizzazione del passato e
all’abbattimento delle barriere comunicative che ostacolano la pratica dello sport,
soprattutto per i più giovani.
Nel complesso insieme di lingue, culture e modi di essere al mondo che caratterizzano la società
odierna, lo sport si impone come un linguaggio universale che supera confini, lingue, culture,
religioni e ideologie e che possiede la capacità di unire le persone, favorendo dialogo e accoglienza.
Soltanto lo sport riesce, infatti, a tenere insieme sia i diversi modi di essere sordo (segnante,
oralista, con impianto cocleare o meno, …), sia persone sorde e udenti, rappresentando uno spazio
di incontro ‘alla pari’ e di reale inclusione.
Partendo anche da esperienze virtuose già realizzate il progetto, sostenuto da Fondazione Vodafone
Italia nell’ambito del programma OSO - Ogni Sport Oltre, ha sviluppato un percorso che,
intrecciando passato, presente e futuro, mostra come lo sport possa rappresentare un’opportunità
unica di crescita e inclusione per le persone con disabilità uditiva.
Concentrandoci sulla narrazione positiva dei successi dello sport silenzioso abbiamo ‘dato voce’ a
storie di atleti sordi di ieri e di oggi – come Ilaria Galbusera, capitana della Nazionale Volley Sorde
e Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana “per l’impegno e la passione con cui fa dello sport
uno strumento di conoscenza e inclusione delle diversità” o Giovanni Improta, 3 volte campione del
mondo di Kick-boxing – mediante la realizzazione di interviste secondo il metodo della Storia Orale
che, grazie all’uso delle moderne tecnologie video, si presta a soddisfare il diritto di testimonianza
e di autorappresentazione delle persone sorde, fino ad oggi quasi esclusivamente raccontate
attraverso le parole delle persone udenti. Il passato si è incontrato poi con il presente e il futuro
nelle altre attività previste dal progetto. I più giovani sono stati coinvolti attraverso incontri tenuti
da atleti sordi nelle scuole del centro, sud e nord Italia e le due edizioni dei Champions’ Camp
multisport, accessibili grazie a operatori sordi e mediatori linguistici, per ragazzi sordi e udenti
tra i 7 e i 16 anni. I campioni sordi di oggi, però, non sono stati soltanto i testimoni privilegiati di
una relazione, quella con lo sport, profonda e storicamente fondata - come dimostra il fatto che le
Deaflympics (Olimpiadi dei Sordi) siano nate nel 1924 ben prima delle Paralimpiadi - ma hannp
rappresentato uno dei target privilegiati del progetto attraverso la realizzazione di diversi raduni
per favorire l’incontro degli atleti e la pratica sportiva condivisa e di un percorso di formazione per
accrescere le loro competenze tecniche nell’educazione sportiva orientata ad ampliare le loro
opportunità di inclusione lavorativa in questo ambito.
Il progetto 'Campioni sordi ieri, oggi e domani' ha come obiettivo il rafforzamento della relazione positiva delle persone sorde con lo sport ...
‘Campioni sordi ieri, oggi e domani’, partendo dalla consapevolezza che la sordità non incide
sulle prestazioni sportive ma nell'interazione con compagni e tecnici udenti e nell'accesso alla
formazione, ha posto al centro la persona sorda e le sue potenzialità per contrastare il rischio
di allontanamento dei sordi dallo sport, ancora troppo spesso determinato dalle difficoltà che
intervengono nella relazione comunicativa. La risposta è stata un intervento trasversale e multi-
target capace di offrire ad un tempo: opportunità di inclusione e sensibilizzazione per giovani atleti
e tecnici sordi e udenti, occasioni di raduno per alcuni degli oltre 3000 atleti sordi sparsi sul
territorio nazionale e spazi dedicati alla narrazione positiva della centralità dello sport nella vita
delle persone sorde.

Chi siamo
Fondazione Pio Istituto dei Sordi (PIS)
Il Pio Istituto dei Sordi, storico punto di riferimento per le persone con disabilità uditiva in
Italia, è impegnato dal 2014, direttamente e attraverso i progetti e le organizzazioni che
sostiene in Italia e all’estero, nella promozione dell'inclusione e nell’empowerment delle
persone sorde attraverso lo sport. In questi anni si è distinto per l’impegno attivo nella
realizzazione di eventi di pratica sportiva - raduni delle nazionali sorde (volley, basket,
rugby) e nel supporto di atleti sordi per la partecipazione ad eventi sportivi; ma anche nel
sostegno a progetti di educazione e avvicinamento allo sport; premi e riconoscimenti per
meriti sportivi; iniziative di promozione e sensibilizzazione, come la coproduzione del
documentario “Il rumore della vittoria” e il progetto Deaf Development Through Volleyball
in Ghana. Proprio in questi anni di impegno attivo sul tema dello sport, per averne
riconosciuto la significativa potenzialità di un linguaggio universale e di un luogo di unione
e condivisione, hanno determinato l’incontro con i partner strategici e le persone sorde che
costituiscono il cuore del progetto ‘Campioni sordi ieri, oggi e domani’.

I partner
Federazione Sport Sordi Italia (FSSI)
La Federazione Sportiva Sordi Italiani è l’organizzazione nazionale dello sport della
comunità sorda in Italia. Fondata a Roma nel 1929 – 5 anni dopo le prime Deaflympics di
Parigi nel 1924, data convenzionalmente indicata come inizio del movimento sportivo dei
sordi – sotto il nome di Comitato Sport Silenzioso d’Italia, è oggi affiliata a due
organizzazioni internazionali della cultura sorda, l’International Comite Sport Deaf (ICSD)
e l’Organizzazione Europea dello Sport dei Sordi (EDSO). Nel 2006 la FSSI viene
riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e attualmente come Federazione
Sportiva Paralimpica nella cui organizzazione sono affiliate 105 società che praticano 44
discipline sportive, mentre sono 391 le medaglie vinte dai suoi atleti nelle varie
Deaflympics.

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Sport and Fun Holidays
Sport and Fun Holidays è specializzata in vacanze per bambini e ragazzi dai 7 ai 17 anni con
il nome di Champions’ Camp. Da 13 anni si occupa di organizzare, promuovere e gestire
direttamente campi estivi in montagna e al mare coinvolgendo oltre 11.000 giovani.
Collaborando con aziende, enti, federazioni, società sportive e scuole di diverso ordine e
grado è da sempre impegnata nel favorire lo sport e l’integrazione con una particolare
attenzione ai ragazzi in situazione di svantaggio. I Champions’ Camp per ragazzi sordi e
udenti si realizzano attraverso l’inclusione di gruppi di ragazzi sordi – seguiti da educatori
ed istruttori sordi e da interpreti LIS in un rapporto di un adulto ogni 4 partecipanti –
all’interno di gruppi di ragazzi udenti, per realizzare una reale integrazione.

Le persone
Loredana Bava (Team di progetto, sorda)
Insegnante specializzata nell’educazione delle persone con disabilità, è direttrice tecnica
della Federazione Sport Sordi Italia nella disciplina della pallavolo femminile come
responsabile organizzatrice di ritiri collegiali, trasferte nazionali e internazionali
(competizioni europee e olimpiche) dal 2010 ad oggi, ed è membro della Deaf Champions
League Volley come coordinatrice di eventi europei dal 2015. Ha guidato la Nazionale
Volley Sorde alla vittoria dell’argento alle ultime Deaflympics con un obiettivo primario: lo
sviluppo dello sport come veicolo di integrazione e inclusione, oltre che come crescita
tecnica della disciplina sportiva. E infatti, soprattutto negli ultimi anni di successi della
squadra, ha raccolto i risultati del suo lavoro: la crescita esponenziale in squadra di atlete
che utilizzano diverse modalità di comunicazione. Grazie alla componente caratteristica del
gioco di squadra della pallavolo Loredana con la sua squadra ha sviluppato un codice
comunicativo accessibile e univoco a tutte le atlete, nonostante ognuna di loro abbia diverse
modalità di espressione (c’è chi utilizza la lingua dei segni italiana, c’è chi è utilizza
esclusivamente l’italiano, c’è chi è bilingue), e nonostante il diverso percorso riabilitativo
(c’è chi porta le protesi, chi l’impianto cocleare, chi non utilizza nessun ausilio).
Tutto questo è stato possibile grazie alla visione di Loredana che – attraverso un costante
monitoraggio, l’organizzazione sempre più frequente di raduni collegiali e il
coinvolgimento di associazioni, istituzioni e scuole – è riuscita a incrementare la visibilità
della squadra e il confronto con il ‘diverso’ trasformandolo in opportunità di crescita
atletica e sociale/relazionale, per tutti.
Ruolo nel progetto: Coordinamento attività di formazione e sensibilizzazione e di incontro
e pratica sportiva tra atleti sordi

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Luca Des Dorides (Team di progetto, sordo)
Romano, classe 1974, è ricercatore, storico e da sempre si occupa di raccontare la diversità
attraverso piccole storie di personaggi non illustri. Dottore di ricerca presso il
Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, dal 2011 è responsabile dell’Archivio
Storico e dell’Archivio Audiovisivo di Storia Orale dell’Istituto Statale Sordi (MIUR). È un
esperto di storia e cultura dei sordi ed è un membro dell’AISO – Associazione Italiana si
Storia Orale.
Tre cose lo hanno accompagnato per tutta la vita: la città di Roma, la passione per le storie
e il calcio. Proprio il calcio è per molti anni per lui uno dei modi con cui relazionarsi a un
mondo, quello udente, con cui non è sempre facile avere a che fare. Parlare con i piedi
diventa quindi un linguaggio facile e piacevole per esserci con gli altri, alla pari. Lo sport è
anche il modo con cui Luca entra in contatto con altre persone sorde come lui, ma che usano
una lingua che lui non conosce: la lingua dei segni italiana. Parlare con i piedi diventa allora
ancora una volta il linguaggio comune con cui entrare in contatto con gli altri, ma questa
volta nella sua esperienza finiranno per parlare anche le mani.
Nasce così l’idea di raccontare le storie degli sportivi sordi. Storie di campioni, certamente,
ma anche e soprattutto storie del quotidiano incontrarsi usando un linguaggio, quello dello
sport, che non conosce barriere.
Ruolo nel progetto: Coordinamento attività di ricerca e raccolta di Storia Orale sullo sport
dei sordi

Ilaria Galbusera (Team di progetto, sorda)
27 anni bergamasca, Ilaria è sorda dalla nascita, ma ha saputo trasformare la sua disabilità
in un’opportunità. Laureata in Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo,
lavora in banca. All’attività lavorativa affianca un intenso impegno personale nel sociale per
l’empowerment delle persone sorde che l’ha portata a collaborare alla realizzazione di
campi estivi sportivi per l’integrazione di bambini e ragazzi sordi ( Champion’s Camp) e,
all’estero, a promuovere un progetto di crescita e sviluppo attraverso lo sport in Ghana
(Deaf development through volleyball). È inoltre co-regista de “Il rumore della vittoria”
documentario che racconta la storia di sei atleti sordi italiani, vincitore di premi e
riconoscimenti in diversi festival cinematografici.
Medaglia d’oro al valore atletico, è capitana della Nazionale di Pallavolo sorde, dove milita
da più di 10 anni. Con la maglia azzurra ha vinto la medaglia d’argento alle Deaflympics
2017 a Samsun in Turchia e, insieme alle sue compagne, il premio come Atleta paralimpico
dell’anno 2017.

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Ilaria Galbusera è una delle 33 onoreficenze al Merito della Repubblica Italiana, a cittadine
e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo civile, che il Presidente Mattarella ha
conferito motu proprio nel mese di dicembre 2018.

Si riporta di seguito la motivazione del Capo dello Stato:
 “Per l’impegno e la passione con cui fa dello sport uno strumento di conoscenza e
inclusione delle diversità”. Capitano della Nazionale Femminile Volley sorde, medaglia

d’argento ai Deaflympics 2017, Giochi dedicati agli atleti sordi. Lavora in banca e si sta
laureando all’Università Cattolica di Milano. Ha una sordità congenita ereditaria ed è
cresciuta fra due mondi: mamma udente e papà sordo. In occasione dei Deaflympics, fra
social e siti, instagram e post su facebook cominciò a girare un video: una squadra con la
maglia azzurra che “canta” l’Inno d’Italia nella lingua dei segni. Appassionata di corti visivi,
ha voluto raccontare lo sport sordo attraverso «Il rumore della vittoria», documentario
realizzato con Antonino Guzzardi, altro videomaker. Ne è nato un viaggio attraverso l’Italia,
seguendo il percorso umano e sportivo di sei giovani atleti sordi che indossano la maglia
azzurra.
Attivissima nel sociale, è stata promotrice di un viaggio in Ghana per aiutare la Federazione
locale sordi, che non aveva potuto partecipare alla competizione olimpica per mancanza di
risorse economiche, a raccogliere fondi. L’ultima iniziativa di Ilaria si chiama «Champions’
Camp»: sono campi estivi sportivi per ragazzi sordi e udenti insieme che condividono non
solo una vacanza ma un progetto educativo”.

Ruolo nel progetto: Coordinamento attività dei Champions’ Camp multisport con il
supporto della pallavolista udente Francesca Devetag – Testimonial, con Ilaria, del
progetto.

Contatti

Responsabile del progetto:
Francesca Di Meo
progetti@pioistitutodeisordi.org
+39 3408508231

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