Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L'ecoturismo un fattore di sviluppo trainante?1

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Enrico Nicosia, Carmelo Maria Porto

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
L’ecoturismo un fattore di sviluppo trainante?                                                    1

                                                             “[…] E che pensieri immensi,
                                                             che dolci sogni mi spirò la vista
                                                             di quel lontano mar, quei monti azzurri, […]”
                                                                              (Leopardi nelle Ricordanze, vv. 19-21, 1829)

Summary: THE NATIONAL PARK        OF   SIBILLINI MOUNTAINS. ECOTOURISM    A DEVELOPMENT FACTOR DRIVING?

This paper aims at analysing the tools and strategies to promote a balanced and integrated tourist development in Sibillini
Mountains, whose geographical and historical specificities have contributed to build an immediately recognisable territorial
image.
Tourist proposals should be planned with the aim of supporting regeneration and sustainable development in Sibillini
Mountains Park by involving different players (such as tourists, local communities, public actors, entrepreneurs) so that
the area could take advantages from a development based on the preservation of the historical and environmental identity.
Thus, the work is based on a SWOT Analysis aimed at representing the whole set of elements supporting local development
or, on the contrary, contrasting it.
Keywords: ecotourism, Sibillini Mountains, development.

1. Nuove forme di turismo. La sostenibilità                        Anche se il termine è utilizzato in letteratura
ambientale nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini              da alcuni decenni, il concetto e la pratica della
                                                                salvaguardia, protezione e conservazione delle
   Le nuove forme di turismo emergenti si inte-                 aree naturali esiste da oltre un secolo, ossia dai
grano sempre più con il concetto di sostenibilità               primi viaggi “eco turistici” praticati per ammira-
e con la necessità di tradurre in pratica operativa             re le bellezze naturali dei parchi statunitensi isti-
l’esigenza sociale di un maggior contenuto “ver-                tuiti a partire dalla seconda meta dell’Ottocento
de” per le attività turistiche. Oltre all’interesse             (Da Pozzo, 2001; Gallie Notarianni, 2002; Madau,
scientifico di un confronto tra comportamenti                   2013).
“ego” o “eco” compatibili c’è n’è un altro di carat-               L’ecoturismo secondo l’International Ecotourism
tere misto tra scienza e pratica quotidiana.                    Society (1991) è un modo responsabile di viag-
   È sempre più diffusa l’idea che la crescita del              giare in aree naturali, conservando l’ambiente e
turismo sia una soluzione per la crescita socioeco-             sostenendo il benessere delle popolazioni locali.
nomica anche di zone finora poco battute dai per-               Questa pratica turistica, come è evidenziato in
corsi tradizionali2 e che nuove forme di turismo                letteratura, è iniziata con l’istituzione del Parco
consentano il passaggio allo sviluppo, garanten-                di Yellowstone nel 1872 e si è sviluppata in modo
do la sostenibilità e l’equità nell’uso delle risorse           significativo con l’affermazione del movimento
naturali. La svolta culturale che ha caratterizzato             ambientalista negli anni Settanta e Ottanta del
il pensiero occidentale negli ultimi trent’anni, ha             secolo scorso.
influenzato in maniera determinante il turismo.                    In base a questa definizione l’Associazione Eco-
Se si procede ad un’analisi diacronica dell’offerta             turismo Italia, referente italiano dell’International
turistica è possibile individuare i cambiamenti di              Ecotourism Society, propone una sua definizione di
paradigma che hanno determinato la produzione                   ecoturismo: “un modo di viaggiare responsabile
della conoscenza. Con l’affermarsi del concetto di              in aree naturali, conservando l’ambiente in cui la
sostenibilità, ad esempio, sono andate costituen-               comunità locale ospitante è direttamente coinvol-
dosi nuove proposte turistiche centrate sulla pos-              ta nel suo sviluppo e nella sua gestione, ed in cui
sibilità di acquistare un’esperienza nature-based,              la maggior parte dei benefici restano alla comu-
environmentally educative e sustainably managed, ov-            nità stessa”.
vero di fare ecoturismo3.                                          È quindi evidente che ecoturismo e sviluppo

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sostenibile sono termini che vanno incontro alla                 gestione, vengono reinvestiti in nuovi progetti di
salvaguardia dell’ambiente per poi puntare su ciò                salvaguardia ambientale.
che possono essere gli sviluppi turistici e terri-                  La comprensione di come il turismo sia in ef-
toriali della zona in cui si applica questo tipo di              fetti il vero sostegno per l’avvio della crescita di
“pratica” (Calafati, 1999).                                      un territorio è compito multidisciplinare, per la
   L’ecoturismo in questa prospettiva è caratteriz-              concomitanza di aspetti ambientalistici, socio-
zato da alcuni aspetti peculiari: è mirato alla pro-             culturali, economici e al contempo una sfida di
mozione di uno sviluppo sostenibile del settore                  confronto tra operatori turistici, amministratori
turistico; non determina il degrado o l’esaurimen-               e studiosi.
to delle risorse; concentra l’attenzione sul valore                 Se consideriamo che per l’individuo postmo-
intrinseco delle risorse naturali rispondendo ad                 derno, l’acquisto di un’esperienza turistica equi-
una filosofia più biocentrica che antropocentri-                 vale all’acquisto di un bene qualunque e che
ca; richiede all’ecoturista di accettare l’ambiente              esso interviene nella formazione di quello che
nella sua realtà senza pretendere di modificarlo o               Bourdieau chiama habitus, allora è possibile stu-
adattarlo a sua convenienza; si fonda sull’incontro              diare l’ecoturismo come riflesso di un discorso
diretto con l’ambiente e si ispira ad una dimensio-              dominante e parte dei processi di formazione
ne cognitiva diretta.                                            dell’identità, non solo degli individui ma anche
   Secondo questa definizione, l’ecoturismo ha                   del territorio.
una forte componente programmatica e descrive                       Nell’odierna competizione territoriale, quindi,
non solo un determinato segmento della doman-                    per conquistare le preferenze di un turista sem-
da, ma anche un insieme di risultati auspicabili,                pre più attento e sensibile ai valori locali e alla
che possono essere riassunti come segue: com-                    qualità dei servizi, i Sibillini possono contare su
patibilità ambientale e socio-culturale come con-                una riconoscibilità che deriva dalle loro peculiari-
dizione fondamentale; apporto di benefici per i                  tà geo-ambientali e storico-artistiche.
progetti di protezione dell’ambiente e per la po-
polazione locale (partecipazione, creazione e am-
pia distribuzione di reddito); accrescimento della               2. Il sistema regionale marchigiano dei parchi e
consapevolezza ambientale e maggiore accetta-                    delle riserve naturali
zione della conservazione della natura come uso
del territorio proficuo e adeguato (sia tra i turisti               Il sistema regionale marchigiano dei parchi e
che tra gli altri soggetti interessati allo sviluppo             delle riserve naturali copre una superficie com-
locale).                                                         plessiva di circa 89.557,32 ha, pari al 9,56% del
   Prova vivente della bontà di tale principio sono              territorio ed è concentrato principalmente nella
i parchi naturali, dove i proventi derivanti dalle               zona meridionale comprendendo (v. tab. 1): 2 par-
visite dei turisti, attraverso un’attenta politica di            chi nazionali (Monti Sibillini e Gran Sasso e Mon-

Tab. 1. I parchi e le riserve naturali delle Marche.

                                Denominazione                                    Superficie (ha)     Anno di istituzione
 Parco Nazionale dei Monti Sibillini                                               51.473,98                1993
 Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga                                  9.363,22                1995
 Parco Naturale Regionale del Conero                                                5.982,74                1987
 Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo                                     1.584,04                1994
 Parco Naturale Interregionale del Sasso Simone e Simoncello                        3.417,35                1996
 Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi                     10.026,53                1997
 Riserva Naturale Statale Montagna di Torricchio                                      310,91                1977
 Riserva Naturale Statale Abbadia di Fiastra                                        1.834,28                1984
 Riserva Naturale Statale Gola del Furlo                                            3.626,94                2001
 Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca                                               310,86                2003
 Riserva Naturale Regionale Sentina                                                   174,34                2004
 Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e Monte Canfaito                   1.452,13                2009
Fonte: elaborazione personale su dati del Ministero dell’Ambiente.

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ti della Laga), 4 parchi regionali (Sasso Simone e       ni con l’omonima riserva naturale toscana che
Simoncello, Gola della Rossa e di Frasassi, Monte        ricade nel comune di Sestino (AR); il paesaggio,
San Bartolo e Monte Conero) e 6 riserve natura-          collinare-montuoso, è interessato dai rilievi dei
li (Abbadia di Fiastra, Montagna del Torrichio,          Sassi Simone e Simoncello, Monte Canale, Monte
Gola del Furlo, Ripa Bianca, Sentina e Monte San         Palazzolo con quote comprese tra i 670 m s.l.m.
Vicino e Monte Canfaito). La protezione riguar-          e i 1.415 m s.l.m. del monte Carpegna, vetta del
da gli aspetti naturali ed antropici, includendo         parco e spartiacque tra la Valle del Foglia e la Val
quella varietà di situazioni che è una caratteristi-     Marecchia.
ca fondamentale del territorio marchigiano inte-            Il territorio di competenza ricade su sei comu-
ressando il litorale, la collina litoranea, la collina   ni: Carpegna (PU), Frontino (PU), Montecopiolo
medio-alta e principalmente l’area montana.              (PU), Piandimeleto (PU), Pietrarubbia (PU), Pen-
   I due Parchi Nazionali presenti nelle Marche          nabilli (RN).
hanno entrambi dimensione interregionale. Il                Il Parco Naturale Regionale della Gola della
Parco Nazionale dei Monti Sibillini estende il suo       Rossa con i suoi 10.026 ha, che si dipanano lun-
territorio anche in Umbria interessando la provin-       go i comuni di Arcevia, Cerreto d’Esi, Fabriano,
cia di Perugia oltre a quelle marchigiane di Mace-       Genga, Serra S. Quirico è la più grande area pro-
rata e Ascoli Piceno. Il Parco Nazionale del Gran        tetta regionale, interessando una parte del versan-
Sasso e Monti della Laga, invece, estende il suo         te appenninico regionale rivolto all’Adriatico e
territorio nella provincia di Ascoli Piceno oltre        comprendente al suo interno il complesso ipogeo
che nella provincia di Rieti nel Lazio e soprattutto     delle Grotte di Frasassi. A parte le meraviglie dei
in quelle abruzzesi di L’Aquila, Pescara e Teramo.       fenomeni carsici, la zona è un gioiello di biodi-
Borghi antichi, siti archeologici, castelli, santua-     versità con le sue numerose specie di uccelli ni-
ri, abbazie, chiesette rupestri, eremi e grotte ar-      dificanti, di mammiferi, di rettili, anfibi e specie
ricchiscono i sorprendenti paesaggi montani del          vegetali.
Parco, una natura ricca di foreste, sorgenti, casca-        Lo status di Riserva, posseduto da 6 aree pro-
te, e impressionanti pareti rocciose. Questo par-        tette nel territorio regionale, ha come obiettivi
co rappresenta un’immensa risorsa, dove i segni          principali la conservazione delle risorse ambien-
della presenza dell’uomo (artigianato, produzioni        tali e del patrimonio storico-culturale, la tutela
tipiche, enogastronomia e folklore) risultano es-        del tipico paesaggio agrario e il favorimento del-
sere in armonia con la natura e rappresentano un         lo sviluppo socio-economico a vantaggio della
patrimonio da tutelare e valorizzare.                    popolazione residente. In particolar modo, sono
   I quattro parchi regionali, sono localizzati          ricercate e applicate pratiche orientate allo svi-
esclusivamente nella parte centro-settentrionale         luppo sostenibile del territorio grazie all’utilizzo
delle Marche. Il Parco Regionale Naturale del Co-        di nuove tecniche di utilizzo del suolo al fine di
nero è un palcoscenico di rara bellezza che com-         non depauperarlo. Molto fervida è l’attività di
prende un tratto di costa alta, oltre ad un’ ampia       sperimentazione in ambito agricolo e di didattica
fascia collinare interna, caratterizzati da notevo-      ambientale rivolta alle scolaresche (Egidi, 2001).
li scorci panoramici. Si estende su’area in totale          La Riserva naturale di Torricchio esiste per ini-
di 5.982,74 ha ricadenti nei territori di Ancona,        ziativa dell’Istituto di Botanica di Camerino (ora
Camerano, Numana e Sirolo. Il rilievo del Monte          Dipartimento di Botanica ed Ecologia) e si esten-
Conero (m. 572) protegge e valorizza un ambien-          de su un’area di 317,12 ha sita nei comuni di Pie-
te ricco di risorse naturalistiche e di centri abitati   vetorina e Montecavallo in provincia di Macerata.
ben conservati che rappresentano l’espressione di        Fra gli obiettivi primari, individuati nell’ambito
una civiltà al tempo stesso rurale e marinara.           delle finalità della Riserva vi sono la cura e la con-
   Costituito nel 1994, il Parco del Monte San           servazione dell’ambiente appenninico all’interno
Bartolo comprende un territorio la cui super-            dell’area e lo sviluppo di diverse iniziative atte al
ficie occupa circa 1.584,04 ha nella provincia di        censimento, alla catalogazione ed al monitorag-
Pesaro-Urbino, estendendosi lungo l’area costiera        gio delle componenti del patrimonio naturale
compresa tra i Comuni di Pesaro e Gabicce Mare.          della stessa, connesse allo sviluppo di un data-
Lo caratterizzano il tratto costiero a falesia, le       base dedicato alla fruibilità tecnico/scientifica e
colline litoranee ed una notevole ricchezza di siti      divulgativa.
archeologici.                                               La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra si esten-
   Il Parco Naturale interregionale del Sasso Si-        de per circa 1.800 ha nel territorio dei comuni
mone e Simoncello, di 3.417,35 ha, è situato nelle       di Tolentino e Urbisaglia nella fascia medio-col-
Province di Pesaro-Urbino e di Rimini, ai confi-         linare della provincia di Macerata fra i 130 ed i

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306 m s.l.m. Attualmente la Riserva è gestita dalla      una ricca e peculiare flora ormai scomparsa in
Fondazione Giustiniani Bandini e con la collabo-         quasi tutto il litorale adriatico devastato dall’an-
razione di tutti gli Enti Locali interessati, ha come    tropizzazione. Il paesaggio caratterizzante il terri-
finalità sostanziali quelle di conservare la natura      torio ha risentito delle attività antropiche e risulta
e le sue risorse, di cui il territorio dell’Abbadia      ormai ben lontano dall’ecosistema agrario prece-
risulta particolarmente ricco, favorire lo sviluppo      dente la meccanizzazione del settore agricolo. Le
dell’attività agricola e salvaguardare l’antica Ab-      siepi e i filari, che lo contrassegnavano, sono quasi
bazia Cistercense, il palazzo principesco e tutte le     del tutto scomparsi, la rotazione delle colture non
altre preziose testimonianze storico-architettoni-       viene più praticata e le tecniche agricole sono or-
che del passato. Proprio per garantire che questi        mai intensive. Il Piano di gestione dell’area protet-
beni, secondo i principi della sostenibilità, possa-     ta si prefigge l’obiettivo ambizioso di provare ad
no essere tramandati, alle future generazioni e,         effettuare un ritorno al passato anche al fine di
nel contempo, rispondere in modo adeguato alle           supportare un elevato livello di biodiversità ani-
esigenze di sviluppo socio-economico degli abi-          male e vegetale. All’interno della Riserva Natura-
tanti della zona, che il territorio dell’Abbadia è       le Sentina è possibile praticare diverse attività tra
stato suddiviso in tre aree omogenee (Riserva Na-        cui il birdwatching grazie ad una serie di lavori di
turale Orientata, Riserva Antropologica e zona di        ripristino della zona umida.
Protezione) per caratteristiche, vocazioni, in cui          La Riserva Naturale Regionale del Monte San
sono applicati criteri di gestione differenziati.        Vicino e Monte Canfaito, infine, si estende su di
   La Riserva Naturale Statale della Gola del Fur-       una superficie di 1.452,13 ha all’interno dei comu-
lo, con la sua istituzione ha fatto salire a 10.200 ha   ni di San Severino, Matelica, Apiro, Gagliole, in
la superficie del territorio di Pesaro e Urbino mes-     provincia di Macerata. La riserva è caratterizzata
so sotto tutela. È la terza area protetta della pro-     da formazioni di calcare e comprende oltre al M.
vincia con i suoi 3.600 ha di boschi, pascoli e cime     San Vicino (1.045 m) anche l’altipiano di Canfaito
incontaminate. L’istituzione della riserva rappre-       situato sulle pendici. Il suo valore è da ricollegarsi
senta un riconoscimento delle particolarità am-          alla presenza di una zona pianeggiante di cresta,
bientali e naturalistiche della zona, già soggetta       dalle relativamente vaste aree boschive, alternate
a numerosi vincoli, che comporta il vantaggio di         da pascoli, che costituiscono, nel loro insieme, un
offrire al territorio maggiori opportunità di tute-      paesaggio particolarmente armonioso, anche se
la e salvaguardia, per esempio grazie ad interventi      di origine antropica. Di rilievo i valori antropolo-
di risanamento e restauro. Dalla riserva derivano        gici e archeologici, ritrovati, dati da grotte, anfrat-
non solo vantaggi economici per la valorizzazione        ti e ripari sotto-roccia abitati sin dalla preistoria
di tutta l’area (dalla flora, alla fauna, agli edifici   (www.parks.it).
rurali), ma anche una progettazione unitaria e
maggiori controlli per la tutela del territorio.
   La Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca,            3. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini: ambiente,
con i suoi 310,86 ha di estensione si colloca in ter-    popolazione ed economia
ritorio jesino, in provincia di Ancona e grazie alle
sue notevoli valenze naturalistiche ed al contesto          “[…] E che pensieri immensi, che dolci sogni
fortemente antropizzato costituisce un laborato-         mi spirò la vista di quel lontano mar, quei mon-
rio sperimentale unico di gestione eco-sostenibile       ti azzurri” (Leopardi nelle Ricordanze, vv. 19-21).
del territorio finalizzato a conciliare la tutela e      “Monti Azzurri”, così il grande poeta marchi-
l’incremento della biodiversità con la presenza          giano descrive nei suoi versi i Monti Sibillini, un
delle attività umane.                                    complesso montuoso dalle numerose evidenze
   Istituita nel dicembre 2004, la Riserva Natu-         paesaggistiche.
rale Regionale Sentina è la più piccola area pro-           L’elogio di Leopardi è solo un frammento che
tetta marchigiana, che si sviluppa per circa 180         si aggiunge alle numerose citazioni poetiche di
ha all’interno del Comune di San Benedetto del           questo territorio, d’altra parte già nel medioevo il
Tronto, tra i centri abitati di Porto d’Ascoli a Nord    sistema montuoso dei Sibillini era particolarmen-
e il fiume Tronto a Sud ed è caratterizzata da cir-      te conosciuto in tutta Europa, non tanto per le
ca 1.700 metri di costa lungo la quale si sviluppa       sue specificità paesaggistiche ma per le numerose
un piccolo sistema dunale con la presenza di ve-         leggende circa la presenza di demoni, negromanti
getazione spontanea. La Sentina è costituita da          e fate. Tra tutte, le più famose sono certamente
ambienti unici come cordoni sabbiosi, zone umi-          quelle legate alla “Sibilla”, illustre profetessa che
de retrodunali, e praterie salmastre che ospitano        viveva in una grotta sita sull’omonimo monte e

  150                                                                                 AGEI - Geotema, 49
quella di “Pilato” secondo cui il corpo del celebre           All’interno del Parco è anche presente un lago
procuratore romano, il cui corpo fu trascinato            denominato Fiastra, dall’omonimo centro abita-
dai bufali nelle acque rosseggianti del “demonia-         to, che nonostante la sua origine artificiale offre
co” lago che porta il suo nome (Lussana Grasselli,        uno scenario paesaggistico assai suggestivo.
1984).                                                        Risalendo lungo il fiume, a monte del Lago di
   Situato tra le Marche e l’Umbria, il sistema           Fiastra, si può raggiungere la valle dell’Acquasan-
montuoso dei Monti Sibillini è parte di quello che        ta con le sue splendide cascate e la Grotta dell’Or-
comunemente viene definito Appennino umbro-               so, toponimo che testimonia la passata presenza
marchigiano e comprende 72 cime di cui venti              di questa specie anche sui Sibillini.
superano i 2.000 metri di altezza, tra queste spic-           La vegetazione si caratterizza per la presenza di
cano il Monte Vettore (2.476 m s.l.m.) e la cima          estesi boschi di roverella, ampie faggete e praterie
del Monte Redentore (2.448 m s.l.m.) le quali             d’altitudine dove sono presenti rare specie flori-
costituiscono le vette più elevate del complesso          stiche come il giglio martagone, la stella alpina,
montuoso, situate, rispettivamente in territorio          l’uva orsina e il salice nano, considerato l’albero
marchigiano e umbro.                                      più piccolo al mondo. Dal punto di vista fauni-
   Dal 1993 il grande complesso montuoso è Par-           stico i Sibillini sono particolarmente interessanti
co Nazionale e comprende al suo interno 18 co-            per la presenza del lupo, del gatto selvatico, del
muni ricadenti per la maggior parte in territorio         cervo (reintrodotto nel 2005), del cinghiale e del
marchigiano e precisamente nelle provincie di             camoscio appenninico, particolarmente apprez-
Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, mentre la pro-           zato per il suo mantello che com’è noto cambia
vincia di Perugia accoglie quelli ricadenti in terri-     colore secondo le stagioni. Rilevante è poi la pre-
torio umbro (Regione Marche, 2013).                       senza di numerose specie di uccelli (circa 150) tra
   L’origine prevalentemente calcarea di que-             cui l’aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale,
sta catena montuosa, profondamente modellata              l’astore (Vincenti, 2006).
dall’azione dei ghiacciai del Quaternario, è leggi-           Infine, non meno importanti per quantità e
bile nelle numerose tracce presenti sul territorio        pregio, sono le presenze di beni d’interesse sto-
come gli splendidi circhi glaciali del Monte Vet-         rico-culturale: il territorio del Parco ospita, in-
tore, del Monte Bove, dell’alta Valle dell’Ambro,         fatti, numerosi segni dell’antica antropizzazione,
della Val di Tela (Monte Rotondo) e nelle valli           castelli, torri di vedetta, borghi storici, chiese,
ad “U” sottostanti. Sotto il Monte Vettore, a 1.940       pievi romaniche, affreschi e opere d’arte sono
m., è presente il Lago di Pilato, l’unico di origine      solo alcuni esempi della ricchezza artistica di
naturale delle Marche e uno dei pochissimi laghi          quest’area. In particolare da segnalare i cosiddet-
glaciali di tipo alpino presenti sull’Appennino           ti i luoghi dell’anima: santuari e monasteri sorti
(Giovagnotti, 1975).                                      in aree di grande bellezza e profonda spiritualità,
   Ecco perché, i Monti Sibillini restituiscono sce-      come il Santuario di Macereto o il Santuario della
nari paesaggistici di grande effetto, veri e propri       Madonna dell’Ambro di Montefortino (Regione
capolavori che la natura ha costruito nel corso dei       Marche, 2013).
millenni, altopiani, pareti di roccia, doline e in-           Nonostante il forte calo demografico degli ul-
ghiottitoi, crinali di erba e di sassi, circhi glaciali   timi decenni, ad oggi la popolazione del parco
e forre profonde, sono solo alcuni degli elementi         si è stabilizzata intorno alle 23.000 unità ed è di-
più rilevanti del paesaggio naturale che si può os-       stribuita su diciotto comuni4. Di questi solo tre,
servare.                                                  Amandola e San Ginesio nel versante marchigia-
   Infatti, particolarmente evidenti sono anche i         no e Norcia sul versante umbro superano le 3.500
fenomeni carsici chiaramente leggibili nei piani          unità (v. Fig. 1). Peraltro il calo demografico at-
di Castelluccio e nelle numerose doline ubicate           tribuibile all’invecchiamento della popolazione è
nell’alta Val di Panico, in quella dell’Ambro, a Pa-      certamente legato all’incapacità di questi territori
lazzo Borghese oltre che nei solchi e nelle cavità        di garantire alle giovani generazioni, che assicu-
delle pareti rocciose delle valli principali dove af-     rerebbero il naturale ricambio, le giuste opportu-
fiora il calcare massiccio, quali ad esempio la Val-      nità di crescita professionale. Tale spopolamento
le del Tenna e dell’Ambro.                                è anche dovuto ad una mancanza di servizi essen-
   Infine, una citazione particolare, per la forte        ziali, specie nei piccoli comuni, che ha portato la
valenza paesaggistica va fatta per la valle del Fia-      popolazione a trasferirsi nei comuni più grandi,
strone, forra scavata dalle acque in cui è ubicata        dove l’offerta di servizi e infrastrutture è migliore.
la Grotta dei Frati, antico e suggestivo eremo dei            Questa lenta ma costante emigrazione, in par-
monaci Clareni, dell’anno 1000.                           ticolare delle zone rurali, ha portato non poche

       AGEI - Geotema, 49                                                                                  151
Arquata del Tronto

                                                                           Castelsantangelo

                                                                                                                                                                                        Pievebovogliana
                                                                                              Cessapalombo

                                                                                                                                                                 Montemonaco
                 Acquacanina

                                                                                                                                     Montefortino

                                                                                                                                                                                                          Pieve Torina

                                                                                                                                                                                                                                 San Ginesio
                                                                                                                       Fiordimonte

                                                                                                                                                    Montegallo
                               Amandola

                                                               Bolognola

                                                                           sul Nera

                                                                                                             Fiastra

                                                                                                                                                                               Norcia

                                                                                                                                                                                                                                               Ussita

                                                                                                                                                                                                                                                        Visso
                                                                                                                                                                                                                         Preci
Fig. 1. Andamento della popolazione nei Comuni del Parco dal 1991 al 2011.
Fonte: Nostra elaborazione su dati Istat, 2011.

conseguenze: una crescente diffusione di terreni                                                                                                           possono esprimere i loro processi di auto-organiz-
incolti, l’abbandono di molti edifici rurali, alcuni                                                                                                       zazione attraverso nuovi livelli territoriali, come
importanti sia sotto il profilo storico sia architetto-                                                                                                    le aggregazioni di comuni, sistemi locali che
nico, che ne ha provocato il degrado poiché non                                                                                                            funzionano come una città pur essendo solo reti
più sottoposti a manutenzioni ordinarie. Anche                                                                                                             localizzate, tali sistemi sono i nuovi nodi dell’arti-
la pulizia di fossi, dei corsi d’acqua e delle zone                                                                                                        colazione territoriale dei parchi naturali. In tale
boschive ha risentito, in negativo, di questo spo-                                                                                                         prospettiva, la formazione di tali livelli territoriali
polamento.                                                                                                                                                 è stata determinante nel mantenere livelli di an-
   Aumentare l’attrattività per le nuove generazio-                                                                                                        tropizzazione sufficienti ai fini della conservazio-
ni e fermare la costante emorragia di popolazioni                                                                                                          ne del patrimonio naturale e culturale di alcune
nei centri del parco significa immaginare nuovi                                                                                                            realtà territoriali: Amandola, Montefortino e
percorsi di sviluppo in grado di garantire oppor-                                                                                                          Montemonaco, nel Parco dei Monti Sibillini pos-
tunità di crescita per questi territori nel rispetto                                                                                                       sono essere considerati un chiaro esempio in tal
dei vincoli che derivano dall’essere parte di un                                                                                                           senso (Calafati, 2004).
parco nazionale.                                                                                                                                               La configurazione di tali sistemi territoriali,
   D’altra parte le comunità locali che vivono nei                                                                                                         che normalmente esprimono relazioni di tipo
parchi naturali italiani non sono diverse dalle                                                                                                            bottom up, non sempre s’iscrivono pienamente nel
altre comunità marginali in termini di aspet-                                                                                                              perimetro dei Parchi, anche perché, almeno in
tative di sviluppo economico, ecco perché rap-                                                                                                             Italia, nessun Parco è modellato sulla base di rela-
presentare i parchi come società locali implica                                                                                                            zioni socio-territoriali esistenti e questa dicotomia
che le politiche di conservazione del patrimonio                                                                                                           tra il confine del Parco e i confini dei sistemi terri-
culturale e naturale, che nella prospettiva delle                                                                                                          toriali pertinenti può rappresentare un elemento
comunità locali rappresentano anche il capitale                                                                                                            di debolezza nella pianificazione dello sviluppo
su cui esercitare i propri diritti, siano il risultato                                                                                                     territoriale di queste aree marginali5 (Calafati,
della negoziazione tra la comunità nazionali e le                                                                                                          Mazzoni, 2002).
comunità locali. In altri termini un progetto di                                                                                                               Quanto detto non significa che i sistemi terri-
conservazione senza le comunità locali oltre che                                                                                                           toriali contenuti nel perimetro del Parco segua-
difficile da giustificare sul piano etico è sostan-                                                                                                        no processi “auto poietici” svincolati dalle strate-
zialmente inattuabile.                                                                                                                                     gie di sviluppo unitarie contenute nella mission
   Tali comunità, sebbene i comuni siano ancora                                                                                                            dell’Ente e, in tal senso, il turismo rappresenta
l’unità di base del processo di decisione politica,                                                                                                        il settore economico che maggiormente esprime

  152                                                                                                                                                                                                                                          AGEI - Geotema, 49
punti di contatto tra tutti i comuni coinvolti dalle     nerato negli ultimi anni un consistente aumento
attività del Parco.                                      della capacità ricettiva del territorio.
   Pertanto, in un quadro socio-economico che,              Ciò nonostante bisogna ancora fare molto per
come già detto, si caratterizza per un elevato gra-      trasformare il ricco patrimonio di attrattive (sia
do di spopolamento del territorio, il Parco costi-       naturali sia culturali) dei Monti Sibillini in un pa-
tuisce una concreta occasione di crescita econo-         trimonio di attrazioni fruibili, di risorse per la de-
mica e di sviluppo dell’occupazione soprattutto          stinazione turistica in grado di generare reddito.
nel settore turistico, che per essere efficace deve      Solo se attorno ai siti naturalistici o culturali verrà
necessariamente fare sistema con tutte quelle at-        costituita una filiera di servizi per la loro fruizio-
tività ad esso complementari (agricoltura, setto-        ne e questi entreranno nel processo produttivo, il
re alimentare, settore del benessere, artigianato,       Parco potrà essere considerato a pieno titolo una
commerci). Per tale potenziale di turisticità, il ter-   destinazione turistica.
ritorio del Parco dei Monti Sibillini può diventare
fortemente competitivo anche nei confronti di si-
stemi consolidati come quelli delle aree turistiche      4. La Domanda e l’offerta di ecoturismo nel Parco
dell’Italia centrale (Umbria, Toscana).                  dei Monti Sibillini
   Attualmente il sistema ricettivo del Parco si
compone di diverse tipologie di esercizi che con-            Oggi più che dalla domanda, è possibile trar-
venzionalmente possiamo suddividere in due               re utili indicazioni sul turismo nelle aree protette
macro categorie: strutture alberghiere ed extra          dall’analisi dell’offerta che si differenzia a secon-
alberghiere.                                             da del territorio che si prende in esame, riguar-
   Secondo i dati ISNART (2011) la prima tipo-           dando sia l’articolazione e la distribuzione terri-
logia che comprende gli alberghi in senso stret-         toriale dei parchi, che le strutture ricettive al loro
to, presenta un’offerta complessiva di oltre 1.500       interno e/o al loro servizio.
posti letto, tale dato confrontato con quello del            Parlando del Parco Nazionale dei Monti Sibil-
2004 (erano circa 2.400) evidenzia un forte arre-        lini capiamo subito come, l’offerta turistica è in-
tramento di questo format di ospitalità, mentre la       centrata sulla scoperta e riscoperta del territorio
seconda tipologia, che comprende agriturismi, ri-        naturale.
fugi, campeggi, country house, B&B e affittacame-            Il territorio del Parco offre innumerevoli tipo-
re, con una consistenza di oltre 7.500 posti letto       logie di attività che consentono ai fruitori di am-
(erano circa 3.000 nel 2004), mostra chiaramente         mirare le bellezze naturalistiche presenti. L’offer-
come l’offerta, nell’ultimo decennio, si è forte-        ta turistica spazia da sentieri natura, con percorsi
mente orientata a modelli che meglio esprimono           che conducono all’interno dei piccoli borghi che
le potenzialità e l’identità del Parco che ha sapu-      caratterizzano il territorio, a percorsi escursioni-
to veicolare opportune strategie di sviluppo turi-       stici più impegnativi per i più esperti. Un appor-
stico verso modelli a basso impatto ambientale e         to fondamentale allo sviluppo dell’escursionismo
paesaggistico, incoraggiando le comunità locali al       lo ha dato la pastorizia. Questa antica arte pra-
recupero e al riuso dell’esistente per offrire nuova     ticata sui Sibillini ha fatto sì che si creasse una
ospitalità.                                              fitta rete di sentieri che dai nuclei abitati porta-
   Tale processo di modificazione nella struttura        no alle alte quote. Un esempio può essere il per-
dell’offerta ben si coniuga con le modificazioni in-     corso E15 che, come spiegato nel sito del Parco,
tervenute nella domanda, dai dati in possesso del        può essere percorso partendo da Forca di Presta
Parco, la stima delle presenze per il periodo 2010-      o da Colle di Montegallo ed ha come metà la
2011 sfiora il milione e mezzo annuo e il dato più       cima del Monte Vettore (2.476 m). Il percorso
eclatante riguarda le presenze di visitatori stra-       dura dalle 5 alle 6 ore. Altra attrazione turistica
nieri, passati dal 5% del 2000 al 15% del 2010. Le       sono i percorsi per le mountain bike che tocca-
presenze di stranieri, infatti, sono in media più        no le valli presenti nel territorio come la Valle
lunghe e, soprattutto, non si concentrano nel solo       del Chienti, San Liberato, Piani di Castelluccio.
periodo di agosto quando, invece, nei Sibillini si       Per gli amanti di questa disciplina sportiva viene
registra il maggior numero di presenze dovuto al         proposto il Grande Anello Mountain Bike che si
“turismo di ritorno”. Questo “turismo” corrispon-        sviluppa per tutta l’estensione del Parco naziona-
de cioè ai proprietari di seconde case che ritor-        le dei Monti Sibillini. È percorribile in mountain
nano in loco per le vacanze. In questo territorio        bike e nella sua versione trekking ed è diviso in
sono stimati in circa 200 mila presenze. Un mo-          nove tappe giornaliere (di circa 12 km in media)
vimento in crescita quindi, che come detto ha ge-        da compiere in successione. L’intero percorso è

       AGEI - Geotema, 49                                                                                 153
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                                                                                          Fig. 2. Attività praticate
                                                                                          dai turisti nell’area Parco.
                                                                                          Fonte: nostra elaborazione
                                                                                          su dati Istat, 2011.

segnalato da una cartellonistica dedicata e sono        della risorse presenti in loco, che in definitiva cor-
disponibili in commercio diverse guide e mappe          risponde anche alla loro unicità. In definitiva, la
con il tragitto per ciascuna tappa. L’ente parco        capacità di attrazione delle diverse aree protette
ha ristrutturato diversi rifugi lungo il sentiero,      risulta commisurata alle loro caratteristiche, al
che fungono da punti di ristoro e di pernotta-          loro valore naturalistico e al loro ruolo sociale ed
mento per gli escursionisti (v. fig. 4). All’interno    il suo incremento può essere perseguito e realiz-
del parco sono presenti, infatti, 6 rifugi escursio-    zato attraverso un miglioramento sostanziale del-
nistici, otto agriturismi, due alberghi, otto B&B,      la qualità della fruizione della risorsa naturalisti-
due case vacanze, una country house, una casa per
ferie e quattro ristoranti.
   L’offerta turistica del Parco si sviluppa grazie
anche a dei percorsi, la Grande Via del Parco e
6 itinerari ad anello che consentono di scoprire i
Sibillini anche in camper, in moto o in auto e che
compongono una rete di 450 km, sviluppata sul-
la viabilità già esistente. Di grande rilievo inoltre
è la pratica del turismo ippico, infatti all’interno
del Parco ci sono anche cinque maneggi che per-
mettono al visitatore di immergersi appieno nel
territorio circostante.
   Fermo restando l’obiettivo del mantenimento
dell’integrità ecologica e quindi di un alto stan-
dard di qualità ambientale, l’obiettivo fondamen-
tale dell’ente è quello di accrescere la resa econo-
mica del turismo puntando sull’incremento della
spesa procapite dei visitatori (e quindi della resa
economica complessiva), evitando contempora-
neamente un eccessivo affollamento ed il conse-
guente superamento della capacità di carico. A
tale proposito risulta indispensabile diversificare     Fig. 3. Localizzazione dei centri visita, rifugi e strutture
ed accrescere la capacità di attrazione delle aree      ricettive presenti all’interno del Parco dei Monti Sibillini.
protette che si fonda in primo luogo sulla qualità      Fonte: www.parks.it/parco.nazionale.monti.sibillini.

  154                                                                                   AGEI - Geotema, 49
Tab. 2. Misure per la valutazione dell’impatto socio-economico.

                             Costi                                                        Benefici
 Disturbo del ritmo di vita lavorativa della popolazione        Creazione di nuovi posti di lavoro e attività collegate
 locale.                                                        all’ecoturismo.
 Alterazione del tradizionale uso dello spazio da parte della   Miglioramento degli standard dei servizi sociali e della rete
 popolazione locale a causa degli itinerari frequentati dagli   infrastrutturale.
 eco turisti.
 Alterazione delle abitudini alimentari della popolazione       Incremento del grado di soddisfazione delle condizioni di
 locale a seguito del contatto con i flussi turistici.          vita della popolazione locale grazie ai flussi turistici.

Fonte: Adattamento da WTO, 2002.

ca con particolare riferimento all’offerta ricettiva             gistrarsi azioni di disturbo per gli equilibri delle
ma con un contributo notevole che può scaturire                  comunità locali che possono comprometterne la
dalla fornitura di servizi accessori e complemen-                produzione di potenziali benefici economici (so-
tari, dalla realizzazione di infrastrutture che favo-            prattutto in termini di posti di lavoro) (v. Tab. 2).
riscono una migliore accessibilità, dall’adozione                   L’analisi effettuata, per la realizzazione del
di misure per il contenimento dell’impatto antro-                presente lavoro è stata indirizzata verso la pro-
pico (ad es. depuratori delle acque reflue, racco-               spettiva di uno sviluppo ecoturistico equilibrato,
glitori di rifiuti differenziati ecc.) e dalla predi-            integrato ed unitario del territorio oggetto di
sposizione di strutture per la salvaguardia della                indagine, cercando di individuare gli strumenti,
flora e della fauna di particolar pregio (Mazzanti,              come ad esempio la micro-ricettività, necessari
2011).                                                           per il raggiungimento di tale obiettivo. Le pro-
                                                                 poste turistiche, infatti, dovrebbero essere piani-
                                                                 ficate dal punto di vista della sostenibilità, della
5. Costi e benefici degli impatti ecologici,                     diffusione dei benefici su tutto il territorio e nel-
economici e socio-culturali sul Parco Nazionale                  la logica autopropulsiva con conseguente coinvol-
dei Monti Sibillini                                              gimento degli attori privilegiati (turisti, membri
                                                                 della comunità locale, amministratori pubblici,
   L’ecoturismo è un modo di fare turismo che                    imprenditori ecc.). In questo modo, le aree lo-
rispetta i criteri della sostenibilità ambientale. Se-           calizzate all’interno del Parco dei Monti Sibillini
condo Ross e Wall (1999) le funzioni principali                  potrebbero giovarsi di una riqualificazione e di
sono la salvaguardia delle aree naturali, la gene-               un arricchimento in senso sostenibile dell’offerta
razione di reddito, la qualità, educazione sociale               sfruttando una potenziale occasione di sviluppo
e il coinvolgimento locale.                                      coerente con la propria identità storico-territoria-
   A tal proposito Murphy (1983) ha sottoline-                   le e non distruttiva dei delicati equilibri ambien-
ato come la pianificazione “offered an interest-                 tali locali. A tal fine abbiamo utilizzato la SWOT
ing perspective, viewing tourism ecologically as                 Analysis per rappresentare l’insieme di fattori che
a community industry, as tourism thrives on a                    possono agevolare o, al contrario, ostacolare lo
community’s resources, it must not simply exploit                sviluppo locale.
resources for its own development without con-                      L’elaborazione di un’analisi SWOT non è una
sidering what can be returned back to the entire                 procedura semplice poiché non è facile individua-
community”. Mentre Getz nel 1986 ha affermato                    re i punti di forza, le debolezze, le opportunità e le
che l’attività di pianificazione e programmazione                minacce di un prodotto turistico complesso com-
turistica deve tener conto della necessità di assi-              posto da fattori che possono agevolare o al con-
curare il controllo della produzione di benefici                 trario ostacolare lo sviluppo del territorio e con-
sociali alla comunità ospitante.                                 testualmente soddisfare le richieste del mercato e
   Dal punto di vista ambientale, numerosi studi                 dei suoi potenziali fruitori. La tabella 3 propone
e ricerche hanno messo in risalto gli impatti ne-                un’analisi SWOT del Parco Nazionale dei Monti
gativi come l’inquinamento del suolo, dell’aria,                 Sibillini, prendendo in considerazione le risorse
dell’acqua, che possono essere generati in eco-                  economiche, culturali e ambientali del compren-
sistemi delicati (Hvenegaard, 1994). Anche dal                   sorio. I suoi punti di forza mettono in evidenza le
punto di vista sociale ed economico, possono re-                 diverse risorse materiali e immateriali che sono di-

        AGEI - Geotema, 49                                                                                              155
Tab. 3. Analisi SWOT.

                        z Tipicità delle strutture,
                        z Attenzione alla sostenibilità ambientale delle strutture ricettive
                        z Qualità della ristorazione e dell’offerta enogastronomica
                        z Buon rapporto qualità/prezzo
                        z Disponibilità e cordialità del personale
 Strengths

                        z Presenza di un notevole patrimonio edilizio rurale, storico e urbano (anche da recuperare)
                        z Offerta culturale
                        z Informazioni turistiche on line sul territorio
                        z Scarsa fidelizzazione della clientela
                        z Scarsa capacità di realizzare gestioni sistemiche a livello comprensoriale
                        z Basso numero di posti letto rispetto al numero di abitanti (aree interne)
 Weaknesses

                        z Sistema infrastrutturale connesso alla fruibilità del Parco
                        z Aumento dei flussi turistici verso le aree rurali e per l’ecoturismo
                        z Enogastronomia e tradizioni locali
 Opportunities

                        z Finanziamenti pubblici per attività ricettive
                        z Pressione di aree concorrenti (Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga)
 Threats                z Alto tasso di invecchiamento della popolazione
                        z Bassa capacità competitiva a livello di macro area
Fonte: elaborazione personale.

ventate risorse turistiche e hanno contribuito alla               stivo e completo; nella realtà, tutto ciò potrebbe,
sua fama (tipicità delle strutture, attenzione alla               però, determinare un eccesso di descrizione che
sostenibilità ambientale delle strutture ricettive,               rischia di offuscare i (pochi) fattori che con mag-
qualità della ristorazione e dell’offerta enogastro-              giore incisività di altri generano forza, debolezza,
nomica, buon rapporto qualità/prezzo, presenza                    opportunità o minacce.
di un notevole patrimonio edilizio rurale, storico
e urbano anche da recuperare, offerta culturale
ecc.) I punti di debolezza sono principalmente le-                6. L’ecoturismo nei Monti Sibillini come
gati a iniziative politiche bloccate (scarsa capacità             opportunità di sviluppo per i sistemi territoriali
di realizzare gestioni sistemiche a livello compren-              locali
soriale, basso numero di posti letto rispetto al nu-
mero di abitanti, sistema infrastrutturale connes-                   Lo studio del turismo è una delle porte d’in-
so alla fruibilità del Parco non molto efficace). Le              gresso privilegiate per chiunque voglia dotarsi
principali opportunità su cui si dovrebbe investire               degli strumenti per comprendere la nostra socie-
sono essenzialmente l’aumento dei flussi turistici                tà, dal momento che si presenta come il riflesso
verso le aree rurali, l’eccellenza enogastronomica                di importanti dinamiche culturali caratterizzanti
e le tradizioni locali e l’utilizzo dei finanziamenti             la contemporaneità. Il settore turistico, infatti,
comunitari per le attività ricettive. Infine, le mi-              basa la propria offerta su un complesso siste-
nacce emerse durante il nostro lavoro di analisi                  ma di rappresentazioni che ne determinano, di
riguardano principalmente la pressione di aree                    conseguenza, la domanda. Per questo motivo è
concorrenti (Parco Nazionale del Gran Sasso e                     necessario analizzare, insieme alla sua dimensio-
Monti della Laga), l’alto tasso di invecchiamento                 ne spaziale e concreta, anche il sistema di valori
della popolazione e la bassa capacità competitiva                 e le narrazioni su cui viene costruito lo spazio
a livello di macro area.                                          d’incontro che il turismo determina e all’inter-
   A nostro avviso l’analisi SWOT è tanto più effi-               no del quale interagiscono tutti gli attori in esso
cace quanto più ridotto è il numero di fattori inse-              implicati.
riti nei quattro elementi costitutivi. Un elenco ec-                 Sebbene gli studi sull’ecoturismo si siano mol-
cessivamente ampio è apparentemente più esau-                     tiplicati, l’articolazione tra le pratiche spaziali

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che lo caratterizzano e la qualità dello spazio               – Far crescere una cultura turistica basata
prodotto restano ancora da indagare ulterior-                    sull’integrazione delle procedure e delle
mente.                                                           prassi.
   Ecco perché attraverso questo studio si è prova-           – Sensibilizzare la popolazione sulle opportu-
to a dimostrare come l’esperienza intrapresa dalle               nità offerte dal turismo sostenibile nel creare
comunità locali del Parco dei Monti Sibillini rap-               benefici per la comunità locale.
presenta un valido esempio di buone pratiche che              – Incentivare la cultura dell’associazionismo
ben sintetizzano la diffusione e il successo dell’e-             tra gli operatori del settore e creare un siste-
coturismo inteso come pratica socio-spaziale che                 ma reticolare locale.
rappresentata uno dei più felici matrimoni tra so-            – Conservare il patrimonio di risorse del Par-
stenibilità e responsabilità individuale.                        co per le presenti e future generazioni ridu-
   L’ecoturismo, pertanto, può essere definito                   cendo eventuali impatti negativi causati dai
come una pratica distinta dal turismo sostenibile                visitatori.
e dal turismo cosiddetto alternativo, una catego-             – Caratterizzare il sistema turistico locale del
ria che sintetizza queste forme di turismo attra-                Parco come sistema turistico di valori.
verso una lettura che pone l’uomo e l’ambiente                – Mettere in grado tutti i visitatori (qualsiasi
al centro del discorso turistico, restituendo una                sia l’età, eventuale handicap e circostanze
visione d’insieme che può essere declinata come                  personali) di accedere e di godere del Parco
la condizione che permette il mantenimento del                   e dei suoi valori.
legame tra ambiente e società, la conservazione               – Adeguare la qualità dei servizi alle aspettati-
del patrimonio naturale e l’educazione degli in-                 ve dei visitatori del terzo millennio.
dividui.                                                      – Promuovere il Parco Nazionale dei Monti
   L’esperienza del Parco dei Monti sibillini bene               Sibillini come destinazione speciale per
esprime tali pratiche, fin da subito, dopo la sua                praticare l’ecoturismo nelle sue diverse for-
costituzione, l’azione strategica è stata orientata              me.
verso modelli di sviluppo ecoturistici per almeno             – Incrementare il livello di spesa pro capite dei
quattro motivi:                                                  visitatori estendendo i benefici derivanti dal
   – È interesse delle comunità locali valorizzare               turismo al sistema territoriale coinvolto.
      la vocazione turistica dell’area, capitalizzan-         – Incrementare la fruibilità delle infrastruttu-
      do le opportunità derivanti da un incremen-                re, delle strutture, delle attrezzature del siste-
      to dei flussi turistici specifico delle aree a ri-         ma turistico locale del Parco.
      levanza ambientale (Parchi e aree protette),            – Investire nella formazione attraverso crea-
      senza compromettere l’integrità fisica, socia-             zione e la riqualificazione di figure profes-
      le e culturale delle località, attenendosi con             sionali capaci di stimolare il sistema, di in-
      coerenza ai principi della Carta Europea del               terpretare i bisogni del turista e rispondere
      Turismo Sostenibile già fatti propri.                      ai cambiamenti con prontezza ed efficacia.
   – È in sintonia con le indicazioni emerse nella               Tra queste figure professionali sono parti-
      fase di partecipazione che ha coinvolto Istitu-            colarmente importanti quelle che devono
      zioni e operatori locali.                                  essere in grado di trasmettere la cultura
   – In termini di costi benefici, questo scenario               del territorio.
      è in grado di garantire un indotto positivo             Una visione sistemica impone, però, una piani-
      senza incidere negativamente su ambiente,            ficazione strategica per questi territori che collo-
      società e cultura locale e, nel contempo, non        chi il turismo in una posizione di complementa-
      necessita di disponibilità immediate d’ingen-        rietà con gli altri settori economici e in particolar
      ti capitali.                                         modo con quelli che più esprimono la cultura e
   – È coerente con la pianificazione in atto nel          il milieu delle popolazioni coinvolte come l’agri-
      Parco.                                               coltura e l’artigianato, senza dimenticare l’attuale
   Pertanto, anche alla luce dell’analisi SWOT             struttura produttiva dei sistemi territoriali colle-
sintetizzata nel paragrafo precedente, al fine di          gati al Parco, molti dei quali, sono il risultato del-
cogliere le opportunità di sviluppo che la pras-           le relazioni socio economiche strutturatesi grazie
si ecoturistica offre, bisogna orientare l’azione          alla formazione di quei distretti industriali nati
politica territoriale avendo sempre presente una           negli anni ottanta del secolo scorso, che costitu-
visione sistemica delle diverse realtà territoriali        iscono ancora, nonostante la congiuntura eco-
coinvolte che a nostro avviso possono essere così          nomica negativa, l’ossatura portante del sistema
declinate:                                                 produttivo marchigiano.

        AGEI - Geotema, 49                                                                                   157
Bibliografia                                                                     of tourism development, in «Tourism Management», 1983, vol.
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Galli P., Notarianni M., La sfida dell’ecoturismo, Novara, De Agos-           1
                                                                                 Nonostante le comuni riflessioni, sono da attribuire a Enrico Ni-
   tini, 2002.
                                                                              cosia i paragrafi 1,2,4,5 e a Carmelo Maria Porto i paragrafi 3 e 6.
Galvani A., Ecoturismo, Bologna, Martina Editore, 2004.                       2
                                                                                 Le mete ecoturistiche preferite, secondo un’indagine WTO
Getz D., Models in Tourism Planning, in «Tourism Management»,                 (2002), sono Paesi come il Costa Rica, l’Ecuador, il Messico,
   1986, vol. 7, 1, pp. 21-32.                                                il Brasile, il Kenya, la Namibia, la Thailandia, l’Indonesia e il
Giovagnotti C., Lineamenti paleografici e geomorfologici dei Mon-             Vietnam.
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                                                                                 La definizione di ecoturismo (contrazione delle parole turi-
   Roma, 1975, pp. 5-55.                                                      smo ecologico, in inglese ecological tourism) deriva dai princi-
Hvenegaard G., Ecotouirsm: A Status Report and Conceptual Frame-              pi dettati nella Dichiarazione di Quebec del 2002, dichiarato
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   24-35.                                                                     questa occasione l’UNEP (Programma Ambiente delle Nazio-
Leopardi G., Le Ricordanze, vv. 19-21, in Luperini R. e altri, “La            ni Unite), l’UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo)
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   italiana nel quadro della civiltà europea (edizione rossa), Fi-            mondiale dell’ecoturismo a Quebec al quale hanno partecipa-
   renze, Palumbo Editore, 2006, pp. 539.                                     to 1.169 delegati da 132 diverse nazioni che hanno contribuito
Lussana Grasselli E., Un progetto di parco per i Monti Sibillini, in          alla stesura della Quebec Declaration on Ecotourism.
                                                                              4
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   416.                                                                       Pievebovogliana, Pieve Torina, Preci (Umbria), San Ginesio,
                                                                              Ussita, Visso.
Madau C., L’ecoturismo tra esigenze di conservazione, sviluppo e pia-         5
                                                                                 Questi tre Comuni avrebbero avuto un declino economico
   nificazione, in Scanu G. (a cura di), Paesaggi, Ambienti, Cul-
                                                                              più accentuato se non si fossero integrati in un sistema che
   ture, Economie. La Sardegna nel Mondo Mediterraneo, Bologna,               ha come centro di gravità industriale il Comune di Comunan-
   Pàtron Editore, 2013, pp. 219-232.                                         za, piccolo centro urbano fuori dal perimetro del Parco, il cui
Mazzanti R., Il turismo nei Parchi e riserve, in Adamo F. (a cura             sviluppo economico, reso possibile dagli incentivi della cassa
   di), Qualità Italia. Contributi per l’analisi delle risorse turistiche»,   per il Mezzogiorno, ha favorito, a partire dagli anni ottanta
   Bologna, Pàtron Editore, 2011, pp. 191-204.                                del secolo scorso, la stabilizzazione economica dell’intera area
Murphy P. E., Tourism as a community industry. An ecological model            (Calafati, 2004).

  158                                                                                                             AGEI - Geotema, 49
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