Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L'ecoturismo un fattore di sviluppo trainante?1
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Enrico Nicosia, Carmelo Maria Porto Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L’ecoturismo un fattore di sviluppo trainante? 1 “[…] E che pensieri immensi, che dolci sogni mi spirò la vista di quel lontano mar, quei monti azzurri, […]” (Leopardi nelle Ricordanze, vv. 19-21, 1829) Summary: THE NATIONAL PARK OF SIBILLINI MOUNTAINS. ECOTOURISM A DEVELOPMENT FACTOR DRIVING? This paper aims at analysing the tools and strategies to promote a balanced and integrated tourist development in Sibillini Mountains, whose geographical and historical specificities have contributed to build an immediately recognisable territorial image. Tourist proposals should be planned with the aim of supporting regeneration and sustainable development in Sibillini Mountains Park by involving different players (such as tourists, local communities, public actors, entrepreneurs) so that the area could take advantages from a development based on the preservation of the historical and environmental identity. Thus, the work is based on a SWOT Analysis aimed at representing the whole set of elements supporting local development or, on the contrary, contrasting it. Keywords: ecotourism, Sibillini Mountains, development. 1. Nuove forme di turismo. La sostenibilità Anche se il termine è utilizzato in letteratura ambientale nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini da alcuni decenni, il concetto e la pratica della salvaguardia, protezione e conservazione delle Le nuove forme di turismo emergenti si inte- aree naturali esiste da oltre un secolo, ossia dai grano sempre più con il concetto di sostenibilità primi viaggi “eco turistici” praticati per ammira- e con la necessità di tradurre in pratica operativa re le bellezze naturali dei parchi statunitensi isti- l’esigenza sociale di un maggior contenuto “ver- tuiti a partire dalla seconda meta dell’Ottocento de” per le attività turistiche. Oltre all’interesse (Da Pozzo, 2001; Gallie Notarianni, 2002; Madau, scientifico di un confronto tra comportamenti 2013). “ego” o “eco” compatibili c’è n’è un altro di carat- L’ecoturismo secondo l’International Ecotourism tere misto tra scienza e pratica quotidiana. Society (1991) è un modo responsabile di viag- È sempre più diffusa l’idea che la crescita del giare in aree naturali, conservando l’ambiente e turismo sia una soluzione per la crescita socioeco- sostenendo il benessere delle popolazioni locali. nomica anche di zone finora poco battute dai per- Questa pratica turistica, come è evidenziato in corsi tradizionali2 e che nuove forme di turismo letteratura, è iniziata con l’istituzione del Parco consentano il passaggio allo sviluppo, garanten- di Yellowstone nel 1872 e si è sviluppata in modo do la sostenibilità e l’equità nell’uso delle risorse significativo con l’affermazione del movimento naturali. La svolta culturale che ha caratterizzato ambientalista negli anni Settanta e Ottanta del il pensiero occidentale negli ultimi trent’anni, ha secolo scorso. influenzato in maniera determinante il turismo. In base a questa definizione l’Associazione Eco- Se si procede ad un’analisi diacronica dell’offerta turismo Italia, referente italiano dell’International turistica è possibile individuare i cambiamenti di Ecotourism Society, propone una sua definizione di paradigma che hanno determinato la produzione ecoturismo: “un modo di viaggiare responsabile della conoscenza. Con l’affermarsi del concetto di in aree naturali, conservando l’ambiente in cui la sostenibilità, ad esempio, sono andate costituen- comunità locale ospitante è direttamente coinvol- dosi nuove proposte turistiche centrate sulla pos- ta nel suo sviluppo e nella sua gestione, ed in cui sibilità di acquistare un’esperienza nature-based, la maggior parte dei benefici restano alla comu- environmentally educative e sustainably managed, ov- nità stessa”. vero di fare ecoturismo3. È quindi evidente che ecoturismo e sviluppo AGEI - Geotema, 49 147
sostenibile sono termini che vanno incontro alla gestione, vengono reinvestiti in nuovi progetti di salvaguardia dell’ambiente per poi puntare su ciò salvaguardia ambientale. che possono essere gli sviluppi turistici e terri- La comprensione di come il turismo sia in ef- toriali della zona in cui si applica questo tipo di fetti il vero sostegno per l’avvio della crescita di “pratica” (Calafati, 1999). un territorio è compito multidisciplinare, per la L’ecoturismo in questa prospettiva è caratteriz- concomitanza di aspetti ambientalistici, socio- zato da alcuni aspetti peculiari: è mirato alla pro- culturali, economici e al contempo una sfida di mozione di uno sviluppo sostenibile del settore confronto tra operatori turistici, amministratori turistico; non determina il degrado o l’esaurimen- e studiosi. to delle risorse; concentra l’attenzione sul valore Se consideriamo che per l’individuo postmo- intrinseco delle risorse naturali rispondendo ad derno, l’acquisto di un’esperienza turistica equi- una filosofia più biocentrica che antropocentri- vale all’acquisto di un bene qualunque e che ca; richiede all’ecoturista di accettare l’ambiente esso interviene nella formazione di quello che nella sua realtà senza pretendere di modificarlo o Bourdieau chiama habitus, allora è possibile stu- adattarlo a sua convenienza; si fonda sull’incontro diare l’ecoturismo come riflesso di un discorso diretto con l’ambiente e si ispira ad una dimensio- dominante e parte dei processi di formazione ne cognitiva diretta. dell’identità, non solo degli individui ma anche Secondo questa definizione, l’ecoturismo ha del territorio. una forte componente programmatica e descrive Nell’odierna competizione territoriale, quindi, non solo un determinato segmento della doman- per conquistare le preferenze di un turista sem- da, ma anche un insieme di risultati auspicabili, pre più attento e sensibile ai valori locali e alla che possono essere riassunti come segue: com- qualità dei servizi, i Sibillini possono contare su patibilità ambientale e socio-culturale come con- una riconoscibilità che deriva dalle loro peculiari- dizione fondamentale; apporto di benefici per i tà geo-ambientali e storico-artistiche. progetti di protezione dell’ambiente e per la po- polazione locale (partecipazione, creazione e am- pia distribuzione di reddito); accrescimento della 2. Il sistema regionale marchigiano dei parchi e consapevolezza ambientale e maggiore accetta- delle riserve naturali zione della conservazione della natura come uso del territorio proficuo e adeguato (sia tra i turisti Il sistema regionale marchigiano dei parchi e che tra gli altri soggetti interessati allo sviluppo delle riserve naturali copre una superficie com- locale). plessiva di circa 89.557,32 ha, pari al 9,56% del Prova vivente della bontà di tale principio sono territorio ed è concentrato principalmente nella i parchi naturali, dove i proventi derivanti dalle zona meridionale comprendendo (v. tab. 1): 2 par- visite dei turisti, attraverso un’attenta politica di chi nazionali (Monti Sibillini e Gran Sasso e Mon- Tab. 1. I parchi e le riserve naturali delle Marche. Denominazione Superficie (ha) Anno di istituzione Parco Nazionale dei Monti Sibillini 51.473,98 1993 Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 9.363,22 1995 Parco Naturale Regionale del Conero 5.982,74 1987 Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo 1.584,04 1994 Parco Naturale Interregionale del Sasso Simone e Simoncello 3.417,35 1996 Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi 10.026,53 1997 Riserva Naturale Statale Montagna di Torricchio 310,91 1977 Riserva Naturale Statale Abbadia di Fiastra 1.834,28 1984 Riserva Naturale Statale Gola del Furlo 3.626,94 2001 Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca 310,86 2003 Riserva Naturale Regionale Sentina 174,34 2004 Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e Monte Canfaito 1.452,13 2009 Fonte: elaborazione personale su dati del Ministero dell’Ambiente. 148 AGEI - Geotema, 49
ti della Laga), 4 parchi regionali (Sasso Simone e ni con l’omonima riserva naturale toscana che Simoncello, Gola della Rossa e di Frasassi, Monte ricade nel comune di Sestino (AR); il paesaggio, San Bartolo e Monte Conero) e 6 riserve natura- collinare-montuoso, è interessato dai rilievi dei li (Abbadia di Fiastra, Montagna del Torrichio, Sassi Simone e Simoncello, Monte Canale, Monte Gola del Furlo, Ripa Bianca, Sentina e Monte San Palazzolo con quote comprese tra i 670 m s.l.m. Vicino e Monte Canfaito). La protezione riguar- e i 1.415 m s.l.m. del monte Carpegna, vetta del da gli aspetti naturali ed antropici, includendo parco e spartiacque tra la Valle del Foglia e la Val quella varietà di situazioni che è una caratteristi- Marecchia. ca fondamentale del territorio marchigiano inte- Il territorio di competenza ricade su sei comu- ressando il litorale, la collina litoranea, la collina ni: Carpegna (PU), Frontino (PU), Montecopiolo medio-alta e principalmente l’area montana. (PU), Piandimeleto (PU), Pietrarubbia (PU), Pen- I due Parchi Nazionali presenti nelle Marche nabilli (RN). hanno entrambi dimensione interregionale. Il Il Parco Naturale Regionale della Gola della Parco Nazionale dei Monti Sibillini estende il suo Rossa con i suoi 10.026 ha, che si dipanano lun- territorio anche in Umbria interessando la provin- go i comuni di Arcevia, Cerreto d’Esi, Fabriano, cia di Perugia oltre a quelle marchigiane di Mace- Genga, Serra S. Quirico è la più grande area pro- rata e Ascoli Piceno. Il Parco Nazionale del Gran tetta regionale, interessando una parte del versan- Sasso e Monti della Laga, invece, estende il suo te appenninico regionale rivolto all’Adriatico e territorio nella provincia di Ascoli Piceno oltre comprendente al suo interno il complesso ipogeo che nella provincia di Rieti nel Lazio e soprattutto delle Grotte di Frasassi. A parte le meraviglie dei in quelle abruzzesi di L’Aquila, Pescara e Teramo. fenomeni carsici, la zona è un gioiello di biodi- Borghi antichi, siti archeologici, castelli, santua- versità con le sue numerose specie di uccelli ni- ri, abbazie, chiesette rupestri, eremi e grotte ar- dificanti, di mammiferi, di rettili, anfibi e specie ricchiscono i sorprendenti paesaggi montani del vegetali. Parco, una natura ricca di foreste, sorgenti, casca- Lo status di Riserva, posseduto da 6 aree pro- te, e impressionanti pareti rocciose. Questo par- tette nel territorio regionale, ha come obiettivi co rappresenta un’immensa risorsa, dove i segni principali la conservazione delle risorse ambien- della presenza dell’uomo (artigianato, produzioni tali e del patrimonio storico-culturale, la tutela tipiche, enogastronomia e folklore) risultano es- del tipico paesaggio agrario e il favorimento del- sere in armonia con la natura e rappresentano un lo sviluppo socio-economico a vantaggio della patrimonio da tutelare e valorizzare. popolazione residente. In particolar modo, sono I quattro parchi regionali, sono localizzati ricercate e applicate pratiche orientate allo svi- esclusivamente nella parte centro-settentrionale luppo sostenibile del territorio grazie all’utilizzo delle Marche. Il Parco Regionale Naturale del Co- di nuove tecniche di utilizzo del suolo al fine di nero è un palcoscenico di rara bellezza che com- non depauperarlo. Molto fervida è l’attività di prende un tratto di costa alta, oltre ad un’ ampia sperimentazione in ambito agricolo e di didattica fascia collinare interna, caratterizzati da notevo- ambientale rivolta alle scolaresche (Egidi, 2001). li scorci panoramici. Si estende su’area in totale La Riserva naturale di Torricchio esiste per ini- di 5.982,74 ha ricadenti nei territori di Ancona, ziativa dell’Istituto di Botanica di Camerino (ora Camerano, Numana e Sirolo. Il rilievo del Monte Dipartimento di Botanica ed Ecologia) e si esten- Conero (m. 572) protegge e valorizza un ambien- de su un’area di 317,12 ha sita nei comuni di Pie- te ricco di risorse naturalistiche e di centri abitati vetorina e Montecavallo in provincia di Macerata. ben conservati che rappresentano l’espressione di Fra gli obiettivi primari, individuati nell’ambito una civiltà al tempo stesso rurale e marinara. delle finalità della Riserva vi sono la cura e la con- Costituito nel 1994, il Parco del Monte San servazione dell’ambiente appenninico all’interno Bartolo comprende un territorio la cui super- dell’area e lo sviluppo di diverse iniziative atte al ficie occupa circa 1.584,04 ha nella provincia di censimento, alla catalogazione ed al monitorag- Pesaro-Urbino, estendendosi lungo l’area costiera gio delle componenti del patrimonio naturale compresa tra i Comuni di Pesaro e Gabicce Mare. della stessa, connesse allo sviluppo di un data- Lo caratterizzano il tratto costiero a falesia, le base dedicato alla fruibilità tecnico/scientifica e colline litoranee ed una notevole ricchezza di siti divulgativa. archeologici. La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra si esten- Il Parco Naturale interregionale del Sasso Si- de per circa 1.800 ha nel territorio dei comuni mone e Simoncello, di 3.417,35 ha, è situato nelle di Tolentino e Urbisaglia nella fascia medio-col- Province di Pesaro-Urbino e di Rimini, ai confi- linare della provincia di Macerata fra i 130 ed i AGEI - Geotema, 49 149
306 m s.l.m. Attualmente la Riserva è gestita dalla una ricca e peculiare flora ormai scomparsa in Fondazione Giustiniani Bandini e con la collabo- quasi tutto il litorale adriatico devastato dall’an- razione di tutti gli Enti Locali interessati, ha come tropizzazione. Il paesaggio caratterizzante il terri- finalità sostanziali quelle di conservare la natura torio ha risentito delle attività antropiche e risulta e le sue risorse, di cui il territorio dell’Abbadia ormai ben lontano dall’ecosistema agrario prece- risulta particolarmente ricco, favorire lo sviluppo dente la meccanizzazione del settore agricolo. Le dell’attività agricola e salvaguardare l’antica Ab- siepi e i filari, che lo contrassegnavano, sono quasi bazia Cistercense, il palazzo principesco e tutte le del tutto scomparsi, la rotazione delle colture non altre preziose testimonianze storico-architettoni- viene più praticata e le tecniche agricole sono or- che del passato. Proprio per garantire che questi mai intensive. Il Piano di gestione dell’area protet- beni, secondo i principi della sostenibilità, possa- ta si prefigge l’obiettivo ambizioso di provare ad no essere tramandati, alle future generazioni e, effettuare un ritorno al passato anche al fine di nel contempo, rispondere in modo adeguato alle supportare un elevato livello di biodiversità ani- esigenze di sviluppo socio-economico degli abi- male e vegetale. All’interno della Riserva Natura- tanti della zona, che il territorio dell’Abbadia è le Sentina è possibile praticare diverse attività tra stato suddiviso in tre aree omogenee (Riserva Na- cui il birdwatching grazie ad una serie di lavori di turale Orientata, Riserva Antropologica e zona di ripristino della zona umida. Protezione) per caratteristiche, vocazioni, in cui La Riserva Naturale Regionale del Monte San sono applicati criteri di gestione differenziati. Vicino e Monte Canfaito, infine, si estende su di La Riserva Naturale Statale della Gola del Fur- una superficie di 1.452,13 ha all’interno dei comu- lo, con la sua istituzione ha fatto salire a 10.200 ha ni di San Severino, Matelica, Apiro, Gagliole, in la superficie del territorio di Pesaro e Urbino mes- provincia di Macerata. La riserva è caratterizzata so sotto tutela. È la terza area protetta della pro- da formazioni di calcare e comprende oltre al M. vincia con i suoi 3.600 ha di boschi, pascoli e cime San Vicino (1.045 m) anche l’altipiano di Canfaito incontaminate. L’istituzione della riserva rappre- situato sulle pendici. Il suo valore è da ricollegarsi senta un riconoscimento delle particolarità am- alla presenza di una zona pianeggiante di cresta, bientali e naturalistiche della zona, già soggetta dalle relativamente vaste aree boschive, alternate a numerosi vincoli, che comporta il vantaggio di da pascoli, che costituiscono, nel loro insieme, un offrire al territorio maggiori opportunità di tute- paesaggio particolarmente armonioso, anche se la e salvaguardia, per esempio grazie ad interventi di origine antropica. Di rilievo i valori antropolo- di risanamento e restauro. Dalla riserva derivano gici e archeologici, ritrovati, dati da grotte, anfrat- non solo vantaggi economici per la valorizzazione ti e ripari sotto-roccia abitati sin dalla preistoria di tutta l’area (dalla flora, alla fauna, agli edifici (www.parks.it). rurali), ma anche una progettazione unitaria e maggiori controlli per la tutela del territorio. La Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca, 3. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini: ambiente, con i suoi 310,86 ha di estensione si colloca in ter- popolazione ed economia ritorio jesino, in provincia di Ancona e grazie alle sue notevoli valenze naturalistiche ed al contesto “[…] E che pensieri immensi, che dolci sogni fortemente antropizzato costituisce un laborato- mi spirò la vista di quel lontano mar, quei mon- rio sperimentale unico di gestione eco-sostenibile ti azzurri” (Leopardi nelle Ricordanze, vv. 19-21). del territorio finalizzato a conciliare la tutela e “Monti Azzurri”, così il grande poeta marchi- l’incremento della biodiversità con la presenza giano descrive nei suoi versi i Monti Sibillini, un delle attività umane. complesso montuoso dalle numerose evidenze Istituita nel dicembre 2004, la Riserva Natu- paesaggistiche. rale Regionale Sentina è la più piccola area pro- L’elogio di Leopardi è solo un frammento che tetta marchigiana, che si sviluppa per circa 180 si aggiunge alle numerose citazioni poetiche di ha all’interno del Comune di San Benedetto del questo territorio, d’altra parte già nel medioevo il Tronto, tra i centri abitati di Porto d’Ascoli a Nord sistema montuoso dei Sibillini era particolarmen- e il fiume Tronto a Sud ed è caratterizzata da cir- te conosciuto in tutta Europa, non tanto per le ca 1.700 metri di costa lungo la quale si sviluppa sue specificità paesaggistiche ma per le numerose un piccolo sistema dunale con la presenza di ve- leggende circa la presenza di demoni, negromanti getazione spontanea. La Sentina è costituita da e fate. Tra tutte, le più famose sono certamente ambienti unici come cordoni sabbiosi, zone umi- quelle legate alla “Sibilla”, illustre profetessa che de retrodunali, e praterie salmastre che ospitano viveva in una grotta sita sull’omonimo monte e 150 AGEI - Geotema, 49
quella di “Pilato” secondo cui il corpo del celebre All’interno del Parco è anche presente un lago procuratore romano, il cui corpo fu trascinato denominato Fiastra, dall’omonimo centro abita- dai bufali nelle acque rosseggianti del “demonia- to, che nonostante la sua origine artificiale offre co” lago che porta il suo nome (Lussana Grasselli, uno scenario paesaggistico assai suggestivo. 1984). Risalendo lungo il fiume, a monte del Lago di Situato tra le Marche e l’Umbria, il sistema Fiastra, si può raggiungere la valle dell’Acquasan- montuoso dei Monti Sibillini è parte di quello che ta con le sue splendide cascate e la Grotta dell’Or- comunemente viene definito Appennino umbro- so, toponimo che testimonia la passata presenza marchigiano e comprende 72 cime di cui venti di questa specie anche sui Sibillini. superano i 2.000 metri di altezza, tra queste spic- La vegetazione si caratterizza per la presenza di cano il Monte Vettore (2.476 m s.l.m.) e la cima estesi boschi di roverella, ampie faggete e praterie del Monte Redentore (2.448 m s.l.m.) le quali d’altitudine dove sono presenti rare specie flori- costituiscono le vette più elevate del complesso stiche come il giglio martagone, la stella alpina, montuoso, situate, rispettivamente in territorio l’uva orsina e il salice nano, considerato l’albero marchigiano e umbro. più piccolo al mondo. Dal punto di vista fauni- Dal 1993 il grande complesso montuoso è Par- stico i Sibillini sono particolarmente interessanti co Nazionale e comprende al suo interno 18 co- per la presenza del lupo, del gatto selvatico, del muni ricadenti per la maggior parte in territorio cervo (reintrodotto nel 2005), del cinghiale e del marchigiano e precisamente nelle provincie di camoscio appenninico, particolarmente apprez- Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, mentre la pro- zato per il suo mantello che com’è noto cambia vincia di Perugia accoglie quelli ricadenti in terri- colore secondo le stagioni. Rilevante è poi la pre- torio umbro (Regione Marche, 2013). senza di numerose specie di uccelli (circa 150) tra L’origine prevalentemente calcarea di que- cui l’aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale, sta catena montuosa, profondamente modellata l’astore (Vincenti, 2006). dall’azione dei ghiacciai del Quaternario, è leggi- Infine, non meno importanti per quantità e bile nelle numerose tracce presenti sul territorio pregio, sono le presenze di beni d’interesse sto- come gli splendidi circhi glaciali del Monte Vet- rico-culturale: il territorio del Parco ospita, in- tore, del Monte Bove, dell’alta Valle dell’Ambro, fatti, numerosi segni dell’antica antropizzazione, della Val di Tela (Monte Rotondo) e nelle valli castelli, torri di vedetta, borghi storici, chiese, ad “U” sottostanti. Sotto il Monte Vettore, a 1.940 pievi romaniche, affreschi e opere d’arte sono m., è presente il Lago di Pilato, l’unico di origine solo alcuni esempi della ricchezza artistica di naturale delle Marche e uno dei pochissimi laghi quest’area. In particolare da segnalare i cosiddet- glaciali di tipo alpino presenti sull’Appennino ti i luoghi dell’anima: santuari e monasteri sorti (Giovagnotti, 1975). in aree di grande bellezza e profonda spiritualità, Ecco perché, i Monti Sibillini restituiscono sce- come il Santuario di Macereto o il Santuario della nari paesaggistici di grande effetto, veri e propri Madonna dell’Ambro di Montefortino (Regione capolavori che la natura ha costruito nel corso dei Marche, 2013). millenni, altopiani, pareti di roccia, doline e in- Nonostante il forte calo demografico degli ul- ghiottitoi, crinali di erba e di sassi, circhi glaciali timi decenni, ad oggi la popolazione del parco e forre profonde, sono solo alcuni degli elementi si è stabilizzata intorno alle 23.000 unità ed è di- più rilevanti del paesaggio naturale che si può os- stribuita su diciotto comuni4. Di questi solo tre, servare. Amandola e San Ginesio nel versante marchigia- Infatti, particolarmente evidenti sono anche i no e Norcia sul versante umbro superano le 3.500 fenomeni carsici chiaramente leggibili nei piani unità (v. Fig. 1). Peraltro il calo demografico at- di Castelluccio e nelle numerose doline ubicate tribuibile all’invecchiamento della popolazione è nell’alta Val di Panico, in quella dell’Ambro, a Pa- certamente legato all’incapacità di questi territori lazzo Borghese oltre che nei solchi e nelle cavità di garantire alle giovani generazioni, che assicu- delle pareti rocciose delle valli principali dove af- rerebbero il naturale ricambio, le giuste opportu- fiora il calcare massiccio, quali ad esempio la Val- nità di crescita professionale. Tale spopolamento le del Tenna e dell’Ambro. è anche dovuto ad una mancanza di servizi essen- Infine, una citazione particolare, per la forte ziali, specie nei piccoli comuni, che ha portato la valenza paesaggistica va fatta per la valle del Fia- popolazione a trasferirsi nei comuni più grandi, strone, forra scavata dalle acque in cui è ubicata dove l’offerta di servizi e infrastrutture è migliore. la Grotta dei Frati, antico e suggestivo eremo dei Questa lenta ma costante emigrazione, in par- monaci Clareni, dell’anno 1000. ticolare delle zone rurali, ha portato non poche AGEI - Geotema, 49 151
Arquata del Tronto Castelsantangelo Pievebovogliana Cessapalombo Montemonaco Acquacanina Montefortino Pieve Torina San Ginesio Fiordimonte Montegallo Amandola Bolognola sul Nera Fiastra Norcia Ussita Visso Preci Fig. 1. Andamento della popolazione nei Comuni del Parco dal 1991 al 2011. Fonte: Nostra elaborazione su dati Istat, 2011. conseguenze: una crescente diffusione di terreni possono esprimere i loro processi di auto-organiz- incolti, l’abbandono di molti edifici rurali, alcuni zazione attraverso nuovi livelli territoriali, come importanti sia sotto il profilo storico sia architetto- le aggregazioni di comuni, sistemi locali che nico, che ne ha provocato il degrado poiché non funzionano come una città pur essendo solo reti più sottoposti a manutenzioni ordinarie. Anche localizzate, tali sistemi sono i nuovi nodi dell’arti- la pulizia di fossi, dei corsi d’acqua e delle zone colazione territoriale dei parchi naturali. In tale boschive ha risentito, in negativo, di questo spo- prospettiva, la formazione di tali livelli territoriali polamento. è stata determinante nel mantenere livelli di an- Aumentare l’attrattività per le nuove generazio- tropizzazione sufficienti ai fini della conservazio- ni e fermare la costante emorragia di popolazioni ne del patrimonio naturale e culturale di alcune nei centri del parco significa immaginare nuovi realtà territoriali: Amandola, Montefortino e percorsi di sviluppo in grado di garantire oppor- Montemonaco, nel Parco dei Monti Sibillini pos- tunità di crescita per questi territori nel rispetto sono essere considerati un chiaro esempio in tal dei vincoli che derivano dall’essere parte di un senso (Calafati, 2004). parco nazionale. La configurazione di tali sistemi territoriali, D’altra parte le comunità locali che vivono nei che normalmente esprimono relazioni di tipo parchi naturali italiani non sono diverse dalle bottom up, non sempre s’iscrivono pienamente nel altre comunità marginali in termini di aspet- perimetro dei Parchi, anche perché, almeno in tative di sviluppo economico, ecco perché rap- Italia, nessun Parco è modellato sulla base di rela- presentare i parchi come società locali implica zioni socio-territoriali esistenti e questa dicotomia che le politiche di conservazione del patrimonio tra il confine del Parco e i confini dei sistemi terri- culturale e naturale, che nella prospettiva delle toriali pertinenti può rappresentare un elemento comunità locali rappresentano anche il capitale di debolezza nella pianificazione dello sviluppo su cui esercitare i propri diritti, siano il risultato territoriale di queste aree marginali5 (Calafati, della negoziazione tra la comunità nazionali e le Mazzoni, 2002). comunità locali. In altri termini un progetto di Quanto detto non significa che i sistemi terri- conservazione senza le comunità locali oltre che toriali contenuti nel perimetro del Parco segua- difficile da giustificare sul piano etico è sostan- no processi “auto poietici” svincolati dalle strate- zialmente inattuabile. gie di sviluppo unitarie contenute nella mission Tali comunità, sebbene i comuni siano ancora dell’Ente e, in tal senso, il turismo rappresenta l’unità di base del processo di decisione politica, il settore economico che maggiormente esprime 152 AGEI - Geotema, 49
punti di contatto tra tutti i comuni coinvolti dalle nerato negli ultimi anni un consistente aumento attività del Parco. della capacità ricettiva del territorio. Pertanto, in un quadro socio-economico che, Ciò nonostante bisogna ancora fare molto per come già detto, si caratterizza per un elevato gra- trasformare il ricco patrimonio di attrattive (sia do di spopolamento del territorio, il Parco costi- naturali sia culturali) dei Monti Sibillini in un pa- tuisce una concreta occasione di crescita econo- trimonio di attrazioni fruibili, di risorse per la de- mica e di sviluppo dell’occupazione soprattutto stinazione turistica in grado di generare reddito. nel settore turistico, che per essere efficace deve Solo se attorno ai siti naturalistici o culturali verrà necessariamente fare sistema con tutte quelle at- costituita una filiera di servizi per la loro fruizio- tività ad esso complementari (agricoltura, setto- ne e questi entreranno nel processo produttivo, il re alimentare, settore del benessere, artigianato, Parco potrà essere considerato a pieno titolo una commerci). Per tale potenziale di turisticità, il ter- destinazione turistica. ritorio del Parco dei Monti Sibillini può diventare fortemente competitivo anche nei confronti di si- stemi consolidati come quelli delle aree turistiche 4. La Domanda e l’offerta di ecoturismo nel Parco dell’Italia centrale (Umbria, Toscana). dei Monti Sibillini Attualmente il sistema ricettivo del Parco si compone di diverse tipologie di esercizi che con- Oggi più che dalla domanda, è possibile trar- venzionalmente possiamo suddividere in due re utili indicazioni sul turismo nelle aree protette macro categorie: strutture alberghiere ed extra dall’analisi dell’offerta che si differenzia a secon- alberghiere. da del territorio che si prende in esame, riguar- Secondo i dati ISNART (2011) la prima tipo- dando sia l’articolazione e la distribuzione terri- logia che comprende gli alberghi in senso stret- toriale dei parchi, che le strutture ricettive al loro to, presenta un’offerta complessiva di oltre 1.500 interno e/o al loro servizio. posti letto, tale dato confrontato con quello del Parlando del Parco Nazionale dei Monti Sibil- 2004 (erano circa 2.400) evidenzia un forte arre- lini capiamo subito come, l’offerta turistica è in- tramento di questo format di ospitalità, mentre la centrata sulla scoperta e riscoperta del territorio seconda tipologia, che comprende agriturismi, ri- naturale. fugi, campeggi, country house, B&B e affittacame- Il territorio del Parco offre innumerevoli tipo- re, con una consistenza di oltre 7.500 posti letto logie di attività che consentono ai fruitori di am- (erano circa 3.000 nel 2004), mostra chiaramente mirare le bellezze naturalistiche presenti. L’offer- come l’offerta, nell’ultimo decennio, si è forte- ta turistica spazia da sentieri natura, con percorsi mente orientata a modelli che meglio esprimono che conducono all’interno dei piccoli borghi che le potenzialità e l’identità del Parco che ha sapu- caratterizzano il territorio, a percorsi escursioni- to veicolare opportune strategie di sviluppo turi- stici più impegnativi per i più esperti. Un appor- stico verso modelli a basso impatto ambientale e to fondamentale allo sviluppo dell’escursionismo paesaggistico, incoraggiando le comunità locali al lo ha dato la pastorizia. Questa antica arte pra- recupero e al riuso dell’esistente per offrire nuova ticata sui Sibillini ha fatto sì che si creasse una ospitalità. fitta rete di sentieri che dai nuclei abitati porta- Tale processo di modificazione nella struttura no alle alte quote. Un esempio può essere il per- dell’offerta ben si coniuga con le modificazioni in- corso E15 che, come spiegato nel sito del Parco, tervenute nella domanda, dai dati in possesso del può essere percorso partendo da Forca di Presta Parco, la stima delle presenze per il periodo 2010- o da Colle di Montegallo ed ha come metà la 2011 sfiora il milione e mezzo annuo e il dato più cima del Monte Vettore (2.476 m). Il percorso eclatante riguarda le presenze di visitatori stra- dura dalle 5 alle 6 ore. Altra attrazione turistica nieri, passati dal 5% del 2000 al 15% del 2010. Le sono i percorsi per le mountain bike che tocca- presenze di stranieri, infatti, sono in media più no le valli presenti nel territorio come la Valle lunghe e, soprattutto, non si concentrano nel solo del Chienti, San Liberato, Piani di Castelluccio. periodo di agosto quando, invece, nei Sibillini si Per gli amanti di questa disciplina sportiva viene registra il maggior numero di presenze dovuto al proposto il Grande Anello Mountain Bike che si “turismo di ritorno”. Questo “turismo” corrispon- sviluppa per tutta l’estensione del Parco naziona- de cioè ai proprietari di seconde case che ritor- le dei Monti Sibillini. È percorribile in mountain nano in loco per le vacanze. In questo territorio bike e nella sua versione trekking ed è diviso in sono stimati in circa 200 mila presenze. Un mo- nove tappe giornaliere (di circa 12 km in media) vimento in crescita quindi, che come detto ha ge- da compiere in successione. L’intero percorso è AGEI - Geotema, 49 153
ϰϬ͕ϬϬй ϯϱ͕ϬϬй ϯϬ͕ϬϬй Ϯϱ͕ϬϬй ϮϬ͕ϬϬй ϭϱ͕ϬϬй ϭϱ ϬϬй ϭϬ͕ϬϬй ϱ͕ϬϬй Ϭ͕ϬϬй Fig. 2. Attività praticate dai turisti nell’area Parco. Fonte: nostra elaborazione su dati Istat, 2011. segnalato da una cartellonistica dedicata e sono della risorse presenti in loco, che in definitiva cor- disponibili in commercio diverse guide e mappe risponde anche alla loro unicità. In definitiva, la con il tragitto per ciascuna tappa. L’ente parco capacità di attrazione delle diverse aree protette ha ristrutturato diversi rifugi lungo il sentiero, risulta commisurata alle loro caratteristiche, al che fungono da punti di ristoro e di pernotta- loro valore naturalistico e al loro ruolo sociale ed mento per gli escursionisti (v. fig. 4). All’interno il suo incremento può essere perseguito e realiz- del parco sono presenti, infatti, 6 rifugi escursio- zato attraverso un miglioramento sostanziale del- nistici, otto agriturismi, due alberghi, otto B&B, la qualità della fruizione della risorsa naturalisti- due case vacanze, una country house, una casa per ferie e quattro ristoranti. L’offerta turistica del Parco si sviluppa grazie anche a dei percorsi, la Grande Via del Parco e 6 itinerari ad anello che consentono di scoprire i Sibillini anche in camper, in moto o in auto e che compongono una rete di 450 km, sviluppata sul- la viabilità già esistente. Di grande rilievo inoltre è la pratica del turismo ippico, infatti all’interno del Parco ci sono anche cinque maneggi che per- mettono al visitatore di immergersi appieno nel territorio circostante. Fermo restando l’obiettivo del mantenimento dell’integrità ecologica e quindi di un alto stan- dard di qualità ambientale, l’obiettivo fondamen- tale dell’ente è quello di accrescere la resa econo- mica del turismo puntando sull’incremento della spesa procapite dei visitatori (e quindi della resa economica complessiva), evitando contempora- neamente un eccessivo affollamento ed il conse- guente superamento della capacità di carico. A tale proposito risulta indispensabile diversificare Fig. 3. Localizzazione dei centri visita, rifugi e strutture ed accrescere la capacità di attrazione delle aree ricettive presenti all’interno del Parco dei Monti Sibillini. protette che si fonda in primo luogo sulla qualità Fonte: www.parks.it/parco.nazionale.monti.sibillini. 154 AGEI - Geotema, 49
Tab. 2. Misure per la valutazione dell’impatto socio-economico. Costi Benefici Disturbo del ritmo di vita lavorativa della popolazione Creazione di nuovi posti di lavoro e attività collegate locale. all’ecoturismo. Alterazione del tradizionale uso dello spazio da parte della Miglioramento degli standard dei servizi sociali e della rete popolazione locale a causa degli itinerari frequentati dagli infrastrutturale. eco turisti. Alterazione delle abitudini alimentari della popolazione Incremento del grado di soddisfazione delle condizioni di locale a seguito del contatto con i flussi turistici. vita della popolazione locale grazie ai flussi turistici. Fonte: Adattamento da WTO, 2002. ca con particolare riferimento all’offerta ricettiva gistrarsi azioni di disturbo per gli equilibri delle ma con un contributo notevole che può scaturire comunità locali che possono comprometterne la dalla fornitura di servizi accessori e complemen- produzione di potenziali benefici economici (so- tari, dalla realizzazione di infrastrutture che favo- prattutto in termini di posti di lavoro) (v. Tab. 2). riscono una migliore accessibilità, dall’adozione L’analisi effettuata, per la realizzazione del di misure per il contenimento dell’impatto antro- presente lavoro è stata indirizzata verso la pro- pico (ad es. depuratori delle acque reflue, racco- spettiva di uno sviluppo ecoturistico equilibrato, glitori di rifiuti differenziati ecc.) e dalla predi- integrato ed unitario del territorio oggetto di sposizione di strutture per la salvaguardia della indagine, cercando di individuare gli strumenti, flora e della fauna di particolar pregio (Mazzanti, come ad esempio la micro-ricettività, necessari 2011). per il raggiungimento di tale obiettivo. Le pro- poste turistiche, infatti, dovrebbero essere piani- ficate dal punto di vista della sostenibilità, della 5. Costi e benefici degli impatti ecologici, diffusione dei benefici su tutto il territorio e nel- economici e socio-culturali sul Parco Nazionale la logica autopropulsiva con conseguente coinvol- dei Monti Sibillini gimento degli attori privilegiati (turisti, membri della comunità locale, amministratori pubblici, L’ecoturismo è un modo di fare turismo che imprenditori ecc.). In questo modo, le aree lo- rispetta i criteri della sostenibilità ambientale. Se- calizzate all’interno del Parco dei Monti Sibillini condo Ross e Wall (1999) le funzioni principali potrebbero giovarsi di una riqualificazione e di sono la salvaguardia delle aree naturali, la gene- un arricchimento in senso sostenibile dell’offerta razione di reddito, la qualità, educazione sociale sfruttando una potenziale occasione di sviluppo e il coinvolgimento locale. coerente con la propria identità storico-territoria- A tal proposito Murphy (1983) ha sottoline- le e non distruttiva dei delicati equilibri ambien- ato come la pianificazione “offered an interest- tali locali. A tal fine abbiamo utilizzato la SWOT ing perspective, viewing tourism ecologically as Analysis per rappresentare l’insieme di fattori che a community industry, as tourism thrives on a possono agevolare o, al contrario, ostacolare lo community’s resources, it must not simply exploit sviluppo locale. resources for its own development without con- L’elaborazione di un’analisi SWOT non è una sidering what can be returned back to the entire procedura semplice poiché non è facile individua- community”. Mentre Getz nel 1986 ha affermato re i punti di forza, le debolezze, le opportunità e le che l’attività di pianificazione e programmazione minacce di un prodotto turistico complesso com- turistica deve tener conto della necessità di assi- posto da fattori che possono agevolare o al con- curare il controllo della produzione di benefici trario ostacolare lo sviluppo del territorio e con- sociali alla comunità ospitante. testualmente soddisfare le richieste del mercato e Dal punto di vista ambientale, numerosi studi dei suoi potenziali fruitori. La tabella 3 propone e ricerche hanno messo in risalto gli impatti ne- un’analisi SWOT del Parco Nazionale dei Monti gativi come l’inquinamento del suolo, dell’aria, Sibillini, prendendo in considerazione le risorse dell’acqua, che possono essere generati in eco- economiche, culturali e ambientali del compren- sistemi delicati (Hvenegaard, 1994). Anche dal sorio. I suoi punti di forza mettono in evidenza le punto di vista sociale ed economico, possono re- diverse risorse materiali e immateriali che sono di- AGEI - Geotema, 49 155
Tab. 3. Analisi SWOT. z Tipicità delle strutture, z Attenzione alla sostenibilità ambientale delle strutture ricettive z Qualità della ristorazione e dell’offerta enogastronomica z Buon rapporto qualità/prezzo z Disponibilità e cordialità del personale Strengths z Presenza di un notevole patrimonio edilizio rurale, storico e urbano (anche da recuperare) z Offerta culturale z Informazioni turistiche on line sul territorio z Scarsa fidelizzazione della clientela z Scarsa capacità di realizzare gestioni sistemiche a livello comprensoriale z Basso numero di posti letto rispetto al numero di abitanti (aree interne) Weaknesses z Sistema infrastrutturale connesso alla fruibilità del Parco z Aumento dei flussi turistici verso le aree rurali e per l’ecoturismo z Enogastronomia e tradizioni locali Opportunities z Finanziamenti pubblici per attività ricettive z Pressione di aree concorrenti (Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga) Threats z Alto tasso di invecchiamento della popolazione z Bassa capacità competitiva a livello di macro area Fonte: elaborazione personale. ventate risorse turistiche e hanno contribuito alla stivo e completo; nella realtà, tutto ciò potrebbe, sua fama (tipicità delle strutture, attenzione alla però, determinare un eccesso di descrizione che sostenibilità ambientale delle strutture ricettive, rischia di offuscare i (pochi) fattori che con mag- qualità della ristorazione e dell’offerta enogastro- giore incisività di altri generano forza, debolezza, nomica, buon rapporto qualità/prezzo, presenza opportunità o minacce. di un notevole patrimonio edilizio rurale, storico e urbano anche da recuperare, offerta culturale ecc.) I punti di debolezza sono principalmente le- 6. L’ecoturismo nei Monti Sibillini come gati a iniziative politiche bloccate (scarsa capacità opportunità di sviluppo per i sistemi territoriali di realizzare gestioni sistemiche a livello compren- locali soriale, basso numero di posti letto rispetto al nu- mero di abitanti, sistema infrastrutturale connes- Lo studio del turismo è una delle porte d’in- so alla fruibilità del Parco non molto efficace). Le gresso privilegiate per chiunque voglia dotarsi principali opportunità su cui si dovrebbe investire degli strumenti per comprendere la nostra socie- sono essenzialmente l’aumento dei flussi turistici tà, dal momento che si presenta come il riflesso verso le aree rurali, l’eccellenza enogastronomica di importanti dinamiche culturali caratterizzanti e le tradizioni locali e l’utilizzo dei finanziamenti la contemporaneità. Il settore turistico, infatti, comunitari per le attività ricettive. Infine, le mi- basa la propria offerta su un complesso siste- nacce emerse durante il nostro lavoro di analisi ma di rappresentazioni che ne determinano, di riguardano principalmente la pressione di aree conseguenza, la domanda. Per questo motivo è concorrenti (Parco Nazionale del Gran Sasso e necessario analizzare, insieme alla sua dimensio- Monti della Laga), l’alto tasso di invecchiamento ne spaziale e concreta, anche il sistema di valori della popolazione e la bassa capacità competitiva e le narrazioni su cui viene costruito lo spazio a livello di macro area. d’incontro che il turismo determina e all’inter- A nostro avviso l’analisi SWOT è tanto più effi- no del quale interagiscono tutti gli attori in esso cace quanto più ridotto è il numero di fattori inse- implicati. riti nei quattro elementi costitutivi. Un elenco ec- Sebbene gli studi sull’ecoturismo si siano mol- cessivamente ampio è apparentemente più esau- tiplicati, l’articolazione tra le pratiche spaziali 156 AGEI - Geotema, 49
che lo caratterizzano e la qualità dello spazio – Far crescere una cultura turistica basata prodotto restano ancora da indagare ulterior- sull’integrazione delle procedure e delle mente. prassi. Ecco perché attraverso questo studio si è prova- – Sensibilizzare la popolazione sulle opportu- to a dimostrare come l’esperienza intrapresa dalle nità offerte dal turismo sostenibile nel creare comunità locali del Parco dei Monti Sibillini rap- benefici per la comunità locale. presenta un valido esempio di buone pratiche che – Incentivare la cultura dell’associazionismo ben sintetizzano la diffusione e il successo dell’e- tra gli operatori del settore e creare un siste- coturismo inteso come pratica socio-spaziale che ma reticolare locale. rappresentata uno dei più felici matrimoni tra so- – Conservare il patrimonio di risorse del Par- stenibilità e responsabilità individuale. co per le presenti e future generazioni ridu- L’ecoturismo, pertanto, può essere definito cendo eventuali impatti negativi causati dai come una pratica distinta dal turismo sostenibile visitatori. e dal turismo cosiddetto alternativo, una catego- – Caratterizzare il sistema turistico locale del ria che sintetizza queste forme di turismo attra- Parco come sistema turistico di valori. verso una lettura che pone l’uomo e l’ambiente – Mettere in grado tutti i visitatori (qualsiasi al centro del discorso turistico, restituendo una sia l’età, eventuale handicap e circostanze visione d’insieme che può essere declinata come personali) di accedere e di godere del Parco la condizione che permette il mantenimento del e dei suoi valori. legame tra ambiente e società, la conservazione – Adeguare la qualità dei servizi alle aspettati- del patrimonio naturale e l’educazione degli in- ve dei visitatori del terzo millennio. dividui. – Promuovere il Parco Nazionale dei Monti L’esperienza del Parco dei Monti sibillini bene Sibillini come destinazione speciale per esprime tali pratiche, fin da subito, dopo la sua praticare l’ecoturismo nelle sue diverse for- costituzione, l’azione strategica è stata orientata me. verso modelli di sviluppo ecoturistici per almeno – Incrementare il livello di spesa pro capite dei quattro motivi: visitatori estendendo i benefici derivanti dal – È interesse delle comunità locali valorizzare turismo al sistema territoriale coinvolto. la vocazione turistica dell’area, capitalizzan- – Incrementare la fruibilità delle infrastruttu- do le opportunità derivanti da un incremen- re, delle strutture, delle attrezzature del siste- to dei flussi turistici specifico delle aree a ri- ma turistico locale del Parco. levanza ambientale (Parchi e aree protette), – Investire nella formazione attraverso crea- senza compromettere l’integrità fisica, socia- zione e la riqualificazione di figure profes- le e culturale delle località, attenendosi con sionali capaci di stimolare il sistema, di in- coerenza ai principi della Carta Europea del terpretare i bisogni del turista e rispondere Turismo Sostenibile già fatti propri. ai cambiamenti con prontezza ed efficacia. – È in sintonia con le indicazioni emerse nella Tra queste figure professionali sono parti- fase di partecipazione che ha coinvolto Istitu- colarmente importanti quelle che devono zioni e operatori locali. essere in grado di trasmettere la cultura – In termini di costi benefici, questo scenario del territorio. è in grado di garantire un indotto positivo Una visione sistemica impone, però, una piani- senza incidere negativamente su ambiente, ficazione strategica per questi territori che collo- società e cultura locale e, nel contempo, non chi il turismo in una posizione di complementa- necessita di disponibilità immediate d’ingen- rietà con gli altri settori economici e in particolar ti capitali. modo con quelli che più esprimono la cultura e – È coerente con la pianificazione in atto nel il milieu delle popolazioni coinvolte come l’agri- Parco. coltura e l’artigianato, senza dimenticare l’attuale Pertanto, anche alla luce dell’analisi SWOT struttura produttiva dei sistemi territoriali colle- sintetizzata nel paragrafo precedente, al fine di gati al Parco, molti dei quali, sono il risultato del- cogliere le opportunità di sviluppo che la pras- le relazioni socio economiche strutturatesi grazie si ecoturistica offre, bisogna orientare l’azione alla formazione di quei distretti industriali nati politica territoriale avendo sempre presente una negli anni ottanta del secolo scorso, che costitu- visione sistemica delle diverse realtà territoriali iscono ancora, nonostante la congiuntura eco- coinvolte che a nostro avviso possono essere così nomica negativa, l’ossatura portante del sistema declinate: produttivo marchigiano. AGEI - Geotema, 49 157
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