Il Museo del Terremoto in Calabria è nell'ipogeo di un convento

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Il Museo del Terremoto in
Calabria è nell’ipogeo di un
convento
Nell’antico Convento di San Domenico in Soriano, in Provincia
di Vibo Valentia, è stato recentemente ultimato il “Museo del
Terremoto – MuTerr”, uno spazio di incontro e di informazione
sui fenomeni sismici, non solo della Calabria, ma dell’intero
Paese, raccontati da diverse prospettive: storica,
antropologica e architettonica.

Il museo, progettato da Schiavello Architects Office, è
collocato negli spazi ipogeici del convento, un complesso
religioso del XV Secolo, parzialmente distrutto proprio dal
terremoto del 1783. Chiamato in passato “Santa Casa”, il
convento è stato al centro dell’”Universo Domenicano”, ha
avuto importanti appoggi da numerosi Papi e Cardinali e da
regnanti di Spagna e Napoli. La “Santa Casa” ha amministrato
dal 1654 la Contea di Soriano e per questo la sua sfera di
influenza economica, culturale e sociale ha fortemente
contribuito allo sviluppo delle aree e degli insediamenti
circostanti. Al proprio interno sono state attive un
foresteria, la farmacia, la stamperia ed una fornitissima
biblioteca, ancora esistente con numerosi e prestigiosi
volumi.

Approfondimenti
Architettura storica e terremoti
Carlo Blasi
Il volume vuole definire il “percorso di conoscenza” dalla
prassi operativa del restauro, finalizzato alla prevalente
conservazione delle superfici e della materia, a quella della
salvaguardia completa dei manufatti storici, includendo le
operazioni necessarie per garantirne la stabilità e
rispettando il principio fondamentale del minimo intervento.

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Per anni il Complesso Domenicano è stato uno dei simboli più
importanti della storia di quell’evento sismico e oggi rinasce
come polo museale, secondo solo a quello di Reggio Calabria.
Da qualche anno all’interno del complesso è aperto il Museo
dei Marmi – MuMar, dove di particolare pregio si trova la
Testa di Santa Caterina da Siena, in marmo di Carrara,
attribuita quasi sicuramente alla mano di Gian Lorenzo
Bernini. Oltre al MuTerr sono in fase di allestimento altri 3
musei: della Ceramica, dell’Arte Sacra ed una Pinacoteca di
Arte Contemporanea.
Sezione – Collocazione ipogea del Museo rispetto al Convento © Schiavello Architects
Office

Con il recupero si è portata alla luce un’ altra parte
importante di questo complesso, finora rimasta “nascosta” e
mai utilizzata. Tutti gli antichi spazi architettonici
dell’ala sud-ovest, volgarmente detti “Scuri”, testimonianza
di quella che fu la più “funesta catastrofe” causata dal
terremoto del 1783, sono oggi fruibili nell’ambito del MuTerr
e potranno servire anche per esposizioni temporanee di mostre,
eventi culturali di vario genere o convegni.

Photogallery

© Schiavello Architects Office

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Il Museo è caratterizzato da due ambienti distinti: il
visitatore è accolto all’interno di un’area moderna,
contraddistinta dall’installazione di una controsoffittatura
monumentale a costoloni lignei, creata con processi digitali
di progettazione parametrica e tagliata con macchine a
controllo numerico. Il soffitto è una vera e propria opera
d’arte che richiama il movimento ondulatorio e labile proprio
del terremoto e che avvolge visivamente il visitatore in un
luogo aggressivo e dinamico.

Schema © Schiavello Architects Office

La controsoffittatura lignea © © Schiavello Architects Office

La controsoffittatura è stata progettata sezionando un'”onda
sismica” in più di mille pezzi assemblati ad incastro ed
appesi tramite attacchi e cavi d’acciaio a delle travi IPE
ancorate alle pareti perimetrali. Il sezionamento e la
preparazione per la fabbricazione digitale sono stati creati
con il software Rhino/Grasshopper.
Metodo di taglio e lavorazione della controsoffittatura © Schiavello Architects Office

Dettaglio della controsoffittatura © Schiavello Architects Office

Da quest’area luminosa il visitatore è poi condotto negli
“scuri“, contraddistinti invece da un un’atmosfera suggestiva
e da un ambiente più calmo e riflessivo. Caratteristica di
questo secondo ambiente sono le volte a botte, la cui bellezza
antica è fatta risaltare dalla pavimentazione di resina di
colore bianco, pavimentazione continua senza fughe, per dare
maggiore valore alla direzionalità delle volte e alle lastre
di vetro opaco che coprono l’incanalamento degli impianti.
La lunga e complessa riflessione sui terremoti che il MuTerr
propone, fra storia e scienza, guarda al passato ma interessa
fortemente il futuro, nella convinzione che su questi basi di
conoscenza sui fenomeni del terremoto possa crescere una nuova
cultura condivisa della sicurezza abitativa.

Crediti
Progetto: Museo del Terremoto
Anno: 2014/2016
Team: Schiavello Architects Office, Schiavello Francesco,
Schiavello Roberto
Cliente: Comune di Soriano Calabro
Partner Locali: Prestanicola Santo, Ciconte Merilia

Leggi anche: Terremoto Centro Italia: i primi esiti delle
verifiche di agibilità

Approfondimenti

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Partendo dalla classificazione per tipologia e per tecniche
costruttive degli edifici esistenti in muratura, l’Autore
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struttura, individuare il metodo di calcolo più adeguato e
verificare i meccanismi di collasso dell’edificio.

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