Il mercato dei prodotti agroalimentari in - G i

Pagina creata da Fabio Biondi
 
CONTINUA A LEGGERE
Il mercato dei prodotti agroalimentari in - G i
(in gestione transitoria - ex Lege 214/2011)

il mercato
dei prodotti
agroalimentari in
INDIA
                                                                                                1

                                                                                       l   ia
                                               Ind                                  ra
                                                     ia                     s   t
                                                                         Au
                                                                                    iti
                                                                               i Un
                                                                          Stat
                                                               p   one
                                                          Giap           Cana
                                                                                da
                                                                         Messico

maggio 2012
Il mercato dei prodotti agroalimentari in - G i
il mercato agroalimentare in India

                                     Importazioni totali di prodotti agro-alimentari*
                                                        in milioni di dollari USA
                                                                                                     Quota di mercato %
                Paese                    2009                 2010                    2011
                                                                                                    2009 2010 2011
       ITALY                                     8                12.39                     18.4    10.6       15.3      16.5
       NEPAL                                  9.44                 7.59                     8.01    12.5        9.4      7.16
       SPAIN                                  6.49                 8.02                    10.28     8.6        9.9      9.19
       SINGAPORE                              5.65                 6.06                    11.35     7.5        7.5      10.2
       NETHERLANDS                            4.62                 6.12                     7.03     6.1        7.6       6.3
      *Data for this sector has been taken for the following products only; olive oil (1509), ham(0203), cheese(0406),
       chocolates(1806), biscuits(1905), pasta(1902), Sauces(2103) & Vinegar(2209).

                                     Principali prodotti importati dall’Italia – 2011
                                                        in milioni di dollari USA
                                                             Italia             Mondo
                          Prodotti                                                             Paesi Leader/Posizione Italia
                                                             valori             valori
                                                                                                        Netherlands
       Carne                                                  0.20                  1.09
                                                                                                        3° Italia
                                                                                                        New Zealand
       Formaggi                                               1.52                  7.45
                                                                                                        2° Italia
                                                                                                        Spain
       Olio di Oliva                                          6.43              17.07
                                                                                                        2° italia
                                                                                                        Nepal
       Pasta                                                  3.68              12.31
                                                                                                        2° Italia

2

            aspetti normativi e legislativi sulle importazioni di prodotti
          agro-alimentari (sintesi)
    Esistono diverse restrizioni che limitano l’accesso al mercato indiano dei prodotti
    agroalimentari importati.
    La maggior parte delle importazioni dei prodotti di origine animale sono vietate per legge
    indiana e comprendono: prodotti caseari, pollame, ovini, caprini, suini, nonché alimenti
    per animali domestici .
    Anche l’importazione di carne bovina e dei suoi derivati è bandita per ragioni religiose.
    La maggior parte della popolazione indiana (80% Indu, Giainista e Sikh) è vegetariana
    seguendo la dottrina dell’Induismo. Quindi, in occasione di giorni particolari di feste
    religiose, non vengono consumatI cibi non vegetariani.
il mercato agroalimentare in      India

L’importazione di bevande alcoliche è vincolata da tariffe di importazione molto alte,
dall’esistenza di tasse locali e da un complesso sistema per l’ottenimento della licenza per
la vendita e la distribuzione di tali prodotti. L’esportatore di bevande alcoliche dovrebbe
muoversi nel mercato indiano in collaborazione con un importatore locale.
           VINO
Dall’aprile 2001 l’India ha concesso l’importazione di bevande alcoliche, incluso il
vino, grazie all’emissione di una licenza generale aperta (OGL - Open General License),
senza alcuna restrizione quantitativa. Tuttavia, le importazioni di bevande alcoliche sono
sottoposte a dei requisiti obbligatori e all’imposizione di tasse e imposte a seconda dello
Stato indiano in cui verranno commercializzate.
Attualmente il vino è soggetto ad un dazio di importazione pari al 161% ad valorem.
Quindi, i dazi di importazione dei vini più economici sono scesi considerevolmente
rispetto a qualche anno fa, al contrario per i vini costosi (+ di US$87) che invece registrano
un forte incremento dei dazi.
Nel maggio 2003, il governo Indiano ha concesso agli hotel di lusso (dalle 3 stelle) e ad
altri operatori turistici l’esenzione dei dazi di importazione sui liquori.
Tale diritto di esenzione offre un significativo risparmio al segmento degli hotel di lusso
che ha portato ad un incremento delle importazioni in questo settore.
           Regolamento sul deposito del vino
Tutti i vini e le bevande alcoliche importate devono essere depositate in un magazzino doganale approvato
dal Governo. La merce può rimanere in questi magazzini fino a 6 mesi, dopo saranno applicati interessi sul
dazio doganale da pagare. La merce può essere consegnata all’importatore solo dopo aver adempiuto a tutti    3
i regolamenti previsti nello Stato indiano dove il vino verrà commercializzato.

           Etichettatura
Il vino è soggetto alla norma Standards and Weight and Measures (Packaged Commodities)
del 1997 che deve essere rispettata dall’importatore indiano prima del ritiro in dogana
della merce.
L’etichettatura deve contenere:
 nome e indirizzo dell’importatore
 nome generico o specifico del “packaged commodity”
 quantità netta in termini di unità standard di peso e misure. Nel caso del vino, l’unità
  è il millitro o il litro.
Inoltre, le norme “Standards and Weight and Measures” (National Standards) del 1988
prevedono l’indicazione in etichetta del titolo alcolometrico espresso in percentuale di
volume con il simbolo “%Vol” .
il mercato agroalimentare in India

    Il Governo indiano vieta la pubblicità (sia diretta che indiretta come ad esempio in
    occasione di eventi sportivi) sui giornali o tv e radio per promuovere il consumo di liquori,
    incluso il vino.
    Nonostante il BIS (Bureau of Indian Standards) prescriva limiti per tutte le bibite alcoliche,
    queste limitazioni non sono obbligatorie per i prodotti importati.
    La vendita delle bevande alcoliche, incluso il vino, è di competenza di ogni stato. I governi
    degli stati dipendono molto dai guadagni dell’industria dei liquori. Ogni stato (29 in totale)
    e Union Territory (8) hanno una propria politica fiscale sulla commercializzazione del vino
    che include il magazzinaggio, la distribuzione, l’etichettatura, la vendita al dettaglio e la
    pubblicizzazione. La politica fiscale è rivista ogni anno e il dipartimento statale fiscale
    monitora e integra le norme sulle accise. Esistono comunque alcuni Stati (Tamil Nadu,
    Rajasthan, Kerala ect) che non hanno una politica specifica sulle bevande alcoliche e sul
    vino. Questo comporta una grande difficoltà nell’ottenere il via libera di importazione in
    questi stati.

              Documentazione per esportare in India:
    Certificato di origine (camera di commercio)
    Fattura originale
    Distinta del contenuto
    Assicurazione
    Polizza di carico aerea (Master Airway Bill – se la merce viaggia in via aria)
    Polizza di carico (Bill of Lading - se la merce viaggia via mare)
4   Codice del Sistema Armonizzato (richiesta dall’importatore indiano)

    In diversi stati, l’importatore/distributore deve richiedere al Dipartimento fiscale statale la
    licenza FL-1 (Foreign Liquor-Marketing). L’importatore deve avere una società registrata
    nello stato in cui chiede la licenza e possedere dei requisiti che possono variare da Stato
    a Stato. Inoltre, è soggetto al pagamento di una tassa annuale fissa. Inoltre, l’importatore
    con la licenza FL-1deve anche richiedere allo stesso dipartimento la registrazione del brand
    e a volte anche dell’etichetta per poter vendere quel vino o liquore in quello stato.
    Anche per questo, l’importatore deve pagare una tassa annuale fissa e ottiene così il
    rinnovo della registrazione. Al momento della registrazione, il dipartimento fornirà tutte
    le informazioni specifiche che un’etichetta dovrà contenere per poi vendere il prodotto
    importato. Anche per il trasporto interno dal magazzino di frontiera all’hotel o ristorante
    che ne ha fatto richiesta, è necessario che l’importatore richieda il permesso al dipartimento
    fiscale statale. Il permesso sarà concesso dopo il pagamento di un dazio statale, di una tassa
    di vendita e di altre tasse applicabili nello stato dove avverrà il trasporto. Negli stati che
    hanno adottato il sistema dell’IVA (VAT), questa è pari al 20% a cui va aggiunta una tassa
il mercato agroalimentare in   India

di “educazione”. Inoltre, se la merce va da uno stato ad un altro, l’importatore pagherà
un’ulteriore tassa sulla vendita pari al 4%.

          DAZI DI IMPORTAZIONE
L’esistenza di alte tariffe sulla maggioranza dei prodotti alimentari, associate a barriere
non tariffarie, rappresentano un limite alla crescita degli scambi commerciali. Il totale
dei dazi sui prodotti alimentari può avere un peso che varia dal 26% al 74,6%. Tuttavia,
il Governo Indiano, per condizioni e requisiti di mercato, può apportare modifiche nel
valore dei singoli dazi. Pertanto, risulta difficile e complesso il calcolo a priori dei dazi che
verranno applicati sulle importazioni di prodotti alimentari.
L’autorità doganale preposta al controllo delle importazioni di merci in India è il Central
Board of Accise and Customs. Le operazioni di sdoganamento sono piuttosto lente e
richiedono normalmente dai 20 ai 25 giorni.
Attualmente la politica economica indiana permette la libera importazione di materie
prime, componenti, beni di investimento e prodotti di consumo sotto il regime della
OGL (Open General Licence), ad eccezione di una serie di prodotti indicati in una lista
negativa suddivisa in tre livelli:
1. lista dei prodotti vietati: grasso animale, avorio grezzo;
2. lista dei prodotti sottoposti a restrizione, di cui alcuni non sono importabili e per altri
   è richiesta una licenza di importazione speciale: elettronica per il grande pubblico,
   prodotti alimentari, bigiotterie, prodotti di oreficeria, alcuni prodotti riservati
   all’industria indiana e beni di consumo in genere;                                               5
3. prodotti strategici importabili solo dai monopoli commerciali governativi soggetti ad
   approvazione del Cabinet: kerosene, petrolio grezzo, ingredienti chimici, alcune
   sementi e cereali.
Sono comunque vietate le importazioni di prodotti provenienti da Fiji e Iraq.
L’India adotta il sistema armonizzato di codificazione doganale delle merci. I dazi di
importazione sono applicati su quasi tutti i prodotti e costituiscono la principale fonte di
entrata per il governo.

I dazi applicati si suddividono in quattro categorie:
1. dazio di base o standard, che è calcolato sul valore CIF ed applicato ad valorem con
   quattro aliquote pari a 5%, 15%, 25% e 35%;
2. dazio antidumping (Countervailing Duty – CVD), che costituisce una compensazione
   per la perdita di entrate causata dall’importazione di beni simili a quelli prodotti in
   India, ed è applicato ad valorem con aliquota del 16%;
il mercato agroalimentare in India

    3. dazio speciale, pari al 10% del dazio doganale di base. Non si applica su oro, argento,
       greggio, petrolio e prodotti vincolati dalla OMC;
    4. dazio speciale addizionale (Special Additional Duty – SAD or special CVD), con
       aliquota pari al 4%, applicato alle merci importate allo scopo di parificare l’imposizione
       con il diritto di accisa gravante sui prodotti locali.

              DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
    I documenti necessari all’importazione delle merci in India sono:
     fattura commerciale in duplice copia;
     certificato di origine emesso dalla Camera di Commercio;
     certificato sanitario per prodotti alimentari;
     certificato fitosanitario per prodotti vegetali;
     certificato di analisi per prodotti chimici e farmaceutici;
     certificato di qualità e congruità del prezzo;
     certificato di qualità SGS se richiesto dall’importatore;
     documento di trasporto (polizza di carico aerea in triplice copia).

              OLIO DI OLIVA
    L’India non produce olio di oliva per le sue condizioni climatiche. L’olio di oliva è stato
    sempre utilizzato per scopi estetici e per il benessere del corpo e non come alimento. Nei
    nostri giorni, assistiamo invece all’utilizzo dell’olio di oliva non solo come ingrediente
    nella cucina internazionale ma anche in quella locale indiana per il suo forte sapore.
6
    Le importazioni di olio di oliva sono cresciute nel 2010 di quasi il 60% e provengono da
    Italia, Spagna e Turchia. Il 22% è olio extravergine di oliva, il 50% olio di oliva ed il 26%
    sansa.
              PASTA
    L’India importa dall’Italia solo lo 0,2% del totale della pasta italiana esportata. Tuttavia,
    dal 2005 al 2009 le importazioni di pasta dall’India sono aumentate del 39%. L’India
    applica una tariffa del 30% sulla pasta importata dall’Italia. In futuro, in considerazione
    del prossimo accordo di libero mercato tra India e Unione Europea, sicuramente il governo
    Indiano ridurrà o rimuoverà prossimamente il dazio.

              PRODOTTI DA FORNO
    Il gusto dei consumatori indiani comincia a diversificarsi rispetto al passato favorendo,
    soprattutto nelle città più ricche dell’India, l’importazione di prodotti da forno freschi o
    già pronti dall’Europa. Non esiste alcuna presenza italiana al momento. Il gusto indiano
il mercato agroalimentare in   India

ha sempre favorito il dolce accompagnando la bevanda tipica nazionale locale che è il tè
(chai). L’Italia ha un’ottima reputazione in tale comparto.

          ORTOFRUTTA
Frutta come kiwi, prugne, pesche, frutti di bosco, mele, meloni e arance sono molto
richieste in India.
Il settore è regolato da Fruit Product Order 1055 (FPO) che è gestito dal Department of
Food Processing Industries.

          iIl sistema distributivo (sintesi)
Il canale distributivo in India vede la presenza di molti intermediari.
In considerazione degli alti costi di magazzinaggio, la maggior parte degli esportatori si
rivolgono ai CFA (Clearing Forwarding Agent).
Anche i consumi interni sono distribuiti attraverso un sistema a diversi livelli: il CFA
trasporta la merce dall’azienda produttrice al distributore finale causando una maggiorazione
del prezzo finale pari al 10-20%.
Raramente i dettaglianti importano direttamente dall’estero rivolgendosi agli importatori
e ai distributori locali. I prodotti agroalimentari entrano in India attraverso i seguenti
porti: Dubai, Singapore e Hong Kong.
I maggiori importatori sono localizzati a Mumbai, New Delhi, Calcutta e Chennai.
                                                                                                 7
I magazzini refrigerati e le infrastrutture sono limitate e molto costose ma la situazione sta
migliorando.
I consumatori indiani tradizionalmente acquistano i propri prodotti alimentari da piccoli
negozi situati presso le proprie abitazioni per via della convenienza, della freschezza dei
prodotti e per la scarsa disponibilità di spazio e di frigoriferi. La qualità è importante
per la popolazione indiana. Con la penetrazione della grande distribuzione organizzata
nelle grandi città, nei sobborghi e nelle aree semi urbane, sempre più indiani si fanno
conquistare da questo mondo. Inoltre, sempre più indiani delle aree urbane viaggiano
all’estero e fanno la conoscenza con cucine internazionali e quindi prodotti stranieri. In
genere, sono le donne ad occuparsi degli acquisti dei prodotti alimentari e nelle case in
cui vi è un domestico, è quest’ultimo a decidere quali prodotti comprare. Gli indiani,
preferendo alimentarsi con prodotti freschi, adattano lapropria dieta alla stagionalità di
questi. Le cucine italiana e messicana stanno registrando tra le cucine straniere un forte
successo in India.
il mercato agroalimentare in India

              importazioni dall’Italia: prospettive
    Il consumatore indiano spende una larga parte del proprio reddito in prodotti alimentari.
    Circa il 45% del costo dei consumi va ai prodotti alimentari (51% aree rurali, 39% area
    urbana).
    Nelle aree urbane il consumo di cibi pronti o lavorati è maggiore rispetto alle altre aree
    per via dei redditi più elevati ed hanno maggiore familiarità con i prodotti stranieri, al
    contrario le aree rurali preferiscono cibi tradizionali indiani. La domanda di prodotti
    quali cioccolata, dolci, prodotti da forno, frutta importata, succhi di frutta aumenta nelle
    stagioni festive autunnali, soprattutto in occasione del Diwali (festival of lights, tra ottobre
    e dicembre). Questo è anche il periodo migliore per introdurre nuovi prodotti sul mercato
    indiano.
    La popolazione indiana è molto giovane, in media 24 anni. Inoltre, l’aumento del numero
    dei consumatori con medio reddito e di famiglie con duplice reddito, l’aumento dei
    ristoranti e delle catene “fast-food” sta portando ad un rapido cambiamento delle abitudini
    dei consumi della popolazione indiana.

8
il mercato agroalimentare in        India

                                                                        INTERNAZIONALIZZAZIONE
                 COLLABORAZIONE
                 INDUSTRIALE
                                                       ESTERO
                                            COOPERAZIONE

          ORGANISMI INTERNAZIONALI
                IMPRESE ITALIANE                           INFORMAZIONE
           COLLABORAZIONE                                  ASSISTENZA

           MADE IN ITALY
                           INVESTIMENTI

                                                                                                         9
          UNIONE PROMOZIONE
         EUROPEA all’ESTERO
                                                                   TECNOLOGIE

          I P R GREEN                ECONOMY
          Intellectual                    INNOVAZIONE
             Property                       TRADE
                Rights

www.ice.gov.it - www.campus.ice.it - www.italtrade.com
   per ogni approfondimento, contattare: agroindustria@ice.it
Puoi anche leggere