IL CONSIGLIO DI COOPERAZIONE DEL GOLFO E LA SFIDA REGIONALE DELL'ISIS
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Rivista iscritta al n.61 del Registro Stampa del Tribunale di Napoli in data 05/11/2013 Anno 2, N°1 - Febbraio 2015 IL CONSIGLIO DI COOPERAZIONE DEL GOLFO E LA SFIDA REGIONALE DELL’ISIS Giovanni Carfora Prima ancora della fulminea ascesa dell’ISIS, il Anche se diversi Paesi dell’organizzazione Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) ha regionale partecipano alla coalizione americana affrontato sfide sia interne che esterne che in Siria contro l’ISIS, persiste una spaccatura tra i hanno eroso in maniera significativa l'unità e governi del Golfo che continua ad avere gravi l'efficacia dell’organizzazione. Ora, un pericolo conseguenze. Il modo in cui Qatar, Arabia nuovo e più inquietante minaccia il GCC. L’ISIS Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein stanno rappresenta non tanto una nuova minaccia, contribuendo alla lotta contro l’ISIS riflette le quanto piuttosto l'apoteosi di un percorso, sfumature della loro politica interna e le l'aumento e la diffusione dell'islamismo jihadista. differenze delle politiche estere, solo È un pericolo che ha preso di mira i confini ma apparentemente allineate. Qatar, Emirati Arabi anche direttamente le popolazioni della regione. Uniti e Arabia Saudita rappresentano posizioni L’ISIS ha dichiarato di voler soppiantare tutti i ideologiche disparate circa l'islam politico e governi e le organizzazioni del mondo islamico concorrenti visioni sugli assetti regionali (gli altri per diventare il solo leader dei musulmani. membri - Kuwait, Bahrein e Oman tendono ad Questo programma può sembrare del tutto assumere un ruolo di basso profilo). L’ISIS può illusorio, ma il fascino seducente che esercita su essere un collante che tiene temporaneamente molti musulmani, soprattutto i giovani, insieme il GCC, ma rimangono gravi spaccature. rappresenta la più grave minaccia per il GCC. Arabia Saudita e gli Emirati accusano Doha di non rispettare l'accordo di Riyadh, un patto di sicurezza elaborato dai governi del Consiglio nel 1
2013 che verte sulla non interferenza, diretta o Per parte sua, l’ISIS, con la proclamazione del indiretta, negli affari interni di un altro Paese- Califfato e la correlata pretesa che i musulmani di membro, compresa ogni forma di sostegno a tutto il mondo debbano giurare fedeltà al nuovo individui e organizzazioni straniere che possano Califfo piuttosto che a qualsiasi altro governante, minacciare la sicurezza e la stabilità interna. ha lanciato una sfida esistenziale agli stessi Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo perché ne ha rigettato la legittimità. Sebbene il numero di coloro disposti ad accettare un tale diktat sia molto esiguo in quasi tutti gli Stati della regione, esso costituisce la base per un potente nucleo di fanatici che lavorano apertamente o silenziosamente per destabilizzare i governi esistenti. Consapevole dell'immensa religiosità dei credenti, nei calcoli dell’ISIS il controllo dello spazio mentale è ancora più critico di quello fisico. Due aspetti vanno tenuti in considerazione: la maggior parte della popolazione nei paesi del Golfo è molto giovane, e diffusione del Rivista Bimestrale iscritta al n.61 del Registro Stampa wahhabismo ha fatto sì che l'educazione ricevuta del Tribunale di Napoli in data 05/11/2013. sia tale da renderli suscettibili ad argomenti teologici. Finora la stabilità interna è stata Direttore Responsabile assicurata solo grazie ai generosi sussidi per la Enrico Pascarella sicurezza sociale elargiti dai governi in combinazione con un rigoroso Stato di polizia. Direttore Giovanni Carfora L’influenza religiosa sul sistema educativo è in Capo Redattore continua metamorfosi, specialmente nei Talal Khrais contenuti: questi non riflettono più ideali relativamente “moderati”, ma si concentrano Editore sull’obiettivo di legittimare l'esclusione e l’odio Assadakah Campania per l'altro. Nel corso degli ultimi tre decenni è stato dato un grande impulso al wahhabismo in Sede Legale Viale Antonio Gramsci 11, 80122, Napoli. risposta alla presa del potere di Ruhollah Khomeini in Iran nel 1979 e al jihad del 1980 in Afghanistan contro l’Unione Sovietica, durante i Il Qatar ha cercato fin dalla fine degli anni Ottanta quali diversi milioni di credenti sono diventati di sfuggire all'orbita politica saudita perseguendo ricettivi ad insegnamenti e a mentalità simili a con determinazione una politica estera quella dell’ISIS. Ed è proprio su costoro che l’ISIS indipendente. I sauditi, da parte loro, non hanno insiste nel proclamarsi l'unica autorità legittima mai accettato l’intraprendenza di quel piccolo per i musulmani. paese, che considerano poco più che un'appendice del proprio Stato. In effetti, la crisi attuale del GCC deriva dalla competizione per l’influenza su una vasta area geografica, che si estende dall'Iraq al Marocco. Tuttavia, anche se uno Stato del Golfo dovesse uscire vittorioso a discapito di un altro, sarebbe comunque una vittoria effimera, poiché essi non sono potenze di dimensioni tali da poter creare vere sfere di influenza stabili in cui poter espandere i propri interessi. 2
Tale situazione è particolarmente delicata per riconosciuto l'annessione sia di elementi jihadisti l’Arabia Saudita, che fonda la propria legittimità in Arabia Saudita e Yemen, che di gruppi jihadisti storica sulla stessa ideologia dell’ISIS, il in Algeria (Jund al-Khilafah), Libia (Majlis Shura wahhabismo, e sul ruolo unico che le conferisce Shabab al-Islam) e Sinai (Ansar Beit al-Maqdis), la custodia delle due città sante dell’Islam, Mecca facendo notare che la sua dichiarazione comporta e Medina. Riyadh ritiene che la minaccia "l’annullamento" dei suddetti gruppi locali e la terroristica dell’ISIS sia grave e immediata, “proclamazione di cinque wilayat (province) dello avendo ufficialmente definito il gruppo come Stato Islamico e la nomina di wulat un'organizzazione terroristica – a partire dal (governatori)". Attualmente solo i gruppi in Libia febbraio 2014, quando Mohammad bin Nayef ha e nel Sinai possono pretendere di avere il rimpiazzato il controverso Bandar bin Sultan a controllo del territorio e, per queste due capo dell’intelligence, Questi è stato segretario “province” resta da capire se verrà applicato lo generale del Consiglio di Sicurezza Nazionale stesso modello economico che l’ISIS ha usato in saudita dal 2005 ed è stato coinvolto Iraq e in Siria negli ultimi due anni: il completo direttamente nella creazione e nel finanziamento innesto della rete jihadista sulle tradizionali dei gruppi armati in Siria contro Bashar al-Assad. attività criminali del contrabbando di armi, Riyadh teme, tra l’altro, che centinaia di sauditi estorsioni e rapimenti. andati a combattere con l’ISIS possano tornare e prendere a bersaglio il proprio paese. L’ISIS sa però di godere di un buon sostegno proprio in Arabia Saudita, tanto che il gruppo svolge un’attività di proselitismo diretta e campagne di raccolta fondi. Durante l’ultimo pellegrinaggio alla Mecca è stata per questo organizzata una massiccia campagna ideologica condotta dalle più alte cariche religiose del regno, come il gran Mufti Sheikh Abdulaziz al-Sheikh, che nei loro sermoni hanno descritto l’ISIS un’organizzazione blasfema che mette in pericolo l’islam. Come si vede, dunque, equilibri regionali, stabilità interna e futuro dell’ISIS sono ormai strettamente Il messaggio, oltre a permettere di comprendere connessi. È un intreccio ad altissimo rischio per il modello di espansione del gruppo, chiarisce i tutti i paesi del Golfo. suoi piani per esacerbare le tensioni religiose tra sunniti e sciiti anche all’infuori dell'Iraq e della Siria. Infatti Baghdadi ha esortato i suoi associati, ARCIPELAGO ISIS: LO STATO specialmente in Arabia Saudita e Yemen, ad ISLAMICO PROCLAMA LE avviare una campagna militare contro gli sciiti, affermando che i jihadisti nel wilayat al- PROCINCE Haramayn (la Provincia dei due luoghi santi, cioè l'Arabia Saudita) e nel wilayat Yemen devono Giovanni Carfora prima colpire gli sciiti (compresi gli Houthi yemeniti), poi la dinastia saudita, e solo infine i In uno dei suoi rari messaggi pubblici, rilasciato "crociati", ovvero gli occidentali ed i loro dopo essere sopravvissuto ad un raid americano, interessi. In tal modo, ha formalmente chiarito Abu Bakr al-Baghdadi, capo dello Stato Islamico chi siano i principali nemici e la minaccia più dell’Iraq e della Siria, ha annunciato la creazione immediata dello Stato Islamico. Queste priorità di nuove "province" in vari paesi arabi. È la prima risaltano anche la differenza con al-Qaeda, volta, dalla proclamazione del califfato dello un'organizzazione che ha storicamente dato la scorso giugno, che l’ISIS riconosce i gruppi che si precedenza a combattere innanzitutto i sono impegnati nella bay’a (giuramento islamico "crociati". di sottomissione religiosamente vincolante) verso il cosiddetto "Stato islamico". Baghdadi ha infatti 3
Il messaggio di Baghdadi sottolinea il desiderio di Ansar Bayt al-Maqdis si rifà all’ideologia di al- continuare a proiettare il potere in nuove aree: lo Qaeda e comunica le sue azioni principalmente Stato islamico sta rimanendo fedele al suo motto tramite internet. Ad inizio novembre i membri del di "conservare ed espandere" in parte per gruppo hanno rilasciato un comunicato dimostrare alla coalizione anti ISIS che, sebbene dichiarando l’affiliazione all’ISIS e riconoscendo non possa continuare ad avere lo stesso slancio l’autorità del califfo al-Baghdadi. avuto nella fulminea espansione della scorsa estate, continua a controllare il territorio in Iraq e Sebbene lo scorso luglio il leader di al-Qaeda nel Siria e allo stesso tempo sta metastatizzando la Maghreb Islamico, parlando a nome sua ideologia. Per i leader dell’organizzazione è dell'organizzazione, abbia offerto il supporto una grande vittoria che evidenzia come la volontà all’ISIS, ha specificato che il gruppo sarebbe di Dio sia dalla loro parte nonostante il mondo sia rimasto fedele ad al-Qaeda. Tuttavia a settembre contro di loro. Khaled Abu Suleiman, leader dell’organizzazione in Algeria, ha annunciato in un comunicato di rompere l’alleanza con al-Qaeda, di fondare il gruppo Jund al-Khilafah e di prestare giuramento di fedeltà al califfo dello Stato Islamico, accusando gli altri membri dell’organizzazione di aver "deviato dalla retta via". La proclamazione della provincia dello Yemen, è stata accolta con sorpresa e fastidio dalla stessa dirigenza di al-Qaeda nella Penisola Araba (AQAP). Sebbene molti esponenti di AQAP siano andati a combattere in Siria nelle fila dell'ISIS, il gruppo è attualmente percipito come il più forte e fedele ramo di al-Qaeda. Reclamando lo Yemen per il suo califfato, al-Baghdadi ha implicitamente La situazione nelle “province” rivendicato il primato tra i jihadisti e ha chiamato in causa il diritto di AQAP ad esistere come In Libia il gruppo Majlis Shura Shabab al-Islam gruppo distinto e autonomo, non lasciando alla (MSSI) controlla dallo scorso aprile la città di leadership altra scelta che respingere Dernah, sulla costa mediterranea a 150 km da l'annessione e ribadire la fedeltà al leader di al Bengasi. L’MSSI ha annunciato pubblicamente la Qaeda Ayman al-Zawahiri. Costringendo sua esistenza lo scorso 4 aprile, quando i membri pubblicamente AQAP a scegliere da che parte mascherati del gruppo hanno preso il controllo schierarsi, al-Baghdadi può aver commesso un della città di Dernah utilizzando gli stessi simboli azzardo. Il leader di AQAP Nasir al Wuhayshi, lo dell’ISIS, in particolare la bandiera nera del scorso anno nominato numero due di al-Qaeda a gruppo. Lo scorso giugno l’MSSI ha espresso il livello globale da al-Zawahiri, è stato comunque sostegno per lo Stato islamico e il suo leader Abu molto attento a non entrare nella controversia Bakr al-Baghdadi. Questa dichiarazione ha tra la sua organizzazione e l'ISIS. Tuttavia, un preceduto la richiesta formale di affiliazione aspetto da tenere in considerazione è se il folto all’ISIS dello scorso 3 ottobre, secondo la quale il contingente saudita che ha combattuto con lo territorio controllato dal gruppo era ormai parte Stato islamico in Iraq e in Siria e poi tornato in del califfato, ridisegnando la città come Wilayat Yemen per proseguire il jihad nelle fila di AQAP, Dernah (provincia di Dernah) all'interno dello decida di fare pressione sul gruppo dirigente per Stato islamico. un avvicinamento allo Stato islamico o tenti di fratturare l'organizzazione creando un gruppo Nella Penisola del Sinai il gruppo Ansar Bayt al separatista. La scorsa settimana un gruppo che si Maqdis, composto principalmente da beduini e autodefinisce mujaheddin in Yemen ha diffuso da qualche jihadista straniero, è emerso dalla una dichiarazione di fedeltà a Baghdadi. caduta del presidente Morsi nel luglio del 2013. 4
La vittoria più grande per l'ISIS sarebbe quella di riuscire nell'impresa di delegittimare il regime saudita, fomentare la violenza contro la monarchia e rivendicare il territorio dell'Arabia Saudita. Tra i sauditi l'apprezzamento per l'ISIS è altissimo, così come i finanziamenti privati a suo favore. La maggior parte dei quasi 1.500 sauditi andati a combattere in Siria (e ora in Iraq) hanno aderito allo Stato islamico piuttosto che a Jabhat al-Nusra, oltre alle centinaia che negli ultimi dieci anni hanno combattuto con il gruppo quando si chiamava ancora al-Qaeda in Iraq. Di questi miliziani, alcuni sono ritornati in patria affiliandosi ad al-Qaeda nella Penisola Araba. Proprio per questo in tutto il regno l'attenzione è altissima: l'ISIS è stato dichiarato fuorilegge, sono state inasprite le misure antiterrorismo e di sicurezza, l'establishment religioso è stato epurato dei clerici più integralisti. Attualmente non è chiaro a quale gruppo faccia riferimento al Baghdadi nella proclamazione del wilayat al- Haramayn (provincia dei due luoghi santi). 5
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