IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE - 18 marzo 2020

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IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE - 18 marzo 2020
IL CODICE DELLA
PROTEZIONE CIVILE

           18 marzo 2020
IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE - 18 marzo 2020
QUADRO NORMATIVO

• 1970 Protezione civile non solo come gestione dell’emergenza
  ma anche come strumento di previsione e prevenzione dei
  rischi e prima definizione di calamità pubblica (grave danno o
  pericolo di grave danno): legge 8 dicembre 1970, n. 996 (dPR
  6 febbraio 1981, n. 66);
• 1982: Istituito il Dipartimento della protezione civile presso la
  Presidenza del Consiglio dei Ministri con compiti di
  coordinamento;
• 1992 Legge 24 febbraio 1992, n. 225 «Istituzione del Servizio
  nazionale della protezione civile». Logica sistemica basata sul
  principio della sussidiarietà.
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QUADRO NORMATIVO

•   1998 Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112: ripartizione di funzioni e compiti
    amministrativi dallo Stato a Regioni e Enti locali;
•   2001 modifica Titolo V della Costituzione (legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.
    3): la protezione civile è assegnata alla competenza legislativa concorrente;
•   2001 Decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343 convertito con modificazioni con la
    legge 9 novembre 2001, n. 401 (art. 5, comma 5-bis): Potere di ordinanza per i cd.
    «grandi eventi»;
•   2011 legge 26 febbraio 2011, n. 10, le Regioni individuano nei propri bilanci i fondi
    necessari, facendo ricorso anche a tassazioni aggiuntive, fino all'aumento
    dell’imposta regionale sulla benzina;
•   2012 soppressione norma «grandi eventi» (art- 40-bis della legge 24 marzo 2012,
    n. 27);
•   2012 decreto-legge 15 maggio 2012 n. 59 convertito con modificazioni con la
    legge 12 luglio 2012, n. 100. Drastica riduzione termine per la vigenza dello stato
    di emergenza (3 mesi prorogabile per ulteriori 3 mesi);
•   2013 decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito dalla legge 14 ottobre 2013,
    n. 112. Ampliamento vigenza stato di emergenza (6 mesi prorogabili per ulteriori 6
    mesi).
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QUADRO NORMATIVO

1992                      2017
IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE - 18 marzo 2020
IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE:
                         COSA CAMBIA

• Legge 15 aprile 2016, n. 30 «delega al Governo per il
  riordino delle disposizioni legislative in materia di
  sistema nazionale della protezione civile»
• Obiettivi:
• Ricognizione e coordinamento delle frammentarie e stratificate
  disposizioni in materia di protezione civile;
• Individuazione puntuale di compiti e responsabilità;
• semplificazione (es omogeneizzazione, su base nazionale della
  terminologia e dei codici);
• Integrazione della disciplina dell’UE;
• Omogeneità dei criteri per il riconoscimento dei contributi e per le
  agevolazioni a seguito di deliberazione dello stato di emergenza.
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QUADRO NORMATIVO

                      Articoli 1 e 1-
                                            Legge n.               Articolo 1, comma
                     bis del decreto        225/1992               422 della legge n.
                     legge 59/2009                                      147/2013

     Decreto del                                                                        Articoli 4 e 15
   Presidente della                                                                      del decreto
    Repubblica n.                                                                     legge n.39/2009
      194/1994                           CODICE DI
Articoli 4 e 8 del                      PROTEZIONE                                      Articoli 107 e
                                                                                       108 del decreto
 decreto legge                            CIVILE                                        legislativo n.
    90/2005                             decreto legislativo 2
                                                                                          112/1998
                                         gennaio 2018, n. 1
 Articolo 3 del
 decreto legge                                                                   Articolo 5 del
   245/2002                                                                      decreto legge
                                                                                   343/2001

                  Articolo 14 del         Articolo 6,           Articolo 23 sexies,
                  decreto legge           comma 1,              comma 4, decreto
                     90/2008             decreto legge           legge n. 6/1998
                                           263/2006
IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE - 18 marzo 2020
IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE:
                           COSA CAMBIA

                    Il Codice della protezione civile
CAPO I
Finalità attività e composizione del Servizio nazionale della protezione civile
CAPO II
Organizzazione del Servizio nazionale della protezione civile
CAPO III
Attività per la previsione e la prevenzione dei rischi
CAPO IV
Gestione delle emergenze di rilievo nazionale
CAPO V
Partecipazione dei cittadini e volontariato di protezione civile
CAPO VI
Misure e strumenti organizzativi e finanziari per la realizzazione delle attività di
protezione civile
CAPO VII
Norme transitorie, di coordinamento e finali.
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IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE

            Attività di protezione civile (Art.2)

•   Previsione;
•   Prevenzione (strutturale e non strutturale);
•   Gestione delle emergenze;
•   Superamento dell’emergenza.
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IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE

        Servizio nazionale della protezione civile
• Componenti (Stato, Regioni, Province autonome di
  Trento e Bolzano, Enti locali) - art. 4
• Strutture operative (Forze armate, di polizia, enti e
  istituti di ricerca con finalità di protezione civile, SSN,
  CRI, Volontariato di protezione civile ecc) - art. 13
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IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE

           La ripartizione delle competenze
Presidente del Consiglio dei Ministri –art. 5
• Potere di ordinanza (che esercita tramite il Capo del Dipartimento della
  protezione civile, salvo diversamente stabilito);
• Indirizzi delle attività di protezione civile;
• Coordinamento del Comitato operativo
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Autorità territoriali di protezione civile (Sindaci, Sindaci
metropolitani, Presidenti delle Regioni)- art. 6
• Recepimento indirizzi nazionali in materia di protezione civile (direttive
  PCM e indirizzi operativi);
• Promozione attività di protezione civile (art.2);
• Destinazione delle risorse finanziarie per lo svolgimento delle attività di
  protezione civile;
• Organizzazione delle strutture preposte all’esercizio della funzione di
  protezione civile (es presidio sale operative ecc).
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Prefetto – art. 9
In occasione degli eventi di cui all’articolo 7, comma 1, lettera b) e c) o nella
loro imminenza il Prefetto:
a)   Garantisce lo scambio informativo con il DPC della PCM, le Regioni ed i Comuni
     secondo quanto previsto dalla pianificazione di protezione civile (art. 18);
b)   Nell’immediatezza dell’evento, in raccordo con il Presidente della Regione e
     coordinandosi con la struttura regionale di protezione civile assume la direzione
     unitaria di tutti i servizi di emergenza a livello provinciale;
c)   Promuove e coordina l’adozione di provvedimenti per assicurare l’intervento
     delle strutture dello Stato presenti nella provincia.
d)   Vigila sull’attuazione dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, a livello
     provinciale;
e)   Attiva gli enti e le amministrazioni dello Stato anche per i centri di
     coordinamento provinciale.
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Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano– art.
11
•   Adozione e attuazione del piano regionale di protezione civile;
•   Adozione degli indirizzi per la predisposizione dei piani provinciali di protezione
    civile (e per la relativa revisione e valutazione periodica);
•   Gestione sala operativa regionale;
•   deliberazione dello stato di emergenza regionale (articolo 24, comma 9) e relativi
    provvedimenti (art. 25, comma 11);
•   Richiesta stato di mobilitazione e/o di emergenza nazionale;
•   Coordinamento con i Prefetti;
•   Organizzazione e utilizzo del volontariato organizzato di protezione civile a livello
    territoriale;
•   Attuazione in ambito provinciale delle attività di previsione e prevenzione dei
    rischi stabilite sulla base della programmazione regionale;
•   Predisposizione dei piani provinciali di protezione civile sulla base degli indirizzi
    regionali in raccordo con le Prefetture;
•   Promozione della formazione in materia di protezione civile.
IL CODICE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Comuni Art. 12, commi 1-3
• Funzione fondamentale: pianificazione comunale di protezione civile e direzione
   dei soccorsi con riferimento alle strutture di appartenenza;
• La funzione fondamentale può essere svolta anche in forma associata;
• Direzione primi soccorsi in caso di evento di cui all’articolo 7, comma 1, lettera a);
• Impiego del volontariato di protezione civile a livello comunale;
• Coordinamento con gli altri livelli territoriali di protezione civile e attuazione delle
   direttive regionali (es in materia di pianificazione).
Sindaco - art. 12, comma 5
• Ordinanze contingibili ed urgenti ex art. 54 dLgs 267/2000;
• Informazione alla popolazione sugli scenari di rischio;
• Coordinamento assistenza alla popolazione colpita da un evento di protezione
   civile a livello comunale;
• Attuazione alla pianificazione di protezione civile, assicurando il costante
   aggiornamento del flusso di informazione con il Prefetto e il Presidente della
   Regione.
RISCHI ED EVENTI

    TIPOLOGIA DI EVENTO (ART. 7)                            TIPOLOGIA DI RISCHIO (ART. 16)

a) emergenze connesse con eventi calamitosi di
origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo      L'azione del Servizio nazionale si
che possono essere fronteggiati mediante                   esplica, in particolare, in relazione alle
interventi   attuabili, dai     singoli     enti   e
                                                           seguenti tipologie di rischi: sismico,
amministrazioni competenti in via ordinaria;
                                                           vulcanico, da maremoto, idraulico,
                                                           idrogeologico,         da       fenomeni
b) emergenze connesse con eventi calamitosi di
                                                           meteorologici avversi, da deficit
origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo
che per loro natura o estensione comportano                idrico e da incendi boschivi.
l'intervento     coordinato     di    più   enti   o
amministrazioni, e debbono essere fronteggiati            Ferme restando le competenze dei
con mezzi e poteri straordinari da impiegare               soggetti ordinariamente individuati ai
durante limitati e predefiniti periodi di tempo,           sensi della vigente normativa di settore
disciplinati dalle Regioni e dalle Province
                                                           e le conseguenti attività, l'azione del
autonome di Trento e di Bolzano nell'esercizio
della rispettiva potestà legislativa;                      Servizio nazionale è suscettibile di
                                                           esplicarsi, altresì, per le seguenti
c) emergenze di rilievo nazionale connesse                 tipologie di rischi: chimico, nucleare,
con eventi calamitosi di origine naturale o                radiologico, tecnologico, industriale,
derivanti dall'attività dell'uomo che in ragione           da trasporti, ambientale, igienico-
della loro intensità o estensione debbono, con             sanitario e da rientro incontrollato di
immediatezza d'intervento, essere fronteggiate
                                                           oggetti e detriti spaziali.
con mezzi e poteri straordinari da impiegare
durante limitati e predefiniti periodi di tempo ai
sensi dell'articolo 24.
TIPOLOGIA DI INTERVENTI
                                    EMERGENZIALI

a)   organizzazione ed effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione
     interessata dall'evento;
b)   ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle
     attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale o delle terre
     e rocce da scavo prodotti dagli eventi e alle misure volte a garantire la continuità
     amministrativa nei comuni e territori interessati, anche mediante interventi di natura
     temporanea;
c)   attivazione di prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e
     sociale nei confronti della popolazione e delle attività economiche e produttive direttamente
     interessate dall'evento, per fronteggiare le più urgenti necessità;
d)   realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo nelle aree
     colpite dagli eventi calamitosi, strettamente connesso all'evento e finalizzati
     prioritariamente alla tutela della pubblica e privata incolumità, in coerenza con gli strumenti
     di programmazione e pianificazione esistenti;
e)   ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e
     private, danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai
     beni culturali e paesaggistici e dal patrimonio edilizio, da porre in essere sulla base di
     procedure definite con la medesima o altra ordinanza;
f)   avvio e attuazione delle prime misure per far fronte alle esigenze urgenti di cui alla lettera
     e), anche attraverso misure di delocalizzazione, laddove possibile temporanea, in altra
     località del territorio nazionale, entro i limiti delle risorse finanziarie individuate con delibera
     del Consiglio dei ministri, sentita la Regione interessata, e secondo i criteri individuati con
     la delibera di cui all’articolo 28.
PROVVEDIMENTI EMERGENZIALI

   DICHIARAZIONE DELLO STATO DI MOBILITAZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE DI
    PROTEZIONE CIVILE (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, articolo 23)

   DELIBERAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA (delibera del Presidente del Coniglio dei
    ministri, articolo 24)
      •        delibera comma 1) interventi a) e avvio di b)
      •       delibera comma 2) completamento interventi a) e b) e altre lettere

   ORDINANZE DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE (articolo 25 e
    26)
      •   ordinanze primi interventi
      •   ordinanze ulteriori interventi
      •   ordinanze di passaggio in ordinario

   DELIBERAZIONI E ORDINANZE «FASE 2»
STATO DI MOBILITAZIONE DEI SERVIZIO
                    NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
                                (articolo 23)

   In occasione o in vista di eventi di cui all'articolo 7 che, per l'eccezionalità della situazione, possono
    manifestarsi con intensità tale da compromettere la vita, l'integrità fisica o beni di primaria importanza, il
    Presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto da adottarsi su proposta del Capo del
    Dipartimento della protezione civile, su richiesta del Presidente della Regione o Provincia autonoma
    interessata che dichiari il pieno dispiegamento delle risorse territoriali disponibili, dispone la
    mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale a supporto dei sistemi regionali interessati mediante il
    coinvolgimento coordinato delle colonne mobili delle altre Regioni e Province autonome e del
    volontariato organizzato di protezione civile.

   Il Dipartimento della protezione civile assicura il coordinamento dell'intervento del Servizio nazionale a
    supporto delle autorità regionali di protezione civile, allo scopo di concorrere ad assicurare l'assistenza
    e il soccorso alle popolazioni interessate e cura la ricognizione delle attività di natura straordinaria poste
    in essere dalle componenti e strutture operative interessate nel periodo di vigenza della dichiarazione
    medesima, secondo procedure di rendicontazione definite con direttiva del Presidente del Consiglio dei
    ministri.
STATO DI MOBILITAZIONE DEI SERVIZIO
            NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
                        (articolo 23)

                        Dichiarazione
                                               Risorse
                        dello stato di
                                          dell’emergenza
                         emergenza

Mobilitazione

                                           Decreto del Capo Dipartimento con il
                        Cessazione        quale vengono assegnati contributi per
                        dello stato di      il concorso alla copertura degli oneri
                        mobilitazione     finanziari sostenuti dalle componenti e
                                                strutture operative del Servizio
                                                      nazionale mobilitate
DICHIARAZIONE DELLO STATO DI
                           EMERGENZA (articolo 24)

Al verificarsi degli eventi che, seguito di una valutazione speditiva svolta dal Dipartimento della
protezione civile sulla base dei dati e delle informazioni disponibili e in raccordo con le Regioni e
Province autonome interessate, presentano i requisiti di cui all'articolo 7, comma 1, lettera c), ovvero
nella loro imminenza, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri,
formulata anche su richiesta del Presidente della Regione o Provincia autonoma interessata e
comunque acquisitane l'intesa, delibera lo stato d'emergenza di rilievo nazionale

                                        DELIBERA COMMA 1

    Tipologia di Rischio;

    Definizione territoriale e temporale dell’evento;

    Durata dello stato di emergenza;

    Stanziamento risorse per l’avvio dei primi interventi (lettere a) e b)).
DICHIARAZIONE DELLO STATO DI
                            EMERGENZA (articolo 24)

                                         DELIBERA COMMA 2

A seguito della valutazione dell'effettivo impatto dell'evento calamitoso, effettuata congiuntamente dal
Dipartimento della protezione civile e dalle Regioni e Province autonome interessate, sulla base di una
relazione del Capo del Dipartimento della protezione civile, il Consiglio dei ministri individua, con una
o più deliberazioni, le ulteriori risorse finanziarie necessarie per il completamento delle attività di cui
all'articolo 25, comma 2, lettere a), b) e c), e per l'avvio degli interventi più urgenti di cui alla lettera d)
del medesimo comma 2, autorizzando la spesa nell'ambito del Fondo per le emergenze nazionali di cui
all'articolo 44.
ORDINANZE DEL CAPO DEL
                      DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE
                              CIVILE (articolo 25)

Per il coordinamento dell'attuazione degli interventi da effettuare durante lo stato di emergenza di
rilievo nazionale si provvede mediante ordinanze di protezione civile, da adottarsi in deroga ad ogni
disposizione vigente, nei limiti e con le modalità indicati nella deliberazione dello stato di emergenza e
nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'Unione europea. Le
ordinanze sono emanate acquisita l'intesa delle Regioni e Province autonome territorialmente
interessate e, ove rechino deroghe alle leggi vigenti, devono contenere l'indicazione delle principali
norme a cui si intende derogare e devono essere specificamente motivate.

       Nei primi 30 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza le ordinanze non
       sono soggette al concerto del Ministero dell’economia e delle finanze per i profili
       finanziari.

 •   Nomina Commissario delegato;
 •   Disciplina degli interventi di cui alle lettere a), b), c) e d) e dei relativi piani di intervento;
 •   Deroghe alla normativa vigente.
ORDINANZE DEL CAPO DEL
                      DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE
                              CIVILE (articolo 26)

                                     RIENTRO IN ORDINARIO

 Almeno trenta giorni prima della scadenza dello stato di emergenza di rilievo nazionale, è adottata
apposita ordinanza volta a favorire e regolare il proseguimento dell'esercizio delle funzioni
commissariali in via ordinaria nel coordinamento degli interventi, conseguenti all'evento, pianificati e
non ancora ultimati. Con la medesima ordinanza possono essere inoltre consentite eventuali
rimodulazioni del piano degli interventi entro il termine della scadenza della contabilità
speciale e nel limite delle risorse ancora disponibili, previa approvazione del Capo del
Dipartimento della protezione civile. Ferma in ogni caso l'inderogabilità dei vincoli di finanza
pubblica, con tale ordinanza possono essere altresì emanate, per la durata massima di sei mesi non
prorogabile e per i soli interventi connessi all'evento, disposizioni derogatorie, nel rispetto dei principi
generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'Unione europea, in materia di affidamento di
lavori pubblici e di acquisizione di beni e servizi nonché per la riduzione di termini analiticamente
individuati e disposizioni finalizzate all'eventuale rimodulazione del piano degli interventi nei limiti delle
risorse disponibili.
FASE 2

 Al fine di dare avvio all'attuazione delle prime misure per fare fronte ai danni occorsi al patrimonio
pubblico, privato ed alle attività economiche e produttive, in attuazione della lettera e), del comma 2,
dell'articolo 25, relativamente alle ricognizioni dei fabbisogni completate dai Commissari delegati e
trasmesse al Dipartimento della protezione civile, con apposite deliberazioni del Consiglio dei ministri,
da adottarsi in attuazione del disposto della lettera f), del citato articolo 25, si provvede
all'individuazione delle modalità di concessione di agevolazioni, contribuiti e forme di ristoro in favore
dei soggetti pubblici, privati e attività economiche e produttive, danneggiati .

                                                                       Ordinanza di protezione
                                     Deliberazioni
                                                                      civile, adottate di concerto
     Ricognizione                         con
                                                                     con il Ministro dell'economia
         dei                        individuazione
                                                                     e delle finanze, disciplinano
      fabbisogni                    delle modalità
                                                                     le modalità e i termini per la
                                    di concessione
                                                                     presentazione delle istanze
                                       contributi
                                                                        e la relativa istruttoria.
EMERGENZE INTERNAZIONALI

   la partecipazione del Servizio nazionale agli interventi di emergenza e di primo soccorso
    all'estero è disciplinata con i provvedimenti previsti dagli articoli 23, 24 e 25, da adottarsi,
    per quanto di competenza, su richiesta del il medesimo Ministero.

   Se riceve una richiesta di assistenza tramite il Centro di coordinamento della risposta alle
    emergenze e non sussistono gli elementi ostativi di cui all'articolo 11, paragrafo 7, della
    decisione n. 1313/2013/UE, il Capo del Dipartimento della protezione civile, nelle more
    della deliberazione di cui all'articolo 24, attiva e coordina le risorse di cui al comma 2 del
    presente articolo, previa informativa al Presidente del Consiglio dei ministri e dandone
    comunicazione alle Commissioni parlamentari competenti.
VOLONTARIATO DI PROTEZIONE
                          CIVILE

Il Capo V del provvedimento è dedicato ai temi della partecipazione dei cittadini e del
volontariato organizzato alle attività di protezione civile.

•   promuove la partecipazione dei cittadini, singoli e associati, alle attività di protezione
    civile, anche con riferimento alle formazioni di natura professionale;

•   Riordino della disciplina in materia di partecipazione del volontariato organizzato di
    protezione civile, in coerenza con le finalità del Codice del Terzo Settore e in virtù di
    apposita autorizzazione contenuta nel medesimo Codice.
VOLONTARIATO DI PROTEZIONE
                             CIVILE

Il volontariato, come previsto dal Codice di Protezione Civile, è una delle strutture operative
insieme a Vigili del fuoco, forze armate e di polizia, corpo forestale, servizi tecnici e di ricerca
scientifica, Croce rossa, Sistema sanitario nazionale e soccorso alpino e speleologico. I
volontari costituiscono una delle componenti più vitali del sistema: oltre
ottocentomila persone, distribuite sul territorio nazionale, aderiscono a organizzazioni che
operano                 in              molteplici               settori              specialistici.
Nell'elenco nazionale del Dipartimento della Protezione Civile sono iscritte oltre 4.000
organizzazioni, tra cui oltre 3.850 organizzazioni locali in diverse Regioni italiane.
MODIFICHE AL CODICE DELLA PROTEZIONE
                              CIVILE

La legge delega prevede che entro 2 anni dall’entrata in vigore del dLgs di attuazione
possano essere emanate disposizioni integrative e correttive sulla base di una relazione
motivata al Parlamento da parte del Presidente del Consiglio dei ministri e nel rispetto dei
principi e dei criteri della legge di delegazione. Le modifiche sono state apportate con il
decreto legislativo 6 febbraio 2020, n. 4 (pubblicato nella G.U. n. 35 del 12 febbraio 2020).
Entrato in vigore il 27 febbraio 2020.
                                        Procedimento:
• Consultazione
 (dPCM 15 settembre 2017, n. 167 «Regolamento recante la disciplina sull’analisi
dell’impatto della regolamentazione e la consultazione» e relativa direttiva PCM del 16
febbraio 2018)
• Approvazione del Consiglio dei ministri (prima lettura)
• Intesa in Conferenza Unificata
• Parere del Consiglio di Stato (entro 30 gg)
• Pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia(entro 45 gg)
• Approvazione del Consiglio dei ministri (seconda lettura)
• Emanazione da parte del Presidente della Repubblica
• Pubblicazione in G.U.
GRAZIE A TUTTI

      Riferimenti:
      Dott.ssa Lavinia Di Meo
      Presidenza del Consiglio dei ministri
      Dipartimento della protezione civile
      Servizio attività giuridica e legislativa
      email:lavinia.dimeo@protezionecivile.it
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