Il cammino del cielo Percorso realizzato con gli alunni della classe 1 E a.s. 2016/2017 Con la prof.ssa Anna Bigi

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Il cammino del cielo Percorso realizzato con gli alunni della classe 1 E a.s. 2016/2017 Con la prof.ssa Anna Bigi
Il cammino del
      cielo
   Percorso realizzato con gli alunni
    della classe 1°E a.s. 2016/2017
       Con la prof.ssa Anna Bigi
Il cammino del cielo Percorso realizzato con gli alunni della classe 1 E a.s. 2016/2017 Con la prof.ssa Anna Bigi
Inizio ….
I primi giorni di scuola ho scritto su un grande
foglio questa frase presa dall’agenda del cielo

     22 settembre. Equinozio d’autunno.
 Oggi inizia l’autunno nell’emisfero nord e la
          primavera nell’emisfero sud.
           Il Sole entra in bilancia 
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Fantasticando e ragionando ho chiesto
   cosa potesse significare per loro
            questa frase
                            Ecco qualche idea..
•    Equinozio = equatore,
    autunno = stagione nuova
     sole = la luce della vita
    emisfero sud = tutt'altra cosa
•   Le nozze delle stagioni cioè che la primavera si sposa con
    l'autunno
•   Per me questa frase significa che nel nord del mondo inizia il
    freddo e nel sud comincia il caldo.
•   Per me un equinozio è una scomparsa piacevole per certi versi.
    Infatti nell'emisfero sud inizia la primavera e finisce l'autunno.
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Come ho imparato da Nicoletta
                 Lanciano:
          sospendiamo il giudizio
• Tutto questo lavoro è stato svolto con l’idea di non dare risposte
  preconfezionate agli alunni. Per fare questo le loro idee scritte e condivise
  sono sempre state accolte senza giudizio, senza dire è giusto o sbagliato.
  Questo per creare un clima rilassato in cui tutti potessero dire la loro, sia
  quelli che hanno sempre paura di sbagliare, sia quelli che pensano di avere
  sempre la risposta giusta, sia quelli che si acchiappano con più difficoltà e
  che si divertono a provocare.
• E anche per permettere agli alunni di ragionare da soli, usare
  l’osservazione, i loro pensieri, il loro sentire per trovare spiegazioni e non
  affidarsi sempre a un libro, a internet o all’insegnante per capire. In tutto
  questo alcuni alunni si sono buttati a capofitto, ragionando e sragionando,
  alcuni ogni tanto portavano fotocopie di libri per confermare le loro idee,
  alcuni chiedevano ansiosi la risposta, alcuni perdendo le loro certezze e
  riempiendosi di dubbi, altri continuando a pensare che era troppo difficile
  per loro e che non ce l’avrebbero fatta.
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Dalla frase abbiamo estrapolato le
       parole che conoscevamo:
• Autunno, primavera: le stagioni
• Nord, sud: a queste due parole gli alunni
  hanno collegato la costruzione della bussola
  che avevano fatto alla scuola elementare. Un
  gruppetto ci ha riproposto l’esperimento e da
  li è partito tutto un lavoro di approfondimento
  sul magnetismo seguendo un percorso
  realizzato dal CIDI. (questo lavoro non viene
  riportato in questa presentazione)
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Le stagioni
• Fino dalla scuola materna si parla di stagioni, i
  bimbi le conoscono, le hanno colorate,
  disegnate ma si può sapere chi l’ha inventate?
  Cosa sono, da cosa dipendono?
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“Stagioni” Mario Rigoni Stern
• Ho selezionato alcuni brani dal libro di Mario Rigoni Stern “Stagioni”. I testi
  sono descrizioni di momenti dell’anno, scritti preziosi, si parla delle
  stagioni nella natura e nella vita degli uomini.

“Non sempre il 21 marzo arrivano le rondini, ormai sono poche anche loro,
   ma di certo è una grande data perché la durata del giorno e della notte è
   uguale in ogni punto della terra; potrebbe essere un’idea per affratellare
   tutti gli uomini almeno in quel giorno”

Gli alunni divisi a gruppi hanno letto i brani e sottolineato le parti che più li
    colpivano. Per casa ognuno ha scritto un testo sulla sua stagione preferita.
     Queste sono quelle che Franco Lorenzoni e Roberta Passioni chiamano
         manovre di avvicinamento, prima di proporre un lavoro, un libro,
                      si cerca di attivare il sentire degli alunni.
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Brani scelti sulle quattro stagioni

“Stagioni “ Mario Rigoni Stern
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La mia stagione preferita
                     un modo per conoscerci
• L'estate mi piace perché si può andare al mare, nuotare, portare i
  pantaloncini corti, ci sono i fiori, perché vedo i nonni, i cugini che ho
  in Romania, la zia e lo zio, dei miei amici, perché finisce la scuola e
  perché non mi devo svegliare presto. Teodora
• La mia stagione preferita è l'autunno. Quando finisce l'estate la
  terra cambia. Il sole è sempre caldo ma un caldo diverso. Il rosso
  delle foglie si unisce al marrone del terreno e i raggi del sole
  illuminano di luce il tutto. Questa è una stagione che più mi ispira a
  leggere, magari col camino acceso. Sara
• La mia stagione preferita è l'inverno, soprattutto dicembre perché
  di solito nevica, c'è Natale e poi perché c'è il mio compleanno. Poi
  mi piace anche perché mi da una sensazione di festa ma anche di
  calma in un certo senso. L'inverno può essere freddo grigio e pieno
  di pioggia ma anche caldo e piacevole se si sta in casa, davanti alla
  stufa o al camino, con una bella cioccolata calda e un bel libro.
  Linda
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Brain storming sulle stagioni
                   cosa cambia
                                ALCUNE IDEE
• il clima
• la temperatura inverno da 0° 10° estate 25° 45°
• vegetazione dipende dalla stagione, cibo. la foglie cambiano colore
• animali letargo
• rotazione della terra?
• lunghezza del periodo di luce inverno il sole tramonta prima. Inverno più
  corto dell'estate
• Le stelle cambiano?
• Gira la terra? i raggi del sole arrivano meno (inverno)
• I raggi del Sole arrivano in modo diverso
• Il sole non tramonta sempre nello stesso punto
                         LA CAUSA DI TUTTO E’ IL SOLE
USCIAMO IN GIARDINO
• Siamo usciti in giardino e ho chiesto loro di puntare con
  l’indice e il braccio teso il confine tra terra e cielo, l’orizzonte.
  Poi abbiamo visto dove era il Sole e alzato gli occhi al cielo. Ho
  chiesto loro di pensare a dove tramonta il Sole.
•   Ecco alcuni commenti sull’esperienza:
•   Martedì abbiamo osservato il sole in giardino, abbiamo capito che il sole non tramonta sempre nello stesso punto
    questo diventa evidente solo dopo una settimana di osservazione. Poi sempre in giardino abbiamo puntato il dito
    verso l'orizzonte e lo abbiamo girato orientandolo verso tutto l'orizzonte in modo da vedere il confine tra cielo e
    terra anche se non ho ben capito.
•   Ieri siamo andati in giardino e, dopo aver raccolto dei frutti da un albero siamo andati in un punto dove il sole si
    vedeva benissimo e allora da siamo riusciti a capire dove si trovava il sud (sono riuscita a capirlo perché era
    mezzogiorno e il sud si può anche chiamare mezzogiorno perché verso mezzogiorno il sole indica il sud) ma
    comunque tornando a noi, ieri sono riuscita a capire che il sole non tramonta sempre nello stesso punto ma fa un
    po' il giro dell'orizzonte. Secondo me abbiamo fatto bene ad andare in giardino perché così abbiamo capito
    meglio.
•   Quando siamo arrivati in giardino abbiamo indicato il sole e poi abbiamo riflettuto e per me il sole in un minuto fa
    tre metri.
•   Ma il cielo è tipo una cupola che ci circonda? Be... secondo me in un certo senso. Perché a noi ci sembra una
    cupola ma se pensiamo che dopo questa cupola non ci sia cielo noi non vivremo ( quelli che non hanno cielo). O
    senno la cupola ricopre tutto l'universo e così sarebbe più logico. Mo non è nessuno delle due perché solo
    un'illusione ottica.

        SEGUENDO LE LORO SUGGESTIONI E PARLANDO DI
    TRAMONTO HO CHIESTO ALL’INSEGNANTE DI ARTE SE POTEVA
             FARGLI DISEGNARE UN TRAMONTO:
I NOSTRI
TRAMONTI
WhatsApp
• La mia idea era quella di fargli seguire il tramonto del sole
  durante tutto l’anno. Avevo già provato a fare questa
  attività con altre classi ma avevo sempre incontrato delle
  difficoltà. E’ un lavoro che deve essere fatto con costanza,
  alcuni alunni lo fanno, altri non riescono. Bisogna
  osservarlo sempre dallo stesso punto, disegnare l’orizzonte
  etc.
• Ho deciso così di semplificare e usare la nuova tecnologia:
  nel nostro gruppo WhatsApp per i compiti abbiamo iniziato
  a spedirci foto di tramonti. Le foto che inviavo loro erano
  prese sempre dallo stesso punto, per le loro non avevo dato
  regole. Questa attività è durata tutto l’anno e ci ha molto
  emozionati. Abitiamo in campagna e lo spettacolo è
  bellissimo.
La terra mentre piove
• Alziamo gli occhi al cielo e iniziamo a pensare
  dove siamo noi sulla terra.
• Ho chiesto agli alunni di disegnare la Terra
  mentre piove, senza dare spiegazioni. Ognuno
  di loro ha fatto disegni diversi da cui
  emergono vari punti di vista.
• Il concetto di punto di vista è molto
  importante per lo studio del cielo.
PUNTI DI
 VISTA
   piove da sopra
  piove solo sopra
piove tutto intorno
piove sulla terra del
      giardino
DOV’ E’ LA NORVEGIA?
• In giardino ho chiesto loro di indicare con la
  mano la posizione della Norvegia. Sapendo
  dove era il nord.
• Tutti puntano il braccio verso nord in alto.
• Ho chiesto loro di far fare questo gioco ai
  genitori.
Non
prendiamoci
 troppo sul
   serio!
Metti un albero sulla terra
• Materiali: un palla di polistirolo e uno stecchino. Lavoro a gruppi.
• Ho chiesto agli alunni di posizionare sulla sfera lo stecchino, facendo
  finta che la palla fosse la Terra e lo stecchino un albero.
  Gli alunni:
  “Quando la prof ci ha dato una sfera, che dovrebbe assomigliare alla
  terra, noi non sapevamo dove infilare lo stecchino perché lo
  stecchino doveva essere l'albero del nostro giardino e all'inizio non
  sapevamo dove fosse l'Italia, la Toscana e quindi il giardino della
  scuola non sapevamo dove andare a mettere lo stecchino ma poi
  abbiamo capito che... Se metti lo stecchino su una parte della sfera,
  per esempio sopra oppure lo metti sotto non cambia nulla perché
  girando la sfera lo stecchino si muoverà con essa e quindi cambierà
  posizione.”
Sopra e sotto

    OSSERVAZIONE DI COME SI STA
    IN TESTA IN GIU'. In classe si è
    parlato di come si fa a capire se
    stiamo in testa all'in giù oppure all'in
    su e di come si fa a dire dove è il
    nord. Abbiamo visto che le persone
    che stanno in Australia non sono in
    testa in giù perché il terreno li fa
    stare come noi. (è una nostra
    sensazione che stiamo a testa in giù
    ma non è così). Loro pensano che noi
    stiamo in testa in giù mentre noi
    pensiamo che siano loro in giù.
Sopra e
sotto è
relativo
La stella
     polare
Tutti sapevano che la
 stella polare indica il
     nord ma come
      immaginiamo
        che sia
   la stella polare?

      Ecco
        le
   loro idee!!
Lezione con la prof. Marialuce Bruscoli
le stelle e come si trova la stella polare
                nel cielo
 Ho chiesto alla mia collega esperta
 di cielo di venire in classe e
 aiutarci a orientarci nel cielo.
 Marialuce ci ha portato le mappe
 del cielo con le costellazioni sia del
 quadrante nord che sud del
 mondo. Ci ha spiegato cos’è la
 magnitudine delle stelle, fatto
 conoscere delle costellazioni e
 spiegato come trovare la stella
 polare nel cielo partendo dalla
 costellazione dell’Orsa Maggiore.
Le stelle e
    le
costellazio
    ni
La cupola
• Uscendo in giardino e osservando il mondo intorno a
  noi abbiamo avuto proprio la sensazione di trovarci
  sotto una cupola e che l’orizzonte fosse un cerchio.
• A cena al ristorante giapponese ho trovato delle cupole
  di plastica trasparenti che sarebbero state perfette per
  costruire la nostra cupola così ne ho comprare un po’ e
  le ho portate in classe.
• Ho spiegato all’insegnate di arte la mia idea, costruire
  un piccolo mondo che rappresentasse quello che
  vediamo intorno a noi. Lei è stata subito disponibile a
  darci una mano.
Il piccolo mondo
• Gli alunni sono stati lasciati liberi di decidere se
  costruire il piccolo mondo, questo il nome che poi
  gli abbiamo dato, da soli o a coppie.
• Questo lavoro è piaciuto tantissimo, le coppie le
  hanno fatte spontaneamente e hanno lavorato
  tutti con entusiasmo. Ognuno ha messo qualcosa
  di se. Sono stati costruiti mondi bellissimi, con
  fiumi, montagne, case, fiori etc.
Giornali, cartoncini e il giardino ci hanno fornito il
  materiale per realizzarlo.
Piccoli
mondi
Si attivano
competenze
Messa la cupola dobbiamo decidere dove
mettere la stella polare. Prima sistemiamo lo
        zenit con un brillantino blu.
Testi sul piccolo mondo
• Per casa ho chiesto ai ragazzi di raccontare il loro piccolo mondo, in
   classe abbiamo poi condiviso i racconti insieme. Eccone alcuni:
 “Questa è una cupola che rappresenta la Terra. Dentro ci sono alberi
   case e petali di fiori per rappresentare la primavera. E' la
   rappresentazione di un mondo visto dal cielo. Deve sembrare un
   vero villaggio. All'inizio volevo costruire una città sul mare con
   piccole casette barche a vela e lunghe coste. Poi ho cambiato idea e
   ho deciso di creare un paesaggio campagnolo molto tranquillo e
   pacifico. Ho ricreato un campo di petali di margherite. Credo che ci
   servirà per osservare il cielo, i punti cardinali e tante altre cose. Per
   fare questo progetto ho lavorato da sola.”
  “La creazione rappresenta un mondo geometrico. In scala da 1 a
   1000 cm, con fiumi, una sorgente d'acqua, alberi, monti, grotte,
   fiori, erba, cioè la natura e non è inquinato dall'uomo.
La stella polare sulla cupola e lo zenit
• Altezza della stella polare sull’orizzonte: un angolo
• A matematica stavamo lavorando sugli angoli e così ho
  chiesto come misuriamo l’altezza della stella polare
  sull’orizzonte. Indicandola con il braccio abbiamo visto
  che si poteva misurare con un angolo.
• Poi con in mano il globo terrestre abbiamo lavorato sui
  casi limite e compreso che la stella polare al polo nord
  si trova allo zenit (90°) mentre all’equatore è bassa
  all’orizzonte (0°). L’idea di ragionare per casi limite,
  come insegna Emma Castelnuovo, è molto utile per
  comprendere meglio.
Cosa ho imparato io
        Non sono un’esperta di astronomia, le mie conoscenze le devo ai
   laboratori esperienziali che nel tempo ho frequentato alla casa laboratorio
   di Cenci e al cielo che ho iniziato ad osservare. Con Franco Lorenzoni,
   Nicoletta Lanciano, Rita Montinaro e tutti i partecipanti a questi corsi ho
   imparato che osservando, ragionando, costruendo modelli ci si avvicina a
   conoscere piano piano qualche segreto del cielo.
        Quindi quando lavoro su queste cose con i ragazzi sono come loro,
   cerco di capire, ovviamente le mie conoscenze sono maggiori ma sono loro
   che mi permettono di imparare ancora, che stimolano in me nuove
   domande.
Cercando di posizionare la stella
polare sulla cupola ho imparato che l’angolo
che ne indica l’altezza sull’orizzonte
corrisponde all’angolo tra l’equatore
 e la nostra posizione sulla terra,
 cioè la latitudine.
.
I nostri
 tramonti.
equinozi e
   solstizi
   queste sono le foto dei
 tramonti che ho scattato io
 durante l’anno dallo stesso
  punto di osservazione. Si
vede bene come il tramonto
          si sposta.
disegno dell’orizzonte da cui ho scattato le foto e i punti dei solstizi e equinozi.
Uscita notturna
Mentre facevamo questo lavoro più volte il
ragazzi hanno chiesto di andare a vedere il cielo
di notte. Il vicino osservatorio proponeva delle
attività ma volevo che i ragazzi vivessero questa
esperienza in modo libero. Sapevo che alcuni di
loro sarebbero stati molto felici di ricevere
spiegazioni ma altri si sarebbero annoiati. E così
a fine anno li ho invitati tutti a casa mia dove,
intorno al fuoco acceso insieme, ho letto loro la
storia di Orione, abbiamo osservato il cielo,
scoperto dove si trova la stella polare e visto
tramontare Orione.
documentiamo
•   Tutto questo lavoro ha avuto momenti di arresto, come tutti i lavori di astronomia
    dove si vuole che sia l’osservazione e il ragionamento a guidare l’apprendimento
    ha avuto tempi lunghi, a volte ci siamo persi in discussioni infinite (come quella
    per capire perché la stella polare appare fissa nel cielo). Facendo questa
    documentazione mi sono resa conto di quante discussioni abbiamo fatto.
•   A fine anno abbiamo deciso di mettere insieme tutto il lavoro, anche per dargli un
    senso logico. Con tutto il materiale raccolto, le loro idee che avevo sempre
    riscritto, le foto, abbiamo creato un libro molto grande che tutti insieme abbiamo
    decorato e sistemato.
•   Il libro è stato presentato ai genitori alla festa della scuola e con mia sorpresa è
    diventato un utilissimo strumento di verifica. Ho chiesto infatti agli alunni a coppie
    di spiegare tutto il percorso che avevamo fatto agli alunni di terza e sono stati
    molto bravi, hanno saputo spiegare e ho potuto osservare come ognuno di loro
    aveva vissuto il lavoro in modo diverso, ognuno aveva dato un suo significato alle
    varie attività, chi si è soffermato di più su un punto, chi ha visto cose che io non
    avevo visto. Ovviamente anche la piccola cupola è stata molto utile per capire e
    spiegare.
•   Ci siamo lasciati con ancora molte domande a cui rispondere, come per esempio
    qual è il cammino che il sole fa nel cielo e che spero di proseguire il prossimo anno
    giocando con le ombre.
Il libro del
     cielo
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