GUIDA EUROPEA DEL SINDACALISTA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
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INDICE Prefazione di Sergio Sorani 3 Presentazione di Judith Kirton-Darling 5 "Rinverdire" la nostra missione” di Renato Santini 6 Introduzione. Rendere più verde l’economia 7 Capitolo 1. La cultura e i nuovi valori dello sviluppo sostenibile 10 Capitolo 2. Il quadro di riferimento europeo 14 Capitolo 3. Contrattazione verde per l’economia low carbon: una via bottom-up 18 Capitolo 4. Il sindacalista dello sviluppo sostenibile nei posti di lavoro 22 Capitolo 5. Il sindacalista dello sviluppo sostenibile, le istituzioni locali e la società 30 Capitolo 6. Lavori e competenze professionali in una gusta transizione 35 Capitolo 7. Il sindacalista verde e l’azione internazionale 41 Conclusioni e ipotesi di lavoro 44 Schede Capitolo 1 47 Schede Capitolo 3 49 Schede Capitolo 4 50 Schede Capitolo 5 52 Schede Capitolo 6 58 Schede Capitolo 7 59 Presentazione dei partner del progetto 60 IT Il presente progetto ha ricevuto un finanziamento dall’Unione Europea (Linea budgetaria 04 03 03 02 Azioni di informazione e formazione per organizzazioni sindacali, bando VP/2011/002. Codice progetto: VS/2011/0188). La responsabilità dei contenuti è unicamente dell’autore e la Commissione non è responsabile in alcun modo per qualsiasi uso che possa essere fatto delle informazioni contenute nel presente documento. EN This project has received funding form the European Union (Budget heading 04 03 03 02 Information and training measures for workers' organizations, call VP/2011/002. Identification number of the project: VS/2011/0188). Sole responsibility lies with the author and the Commission is not responsible for any use that may be made of the information contained herein. FR Ce projet a reçu un soutien financier de l’Union Européenne (Ligne budgétaire 04 03 03 02 Actions de formation et d'information en faveur des organisations de travailleurs, Appel à propositions VP/2011/002. Numéro du projet : VS/2011/0188). Les contenus de ce Guide sont de la responsabilité des auteurs et la Commission Européenne n’est pas responsable de l’utilisation des informations contenus dans cette publication.
Prefazione Questa guida è stata prodotta da Ecologia e Lavoro, partner nel progetto che la CISL Toscana ha portato avanti insieme ai sindacalisti belgi, bulgari, francesi, tedeschi, greci e britannici. La guida ha lo scopo di fornire uno strumento ai lavoratori e sindacalisti in tutta Europa per costruire l’attività e l’azione sindacale per una ripresa sostenibile. La guida tratta le politiche europee in materia di cambiamento energetico e climatico e propone anche molti esempi pratici di azioni delle organizzazioni sindacali che possono essere sviluppate a livello locale e al posto di lavoro. Non è sempre facile convincere gli altri che la risposta alle crisi economica, ambientale e sociale è univoca. Queste idee nons ono sempre immediatamente accettate – abbiamo ancora bisogno dell’impegno dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei governi. Dobbiamo trovare nuove strade per affrontare le nuove sfide, e questa guida ha lo scopo di provve- dere a questo. Ringraziamenti particolari sono dovuti ai contributi esterni al sindacato: Roberto Ca- racciolo, Dirigente ISPRA (Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale), il prof. Marco Frey della Scuola Superiore S. Anna dell’Università di Pisa e Marco Gisotti, direttore scientifico di Green Factor. Un ringraziamento finale alle persone che hanno curato la stesura della Guida: Elisabetta Biliotti, Giuseppe D’Ercole, Gabriella Fenili. Sergio Sorani Ecologia e Lavoro 3
Presentazione I sindacati sono attori del cambiamento sociale posti di lavoro promuovendone ancora il valore e ed ambientale: Lavoriamo per questo! la qualità. L’Europa è in crisi su diversi fronti e ognuno rappresenta una sfida fondamentale per le orga- • Ambiente: le condizioni meteorologiche estreme nizzazioni sindacali e i loro membri. 25 milioni che abbiamo sperimentato di recente stanno di- di persone sono senza lavoro in Europa e i lavo- ventando sempre più frequenti. Sondaggi di opi- ratori stanno pagando per la crisi bancaria con nione mostrano che la maggior parte dei cittadini pesanti tagli di posti di lavoro, di salario e di ser- nell'Unione europea considera il riscaldamento glo- vizi pubblici. La metà dei giovani in paesi come bale come uno dei problemi più gravi del mondo, la Spagna e la Grecia sono disoccupati e allo con tutte le implicazioni riguardo alla perdita di stesso tempo l’insicurezza economica sta facendo biodiversità e al verificarsi di eventi meteorologici aumentare il gap tra ricchi e poveri, creando estremi. I cambiamenti climatici rappresentano un’Europa più diseguale e divisa. Inoltre l’incer- una minaccia per la pace a livello mondiale; le ri- tezza economica gioca un ruolo rispetto al disin- sorse e l’energia diventano sempre più costose e teresse delle persone per i cambiamenti climatici oggetto di conflitto. e ambientali, in un momento in cui sappiamo che stiamo spingendo il pianeta verso i suoi limiti • Finanza: il nostro sistema finanziario è in frenata. per quanto riguarda il consumo di energia e di Il nostro sistema bancario non sta lavorando per risorse naturali. l’economia reale. Non è in grado di fornire i neces- sari investimenti, nella misura adeguata, per af- Ancora, nella sfida ai cambiamenti climatici risiede frontare le sfide di lungo periodo poste dai cam- la reale possibilità per un recupero di un’economia biamenti climatici e dall’esaurimento delle risorse. sostenibile che guidi la crescita, gli investimenti e Le Nazioni Unite hanno stimato il costo per af- la creazione di nuovi lavori e professionalità. In frontare queste sfide del clima, nella misura di al- tutto questo le organizzazioni sindacali giocano un meno il 2% del PIL mondiale. Mentre siamo in ruolo chiave, come hanno dimostrato i cambia- grado di trovare facilmente risorse finanziarie per menti democratici ormai evidenti in Francia, Gre- sussidi ai combustibili fossili o alle spese militari, cia, Germania e altrove. stiamo lottando per trovare i soldi necessari per Ci sono alternative alla recessione e all’austerità. investire nelle nostre comunità e nell’ecosistema Questa guida, sviluppata con la cooperazione delle del pianeta da cui dipendiamo. organizzazioni sindacali di sette paesi (gestita dalla CISL Toscana in Italia), ha l’obiettivo di dare ai la- Come sindacati siamo impegnati per lo sviluppo voratori e ai rappresentanti sindacali strumenti per sostenibile. In passato abbiamo lavorato per la sa- costruire l’impegno e l’azione dei sindacati per uno lute e la sicurezza dei lavoratori e per la normativa sviluppo sostenibile. ambientale: dobbiamo continuare questa tradi- zione di impegno per difendere il nostro benessere In quanto sindacalisti riconosciamo di avere in futuro. Questo significa cambiare il nostro modo il dovere di essere parte della soluzione. di produrre e consumare beni e servizi, per con- Per la Confederazione Europea dei Sindacati (CES), servare le risorse, lavorare meglio ed evitare di di- l’Europa oggi è di fronte a una crisi su tre fronti. struggere gli ecosistemi vitali forniti dai nostri mari e dalle nostre foreste. Questo significa trovare ur- • Sociale: l’Europa sta raggiungendo il livello mas- gentemente delle alternative ai combustibili fossili simo di disoccupazione di sempre. Posti di lavoro, - petrolio, gas, carbone. salari, e condizioni lavorative sono minacciati. C’è stato un drammatico aumento del lavoro pre- Abbiamo bisogno di investimenti in nuove tecno- cario e insicuro in Europa, con la disoccupazione logie del futuro e in posti di lavoro e competenze giovanile che sta distruggendo le speranze di una collegate - energia solare ed eolica, veicoli elettrici generazione. Inoltre per mancanza di leadership e treni, la cattura e lo stoccaggio delle emissioni di da parte dei governi abbiamo un deficit di com- carbonio, il risparmio energetico a casa e al lavoro. petenze chiave nell’industria e nelle professioni. Parlare di efficienza energetica e dell’utilizzo delle Abbiamo bisogno di strategie per la creazione di risorse alla scala richiesta dai cambiamenti clima- 4
tici del pianeta significa insistere verso nuovi mo- finanziati. Per la CES tutti i lavoratori indipenden- delli come per esempio “l'economia circolare” nella temente dal settore, professione, genere o età hanno progettazione di prodotti che possano essere rici- un ruolo da giocare in questa transizione e nel ren- clati al termine della loro vita. Ciò significa ridurre dere più “verdi” i loro posti di lavoro. La CES è im- il consumo di materiali ed energia, riciclare molto pegnata in un approccio inclusivo. di più e riutilizzare i rifiuti come materia prima per la nuova produzione. Questa Guida europea sullo sviluppo sostenibile Per la CES, questo significa un cambiamento fon- per i rappresentanti sindacali dovrebbe essere uti- damentale e necessario per le nostre società, in cui lizzata come strumento per aiutare i sindacalisti a i sindacati hanno un ruolo fondamentale da svol- tutti i livelli nel capire meglio l'importanza di uno gere. La nostra sfida è quella di sfruttare al mas- sviluppo sostenibile – in cui la finanza lavora per il simo il potenziale per la creazione di occupazione bene comune, la crescita è rispettosa dell'ambiente, e la coesione sociale per i lavoratori e le loro fami- e la “transizione giusta” può essere promossa come glie, ma anche per evitare le eventuali conseguenze la via da seguire. La guida contiene informazioni negative ovunque esse possono verificarsi. sugli strumenti già disponibili, molti esempi di Pertanto, abbiamo sempre chiesto una “transizione “buone pratiche” dell'Unione, diritti e politiche che giusta” verso un modello di efficienza energetica e vogliamo promuovere, gli obiettivi che vogliamo dell’uso delle risorse di cui abbiamo bisogno. raggiungere. Spero che la guida si riveli utile ai sindacalisti per trovare il modo di affrontare lo svi- Ci sono 5 pilastri per questa“transizione giusta”: luppo sostenibile nelle proprie fabbriche, nei luoghi 1. Partecipazione e dialogo a tutti i livelli. di lavoro, nei propri sindacati e dimostrare il valore 2. Investimenti nella creazione e la trasformazione della voce delle persone che lavorano in questo set- di posti di lavoro attraverso politiche low carbon e tore vitale. Attraverso iniziative condotte dai soli investimenti in infrastrutture. sindacati o con la contrattazione collettiva, mi au- 3. Programmi di formazione di competenze efficaci guro che questa guida sia di ispirazione ai rappre- e gestiti in modo trasparente, tra cui il diritto indi- sentanti sindacali, che possa essere un punto di viduale alla formazione per tutti i lavoratori indi- partenza per i sindacati nel lavorare insieme per pendentemente dal tipo di contratto. promuovere soluzioni per le persone, il pianeta, e 4. Il rispetto per i sindacati e i diritti umani. Nessun non solo il profitto. lavoro può essere un lavoro verde se non è un la- voro dignitoso. Buona fortuna per i vostri sforzi nell’inverdire i vo- 5. Una rete di ammortizzatori sociali per i lavoratori stri luoghi di lavoro ovunque si trovino. negativamente colpiti dalla transizione, con politi- che attive del lavoro e sistemi di sicurezza sociale Judith Kirton-Darling (CES) 5
“Rinverdire” la nostra missione Il lavoro per la redazione della Guida europea del sindacalista per lo sviluppo soste- nibile è stata coordinata dalla CISL Toscana (insieme a IAL Toscana ed Ecologia e la- voro), sostenuto dalla CES e sei sindacati partner: • Arbeit und Leben DGB/VHS NW e.V, Germany, • Trades Union Congress, UK, • Confederation of Labour PODKREPA, Bulgaria, • EKA Athens Labour Unions Organization, Greece, • Confédération Démocratique Du Travail, France, • Fédération Générale du Travail de Belgique, Belgium. La guida ha lo scopo di fornire uno strumento ai lavoratori e sindacalisti in tutta Eu- ropa per costruire l’attività e l’azione sindacale per una ripresa sostenibile Una Guida elaborata da sindacalisti già impegnati da diversi anni sulla nuova frontiera dello sviluppo sostenibile per suscitare l’interesse di tutte le organizzazioni sindacali nell’affrontare la sfida di rendere più verde l’economia. Lo sviluppo di un’economia sostenibile è vitale per salvaguardare l’esistenza nostra e delle generazioni future sulla terra con una dimensione più equa ed inclusiva. La partecipazione a questa grande trasformazione per essere effettiva ed inclusiva deve partire da tutti i posti di lavoro. È questa l’ambizione di questa Guida verde: raggiungere tutti i posti di lavoro. L’espressione “verde” che ricorrerà in questa Guida significa volere un pianeta più verde vuole indicare un mondo più sicuro e confortevole per tutte le specie che lo abitano. Un ringraziamento particolare a Gabriella Pusztai, di IAL Toscana, per l’assidua atti- vità di coordinamento tra i partner che ha assicurato e un ringraziamento finale alla Segreteria della Cisl Nazionale, che, nella persona di Fulvio Giacomassi, ha assicurato e continua ad assicurarci pieno sostegno e fiducia Buono studio, ma soprattutto buon lavoro. Renato Santini (CISL Toscana) 6
Introduzione Rendere più verde l’economia «La crisi economica e occupazionale che stiamo vi- quinamento dell’aria che causa patologie respira- vendo mina il tessuto sociale. Per la Confederazione torie), fino ad assumere caratteri globali. europea dei sindacati (CES) c’è una chiara e urgente Le prime fenomenologie ambientali, con effetti non alternativa alla austerità: un nuovo patto sostenibile immediatamente collegabili a patologie sanitarie, per l’Europa basato su investimenti e governance so- sono state le cosiddette piogge acide. La causa di stenibile a lungo termine. Qui è il futuro del lavoro: questo fenomeno – che produceva importanti im- trasformare l’economia non solo rispetto al clima o patti sui suoli, sulla vegetazione e sulle acque in- all’energia ma affrontando contestualmente il tema terne, con riflessi sugli ecosistemi collegati e rica- dell’uso delle risorse. La nostra responsabilità di sin- dute anche di carattere economico – è da attribuire dacati va resa concreta anche formando i nostri de- essenzialmente alle emissioni di sostanze acide o legati perché possano essere protagonisti nella con- precursori di acidi, quali gli ossidi di zolfo e di trattazione anche su questi argomenti, nella consa- azoto (SOx e NOx), a seguito di processi chimici e pevolezza che i sindacati sono stakeholders impor- principalmente della combustione di idrocarburi tanti e presenti sul tema dei cambiamenti climatici e ad alto contenuto di zolfo (gli NOx derivano dal- dell’ambiente. Il movimento sindacale, il dialogo so- l’ossidazione dell’azoto contenuto nell’aria), ad ciale, sono il primo pilastro della “just transition”»(1). esempio per la produzione di energia termoelettrica Una delle raccomandazioni del rapporto Towards e per i trasporti. a greener labour market – The employment dimen- Con il tempo le tipologie di fenomeni ambientali sion of tackling climate change (Verso un mercato non desiderati si sono notevolmente accresciute. del lavoro più verde – La dimensione occupazionale Di seguito si riporta come esempio una lista di cri- all’interno della lotta ai cambiamenti climatici, ticità, utilizzata dall’Agenzia europea per l’ambiente 2010riguarda la necessità cogliere le opportunità per la redazione del rapporto periodico sullo stato occupazionali nella trasformazione “verde” del- dell’ambiente in Europa. l’economia. (2) Una definizione ristretta di “economia verde” o “la- Questioni ambientali voro verde” rischia di non cogliere pienamente le • Gas a effetto serra e cambiamento climatico ripercussioni sull’economia e soprattutto sull’oc- • Distruzione dell’ozono cupazione date dalla “just transition”, che influen- • Biodiversità zerà quantità, distribuzione e qualità del lavoro, in • Inquinamento atmosferico transfrontaliero modo “comparabile alle sfide della globalizzazione, • Sostanze pericolose dell’evoluzione tecnologica e dell’invecchiamento • Stress idrico della popolazione” (Strategia Europa 2020). • Degrado del suolo • Rifiuti Perciò emerge la necessità per il sindacato europeo • Rischi tecnologici e naturali e per i sindacati nazionali che vi aderiscono di fo- • Organismi geneticamente modificati calizzare l’attenzione su strategie occupazionali ap- • Salute umana propriate che tengano testa ai cambiamenti clima- • Aree urbane tici e favoriscano politiche ambientali employment- • Aree costiere e marine friendly: valorizzare l’attività sindacale nella costru- • Aree rurali zione di un’economia che contrasti i cambiamenti • Aree montane climatici significa sviluppare la dimensione sociale del cambiamento, portare la strategia europea a Le prime quattro criticità elencate hanno un ca- contatto diretto con i lavoratori e i cittadini che rattere più marcatamente globale e quindi non pos- contribuiscono in prima persona alla sua efficacia sono essere affrontate a livello di singolo Stato, ma e, in gran parte, la determinano. richiedono un accordo praticamente tra tutte le Le criticità ambientali Gli effetti ambientali dello sviluppo industriale , , 1) Dall’intervento di Judith Kirton-Darling, Firenze, 19/01/2012 2) http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=89&new- si sono manifestati dapprima in ambiti locali, per i sId=970&furtherNews=yes loro riflessi sulla salute dell’uomo (ad esempio in- http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=6438&langId=en 7
nazioni della Terra e ciò rende più difficile fron- gente da affrontare, sia l’immagine a grandi linee teggiarle, come purtroppo si sta verificando nei del contesto ampio in cui ci si muove, sia l’oppor- fatti per la Convenzione globale sui cambiamenti tunità di cogliere le azioni dirette al proprio quoti- climatici. diano che si possono davvero realizzare. Ulteriori difficoltà nel fronteggiare queste criticità Il breve quadro di documenti e normative che segue risiedono nella loro stretta interconnessione, che evidenzia quindi l’impegno degli organismi inter- richiede un approccio integrato, al fine di evitare nazionali, dell’Unione Europea, degli Stati membri che una certa problematica che interessa un deter- e del sindacato europeo nella lotta ai cambiamenti minato contesto territoriale e una specifica matrice climatici e costituisce un riferimento non esaustivo ambientale (3) si trasferisca a un altro contesto o a per approfondimenti. un’altra matrice. Un esempio di approccio non ef- Per una continuità di aggiornamento a livello eu- ficace all’abbattimento degli ossidi di azoto e di ropeo possono essere utili i materiali della direzione zolfo nelle emissioni atmosferiche è stato l’impiego generale Azione per il Clima (4), che ha una new- di desolforatori e denitrificatori alla bocca di ca- sletter, la rivista trimestrale L’ambiente per gli eu- mino. In tal modo si è sì ottenuta una riduzione ropei. La rivista è disponibile gratuitamente in delle emissioni in atmosfera, ma sono state pro- molte lingue. (5) dotte notevoli quantità di materiali solidi che an- davano gestiti come rifiuti. I riferimenti di base • A partire dalla convenzione dell’ONU sotto- I cambiamenti climatici, ad esempio, sono i pre- scritta nella Conferenza mondiale di Rio de Ja- cursori di un numero rilevante di effetti ambientali. neiro del 1992, tutti i Paesi del mondo sono im- In generale essi comportano stravolgimenti negli pegnati nella lotta ai cambiamenti climatici e al habitat (desertificazione, innalzamento dei livelli riscaldamento globale per le conseguenze del co- del mare, riduzione dei fronti glaciali) con conse- siddetto effetto serra. (6) guenze in primo luogo sulla biodiversità. • Tutta la comunità internazionale ha recente- Si possono manifestare quindi situazioni di perdita mente riconfermato, nella COP 17 di Durban di specie, ma anche la comparsa di specie aliene in (2011), la necessità di contenere il riscaldamento ambiti territoriali nuovi (si pensi alla zanzara tigre), globale almeno sotto la soglia di aumento di 2°C con conseguenze anche sul piano sanitario. nel secolo, se non fosse possibile limitarla a +1,5°, ipotesi da preferire, secondo gli scienziati, per Rompere la catena evitare il manifestarsi di eventi irreversibili nel- La chiave per la soluzione di questa catena di que- l’ambito del controllo delle manifestazioni stioni si trova nella qualità e quantità del cambia- estreme dovute ai cambiamenti climatici. (7) mento dell’economia e, quindi, nella trasforma- • L’Unione Europea ha definito obiettivi vinco- zione del mondo del lavoro e del sistema di tutela lanti per gli Stati membri al 2020 e una prima che come sindacati vi portiamo. Dobbiamo essere road map al 2050 per la propria economia low in grado di negoziare con competenza aggiungendo carbon. (8) i temi della lotta ai cambiamenti climatici e delle • Gli obiettivi dell’ Europa 20-20-20 sono: altre criticità ambientali nel nostro bagaglio di co- noscenze, essere in grado di cogliere le nuove op- 3) Con il termine matrice ambientale si intende riferirsi a una delle portunità e di utilizzarle per nuovi strumenti di diverse componenti e sottocomponenti in cui è articolato l’am- crescita dei diritti. Negoziare e lavorare per una biente. Quando si affronta un’attività di valutazione di impatto o società low carbon significa rinnovare e rinvigorire di reporting ambientale, di norma si adotta uno schema, secondo il quale i fattori che intervengono nelle fenomenologie ambientali la nostra missione di sindacalisti per una società sono essenzialmente: le cause di alterazione (pressioni e determi- più equa e più responsabile verso giovani, donne e nanti), lo stato di qualità dei bersagli di tali alterazioni e infine le uomini di oggi e di domani. riposte, ovvero le contromisure che vengono messe in atto per evi- tare o almeno ridurre gli effetti (impatti) di tali alterazioni. In tale schema le matrici sono i bersagli delle pressioni, ovvero le risorse Siamo consapevoli della difficoltà di produrre e idriche (acque interne superficiali e sotterranee), il mare, l’atmo- proporre una guida di livello europeo che rispecchi sfera, il suolo, la vegetazione e la fauna, ecc. una diversità di tradizioni sindacali dei diversi paesi 4) http://ec.europa.eu/environment europei così come i sistemi regolatori differenti di 5) http://ec.europa.eu/environment/news/efe/index.htm 6) http://europa.eu/legislation_summaries/development/sectoral_de- questi paesi . velopment_policies/l28102_it.htm Ma comunque crediamo che è necessario avere 7) http://unfccc.int/meetings/durban_nov_2011/meeting/6245.php una’impronta conoscitiva comune per poter fornire 8) http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/ a coloro che si approcciano a questo tema, così ur- 11/272&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en 8
- La riduzione di 20 per cento delle emisssioni sponsabilità generale verso la propria comunità dei gas a effetto serra ristetto ai livelli del 1990 ispirano la storia e la costituzione di ciascuno di - Almeno il 20 per cento del consumo energetico essi. deve provenire da energie rinnovabili Per alcuni sindacati l’azione principale si sviluppa - La riduzione di 20 per cento dell’uso dell’energia soprattutto nei posti di lavoro, mentre per altri è grazie al miglioramento dell’efficienza energe- prevalente l’azione svolta sul territorio e nei con- tica fronti delle istituzioni sia locali che nazionali. • La Strategia Europa 2020 è la strategia europea Questa Guida vuole essere utile a tutti i sindacalisti per il prossimo decennio, In un mondo in conti- europei che avvertono la necessità di intervenire o nuo cambiamento, l’UE punta verso un economia migliorare la loro azione sui temi ambientali e, “intelligente, sostenibile e inclussiva” . La strategia quindi, di accrescere le proprie competenze in que- dovrà aiutare l’Europa a superare la crisi, sia a li- sto ambito. vello interno che a livello internazionale, favo- La Guida non si sostituisce alla scelta organizzativa rendo la competitività, la produttività, il poten- dei singoli sindacati nazionali, se favorire la quali- ziale di crescita, la coesione sociale e la conver- ficazione di sindacalisti verdi, cioè più specifica- genza economica. Introdurrà riforme di medio- mente preparati e specializzati sui temi ambientali, lungo termine che aiuteranno la crescita e l’oc- oppure favorire una cultura e un orientamento am- cupazione e assicurerà la sostenibilità delle fi- bientale di carattere più generale e più diffuso sul nanze pubbliche. Tutte le politiche comuni, in piano della capacità di azione. Ogni sindacato spe- particolare la politica agricola comune e la poli- cificherà, sulla base della sua storia, delle sue tra- tica di coesione, dovranno allinearsi con la nuova dizioni oppure anche sul piano dell’innovazione e strategia. anche della sperimentazione, le forme organizza- • La CES, la Confederazione dei Sindacati Eu- tive e di ruolo che riterrà più opportune e necessa- ropei, ha recepito gli obiettivi della Strategia Eu- rie. ropa 2020 e vuole partecipare con i sindacati e gli oltre 60 milioni di lavoratori associati alla rea- Il sindacalista verde è l’elemento di partenza perché lizzazione di tutti i suoi obiettivi. (9) si possa proporre un percorso bottom-up rispetto • La CES e i sindacati nazionali associati hanno alle politiche ambientali dell’Unione Europea che, assunto anche gli obiettivi dell’economia low car- come abbiamo visto in premessa, interagiscono bon (UE Climate Pakcage, 20-20-20) come occa- profondamente con i cambiamenti nel mondo del sione per la crescita dell’occupazione, dell’inno- lavoro e dell’economia. È il sindacalista verde che vazione e dello sviluppo più equamente distri- sente l’esigenza di indagare come i provvedimenti buito sul territorio europeo. (10) di lotta ai cambiamenti climatici insistono sull’eco- nomia e dare valore al fatto che i lavoratori possano Questa Guida europea del sindacalista per lo svi- essere agenti essenziali di questo cambiamento. luppo sostenibile incoraggia la partecipazione di- retta delle OO.SS. e dei lavoratori nella realizza- zione di queste iniziative strategiche. La Guida vuole favorire la comprensione delle problematiche ambientali e la conoscenza delle metodologie e delle tecniche di intervento per il raggiungimento degli obiettivi indicati dall’Unione Europea. Chi è il sindacalista dello sviluppo sostenibile «Il messaggio che accompagna il delegato sindacale verde nel panorama della “just transition” è che nella tua azienda, nel tuo territorio, tu puoi far cambiare le cose. Si tratta di ampliare l’orizzonte dei sindacalisti verso temi che rappresentano non solo la necessità ma anche l’opportunità per un si- stema economico più stabile e competitivo» (11). Diverse sono le tradizioni che regolano l’attività 9) http://www.etuc.org/r/6 10) http://www.ituc-csi.org/IMG/pdf/2CO_10_Sustainable_develop- sindacale nei diversi Paesi europei, anche se i prin- ment_and_Climate_Change_03-10-2.pdf; http://www.etuc.org/a/9159 cipi dell’autonomia, della democrazia e della re- 11) Dall’intervento di Sebastian Storme, Firenze, 19/1/2012. 9
Capitolo 1. La cultura e i nuovi valori dello sviluppo sostenibile Lo sviluppo del concetto di sostenibilità sieme degli ecosistemi, (12) attraverso l’utilizzo di Spesso al termine ambiente vengono attribuiti si- strumenti normativi diversificati sia di tipo vinco- gnificati diversi in funzione del contesto trattato. lante (in misura limitata) sia di mero indirizzo e di In particolare è prevalsa nel passato una concezione raccomandazione (soft law). sanitaria dell’ambiente che non riconosce a que- Successivamente, con la prima Conferenza mon- st’ultimo un’importanza autonoma, bensì subordi- diale sull’ambiente (tenutasi a Stoccolma nel 1972), nata agli effetti sanitari che determina. è stato avviato l’UNEP, il Programma Ambientale Questo tipo di concezione, ancora presente in delle Nazioni Unite, soprattutto con compiti di pro- buona parte della normativa finora prodotta, risulta mozione e di stimolo nei confronti dei governi e attualmente superata. L’ambiente ha ormai rag- delle agenzie internazionali. giunto una posizione di completa autonomia ri- Nel 1983 le Nazioni Unite hanno dato vita alla spetto ad altre problematiche legate allo sviluppo Commissione mondiale per lo Sviluppo e l’Am- e alla vita dell’uomo. Per questo motivo è sempre biente, da cui nel 1987 è derivato l’ormai classico più considerato come un insieme di risorse che de- Our Common Future, più noto come Rapporto vono essere salvaguardate innanzitutto come tali Bruntland (dal nome di Gro Harlem Brundtland, e, in subordine, per l’uso che se ne può fare. la prima ministra norvegese che presiedeva allora la Commissione). Questo è il presupposto del nuovo approccio alle La definizione classica dello sviluppo sostenibile politiche di tutela dell’ambiente denominato svi- è: “lo sviluppo che soddisfi le esigenze del presente luppo sostenibile: uno sviluppo economico e sociale senza compromettere la capacità delle future ge- capace di salvaguardare i beni e le risorse dell’am- nerazioni di soddisfare quelle dell’avvenire” (Rap- biente. porto Brundtland, 1987) Una prima oggettivazione del processo di matura- Di fronte ad un sempre più evidente inquinamento zione istituzionale e politico-culturale in tale dire- globale dell’atmosfera e dell’ambiente, ad una pia- zione è costituita senza dubbio dal National Envi- neta vivendo al di là delle sue possibilità, il rapporto ronmental Policy Act (NEPA), approvato dal Con- promuove con grande rilievo la nozione di sviluppo gresso degli Stati Uniti alla fine del 1969, in cui sostenibile, un tipo di “sviluppo che soddisfi le esi- l’ambiente assume valenza autonoma, distinta e genze del presente senza compromettere la capacità non più dipendente, ad esempio, dalle problemati- delle future generazioni di soddisfare quelle dell’av- che sanitarie (che, come altre problematiche, hanno venire” e, quindi, in grado di garantire nel tempo strette relazioni con esso). L’atto definisce la poli- l’equilibrio nei rapporti tra uomo, risorse e ambiente. tica ambientale nazionale promuovendo il miglio- La Commissione è del parere che la diffusa povertà ramento dell’ambiente, con il President’s Council non sia più inevitabile: lo sviluppo sostenibile im- on Environnemental Quality. pone di soddisfare i bisogni fondamentali di tutti e A seguito del NEPA, si è registrata la creazione, di estendere a tutti la possibilità di attuare le pro- dapprima negli USA e poi negli altri Paesi, non prie aspirazioni a una vita migliore. Un mondo in solo di norme e di indirizzi programmatici, ma an- cui la povertà sia endemica sarà sempre esposto a che di istituzioni “specializzate”, quali ministeri e catastrofi ecologiche e d’altro genere. Il soddisfaci- agenzie ad hoc, punti di riferimento, di orienta- mento di bisogni essenziali esige non solo una mento, di promozione e di attuazione-gestione delle nuova era di crescita economica per nazioni in cui politiche ambientali. la maggioranza degli abitanti sono poveri, ma an- La consapevolezza della complessità, della varia- che la garanzia che tali poveri abbiano la loro giusta bilità nel tempo e nello spazio, dell’incertezza e, parte delle risorse necessarie a sostenere tale cre- soprattutto, del carattere spesso globale delle pro- scita. Una siffatta equità dovrebbe essere coadiu- blematiche ambientali ha spinto la comunità in- vata sia da sistemi politici che assicurino l’effettiva ternazionale, attraverso le sue organizzazioni, a partecipazione dei cittadini nel processo decisio- elaborare e a proporre principi-guida generali ca- nale, sia da una maggior democrazia a livello delle paci di ispirare e orientare le politiche dei singoli scelte internazionali. Stati. In tal modo questi ultimi sono messi nelle condizioni di contribuire in modo organico e non 12) Per ecosistema si intende l’insieme delle componenti biotiche (animali e vegetali) e abiotiche (suolo, acqua, ecc..) poste in una contraddittorio al comune fine della tutela dell’in- relazione di causalità ben definita che ne consente la sostenibilità. 10
gli strumenti normativi e istituzionali da appron- Il concetto di sviluppo sostenibile comporta tare. l’accettazione della nozione di limiti, non in La terza parte individua gli specifici ruoli di una termini assoluti e definitivi ma in quanto im- serie di gruppi sociali, con i quali i governi do- posti dall’attuale stato della tecnologia e del- vranno rafforzare la collaborazione, ai fini dello l’organizzazione sociale, dalla disponibilità delle sviluppo sostenibile, tra cui le donne, i bambini e i risorse economiche e dalla capacità della bio- giovani, i lavoratori e i sindacati, gli agricoltori, il sfera di assorbire gli effetti delle attività umane. mondo della ricerca scientifica e quello delle attività La tecnologia e l’organizzazione sociale pos- produttive. Emerge qui l’esigenza di favorire ap- sono però essere gestite e migliorate per inau- procci negoziali, di coinvolgimento partecipativo gurare una nuova era di sviluppo del benessere dei vari soggetti nelle politiche ambientali, verso il e “benvivere” personale e collettivo superamento delle ottiche di mero Command and Control (13) che le hanno sinora caratterizzate. L’analisi di dettaglio degli strumenti di esecuzione In ultima analisi, però, lo sviluppo sostenibile, lungi del programma costituisce la quarta e ultima se- dall’essere una definita condizione di armonia, è zione. Si va dagli strumenti finanziari – quali quelli piuttosto un processo di cambiamento tale per cui di aiuto ai Paesi in via di sviluppo da parte di quelli lo sfruttamento di risorse, la direzione degli inve- più avanzati, con l’incremento della quota di PIL stimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico da destinare a tali scopi – a quelli scientifici e tec- e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti nologici, dal potenziamento delle iniziative forma- con i bisogni futuri oltre che con quelli attuali. tive e informative di massa alla predisposizione e all’ottimale utilizzazione di specifici strumenti isti- Conferenza di Rio – Gli strumenti e i principi tuzionali e normativi. fissati a Rio Nel corso della suddetta Conferenza sono state va- Un indirizzo più articolato nella definizione delle rate due convenzioni internazionali firmate dalla vie per uno sviluppo sostenibile è contenuto in un maggior parte dei governi riuniti a Rio: la Conven- documento elaborato nell’ambito della Conferenza zione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti mondiale su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro Climatici e la Convenzione sulla Biodiversità. (1992): l’Agenda 21, ovvero l’agenda delle cose da La prima ha lo scopo di stabilizzare la presenza fare nel ventunesimo secolo per conseguire gli nell’atmosfera di gas a effetto serra a livelli tali da obiettivi di uno sviluppo sostenibile. non sconvolgere il sistema climatico globale. Essa individua in primo luogo una dimensione so- La seconda richiede che tutti i Paesi adottino stra- ciale ed economica delle questioni ambientali. tegie e strumenti per conservare la varietà di specie Per quanto riguarda i Paesi industrialmente avan- viventi e garantiscano che i benefici risultanti dal- zati, vengono tratteggiate le linee di una profonda l’uso della diversità biologica vengano divisi equa- modificazione, in senso sostenibile, dei modelli di mente. vita prevalenti. Dalla Conferenza, che pure ha mostrato notevoli Per i Paesi arretrati, viene definito un programma limiti sul piano politico-diplomatico, sono emersi di crescita economica non distruttiva dell’ambiente, quindi importanti contributi alla definizione dei basato sulla lotta alle profonde disparità sociali, problemi, all’individuazione delle soluzioni e alla sul controllo demografico, sulla vivibilità delle diffusione dei temi portanti di una nuova cultura grandi aree urbane, ecc. ambientale. Una parte, più marcatamente tecnica, è costituita In particolare la collocazione delle problematiche dal programma ambientale per la conservazione e in un orizzonte temporale intergenerazionale ha gestione delle risorse al fine dello sviluppo, che favorito l’affermazione del cosiddetto “approccio comprende temi quali la protezione dell’atmosfera, precauzionale”, secondo cui, “in presenza di mi- la gestione integrata del territorio, la lotta alla de- nacce di danni gravi, l’incertezza scientifica non forestazione, alla desertificazione e alla siccità, deve servire a giustificare ritardi nell’adozione di l’agricoltura sostenibile, la diversità biologica, la provvedimenti efficaci per la prevenzione del de- protezione delle acque e la gestione ottimale, da grado ambientale”. un punto di vista ecologico, delle sostanze tossiche Un approfondimento del concetto di sostenibilità e dei rifiuti di ogni genere. Per ogni tema, l’Agenda definisce gli obiettivi, le 13) Il Command and Control è una forma di gestione delle attività di tutela dell’ambiente basata sull’imposizione di definite norme e attività che gli Stati dovranno intraprendere per prescrizioni (command) e nella successiva verifica della loro os- realizzarli, i mezzi tecnici e finanziari necessari, servanza (control). 11
Comunità è la promozione di “uno sviluppo armo- Riquadro 1. Criteri ecologici per l’utilizzo nioso ed equilibrato delle attività economiche [...] dello spazio ambientale una crescita sostenibile, non inflazionistica e che ri- a. L’utilizzo di una risorsa rinnovabile non spetti l’ambiente”, e laddove, nell’art. 130 R, para- può essere più rapido del suo ritmo di rin- grafo 2, si individua un obiettivo importante nel- novamento. l’interiorizzazione dei principi di tutela dell’am- b. L’emissione di materiali non può essere biente da parte delle altre politiche comunitarie. maggiore della capacità di assorbimento Inoltre, nell’art. 174, afferma: “le politiche comu- dell’ambiente. nitarie dell’ambiente…devono essere basate sul c. L’utilizzo di risorse non rinnovabili deve principio di precauzione e sui principi di azioni essere ridotto al minimo; esse devono essere preventive”. utilizzate nella misura in cui viene creato un In coerenza con tali assunti fondamentali, i principi sostituto fisico di equivalente livello funzio- dello sviluppo sostenibile e le linee principali per nale sotto forma di risorse rinnovabili. l’attuazione di politiche a esso ispirate sono trava- d. Il tempo degli interventi umani deve es- sati nella risoluzione del Consiglio del 1° febbraio sere in rapporto equilibrato col tempo dei del 1993, in cui viene adottato il V Programma processi naturali, sia dei processi di decom- d’azione ambientale. Il programma prevede che gli posizione dei rifiuti che dei ritmi di rigene- interventi di tutela siano rivolti a tutti i settori eco- razione delle materie prime rinnovabili o nomici, propugna il progressivo superamento degli degli ecosistemi. stili di governo dell’ambiente di tipo Command and Control verso forme consensuali e partecipative, e adotta, nella predisposizione degli strumenti ri- spondenti a tali finalità, un approccio preventivo integrale, basato sul già citato principio precau- Riquadro 2. Principi per l’utilizzo delle ri- zionale e sull’analisi del ciclo di vita dei prodotti. sorse Con il successivo Programma (VI) d’azione am- 1. Principi di rigenerazione: bientale, varato nel 2002 e di durata decennale, • una risorsa rinnovabile può venire utiliz- questo approccio viene rafforzato. In particolare zata solo nella misura in cui nello stesso vengono individuate le aree prioritarie di intervento periodo si rigenera. (Cambiamenti climatici, Natura e biodiversità, Am- • nell’ambiente non può venire rilasciata biente e salute e qualità della vita, Risorse naturali una quantità di sostanze maggiore di e rifiuti), si fissano principi e scopi globali (sussi- quella che vi possa essere assorbita. diarietà, chi inquina paga, ecc.) e sono promosse numerose iniziative in linea con i dettati del- 2. Principio di utilizzo: l’Agenda 21 (trasferimento di tecnologie pulite ai • l’utilizzo di energia e di materiali deve es- Paesi candidati, collaborazione e partenariato con sere ridotto a un livello a basso rischio. le parti sociali, modelli di consumo e produzione sostenibili, ecc.). A differenza dell’ONU (o altri organismi interna- zionali che in genere non hanno i poteri necessari dal punto di vista ecologico è stato condotto dal per garantire il rispetto e l’applicazione delle pro- Wuppertal Institut. (14) Nei riquadri 1 e 2 sono ri- prie deliberazioni), l’UE è un vero e proprio orga- portati, rispettivamente, criteri e principi per la so- nismo sovranazionale che dispone di strumenti in stenibilità, come esito di tale studio. Nella scheda, grado di vincolare gli Stati membri all’attuazione l’Isola di Pasqua viene illustrato un caso di sviluppo delle proprie politiche. In campo ambientale, nel non sostenibile a supporto di queste teorie. corso degli anni, l’intervento normativo dell’UE ha assunto dimensioni assai rilevanti e una sua orga- nicità. Esso si è dispiegato soprattutto attraverso Gli strumenti di attuazione dello sviluppo l’emanazione di direttive, che fissano gli obiettivi sostenibile in Europa Con il Trattato sull’Unione è stato compiuto un im- 14) Il Wuppertal Institut conduce ricerche per committenti pubblici portante passo in avanti verso lo spostamento dei e privati. Occupa alcune decine di economisti, tecnologi, climato- temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile al logi, chimici, fisici, biologi, sociologi e storici della cultura. I di- partimenti sono cinque: Politica del clima, Flussi di materiali e centro del processo politico, laddove, nell’art. 2, si cambiamenti di struttura, Energia, Trasporti, Nuovi modelli di be- stabilisce che uno degli obiettivi fondamentali della nessere. Presidente dell’Istituto è il prof. Ernst von Weizacker. 12
degli interventi, lasciando ai singoli Stati autono- Una definizione originale dal mondo mia nel definire le modalità di attuazione mediante del lavoro un atto di recepimento, ma anche di decisioni, vin- Dalle elaborazioni legislative dell’Unione Europea colanti solo per gli Stati destinatari, e di regola- sui principi e i contenuti dello sviluppo sostenibile menti, dotati di validità diretta per tutti gli Stati sono scaturiti diversi progetti, iniziative e defini- membri. Attualmente, tali interventi trattano tutti zioni da parte di tutti i diversi soggetti e protagoni- i principali campi di interesse della politica am- sti della vita economica, sociale e culturale europea. bientale, quali ad esempio l’inquinamento dei vari Poche sono state quelle condivise da più soggetti. comparti, la gestione dei rifiuti, la difesa del suolo, Vogliamo evidenziare di seguito e richiamare una del mare e delle coste, la protezione della flora e delle poche definizioni che sono state invece co- della fauna, la riqualificazione dell’ambiente ur- struite e condivise nell’ambito delle relazioni indu- bano, la gestione del territorio (attraverso la valu- striali del sistema delle imprese e delle organizza- tazione di impatto ambientale), la prevenzione dei zioni sindacali dei lavoratori: il concetto dinamico rischi industriali, la qualità ambientale dei prodotti del Contratto nazionale dei lavoratori della chimica (Ecolabel) e dei processi produttivi (Ecoaudit). in Italia (maggio 2006). «Sviluppo sostenibile e In generale si assiste alla definizione di misure, di strategia ambientale. Le Parti riconoscono che lo natura legislativa e regolatoria, di programmazione sviluppo sostenibile, inteso come l’integrazione e di incentivazione-disincentivazione, finalizzate a equilibrata e dinamica dei principi della crescita una maggiore responsabilizzazione dei produttori economica, della protezione ambientale e del- e dei consumatori. l’equità sociale, è il punto di riferimento per la co- Rispetto ai primi si opera con strumenti di tipo vo- struzione di una coerente strategia ambientale». lontario, del tipo EMAS ed Ecolabel (vedi capitolo Questa definizione di sviluppo sostenibile basato 3), e di tipo impositivo, con il principio di chi in- sull’equilibrio dinamico dei fattori economici, so- quina paga o l’obbligo alla chiara descrizione delle ciali ed ambientali rappresenta una delle definizioni caratteristiche dei prodotti, ad esempio con il Re- più efficaci, convincenti e veritiere riguardo a que- golamento di Registrazione, Evaluazione, Autoriz- sto concetto, in quanto assegna a all’intelligenza, zazione e restrizione dei materiali chimiche (RE- alla sensibilità e alla responsabilità di tutti i prota- ACH). Nel Regolamento REACH sulle sostanze chi- gonisti dell’economia, del lavoro e dell’ambiente il miche trova piena attuazione il principio di respon- compito di ricercare sempre l’equilibrio fra i tre sabilità primaria del produttore sui prodotti im- fattori portanti senza mai trascurarne alcuno. messi nel mercato. Mentre precedentemente era lo Inoltre questa definizione riconosce come in alcuni Stato che doveva controllare gli eventuali effetti ambiti (ad esempio il ricco mondo industriale oc- dannosi delle sostanze chimiche immesse nel mer- cidentale) deve essere maggiore la responsabilità cato, d’ora in poi i produttori devono depositare verso l’ambiente, mentre in altri ambiti (ad esempio documentazione e prescrizioni sull’uso delle so- i paesi più poveri) deve essere riconosciuta legittima stanze prodotte. Il principio precedentemente va- la maggiore preoccupazione per il sociale, come leva solo per la chimica farmaceutica. riguardo al problema della povertà. Ma il tema Un’ampia applicazione della responsabilità “allar- della tutela dell’ambiente deve essere comunque gata” del produttore è stata definita nell’ultima di- presente, anche se con un peso e un costo differen- rettiva sui rifiuti. Da qui l’obbligo del recupero degli ziato tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri. imballaggi e dei rifiuti degli apparecchi elettrici ed L’equilibrio giusto appartiene alla responsabilità elettronici da parte dei rispettivi produttori. delle diverse nazioni e territori e nel tempo può e Uno degli obiettivi primari che si vogliono conse- deve cambiare e quindi essere dinamico. guire, che poi è il fondamento dello sviluppo soste- nibile, è favorire produzioni e consumi a bassissimo consumo di risorse. In tal senso nel tempo si assiste al rapido passaggio dall’approccio dalla culla alla tomba, che esprime la volontà di controllare gli ef- fetti ambientali dei prodotti dalla loro nascita fino al disuso, a quello dalla culla alla culla, che enfatizza l’esigenza di favorire nei processi produttivi il mas- simo recupero, con lo sviluppo del principio della circolarità nell’uso delle risorse riproponendo il ci- clo di vita naturale delle risorse del mondo vegetale e animale. 13
Capitolo 2. Il quadro di riferimento europeo La strategia dello sviluppo dell’Europa al 2020 novabili, fissando obiettivi nazionali obbligatori (1) pone tre obiettivi: ma differenziati tra Paese e Paese, in rapporto alle diverse condizioni di partenza e alle possibilità di 1. una crescita intelligente, sviluppando un’econo- sviluppo dei mix energetici preesistenti. Per quanto mia basata sulla conoscenza e l’innovazione; riguarda il settore dei trasporti, è invece unico 2. una crescita sostenibile, rendendo la produzione l’obiettivo vincolante: raggiungere la quota del 10% più efficiente e competitiva, a bassa emissione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. di carbonio; Gli Stati membri sono tenuti ad adottare un piano 3. una crescita inclusiva, promuovendo un alto di azione nazionale (entro il 30 giugno 2010) al tasso di occupazione per favorire coesione so- fine di raggiungere gli obiettivi assegnati, pren- ciale e territoriale. dendo in considerazione anche gli effetti di tutte le altre misure adottate a favore dell’efficienza ener- Questi obiettivi saranno valutati sulla base di cin- getica sul consumo finale di energia: più alta infatti que traguardi principali rappresentativi a livello di sarà la riduzione dei consumi energetici totali, UE: meno energia da fonti rinnovabili sarà necessario • il 75% delle donne e degli uomini compresi tra produrre per centrare il target assegnato. I piani 20 e 64 anni deve avere un lavoro; nazionali devono inoltre prevedere la riforma dei • il 3% del PIL dell’Unione deve essere investito in regimi di pianificazione e fissazione delle tariffe, a Ricerca e Sviluppo (R&S); favore dell’energia da fonti rinnovabili. • devono essere raggiunti i traguardi “20/20/20” in Gli Stati membri possono prevedere scambi di materia di clima ed energia; quote di energia da fonti rinnovabili attraverso “tra- • il tasso di abbandono scolastico deve essere infe- sferimenti statistici”, possono collaborare con pro- riore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve getti comuni e possono stabilire accordi di coope- avere una laurea o un diploma; razione con Paesi terzi per la produzione di energia • 20 milioni di persone in meno devono essere a ri- sostenibile, a condizione che l’elettricità sia pro- schio povertà. dotta con impianti di nuova costruzione, sia con- sumata nell’UE e non abbia beneficiato di alcun Per ognuno di questi traguardi il sindacato rap- altro incentivo. Entro il 31 dicembre 2011, e suc- presenta un portatore di interessi collettivi (stake- cessivamente ogni due anni, gli Stati membri sono holder) ineludibile, direttamente coinvolto nel tenuti a presentare una relazione sui progressi ot- mondo del lavoro (occupazione e lavoro dignitoso, tenuti: la Commissione verificherà e controllerà i formazione, innovazione e sviluppo), nelle azioni Piani e le relazioni presentati e, se necessario, pro- per il miglioramento della qualità della vita e tutela porrà misure correttive. Gli Stati membri devono delle fasce di popolazione a rischio povertà ed inoltre assicurarsi che le informazioni sulle misure emarginazione. di sostegno all’efficienza energetica e alla produ- zione di energia da fonti rinnovabili siano messe a La Direttiva 20-20-20 disposizione di tutti i soggetti interessati (consu- Il Piano europeo su clima ed energia (European matori, imprese edili, installatori, architetti e for- Union climate and Energy Package) (2) consiste in nitori di sistemi energetici) e sono tenuti ad elabo- una serie di misure adottate dal Parlamento euro- rare programmi di informazione, sensibilizzazione, peo nel dicembre 2008, con le quali si affrontano i orientamento e formazione per i cittadini in merito problemi dell’approvvigionamento energetico, dei ai benefici relativi allo sviluppo e all’impiego di cambiamenti climatici e dello sviluppo industriale energia da fonti rinnovabili. sostenibile. Con la Direttiva 2009/28 si sono resi vincolanti gli La Road Map al 2050 obiettivi del pacchetto Clima-Energia circa la riduzione La comunicazione della Commissione dell’8 marzo del 20% delle emissioni di CO2, l’aumento del 20% della produzione di energia da fonti rinnovabili, e la 1) http://ec.europa.eu/europe2020/index_en.htm crescita dell’efficienza e del risparmio energetico. (3) 2)http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/ 08/33&format=HTML&aged=1&language=EN&guiLanguage=fr La finalità è quella di disegnare un quadro comune 3)http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri= europeo per la produzione di energia da fonti rin- OJ:L:2009:140:0016:0062:it:PDF 14
g LA ROAD MAP DELLA UE greenhouse gases emissions in the Ue Definizioni (art. 2 Direttiva 2009/28/CE) 100% 100% “Energia da fonti rinnovabili: energia proveniente da fonti rinnovabili non fossili, 80% Settore dell'elettricità 80% vale a dire energia eolica, solare, aeroter- Politica attuale mica, geotermica, idrotermica e oceanica, 60% Settore residenziale e terziario 60% idraulica, biomassa, gas di discarica, gas re- Industria siduati dai processi di depurazione e bio- 40% 40% gas”. Trasporti “Consumo finale lordo di energia: i pro- 20% 20% dotti energetici forniti a scopi energetici al- Agricoltura (emissioni non CO2) l’industria, alle famiglie, ai trasporti, ai ser- Altri settori (emissioni non CO2) 0% 0% vizi, compresi i servizi pubblici, all’agricol- 1990 2000 2010 2020 2030 2040 2050 tura, alla silvicoltura e alla pesca”. (…) “Regime di sostegno: strumento, regime o • La mobilità sostenibile: già nel 2030 le emis- meccanismo applicato da uno Stato mem- sioni generate dal trasporto su strada, ferroviario bro, o da un gruppo di Stati membri, inteso e per vie navigabili interne potrebbero essere ri- a promuovere l’uso delle energie da fonti portate al livello del 1990 mediante l’utilizzo ot- rinnovabili riducendone i consumi, aumen- timale delle reti di trasporto, lo sviluppo delle tando i prezzi a cui possono essere vendute tecnologie dei motori ibridi, l’efficienza energe- o aumentando, per mezzo di obblighi in ma- tica dei veicoli, l’elettrificazione e i biocarburanti teria di energie rinnovabili o altri mezzi, il sostenibili di seconda e terza generazione. volume acquistato di dette energie. Ciò com- • L’ambiente edificato, migliorando l’efficienza prende, ma non in via esclusiva, le sovven- energetica nell’edilizia, al fine di ottenere un ab- zioni agli investimenti, le esenzioni o gli battimento delle emissioni di gas serra del 90% sgravi fiscali, le restituzioni di imposta, i re- nel 2050; a tale scopo, il consumo energetico gimi di sostegno all’obbligo in materia di dei nuovi edifici dovrà, dal 2012, essere prossimo energie rinnovabili, compresi quelli che allo zero, mentre saranno necessari adeguati in- usano certificati verdi, e i regimi di sostegno vestimenti per il più complesso processo di ri- diretto dei prezzi, ivi comprese le tariffe di strutturazione del parco immobiliare esistente. riacquisto e le sovvenzioni”. • L’industria, compresa quella ad alta intensità energetica; di fatto le emissioni del settore po- trebbero essere ridotte per un valore compreso 2011, “Una tabella di marcia verso un’economia tra l’83 e l’87% entro il 2050, tramite innovazioni competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050”, nell’impiego delle risorse, nel riciclaggio o della riafferma l’irreversibilità della strategia dell’UE verso cattura del carbonio su larga scala. un’economia a basse emissioni di carbonio. (4) • L’agricoltura: l’uso sostenibile delle terre e la In questa comunicazione, la Commissione pre- riduzione delle emissioni possono essere ottenuti senta le principali tappe finalizzate alla riduzione in particolare tramite la gestione dei suoli e dei dell’80-95% (rispetto al 1990) delle emissioni in- concimi, l’uso efficiente dei fertilizzanti, la di- terne di gas serra nell’UE entro il 2050, attraverso versificazione e la commercializzazione delle l’efficienza energetica, l’innovazione e l’aumento produzioni locali, nonché l’ottimizzazione dei degli investimenti. Il documento indica le possibili benefici dell’agricoltura estensiva. aree di intervento per i settori più importanti, e in • Gli investimenti: investire in un futuro a bassa particolare: intensità di carbonio significa incrementare in modo significativo gli investimenti pubblici e • il settore elettrico, allo scopo di renderlo più privati di capitale, per un totale di 270 miliardi diversificato, senza pregiudicarne competitività di euro in 40 anni, pari ad un +1,5% annuo del e sicurezza, con la possibilità di una “decarbo- PIL UE in più rispetto al 19% attuale. Ciò però nizzazione” prossima al 100%; questo obiettivo consentirebbe di: può essere raggiunto avvalendosi delle tecnologie - ridurre la fattura energetica e la dipendenza esistenti e di ulteriori ingenti investimenti, in particolare in “reti intelligenti” e nel fotovoltaico. 4) http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri= CELEX:52011DC0112:IT:NOT 15
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