Gli Interventi di forestazione e crediti di CO2 sul mercato volontario - FORLENER 2011 Piero Pelizzaro
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Gli Interventi di forestazione e crediti di CO2 sul mercato volontario FORLENER 2011 Biella Piero Pelizzaro Responsabile Cooperazione Internazionale Kyoto Club
Biomassa “Comprende la legna contabilizzata raccolta da bosco e fuori bosco, le biomasse utilizzate per la produzione termoelettrica e il biodiesel” (Def. BEN Bilancio energetico nazionale) ● Criticità: – viene esclusa la produzione elettrica che pur avviene con legno, rifiuti, sottoprodotti animali, rifiuti civili ed industriali, biogas – Esclude I consumi di calore autoconsumato, sia civile che industriale, u fcialmente non contabilizzato e commercializzato ( es. IVA) in quanto auto raccolto o acquistato in nero
Gli obiettivi del 20-20-20 ● Obiettivo Italia al 2020 consumo usi finali: 20 Mtep da fonti rinnovabili; ● 2010 Fonti conosciute: 10,7 Mtep di cui 4,06 Mtep da idro non più espandibile ● Attività non formalizzate, consumi di biomasse secondo una stima prudente 5Mtep nel 2010 ● La somma delle forniture, 15,7 Mtep, equivale all'80% dell'obiettivo prefissato. Germani e Francia hanno formalizzato nei loro consutivi storici 7-8 Mtep prodotti da biomassa. ● Questo diverso approccio ha portato a forti incentivi per la produzione elettrica, tralasciando gli usi termici e l'efcienza energetica.
Il ruolo delle biomasse per gli usi finali ● Per usi finali si intendono le quantità di energie che vengono consegnate all'utilizzatore che le usa per sue necessità dirette, e si diferenzia da acquista un vettore già adatto all'utilizzo finale ● Perdite di generazione e della rete a carico dell'industria dell'energia vs. utilizzo parziale – perdite della caldaia a carico suo ● Piccole reti di teleriscaldamento: se considero il calore venduto tutte le perdite di rete e di centrale ( circa il 40%, anche d'estate per ACS) sono perse, se invece lo considero disperso nel territorio allora si considera il potere calorifico della legna consumata; ● Il BEN utilizza la seconda strada
Biomasse per gli usi finali (2009)
Valutazione utilizzo fonti rinnovabili al 2010 ● Il dato di fine 2010 dell'utilizzo di Biomasse è stimato in 9,09 Mtep; ● Le altri fonti termiche contribuiscono con uno: – 0,11 Mtep da Solare Termico – 0,23 Mtep di calore di orgine geotermica – 1,27 Mtep per il calore valorizzato dalle pompe di calore ● Il contributo complessivo fonti termiche rinnovabili: 10, 7 Mtep nel 2010 ( Fonte: PAN – Piano energetico nazionale)
● Il contributo delle fonti rinnovabili arriva oggi a circa 16Mtep, equivalenti all'80% dell'obiettivo stabilito dall'UE al 2020 per il nostro paese. ● L'obiettivo non pare irrangiungibile è però necessario investire nei settori più promettenti degli usi termici quali gli usi domestici delle biomasse e le pompe di calore, rallentando su altre tecnologie costose ed importate da paesi con diverse condizioni climatiche
Come raggiungere l'obiettivo? Ai fini del raggiungimento degli obiettivi definiti nel protocollo di Kyoto, l’Italia ha recepito la Direttiva Europea 2001/77 in tema di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile con il D.L. n. 387 del 29 Dicembre 2003, dove, all’articolo 2 comma 1 lettera a) si definiscono le fonti elettriche rinnovabili (FER) non fossili.
Incentivi per centrali a biomasse ● Nel caso di centrali alimentate da biomasse da filiera è consentito accedere ad incentivi pubblici in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata non superiori al 40% del costo dell’investimento. ● Per gli impianti che richiedono suddetti incentivi, non è consentito utilizzare biomasse non di filiera per più del 20%. ● Il periodo intercorrente tra la data di entrata in esercizio di un impianto e la data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto, cioè il periodo di avviamento e collaudo, non può essere superiore ai 48 mesi.
Certificati Verdi I CV fanno parte del sistema di incentivi denominati, quota system, e prevedono la designazione di un soggetto sul quale è posto un obbligo di immissione in rete di energia rinnovabile. Tale quantità di energia può essere auto-prodotta, ma può anche essere comprata attraverso i Certificati Verdi (hanno un valore indipendente dalla fonte rinnovabile che li emette). Legge 244/2007: per gli impianti di produzione di energia elettrica da FER ripotenziati o costruiti dal 1° aprile 1999 fino al 31 dicembre 2007, ha diritto alla certificazione di produzione da fonti rinnovabili per i primi dodici anni di servizio; gli impianti entrati in servizio dopo il 1° gennaio 2008 hanno diritto alla certificazione per i primi quindici anni di esercizio.
Certificati Verdi Agricoltura Un caso particolare di certificati verdi è quello relativo agli impianti alimentati a biomassa a “filiera corta” I CVA sono legati alla produzione di energia da biomassa, biogas, da prodotti e sottoprodotti agricoli, da allevamento e forestali: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura, comprendente sostanze vegetali e animali, e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse. Nel caso specifico riguardante questo tipo di bio-energie, la legge 29 novembre 2007, n. 222 , stabilisce un coefciente moltiplicativo k pari a 1,8.
Coefcenti Moltiplicativi CV
CV Agricoltura – Quale provenienza? Le biomasse devono essere ottenuti nell’ambito di intese di filiera o contratti quadro (art. 9-10 D.L. 27 maggio 2005). Da notare come il Dm 12 Maggio 2010 stabilisce, in mancanza di intese di filiera, le regole per l'estensione alle singole imprese della trasformazione agro energetica della possibilità di stipulare contratti quadro. Filera corta: Biomassa e Biogas prodotti entro il raggio di 70km dall'impianto di produzione dell'energia elettrica.
Tipologia di biomassa e biogas (art.2, Modalità di individuazione Comune comma1, lettera a) amministrativo del luogo di produzione della biomassa da filiera corta I – colture dedicate agricole e forestali Comune della sede aziendale che produce le colture dedicate II – gestione del bosco Comune in cui ricadono le particelle con contratto di taglio III – residui di campo delle aziende agricole Comune della sede aziendale dell'impresa che conduce i terreni dai quali si ottiene il residuo IV – residui delle attività di lavorazione dei Comune della sede aziendale (operativa) o prodotti agroalimentari, zootecnici e forestali unità operativa dell'impresa di trasformazione V – residui di zootecnia Comune della sede aziendale dell'impresa di produzione di residui zootecnici
Dlgs rinnovabili 28/2011 Il Dlgs 28/2011 pone particolare attenzione al tema delle biomasse, come raccomandato dalla direttiva europea 2009/28/CE. ( Decreto di recepimento). Novità: 1. nuove definizioni 2. disposizioni in tema autorizzatorio 3. indicazioni quadro incentivante post 2012 4. biometano
Definizioni e principi generali 1. Biomassa: la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica proveniente dall'agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, gli sfalci e la potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonchè la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani 2. Bioliquidi: combustibili liquidi per scopi energetici diversi dal trasporto, compresi l'elettricità, il riscaldamento e il rafredamento, prodotti a partire dalla biomassa 3. Biocarburanti: carburanti liquidi o gassosi per I trasporti ricavati da biomassa
Definizioni e principi generali 4. Biometano: gas ottenuto a partire da fonti rinnovabili aventi caratteristiche e condizioni di utilizzo corrispondenti a quelle del gas metano e idonee alla sua immissione nella rete del gas naturale 5. Centrali ibride: centrali che producono energia elettrica utilizzando sia fonti non rinnovabili, sia fonti rinnovabili, ivi inclusi gli impianti di combustione, vale a dire gli impianti che producono energia elettrica mediante combustione di fonti non rinnovabili e di fonti rinnovabili
Regimi autorizzatori impianti a biomasse Comunicazione al comune per impianti di produzione di aria e acqua calda (art. 7 comma 5) Regolare la formula autorizzatoria per interventi di manutenzione straordinaria in edifici esistenti che non sono soggetti ad autorizzazione specifica. Più precisamente: ● Interventi di manutenzione straordinaria possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo; ● Gli interventi di utilizzo delle fonti rinnovabili sono da considerare manutenzione straodinaria. Viene comunque richiesta la comunicazione al comune
Incentivazione della produzione di energia elettrica da biomasse Per gli impianti che entrano in funzione entro il 31 Dicembre 2012 restano immutate le modalità di incentivazione, e cioè I valori relativi alle Tarife onnicomprensive e ai cofcenti dei Certificati Verdi. ● Precisazione: gli incentivi esistenti si applicano anche agli impianti a biogas gestiti in connessione con aziende agricole, agroalimentari, di allevamento e forestali, entrati in esercizio prima del 1° Gennaio 2008. Il periodo residuo degli incentivi è calcolato sottraendo alla durata degli incentivi il tempo intercorso tra la data di entrata in esercizio commerciale degli impianti a biogas e il 31 Dicembre 2007
Criteri per l'incentivazione post 2012 La produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili inferiori a 5MW, entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2012, sarà incentivata sulla base di principi generali che si riferiscono a tutte le fonti. Per le biomasse vengono introdotti alcunu criteri specifici, che dovranno infuenzare I successivi decreti attuativi nel “pesare” I valori degli incentivi
1. Premiare provenienza e destinazione: tracciabilità e provenienza materia prima, nonchè dell'esigenza di destinare prioritariamente: ● Utilizzo termico biomasse legnose trattate per via esclusivamente meccanica ● Utilizzo per I trasporti I bioliquidi sostenibili ● All'immissione nella rete del gas naturale e all'utilizzo nei trasporti il biometano 2. Premiare uso efcente, cogenerazione e microcogenerazione agricola: ● Uso efcente di rifiuti e sottoprodotti, biogas da regfui zootecnici o da sottoprodotti delle attività agricole,... ● Realizzazione di impianti operanti in cogenerazione ● Realizzazione ed esercizio, da parte di imprenditori agricoli, di impianti alimentati da biomasse e biogas asserviti alle attività agricole, in particolare di micro e minicogenerazione, nel rispetto della normativa relativa agli aiuti di stato
Grazie per l'attenzione p.pelizzaro@kyotoclub.org
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