Gli esiti della sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo

Pagina creata da Cristina Napoli
 
CONTINUA A LEGGERE
Gli esiti della sperimentazione del
    Fattore Famiglia Lombardo

                                      1
Sommario
Premessa: il contesto di riferimento della sperimentazione FFL ...................................................... 3
1 – Fattore Famiglia Lombardo e Sperimentazione: obiettivi e caratteristiche ......................... 4
2 - Percorso di implementazione della sperimentazione FFL .......................................................... 7
   2.1 – Modalità di applicazione dei criteri di cui alla L.R. 2/12 ..................................................... 7
   2.3 – Selezione del campione di Comuni .......................................................................................... 8
   2.4 – Modello di funzionamento e UdO coinvolte nella sperimentazione FFL ...................... 10
   2.5 - Percorso di attuazione della sperimentazione ..................................................................... 12
3 – Analisi degli esiti della sperimentazione FFL ................................................................................. 13
4 – Punti di contatto e differenze tra il Fattore Famiglia Lombardo e il Nuovo ISEE ............... 16
5 – Considerazioni conclusive sulle evidenze emerse dalla sperimentazione FFL ................... 18
ALLEGATO A - La comparazione degli strumenti: l’ISEE Nazionale e il Fattore Famiglia
Lombardo ..................................................................................................................................................... 20

                                                                                                                                                               2
Premessa: il contesto di riferimento della sperimentazione FFL

L’esigenza di avviare un percorso di riforma della normativa regionale in materia di valutazione
della situazione economica dei nuclei familiari trova alcuni riferimenti nell’ambito delle politiche
implementate da Regione Lombardia nel periodo antecedente l’emanazione della Legge
Regionale 2/2012, riferite a un perimetro che supera il solo ambito delle politiche sociali e
sociosanitarie.

In seguito all’approvazione dell’ISEE nel 1998, si erano infatti già manifestati alcuni elementi di
criticità nella struttura dell’indicatore nazionale con riferimento alla sua effettiva capacità di fornire
una “fotografia” accurata della situazione economica effettivamente corrispondente a quella dei
nuclei familiari analizzati, anche in rapporto agli effettivi carichi di cura familiari presenti al loro
interno.

Si può pertanto ricostruire complessivamente un percorso già avviato e portato avanti nel tempo
da Regione Lombardia in termini di sperimentazione di sviluppo di soluzioni migliorative rispetto
all’ISEE così come definito a livello nazionale, per l’individuazione dei beneficiari delle politiche
regionali e per la determinazione della misura del beneficio loro spettante.

Un primo esempio di modifica dei requisiti puri previsti dall’ISEE si ha nel caso del Buono Scuola, che
viene erogato solamente in base al valore dell’Indicatore della Situazione Reddituale (con
l’esclusione quindi della valutazione del patrimonio del nucleo familiare), rapportato ad una scala
di equivalenza che valorizza maggiormente il numero di componenti del nucleo.

Nel caso del Fondo Sostegno Affitti, invece, al posto dell’ISEE puro viene utilizzato l’ISEE-FSA, che
contiene una diversa modalità di calcolo degli Indicatori della Situazione Reddituale e della
Situazione Economica (quest’ultima ponderata al 5% a fronte di un valore nazionale di riferimento
del 20%).

La Legge Regionale 2/2012, ispirata a principi di equità e certezza, introduce l’indicatore Fattore
Famiglia Lombardo per valutare la situazione economica familiare con un metodo che tutela
maggiormente la famiglia in base alla sua composizione e ai suoi carichi di cura.

Il Fattore Famiglia Lombardo non nasce quindi come strumento fiscale, come proposto in passato
da alcuni stakeholder attivi nell’ambito delle politiche di welfare (es. Forum delle Associazioni
Familiari), ma come strumento per la determinazione dell’accesso alle prestazioni sociali e
sociosanitarie che agevoli in particolare le famiglie con elevati carichi di cura.

Benché l’attuale normativa regionale ne limiti l’applicazione con riferimento all’accesso alla rete
delle UdO sociali e sociosanitarie, l’ambito di potenziale applicazione del Fattore Famiglia
Lombardo potrebbe riguardare l’insieme delle prestazioni, di competenza regionale o locale,
attualmente erogate o che potrebbero essere erogate in base all’ISEE.

                                                                                                        3
1 – Fattore Famiglia Lombardo e Sperimentazione: obiettivi e caratteristiche

L’introduzione in via sperimentale del Fattore Famiglia Lombardo è stata finalizzata a superare i
limiti dell’ISEE raggiungendo quattro obiettivi di fondo:

       Riconoscere il ruolo della famiglia, commisurando lo strumento di valutazione della
        situazione economica agli effettivi carichi di cura;

       Garantire il principio di uguaglianza sostanziale, aumentando l’offerta dei servizi e la loro
        accessibilità da parte dei soggetti più deboli o in stato di bisogno;

       Assicurare piena giustizia redistributiva, commisurando il grado di compartecipazione
        all’effettiva situazione economica della persona e del suo nucleo familiare;

       Bilanciare esigenze di stabilità finanziaria e diritto all’assistenza, ampliando l’offerta dei
        servizi su base regionale e garantendo l’effettività del diritto sociale all’assistenza, senza
        causare incrementi incontrollati o comunque eccessivi della spesa pubblica in materia.

Il Fattore Famiglia Lombardo presenta caratteristiche innovative riguardanti il calcolo della
situazione reddituale, patrimoniale e la determinazione della scala di equivalenza. Sono inoltre
rivisti alcuni coefficienti presenti nell’ISEE. Gli elementi innovativi introdotti con il FFL possono essere
sintetizzati nei seguenti punti:

       Modifica dei criteri per la determinazione della situazione reddituale:

            –   Introduzione di detrazioni per spese sanitarie, di abbattimento                    barriere
                architettoniche, ausili per la vita indipendente e assistente familiare;

                                                                                                          4
–   Inclusione delle prestazioni economiche previdenziali o assistenziali (c.d. “redditi
               esenti”).

      Aumento della progressività della scala di equivalenza legata al nucleo familiare, tramite
       assegnazione di un maggior peso ai componenti del nucleo familiare (dal 3° in poi);

      Introduzione di nuove maggiorazioni alla scala di equivalenza legate al carico assistenziale
       e familiare dei singoli nuclei (es. presenza di componenti a carico minori di 26 anni o
       maggiori di 75 anni; affidamento etero-familiare, nucleo composto da anziano solo,
       incremento della maggiorazione in presenza di disabilità/invalidità, presenza di genitori in
       cassa integrazione…);

      Introduzione di franchigie variabili commisurate alla dimensione del nucleo familiare, al
       posto delle franchigie fisse previste dall’ISEE, connesse al canone di locazione, al patrimonio
       mobiliare e immobiliare;

      Incremento del peso della componente patrimoniale (dal 20% dell’ISEE al 30% del FFL) ai fini
       del calcolo dell’indicatore finale di sintesi.

Sono di seguito riportate alcune tabelle per la comparazione della struttura del FFL e dell’ISEE
attualmente vigente a livello nazionale. Per un ulteriore approfondimento in merito alle
caratteristiche dei singoli indicatori e per un raffronto degli stessi con la nuova disciplina ISEE in
corso di approvazione a livello nazionale, si rinvia al successivo capitolo 7 “La comparazione degli
strumenti: l’ISEE nazionale e il Fattore Famiglia Lombardo.

                                                                                                    5
Tabella 1: Scala di equivalenza, maggiorazioni e criteri di computo del patrimonio

Tabella 2: Struttura delle franchigie patrimoniali previste dai due indicatori

                                                                                     6
2 - Percorso di implementazione della sperimentazione FFL

L’art. 3 della L.R. 2/2012 ha previsto una prima applicazione in forma sperimentale per la durata di
un anno dei criteri per la determinazione della quota di compartecipazione e la valutazione della
situazione economica equivalente dei nuclei familiari.

Nello stesso articolo vengono definiti i principi di fondo del metodo sperimentale da applicare. In
particolare, al comma uno si specifica che:

       Le modalità di applicazione dei criteri di cui alla L.R. 2/12 siano definite dalla Giunta
        Regionale;

       Le unità d’offerta coinvolte nella sperimentazione siano individuate con gradualità;

       Il campione su cui effettuare la sperimentazione sia rappresentativo di tutte le tipologie di
        unità di offerta sociale e sociosanitaria presenti sul territorio.

La sperimentazione del FFL è stata dunque implementata allo scopo di valutare gli impatti
dell’introduzione del nuovo indicatore rispetto ai benefici attesi in termini di agevolazione delle
famiglie con elevati carichi di cura e di compartecipazione al costo del servizio, in modo da
agevolarne una sua introduzione effettiva su scala regionale al termine della sperimentazione.

Il disegno e la condivisione dei contenuti della sperimentazione sono frutto di un percorso di
confronto che ha coinvolto soggetti interni ed esterni a Regione Lombardia, in particolare:

       Soggetti interni a Regione Lombardia: costituzione di un Gruppo di Lavoro interdirezionale,
        coordinato dalla DG Famiglia;

       Enti SIREG: Aziende Sanitarie Locali (in particolare, Direzioni Sociali delle ASL), Lombardia
        Informatica;

       Soggetti esterni al sistema regionale: Comuni lombardi, ANCI Lombardia, CAF - Centri di
        Assistenza Fiscale (referenti indicati dei Comuni partecipanti alla sperimentazione),
        Organizzazioni Sindacali (Tavolo di consultazione); Forum delle Associazioni Familiari.

2.1 – Modalità di applicazione dei criteri di cui alla L.R. 2/12
La L.R. 2/12 contiene i principi su cui fondare la costruzione dell’indicatore Fattore Famiglia
Lombardo, ma la norma in sé non definisce nel dettaglio la struttura dello stesso, stabilendo però
un principio base a cui riferirsi nella sua strutturazione, ossia di stabilire i criteri di compartecipazione
“nel rispetto dei principi della normativa statale in materia di indicatore della situazione economica
equivalente (ISEE)”.

La fase di definizione della sperimentazione del FFL ha riguardato in particolare la messa a punto di
tre aspetti richiesti per la sua effettiva realizzazione:

       Definizione della struttura dell’ indicatore Fattore Famiglia Lombardo;

       Identificazione del campione della sperimentazione FFL;

       Disegno del modello di funzionamento della sperimentazione, selezione delle UdO coinvolte
        e predisposizione degli strumenti necessari all’implementazione.

                                                                                                           7
L’approccio seguito per la costruzione dell’indicatore Fattore Famiglia Lombardo è pertanto partito
dall’analisi dell’attuale struttura e della modalità di applicazione dell’indicatore nazionale ISEE, cui
sono stati aggiunti elementi integrativi e/o migliorativi dei criteri già presenti in esso.

Una prima proposta di indicatore, elaborata internamente alle strutture della DG Famiglia a inizio
2012 è stata oggetto di un percorso di confronto e condivisione, avviato nella primavera del 2012,
con ANCI Lombardia.

Al termine della condivisione, in cui sono stati affrontati anche gli aspetti chiave previsti in fase di
progettazione della sperimentazione FFL, la Direzione Generale ha provveduto a completare l’iter
necessario al disegno complessivo della sperimentazione, che ha portato all’emanazione della
DGR IX/3779, contenente la struttura dell’indicatore e le indicazioni operative per il disegno e
l’avvio della sperimentazione stessa.

2.3 – Selezione del campione di Comuni

Parallelamente alle attività necessarie alla progettazione dell’indicatore, a partire dal febbraio
2012, è stato richiesto alle Direzioni Sociali delle ASL lombarde di raccogliere le adesioni dei Comuni
interessati a partecipare alla sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo.

A tale invito ha fatto complessivamente seguito la manifestazione di interesse da parte di 190
comuni (“campione potenziale”) sui 1.544 presenti sul territorio regionale, per una popolazione
equivalente a 3,4 milioni di abitanti.

Il campione potenziale era caratterizzato dai seguenti elementi:

      Elevata incidenza della popolazione dei 190 comuni del campione potenziale sulla
       popolazione totale della Lombardia (3,4 milioni di abitanti a fronte di una popolazione
       regionale di 9,9 milioni, 35% del totale);

      Presenza di ben 8 comuni capoluogo di provincia: Milano, Bergamo, Cremona, Lecco,
       Mantova, Monza, Pavia, Varese;

      Forte differenziazione nel numero di abitanti e di comuni rappresentati all'interno delle
       singole ASL e consistente presenza di comuni delle ASL del milanese;

      Incidenza superiore ai valori medi regionali dei comuni e della popolazione delle zone di
       pianura e dei grandi comuni, aventi dimensione superiore ai 35mila abitanti.

                                                                                                      8
Al fine di rappresentare in maniera adeguata il tessuto sociale e territoriale della Lombardia, il
campione definitivo di 15 comuni da inserire nella sperimentazione FFL è stato identificato
all’interno del campione potenziale garantendo il rispetto dei seguenti principi / requisiti:

       Confrontabilità tra calcolo del FFL e dell’ISEE: selezione di comuni che richiedano in forma
        diffusa, all’interno dei regolamenti vigenti in ambito sociale, la valutazione dell’ISEE del
        richiedente la prestazione nelle UdO oggetto di sperimentazione;

       Rappresentatività territoriale: selezione di un numero di Comuni in rappresentanza di tutte
        le 15 ASL della Lombardia, per ottenere dati e informazioni diffuse su tutto il territorio
        (criterio base: 1 comune per ASL);

       Dimensione geografica: identificazione di Comuni di diverse classi dimensionali: (fino a
        7.500 abitanti, tra 7.500 e 35.000, oltre 35.000) e di almeno un comune capoluogo di
        provincia;

       Caratteristiche altimetriche: individuazione di Comuni di pianura, di collina, di montagna,
        in proporzione alla popolazione ivi residente;

       Caratteristiche domanda e offerta: selezione di Comuni con diverso numero di domanda di
        accesso ai servizi per le UdO considerate; inclusione, all’interno della sperimentazione, di
        comuni caratterizzati dalla presenza di strutture a gestione diretta comunale.

                                                                                                  9
La popolazione totale del campione di 15 Comuni cosi selezionati è di circa 400 mila abitanti. I
comuni di pianura sono 10, di collina 3 e di montagna 2 (rispecchiando in tal modo la distribuzione
territoriale della popolazione della Lombardia).

2.4 – Modello di funzionamento e UdO coinvolte nella sperimentazione FFL

La sperimentazione è stata inoltre strutturata per garantire un’adeguata rappresentatività a livello
regionale in due macro-ambiti di intervento:

       Compartecipazione alla spesa sociale;

       Compartecipazione alla spesa sociosanitaria.

La sperimentazione è stata avviata preliminarmente per l’ambito di compartecipazione alla spesa
sociale. Al fine di valutare gli impatti del FFL rispetto alla situazione attuale, il calcolo del FFL è stato
affiancato a quello dell’ISEE (“Criterio del doppio binario” previsto dall’allegato B alla DGR
3779/2012).

Gli esiti del calcolo del FFL rimangono tuttavia “teorici”, in quanto gli effetti economici reali per il
cittadino sono comunque legati alle previsioni degli attuali regolamenti comunali, nella misura in
cui gli stessi richiedono l’applicazione dell’ISEE nella sua forma attualmente vigente.

La sperimentazione nell’ambito della compartecipazione alla spesa sociale è stata realizzata con
le seguenti modalità:

                                                                                                          10
   Il cittadino (residente nei comuni del campione) si presenta presso il Comune / CAF
       convenzionato con i dati necessari per il calcolo del FFL. Il Comune / CAF convenzionato
       calcola il FFL e lo mette a sistema inserendo i dati nell’applicativo;

      Il cittadino presenta inoltre i dati per il calcolo dell’ISEE (in base ai regolamenti comunali
       vigenti in merito alla prestazione richiesta). I Comuni del campione applicano i regolamenti
       comunali vigenti per il calcolo della compartecipazione riconosciuta al cittadino
       richiedente;

      Parallelamente, i Comuni utilizzano le disposizioni previste dalla normativa del FFL per
       valutare l’impatto teorico dell’applicazione del FFL sulla quota di compartecipazione a
       carico dei Comuni.

Per poter gestire le procedure di calcolo degli indicatori FFL e ISEE, la raccolta e l’analisi dei dati,
nell’ambito del percorso di progettazione della sperimentazione è stata coinvolta Lombardia
Informatica, grazie alla quale è stato possibile sviluppare un applicativo FFL costruito ad hoc a
partire dalla piattaforma GeFo.

L’applicativo FFL è stato strutturato in modo da consentire:

      La raccolta e la gestione dei dati relativi alla composizione e alle caratteristiche dei nuclei
       familiari aderenti alla sperimentazione;

      L’elaborazione del calcolo del Fattore Famiglia Lombardo e l’archiviazione del valore finale
       dell’indicatore in relazione alla tipologia di Unità d’Offerta richiesta;

      La registrazione del calcolo della compartecipazione alla spesa richiesta all’Utenza e ai
       Comuni, sia a livello teorico (ossia basata sul valore del FFL da sostituire a quello dell’ISEE nel
       processo di calcolo), sia a livello reale (ossia basata sul valore dell’ISEE);

A completamento degli strumenti di supporto alla sperimentazione FFL, Regione Lombardia ha
inoltre predisposto la documentazione relativa all’informativa relativa al trattamento dei dati
personali relativi alla sperimentazione e una comunicazione al cittadino con cui esporre contenuti
e finalità della sperimentazione stessa. E’ stato infatti stabilito che l’adesione da parte dei cittadini
alla sperimentazione FFL sia su base volontaria, offrendo loro adeguate informazioni per scegliere
se prendervi parte o meno.

Nell’ambito della compartecipazione alla spesa sociale, al fine di garantire la rappresentatività
delle UdO selezionate, la sperimentazione è stata effettuata sulle Unità d’Offerta che presentano,
in termini assoluti, una quota maggiore di compartecipazione a carico dell’utenza. In particolare,
le UdO oggetto della sperimentazione sono:

      Asili Nido;

      CRD (Centri Ricreativi Diurni);

      SAD (Servizi di Assistenza Domiciliare);

      RSA (Residenze Sanitario Assistenziali), per la quota di compartecipazione alla spesa sociale;

      RSD (Residente Sanitario Assistenziali per Disabili), per la quota di compartecipazione alla
       spesa sociale.

                                                                                                       11
2.5 - Percorso di attuazione della sperimentazione

L’avvio del percorso di attuazione della sperimentazione FFL è avvenuto a luglio 2012 con la
presentazione ai 15 comuni inclusi nel campione dei contenuti e del modello di funzionamento
della sperimentazione stessa. A settembre 2012 è stata svolta una prima sessione di formazione
sull’applicativo e sul processo di gestione del calcolo del FFL. Tra ottobre ‘12 e aprile ‘13 sono stati
effettuati ulteriori incontri con i comuni aderenti e giornate di formazione dedicate a Comuni e
CAF al fine di approfondire la gestione pratica dell’applicativo.

A luglio 2013 è stata svolta l’analisi sugli esiti della sperimentazione FFL con la redazione del report
sullo stato d’avanzamento, i cui contenuti sono oggetto della presente relazione.

Allo stato attuale, risultano attive nella sperimentazione FFL 5 unità d’offerta (RSA, RSD, Asili Nido,
CRD/CRE, SAD) in ambito sociale, che garantiscono la copertura di un portafoglio diversificato di
strutture sia in termini di aree di intervento, sia di tipologia di struttura.

                                                                                                          12
3 – Analisi degli esiti della sperimentazione FFL

L’avvio del percorso di attuazione della sperimentazione FFL è avvenuto a luglio 2012 con la
presentazione ai 15 comuni inclusi nel campione dei contenuti e del modello di funzionamento
della sperimentazione stessa.

A settembre 2012 è stata svolta una prima sessione di formazione sul processo di gestione del
calcolo del FFL. Tra ottobre ‘12 e aprile ‘13 sono stati effettuati ulteriori incontri con i comuni
aderenti e giornate di formazione dedicate a Comuni e CAF al fine di approfondire la gestione
pratica dell’applicativo per il calcolo sviluppato ad hoc da Lombardia Informatica.

L’applicativo FFL è stato strutturato in 3 sezioni, ciascuna dedicata all’inserimento e alla gestione di
specifici pacchetti di dati relativi ai nuclei familiari aderenti alla sperimentazione. In particolare:

       Sezione 1: dedicata all’inserimento e alla gestione dei dati relativi ai nuclei familiari
        (struttura del nucleo, dati anagrafici, dati reddituali e patrimoniali individuali);

       Sezione 2: dedicata alla gestione delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) del FFL
        (registrazione dichiarante, selezione maggiorazioni alla scala di equivalenza, firma DSU e
        ottenimento dell’esito del calcolo del FFL,…);

       Sezione 3: dedicata alla gestione del calcolo della compartecipazione (selezione UdO per
        cui è richiesta la prestazione, inserimento del livello di compartecipazione reale per
        Comuni e utenza (base ISEE), inserimento del livello di compartecipazione teorica per
        Comuni e utenza (base FFL)).

Ad ogni sezione dell’applicativo corrisponde un database specifico di dati su cui sono stati svolte
le analisi degli esiti della sperimentazione. In particolare, una prima analisi sullo stato di
avanzamento della sperimentazione FFL è stata svolta a luglio 2013, cui ha fatto seguito una
seconda rilevazione al 23 gennaio 2014.

A tale data, sono state inserite nell’applicativo 271 pratiche FFL avviate, di cui 227 risultavano
completate e per 215 di esse si era giunti al completamento del calcolo della compartecipazione
teorica alla spesa sociale a carico del Comune e del cittadino e al confronto tra ISEE e FFL. A luglio
2013, durante la prima rilevazione, il totale delle pratiche completate era invece di 150 e i calcoli
della compartecipazione ammontavano a 123.

                                                                                                     13
Analizzando l’evoluzione temporale della sperimentazione FFL, si nota come i volumi di inserimento
delle pratiche hanno raggiunto il loro massimo nel corso dei mesi di giugno e luglio 2013, in cui
sono stati inserite a sistema 111 delle 227 DSU FFL presentate, pari a quasi il 50% del totale: : la
distribuzione dei volumi non risulta omogenea anche a causa della "stagionalità" delle domande di
accesso di alcune UdO, quali Asili Nido e CRD, i cui picchi sono concentrati in prevalenza nei mesi
di maggio, giugno e luglio.

Considerando invece la distribuzione territoriale delle pratiche, circa il 60% dei 215 calcoli della
compartecipazione e dei confronti FFL vs. ISEE siano stati eseguiti in soli tre Comuni (San Donato
Milanese, Casorate Primo e Monza), mentre in tre Comuni (Casalpusterlengo, Malegno e Rho) non
sono è stata inserita a sistema alcuna pratica relativa al Fattore Famiglia Lombardo.

                                                                                                 14
In termini di Unità d’Offerta, la maggior parte dei calcoli della compartecipazione e dei confronti
FFL vs. ISEE hanno riguardato Asili Nido e CRD/CRE (168 pratiche, pari al 71% del totale), mentre si è
rilevata un’adesione pressoché nulla nell’ambito delle richieste di compartecipazione relative a
RSA e RSD (5 casi, pari al 3% del totale).

In termini di estensione della sperimentazione FFL, si rileva come in solo 4 comuni (Anzano del
Parco, Casorate Primo, Castel Goffredo e Tradate), l’incidenza delle adesioni alla sperimentazione
del FFL ha portato alla raccolta di un campione di pratiche superiore al 10% del bacino di utenti
stimato per le UdO oggetto della sperimentazione. In particolare, l’incidenza rispetto al bacino
potenziale è risultata molto contenuta in alcuni dei Comuni aderenti di maggiore dimensione.

Per un'analisi più completa dei risultati e dei volumi della sperimentazione FFL e dei dati sinora
presentati, occorre tener conto di alcuni elementi rilevanti, quali i seguenti aspetti:
                                                                                                   15
   L'adesione alla sperimentazione FFL da parte dei nuclei familiari era esclusivamente
       volontaria, e non comportava alcun beneficio diretto o indiretto ai cittadini;

      I dati richiesti ai cittadini per il calcolo del Fattore Famiglia Lombardo erano più numerosi di
       quelli necessari al calcolo dell'ISEE, e potevano talvolta riguardare tematiche sensibili (es.
       redditi esenti, spese sanitarie,…);

      Di conseguenza, per quanto la sperimentazione sia stata strutturata in modo da minimizzare
       l'impatto sul cittadino (ad esempio introducendo apposita modulistica cartacea per una
       raccolta più tempestiva dei dati), l'adesione richiedeva un impegno ulteriore al cittadino
       rispetto alla normale gestione della pratica;

      Parte dell'intervallo temporale dedicato alla sperimentazione FFL è stato impiegato per
       completare il percorso di formazione dei referenti dei Comuni aderenti;

      I volumi di inserimento delle pratiche FFL erano particolarmente elevati nei mesi di avvio
       effettivo della raccolta dati (giugno e luglio 2013) subendo successivamente un
       significativo rallentamento nel periodo successivo;

      Si è riscontrato un basso livello di attività in ambito sperimentale da parte dei comuni di
       maggiore dimensione, specie in rapporto al volume di pratiche teoricamente gestibili (es.
       Rho  nessuna pratica inserita);

      E' stato rilevato come in diversi comuni di fatto l'ISEE non venga applicato per il calcolo
       della compartecipazione alla spesa sociale per RSA e RSD, riducendo perciò il bacino
       potenziale di nuclei cui attingere per il confronto ISEE-FFL.

4 – Punti di contatto e differenze tra il Fattore Famiglia Lombardo e il Nuovo ISEE

Durante la fase di sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo, a livello nazionale è stato
progressivamente implementato un percorso di riforma dell’Indicatore della Situazione Economica
Equivalente che ha portato all’emanazione del Decreto sul cosiddetto “Nuovo ISEE”.

Analizzando i contenuti e i principi di fondo dell’indicatore nazionale e della riforma nazionale, si
può evidenziare come il Fattore Famiglia Lombardo e il Nuovo ISEE hanno entrambi inteso
sviluppare risposte ad alcune “lacune” esistenti nell’attuale disciplina nazionale in materia di ISEE.

E’ attualmente possibile analizzare i differenziali tecnici relativi ai due indicatori (FFL e Nuovo ISEE)
solo a livello qualitativo, essendo di prossima introduzione l’algoritmo di calcolo ISEE che ne
permetterà una più precisa simulazione quantitativa.

In alcuni casi, le soluzioni proposte sono risultate sostanzialmente allineate tra di esse (es.
introduzione dei redditi esenti, considerazione del reddito di familiari esterni al nucleo), mentre sotto
altri aspetti nel disegno la struttura degli indicatori si sono scelti percorsi differenziati.

Si può affermare che il Fattore Famiglia Lombardo ha anticipato in ambito regionale la revisione di
alcuni principi che, a livello nazionale, sono stati ridefiniti attraverso il Nuovo ISEE.

In alcuni casi, infine, il Fattore Famiglia Lombardo tende ad applicare condizioni generalmente più
favorevoli per alcune categorie con particolari carichi di cura. Ad esempio, nel caso dei soggetti

                                                                                                      16
con disabilità, la disciplina regionale sembra generare maggiori benefici, grazie all’applicazione di
particolari correttivi di seguito descritti.

Approfondimento: Correttivi agli indicatori FFL e Nuovo ISEE previsti in materia di disabilità

      Fattore Famiglia Lombardo

           o   Maggiorazioni: presenza di una maggiorazione fissa alla scala di 0,70 punti per
               ciascuna persona con disabilità, indipendentemente se destinatarie o meno della
               prestazione richiesta;

           o   Franchigie: non si prevedono franchigie e non vi sono distinzioni del livello di
               disabilità;

           o   Redditi esenti: sono considerati esclusivamente i redditi riferibili al beneficiario della
               prestazione e solo in caso di accesso a strutture residenziali (conteggio al 100%) o
               semiresidenziali (al 50%);

           o   Composizione del nucleo: si tiene conto della condizione economica del solo
               assistito (  c.d. nucleo estratto);

           o   Spese detraibili: spese sanitarie, abbattimento barriere architettoniche, ausili per la
               vita indipendente e assistente familiare (al netto di eventuali detrazioni fiscali già
               ottenute, ma senza altri limiti).

      Nuovo ISEE

           o   Maggiorazioni: Assenza di maggiorazioni fisse alla scala di equivalenza in presenza
               di disabilità (vi è un parziale correttivo in funzione della dimensione del nucleo);

           o   Franchigie: al posto delle maggiorazioni, è previsto un sistema di franchigie
               modulato in funzione della gravità della disabilità;

           o   Redditi esenti: sono sempre conteggiati, per ciascuno dei componenti del nucleo
               (indipendentemente da soggetto beneficiario e da tipologia di UdO richiesta);

           o   Composizione del nucleo: il nucleo deve includere al minimo coniuge e figli della
               persona assistita (qualora presenti);

           o   Spese detraibili:

                       fino a 5.000 euro per spese sanitarie per disabili, acquisto cani guida,
                        interpretariato per sordi e spese mediche di assist. Specifica;

                       Fino a 1.000 euro per un massimo del 20% dei redditi esenti;

                       Spese per collaboratori domestici, assistenti personali, rette alberghiere UdO.

In via più generale, sviluppando un’analisi complessiva dal punto di vista qualitativo degli effetti
redistributivi generati dall’applicazione comparata dei due indicatori, il Fattore Famiglia Lombardo
genera potenziali effetti redistributivi negli esiti del calcolo a vantaggio di:

   •   Famiglie numerose;

   •   Famiglie con figli a carico o soggetti anziani nel nucleo;

   •   Famiglie in cui è presente una persona con disabilità;

   •   Nuclei familiari composti da un anziano solo;

                                                                                                      17
•   Soggetti con dotazione patrimoniale medio-bassa;

Il Nuovo ISEE, dalle analisi svolte, sembrerebbe invece generare effetti redistributivi maggiori negli
esiti del calcolo per categorie quali:

   •   Famiglie a basso reddito;

   •   Famiglie con prima casa di proprietà di valore contenuto;

   •   Famiglie senza patrimonio e redditi all'estero;

   •   Soggetti con redditi da lavoro e assimilabili e da pensione;

   •   Soggetti con trattamenti assistenziali e previdenziali di importo contenuto;

   •   Famiglie con spese per persone con disabilità o non autosufficienti
       (es. assistente familiare, rette,…).

5 – Considerazioni conclusive sulle evidenze emerse dalla sperimentazione FFL

L’analisi degli esiti della sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo pone in evidenza alcuni
importanti effetti generati dall’applicazione del FFL in sostituzione dell’ISEE attualmente vigente a
livello nazionale.

In primo luogo, si registra una diffusa riduzione del valore dell’indicatore finale di sintesi in circa il
90% dei calcoli effettuati in ambito sperimentale. La diretta implicazione di tale effetto
implicherebbe che, a regolamenti comunali vigenti, l’applicazione del Fattore Famiglia Lombardo
in sostituzione dell’ISEE comporterebbe un significativo incremento della quota di spesa sociale a
carico dei comuni.

A tale considerazione, rilevabile sotto il profilo teorico grazie agli esiti della sperimentazione,
consegue che i Comuni, al fine di rispettare il vincolo delle risorse disponibili per la realizzazione
delle proprie politiche sociali, si troverebbero necessariamente a dover aumentare i valori degli
scaglioni e delle soglie di accesso alle prestazioni sociali, o a ridurre l’entità della
compartecipazione spettante a parità di valore dell’indicatore in quanto allo stato attuale sono
tarati sull’algoritmo di calcolo dell’ISEE e non sul FFL.

Al netto pertanto della tendenziale riduzione generalizzata dell’importo dell’indicatore, l’effetto di
maggior rilievo nella comparazione tra FFL e ISEE è quello redistributivo, ossia l’individuazione delle
tipologie di nuclei familiari e di beneficiari delle prestazioni che ottengono un più marcato effetto
dall’applicazione del FFL rispetto alle altre tipologie di nucleo.

In tale ottica, si evidenzia come la sperimentazione confermi che mediamente il Fattore Famiglia
Lombardo generi un effetto differenziale (in diminuzione del valore dell’indicatore) più ampio per
due tipologie di nuclei:

      Per i nuclei più numerosi, e in particolare per quei nuclei caratterizzati dalla presenza di un
       elevato numero di figli a carico, grazie alla maggiore progressività delle scale di
       equivalenza e delle franchigie patrimoniali, nonché alla presenza di apposite
       maggiorazioni alla scala stessa;

                                                                                                       18
   Per i nuclei composti da un anziano solo, per i quali è stata introdotta una specifica
    maggiorazione, fermo restando che, in caso di accesso a RSA e CDI, occorrerà definire le
    modalità con cui tener conto della situazione economica dei parenti di primo grado o del
    coniuge, qualora esterni al nucleo familiare di riferimento.

                                                                                         19
ALLEGATO A - La comparazione degli strumenti: l’ISEE Nazionale e il
Fattore Famiglia Lombardo

Introduzione

Come già, anticipato, la struttura alla base del calcolo di ISEE Attuale, Nuovo ISEE e Fattore
Famiglia Lombardo è omogenea ed è costituita dalle seguenti componenti:

      Situazione reddituale: è un indicatore intermedio costituito dalla sommatoria di tutti gli
       aspetti relativi al reddito a livello di singoli componenti il nucleo e di nucleo familiare nel suo
       complesso; in tale ambito possono essere previste delle detrazioni o franchigie relative a
       specifiche spese sostenute dal nucleo familiare;

      Situazione patrimoniale: è un indicatore intermedio costituito dalla sommatoria dei valori
       riferiti a tutti i cespiti patrimoniali, mobiliari e immobiliari, riferibili al nucleo secondo le
       definizioni adottate dalle singole discipline; anche in questo caso possono essere previste
       delle franchigie per l’abbattimento del valore patrimoniale;

      Ponderazione della situazione patrimoniale: è un coefficiente percentuale che si applica
       alla situazione patrimoniale (al netto delle franchigie di cui sopra) ai fini del calcolo dei
       successivi indicatori (es. il FFL considera il patrimonio al 30%, l’ISEE al 20%);

      Situazione economica: è l’indicatore dato dalla sommatoria di situazione reddituale e
       patrimoniale (ponderata) e funge da numeratore del calcolo dell’indicatore finale;

      Scala di equivalenza: è il divisore dell’indicatore di sintesi finale; è costituito da un numero
       puro che riassume le caratteristiche di fondo del nucleo familiare considerato, sia in termini
       di numerosità dei componenti (parametro familiare “puro”), sia di alcune caratteristiche
       specifiche dei singoli individui (maggiorazioni alla scala);

      Indicatore di sintesi finale: è il valore complessivo denominato ISEE o Fattore Famiglia
       Lombardo, dato dal rapporto tra indicatore della situazione economica e scala di
       equivalenza. Consente la comparazione di nuclei familiari aventi dimensioni reddituali,
       patrimoniali e numero di componenti tra loro differenti.

                                                                                                       20
Il presente capitolo si pone lo scopo di analizzare il livello di allineamento che i tre indicatori
presentano con riferimento ai principi introdotti dall’art. 1 della L.R. 2/12 in modifica della
precedente L.R. 3/08, di seguito sinteticamente riportati:

[…] comma 2. Nel rispetto dei principi della normativa statale in materia di indicatore della
situazione economica equivalente (ISEE), la quota di compartecipazione al costo delle prestazioni
sociali e la quota a valenza sociale delle prestazioni sociosanitarie sono stabilite dai comuni
secondo modalità definite, previa consultazione dei soggetti di cui all'articolo 3 e sentita la
competente commissione consiliare, con deliberazione della Giunta regionale in base ai seguenti
criteri:

a) valutazione del reddito e del patrimonio del nucleo familiare;

b) valutazione delle situazioni dei componenti il nucleo familiare relative a occupati sospesi, cassa
integrati o disoccupati iscritti in liste di mobilità;

c) previsione, in relazione al patrimonio mobiliare e immobiliare, di franchigie stabilite in base al
numero dei componenti del nucleo familiare;

d) definizione di scale di equivalenza che tengano conto del carico familiare derivante dalla
presenza di figli inclusi i nascituri, di minori in affido, di persone con disabilità, di anziani non
autosufficienti, di un solo genitore convivente;

e) valutazione del livello di assistenza richiesto, anche con riguardo alla situazione familiare;

f) computo delle prestazioni economiche previdenziali o assistenziali, a qualsiasi titolo percepite, ai
fini della determinazione del reddito della persona assistita, nel caso di accesso a unità d'offerta
residenziali; nel caso di accesso a unità d'offerta semiresidenziali, tali prestazioni economiche
vengono computate al cinquanta per cento;

g) valutazione della situazione reddituale e patrimoniale della persona assistita, del coniuge e dei
parenti in linea retta entro il primo grado nel caso di accesso ad unità di offerta residenziali per
anziani e ai centri diurni integrati;

h) valutazione della situazione reddituale e patrimoniale solo della persona assistita nel caso di
accesso ad unità d'offerta residenziali o semiresidenziali per disabili gravi;

i) valutazione dei costi sostenuti per spese sanitarie, abbattimento barriere architettoniche, ausili
per la vita indipendente e l'assistente familiare, che non siano oggetto di detrazioni o deduzioni da
reddito imponibile ai sensi della vigente normativa tributaria;

j) valutazione dei costi di locazione immobiliare e degli interessi sui mutui. […]

                                                                                                    21
Confronto tra ISEE Attuale, Nuovo ISEE e Fattore Famiglia Lombardo alla luce dei
principi della normativa regionale (L.R. 2/12 e L.R. 3/08)

             1° PRINCIPIO: Valutazione della situazione reddituale del nucleo familiare

  L.R. 3/08 art. 8 c.2 lett. a) “valutazione del reddito […] del nucleo familiare”; lett. f) “computo
 delle prestazioni economiche previdenziali o assistenziali, a qualsiasi titolo percepite, ai fini della
                         determinazione del reddito della persona assistita […]

Le modifiche introdotte dalla L.R. 2/12 sulla L.R. 3/08 prevedono specifiche disposizioni in materia di
valutazione della situazione reddituale, nel rispetto dei principi della normativa statale in materia; la
disciplina regionale tende nel complesso a incrementare gli elementi reddituali considerati nel
calcolo dell’indicatore rispetto alla disciplina vigente, secondo i punti di differenza e di contiguità
di seguito rappresentati.

1.a) ISEE Attuale – Componenti di reddito considerate

in materia di valutazione della situazione reddituale, l’ISEE prevede espressamente che vengano
presi in considerazione, come da DPCM 221/99:

      Il reddito imponibile IRPEF, inteso come reddito complessivo risultante dall'ultima
       dichiarazione presentata ai fini delle imposte sui redditi delle persone fisiche, al netto dei
       redditi agrari relativi alle attività ex articolo 2135 C.C. (produttori agricoli obbligati alla
       presentazione della dichiarazione ai fini dell'IVA); in caso di esonero dall’obbligo di
       presentazione della dichiarazione dei redditi, si assumono i redditi imponibili ai fini IRPEF
       risultanti dall’ultima certificazione consegnata dai soggetti erogatori; si dichiarano inoltre i
       redditi da lavoro prestato nelle zone di frontiera e in altri paesi limitrofi da soggetti residenti;

      I proventi derivanti da attività agricole per le quali sussiste l’obbligo alla presentazione della
       dichiarazione IVA, anche se svolta in forma associata; a tal fine si considera la base
       imponibile ai fini IRAP, al netto dei costi del personale;

      I redditi figurativi delle attività finanziarie, ottenuti applicando il tasso di rendimento medio
       annuo dei titoli decennali del tesoro al patrimonio mobiliare del nucleo familiare;

      I redditi da lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo e impresa, i redditi diversi di
       cui all’articolo 67, comma 1, lettere i) e l), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
       decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, assoggettati a imposta
       sostitutiva o definitiva (voce nella quale rientrano i c.d. “contribuenti minimi”).

1.b) Nuovo ISEE – Componenti di reddito considerate

Al pari dell’ISEE Attuale, nel calcolo della situazione reddituale del Nuovo ISEE si tiene conto di (per i
dettagli cfr. sopra):

      Reddito imponibile IRPEF;

      Proventi derivanti da attività agricole;

                                                                                                           22
   Redditi figurativi delle attività finanziarie (con la possibilità di applicare, se inferiore al
       rendimento medio dei titoli decennali del Tesoro, il tasso di interesse legale maggiorato di
       un punto percentuale); a differenza dell’ISEE Attuale e del FFL, sono esclusi dal computo gli
       interessi di depositi e conti correnti bancari e postali, in quanto considerati all’interno del
       calcolo della situazione patrimoniale mobiliare;

      Redditi assoggettati a imposta sostitutiva o definitiva;

ll Nuovo ISEE introdurrebbe però degli elementi innovativi, incrementali, nel calcolo della situazione
reddituale, in particolare:

      Ogni altra componente reddituale esente da imposta, nonché i redditi da lavoro
       dipendente prestato all’estero tassati esclusivamente nello stato estero in base alle vigenti
       convenzioni contro le doppie imposizioni; ( prima tipologia dei c.d. “redditi esenti”);

      Trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque
       titolo percepiti da amministrazioni pubbliche, laddove già non inclusi nel reddito imponibile
       ( seconda tipologia dei c.d. “redditi esenti”);

      Assegni per il mantenimento dei figli effettivamente percepiti: la normativa vigente
       considera tali importi all’interno dei redditi del soggetto a cui carico è l’assegno; con il
       Nuovo ISEE si avrebbe invece uno spostamento di tali componenti in capo al nucleo
       destinatario dell’assegno;

      Redditi fondiari relativi ai beni non locati soggetti alla disciplina dell’IMU; in tale importo si
       considerano anche i redditi relativi agli immobili all’estero non locati soggetti alla disciplina
       dell’imposta sul valore degli immobili situati all’estero ex D.L. 201/11;

      Reddito lordo dichiarato ai fini fiscali nel paese di residenza da parte degli appartenenti al
       nucleo, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, iscritti nelle anagrafi dei cittadini italiani residenti
       all'estero (AIRE), convertito in euro al cambio vigente al 31 dicembre dell’anno di
       riferimento del reddito.

In sintesi, quindi, la disciplina del Nuovo ISEE disegna un perimetro più ampio di voci di reddito da
considerare nel calcolo dell’indicatore rispetto a quanto attualmente vigente a livello nazionale.
Rientrano nel calcolo i redditi esenti, nonché tutti i redditi prodotti all’estero; si introducono inoltre
innovazioni in merito alla gestione degli importi degli assegni familiari.

1.c) Fattore Famiglia Lombardo – Componenti di reddito considerate

Analogamente al Nuovo ISEE, anche il Fattore Famiglia Lombardo introduce il computo dei c.d.
“redditi esenti” all’interno del montante della situazione reddituale. Tuttavia, in seguito alle
modifiche apportate dalla L.R. 2/12 è stata prevista nella L.R. 3/08 una perimetrazione del
perimetro entro il quale gli stessi vengono calcolati, ossia (art. c.2 lett. f ):

      Le prestazioni economiche assistenziali o previdenziali, a qualsiasi titolo percepite, fanno
       riferimento alla persona assistita, e non al suo nucleo;

      Tali importi vengono considerati solo in presenza di accesso a Unità d’Offerta residenziali,
       nella misura del 100% del loro importo, o di accesso a Unità d’Offerta semiresidenziali,
       essendo in tal caso computate al 50%;

                                                                                                       23
Comparando tale disposizione rispetto quanto previsto per il Nuovo ISEE, pur essendo i due
indicatori coerenti nel principi di fondo (ossia: anche i redditi esenti generano impatti sulla
situazione economica di un nucleo), il FFL adotta un approccio più prudenziale, considerando tali
importi solo in presenza Unità d’Offerta specificamente identificate.

Complessivamente, dal combinato disposto emergente dalla L.R. 2/12 e della DGR IX 3779/12, nel
FFL vengono presi in considerazione come componenti di reddito:

      Reddito imponibile IRPEF;

      Proventi derivanti da attività agricole;

      Redditi figurativi delle attività finanziarie;

      Redditi assoggettati a imposta sostitutiva o definitiva;

      Redditi esenti (con campo di applicazione limitato.

1.d) Valutazione dell’allineamento dei tre indicatori rispetto alla disciplina regionale di principio in
materia di valutazione della situazione reddituale del nucleo familiare

ISEE Attuale – Allineamento Medio: la disciplina vigente prevede il calcolo della situazione
reddituale del nucleo, include gran parti delle voci presenti anche nel Fattore Famiglia Lombardo
ma non considera i redditi esenti.

Nuovo ISEE – Allineamento Elevato: oltre a includere le voci di reddito “base” dell’ISEE Attuale,
comprende in maniera estensiva i possibili redditi esenti riferiti in capo al nucleo, nonché ulteriori
voci di reddito non espressamente indicate nelle attuali DGR (ma compatibili con il dettato della
normativa regionale), quali i redditi esteri e gli assegni per il mantenimento dei figli. Il perimetro di
voci reddituali compreso nel calcolo del Nuovo ISEE è maggiore rispetto a quello del FFL, ma non
conflittuale con le norme regionali in materia.

Fattore Famiglia Lombardo – Allineamento Elevato: l’indicatore è stato costruito per rispondere
appositamente ai requisiti della L.R. 2/12; a differenza dell’ISEE vigente, introduce nel calcolo della
situazione reddituale i redditi esenti, limitandoli alle sole richieste relative a UdO residenziali e
semiresidenziali.

                                                                                                      24
2° PRINCIPIO: Valutazione della situazione patrimoniale del nucleo familiare
     L.R. 3/08 art. 8 c.2 lett. a) “valutazione del reddito e del patrimonio del nucleo familiare”

Per definire il criterio di calcolo della situazione patrimoniale, è necessario considerare alcuni
aspetti chiave caratteristici degli indicatori, quali: gli elementi da includere nel computo del
patrimonio, sia esso mobiliare o immobiliare; le modalità per la definizione del valore dei singoli
cespiti patrimoniali; la ponderazione con cui la situazione patrimoniale viene presa in
considerazione nell’ambito del calcolo dell’indicatore finale.

2.a) ISEE Attuale – Componenti del patrimonio considerate

Ai fini del calcolo della situazione patrimoniale, il DPCM 221/99 e s.m.i. identifica due componenti
patrimoniali di fondo, ossia il patrimonio mobiliare e quello immobiliare.

Il decreto definisce quali componenti del patrimonio mobiliare debbano essere considerate, ossia:

   a)   Depositi e conti correnti bancari e postali;
   b)   Titoli di Stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati;
   c)   Azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio(O.I.C.R.) italiani o esteri;
   d)   Partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati;
   e)   Partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni
        in società non azionarie;
   f) Masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate
        in gestione ad un soggetto abilitato;
   g) Altri strumenti e rapporti finanziari;
   h) Imprese individuali.

Come criterio di fondo per la valutazione della consistenza delle singole voci, si assume il valore
delle stesse al 31 dicembre dell’anno precedente la dichiarazione (al netto delle lettere e) ed h), in
considerazione della diversa natura di tali componenti).

All’interno del patrimonio immobiliare, rientrano invece ) il valore dei fabbricati e terreni edificabili
ed agricoli, intestati a persone fisiche diverse da imprese, quale definito ai fini ICI al 31 dicembre
dell'anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione.

Per ciascun cespite è prevista la detrazione, fino a concorrenza, dell’ammontare dell’eventuale
debito residuo alla stessa data del 31 dicembre. I valori patrimoniali rilevano in capo alle persone
fisiche titolari di diritti di proprietà o reali di godimento.

Per il calcolo del valore del patrimonio immobiliare, secondo quanto definito dall’INPS con proprie
circolari, si mantiene come criterio di riferimento il valore calcolato ai fini ICI fino a emanazione del
nuovo indicatore ISEE.

Ai fini del calcolo dell’ISEE finale, viene preso in considerazione il 20% del montante complessivo a
cui sono state sottratte specifiche franchigie (di cui al punto 5 del presente capitolo).

                                                                                                            25
2.b) Nuovo ISEE – Componenti del patrimonio considerate

Anche nel Nuovo ISEE è confermata la distinzione in due blocchi del patrimonio, mobiliare e
immobiliare.

Per quanto concerne il calcolo del patrimonio mobiliare, si considerano le seguenti voci:

   a) Depositi e conti correnti bancari e postali, al lordo degli interessi;
   b) Titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi
         ed assimilati;
   c) Azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio(O.I.C.R.) italiani o esteri;
   d) Partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati;
   e) Partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni
         in società non azionarie;
   f) Masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate
         in gestione ad un soggetto abilitato;
   g) Altri strumenti e rapporti finanziari;
   h) Imprese individuali.

Le voci considerate risultano allineate all’attuale disciplina nazionale. Il metodo di calcolo
proposto per il Nuovo ISEE invece differisce da quello previsto dalla disciplina attualmente vigente
nella data di rilevazione delle consistenze patrimoniali. In via generale, rimane il principio della
data del 31 dicembre ma, per i valori di cui alla lettera a), è necessario considerare, se superiore, il
valore della consistenza media annua riferita al medesimo anno (tranne in casi in cui si siano svolte
operazioni patrimoniali di particolare rilievo).

Il valore del patrimonio immobiliare, è costituito, (al lordo delle specifiche riduzioni di cui al
seguente punto 5):

         Dal valore dei fabbricati, delle aree fabbricabili e dei terreni, intestati a persone fisiche non
          esercenti attività d’impresa, quale definito ai fini IMU al 31 dicembre dell’anno precedente
          a quello di presentazione della dichiarazione, determinato secondo tale modalità anche
          in caso di esenzione dal pagamento dell’imposta; al valore determinato per ciascun
          cespite viene detratto fino a concorrenza l’ammontare dell’eventuale debito residuo per
          mutui contratti per l’acquisto dell’immobile o la costruzione del fabbricato;

         Dal valore del patrimonio immobiliare all’estero, come definito ai fini dell’imposta sul
          valore degli immobili all’estero (art.19 c.15 D.L. 201/11); anche in questo caso viene
          detratto fino a concorrenza l’ammontare dell’eventuale debito residuo per mutui contratti
          per l’acquisto dell’immobile o la costruzione del fabbricato.

Nella bozza di decreto del Nuovo ISEE viene quindi considerato esplicitamente, per la prima volta il
patrimonio immobiliare all’estero. Rimane invece invariata la quota di patrimonio considerata ai
fini del calcolo dell’indicatore finale, pari al 20% del montante complessivo a cui sono state
detratte le eventuali franchigie/riduzioni.

2.c) Fattore Famiglia Lombardo – Componenti del patrimonio considerate

Analogamente all’ISEE, vengono considerate nel calcolo della situazione patrimoniale sia le
componenti mobiliari, sia quelle immobiliari.

                                                                                                        26
Le componenti del patrimonio mobiliare trovano una definizione sintetica nella DGR 3779/12:
“l’individuazione del patrimonio mobiliare è effettuata indicando in un unico ammontare
complessivo […] i valori mobiliari in senso stretto e le partecipazioni in società non quotate e gli altri
cespiti patrimoniali individuali. Dal valore del patrimonio mobiliare, determinato come sopra, si
detrae, fino a concorrenza, una franchigia correlata al numero dei componenti facenti parte il
nucleo familiare”.

Ai fini della sperimentazione, è stata sviluppata una specifica proposta per la definizione delle voci
che rientrano nel computo del patrimonio mobiliare, ossia:

   a)   Depositi e conti correnti bancari e postali;
   b)   Titoli di Stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati;
   c)   Azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio(O.I.C.R.) italiani o esteri;
   d)   Partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati;
   e)   Partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni
        in società non azionarie;
   f) Masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate
        in gestione ad un soggetto abilitato;
   g) Altri strumenti e rapporti finanziari;
   h) Imprese individuali.

La definizione sperimentale utilizzata per il FFL è pertanto coincidente con quella attualmente
vigente a livello nazionale, mantenendo inoltre il principio del calcolo del valore alla data del 31
dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione. Nel metodo di
calcolo del patrimonio da considerare ai fini ISEE si applicano franchigie correlate alla dimensione
del nucleo familiare di riferimento (Cfr. punto 5 del presente capitolo).

Nel calcolo del patrimonio immobiliare rientrano (al netto delle franchigie patrimoniali previste) i
valori dei fabbricati e dei terreni edificabili ed agricoli intestati a persone fisiche diverse da imprese
nella misura del valore dell’imponibile definito ai fini ICI al 31 dicembre dell’anno precedente a
quello di presentazione della dichiarazione, Al valore determinato per ciascun cespite si detrae,
fino a concorrenza, l’ammontare del debito residuo per i mutui contratti nell’acquisto
dell’immobile.

A differenza di ISEE Attuale e Nuovo ISEE, la situazione patrimoniale viene considerata al 30% del
suo valore complessivo, dunque in misura maggiore rispetto al 20% previsto dalla disciplina
nazionale.

Per il calcolo del valore del patrimonio immobiliare (disciplina ICI vs IMU) è stato previsto nella DGR
3779/12 che per il Fattore Famiglia Lombardo ci si attenga a quanto disposto dalla disciplina
nazionale in materia. Essendo al momento della sua approvazione vigente (e tuttora in vigore)
l’ISEE Attuale, si è mantenuto nell’ambito della sperimentazione FFL il calcolo sulla base della
disciplina ICI.

                                                                                                            27
Puoi anche leggere