Gli esiti della sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo
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Gli esiti della sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo 1
Sommario Premessa: il contesto di riferimento della sperimentazione FFL ...................................................... 3 1 – Fattore Famiglia Lombardo e Sperimentazione: obiettivi e caratteristiche ......................... 4 2 - Percorso di implementazione della sperimentazione FFL .......................................................... 7 2.1 – Modalità di applicazione dei criteri di cui alla L.R. 2/12 ..................................................... 7 2.3 – Selezione del campione di Comuni .......................................................................................... 8 2.4 – Modello di funzionamento e UdO coinvolte nella sperimentazione FFL ...................... 10 2.5 - Percorso di attuazione della sperimentazione ..................................................................... 12 3 – Analisi degli esiti della sperimentazione FFL ................................................................................. 13 4 – Punti di contatto e differenze tra il Fattore Famiglia Lombardo e il Nuovo ISEE ............... 16 5 – Considerazioni conclusive sulle evidenze emerse dalla sperimentazione FFL ................... 18 ALLEGATO A - La comparazione degli strumenti: l’ISEE Nazionale e il Fattore Famiglia Lombardo ..................................................................................................................................................... 20 2
Premessa: il contesto di riferimento della sperimentazione FFL L’esigenza di avviare un percorso di riforma della normativa regionale in materia di valutazione della situazione economica dei nuclei familiari trova alcuni riferimenti nell’ambito delle politiche implementate da Regione Lombardia nel periodo antecedente l’emanazione della Legge Regionale 2/2012, riferite a un perimetro che supera il solo ambito delle politiche sociali e sociosanitarie. In seguito all’approvazione dell’ISEE nel 1998, si erano infatti già manifestati alcuni elementi di criticità nella struttura dell’indicatore nazionale con riferimento alla sua effettiva capacità di fornire una “fotografia” accurata della situazione economica effettivamente corrispondente a quella dei nuclei familiari analizzati, anche in rapporto agli effettivi carichi di cura familiari presenti al loro interno. Si può pertanto ricostruire complessivamente un percorso già avviato e portato avanti nel tempo da Regione Lombardia in termini di sperimentazione di sviluppo di soluzioni migliorative rispetto all’ISEE così come definito a livello nazionale, per l’individuazione dei beneficiari delle politiche regionali e per la determinazione della misura del beneficio loro spettante. Un primo esempio di modifica dei requisiti puri previsti dall’ISEE si ha nel caso del Buono Scuola, che viene erogato solamente in base al valore dell’Indicatore della Situazione Reddituale (con l’esclusione quindi della valutazione del patrimonio del nucleo familiare), rapportato ad una scala di equivalenza che valorizza maggiormente il numero di componenti del nucleo. Nel caso del Fondo Sostegno Affitti, invece, al posto dell’ISEE puro viene utilizzato l’ISEE-FSA, che contiene una diversa modalità di calcolo degli Indicatori della Situazione Reddituale e della Situazione Economica (quest’ultima ponderata al 5% a fronte di un valore nazionale di riferimento del 20%). La Legge Regionale 2/2012, ispirata a principi di equità e certezza, introduce l’indicatore Fattore Famiglia Lombardo per valutare la situazione economica familiare con un metodo che tutela maggiormente la famiglia in base alla sua composizione e ai suoi carichi di cura. Il Fattore Famiglia Lombardo non nasce quindi come strumento fiscale, come proposto in passato da alcuni stakeholder attivi nell’ambito delle politiche di welfare (es. Forum delle Associazioni Familiari), ma come strumento per la determinazione dell’accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie che agevoli in particolare le famiglie con elevati carichi di cura. Benché l’attuale normativa regionale ne limiti l’applicazione con riferimento all’accesso alla rete delle UdO sociali e sociosanitarie, l’ambito di potenziale applicazione del Fattore Famiglia Lombardo potrebbe riguardare l’insieme delle prestazioni, di competenza regionale o locale, attualmente erogate o che potrebbero essere erogate in base all’ISEE. 3
1 – Fattore Famiglia Lombardo e Sperimentazione: obiettivi e caratteristiche L’introduzione in via sperimentale del Fattore Famiglia Lombardo è stata finalizzata a superare i limiti dell’ISEE raggiungendo quattro obiettivi di fondo: Riconoscere il ruolo della famiglia, commisurando lo strumento di valutazione della situazione economica agli effettivi carichi di cura; Garantire il principio di uguaglianza sostanziale, aumentando l’offerta dei servizi e la loro accessibilità da parte dei soggetti più deboli o in stato di bisogno; Assicurare piena giustizia redistributiva, commisurando il grado di compartecipazione all’effettiva situazione economica della persona e del suo nucleo familiare; Bilanciare esigenze di stabilità finanziaria e diritto all’assistenza, ampliando l’offerta dei servizi su base regionale e garantendo l’effettività del diritto sociale all’assistenza, senza causare incrementi incontrollati o comunque eccessivi della spesa pubblica in materia. Il Fattore Famiglia Lombardo presenta caratteristiche innovative riguardanti il calcolo della situazione reddituale, patrimoniale e la determinazione della scala di equivalenza. Sono inoltre rivisti alcuni coefficienti presenti nell’ISEE. Gli elementi innovativi introdotti con il FFL possono essere sintetizzati nei seguenti punti: Modifica dei criteri per la determinazione della situazione reddituale: – Introduzione di detrazioni per spese sanitarie, di abbattimento barriere architettoniche, ausili per la vita indipendente e assistente familiare; 4
– Inclusione delle prestazioni economiche previdenziali o assistenziali (c.d. “redditi esenti”). Aumento della progressività della scala di equivalenza legata al nucleo familiare, tramite assegnazione di un maggior peso ai componenti del nucleo familiare (dal 3° in poi); Introduzione di nuove maggiorazioni alla scala di equivalenza legate al carico assistenziale e familiare dei singoli nuclei (es. presenza di componenti a carico minori di 26 anni o maggiori di 75 anni; affidamento etero-familiare, nucleo composto da anziano solo, incremento della maggiorazione in presenza di disabilità/invalidità, presenza di genitori in cassa integrazione…); Introduzione di franchigie variabili commisurate alla dimensione del nucleo familiare, al posto delle franchigie fisse previste dall’ISEE, connesse al canone di locazione, al patrimonio mobiliare e immobiliare; Incremento del peso della componente patrimoniale (dal 20% dell’ISEE al 30% del FFL) ai fini del calcolo dell’indicatore finale di sintesi. Sono di seguito riportate alcune tabelle per la comparazione della struttura del FFL e dell’ISEE attualmente vigente a livello nazionale. Per un ulteriore approfondimento in merito alle caratteristiche dei singoli indicatori e per un raffronto degli stessi con la nuova disciplina ISEE in corso di approvazione a livello nazionale, si rinvia al successivo capitolo 7 “La comparazione degli strumenti: l’ISEE nazionale e il Fattore Famiglia Lombardo. 5
Tabella 1: Scala di equivalenza, maggiorazioni e criteri di computo del patrimonio Tabella 2: Struttura delle franchigie patrimoniali previste dai due indicatori 6
2 - Percorso di implementazione della sperimentazione FFL L’art. 3 della L.R. 2/2012 ha previsto una prima applicazione in forma sperimentale per la durata di un anno dei criteri per la determinazione della quota di compartecipazione e la valutazione della situazione economica equivalente dei nuclei familiari. Nello stesso articolo vengono definiti i principi di fondo del metodo sperimentale da applicare. In particolare, al comma uno si specifica che: Le modalità di applicazione dei criteri di cui alla L.R. 2/12 siano definite dalla Giunta Regionale; Le unità d’offerta coinvolte nella sperimentazione siano individuate con gradualità; Il campione su cui effettuare la sperimentazione sia rappresentativo di tutte le tipologie di unità di offerta sociale e sociosanitaria presenti sul territorio. La sperimentazione del FFL è stata dunque implementata allo scopo di valutare gli impatti dell’introduzione del nuovo indicatore rispetto ai benefici attesi in termini di agevolazione delle famiglie con elevati carichi di cura e di compartecipazione al costo del servizio, in modo da agevolarne una sua introduzione effettiva su scala regionale al termine della sperimentazione. Il disegno e la condivisione dei contenuti della sperimentazione sono frutto di un percorso di confronto che ha coinvolto soggetti interni ed esterni a Regione Lombardia, in particolare: Soggetti interni a Regione Lombardia: costituzione di un Gruppo di Lavoro interdirezionale, coordinato dalla DG Famiglia; Enti SIREG: Aziende Sanitarie Locali (in particolare, Direzioni Sociali delle ASL), Lombardia Informatica; Soggetti esterni al sistema regionale: Comuni lombardi, ANCI Lombardia, CAF - Centri di Assistenza Fiscale (referenti indicati dei Comuni partecipanti alla sperimentazione), Organizzazioni Sindacali (Tavolo di consultazione); Forum delle Associazioni Familiari. 2.1 – Modalità di applicazione dei criteri di cui alla L.R. 2/12 La L.R. 2/12 contiene i principi su cui fondare la costruzione dell’indicatore Fattore Famiglia Lombardo, ma la norma in sé non definisce nel dettaglio la struttura dello stesso, stabilendo però un principio base a cui riferirsi nella sua strutturazione, ossia di stabilire i criteri di compartecipazione “nel rispetto dei principi della normativa statale in materia di indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)”. La fase di definizione della sperimentazione del FFL ha riguardato in particolare la messa a punto di tre aspetti richiesti per la sua effettiva realizzazione: Definizione della struttura dell’ indicatore Fattore Famiglia Lombardo; Identificazione del campione della sperimentazione FFL; Disegno del modello di funzionamento della sperimentazione, selezione delle UdO coinvolte e predisposizione degli strumenti necessari all’implementazione. 7
L’approccio seguito per la costruzione dell’indicatore Fattore Famiglia Lombardo è pertanto partito dall’analisi dell’attuale struttura e della modalità di applicazione dell’indicatore nazionale ISEE, cui sono stati aggiunti elementi integrativi e/o migliorativi dei criteri già presenti in esso. Una prima proposta di indicatore, elaborata internamente alle strutture della DG Famiglia a inizio 2012 è stata oggetto di un percorso di confronto e condivisione, avviato nella primavera del 2012, con ANCI Lombardia. Al termine della condivisione, in cui sono stati affrontati anche gli aspetti chiave previsti in fase di progettazione della sperimentazione FFL, la Direzione Generale ha provveduto a completare l’iter necessario al disegno complessivo della sperimentazione, che ha portato all’emanazione della DGR IX/3779, contenente la struttura dell’indicatore e le indicazioni operative per il disegno e l’avvio della sperimentazione stessa. 2.3 – Selezione del campione di Comuni Parallelamente alle attività necessarie alla progettazione dell’indicatore, a partire dal febbraio 2012, è stato richiesto alle Direzioni Sociali delle ASL lombarde di raccogliere le adesioni dei Comuni interessati a partecipare alla sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo. A tale invito ha fatto complessivamente seguito la manifestazione di interesse da parte di 190 comuni (“campione potenziale”) sui 1.544 presenti sul territorio regionale, per una popolazione equivalente a 3,4 milioni di abitanti. Il campione potenziale era caratterizzato dai seguenti elementi: Elevata incidenza della popolazione dei 190 comuni del campione potenziale sulla popolazione totale della Lombardia (3,4 milioni di abitanti a fronte di una popolazione regionale di 9,9 milioni, 35% del totale); Presenza di ben 8 comuni capoluogo di provincia: Milano, Bergamo, Cremona, Lecco, Mantova, Monza, Pavia, Varese; Forte differenziazione nel numero di abitanti e di comuni rappresentati all'interno delle singole ASL e consistente presenza di comuni delle ASL del milanese; Incidenza superiore ai valori medi regionali dei comuni e della popolazione delle zone di pianura e dei grandi comuni, aventi dimensione superiore ai 35mila abitanti. 8
Al fine di rappresentare in maniera adeguata il tessuto sociale e territoriale della Lombardia, il campione definitivo di 15 comuni da inserire nella sperimentazione FFL è stato identificato all’interno del campione potenziale garantendo il rispetto dei seguenti principi / requisiti: Confrontabilità tra calcolo del FFL e dell’ISEE: selezione di comuni che richiedano in forma diffusa, all’interno dei regolamenti vigenti in ambito sociale, la valutazione dell’ISEE del richiedente la prestazione nelle UdO oggetto di sperimentazione; Rappresentatività territoriale: selezione di un numero di Comuni in rappresentanza di tutte le 15 ASL della Lombardia, per ottenere dati e informazioni diffuse su tutto il territorio (criterio base: 1 comune per ASL); Dimensione geografica: identificazione di Comuni di diverse classi dimensionali: (fino a 7.500 abitanti, tra 7.500 e 35.000, oltre 35.000) e di almeno un comune capoluogo di provincia; Caratteristiche altimetriche: individuazione di Comuni di pianura, di collina, di montagna, in proporzione alla popolazione ivi residente; Caratteristiche domanda e offerta: selezione di Comuni con diverso numero di domanda di accesso ai servizi per le UdO considerate; inclusione, all’interno della sperimentazione, di comuni caratterizzati dalla presenza di strutture a gestione diretta comunale. 9
La popolazione totale del campione di 15 Comuni cosi selezionati è di circa 400 mila abitanti. I comuni di pianura sono 10, di collina 3 e di montagna 2 (rispecchiando in tal modo la distribuzione territoriale della popolazione della Lombardia). 2.4 – Modello di funzionamento e UdO coinvolte nella sperimentazione FFL La sperimentazione è stata inoltre strutturata per garantire un’adeguata rappresentatività a livello regionale in due macro-ambiti di intervento: Compartecipazione alla spesa sociale; Compartecipazione alla spesa sociosanitaria. La sperimentazione è stata avviata preliminarmente per l’ambito di compartecipazione alla spesa sociale. Al fine di valutare gli impatti del FFL rispetto alla situazione attuale, il calcolo del FFL è stato affiancato a quello dell’ISEE (“Criterio del doppio binario” previsto dall’allegato B alla DGR 3779/2012). Gli esiti del calcolo del FFL rimangono tuttavia “teorici”, in quanto gli effetti economici reali per il cittadino sono comunque legati alle previsioni degli attuali regolamenti comunali, nella misura in cui gli stessi richiedono l’applicazione dell’ISEE nella sua forma attualmente vigente. La sperimentazione nell’ambito della compartecipazione alla spesa sociale è stata realizzata con le seguenti modalità: 10
Il cittadino (residente nei comuni del campione) si presenta presso il Comune / CAF convenzionato con i dati necessari per il calcolo del FFL. Il Comune / CAF convenzionato calcola il FFL e lo mette a sistema inserendo i dati nell’applicativo; Il cittadino presenta inoltre i dati per il calcolo dell’ISEE (in base ai regolamenti comunali vigenti in merito alla prestazione richiesta). I Comuni del campione applicano i regolamenti comunali vigenti per il calcolo della compartecipazione riconosciuta al cittadino richiedente; Parallelamente, i Comuni utilizzano le disposizioni previste dalla normativa del FFL per valutare l’impatto teorico dell’applicazione del FFL sulla quota di compartecipazione a carico dei Comuni. Per poter gestire le procedure di calcolo degli indicatori FFL e ISEE, la raccolta e l’analisi dei dati, nell’ambito del percorso di progettazione della sperimentazione è stata coinvolta Lombardia Informatica, grazie alla quale è stato possibile sviluppare un applicativo FFL costruito ad hoc a partire dalla piattaforma GeFo. L’applicativo FFL è stato strutturato in modo da consentire: La raccolta e la gestione dei dati relativi alla composizione e alle caratteristiche dei nuclei familiari aderenti alla sperimentazione; L’elaborazione del calcolo del Fattore Famiglia Lombardo e l’archiviazione del valore finale dell’indicatore in relazione alla tipologia di Unità d’Offerta richiesta; La registrazione del calcolo della compartecipazione alla spesa richiesta all’Utenza e ai Comuni, sia a livello teorico (ossia basata sul valore del FFL da sostituire a quello dell’ISEE nel processo di calcolo), sia a livello reale (ossia basata sul valore dell’ISEE); A completamento degli strumenti di supporto alla sperimentazione FFL, Regione Lombardia ha inoltre predisposto la documentazione relativa all’informativa relativa al trattamento dei dati personali relativi alla sperimentazione e una comunicazione al cittadino con cui esporre contenuti e finalità della sperimentazione stessa. E’ stato infatti stabilito che l’adesione da parte dei cittadini alla sperimentazione FFL sia su base volontaria, offrendo loro adeguate informazioni per scegliere se prendervi parte o meno. Nell’ambito della compartecipazione alla spesa sociale, al fine di garantire la rappresentatività delle UdO selezionate, la sperimentazione è stata effettuata sulle Unità d’Offerta che presentano, in termini assoluti, una quota maggiore di compartecipazione a carico dell’utenza. In particolare, le UdO oggetto della sperimentazione sono: Asili Nido; CRD (Centri Ricreativi Diurni); SAD (Servizi di Assistenza Domiciliare); RSA (Residenze Sanitario Assistenziali), per la quota di compartecipazione alla spesa sociale; RSD (Residente Sanitario Assistenziali per Disabili), per la quota di compartecipazione alla spesa sociale. 11
2.5 - Percorso di attuazione della sperimentazione L’avvio del percorso di attuazione della sperimentazione FFL è avvenuto a luglio 2012 con la presentazione ai 15 comuni inclusi nel campione dei contenuti e del modello di funzionamento della sperimentazione stessa. A settembre 2012 è stata svolta una prima sessione di formazione sull’applicativo e sul processo di gestione del calcolo del FFL. Tra ottobre ‘12 e aprile ‘13 sono stati effettuati ulteriori incontri con i comuni aderenti e giornate di formazione dedicate a Comuni e CAF al fine di approfondire la gestione pratica dell’applicativo. A luglio 2013 è stata svolta l’analisi sugli esiti della sperimentazione FFL con la redazione del report sullo stato d’avanzamento, i cui contenuti sono oggetto della presente relazione. Allo stato attuale, risultano attive nella sperimentazione FFL 5 unità d’offerta (RSA, RSD, Asili Nido, CRD/CRE, SAD) in ambito sociale, che garantiscono la copertura di un portafoglio diversificato di strutture sia in termini di aree di intervento, sia di tipologia di struttura. 12
3 – Analisi degli esiti della sperimentazione FFL L’avvio del percorso di attuazione della sperimentazione FFL è avvenuto a luglio 2012 con la presentazione ai 15 comuni inclusi nel campione dei contenuti e del modello di funzionamento della sperimentazione stessa. A settembre 2012 è stata svolta una prima sessione di formazione sul processo di gestione del calcolo del FFL. Tra ottobre ‘12 e aprile ‘13 sono stati effettuati ulteriori incontri con i comuni aderenti e giornate di formazione dedicate a Comuni e CAF al fine di approfondire la gestione pratica dell’applicativo per il calcolo sviluppato ad hoc da Lombardia Informatica. L’applicativo FFL è stato strutturato in 3 sezioni, ciascuna dedicata all’inserimento e alla gestione di specifici pacchetti di dati relativi ai nuclei familiari aderenti alla sperimentazione. In particolare: Sezione 1: dedicata all’inserimento e alla gestione dei dati relativi ai nuclei familiari (struttura del nucleo, dati anagrafici, dati reddituali e patrimoniali individuali); Sezione 2: dedicata alla gestione delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) del FFL (registrazione dichiarante, selezione maggiorazioni alla scala di equivalenza, firma DSU e ottenimento dell’esito del calcolo del FFL,…); Sezione 3: dedicata alla gestione del calcolo della compartecipazione (selezione UdO per cui è richiesta la prestazione, inserimento del livello di compartecipazione reale per Comuni e utenza (base ISEE), inserimento del livello di compartecipazione teorica per Comuni e utenza (base FFL)). Ad ogni sezione dell’applicativo corrisponde un database specifico di dati su cui sono stati svolte le analisi degli esiti della sperimentazione. In particolare, una prima analisi sullo stato di avanzamento della sperimentazione FFL è stata svolta a luglio 2013, cui ha fatto seguito una seconda rilevazione al 23 gennaio 2014. A tale data, sono state inserite nell’applicativo 271 pratiche FFL avviate, di cui 227 risultavano completate e per 215 di esse si era giunti al completamento del calcolo della compartecipazione teorica alla spesa sociale a carico del Comune e del cittadino e al confronto tra ISEE e FFL. A luglio 2013, durante la prima rilevazione, il totale delle pratiche completate era invece di 150 e i calcoli della compartecipazione ammontavano a 123. 13
Analizzando l’evoluzione temporale della sperimentazione FFL, si nota come i volumi di inserimento delle pratiche hanno raggiunto il loro massimo nel corso dei mesi di giugno e luglio 2013, in cui sono stati inserite a sistema 111 delle 227 DSU FFL presentate, pari a quasi il 50% del totale: : la distribuzione dei volumi non risulta omogenea anche a causa della "stagionalità" delle domande di accesso di alcune UdO, quali Asili Nido e CRD, i cui picchi sono concentrati in prevalenza nei mesi di maggio, giugno e luglio. Considerando invece la distribuzione territoriale delle pratiche, circa il 60% dei 215 calcoli della compartecipazione e dei confronti FFL vs. ISEE siano stati eseguiti in soli tre Comuni (San Donato Milanese, Casorate Primo e Monza), mentre in tre Comuni (Casalpusterlengo, Malegno e Rho) non sono è stata inserita a sistema alcuna pratica relativa al Fattore Famiglia Lombardo. 14
In termini di Unità d’Offerta, la maggior parte dei calcoli della compartecipazione e dei confronti FFL vs. ISEE hanno riguardato Asili Nido e CRD/CRE (168 pratiche, pari al 71% del totale), mentre si è rilevata un’adesione pressoché nulla nell’ambito delle richieste di compartecipazione relative a RSA e RSD (5 casi, pari al 3% del totale). In termini di estensione della sperimentazione FFL, si rileva come in solo 4 comuni (Anzano del Parco, Casorate Primo, Castel Goffredo e Tradate), l’incidenza delle adesioni alla sperimentazione del FFL ha portato alla raccolta di un campione di pratiche superiore al 10% del bacino di utenti stimato per le UdO oggetto della sperimentazione. In particolare, l’incidenza rispetto al bacino potenziale è risultata molto contenuta in alcuni dei Comuni aderenti di maggiore dimensione. Per un'analisi più completa dei risultati e dei volumi della sperimentazione FFL e dei dati sinora presentati, occorre tener conto di alcuni elementi rilevanti, quali i seguenti aspetti: 15
L'adesione alla sperimentazione FFL da parte dei nuclei familiari era esclusivamente volontaria, e non comportava alcun beneficio diretto o indiretto ai cittadini; I dati richiesti ai cittadini per il calcolo del Fattore Famiglia Lombardo erano più numerosi di quelli necessari al calcolo dell'ISEE, e potevano talvolta riguardare tematiche sensibili (es. redditi esenti, spese sanitarie,…); Di conseguenza, per quanto la sperimentazione sia stata strutturata in modo da minimizzare l'impatto sul cittadino (ad esempio introducendo apposita modulistica cartacea per una raccolta più tempestiva dei dati), l'adesione richiedeva un impegno ulteriore al cittadino rispetto alla normale gestione della pratica; Parte dell'intervallo temporale dedicato alla sperimentazione FFL è stato impiegato per completare il percorso di formazione dei referenti dei Comuni aderenti; I volumi di inserimento delle pratiche FFL erano particolarmente elevati nei mesi di avvio effettivo della raccolta dati (giugno e luglio 2013) subendo successivamente un significativo rallentamento nel periodo successivo; Si è riscontrato un basso livello di attività in ambito sperimentale da parte dei comuni di maggiore dimensione, specie in rapporto al volume di pratiche teoricamente gestibili (es. Rho nessuna pratica inserita); E' stato rilevato come in diversi comuni di fatto l'ISEE non venga applicato per il calcolo della compartecipazione alla spesa sociale per RSA e RSD, riducendo perciò il bacino potenziale di nuclei cui attingere per il confronto ISEE-FFL. 4 – Punti di contatto e differenze tra il Fattore Famiglia Lombardo e il Nuovo ISEE Durante la fase di sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo, a livello nazionale è stato progressivamente implementato un percorso di riforma dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che ha portato all’emanazione del Decreto sul cosiddetto “Nuovo ISEE”. Analizzando i contenuti e i principi di fondo dell’indicatore nazionale e della riforma nazionale, si può evidenziare come il Fattore Famiglia Lombardo e il Nuovo ISEE hanno entrambi inteso sviluppare risposte ad alcune “lacune” esistenti nell’attuale disciplina nazionale in materia di ISEE. E’ attualmente possibile analizzare i differenziali tecnici relativi ai due indicatori (FFL e Nuovo ISEE) solo a livello qualitativo, essendo di prossima introduzione l’algoritmo di calcolo ISEE che ne permetterà una più precisa simulazione quantitativa. In alcuni casi, le soluzioni proposte sono risultate sostanzialmente allineate tra di esse (es. introduzione dei redditi esenti, considerazione del reddito di familiari esterni al nucleo), mentre sotto altri aspetti nel disegno la struttura degli indicatori si sono scelti percorsi differenziati. Si può affermare che il Fattore Famiglia Lombardo ha anticipato in ambito regionale la revisione di alcuni principi che, a livello nazionale, sono stati ridefiniti attraverso il Nuovo ISEE. In alcuni casi, infine, il Fattore Famiglia Lombardo tende ad applicare condizioni generalmente più favorevoli per alcune categorie con particolari carichi di cura. Ad esempio, nel caso dei soggetti 16
con disabilità, la disciplina regionale sembra generare maggiori benefici, grazie all’applicazione di particolari correttivi di seguito descritti. Approfondimento: Correttivi agli indicatori FFL e Nuovo ISEE previsti in materia di disabilità Fattore Famiglia Lombardo o Maggiorazioni: presenza di una maggiorazione fissa alla scala di 0,70 punti per ciascuna persona con disabilità, indipendentemente se destinatarie o meno della prestazione richiesta; o Franchigie: non si prevedono franchigie e non vi sono distinzioni del livello di disabilità; o Redditi esenti: sono considerati esclusivamente i redditi riferibili al beneficiario della prestazione e solo in caso di accesso a strutture residenziali (conteggio al 100%) o semiresidenziali (al 50%); o Composizione del nucleo: si tiene conto della condizione economica del solo assistito ( c.d. nucleo estratto); o Spese detraibili: spese sanitarie, abbattimento barriere architettoniche, ausili per la vita indipendente e assistente familiare (al netto di eventuali detrazioni fiscali già ottenute, ma senza altri limiti). Nuovo ISEE o Maggiorazioni: Assenza di maggiorazioni fisse alla scala di equivalenza in presenza di disabilità (vi è un parziale correttivo in funzione della dimensione del nucleo); o Franchigie: al posto delle maggiorazioni, è previsto un sistema di franchigie modulato in funzione della gravità della disabilità; o Redditi esenti: sono sempre conteggiati, per ciascuno dei componenti del nucleo (indipendentemente da soggetto beneficiario e da tipologia di UdO richiesta); o Composizione del nucleo: il nucleo deve includere al minimo coniuge e figli della persona assistita (qualora presenti); o Spese detraibili: fino a 5.000 euro per spese sanitarie per disabili, acquisto cani guida, interpretariato per sordi e spese mediche di assist. Specifica; Fino a 1.000 euro per un massimo del 20% dei redditi esenti; Spese per collaboratori domestici, assistenti personali, rette alberghiere UdO. In via più generale, sviluppando un’analisi complessiva dal punto di vista qualitativo degli effetti redistributivi generati dall’applicazione comparata dei due indicatori, il Fattore Famiglia Lombardo genera potenziali effetti redistributivi negli esiti del calcolo a vantaggio di: • Famiglie numerose; • Famiglie con figli a carico o soggetti anziani nel nucleo; • Famiglie in cui è presente una persona con disabilità; • Nuclei familiari composti da un anziano solo; 17
• Soggetti con dotazione patrimoniale medio-bassa; Il Nuovo ISEE, dalle analisi svolte, sembrerebbe invece generare effetti redistributivi maggiori negli esiti del calcolo per categorie quali: • Famiglie a basso reddito; • Famiglie con prima casa di proprietà di valore contenuto; • Famiglie senza patrimonio e redditi all'estero; • Soggetti con redditi da lavoro e assimilabili e da pensione; • Soggetti con trattamenti assistenziali e previdenziali di importo contenuto; • Famiglie con spese per persone con disabilità o non autosufficienti (es. assistente familiare, rette,…). 5 – Considerazioni conclusive sulle evidenze emerse dalla sperimentazione FFL L’analisi degli esiti della sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo pone in evidenza alcuni importanti effetti generati dall’applicazione del FFL in sostituzione dell’ISEE attualmente vigente a livello nazionale. In primo luogo, si registra una diffusa riduzione del valore dell’indicatore finale di sintesi in circa il 90% dei calcoli effettuati in ambito sperimentale. La diretta implicazione di tale effetto implicherebbe che, a regolamenti comunali vigenti, l’applicazione del Fattore Famiglia Lombardo in sostituzione dell’ISEE comporterebbe un significativo incremento della quota di spesa sociale a carico dei comuni. A tale considerazione, rilevabile sotto il profilo teorico grazie agli esiti della sperimentazione, consegue che i Comuni, al fine di rispettare il vincolo delle risorse disponibili per la realizzazione delle proprie politiche sociali, si troverebbero necessariamente a dover aumentare i valori degli scaglioni e delle soglie di accesso alle prestazioni sociali, o a ridurre l’entità della compartecipazione spettante a parità di valore dell’indicatore in quanto allo stato attuale sono tarati sull’algoritmo di calcolo dell’ISEE e non sul FFL. Al netto pertanto della tendenziale riduzione generalizzata dell’importo dell’indicatore, l’effetto di maggior rilievo nella comparazione tra FFL e ISEE è quello redistributivo, ossia l’individuazione delle tipologie di nuclei familiari e di beneficiari delle prestazioni che ottengono un più marcato effetto dall’applicazione del FFL rispetto alle altre tipologie di nucleo. In tale ottica, si evidenzia come la sperimentazione confermi che mediamente il Fattore Famiglia Lombardo generi un effetto differenziale (in diminuzione del valore dell’indicatore) più ampio per due tipologie di nuclei: Per i nuclei più numerosi, e in particolare per quei nuclei caratterizzati dalla presenza di un elevato numero di figli a carico, grazie alla maggiore progressività delle scale di equivalenza e delle franchigie patrimoniali, nonché alla presenza di apposite maggiorazioni alla scala stessa; 18
Per i nuclei composti da un anziano solo, per i quali è stata introdotta una specifica maggiorazione, fermo restando che, in caso di accesso a RSA e CDI, occorrerà definire le modalità con cui tener conto della situazione economica dei parenti di primo grado o del coniuge, qualora esterni al nucleo familiare di riferimento. 19
ALLEGATO A - La comparazione degli strumenti: l’ISEE Nazionale e il Fattore Famiglia Lombardo Introduzione Come già, anticipato, la struttura alla base del calcolo di ISEE Attuale, Nuovo ISEE e Fattore Famiglia Lombardo è omogenea ed è costituita dalle seguenti componenti: Situazione reddituale: è un indicatore intermedio costituito dalla sommatoria di tutti gli aspetti relativi al reddito a livello di singoli componenti il nucleo e di nucleo familiare nel suo complesso; in tale ambito possono essere previste delle detrazioni o franchigie relative a specifiche spese sostenute dal nucleo familiare; Situazione patrimoniale: è un indicatore intermedio costituito dalla sommatoria dei valori riferiti a tutti i cespiti patrimoniali, mobiliari e immobiliari, riferibili al nucleo secondo le definizioni adottate dalle singole discipline; anche in questo caso possono essere previste delle franchigie per l’abbattimento del valore patrimoniale; Ponderazione della situazione patrimoniale: è un coefficiente percentuale che si applica alla situazione patrimoniale (al netto delle franchigie di cui sopra) ai fini del calcolo dei successivi indicatori (es. il FFL considera il patrimonio al 30%, l’ISEE al 20%); Situazione economica: è l’indicatore dato dalla sommatoria di situazione reddituale e patrimoniale (ponderata) e funge da numeratore del calcolo dell’indicatore finale; Scala di equivalenza: è il divisore dell’indicatore di sintesi finale; è costituito da un numero puro che riassume le caratteristiche di fondo del nucleo familiare considerato, sia in termini di numerosità dei componenti (parametro familiare “puro”), sia di alcune caratteristiche specifiche dei singoli individui (maggiorazioni alla scala); Indicatore di sintesi finale: è il valore complessivo denominato ISEE o Fattore Famiglia Lombardo, dato dal rapporto tra indicatore della situazione economica e scala di equivalenza. Consente la comparazione di nuclei familiari aventi dimensioni reddituali, patrimoniali e numero di componenti tra loro differenti. 20
Il presente capitolo si pone lo scopo di analizzare il livello di allineamento che i tre indicatori presentano con riferimento ai principi introdotti dall’art. 1 della L.R. 2/12 in modifica della precedente L.R. 3/08, di seguito sinteticamente riportati: […] comma 2. Nel rispetto dei principi della normativa statale in materia di indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), la quota di compartecipazione al costo delle prestazioni sociali e la quota a valenza sociale delle prestazioni sociosanitarie sono stabilite dai comuni secondo modalità definite, previa consultazione dei soggetti di cui all'articolo 3 e sentita la competente commissione consiliare, con deliberazione della Giunta regionale in base ai seguenti criteri: a) valutazione del reddito e del patrimonio del nucleo familiare; b) valutazione delle situazioni dei componenti il nucleo familiare relative a occupati sospesi, cassa integrati o disoccupati iscritti in liste di mobilità; c) previsione, in relazione al patrimonio mobiliare e immobiliare, di franchigie stabilite in base al numero dei componenti del nucleo familiare; d) definizione di scale di equivalenza che tengano conto del carico familiare derivante dalla presenza di figli inclusi i nascituri, di minori in affido, di persone con disabilità, di anziani non autosufficienti, di un solo genitore convivente; e) valutazione del livello di assistenza richiesto, anche con riguardo alla situazione familiare; f) computo delle prestazioni economiche previdenziali o assistenziali, a qualsiasi titolo percepite, ai fini della determinazione del reddito della persona assistita, nel caso di accesso a unità d'offerta residenziali; nel caso di accesso a unità d'offerta semiresidenziali, tali prestazioni economiche vengono computate al cinquanta per cento; g) valutazione della situazione reddituale e patrimoniale della persona assistita, del coniuge e dei parenti in linea retta entro il primo grado nel caso di accesso ad unità di offerta residenziali per anziani e ai centri diurni integrati; h) valutazione della situazione reddituale e patrimoniale solo della persona assistita nel caso di accesso ad unità d'offerta residenziali o semiresidenziali per disabili gravi; i) valutazione dei costi sostenuti per spese sanitarie, abbattimento barriere architettoniche, ausili per la vita indipendente e l'assistente familiare, che non siano oggetto di detrazioni o deduzioni da reddito imponibile ai sensi della vigente normativa tributaria; j) valutazione dei costi di locazione immobiliare e degli interessi sui mutui. […] 21
Confronto tra ISEE Attuale, Nuovo ISEE e Fattore Famiglia Lombardo alla luce dei principi della normativa regionale (L.R. 2/12 e L.R. 3/08) 1° PRINCIPIO: Valutazione della situazione reddituale del nucleo familiare L.R. 3/08 art. 8 c.2 lett. a) “valutazione del reddito […] del nucleo familiare”; lett. f) “computo delle prestazioni economiche previdenziali o assistenziali, a qualsiasi titolo percepite, ai fini della determinazione del reddito della persona assistita […] Le modifiche introdotte dalla L.R. 2/12 sulla L.R. 3/08 prevedono specifiche disposizioni in materia di valutazione della situazione reddituale, nel rispetto dei principi della normativa statale in materia; la disciplina regionale tende nel complesso a incrementare gli elementi reddituali considerati nel calcolo dell’indicatore rispetto alla disciplina vigente, secondo i punti di differenza e di contiguità di seguito rappresentati. 1.a) ISEE Attuale – Componenti di reddito considerate in materia di valutazione della situazione reddituale, l’ISEE prevede espressamente che vengano presi in considerazione, come da DPCM 221/99: Il reddito imponibile IRPEF, inteso come reddito complessivo risultante dall'ultima dichiarazione presentata ai fini delle imposte sui redditi delle persone fisiche, al netto dei redditi agrari relativi alle attività ex articolo 2135 C.C. (produttori agricoli obbligati alla presentazione della dichiarazione ai fini dell'IVA); in caso di esonero dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, si assumono i redditi imponibili ai fini IRPEF risultanti dall’ultima certificazione consegnata dai soggetti erogatori; si dichiarano inoltre i redditi da lavoro prestato nelle zone di frontiera e in altri paesi limitrofi da soggetti residenti; I proventi derivanti da attività agricole per le quali sussiste l’obbligo alla presentazione della dichiarazione IVA, anche se svolta in forma associata; a tal fine si considera la base imponibile ai fini IRAP, al netto dei costi del personale; I redditi figurativi delle attività finanziarie, ottenuti applicando il tasso di rendimento medio annuo dei titoli decennali del tesoro al patrimonio mobiliare del nucleo familiare; I redditi da lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo e impresa, i redditi diversi di cui all’articolo 67, comma 1, lettere i) e l), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, assoggettati a imposta sostitutiva o definitiva (voce nella quale rientrano i c.d. “contribuenti minimi”). 1.b) Nuovo ISEE – Componenti di reddito considerate Al pari dell’ISEE Attuale, nel calcolo della situazione reddituale del Nuovo ISEE si tiene conto di (per i dettagli cfr. sopra): Reddito imponibile IRPEF; Proventi derivanti da attività agricole; 22
Redditi figurativi delle attività finanziarie (con la possibilità di applicare, se inferiore al rendimento medio dei titoli decennali del Tesoro, il tasso di interesse legale maggiorato di un punto percentuale); a differenza dell’ISEE Attuale e del FFL, sono esclusi dal computo gli interessi di depositi e conti correnti bancari e postali, in quanto considerati all’interno del calcolo della situazione patrimoniale mobiliare; Redditi assoggettati a imposta sostitutiva o definitiva; ll Nuovo ISEE introdurrebbe però degli elementi innovativi, incrementali, nel calcolo della situazione reddituale, in particolare: Ogni altra componente reddituale esente da imposta, nonché i redditi da lavoro dipendente prestato all’estero tassati esclusivamente nello stato estero in base alle vigenti convenzioni contro le doppie imposizioni; ( prima tipologia dei c.d. “redditi esenti”); Trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche, laddove già non inclusi nel reddito imponibile ( seconda tipologia dei c.d. “redditi esenti”); Assegni per il mantenimento dei figli effettivamente percepiti: la normativa vigente considera tali importi all’interno dei redditi del soggetto a cui carico è l’assegno; con il Nuovo ISEE si avrebbe invece uno spostamento di tali componenti in capo al nucleo destinatario dell’assegno; Redditi fondiari relativi ai beni non locati soggetti alla disciplina dell’IMU; in tale importo si considerano anche i redditi relativi agli immobili all’estero non locati soggetti alla disciplina dell’imposta sul valore degli immobili situati all’estero ex D.L. 201/11; Reddito lordo dichiarato ai fini fiscali nel paese di residenza da parte degli appartenenti al nucleo, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, iscritti nelle anagrafi dei cittadini italiani residenti all'estero (AIRE), convertito in euro al cambio vigente al 31 dicembre dell’anno di riferimento del reddito. In sintesi, quindi, la disciplina del Nuovo ISEE disegna un perimetro più ampio di voci di reddito da considerare nel calcolo dell’indicatore rispetto a quanto attualmente vigente a livello nazionale. Rientrano nel calcolo i redditi esenti, nonché tutti i redditi prodotti all’estero; si introducono inoltre innovazioni in merito alla gestione degli importi degli assegni familiari. 1.c) Fattore Famiglia Lombardo – Componenti di reddito considerate Analogamente al Nuovo ISEE, anche il Fattore Famiglia Lombardo introduce il computo dei c.d. “redditi esenti” all’interno del montante della situazione reddituale. Tuttavia, in seguito alle modifiche apportate dalla L.R. 2/12 è stata prevista nella L.R. 3/08 una perimetrazione del perimetro entro il quale gli stessi vengono calcolati, ossia (art. c.2 lett. f ): Le prestazioni economiche assistenziali o previdenziali, a qualsiasi titolo percepite, fanno riferimento alla persona assistita, e non al suo nucleo; Tali importi vengono considerati solo in presenza di accesso a Unità d’Offerta residenziali, nella misura del 100% del loro importo, o di accesso a Unità d’Offerta semiresidenziali, essendo in tal caso computate al 50%; 23
Comparando tale disposizione rispetto quanto previsto per il Nuovo ISEE, pur essendo i due indicatori coerenti nel principi di fondo (ossia: anche i redditi esenti generano impatti sulla situazione economica di un nucleo), il FFL adotta un approccio più prudenziale, considerando tali importi solo in presenza Unità d’Offerta specificamente identificate. Complessivamente, dal combinato disposto emergente dalla L.R. 2/12 e della DGR IX 3779/12, nel FFL vengono presi in considerazione come componenti di reddito: Reddito imponibile IRPEF; Proventi derivanti da attività agricole; Redditi figurativi delle attività finanziarie; Redditi assoggettati a imposta sostitutiva o definitiva; Redditi esenti (con campo di applicazione limitato. 1.d) Valutazione dell’allineamento dei tre indicatori rispetto alla disciplina regionale di principio in materia di valutazione della situazione reddituale del nucleo familiare ISEE Attuale – Allineamento Medio: la disciplina vigente prevede il calcolo della situazione reddituale del nucleo, include gran parti delle voci presenti anche nel Fattore Famiglia Lombardo ma non considera i redditi esenti. Nuovo ISEE – Allineamento Elevato: oltre a includere le voci di reddito “base” dell’ISEE Attuale, comprende in maniera estensiva i possibili redditi esenti riferiti in capo al nucleo, nonché ulteriori voci di reddito non espressamente indicate nelle attuali DGR (ma compatibili con il dettato della normativa regionale), quali i redditi esteri e gli assegni per il mantenimento dei figli. Il perimetro di voci reddituali compreso nel calcolo del Nuovo ISEE è maggiore rispetto a quello del FFL, ma non conflittuale con le norme regionali in materia. Fattore Famiglia Lombardo – Allineamento Elevato: l’indicatore è stato costruito per rispondere appositamente ai requisiti della L.R. 2/12; a differenza dell’ISEE vigente, introduce nel calcolo della situazione reddituale i redditi esenti, limitandoli alle sole richieste relative a UdO residenziali e semiresidenziali. 24
2° PRINCIPIO: Valutazione della situazione patrimoniale del nucleo familiare L.R. 3/08 art. 8 c.2 lett. a) “valutazione del reddito e del patrimonio del nucleo familiare” Per definire il criterio di calcolo della situazione patrimoniale, è necessario considerare alcuni aspetti chiave caratteristici degli indicatori, quali: gli elementi da includere nel computo del patrimonio, sia esso mobiliare o immobiliare; le modalità per la definizione del valore dei singoli cespiti patrimoniali; la ponderazione con cui la situazione patrimoniale viene presa in considerazione nell’ambito del calcolo dell’indicatore finale. 2.a) ISEE Attuale – Componenti del patrimonio considerate Ai fini del calcolo della situazione patrimoniale, il DPCM 221/99 e s.m.i. identifica due componenti patrimoniali di fondo, ossia il patrimonio mobiliare e quello immobiliare. Il decreto definisce quali componenti del patrimonio mobiliare debbano essere considerate, ossia: a) Depositi e conti correnti bancari e postali; b) Titoli di Stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati; c) Azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio(O.I.C.R.) italiani o esteri; d) Partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati; e) Partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni in società non azionarie; f) Masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate in gestione ad un soggetto abilitato; g) Altri strumenti e rapporti finanziari; h) Imprese individuali. Come criterio di fondo per la valutazione della consistenza delle singole voci, si assume il valore delle stesse al 31 dicembre dell’anno precedente la dichiarazione (al netto delle lettere e) ed h), in considerazione della diversa natura di tali componenti). All’interno del patrimonio immobiliare, rientrano invece ) il valore dei fabbricati e terreni edificabili ed agricoli, intestati a persone fisiche diverse da imprese, quale definito ai fini ICI al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione. Per ciascun cespite è prevista la detrazione, fino a concorrenza, dell’ammontare dell’eventuale debito residuo alla stessa data del 31 dicembre. I valori patrimoniali rilevano in capo alle persone fisiche titolari di diritti di proprietà o reali di godimento. Per il calcolo del valore del patrimonio immobiliare, secondo quanto definito dall’INPS con proprie circolari, si mantiene come criterio di riferimento il valore calcolato ai fini ICI fino a emanazione del nuovo indicatore ISEE. Ai fini del calcolo dell’ISEE finale, viene preso in considerazione il 20% del montante complessivo a cui sono state sottratte specifiche franchigie (di cui al punto 5 del presente capitolo). 25
2.b) Nuovo ISEE – Componenti del patrimonio considerate Anche nel Nuovo ISEE è confermata la distinzione in due blocchi del patrimonio, mobiliare e immobiliare. Per quanto concerne il calcolo del patrimonio mobiliare, si considerano le seguenti voci: a) Depositi e conti correnti bancari e postali, al lordo degli interessi; b) Titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati; c) Azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio(O.I.C.R.) italiani o esteri; d) Partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati; e) Partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni in società non azionarie; f) Masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate in gestione ad un soggetto abilitato; g) Altri strumenti e rapporti finanziari; h) Imprese individuali. Le voci considerate risultano allineate all’attuale disciplina nazionale. Il metodo di calcolo proposto per il Nuovo ISEE invece differisce da quello previsto dalla disciplina attualmente vigente nella data di rilevazione delle consistenze patrimoniali. In via generale, rimane il principio della data del 31 dicembre ma, per i valori di cui alla lettera a), è necessario considerare, se superiore, il valore della consistenza media annua riferita al medesimo anno (tranne in casi in cui si siano svolte operazioni patrimoniali di particolare rilievo). Il valore del patrimonio immobiliare, è costituito, (al lordo delle specifiche riduzioni di cui al seguente punto 5): Dal valore dei fabbricati, delle aree fabbricabili e dei terreni, intestati a persone fisiche non esercenti attività d’impresa, quale definito ai fini IMU al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione, determinato secondo tale modalità anche in caso di esenzione dal pagamento dell’imposta; al valore determinato per ciascun cespite viene detratto fino a concorrenza l’ammontare dell’eventuale debito residuo per mutui contratti per l’acquisto dell’immobile o la costruzione del fabbricato; Dal valore del patrimonio immobiliare all’estero, come definito ai fini dell’imposta sul valore degli immobili all’estero (art.19 c.15 D.L. 201/11); anche in questo caso viene detratto fino a concorrenza l’ammontare dell’eventuale debito residuo per mutui contratti per l’acquisto dell’immobile o la costruzione del fabbricato. Nella bozza di decreto del Nuovo ISEE viene quindi considerato esplicitamente, per la prima volta il patrimonio immobiliare all’estero. Rimane invece invariata la quota di patrimonio considerata ai fini del calcolo dell’indicatore finale, pari al 20% del montante complessivo a cui sono state detratte le eventuali franchigie/riduzioni. 2.c) Fattore Famiglia Lombardo – Componenti del patrimonio considerate Analogamente all’ISEE, vengono considerate nel calcolo della situazione patrimoniale sia le componenti mobiliari, sia quelle immobiliari. 26
Le componenti del patrimonio mobiliare trovano una definizione sintetica nella DGR 3779/12: “l’individuazione del patrimonio mobiliare è effettuata indicando in un unico ammontare complessivo […] i valori mobiliari in senso stretto e le partecipazioni in società non quotate e gli altri cespiti patrimoniali individuali. Dal valore del patrimonio mobiliare, determinato come sopra, si detrae, fino a concorrenza, una franchigia correlata al numero dei componenti facenti parte il nucleo familiare”. Ai fini della sperimentazione, è stata sviluppata una specifica proposta per la definizione delle voci che rientrano nel computo del patrimonio mobiliare, ossia: a) Depositi e conti correnti bancari e postali; b) Titoli di Stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati; c) Azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio(O.I.C.R.) italiani o esteri; d) Partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati; e) Partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni in società non azionarie; f) Masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate in gestione ad un soggetto abilitato; g) Altri strumenti e rapporti finanziari; h) Imprese individuali. La definizione sperimentale utilizzata per il FFL è pertanto coincidente con quella attualmente vigente a livello nazionale, mantenendo inoltre il principio del calcolo del valore alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione. Nel metodo di calcolo del patrimonio da considerare ai fini ISEE si applicano franchigie correlate alla dimensione del nucleo familiare di riferimento (Cfr. punto 5 del presente capitolo). Nel calcolo del patrimonio immobiliare rientrano (al netto delle franchigie patrimoniali previste) i valori dei fabbricati e dei terreni edificabili ed agricoli intestati a persone fisiche diverse da imprese nella misura del valore dell’imponibile definito ai fini ICI al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione, Al valore determinato per ciascun cespite si detrae, fino a concorrenza, l’ammontare del debito residuo per i mutui contratti nell’acquisto dell’immobile. A differenza di ISEE Attuale e Nuovo ISEE, la situazione patrimoniale viene considerata al 30% del suo valore complessivo, dunque in misura maggiore rispetto al 20% previsto dalla disciplina nazionale. Per il calcolo del valore del patrimonio immobiliare (disciplina ICI vs IMU) è stato previsto nella DGR 3779/12 che per il Fattore Famiglia Lombardo ci si attenga a quanto disposto dalla disciplina nazionale in materia. Essendo al momento della sua approvazione vigente (e tuttora in vigore) l’ISEE Attuale, si è mantenuto nell’ambito della sperimentazione FFL il calcolo sulla base della disciplina ICI. 27
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