GLI ANNI SI CONTANO A MAGGIO - Il Rubino
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• ANNO XXXIV • N° 5 • 1 maggio 2021 - Euro 2.00 • IL FERMAGLIO DEL DIRETTORE GLI ANNI SI CONTANO di Paola Gualfetti A MAGGIO C i sono molti motivi, quest'anno, per tornare a progettare, a maggio, qualco- sa di più di un semplice passaggio di stagione, anche se non interamente, ancora, un anno pieno di impegni e di attività. Vari di essere pronti, di anticipare, quasi, l'uscita dall'ondata dell'epidemia. Ciò presuppone, appunto, che la città nel suo insieme possa contare su eventi, su appuntamenti, su inizia- tive e su alternative in grado di sopperire - da appuntamenti ci aspettano, da quelli legati qui alla fine dell'anno, strutturalmente e non alla ripresa delle attività economiche e turi- casualmente - al blackout "stagionale" che il stiche alle celebrazioni dei riti e delle feste virus può causare. Se anche noi gli muoviamo della comunità locale a quelli istituzionali contro, sulla scacchiera, le risorse e le idee ri- per il rinnovo del Consiglio Comunale e del nomate che abbiamo, se spostiamo abilmente Sindaco. Dal combinarsi e dall'intersecarsi di le pedine degli eventi nostri, possiamo guada- tutti questi appuntamenti dipenderà il rilancio gnare punti su di lui. Questo "consiglio" è ba- della città di Assisi. E naturalmente nessuno sato sulla semplice lettura dei tanti appunta- di noi può azzardarsi in previsioni credibili menti di natura politica, economica, culturale circa la natura e la portata di questo rilancio. e spettacolare ai quali Assisi ha dovuto rinun- Possiamo solo augurarci che esso sia il mi- ciare, dal Calendimaggio al Palio del Cupolo- gliore possibile e, intanto, mettere a disposi- ne, dall'incontro sull'economia di Francesco zione Il Rubino per chiunque voglia dare un agli stessi riti - duole dirlo - della Settimana contributo culturale e sociale all'impresa. Un Santa. Poiché su ognuno di questi fronti sem- suggerimento però, un consiglio, mi sento di bra che le cose siano in ripresa - e immenso darlo in prima persona, col cuore e svinco- è il mio piacere nel constatare questo fatto - lato dall'appartenenza a qualunque credo e a colgo l'occasione di questo augurio di maggio qualunque missione ognuno di noi si senta 2021 per consigliare vivamente a chi è impe- votato. Il "consiglio" è questo. Sarà sempre gnato sui tanti fronti della ripresa di Assisi di più fondamentale per la ripresa dell'economia operare al meglio di ciò che il cuore detta e di e della società di Assisi poter disporre di pro- ciò che una ragione sottoposta a dure prove grammi che possano contare, di volta in volta, conferma. Nel concreto: il Calendimaggio e il su attività spalmate sull'intero arco di un anno Palio del Cupolone, ad esempio, non possono e progettate per vivere di scadenze plurienna- più non mettere in campo edizioni adeguate li. Abbiamo visto, infatti, quanto l'insidia che alla pandemia, così come i ristoranti, i negozi un virus può recare sia subdola e imprevedi- e la ricettività in genere non possono non ria- bile, tale da mettere in crisi dall'oggi al do- prire con regole impegnative ma duttili quan- mani comparti interi. Abbiamo anche capito, to basta. Così come, infine, Assisi non potrà però, che, anche senza ritorno immediato alla non contare su un'amministrazione all'altezza "normalità", in determinati periodi dell'anno del ruolo che la città ha universalmente. si può recuperare un po' delle perdite, a patto gualfettipaola@gmail.com La terra di Santa Là dove stavano Fausto Becchetti: i nostri La via Maria degli Angeli i lebbrosi luoghi in miniatura di Francesco di Giovanni Zavarella di Elvio Lunghi di Alessandro Luigi Mencarelli di Giuseppe Bambini Servizio pag. 3 Servizio pagg. 4-5 Servizio pag. 13 Servizio pagg. 16-17
Pag. 2 Maggio 2021 N el secolo XVII si re- gistra un dinamismo edificatorio in Assisi di tutto rispetto. Per la precisione si legge in a concedere finanziamenti e il suo regale Patronato. Allo scopo veniva apposto in rilievo lo stemma regale di Filippo III ed ai lati, di "Chiesa Nuova" di P. Leone minor proporzione poneva- Bracaloni che "per proce- si lo stemma francescano dere con passo misurato e e quello di Mons. Antonio piede sicuro, cominciamo Vescovo di Cartagena. La qui a prendere atto di un lapide recitava: PHILIPPUS fatto incontrastato, quale è III HISPANIORUM REX/ quello operato dal Nobiluo- PRECIBUS FRATRIS AN- mo Giov. Battista Bini, colla TONII DE TRESO/GE- vendita della casa di sua abi- NERALIS ORDINIS DIVI tazione, fatta con istrumento FRANCISCI /NUNC EPI- del 2 maggio 1615, alla Re- SCOPI CARTHAGINEN- ligione Francescana dell'Os- SIS/EIUSDEM DIVI DO- servanza". MUM IN TEMPLUM ERI- L'autore, nell'intento di for- nirci un quadro di riferi- Assisi nel Seicento: dinamismo GI IUSSIT/A.D. MDCXVI. mento contestuale ci avverte che "la città serafica era in edificatorio di Basiliche e Chiese di Giovanni Zavarella condizioni abbastanza flori- de, quando nel secolo XVII S. Maria della Minerva". costruire la Basilica di S. vedevasi illustrata colle arti, Peraltro l'autore ci informa Maria degli Angeli, col fa- sviluppata nell'edilizia ed che "dal 1569 al 1679 si at- vore di un pontefice santo intensificata nella vita dei tese alla costruzione della quale Pio V, come deplora- francescani conventi, con il grande Basilica di S. Maria va il P. Salvatore Vitali “si culto delle serafiche memo- degli Angeli". Ci permet- distrussero le pie dimore rie e dei devoti santuario, tiamo di aggiungere che di tanti illustri e santi fran- allora più che mai ricercati. proprio nel 1610 venivano cescani, che ne serbavano Alle numerose famiglie, dei "traslocate" le 26 cannelle e tanto mistico profumo”. E, Minori Conventuali, dei Mi- appoggiate alla parete della per elevare il tempio neo- nori Osservanti e Riformati, Basilica di Santa Maria de- classico di Chiesa Nuova, si fin dal 1535 si erano aggiun- gli Angeli. Tutto ciò avveni- veniva a demolire gran parte ti i Minori Cappuccini, sta- va per consentire la edifica- della Casa del Santo, che si biliti prima alle Carcerelle e zione, dal 1616 al 1618 del voleva onorare. Ma il gusto poi presso la Porta S. An- Nel 1860 la Chiesa Nuova Palazzetto del Capitano del del secolo portava così, e ha rischiato tonio verso il monte; e nel Perdono. noi non formuleremo giu- 1612 si affermavano pure in di diventare teatro Sempre P. Bracaloni a dirci dizi ma esporremo intan- Assisi i Terziari Regolari di che "dal 1599 al 1640 si la- to i fatti che riguardano la La Chiesa Nuova dava- S. Francesco, che nel 1612 si quasi finita nel 1618 e vorò per la chiesa di Rivo- nostra storia; dove entra in dicesi che si cominciò ad avevano la concessione d'i- torto. E questa espansione azione il Vicario Generale officiare nel 1621. niziare la nuova chiesa di S. di culto nei luoghi consa- dei frati minori della Rego- Indubbiamente – ci dice Antonio: mentre intanto nel crati alla memoria del Sera- lare Osservanza, il Rev.mo sempre P. Bracaloni che 1613 ottenevano la chiesa di fico Santo nella sua fortu- P. Antonio da Trejo". "è riconoscere che le be- nata patria, era la migliore All'acquisto della Casa di nemerenze della Corona espressione dei tempi e il San Francesco e della “Stal- di Spagna, a riguardo di maggior segno del rinnova- letta” e all'edificazione del- questo Santuario france- to gusto per il decoro este- la Chiesa Nuova ebbero a scano, sono reali e mol- riore; nel cui spirito meglio contribuire, oltre al sunno- teplici; né i Frati Minori le dimenticarono, mostran- si comprende e ben s'inqua- minato Vicario Generale, dosi grati e nello stesso dra l'erezione della Chiesa anche P. Paolo da Sulmo- tempo interessati a porre Nuova nel centro di Assisi". na, Commissario Generale la Chiesa Nuova sotto il Eppure ci furono voci dis- della Famiglia Cismontana Patronato dei Re Cattolici, senzienti. In tal senso ci ri- dell'Osservanza, e soprattut- e non venendo meno alla porta P. Bracaloni che "Per to il Re di Spagna che ebbe confidenza in essi, parti- colarmente nelle maggiori necessità economiche e politiche". Nondimeno lo storico francescano ci ri- corda che "Recentemente, solo per il Patronato della Corona di Spagna fu evi- tata nel 1860 la soppres- sione e l'incameramento di questo convento, quando l'invadente spirito settario e massonico voleva fare di questa chiesa un teatro".
Pag. 3 Maggio 2021 L a piana che si smi- sura da Perugia a Spoleto fu de- scritta da San Francesco con le parole "Nihil vidi testimonianza dei vecchi abitanti, soleva essere de- signato anche col nome di Santa Maria degli Angeli. Il Padre beato soleva dire iucundius valle mea spo- essergli stato rivelato da letana". È una terra stra- Dio che la beata Vergine, ordinariamente fertile e tra le altre chiese costruite verde, attraversata da co- nel mondo in suo onore, piosi fiumi che ambisco- quella prediligeva: e per- no a congiungersi con le ciò anche il Santo l'amava bionde acque del Tevere. più delle altre." Indi per Le sue colline ubertose cui noi angelani, fortunati digradano dolcemente a e prediletti, dobbiamo es- valle, punteggiate dall'ar- sere orgogliosi di poggiare gentato ulivo e dalle i nostri calzari, là dove eb- gialle ginestre, mentre bero a posarli Francesco e volteggiano e friniscono Chiara... e dove gli angeli in cielo le rondini. Non- amano incontrarsi dimeno geometrici orditi Abbiamo il dovere non urbani si arrampicano solo di goderne la bellezza, sulle coste, quasi come a ma anche di custodirne, per voler ascendere al cielo tutti i cristiani del mondo per cogliere, dall'alto di la memoria magico - spi- La terra di Santa Maria verande sospese, l'armo- rituale che ne fa un luogo nia di verdi campi di grano e di unico ed irripetibile, laddove si degli Angeli assolati girasoli. Con ordinati respira un'atmosfera di incanto filari di viti, maritate allo stuc- e di religiosità. chio. In bellezza e in atmosfere Benedetta geografia sacra! La d'incanto. Rotte dal suono di- terra di Santa Maria degli An- steso di campane che dal mon- geli che evoca l'apparizione te si uniscono, in controcanto, degli Angeli, di incendi spiri- a quelle della pianura. In un tuali, di fenomeni mistici e di abbraccio d'amore e di fede. avvenimenti miracolistici, è il Mentre il contadino rialza le luogo santo per eccellenza di spalle, si terge il sudore... e si Francesco e noi che siamo i segna con la croce. Si tratta di suoi indegni eredi non possia- una valle che in tempi remo- mo che amare la Porziuncola, ti era invasa dalle acque e vi Santa Maria degli Angeli e la pascolavano mansueti niveos gente che vi vive. All'ombra boves. Era denominata "Lacus della bella Cupola dell'Alessi umber". E proprio al centro di e sotto la protezione della Ma- questa ubertosa terra che nel donna degli Angeli. medioevo era caratterizzata Giovanni Zavarella da boschi di querce e di lecci, si elevava una piccola chiesa. Dice Tommaso da Celano che "Certo non senza una profetica ispirazione fin dai tempi anti- chi fu chiamato Porziuncola quel luogo che doveva toccare Foto in alto: veduta della in sorte a coloro i quali brama- che il Santo amò sopra ogni e si esprime con un cestello di Valle Umbra. vano non possedere nulla al altro, questo comandò ai frati lasche da consegnare annual- mondo. Ivi era stata costruita di venerare in modo speciale, mente ai legittimi proprietari In basso: Henri Edmond una chiesa della Vergine Ma- e questo volle custoditi nell'u- benedettini. Che fraternamente Joseph Delacroix (Francia, dre, la quale per l'umiltà sua miltà e nella più alata povertà rispondono alla carità cristiana 1856/1910) "La Chiesa di merita di essere, dopo il Figlio, come specchio dell'Ordine, con un piccolo orciuolo di olio Santa Maria degli Angeli capo di tutti i santi. E là ebbe riservandone perciò ad altri la del Subasio. E ci ricorda sem- di Assisi" Olio su tela, origine l'Ordine dei minori e proprietà, (ossia ai benedettini pre il beato Tommaso da Cela- 73,5X92 cm, datato 1909. vi sorse e crebbe il loro nobile del monte Subasio) e ritenen- no ne "La vita di San France- Dal 1948 è conservato nel edificio come su stabile fon- done per sé l'uso soltanto". Un sco" che il luogo era veramente museo Hermitage di San damento. Questo fu il luogo uso comodato che si espresse santo "poiché quel luogo per Petroburgo, Russia
Pag. 4 Maggio 2021 Chiesa di Santa Maria Maddalena sulla via dell'Arce "Non c’è luogo più vicino di questo allo spirito di Francesco in tutta la Valle Umbra. Ogni volta che passo per la strada mi verrebbe da dire Ti adoriamo Signore per tutte le chiese che sono nel mondo e per la tua Santa Croce che ha redento il mondo. Poi sto attento alle macchine che passano e i buoni propositi vanno a farsi friggere. Volendo ce ne sarebbe Là dove stavano i lebbrosi di che vergognarsi". Elvio Lunghi D a molti anni mi por- sco, il giorno seguente il de- chi dice da tempo che la monumentale di San Fran- to dietro una voglia cesso avvenuto nell’ora del sosta avvenisse presso la cesco per ospitare i resti del - ho più voglie che vespro del 3 ottobre 1226, chiesa di San Salvatore del- nostro santo: uno dei tanti e capelli in testa - cioè scri- quando il corteo fece una le Pareti, dove è l’odierna ne nascono ancora. E poi, vere una guida della via sosta presso il monastero di villa Gualdi; nell’Ottocen- cosa poteva significare per dell’Arce che risale il colle San Damiano per consentire to hanno messo anche una Francesco l’ospedale di San di Assisi. So benissimo che un ultimo saluto di Chiara, targa che lo dice, ma se è Salvatore a confronto con la non lo farò mai, ma che vita “e paion sì al vento esser come i tanti cartelli stradali chiesa di Santa Maria Mad- sarebbe senza desideri? E leggeri” come Paolo e Fran- sbagliati che mettono oggi dalena? poi in realtà questa voglia cesca nei versi di Dante. Fu siamo freschi. Solo che da lì me la sono già tolta scriven- questa la strada che France- non doveva essere agevole Ricovero dei lebbrosi do anni fa un testo sull’arte sco percorse nel suo ultimo la vista della città antica pri- Alla Maddalena facevano nei luoghi di Francesco per viaggio dal palazzo vescovi- ma dell’ampliamento delle capo i lebbrosi nella piana un libro dedicato all’Umbria le alla Porziuncola, quando, mura urbiche avvenuto sul- sottostante Assisi. La Mad- terra francescana uscito nel giunto in prossimità di un lo scorcio del XIII secolo, e dalena era la chiesa più vi- 2013. ospedale, chiese ai suoi frati soprattutto prima che fosse cina al tugurio di Rivotorto, di voltare la lettiga per con- fondata nel 1228 la chiesa presso il quale Francesco Lungo la via dell'Arce sentirgli di dare un ultimo La via dell’Arce è una strada sguardo alla città del cuo- di campagna che s’imbocca re, secondo il racconto di recandosi da Santa Maria fra Leone nella Compilatio degli Angeli a Rivotorto e Assisiensis: “Signore, cre- svoltando a sinistra all’al- do che questa città sia stata tezza del cimitero nuovo. anticamente rifugio e dimo- Chi la prende - io la prendo ra di malvagi iniqui uomini, spesso, perché porta a San malfamati in tutte queste re- Masseo dove sono i mona- gioni. Ma per la tua copiosa ci di Bose - è difficile pensi misericordia, nel tempo che che qui è passato Francesco. piacque a te, vedo che hai A chi viene in mente lo stra- mostrato la sovrabbondan- ordinario interesse storico za della tua bontà, così che e spirituale di questo trivio la città è diventata rifugio di strade? Oggi percorse da e soggiorno di quelli che ti sporadici autoveicoli e da conoscono e dànno gloria al pochi mezzi agricoli, ma un tuo nome e spandono profu- tempo la via principale per mo di vita santa, di retta dot- la quale Francesco o i suoi trina e buona fama di tutto il primi compagni si recavano popolo cristiano”. in città o tornavano a casa, L’ospedale è quello di San alla Porziuncola. Fu questa Lazzaro che si trovava ac- la via percorsa per riportare canto alla chiesa di Santa in città la salma di France- Maria Maddalena, ma c’è
Pag. 5 Maggio 2021 aveva trovato rifugio con i sempre lì, che un camion suoi primi compagni prima non sia andato a sbatterci di posare il capo alla Por- contro, buttandola a terra e ziuncola. E poi Francesco è togliendoci finalmente l’im- un nostro antenato - ad Assi- piccio. Cosa avrà di così im- si siamo un po’ tutti suoi fra- portante? È un modesto edi- telli, siamo un po’ tutti figli ficio che ha tutte le caratteri- di Pietro Bernardoni, tutti sche tipiche dell'architettura un po’ mercanti - e ognuno rurale umbra: un edificio può raccontare la sua vita dalle dimensioni minuscole come meglio crede. E allora che si affacciava un tempo lasciatemi dire che France- su una strada in mezzo a sco dové sempre tenere que- campi coltivati, simile nelle sto luogo nel cuore, perché dimensioni e nell'aspetto ad da qui ebbe inizio la sua av- altri edifici che s'incontrano ventura, come racconta nel lungo il medesimo itinera- suo Testamento: “Il Signore rio: la Trinità, la Porziunco- concesse a me, frate France- la, Campiglione, San Paolo sco, d’incominciare così a delle Abbadesse. Oggi la La parete dell'altare si apre con un'abside semicirco- far penitenza, poiché, essen- Maddalena ha una copertura lare decorata da un pallido affresco con una Croci- do io nei peccati, mi sem- con un tetto a travature li- fissione e alcune figure di santi, databile ai decenni brava cosa troppo amara ve- gnee ma in origine era prov- finali del XVI secolo, quando la diocesi di Assisi vide dere i lebbrosi; e il Signore vista da una volta in pietra attuata la riforma tridentina. Verso l’esterno, la fac- stesso mi condusse tra loro e a tutto sesto, come si vede ciata ha un campaniletto a vela aggiunto a mattoni usai con essi misericordia. E dall'impronta lasciata sulla in data posteriore. L’abside ha una calotta costruita a allontanandomi da essi, ciò parete interna di facciata. gradinate, come nei principali edifici romanici della che mi sembrava amaro mi La parete dell'altare si apre città, San Rufino e Santa Maria Maggiore. fu cambiato in dolcezza di con un'abside semicircolare anima e di corpo”. decorata da un pallido affre- principale differenza dalla compagnati a Francesco in sco con una Crocifissione chiesa della Maddalena, ma una stalla lungo il ruscel- Dov'è situata e alcune figure di santi, da- è probabile che anche qui lo di Rivotorto, nel luogo Cosa sia oggi la Maddalena tabile ai decenni finali del l’originaria volta a tutto se- dove fu costruita nel XVI possiamo vederlo agevol- XVI secolo, quando la dio- sto fosse stata ricostruita in secolo una chiesa e un con- mente. Si prende la strada cesi di Assisi vide attuata la un primo tempo a schiena vento per i frati. che dalla Stazione ferrovia- riforma tridentina. Chi sia il d’asino, e in un successivo Volete che Francesco non ria va in direzione di Ri- pittore non lo so, o meglio restauro a travature lignee. abbia restaurata anche la votorto, e poco prima del non lo so ancora, domani Maddalena passandoci da- cavalcavia che fa la SS.3 chissà. Verso l’esterno, la Il terzo edificio restaurato vanti tutti i santi giorni? per sorpassare i binari del- facciata ha un campaniletto da Francesco? Prima di dedicarsi alla pe- la Ferrovia Centrale Umbra a vela aggiunto a mattoni in Si sa che Francesco spese i sca, cioè diventare pesca- la strada fa uno scarto im- data posteriore. L’abside ha primi anni della sua scelta tore di uomini? Forse, se provviso per superare una una calotta costruita a gra- di vita cristiana dedican- avesse continuato a fare chiesetta che sta proprio lì dinate, come nei principali dosi al restauro di svariati l’appaltatore edile - non la- in mezzo. edifici romanici della città, edifici in rovina della zona: vorava più solo, aveva ora- San Rufino e Santa Maria San Damiano, la Porziun- mai un’impresa - qualche La proposta Maggiore. cola, un terzo edificio del palazzina lì intorno avrebbe Ma non la possono togliere? Una soluzione pressoché quale le prime fonti tac- finito per costruirla. E inve- Non ci sono già tante, troppe identica compare alla Por- ciono l’identità ma che ce oggi v’incontriamo una chiese in giro? Tutte le volte ziuncola, la quale aveva viene identificato da san casa colonica tra un caval- che vado da Santa Maria a anch'essa una volta in pietra Bonaventura in una chiesa cavia ferroviario e una fab- Rivotorto, a comprare fiori a tutto sesto prima che fos- intitolata a San Pietro. C’è brica di manufatti cementi- per la mia sposa nelle serre se ricostruita a sesto acuto chi dice che doveva essere zi: proprio uno spreco. in via della Spina, mi mera- con il coinvolgimento di l’abbazia di San Pietro alle Non c’è luogo più vicino di viglio che questa chiesa stia Francesco e soci: è questa la porte di Assisi, e chi dice questo allo spirito di Fran- un San Pietro della Spina cesco in tutta la Valle Um- indicandolo in un rudere in bra. Ogni volta che passo mezzo ai campi tra Rivotor- per la strada mi verrebbe da to, Castelnuovo e Cannara, dire Ti adoriamo Signore che a tutto somiglia meno per tutte le chiese che sono che a un edificio cristiano nel mondo e per la tua San- del XII secolo. A mio pare- ta Croce che ha redento il re la terza chiesa restaurata mondo. Poi sto attento alle poteva benissimo essere la macchine che passano e i Maddalena, dove stavano i buoni propositi vanno a far- lebbrosi e dove si recava- si friggere. Volendo ce ne no anche i frati per sentire sarebbe di che vergognarsi. messa, quando si erano ac- Elvio Lunghi
Pag. 6 Maggio 2021 T empo di bilanci alla Scuola Secondaria di 1° grado “Galeazzo Alessi” di Santa Maria degli Angeli; da sempre attenta Gli alunni della scuola media "Alessi" di Santa Maria degli Angeli hanno appreso il significato dell'usura che, allora come oggi, genera rovina te, iconografiche, materiali, utili alla ricostruzione, nel nostro caso, dell’ambiente medievale in cui nacquero e si svilupparono i Monti di alle opportunità culturali offerte dal territorio, non Economia Medioevale a scuola Pietà, nel nostro territorio. Gli interventi preziosi della poteva passare sotto silenzio La nascita dei Monti di Pietà dottoressa Romani si sono quella costituita dalla Mo- stra documentaria “I Monti ad Assisi alternati a quelli altrettan- to utilissimi del professor di Pietà di Assisi”, aperta Dino Renato Nardelli: gra- nell’Ottobre scorso e corre- zie all’apporto e allo stimolo data da una proposta didat- di entrambi, gli alunni sono tica percorribile in DAD. La stati sollecitati, partendo da mostra traeva origine dal- quadri di vita relativi ai se- la quinta edizione de “Gli coli del Basso Medioevo, Aghi di Assisi”, proposta a ricercare le cause degli da Giampiero Italiani quale eventi proposti, formulare contributo di divulgazione e ipotesi, prevedere possibili di approfondimento storico conseguenze ed esiti, calcan- dell’evento internazionale do le orme del lavoro dello “The Economy of France- storico di professione. Par- sco”, tenuto in Assisi nel ticolarmente interessanti si Novembre 2020. L’intento sono rivelati i contributi, dai dell’iniziativa, da un lato, professori sopra citati, in cui era quello di recuperare, dal è stato trattato il tema delle punto di vista storico, l’ap- pandemie, flagelli ricorrenti proccio francescano nell’of- che piombano sull’umanità frire risposte alle persone impreparata, in ogni tempo! meno protette nei momenti Nel Medioevo, varie onda- di crisi economica e sociale; te di peste sconvolsero gli dall’altro, suggerire l’”Ago abitanti d’Europa, della pe- di Assisi” come metafora nisola e di Assisi: da quegli della necessaria ricucitura anni, la malattia infettiva dell’attuale contesto sociale rimase sempre in maniera generato da una moderni- endemica, diventando parte tà edonistica ed aggravato integrante delle comunità, dall’attuale situazione pan- le quali si affannavano, con demica. Il Progetto ha preso Regolamenti, Editti e Bol- avvio nel mese di Novembre lettini di Sanità a diffondere con una lezione registrata e misure di igiene, suggerire condivisa online, a cura della comportamenti, ordinare dottoressa Federica Romani, proibizioni e restrizioni va- responsabile dell’Archivio di Stato di Assisi, la quale A nalizzando vari capitoli dello Statuto di fondazio- ne del 1468 e delle successive nuove redazioni, gli alunni si sono divertiti a considerare il genere di rie per contrastare il dilagare dei contagi. Facilmente gli ha illustrato ai nostri alunni alunni hanno potuto mette- il ruolo e il compito di ogni “pegni” che venivano lasciati in garanzia, in cambio re in relazione il passato e Archivio di Stato, attraverso di piccole somme di denaro elargite a un tasso di l’oggi: le attuali misure anti- la visione e l’analisi di docu- interesse molto basso ( 2-5% contro il 30% e oltre dei Covid richiamano le misure menti di vari periodi storici, banchi ebrei): povere file di collanine, anellini con antiche (elaborate da specia- in esso conservati. L’approc- pietruzze di poco valore, caldari da mosto e da buca- li Commissioni che si occu- cio al documento storico, to, capofochi, lenzuola, tappetini, maniche di cami- pavano di salute pubblica) che è alla base della scrittura cie…; a leggere testamenti in cui si lasciava al Monte col divieto ad accogliere e e dello studio della Storia, ha la carità di alcuni fiorini; ad immaginare scene di vita ospitare forestieri, ad uscire permesso poi di presentare collocabili in quel contesto: ne sono nati via via rac- dal territorio assisano senza tutta una scelta di fonti scrit- conti godibili di scrittura creativa. la necessaria autorizzazio-
Pag. 7 Maggio 2021 ne, sospendendo anche la frequentatissima Fiera del Perdono con chiusura delle locande intorno alla Por- ziuncola e a San Francesco, custodendo le porte della città e sorvegliando eventua- li malintenzionati sprovvisti del Bollettino di Sanità, atte- stanti la buona salute! Dall’infuriare di queste on- date pandemiche si origina- vano gravi crisi economiche e sociali che consegnavano le popolazioni ad indigen- ze per noi inimmaginabili, con l’urgente necessità di trovare sostegni sociali per sopravvivere. Fu proprio in un clima cupo e ammorba- to di questo genere, e sulla spinta delle predicazioni dei Francescani contro il pec- cato dell’usura, largamente praticata dagli Ebrei in quel tempo e che generava rovina nelle famiglie e nei rapporti D i grande sostegno anche l’attività del Monte Frumentario, sorto con lo scopo di prestare grano ai contadini più in difficoltà, al momento della semina, con l’impegno a restituirlo dopo il raccolto, con un modesto aumento: si prestava “a sociali, che nacquero i primi Monti di Pietà e Monti Fru- misura rasa” e si ridava “a misura colma”. I Monti di Pietà, che rappresentarono mentari. Figure centrali nel per secoli un concreto aiuto economico per tanti cittadini, artigiani e piccoli im- loro sorgere furono i frati prenditori, contrastando l’esercizio del prestito usuraio, sono tornati, in alcune Barnaba Manassei (medico, realtà, come ad esempio Napoli e Roma, a svolgere un ruolo determinante, nel custode della Porziuncola, sostegno di chi è stato provato dall’attuale fermo delle attività lavorative, dalla di- vicario provinciale dei Frati soccupazione e conseguente impoverimento del tessuto sociale! Minori, ritiratosi poi all’ere- mo delle Carceri dov’è la sua i ragazzi, parlando di eco- tomba), Fortunato Coppoli, nomia medievale e dell’o- Agostino da Perugia, sempre riginalità francescana nella vicini ai bisogni dei sempli- visione ecumenica del cre- ci e fautori di un’”economia ato, tema assai caro a Papa circolare”, cioè fraterna, di Francesco e ai più aperti scambio, in cui tutti possano economisti del nostro tem- giovarsi dei beni disponibili, po. Ad arricchire ulterior- come il nostro Santo amava mente questo percorso, sono raccomandare! I personaggi state offerte letture guidate nominati sono stati fatti og- di immagini sacre relative a getto di ricerche personali “Madonne della Misericor- o di gruppo, attingendo alla dia” (col loro ampio man- Biblioteca della Porziunco- tello a protezione dei fedeli la, agli Atti dell’Accademia imploranti), particolarmente territorio circostante, alla ri- Al Progetto hanno aderito Properziana del Subasio e a invocate durante l’imperver- cerca di iconografie similari, le classi 1^, 2^, 3^ A ( prof. contributi cercati in Internet. sare delle epidemie, eviden- tanto care alla pietà popolare Ascani, Carpentieri); 1^, 2^, Nella trattazione di questo ziando personaggi, colori e del tempo. Il Progetto, di cui 3^ B (prof. Bellucci, Bosimi- tema, fondamentale è stato materiali, piani, simbologie si è cercato di tratteggiare ni, Colazingari, Gorietti); l’apporto di padre Marcello e messaggi espliciti e cela- i momenti più interessan- 2^, 3^ C (prof. Olivieri); 1^, Fadda, del Terz’Ordine Re- ti ad uso dei devoti, e pro- ti, proseguirà nel prossimo 2^, 3^ D (prof. Masciotti, golare, che ha dialogato con muovendo una indagine, nel anno scolastico, nella spe- Rossi); 1^, 2^, 3^ E (prof. ranza di poter mostrare, pan- Aucone, Parini, Tini); 1^, 3^ demia permettendo, ad un F (prof. Bratti). pubblico più vasto, i percorsi Un vivo ringraziamento ai effettuati dalla nostra scuola, vari esperti che hanno reso impegnata nell’indagare pa- possibile questo significati- gine di Storia locale dove è vo percorso didattico. sempre sorprendente imbat- tersi in tracce di vita così si- Nella foto della pagina mili alla nostra attualità! accanto: il Monte di Pietà nel Palazzo dei Priori. Prof.ssa Rossana Parini, Qui sopra: il Monte responsabile del Progetto Frumentario (1907)
Pag. 8 Maggio 2021 L a nostra città, da un punto di vista storico, risulta direttamente ed indirettamente legata alla dinastia degli Staufen (gli tere comitale imperiale che, a quel tempo, aveva una estensione paragonabile alla vecchia diocesi di Assisi, prima del suo allargamento Svevi), Federico I Barba- a Nocera e Gualdo Tadino. rossa e Federico II, sotto i I confini territoriali del co- quali ha avuto momenti di mitatus furono poi ricopiati autentico splendore. Le pri- nel 1198 da un diploma di me notizie certe del legame Innocenzo 3° (Ildebrando di Assisi con Federico Bar- da Soana (1161-1216) (da barossa risalgono al 21 no- alcuni considerato falso), vembre 1160, quando l’im- che molti ritengono essere peratore emana a Pavia un stato il primo fondamento diploma speciale, probabil- del libero comune (la data mente sollecitato dagli stes- del 1198 pone di fatto in- si maggiorenti della città terrogativi di tipo ideologi- (probabilmente, per contro- co sulla struttura comunale bilanciare il potere vescovi- della città, presumibilmente le), con il quale costituisce molto più antica, che si era la città serafica in Comita- certamente affrancata dalla tus, ovvero contea imperia- tutela diretta dell’impera- le indipendente, staccando- tore e sulla quale il Papa- la dal ducato longobardo to cercava di mettere le … di Spoleto. Lo stesso docu- mani). In ogni caso, il duca- mento riporta nel testo an- to di Spoleto viene inizial- che una importante, seppur mente assegnato a Guelfo generica, affermazione: così VI della casata dei Welfen come lo era stata al tempo (1115–1191), già marchese dell’imperatore Enrico IV (margravio) di Toscana), (1050-1106). Come ad af- che entrerà più tardi in con- fermare che il comitatus di trasto con il Barbarossa, Assisi non fosse di per sé mentre la contea di Assisi stesso una novità, ma che è attribuita a Corrado von affondasse le sue radici in Lutzen o meglio a Corrado tempi precedenti. di Urslingen (1150-1202), Assisi e gli Svevi La seconda notizia certa detto anche “Moscaincer- di questo rapporto si ri- vello” (per i suoi improv- ferisce al 1173, quando il visi ed imprevedibili moti Barbarossa, in occasione di Massimo Jacopi di collera). Nei primi anni della sua discesa in Italia, del suo governo i castel- incarica l’arcivescovo Cri- dell’ampio feudo del Duca- si: una città feudo imperiale li più importanti, occupati stiano di Magonza (Mainz) to di Spoleto, comprendente (contea autonoma, affidata da guarnigioni imperiali, (1130-1183), Cancelliere anche Assisi, dove lo stesso ad un comes, rappresentan- sono Assisi, Gualdo e Cesi, del Regno di Germania, di Barbarossa soggiorna per te diretto dell’imperatore), ai quali, nel 1186, il detto riportare l’ordine nel ducato un breve periodo verso la che successivamente entre- Corrado, comes Asisii, di- longobardo di Spoleto, che fine del 1177. Di fatto, Fe- rà nuovamente alle dipen- ventato uno dei luogotenen- aveva già sottomesso nel derico I trascorre oltre un denze, ma a titolo persona- ti più fidati di Enrico VI di 1155 ed alla cui città aveva mese ad Assisi, rilasciando le, del Duca di Spoleto. La Hohenstaufen (1165-1197), donato, in segno di pace, alcuni diplomi datati, di cui vecchia rocca cittadina, ere- figlio del Barbarossa, potrà l’icona della Madonna, almeno un paio riguarda- de delle evoluzioni archi- aggiungere, in premio, an- oggi custodita nel Duomo no l’assetto della Rocca ed tettoniche delle preesistenti che il ducato di Spoleto e spoletino. L’azione dell’ar- il Duomo romanico della fortificazioni gotiche longo- tutta la zona al sud della re- civescovo tedesco con- stessa Assisi. Questo sog- barde e bizantine, viene tra- gione. Per inciso, nel 1186 sente, nel corso del 1174, giorno conferma la nuova sformata in castello feudale, Enrico VI si era ufficial- di recuperare il controllo condizione politica di Assi- diventando il centro del po- mente sposato a Milano con
Pag. 9 Maggio 2021 Costanza di Ruggero d’Al- Questa ipotesi è corroborata sulla città e distruggendo- ciato stretti legami con Frate tavilla, aveva avuto come dall’aquila imperiale pre- ne la rocca, simbolo di tale Elia Buonbarone da Corto- precettore Goffredo da Vi- sente all’esterno dell’abside potere, ma anche, molto na (1178-1253, successore terbo e scriveva e parlava della chiesa (foto in alto a probabilmente, nella pro- di San Francesco alla gui- con facilità, oltre al tede- sinistra) e forse anche dalle spettiva di impedirvi l’inse- da del movimento france- sco, il francese ed il latino. due teste presenti sotto la diamento di un governatore scano), tanto da chiamarlo Ma ancora un altro grande rappresentazione della Ma- pontificio. In effetti, per un “dilecto familiari et fideli evento lega la città di Assisi donna, nella lunetta del por- certo periodo, i rapporti del nostro“, contribuì finanzia- alla dinastia degli Staufen: tale principale del duomo giovane comune di Assisi riamente alla costruzione nel dicembre 1194 nasce a (foto in alto a destra), nelle rimangono amichevoli an- della Basilica, che venne Jesi Federico II di Svevia quali qualcuno ha voluto, che con il nuovo imperato- condotta a termine nella pri- (1194-1250), futuro re di con interessanti argomenta- re, tanto che una pergamena mavera del 1230. Sulle cam- Sicilia, re dei Romani ed zioni, ravvisarvi i riferimen- diploma del 1205, giacen- pane, fatte fondere nel 1239 imperatore di Germania. La ti a Costanza d’Altavilla e te negli archivi della città, da Frate Elia, verrà, infatti, madre, imperatrice Costan- ad Enrico VI. Comunque attesta il contenuto di un inciso il nome del “potentis- za d'Altavilla (1154-1198), sia, per le ragioni suddet- messaggio dell’imperatore simo” Federico II, accanto a dopo il parto, affida il figlio te, si ha ragione di credere Federico II di Svevia, con quelli di Gregorio IX e dello alla duchessa Urslingen, che il giovane Federico ab- cui si concedono privilegi stesso Elia: probabile testi- una longobarda moglie del bia soggiornato per qualche al Comune di Assisi e se ne monianza del tentativo di duca di Spoleto, che, a quel anno nella Rocca di Assisi, riconosce l’autonomia. Co- riconciliazione tra l’Impe- tempo, abitava nella città di almeno fino al 1197, anno munque sia, ad Assisi, nel ratore e il Papa. Col passare Assisi e la coppia diventa, di morte di suo padre e cer- 1210, il Governo dei Conso- del tempo il legame della di fatto, la tutrice del neo- tamente prima della rivolta li, appena costituito, decreta città con gli Staufen tende- nato. Dopo una spedizione del 1198. In effetti lo stesso l’abolizione di qualsiasi ser- rà inevitabilmente ad affie- militare in Sicilia (novem- conte di Assisi, Corrado di vitù feudale e il definitivo volirsi fino ad offuscarsi, bre 1194), nel 1196 l’impe- Urslingen, nella sollevazio- riconoscimento dell’auto- per effetto della disputa per ratore Enrico VI e Costanza ne del 1198, perde anche il nomia politica cittadina. Ciò le investiture fra Papato ed arrivano in Assisi per la ce- ducato di Spoleto ad opera nonostante, ancora nell’ago- Impero e della feroce lotta lebrazione del battesimo del del Papato, venendo costret- sto 1213 e nel giugno 1215, condotta dai sovrani pon- neonato, organizzato dalla to a ritornare in Germania. un certo Giacomo Conte di tefici contro Federico II ed duchessa nel fonte battesi- Il suo primogenito Rainal- Andria (cugino materno del i suoi discendenti. Questa male della Cattedrale di San do, nato nel 1185, sarà nuo- papa Innocenzo III, Lotario lotta senza quartiere porte- Rufino di Assisi ed al quale vamente duca di Spoleto dal dei conti di Segni, 1161- rà, per mezzo degli Angiò, avrebbe dovuto presenziare 1223 al 1230, sotto Federi- 1216), risulta rector Tuscie, alla violenta estinzione anche il papa Celestino III co 2°, prima di cadere in di- del contado di Assisi e del della dinastia ghibellina e (Giacinto di Bobone; 1106- sgrazia nel 1231, essere im- Ducato di Spoleto. Da ulti- ad una quasi certa, ma non 1198). Al neonato vengono prigionato e successivamen- mo, vale la pena sottolineare del tutto riuscita, “damna- imposti i nomi augurali dei te graziato. Ed è proprio in che l’imperatore Federico II tio memoriae” nei confronti nonni: Federico e di Rug- questo periodo di dominio di Svevia, che aveva allac- degli Svevi. gero (i nomi del Barbarossa svevo che ha inizio l’epoca e del re Ruggero di Sicilia) dei Comuni che porterà la oltre a quello di Costantino. città di Assisi a lotte inter- Nello specifico, anche se ne (maiores e minores) ed a qualche autorevole storico guerre, specie con la vicina non riporta questo specifico Perugia (che con grande ed evento, il Duomo di Assisi, opportunistica tempestività la cui costruzione era stata si era schierata con il Papa- iniziata nel 1140/44, godeva to). Di fatto, una sollevazio- dei favori imperiali ed ebbe ne popolare, nel 1198, dà un un grande impulso per il suo decisivo impulso all’epoca completamento proprio dal comunale, ponendo fine al soggiorno del Barbarossa. potere del duca Urslingen
Pag. 10 Istituto Alberghiero Assisi Maggio 2021 Servizi per l'enogastronomia e ospitalità alberghiera "Progetto dai banchi alla banca" L’Istituto Alberghiero di Assisi vince il Primo Premio nella categoria Tecnici e Professionali L a Camera di Com- mercio dell'Umbria ha comunicato alla 5^ A indirizzo commerciale e all'insegnante-tutor, Prof. L'orgoglio e la gratitudine della dirigente Tagliaferri "La scuola - dichiara con soddisfazione la dirigente ssa Cristiana Pieraccini, scolastica Bianca Maria il conseguimento del pre- Tagliaferri - è chiamata a mio “Storie di Alternanza formare cittadini consa- 2020”: la classe è la prima pevoli e responsabili: per classificata per la Categoria questo abbiamo sostenu- Istituti Tecnici e Professio- to i nostri alunni in questo nali – Progetto “Dai banchi progetto e con orgoglio alla Banca”. Al progetto abbiamo accolto il loro vincitore è riconosciuto un risultato. Iniziative come questa sono occasione premio di € 1.200 euro, che di stimolo e confronto re- l'Istituto ,diretto dalla di- ciproco e consentono ai rigente scolastica Bianca ragazzi di mettersi in gio- Maria Tagliaferri, utiliz- co su terreni a loro anco- zerà per l'acquisto di libri, ra sconosciuti, fornendo materiali scolastici o per loro non solo nuove com- la realizzazione di attività petenze, ma anche con- didattiche, nonché per la sentendo di conoscere realizzazione di attività for- eventuali interessi ancora mative legate all’orienta- sconosciuti. Complimenti ai professori, e anche ai mento e allo sviluppo delle ragazzi, che hanno di- competenze degli studenti, mostrato le loro capacità da svolgere o già svolte. imprenditoriali e interes- se per quello che sarà il La Banca d’Italia, a parti- loro futuro, guadagnan- re dal 2007, ha una colla- do un set di competenze borazione con il Ministero trasversali, fondamentali dell’Istruzione per promuo- in qualsiasi ambito pro- vere l’educazione finan- fessionale o formativo". ziaria nelle scuole di ogni ordine e grado, proponendo diverse attività, tra le qua- so la sede di Perugia della comunicazione, di organiz- ro svolto in Banca d’Italia, li dei Percorsi per le Com- Banca d’Italia dal 17 al 21 zazione e gestione del tem- hanno prontamente aderito petenze Trasversali e per febbraio 2020, per 25 ore po, si sono messi in gioco alla proposta di partecipare l’Orientamento rivolti agli complessive, gli studenti, sviluppando così il pen- all’iniziativa della Came- alunni delle classi quarte seguiti costantemente da siero analitico, le capacità ra di Commercio “Premio della scuola secondaria di due tutor aziendali e un tu- decisionali e di problem- Storie di Alternanza 2020” secondo grado. Gli allievi tor scolastico, hanno avuto solving. Hanno messo in e si sono subito attivati dell’attuale 5 A indirizzo modo di esprimere ciascu- pratica le abilità informati- per realizzare un breve vi- commerciale, nell’anno no le proprie attitudini e i che apprese nel loro corso deo che raccontasse la loro scolastico 2019/20, han- propri talenti sviluppando di studi per ricercare dati, esperienza. E così, operan- no partecipato a questa e ampliando le loro capa- analizzarli, rielaborarli e do in sinergia e con grande iniziativa con il progetto cità di lavorare in gruppo. costruire grafici, realizzare serietà, il loro impegno è “Il mestiere dell’analista Allo stesso tempo, hanno report e presentazioni mul- stato premiato con il primo economico”. Durante il acquisito competenze di timediali. Gli alunni soddi- posto nella categoria Istituti mini stage, tenutosi pres- relazione interpersonale e sfatti ed entusiasti del lavo- Tecnici.
Pag. 11 Maggio 2021 (Il dio) Giano con l'architetto Simone Menichelli ARTE ARCHITETTURA AD ASSISI IERI E DOMANI 1954 Nasce il Calendimaggio di Assisi e il termine "Bene Culturale" Giovanni Astengo getta le basi per il PRG Assisi, strumento di rinascita per progettazioni adeguate giati, necessari a codificare in modo preciso la conser- vazione e la trasformazione dei singoli elementi costi- tutivi dell’ambiente urbano esistente ed a caratterizzare l’espansione fuori le mura di Assisi. Riassumendo: lo studio dei particolari deve andare di pari passo o ad- dirittura precedere il piano generale. Questo argomento è tanto affascinante quanto complesso, ma quello su cui si dovrebbe puntare l’atten- zione oggi è sulle modalità che portano all’approccio progettuale per la conser- vazione del nostro patrimo- nio. Nel 2021 infatti abbia- mo a disposizione diverse possibilità per valorizzare E indovinate cos’è i nostri beni culturali e il simbolo di rinascita? nostro ambiente. Esistono La Primavera. Tutto tecniche che segnalano un torna, o almeno, l’ho orientamento del progetto fatto tornare. contemporaneo ben diverso da quello tradizionale, adot- Simone Menichelli tando metodologie di elabo- razione interattive con l’am- U biente puntando alla valo- n anno affascinan- care tutto questo, nel 1954 per preservarli da distruzio- rizzazione della storia. "Ma te e carico di signi- nasce il Calendimaggio di ne, furto o saccheggio. È la perché ciò avvenga occorre ficato per la nostra Assisi, una delle feste più prima volta in cui si assi- che il rinnovamento par- amata Assisi. Vi chiederete: importanti ed affascinanti ste all’utilizzo del termine ta soprattutto dall’interno, "perché proprio il 1954?" d’Italia. E quando si parla di "bene culturale". Ma Assisi dall’autocoscienza dei citta- Questa è la pubblicazione Calendimaggio non si può deve proteggersi solo dalle dini più responsabili". Così di Maggio e quindi dovete non pensare all’arte: mu- guerre? Sempre in quegli ci sarà terreno fertile per un concedermi un parallelismo sica, costumi, scenografie, anni prende forma uno de- piano regolatore che non che a me sta particolarmen- teatro e tanto tanto altro. Ri- gli argomenti più in voga rappresenti solo la necessi- te a cuore. Assisi raggiunse manendo in tema di guerre, in questo periodo: Giovanni tà di un "superiore control- il massimo splendore nel nello stesso anno, il 1954 Astengo getta le basi per il lo" (come scriveva lo stes- 1300, periodo caratterizza- appunto, Assisi e il mondo Piano Regolatore Generale so Astengo), ma che sia un to dalla divisione della città intero sono stati i protagoni- di Assisi, documento redatto possibile strumento di rina- in "Parte de Sotto" e "Par- sti di uno degli accordi che con lo scopo di salvaguarda- scita affiancato da modalità te de Sopra", con famiglie ha cambiato la storia: il 14 re uno dei centri più ricchi di progettazione adeguate. protagoniste di sanguinose Maggio 1954 viene infat- di testimonianza di storia, E indovinate cos’è simbolo lotte civili pur mantenendo ti redatta una convenzione d’arte e di valori ambienta- di rinascita? La Primavera. sempre viva la tradizione di con lo scopo di tutelare i li. Astengo intuì subito che Tutto torna, o almeno, l’ho celebrare la festa di Prima- beni culturali durante una questo piano andava inte- fatto tornare. vera. Nel tentativo di rievo- guerra o un conflitto armato grato da piani particolareg-
Pag. 12 Maggio 2021 Alla ricerca della propria identità di mons. Vittorio Peri IN LUI RISORTO, TUTTA LA VITA RISORGE I l titolo di questa riflessione è tratto da un prefazio di questo I lebbrosi, confinati sempre in luoghi disabitati, potevano tempo pasquale; i contenuti riportano invece cinque dirsi morti sopravvissuti alla loro sventura. E dunque intoccabili. episodi tratti dal vangelo di Marco, il primo dei quattro in Gesù – amante della vita - non esita a toccarne uno. Non ci sono ordine cronologico, scritto una trentina di anni dopo la morte/ per lui barriere tanto solide da tenerlo lontano da chi soffre. Per risurrezione di Gesù, negli anni 60. ridargli la gioia di vivere. Questo vangelo, il più breve degli altri tre, ruota 4. Cafarnao, sinagoga. “C’era un uomo che aveva sostanzialmente attorno ad una domanda: “chi è Gesù?”. una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva E la risposta, limpida e di assoluto valore teologico, sarà in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all’uomo che pronunciata, come vedremo più avanti, da un pagano sotto la aveva la mano inaridita: “Mettiti nel mezzo!”. Poi domandò croce, dopo aver visto come era spirato Gesù. loro ”E’ lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare Ogni episodio, riportato nei suoi elementi essenziali, una vita o toglierla?”. Ma essi tacevano. E guardandoli si conclude con qualche telegrafica nota esplicativa. Ma la tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei nuda lettura del testo di Marco, - scrive il biblista card. Ravasi loro cuori disse: “Stendi la mano!”. La stese e la sua mano fu – è la via migliore per cogliere la forza di questa prosa asciutta risanata”. (3, 1-5) e pur vivace e il fremito di un messaggio netto, incisivo, senza Pur di guarire un malato, Gesù non esita a trasgredire l’intoccabile legge del riposo sabbatico, uno dei pilastri della concessioni sentimentali”. tradizione ebraica. Prima di lui, nessuno aveva osato dire: “Il 1. Cafarnao, sinagoga. “Allora un uomo che era nella sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”. Una sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: specie di rivoluzione copernicana in campo socio-religioso. “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “Taci! Conclusione Esci da quell’uomo”. E lo spirito immondo, straziandolo e “Inizio del vangelo di Gesù Cristo, figlio di Dio”. gridando forte, uscì da lui”. (1, 23-27) Cominciando il suo libro con queste parole, Marco compie un Gli israeliti convenivano nelle sinagoghe per la preghiera atto di fede: Gesù è il Figlio di Dio. Una professione di fede e per la lettura/spiegazione dei libri sacri. Nell’episodio qui sopra posta all’inizio forse anche per opporsi all’incipiente eresia riportato, senza ricorrere a formule o gesti magici in uso al suo tempo, Gesù comandò seccamente allo “spirito immondo” di dei cosiddetti “adozionisti” i quali sostenevano la bislacca tacere e uscire da quell’uomo. E il poveretto, che era devastato da teoria che Gesù sarebbe divenuto Figlio di Dio in forza dei quella torbida presenza, tornò a rifiorire ad opera di Gesù, amante meriti acquisiti durante la sua vita terrena. della vita. E’ inoltre significativo il fatto che la risposta alla 2. Cafarnao: casa di Pietro e di Andrea. “Usciti dalla domanda “chi è Gesù?” non fu data da un suo discepolo sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea. o da un devoto ebreo, ma da un centurione: un graduato (…) La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli soldato romano il quale, visto lo spirare in quel modo, disse. parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio”. mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli”. (1, 29-31) “Benché l’ufficiale romano non abbia potuto mettere Due particolari qualificano il sintetico racconto: “la fece in queste parole tutto il senso che noi le diamo – annota la rialzare” (che nel linguaggio biblico allude alla risurrezione di Bibbia di Gerusalemme – Marco certamente vede in esse Gesù) , e “si mise a servirli”. Ridando alla donna le sue energie la confessione, da parte di un pagano, della personalità psico-fisiche, Gesù la rese simile a sé, venuto com’era “non per sovrumana di Gesù”. Quella straordinaria personalità che essere servito, ma per servire”. lascia oggi indifferenti anche non pochi sedicenti cristiani. 3. Guarigione di un lebbroso. “Allora venne a lui Con esiti devastanti. un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se “Mia madre era ebrea e mio padre cattolico. Nessuno vuoi, puoi guarirmi!”. Mosso a compassione, stese la mano, dei due credeva abbastanza da trasmettermi la loro fede; lo toccò e gli disse: “Lo voglio, guarisci!”. Subito la lebbra nessuno dei due era abbastanza ateo da togliermi il bisogno di scomparve ed egli guarì”. (1, 40-41) averne”. Firmato: uno che, grazie ai genitori, non si sente né carne né pesce.
Pag. 13 Maggio 2021 Fausto Becchetti i nostri luoghi dalle sue abili mani di miniaturista del legno di Alessandro Luigi Mencarelli U na vita fra il legno, dedita alla continua rap- presentazione della propria città: questo è quanto ho capito sull’angelano e artigiano Fausto Becchetti, classe 1939, non appena ho vi- sitato il suo laboratorio. In particolare, ciò che mi Ti ritieni un artista? No, mi considero un semplice artigiano con la passione di raccontare attraverso il legno la nostra Città. Ho imparato le basi del mestiere all’officina Becchetti, ma devo ringraziare un mio zio che, di sera, dopo cena, mi riportava in officina a ha spinto a visionare i suoi lavori è stata la realiz- realizzare i modelli e questo mi è tornato davvero utile per le zazione della Piazza di Santa Maria degli Angeli miniature. Avevo 16 anni, erano altri tempi. negli anni ’50 (nella foto). Qual è la tua soddisfazione più grande? Fausto, ormai hai riprodotto la maggior parte delle Stare a contatto con le persone che stimano i miei lavori. A tal Basiliche e dei siti Unesco. Che altro rimane? proposito ricordo con piacere un fatto: circa 25 anni fa, durante Quello che vedete è l’ultimo lavoro realizzato, anche se una mostra, avevo appena realizzato la Basilica di Santa Maria mancano dei piccoli dettagli. Devo inserire il segnale di “via degli Angeli e un’anziana signora di Roma, seduta lì vicino, ogni Assisi”, ovvero l’odierna via Patrono d’Italia, perché ci tengo tanto allungava il collo e a un certo punto mi disse: “Ne ho vi- che tutto sia come era esattamente negli anni ’50. Ho ricreato sti tanti di lavori, ma mai belli come questo”. Avrei apprezzato anche il Monumento dei Caduti, dove andavo a giocare da un interessamento da parte dell’amministrazione comunale af- ragazzino. Di fatto, l’opera è compiuta. finché queste opere potessero essere fruibili al pubblico, invece Da angelano, per te cos’è la Piazza? sono nel mio laboratorio e nessuno può goderne. Tutti i paesi ne hanno una, è un punto di ritrovo per gli Quali sono gli strumenti del lavoro? abitanti che hanno così l’occasione di incontrarsi e vedersi. Andavo spesso da un mio amico falegname per tagliare le Ricordo che Santa Maria una volta era composta da “quat- tavole e i tronchi delle piante, altrimenti nel mio laboratorio tro case”, mentre nei soli ultimi 20 anni ha conosciuto uno uso il tornio, la seghetta, il cacciavite, il martello e lo scalpel- sviluppo senza precedenti nella sua storia. La mia famiglia, lo. Nulla di particolare. originaria della Romagna, venne qui proprio per lavorare nel Hai mai realizzato la cattedrale di San Rufino? cantiere della Basilica che dette una svolta significativa alla No, ho sempre riprodotto solamente i siti francescani. Da stessa piazza. Per me la piazza è tutto, è il cuore della Città e questo punto di vista mi manca di ricreare il Sacro Tugurio di Ri- il ritrovo degli angelani. votorto, un’opera importante, ma, al momento, non è in “cantie- Come mai hai scelto di riprodurre la Piazza degli anni re”, forse perché me lo prefiguro come un lavoro troppo facile. ’50 e non quella attuale? Quale messaggio vorresti inviare ai giovani? Perché quest’ultima la vediamo tutti i giorni, mentre quel- È una domanda davvero complicata, perché oggi la gio- la del passato contiene aspetti e particolari che un giovane ventù non ha dei valori da cui trarre ispirazione. Posso consi- non conosce e potrebbe apprezzare. Ad esempio, al posto del gliare loro di riscoprire l’interesse per la propria Città e per i Palazzetto c’erano le fonti che stavano a fianco della Basili- mestieri che oggi stanno purtroppo scomparendo. ca, così come la precedente facciata della chiesa, “coperta” negli anni ’27 – ’30 da quella attuale. Nella mia opera la Basilica presenta due campanili, perché questo era il proget- to originario: la torre campanaria mancante era denominata “veneziana” perché il finanziamento derivava dalla città di Venezia. Non fu fatto più nulla in quanto quella costruzione avrebbe dovuto essere in pietra e su uno stabile in mattoni avrebbe stonato. Hai mai pensato di realizzare la Santa Maria del futu- ro? Come la immagini? Bella domanda, magari potessi ancora essere qui fra dieci anni per parlarne. Sicuramente ho ancora tantissimo materia- le per realizzare i miei lavori, forse perché nella mia vita non ho mai buttato nulla e ho sempre messo da parte. Considera che quando trovo un pezzo di legno già capisco cosa ne può uscire fuori.
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