GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DEL RENDICONTO GENERALE ESERCIZIO 2020 DELLA REGIONE MARCHE - RELAZIONE ORALE DEI MAGISTRATI DELLA SEZIONE REGIONALE DI ...

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GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DEL RENDICONTO GENERALE ESERCIZIO 2020 DELLA REGIONE MARCHE - RELAZIONE ORALE DEI MAGISTRATI DELLA SEZIONE REGIONALE DI ...
SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE

       GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE
DEL RENDICONTO GENERALE ESERCIZIO 2020
        DELLA REGIONE MARCHE

        RELAZIONE ORALE DEI MAGISTRATI
     DELLA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO
GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DEL RENDICONTO GENERALE ESERCIZIO 2020 DELLA REGIONE MARCHE - RELAZIONE ORALE DEI MAGISTRATI DELLA SEZIONE REGIONALE DI ...
CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE
GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE DEL RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE MARCHE 2020
Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

      SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LE MARCHE

       GIUDIZIO DI PARIFICAZIONE
DEL RENDICONTO GENERALE ESERCIZIO 2020
        DELLA REGIONE MARCHE

        RELAZIONE ORALE DEI MAGISTRATI
     DELLA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

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INTRODUZIONE .............................................................................................................................................7
(Presidente Vincenzo Palomba)...........................................................................................................................7
LA GESTIONE FINANZIARIA......................................................................................................................9
(Referendario Fabio Campofiloni)........................................................................................................................9
L’INDEBITAMENTO REGIONALE ........................................................................................................... 12
(Referendario Fabio Campofiloni)..................................................................................................................... 12
IL SALDO DI FINANZA PUBBLICA ......................................................................................................... 14
(Referendario Fabio Campofiloni)..................................................................................................................... 14
LA SPESA PER LA SANITÀ ........................................................................................................................ 15
(Referendario Fabio Campofiloni)..................................................................................................................... 15
I FONDI DELL’UNIONE EUROPEA ......................................................................................................... 20
(Consigliere Giuseppe De Rosa) ....................................................................................................................... 20
IL SISMA 2016/2017: RISORSE FINANZIARIE E GESTIONE DEGLI INTERVENTI........................ 21
(Consigliere Giuseppe De Rosa) ....................................................................................................................... 21
LO STATO PATRIMONIALE, IL CONTO ECONOMICO E LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
IMMOBILIARE .............................................................................................................................................. 24
(Consigliere Giuseppe De Rosa) ....................................................................................................................... 24
GLI ORGANISMI PARTECIPATI, GLI ENTI STRUMENTALI E LE AGENZIE DELLA REGIONE
MARCHE........................................................................................................................................................ 26
(Referendario Matteo Santucci) ....................................................................................................................... 26
L’ORGANIZZAZIONE E IL PERSONALE ............................................................................................... 28
(Referendario Matteo Santucci) ....................................................................................................................... 28

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

INTRODUZIONE

(Presidente Vincenzo Palomba)

Nel quadro di un generale rafforzamento del sistema dei controlli sulle autonomie regionali,
finalizzato al coordinamento della finanza pubblica e al rispetto dei vincoli finanziari derivanti
dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, l’art. 1, c. 5, del D.L. n. 174/2012, ha esteso
alle Regioni a statuto ordinario il giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato.
La rilevanza e la solennità del giudizio si riconduce al suo ruolo di chiusura del sistema dei
controlli affidati alla Corte dei conti, a salvaguardia dell’equilibrio economico-finanziario del
complesso delle amministrazioni pubbliche nonché a tutela dell’unità economica della
Repubblica, che segue alle analisi svolte durante la gestione; in particolare, al referto sulla
copertura delle leggi di spesa, che ha anticipato di qualche mese l’odierno giudizio e che
costituisce un momento logico antecedente e strumentale rispetto alla parifica del rendiconto.
Il giudizio, celebrato innanzi alla Corte dei conti “con le formalità della sua giurisdizione
contenziosa” e con la partecipazione del Procuratore Regionale (che svolge in udienza la sua
requisitoria orale), si innesta nel rapporto dialettico che si svolge tra le istituzioni (Giunta e
Consiglio regionali), depositarie della rappresentanza politica; e ciò al fine di conferire certezza
e intangibilità al quadro consuntivo della finanza regionale e garantire all’organo
rappresentativo un informato sindacato politico sulla gestione delle risorse operata
dall’Amministrazione.
Sotto il primo profilo, la Sezione regionale di controllo è chiamata, da un lato, a valutare
l’attendibilità delle scritture contabili ed il rispetto delle regole e dei principi di
rendicontazione; dall’altro, a garantire la corretta definizione dei saldi finali e dell’equilibrio
di bilancio.
Assumono, in tale ambito, importanza privilegiata: il risultato di amministrazione, il principio
dell’equilibrio di bilancio e lo stato dell’indebitamento e delle eventuali passività dell’ente
applicate agli esercizi futuri.
Il primo risultato chiarisce la situazione economico-finanziaria al termine dell’esercizio, in
modo comparabile a quella dell’anno precedente e a quella che sarà determinata per l’esercizio
successivo; il secondo evidenzia il rispetto dell’equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio

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anche alla luce dei vincoli derivanti dall’appartenenza dell’Italia alla Unione Europea; infine,
il terzo, fornisce il quadro pluriennale dell’indebitamento, consentendone una valutazione
della sostenibilità sia in relazione ai vincoli europei, sia in relazione all’equità
intergenerazionale.
Il rendiconto, come accennato, si pone, inoltre, quale strumento di verifica della correttezza
delle spese effettuate dalle pubbliche amministrazioni a chiusura del ciclo di bilancio,
attraverso il confronto con i dati previsionali, risultando, per tale via, strettamente collegato al
principio di accountability e quindi alla responsabilità degli amministratori che impiegano
risorse pubbliche e all’obbligo di rendicontarne l’utilizzo, sia sul piano della regolarità dei conti
che su quello dell’efficacia della gestione.
Alla decisione, che conclude il giudizio sul conto in base a parametri di stretta legalità, si
affianca pertanto una relazione nella quale la Corte esprime le proprie valutazioni sulle
dinamiche della finanza regionale, ponendo sotto osservazione fenomeni gestori che
presentano maggiore rilevanza.
Alla luce delle citate considerazioni, i documenti oggetto dell’odierno giudizio, la decisione e
la relazione sul rendiconto della Regione Marche per l’esercizio 2020, rivestono attualmente
una particolare importanza, innanzi tutto perché rispecchiano un contesto economico-sociale
gravemente inciso dalla emergenza pandemica; tale circostanza ha fortemente influenzato,
infatti, la situazione sanitaria ed economica, richiedendo alla Regione un particolare sforzo
finanziario e organizzativo, imponendo interventi immediati a tutela delle persone, delle
imprese e delle collettività, attraverso politiche di bilancio tradottesi in una forte espansione
della spesa pubblica e in una contestuale contrazione delle entrate fiscali e contributive.
Un particolare rilievo è stato pertanto riservato ai riflessi finanziari e contabili ed alla concreta
attuazione delle misure straordinarie, occorse nel trascorso esercizio per fronteggiare
l’emergenza, con un focus dettagliato sul settore della sanità, quale ambito di spesa
maggiormente interessato dagli interventi adottati per fronteggiare e contenere la diffusione
del virus.
La gestione dei maggiori finanziamenti destinati alla sanità e il grado di utilizzo delle risorse
nel loro tradursi in effettivi servizi al cittadino sono, peraltro, alla base della delibera regionale
di modifica delle disposizioni per la redazione dei bilanci d’esercizio e della successiva

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riadozione degli stessi da parte degli Enti del SSR (che avevano approvato i bilanci entro il
mese di giugno), in relazione all’indicazione del Tavolo di verifica che consentiva di utilizzare
tutte le risorse stanziate a livello nazionale per la copertura dei costi Covid-19.
L’allungamento dei tempi per la chiusura dei bilanci d’esercizio degli Enti del SSR si è
naturalmente riflessa sulle istruttorie della Sezione, al fine di fornire all’Assemblea regionale
dati verificati, aggiornati e quindi maggiormente significativi rispetto a quelli relativi al IV
trimestre 2020, anche alla luce della nuova formulazione dell’art. 26 del D.L. 73/2021,
introdotta con la legge di conversione n. 106/2021; disposizione volta a massimizzare
ulteriormente il concetto di flessibilità nell’uso delle risorse stanziate nei D.L. nn. 18, 34 e 104
del 2020.
L’importanza del giudizio di parifica si riconduce, in prospettiva, anche all’avvio, sia pure
ancora incerto, della ripresa economica e sociale che fruirà di notevoli risorse, oltre a quelle
interne già stanziate per l’emergenza nel corso del 2020, assegnate dall’Unione europea al
nostro Paese nell’ambito del programma Next Generation EU (NGEU - luglio 2020) ed a
seguito dell’approvazione, da parte della Commissione, del Piano nazionale di ripresa e
resilienza (PNRR) presentato dall’Italia.
L’ambizioso progetto di riforme presuppone, infatti, un sistema di controllo efficace e orientato
a garantire una spesa pubblica produttiva; in tale ambito una corretta rappresentazione delle
poste di bilancio rappresenta una condizione necessaria per l’oculata e razionale gestione delle
risorse a sostegno del tessuto produttivo, economico e sociale del territorio.

LA GESTIONE FINANZIARIA
(Referendario Fabio Campofiloni)

L’esercizio finanziario 2020 è stato contraddistinto dall’insorgere dello stato di emergenza
pandemica da Covid-19, che ha generato dirompenti ripercussioni sul sistema della finanza
pubblica, in termini sia di minori entrate che di maggiori spese; l’impatto di tale emergenza su
tutti i livelli territoriali di governo è stato, infatti, di non poco conto sugli equilibri complessivi
dei bilanci degli enti territoriali e soprattutto, per quanto concerne le Regioni, sulla spesa
sanitaria, che assorbe, mediamente, quasi l’80 per cento delle risorse regionali complessive.

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Nondimeno, l’esigenza di preservare gli equilibri di bilancio e la sana gestione finanziaria
costituisce imprescindibile presupposto di durevole garanzia di buon andamento dell’azione
amministrativa, di efficienza gestionale e di continuità nell’erogazione di servizi essenziali per
la collettività, non solo in condizioni fisiologiche di normalità gestionale, ma anche (e forse
soprattutto) in contesti emergenziali di natura straordinaria ed eccezionale come quello
attuale, caratterizzati da una forte instabilità del quadro sociale e delle grandezze
macroeconomiche: tanto più fragili sono i suoi equilibri di bilancio, tanto maggiore risulta la
vulnerabilità finanziaria dell’ente nel sopportare eventuali shock esogeni, quali l’insorgere di
una calamità naturale, di una grave recessione economica o, appunto, l’esplodere di una
pandemia, ecc.
Al riguardo, numerosi sono stati, nel corso del 2020, i provvedimenti adottati dal legislatore
statale per lenire i riflessi prodotti dall’interruzione delle attività economiche (c.d. lock down)
sugli enti e sui cittadini, in termini di maggiori spese e di contrazione del gettito fiscale. Allo
stanziamento di trasferimenti straordinari di risorse finanziarie in favore degli enti territoriali
si sono accompagnate anche misure eccezionali di implementazione della flessibilità degli
strumenti di programmazione finanziaria, introdotte dal legislatore statale in deroga alle
ordinarie regole della contabilità armonizzata, per sostenere la liquidità di cassa e le spese
correnti.
Questi strumenti, di carattere eccezionale, dovrebbero, almeno nelle previsioni e nelle
intenzioni del legislatore statale, scongiurare il pericolo, che l’emergenza sanitaria e le
ripercussioni di carattere economico-finanziario che ne sono scaturite, possano mettere a
repentaglio il mantenimento degli equilibri di bilancio degli enti territoriali e, di conseguenza,
la loro capacità di erogazione dei servizi e di svolgimento delle funzioni fondamentali.
Nel delineato scenario risulta ancor più evidente come il principio generale dell’equilibrio di
bilancio non possa risolversi nel concetto, meramente statico e puramente contabile, di
pareggio, ossia di equivalenza tra entrate e spese; ma assume una connotazione di carattere
dinamico e sostanziale, finalizzata cioè a garantire, in senso prospettico ed evolutivo ed in
un’ottica intertemporale di medio-lungo periodo, una congrua corrispondenza tra le entrate e
le spese necessarie al perseguimento delle finalità istituzionali, posto che al pareggio
complessivo del saldo tra entrate e spese in senso generale ed onnicomprensivo potrebbe non

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corrispondere un pareggio dei c.d. saldi intermedi, il cui equilibrio costituisce però, anche in
un contesto emergenziale come quello attuale, precondizione stessa di garanzia di continuità
gestionale, anche in prospettiva degli esercizi futuri.
La Regione Marche, nel 2020, è stata in grado di affrontare le conseguenze negative del contesto
di straordinaria ed eccezionale emergenzialità e di garantire il mantenimento degli equilibri di
bilancio della gestione finanziaria, sia di competenza che di cassa.
Le verifiche condotte sugli equilibri di bilancio evidenziano che, in sede di previsioni iniziali
ed assestate ed in sede di rendiconto, è stato rispettato l’equilibrio finanziario complessivo,
cioè l’equivalenza tra entrate e spese. Per quanto concerne gli equilibri interni, è stato appurato
come l’apparente squilibrio di parte corrente, registrato al termine dell’esercizio, in realtà sia
da considerarsi puramente “virtuale” o, quantomeno, non strutturale, in quanto determinato
non dall’effettiva esistenza di reali fattori di squilibrio, ma da ragioni di carattere formale,
rinvenibili nella diversa contabilizzazione dell’entrata derivante dalla chiusura del derivato di
ammortamento del prestito obbligazionario denominato “Piceni bond”, venuta a scadenza nel
2020.
Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2020 ammonta a 471,69 milioni, mentre la quota
disponibile, determinata a seguito dell’accantonamento al FCDE, degli altri accantonamenti e
delle quote vincolate, è negativa per 104,28 milioni. Tale importo, tuttavia, trova piena
copertura nell’ammontare dei mutui autorizzati e non contratti, pari anch’essi a 104,28 milioni,
in riduzione del 31,2 per cento rispetto al precedente esercizio (a conclusione del quale
ammontavano a 151,55 milioni) senza, pertanto, la necessità di adottare alcuna misura di
riequilibrio.
Il fondo cassa al 31 dicembre 2020 ammonta ad euro 448,04 milioni, per la maggior parte
afferente alla gestione sanitaria.
Approfondimenti istruttori sono stati svolti in merito ai residui attivi di maggior consistenza
ed anzianità, riguardanti, in particolare: programmi di edilizia sanitaria e ospedaliera,
ammessi a finanziamento ai sensi ai sensi della legge 67/1988; viabilità stradale; opere di
risanamento della fascia costiera; e crediti verso lo Stato per il recupero degli indennizzi
anticipati dalla Regione Marche ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie di cui alla
legge 210/1992.

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Sebbene la Regione abbia rappresentato le ragioni della persistenza dei crediti - riconducibili,
in parte, al collegamento delle richieste di rimborso presentate al MEF agli stati di
avanzamento dei lavori in itinere, in parte, alla necessità di riprogrammare i menzionati
finanziamenti,    rappresentando        la   disponibilità     del    Ministero     a   formalizzare      tale
riprogrammazione - appare tuttavia necessario proseguire nel percorso avviato al fine di
evidenziare con maggiore chiarezza le ragioni e la consistenza dell’andamento dei residui.
Sul fronte della riscossione, anche quest’anno, si riscontra una bassa capacità (0,45 per cento)
per i residui attivi ante 2016 relativi al Titolo III e per i residui attivi ante 2016 iscritti a ruolo
(4,4 per cento), a tutt’oggi oggetto di azioni di recupero dell’Agenzia delle Entrate ancora in
corso, che lasciano presagire probabili deterioramenti della solvibilità dei debitori,
quantomeno con riferimento ai crediti risalenti agli esercizi più remoti; andamenti che
raccomandano comunque massima prudenza ed un’attenta verifica e monitoraggio
dell’efficienza delle procedure di riscossione.
Quanto alla gestione di competenza, questa Sezione, nel corso dei giudizi di parifica relativi ai
rendiconti degli anni precedenti, aveva rilevato la non corretta prassi di procedere
all’accertamento per cassa dei tributi riscossi a seguito della notifica di avvisi di accertamento
e di irrogazione delle sanzioni amministrative. Nell’esercizio 2020 dette entrate sono rimaste
accertate per cassa. La Regione ha, tuttavia, evidenziato di aver dato seguito a dette
osservazioni a decorrere dal bilancio 2021/2023.
Per quanto concerne la riscossione coattiva a mezzo ruoli, la Regione ha, inoltre, precisato che,
nel 2020, le entrate sono state accertate per competenza, sulla base di documenti formali emessi
dall'ente nel corso dell’esercizio ma, a seguito dei provvedimenti legislativi statali, emanati per
fronteggiare i disagi economici e sociali connessi all’emergenza da Covid 19, gli accertamenti
derivanti dalla riscossione coattiva a mezzo ruolo sono stati cancellati dall’esercizio 2020 ed
accertati nel bilancio 2021/2023, con imputazione all’esercizio 2021.

L’INDEBITAMENTO

(Referendario Fabio Campofiloni)

Anche per il 2020 risulta rispettato il limite massimo dei livelli complessivi d’indebitamento,
pari, al 31 dicembre 2020, a circa 570 milioni (di cui 104 milioni relativi a mutui autorizzati ma
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non contratti); gli oneri annuali di ammortamento (sia della quota capitale che della quota
interessi) ammontano a circa 34 milioni ed incidono per il 7,31 per cento sul totale delle entrate
tributarie correnti.
E’ inoltre proseguito il percorso di graduale riduzione dell’indebitamento regionale, che
perdura ormai da un decennio. In particolare, la riduzione del debito contratto ancora da
rimborsare è stata pari al 7,99 per cento rispetto all’anno precedente, mentre la riduzione delle
autorizzazioni all’assunzione di nuovi mutui è stata pari al 31,19 per cento. Nel corso
dell’esercizio non sono stati contratti nuovi mutui, neanche a valere sulle autorizzazioni
contenute nelle precedenti leggi di bilancio.
La durata media residua del debito regionale al 31 dicembre 2020 è pari a 9,53 anni, ed è quindi
diminuita rispetto all’esercizio precedente, in cui risultava pari a 9,65 anni.
La maggior parte dell’esposizione debitoria prevede il pagamento di interessi a tasso fisso.
L’ammontare del costo sopportato dalla Regione nell’esercizio finanziario 2020 per il rimborso
dei prestiti è stato pari a 63,06 milioni, di cui 40,49 milioni per il rimborso della quota capitale,
e 22,57 milioni per gli interessi. Con una diminuzione del 15,65 per cento degli oneri per il
servizio del debito rispetto al precedente esercizio.
Nella massa complessiva dei mutui accesi sono ricomprese anche due anticipazioni di liquidità
di cui agli artt. 2 e 3 del D.L. 35/2013, per l’attuale importo complessivo residuale di euro 17,6
milioni, contratte tra il 2013 ed il 2014 con ammortamento ventennale a tasso fisso,
rispettivamente, del 3 per cento e del 2,64 per cento, correttamente contabilizzate e sterilizzate
(mediante una corrispondente riduzione, di pari importo, delle pregresse autorizzazioni
all’accensione di mutui) e, quindi, escluse dal computo dei limiti quantitativi e qualitativi,
fissati dal legislatore ordinario e costituzionale, alla contrazione dell’indebitamento, in quanto
finalizzate al finanziamento del bilancio regionale soltanto in termini di cassa, ma non anche
di competenza.
La Regione Marche ha beneficiato della sospensione, per le annualità 2017-2022, della quota
capitale delle rate di ammortamento, disposta dal legislatore statale in favore dei territori
colpiti dagli eventi sismici del 2016 (art. 44, comma 4, D.L. 189/2016 e art. 39 D.L. 162/2019).
Una parte dell’indebitamento regionale è costituita, infine, da due prestiti obbligazionari
(Piceni bond e Bramante bond), entrambi con ammortamento di tipo “bullet” (cioè, con

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rimborso del capitale in unica soluzione alla scadenza del bond): il Piceni bond è giunto alla
sua naturale scadenza nel 2020; mentre il Bramante bond, in scadenza nel 2023, di ammontare
originariamente pari ad euro 400 milioni, si è poi ridotto ad euro 249 milioni, a seguito di
operazioni di riacquisto, legislativamente autorizzate, intervenute tra il 2012 ed il 2016.

IL PAREGGIO DI BILANCIO

(Referendario Fabio Campofiloni)

Per quanto concerne il concorso al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica
nazionali, la Regione Marche ha provveduto a trasmettere al MEF la certificazione dei risultati
conseguiti, entro il termine perentorio previsto dalla legge (art. 1, comma 470, legge 232/2016).
Sulla base dei dati del monitoraggio, risulta che la Regione Marche ha conseguito gli obiettivi
di finanza pubblica per il 2020, così come attestato dallo stesso Organo di revisione nella
relazione al rendiconto.
I dati della certificazione del rispetto del saldo di finanza pubblica 2020 ed il prospetto di
monitoraggio indicano che, a fronte di un obiettivo di saldo di 29 milioni (in termini di
competenza, tra entrate e spese finali,                comprensivo dell’utilizzo dell’avanzo di
amministrazione e del FPV di entrata e di spesa, nel rispetto delle disposizioni previste dal d.
lgs. n. 118/2011), la Regione ha conseguito un saldo positivo di 288.247 migliaia di euro con
una differenza positiva (overshooting) di 259.072 migliaia di euro, in netto peggioramento
rispetto allo scorso esercizio 2019 (al termine del quale la capacità di spesa inespressa era stata
di 54 milioni di euro), ricollegabile al rallentamento dello stato di avanzamento dei lavori
conseguente all’emergenza sanitaria; pur nella consapevolezza delle condizioni straordinarie
che hanno caratterizzato l’esercizio 2020, la Sezione invita l’Amministrazione regionale a
proseguire nell’attività di monitoraggio dell’andamento della gestione di competenza, al fine
di consentire una migliore utilizzazione degli spazi finanziari e di pervenire ad una riduzione
del margine in questione.

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LA SPESA SANITARIA REGIONALE

(Referendario Fabio Campofiloni)

La spesa sanitaria, che assorbe complessivamente oltre l’80 per cento delle risorse del bilancio
regionale, è stata quella maggiormente influenzata, sia in senso quantitativo, sia in senso
qualitativo (cioè della sua composizione), dalle gravi ripercussioni socio-economiche causate
dall’insorgere dell’emergenza tuttora in corso ma in via di progressivo superamento.
La pandemia ha sicuramente messo a dura prova gli Enti del SSR, che in molti frangenti,
soprattutto durante il periodo di c.d. lockdown, sopraggiunto e perdurato per tutta la
primavera e l’inizio dell’estate 2020, hanno rischiato il collasso operativo sotto la pressione di
un numero di ricoveri in terapia intensiva o subintensiva andati ben al di là della loro capacità
di accoglimento.
Lo stato emergenziale che ne è conseguito ha richiesto interventi normativi straordinari, sia
statali che regionali, orientati, per quanto concerne il settore sanitario, su un duplice fronte: da
un lato, quello dell’implementazione delle misure organizzative e delle restrizioni
comportamentali, volte ad arginare la diffusione del virus, dall’altro, quello attinente allo
stanziamento di risorse aggiuntive straordinarie, finalizzate sia a garantire, anche in un
contesto emergenziale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, sia al potenziamento
della rete ospedaliera e della rete territoriale, con l’obiettivo non solo di aumentarne la capacità
operativa in relazione ai pazienti Covid, ma anche di alleggerire la pressione esercitata dal
diffondersi della pandemia, che in molti casi ha messo a repentaglio anche la possibilità di
accedere a cure mediche e, più in generale, all’erogazione dei LEA da parte di pazienti affetti
da altre patologie.
Il Sistema sanitario marchigiano appare, nel complesso, aver retto all’urto, improvviso e
dirompente, dell’insorgere della pandemia ed all’inevitabile incremento e ricomposizione dei
costi che ne sono scaturiti, come attestato dai dati consolidati più aggiornati dei bilanci
d’esercizio degli enti del SSR e della GSA, i quali danno comunque evidenza del
mantenimento, anche per il 2020, dell’equilibrio economico complessivo dell’intero settore,
sebbene raggiunto anche attraverso un cospicuo incremento delle risorse provenienti da
trasferimenti erariali straordinari, disposto dalla legislazione emergenziale e per il quale è stato
imposto uno specifico sistema di contabilizzazione e rendicontazione separata per l’utilizzo.
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Sul lato delle entrate, in base alle intese di riparto tra le regioni ed ai decreti emergenziali, le
risorse del Fondo sanitario complessivamente assegnate alla Regione Marche, per l’esercizio
2020, sono state pari ad euro 3,15 miliardi circa (la quota relativa al fondo sanitario indistinto
è stata pari ad euro 2,845 miliardi; la quota premiale, ad euro 2,5 milioni; la quota del fondo
sanitario finalizzato alle spese Covid-19, pari ad euro 93 milioni e la quota del fondo sanitario
vincolato, pari a euro 67 milioni).
Le entrate per mobilità attiva accertate nel 2020 sono state pari ad euro 138,57 milioni, mentre
le spese per mobilità passiva sono state pari ad euro 174 milioni (dati comprensivi dei valori
della mobilità internazionale) con un saldo fortemente negativo per l’ASUR (euro -63 milioni),
compensato parzialmente grazie alla maggiore attrattività delle Aziende Ospedaliere e
dell’INRCA.
Le entrate relative al pay-back per il superamento dei tetti della spesa farmaceutica ospedaliera
e territoriale da parte delle aziende farmaceutiche, relativamente al 2018, sulla scorta delle
relative determinazioni AIFA, sono state pari a complessivi euro 41 milioni (incassati, sempre
nel 2020, per complessivi euro 28,68 milioni). Con riferimento agli ulteriori meccanismi di pay-
back, è stato accertato ed incassato nel corso dell’anno 2020 un importo complessivo pari ad
euro 12,8 milioni.
Sul lato della spesa, dei circa 3 miliardi di euro del FSR indistinto (calcolato al lordo della
mobilità passiva), solo una quota, pari a circa 2,74 miliardi, è stata trasferita agli enti del SSR.
L’adozione dei bilanci dell’esercizio 2020 degli enti del SSR avvenuta, in un primo momento,
entro il termine di differimento fissato dalla legislazione emergenziale, nel mese agosto 2021,
ha richiesto una modifica, al fine di tener conto delle linee d’indirizzo, inizialmente fornite dal
Tavolo tecnico di verifica del IV trimestre e poi ratificate in sede legislativa, circa le modalità
di impiego delle risorse stanziate dalla legislazione emergenziale nazionale per la spesa Covid-
19, gravate da specifici vincoli di destinazione, rimaste inutilizzate al termine dell’esercizio.
Al momento, tali bilanci sono ancora in attesa di approvazione definitiva da parte
dell’Esecutivo regionale, ma i dati economici consuntivi in essi riportati evidenziano un
risultato di gestione aggregato, per l’esercizio 2020, in perdita per euro -1,75 milioni,
causalmente determinato dalle perdite d’esercizio registrate dal sezionale cosentino
dell’INRCA, in ragione dei mancati finanziamenti da parte della Regione Calabria, con la quale

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si è instaurato un contenzioso stragiudiziale, la cui imminente risoluzione ha tuttavia subito
rallentamenti a causa dell’emergenza pandemica. Per gli altri Enti del SSR, anche per il 2020
come per il 2019, si conferma invece un risultato d’esercizio in pareggio; per quanto concerne
il bilancio d’esercizio 2020 della GSA, ancora in attesa di adozione (stante la proroga legislativa
del termine al 15.09.2021), i dati economici delle verifiche del IV trimestre 2020 non
evidenziano squilibri.
Le risultanze della gestione 2020 hanno dato atto del generale rispetto delle disposizioni
inerenti ai vincoli di spesa di personale, sia con riferimento all’aggregato regionale sia con
riferimento ai singoli enti sanitari, nonché del tetto legislativo alla spesa farmaceutica
convenzionata e delle misure di razionalizzazione della spesa per l’acquisto di farmaci
biosimilari.
Uno sforamento dal limite di spesa è stato invece riscontrato per la spesa farmaceutica per gli
acquisti diretti (fatta eccezione per quello per l’ossigeno e gli altri gas medicali) e per la spesa
farmaceutica complessiva (convenzionata e per acquisti diretti), nonché per l’acquisto dei
dispositivi medici; sforamenti in relazione ai quali la Regione Marche è stata comunque
ritenuta adempiente dal tavolo di verifica, avendo raggiunto l’equilibrio economico
complessivo anche nell’anno 2020.
È stato inoltre ravvisato un superamento del limite di spesa anche per l’acquisto di prestazioni
da operatori privati accreditati per l’assistenza specialistica ambulatoriale e ospedaliera (come
recentemente rideterminato dal legislatore statale nel 2019), pari a 6,9 milioni di euro per il
2020 (al netto dell'alta complessità e delle prestazioni salvavita). Si rappresenta altresì che, a
seguito della sospensione legislativa delle attività sanitarie differibili e non urgenti, sono stati
anche riconosciuti acconti agli operatori privati accreditati in misura complessivamente non
superiore al 90 per cento dei budget di spesa attribuiti a ciascuno di essi con i relativi contratti,
e salvo conguaglio, per un importo totale impegnato (ma non ancora pagato) di euro 534 mila,
nel cui ambito neanche il contributo una tantum, riconosciuto a ristoro dei soli costi fissi
sostenuti dalle strutture private accreditate, risulta al momento ancora liquidato.
Nel corso dell’istruttoria, è stata fornita puntuale dimostrazione circa la riconciliazione delle
risultanze di cassa dell’Ente con quelle dei conti di tesoreria e dei conti correnti di contabilità
speciale, non risultando anticipazioni di Tesoreria accese dagli enti sanitari.

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

Si può comunque notare un aumento del +5,87 per cento dell’esposizione debitoria
complessiva del bilancio sanitario consolidato (pari ad euro 842 milioni), compresa la GSA, in
buona parte riconducibile agli effetti determinati dall’insorgere della pandemia, nonostante la
quale continua a mantenersi un indice di tempestività dei pagamenti rispettoso dei parametri
legislativi.
In merito agli interventi straordinari dettati dall’emergenza sanitaria, come prescritto dalla
legislazione, è stato aperto in bilancio il centro di costo “COV 20”, finalizzato a dare separata
evidenza alle rilevazioni contabili legate alla gestione dell’emergenza pandemica: le spese
imputate a tale voce di costo sono state pari ad euro 125,5 milioni mentre i costi di gestione
complessivi legati all’emergenza pandemica sono stati invece pari ad euro 191 milioni. Tra gli
acquisti di beni e servizi compresi in tale voce di costo “COV 20” (per complessivi euro 113,2
milioni, di cui 53,2 per beni e 60 per servizi), quelli di importo più significativo hanno
riguardato: i DPI e gli dispositivi medici (euro 27,5 milioni), i reagenti utilizzati per screening
e test sierologici, i prodotti di sanificazione ambientale, le consulenze e le prestazioni
lavorative orarie aggiuntive da parte del personale sanitario durante l’emergenza pandemica,
nonché il ricovero di pazienti Covid con minor carico assistenziale presso case di cura private
accreditate. Si rappresenta altresì che, con riferimento all’emergenza pandemica, la Regione
Marche, in qualità di soggetto attuatore individuato dall’ordinanza n. 630/2020 del Capo del
Dipartimento della protezione civile, ha effettuato acquisti di DPI e altri dispositivi medicali,
anche in deroga alle norme di evidenza pubblica nazionali e comunitarie, per una spesa
complessiva di euro 5,54 milioni.
Le principali misure varate dalla Regione Marche, in ottemperanza alla legislazione
emergenziale nazionale, per fronteggiare l’insorgere della pandemia, hanno interessato, oltre
all’implementazione della dotazione organica di personale sanitario, anche il potenziamento
della rete ospedaliera (attraverso l’aumento dei posti letto) e dell’assistenza territoriale, nonché
la pianificazione di interventi organizzativi volti alla riduzione delle liste d’attesa.
Per quanto concerne il potenziamento della rete ospedaliera, le principali iniziative hanno
riguardato l’aumento dei posti letto e dei moduli di terapia intensiva e subintensiva e
l’implementazione di aree sanitarie anche temporanee, sia all’interno che all’esterno di
strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza per pazienti Covid, tra cui la realizzazione

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

da parte dell’ASUR della nuova struttura ospedaliera temporanea, individuata presso i locali
della Fiera di Civitanova Marche, con l’attivazione di due moduli di terapia
intensiva/subintensiva.
Relativamente al potenziamento della rete di assistenza territoriale, le principali misure,
attuate in base alla legislazione emergenziale, hanno riguardato l’incremento dello
stanziamento di risorse per il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata (ADI), per
l’assunzione di infermieri di famiglia e di comunità, per l’implementazione delle 34 unità
speciali di continuità assistenziale (USCA), per l’assunzione di assistenti sociali e per il
personale infermieristico operante negli studi dei MMG; nonché, la stipula di contratti di
locazione temporanea di beni immobili, tra cui anche strutture alberghiere, da adibire alla
gestione dell’isolamento dei contagiati Covid, così da alleggerire la pressione sulle strutture
ospedaliere.
Tra gli interventi emergenziali rivolti alla riduzione delle liste d’attesa, quelli più significativi
hanno riguardato, oltre allo stanziamento di risorse per prestazioni lavorative straordinarie
(anche di screening e specialistica ambulatoriale) da parte del personale sanitario (compreso il
reclutamento di quello avventizio), anche la presentazione di un apposito piano operativo
regionale di recupero delle liste d’attesa, per la cui attuazione si è avuto accesso a specifici
finanziamenti statali.
Tali positivi riscontri, lungi dall’esimere i soggetti interessati dal monitorare costantemente la
spesa sostenuta, richiedono, nell’attuale contesto di crisi pandemica, il recepimento delle
nuove istanze promananti dal settore sanitario, quale presidio indefettibile del “bene salute”.
Tale settore, che assorbe una quota consistente del bilancio regionale, necessita, infatti, ora più
che mai, di un “razionale rafforzamento”, con impiego produttivo e lungimirante delle risorse
ordinarie, ovvero straordinarie, disponibili.
L’esercizio 2020, che tanto è costato in termini umani e finanziari alla collettività tutta,
rappresenta, dunque, il momento di avvio di un nuovo corso gestionale e organizzativo, da
rinforzare e valorizzare nel prossimo futuro, al fine di garantire ai cittadini un servizio
adeguato alle molteplici e mutevoli esigenze di tutela del bene Salute.

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

I FONDI DELL’UNIONE EUROPEA

(Consigliere Giuseppe De Rosa)

Nell’ambito del giudizio di parificazione relativo al rendiconto generale della Regione Marche
per l’esercizio finanziario 2020, la Sezione di controllo ha deliberato di svolgere specifici
approfondimenti sulla gestione delle risorse destinate alla Programmazione co-finanziata con
i Fondi Strutturali dell'Unione Europea relativi al periodo 2014-2020.
I profili attenzionati dalla Sezione hanno segnatamente riguardato l’andamento degli specifici
programmi di spesa, nei quali ambiti particolare attenzione si è apprestata alle misure adottate
per fronteggiare la crisi sanitaria ed economico-sociale derivante dalla pandemia da Covid-19.
Al riguardo si è preso atto che importanti interventi straordinari e urgenti connessi
all'emergenza epidemiologica da Covid-19, in particolare quelli recati dalle leggi regionali n.
13 e n. 20 del 2020, sono stati finanziati con risorse provenienti dai Fondi Strutturali a seguito,
ove previsto, delle pertinenti autorizzazioni della Commissione Europea.
Ulteriori risorse sono state altresì rese disponibili per il finanziamento di analoghe misure,
sulla base delle riprogrammazioni concernenti, in particolare, i Programmi Operativi FERS e
FSE, anch'esse sottoposte, ove previsto, alle decisioni della Commissione Europea, nell'ambito
delle azioni già approvate compatibili con le finalità predette.
L'andamento degli avanzamenti dei programmi relativi ai Fondi FERS, FSE, FEARS e FEAMP
si è manifestato in linea con i parametri richiesti per la certificazione delle relative spese e il
sistema delle valutazioni dell'efficacia e della funzionalità degli interventi nonché dei controlli
correlati non ha evidenziato aspetti patologici nell'ambito delle gestioni relative.
Ai progetti co-finanziati dal FERS si sono inoltre associati, in termini di complementarietà,
quelli sostenuti con le risorse nazionali afferenti al medesimo periodo, derivanti dallo specifico
Fondo di Sviluppo e Coesione.
Ricordando che gli interventi previsti dalle precitate Programmazioni 2014-2020 hanno
riguardato finanziamenti destinati alla Regione Marche per complessivi euro 1.720.333.270,50
(POR FERS euro 585.383.288,00; POR FSE euro 287.979.618,00; PSR euro 370.225.928,00;
FEAMP euro 31.583.536,50; FSC euro 144.780.164,12), si ritiene di dover rappresentare che, nel
periodo 2021-2026, risorse d'entità ben maggiore saranno messe a disposizione della Regione,
tenuto conto:
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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

- degli interventi di sostegno afferenti al nuovo periodo di programmazione della Politica di
Coesione dell'U.E., anche in relazione alla prevista retrocessione delle Marche dal gruppo delle
"regioni europee più sviluppate" a quello delle "regioni in fase di transizione";
- del Pacchetto "Next Generation EU".
Dette prospettive di contesto, si osserva, richiederanno l'individuazione di modalità più
efficaci di coordinamento, nell'ambito territoriale, tra tutti gli Strumenti finanziari disponibili,
rispetto quanto sino a ora attuato, considerate le importanti e frequenti riprogrammazioni che
hanno interessato l'utilizzo dei soli Fondi strutturali.
Un sistema di programmazione quanto più efficiente ed efficace dovrà altresì poggiare su
procedimenti di feed-back adeguati e tempestivi, in grado di fornire indicazioni per orientare
utilmente le scelte strategiche della Politica regionale, tenuto conto della complessità e della
settorialità dei sistemi e delle discipline governanti i diversi strumenti finanziari. Ciò,
ulteriormente comportando, ad avviso della Sezione, l'esigenza dell'implementazione di più
efficaci e funzionali flussi informativi interni (in particolare nell'assetto organizzativo dei Servizi
preposti all'attuazione degli indirizzi politici, da un lato, con riferimento alla programmazione e
gestione delle attività e, dall'altro, all'amministrazione delle risorse con le quali provvedere, nel rispetto
dei principi di contabilità pubblica, al finanziamento della complessiva gestione dell'Ente) ed esterni
(nei riguardi di soggetti plurimi, tra cui la Corte dei conti in virtù del rapporto permanente di controllo
sussistente con l'Ente Regione, legislativamente stabilito).

IL SISMA 2016/2017: RISORSE FINANZIARIE E GESTIONE DEGLI INTERVENTI

(Consigliere Giuseppe De Rosa)

Nell’ambito del giudizio di parificazione relativo al rendiconto generale della Regione Marche
per l’esercizio finanziario 2020, la Sezione di controllo ha deliberato di attivare una specifica
indagine sullo stato di attuazione degli interventi adottati per il rilancio dei territori colpiti dal
Sisma degli anni 2016 e 2017, in continuità con quanto svolto nell'ambito dei precedenti giudizi
di parifica.
La Regione Marche, attraverso il proprio Servizio Bilancio, ha quindi trasmesso, in risposta
alla preliminare richiesta istruttoria formulata dalla Sezione di controllo, n. 9 (nove) relazioni
predisposte dagli Uffici competenti, oltre alle n. 2 (due) relazioni dei Presidenti della Giunta
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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

regionale (uscente ed entrante) previste in occasione dell'avvicendamento del vertice

istituzionale dell'Ente, avvenuto nel mese di settembre 2020.

I contenuti delle precitate relazioni esponenti i dati della gestione attuata nell'anno 2020 - ad
eccezione di quelle dei Servizi Programmazione Nazionale e UE e Politiche Agroalimentari, in
quanto riportati nella parte della Relazione concernente i Fondi UE - hanno costituito l'oggetto
di successivi approfondimenti sul tema, unitamente agli elementi conoscitivi desunti dalla
ulteriore documentazione acquisita, dalla Regione medesima, nell'ambito di ulteriori
istruttorie, ovvero direttamente sui siti istituzionali delle Amministrazioni aventi compiti in
materia; tra dette fonti si richiamano, in particolare, la Relazione allegata al rendiconto
generale della Regione Marche per l'esercizio 2020 e le Relazioni sulla ricostruzione, alle date
del 31 dicembre 2020 e 30 giugno 2021, del Commissario Straordinario alla Ricostruzione.
Al riguardo si è dovuto fondamentalmente constatare che agli indugi, già emersi in sede di
giudizio di parificazione del rendiconto regionale 2019, si sono aggiunte le problematiche
connesse con l'emergenza Covid-19, nell'anno 2020 riverberanti nel sostanziale blocco, per più
mesi, delle fasi attuative dei previsti interventi emergenziali e di ricostruzione, pubblica e
privata, di cui l'Amministrazione ha fornito riscontro nelle relative deduzioni.
Segnali di ripresa si sono quindi registrati a seguito di importanti novità legislative intervenute
nell'anno 2020, normativamente attuate dal nuovo Commissario straordinario alla
ricostruzione nominato nell'ottobre dello stesso anno, i cui positivi effetti si sono evidenziati
nell'ambito del corrente anno 2021.
Nel merito delle specifiche questioni riscontrate, in particolare, sono risultati pressoché
inattuati:
- il Piano degli interventi sul patrimonio artistico e culturale, di cui alle ordinanze n. 38 del
2017 e n. 63 del 2018, in relazione al quale, dei n. 48 interventi previsti, solo n. 1 (in fase di
progettazione) veniva avviato alla data del 31 dicembre 2020;
- il Piano degli interventi sui dissesti idrogeologici, di cui all'ordinanza n. 64 del 2018, con
riferimento al quale tutti i n. 19 diciannove progetti curati dalla Regione Marche, per il tramite
l'Ufficio Speciale Ricostruzione, versavano nella fase dell'affidamento dell'incarico di
progettazione alla data del 31 dicembre 2020.

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

Ulteriormente, si è rilevato che, dei n. 488 interventi (di cui n. 118 di Edilizia scolastica e n. 370
di Opere pubbliche) previsti dalle ordinanze commissariali nn. 33 e 37 del 2017 e n. 56 del 2018,
solo uno risultava ultimato alla data del 31 dicembre 2020 e solo n. 11 erano in fase di
esecuzione dei lavori.
Al riguardo l'Ufficio Speciale per la ricostruzione ha rappresentato che l'insieme delle misure
e degli accorgimenti, posti in atto, hanno iniziato a produrre i propri effetti a partire dal
secondo semestre 2021 e saranno significativamente apprezzabili dall'anno 2022.
In ordine al sostanziale mancato avvio della ricostruzione privata sino all'anno 2020, il
medesimo Ufficio ha dato atto che, nell'anno 2020, l'accelerazione nella fase di ricostruzione
non si era determinata a causa del blocco dei cantieri indotto dall'emergenza sanitaria; il 2020
era stato però l'anno nel quale si perveniva al ripensamento delle procedure e delle
metodologie concernenti l'avvio dei lavori. Alla data del 30 giugno 2021, n. 8.700 famiglie
risultavano rientrate nelle proprie abitazioni a riprova che le misure acceleratorie venivano
effettivamente attuate.
Con riferimento agli interventi di rimozione delle macerie pubbliche, dall'anno 2019 limitati
alla demolizione di edifici pericolanti - assoggettata alla competenza dei Comuni -, si prende
infine atto che pure tale attività, stimata alla data del 30 giugno 2021 in 50.000 tonnellate da
smaltire, ha risentito degli effetti delle normative anti-Covid 19 e che, comunque, la medesima
dovrà essere conclusa entro il 31 dicembre 2021, termine limite dello stato d'emergenza.
Anche    nella   materia     in   argomento,       tenuto     comunque        conto    del    ruolo    svolto
dall'Amministrazione regionale nella complessa organizzazione afferente agli specifici
interventi, nel quale i fondamentali compiti di coordinamento risultano affidati al
Commissario straordinario preposto alla ricostruzione, ritiene la Sezione di dover sottolineare
che il perseguimento degli obiettivi di sviluppo da realizzare, richiede un efficace
coordinamento del tipo peraltro recentemente implementato con il modello del Contratto
Istituzionale di Sviluppo (ex articolo 1, comma 191, della legge 178/2020), presupponente il
necessario coordinamento strategico nonché l'attuazione integrata degli interventi, al fine del
finanziamento dei progetti d'investimento. Tanto si sottopone all'attenzione della Giunta e
dell'Assemblea legislativa, considerato il ruolo centrale che la Regione riveste con riferimento
a ulteriori strumenti d'intervento, tra cui quelli della Programmazione dei Fondi strutturali

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

europei (periodi 2014-2020 e 2021-2026), del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anch'esso
finanziato dall'Unione Europea, del Fondo nazionale per lo Sviluppo e la Coesione, del
recentissimo Piano degli investimenti complementari al P.N.R.R. e del precitato Contratto
Istituzionale di Sviluppo Sisma Centro Italia. A tal riguardo si sottolinea, inoltre, l'importanza
dei processi di feed-back per orientare le scelte strategiche della Politica regionale altresì
prendendo atto della richiesta del Consiglio regionale, formulata nei confronti della Giunta, di
"riferire semestralmente alla Commissione regionale competente circa lo stato di attuazione
della ricostruzione e delle misure di rivitalizzazione delle aree del cratere" (rif.: estratto del
processo verbale della seduta del Consiglio regionale del 13 aprile 2021, n. 21).

LO STATO PATRIMONIALE, IL CONTO ECONOMICO E LA GESTIONE DEL
PATRIMONIO IMMOBILIARE

(Consigliere Giuseppe De Rosa)

L’obiettivo dell’armonizzazione dei sistemi contabili e dei bilanci degli enti locali si colloca, nel
più vasto processo di evoluzione della disciplina contabile, ad un livello che non è limitato agli
strumenti contabili, ma si estende alle modalità di gestione e di rendicontazione, in un contesto
più strutturato di unitarietà, integrazione, analisi del risultato e responsabilizzazione, nella
prospettiva del perseguimento del coordinamento dinamico della Finanza pubblica, ai sensi
dell’art. 119 della Costituzione, e dello sviluppo di Politiche pubbliche locali più efficienti ed
efficaci, per il soddisfacimento dei bisogni collettivi.
Sotto detti aspetti, particolare rilievo assume l’affiancamento della Contabilità economico-
patrimoniale alla Contabilità finanziaria. Lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico
costituiscono infatti gli strumenti del Sistema di contabilità diretti a garantire “la rilevazione
unitaria dei fatti gestionali nei loro profili finanziario ed economico-patrimoniale” (Principio
contabile applicato concernente la contabilità economico – patrimoniale, allegato n. 4/3 al
d.lgs. n. 118/2011 e s.m.i.).
In tale contesto e sulla base delle indicate linee direttrici, la Sezione di controllo ha effettuato,
anche con riferimento alla gestione dell'esercizio 2020, una approfondita analisi della
situazione economico-patrimoniale della Regione Marche, a cui ha affiancato una mirata
attività di verifica delle metodiche poste in essere per la valorizzazione del relativo patrimonio.
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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

Nel fare rinvio per gli aspetti di dettaglio ai contenuti della relazione integrale, si offrono in
questa sede alcune indicazioni valutative, ritenute maggiormente significative, concernenti la
situazione rilevata alla data del 31 dicembre 2020, consistenti nella evidenziazione
dell'insussistenza di profili di peculiare criticità, atteso che la contabilità della Regione Marche
esprime in linea sostanziale parametri di liquidità e di solidità                 - non riverberando in
pregiudizio degli interessi patrimoniali dell'Ente il risultato economico negativo dell'esercizio
2020, peraltro riconnesso a motivi contingenti (la spesa per interventi adottati per fronteggiare
l'emergenza Covid-19), come chiarito nella versione integrale della Relazione - e, in via
formale, appare soddisfare le più importanti esigenze informativo/conoscitive cui il Sistema è
preordinato a mente della vigente normativa.
Sul fronte della gestione del proprio patrimonio, inoltre, l'Ente risulta dotato di un apparato
inventariale anch'esso adeguato e corrispondente alle previsioni normative. Rispetto allo stato
di attuazione del procedimento di dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare,
deve constatarsi che le azioni positive poste in essere hanno, tuttavia, risentito della grave
incertezza caratterizzante, nel corso degli ultimi anni, gli andamenti della domanda privata
sul mercato immobiliare. Tra le politiche positivamente attuate dall'Amministrazione rientra,
altresì, l’attuazione di Accordi di programma con altre Amministrazioni pubbliche, finalizzati
alla valorizzazione di cespiti immobiliari mediante progetti di riutilizzo/riqualificazione per
finalità di interesse pubblico.
La Sezione, nell'ambito delle verifiche effettuate nel corso dei giudizi di parificazione dei
rendiconti regionali, ha particolarmente posto la propria attenzione sull'andamento delle
locazioni passive. Le risultanze istruttorie hanno quindi confermato, anche per il 2020, il trend
decrescente della relativa spesa.
Vicenda peculiare, sotto il profilo gestionale, è risultata, anche per l'anno 2020, quella della
detenzione materiale dell'immobile adibito a sede dell'ASSAM, con riferimento alla quale
risultano da più anni corrisposte somme a titolo di "indennità di occupazione". Al riguardo la
Sezione auspica che le azioni intraprese dall'Ente, di concerto con il competente Servizio
regionale, possano trovare sollecita attuazione.

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Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per le Marche | Parificazione rendiconto 2020

GLI ORGANISMI PARTECIPATI, GLI ENTI STRUMENTALI E LE AGENZIE DELLA
REGIONE MARCHE

(Referendario Matteo Santucci)

L’articolato fenomeno delle partecipazioni pubbliche rappresenta un fondamentale ambito di
indagine delle Sezioni regionali di controllo, in particolare, per quanto ivi d’interesse, in
ragione dei possibili riflessi delle risultanze d’esercizio dei diversi soggetti partecipati sul
bilancio regionale.
In tale prospettiva, le verifiche effettuate hanno considerato l’ambito delle partecipazioni
regionali, prioritariamente, ancorché non esclusivamente, sotto i profili della legittimità e della
efficienza gestionale.
La Regione Marche detiene partecipazioni, dirette ed indirette, in società operanti in diversi
settori, le risultanze gestionali delle quali hanno, in taluni casi, anche in ragione del
rallentamento economico determinatosi a seguito della crisi sanitaria da COVID-19, presentato
un peggioramento rispetto al precedente esercizio 2019.
In tale complesso quadro, si è contestualizzato l’esame della documentazione afferente alle
attività di razionalizzazione periodica previste dall’articolo 20, del decreto legislativo 19 agosto
2016, n. 175.
Dalle verifiche effettuate è emersa un’opera di costante monitoraggio della Regione Marche
sull’assetto societario complessivo.
Sul punto, pur esprimendo una valutazione positiva, si ritiene opportuno evidenziare una non
sempre soddisfacente esaustività informativa, in particolare, con riferimento alle motivazioni
addotte a fondamento delle misure proposte e alla quantificazione dei costi/risparmi connessi
al processo di razionalizzazione.
Si ritiene, altresì, opportuno, segnalare il protrarsi di alcune procedure di liquidazione, avviate
da anni e, allo stato degli atti, non ancora concluse.
Le verifiche di carattere più spiccatamente contabile, effettuate sui profili di maggiore impatto,
hanno fatto emergere l’esigenza di richiamare l’Amministrazione regionale, nonché i diversi
Organi di controllo interessati, ad un puntuale e continuo monitoraggio dei rapporti di
credito/debito rispettivamente valorizzati nei bilanci della Regione e dei soggetti partecipati.

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