Giacomo Leopardi Lezioni d'autore - di Barbara Quagliarini - JESSICA CENCIARELLI
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Fonte: TRECCANI.IT LEZIONI DI AUTORE di Barbara Quagliarini Giacomo Leopardi INDICE 1) Dagli anni della formazione agli Idilli, attraverso l’Epistolario 2) Dalle Operette ai Canti “pisano-recanatesi” GIACOMO LEOPARDI (1798-1837) Ritratto da A. Ferrazzi, Recanati, casa Leopardi Presentazione di Prof.ssa Jessica Cenciarelli
Leopardi RIFERIMENTI DIDATTICI Leopardi uno dei poeti più noti e amati del panorama letterario non solo italiano; la sua vicenda biografica, improntata all’infelicità e alla sofferenza, contribuisce alla creazione del personaggio prima ancora che del letterato, dello studioso, del pensatore.
Leopardi RIFERIMENTI DIDATTICI La critica letteraria si è occupata non solo della produzione poetica e in prosa, ma anche dell’apparato filosofico costituito dallo Zibaldone e dai Pensieri: Leopardi, più di ogni altro autore della letteratura italiana, ha suscitato anche l’interesse specifico dei filosofi contemporanei, che hanno letto le sue riflessioni in chiave ontologica oltre che artistica.
Leopardi La famiglia Leopardi dalla diciannovenne dal ventiduenne Adelaide Antici Monaldo Leopardi tra loro cugini e sposi nell’estate 1797 severa e fredda, ma che – d’altra padre “buonissimo” e parte – doveva anche chiamare condiscendente (secondo le Giacomo “figlio d’oro – Mucciaccio”, testimonianze dei figli) sarà a giudicare da come il poeta si firma sempre incapace di nella prima delle sole quattro lettere contrapporsi a una madre che le scrisse in tutta la vita. Giacomo Leopardi nasce a Recanati, attualmente provincia di Macerata, nelle Marche, all’epoca Stato pontificio, il 29 giugno 1798.
Leopardi La famiglia Leopardi Giacomo è il primo di dieci figli, che si susseguiranno rapidamente e solo alcuni dei quali supereranno la prima infanzia. I fratelli Carlo (1799) e Paolina (1800) saranno quelli con i quali manterrà contatti più intimi e confidenziali
Leopardi La famiglia Leopardi La famiglia era di parte guelfa e pertanto protetta dai pontefici, di antica nobiltà terriera, in declino economico, ma sempre rispettosa della facies nobiliare che al suo rango si confaceva. (Giacomo si autodefinisce “possidente” nella scheda che compila per la richiesta del passaporto)
Leopardi Dall'educazione scolare fino all'arrivo a Roma studi teologici educazione tipica filosofici impartita ai Studia a casa con due gesuiti figli delle classici famiglie Fino nobili da 1812 questi scienze religiosi Parallelamente, prosegue i suoi studi individuali, che lo porteranno nel giro di pochissimi anni a una cultura vastissima. continueranno sempre ad affascinare il poeta. 1809 Secondo quanto ci dice l’autore stesso, la prima composizione poetica che dà inizio alla produzione lirica è un sonetto di argomento omerico: la morte di Ettore.
Leopardi Dall'educazione scolare fino all'arrivo a Roma studi teologici educazione tipica filosofici impartita ai Studia a casa con due gesuiti figli delle classici famiglie Fino nobili da 1812 questi scienze religiosi Parallelamente, prosegue i suoi studi individuali, che lo porteranno nel giro di pochissimi anni a una cultura vastissima. continueranno sempre ad affascinare il poeta. 1809 Secondo quanto ci dice l’autore stesso, la prima composizione poetica che dà inizio alla produzione lirica è un sonetto di argomento omerico: la morte di Ettore.
Leopardi Dall'educazione scolare fino all'arrivo a Roma 1812- 1819 sette anni di “studio matto e disperatissimo” Condiziona il poeta fisico, già fragile, formazione culturale ulteriormente minato dalle lunghe ore di lettura si sentì sin dalla giovane età come gravemente malato, spesso in punto situazione di morte. emotiva caratterizzata da un’infelicità di fondo dagli studi filosofici aggra vata d a dalla consapevolezza che per l’uomo la vita “è male” disturbo ciclotimico dell’umore, soggetto a repentini sbalzi periodici, come testimoniano molte lettere, soprattutto all’amico Giordani.
Leopardi Dall'educazione scolare fino all'arrivo a Roma Dal 1817 L'amicizia con Pietro Giordani Nasce per via epistolare 1818 Leopardi riceve la sua attesissima visita a Recanati. Per andargli incontro, esce per la prima volta da solo dal palazzo Leopardi, come testimonia il fratello Carlo Si riportano qui di seguito tre brani tratti dall’Epistolario, il primo dei quali testimonia l’impaziente attesa della visita di Giordani, gli altri due confidenze molto intime sul proprio stato d’animo, spesso mutevole come si diceva poc’anzi.
Leopardi Dall'educazione scolare fino all'arrivo a Roma Dal 1817 L'amicizia con Pietro Giordani “Io v’aspetto impazientissimamente, mangiato dalla malinconia, zeppo di desiderii, attediato, arrabbiato, bevendomi questi giorni o amari o scipitissimi, senza un filo di dolce né d’altro sapore che possa andare a sangue a nessuno. Certo ch’avendo aspettato tanto tempo la vostra visita, adesso ch’è vicina ogni giorno mi pare un secolo, né sapendo come riempierli, (…) sudo il cuore a sgozzarli.” (A Pietro Giordani, 14 agosto 1818) “Sono così stordito dal niente che mi circonda, che non so come abbia forza per prender la penna per rispondere alla tua del primo. (…) Non ho più lena di concepire nessun desiderio, né anche della morte, non perch’io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore.” (A Pietro Giordani, il 19 novembre del 1819) Sto anch’io sospirando caldamente la bella primavera come l’unica speranza di medicina che rimanga allo sfinimento dell’animo mio: e poche sere addietro, prima di coricarmi, aperta la finestra della mia stanza, e vedendo un cielo puro e un bel raggio di luna, e sentendo un’aria tepida e certi cani che abbaiavano da lontano, mi si svegliarono alcune immagni antiche, e mi parve di sentire un moto nel cuore, onde mi posi a gridare come un forsennato, domandando misericordia alla natura, la cui voce mi parve di udire dopo tanto tempo. (…) Ora sono stecchito e inaridito come una canna secca, e nessuna passione trova più l’entrata di questa povera anima (…).” (A Pietro Giordani, il 6 marzo del 1820)
Leopardi Dall'educazione scolare fino all'arrivo a Roma 1815-1825 Gli anni degli Idilli Studi classici 1815 traduzione degli Idilli di Mosco fondamentali Idilli 1816 traduzione dei classici: Odissea (libro 1) Leopardi Eneide (libro 2) Poesia Foscolo, Goethe, contemporanea Monti Amico di penna Pietro Giordani Polemica Lettera ai compilatori classicismo- della Biblioteca italiana romanticismo (inedita)
Leopardi Dall'educazione scolare fino all'arrivo a Roma Gli anni degli Idilli canzoni All’Italia erroneamente interpretate Produzione lirica grande come Sopra il monumento di Dante un’esortazione agli pubblicate 1821 successo 1816 ideali risorgimentali L’infinito, La sera del dì di festa, Alla luna, riflessioni più profonde Piccoli Idilli Il sogno, Lo spavento notturno, La vita solitaria e definitive dell’intera 1819- pubblicati 1825 produzione lirica 1821 condizione personale alla base sua infelicità e storica del poeta pessimismo Sfuggire storico Fuga da Recanati alla sofferenza
Leopardi Dall'educazione scolare fino all'arrivo a Roma Il progetto di una fuga sventata evasione dal “natio borgo selvaggio” Fuga 17 nov 1819 1822 futuro di salvezza co grande città più adeguata alla n sua sensibilità la nti fa ci A m ig lia ultime canzoni, tra cui: arrivo a Roma è 1821- immediatamente Ad Angelo Mai 1822 deludente e L’ultimo canto di Saffo riflessioni tra le più acute e amare sul senso dell’amore e della sensibilità umana
Leopardi 1822-23: da Recanati a Roma e ritorno La delusione evasione dal “natio borgo selvaggio” n ze e ra compagnia, addolorata, Sp r no nza di se stesso nov 1822 Roma i to re R fe apr 1823 d if in DELUSIONE ● Infinita solitudine ● Non trova i piaceri che aveva vagheggiato
Leopardi 1822-23: da Recanati a Roma e ritorno 1824 verso il pessimismo cosmico personale NO situazione PROSA dolore storica ap pa r tie ne Felicità Speranza Umanità Fede nella... intelligenza e NATURA madre consapevolezza Trascendenza fiducia vita benevola ultraterrena NATURA matrigna crudele Totale e rassegnata disperazione “calma, senza sgomento”
Leopardi 1822-23: da Recanati a Roma e ritorno verso il pessimismo cosmico CANTO NOTTURNO RAGIONE e f as Questo io conosco e sento, r ima Che degli eterni giri, n ap n u Che dell'esser mio frale, I AD ment stru Qualche bene o contento ESS Avrà fors'altri; a me la vita è male O è cont (…) è funesto a chi nasce il dì natale. l'un ro o ico ostacolo uccide le alla felicità perché illusioni che no u tr o n ● il mondo classico disperazione ● l’infanzia dell’uomo ● la felicità umana
Leopardi 1822-23: da Recanati a Roma e ritorno Struttura e stile delle Operette morali Riflessione 1824 pessimismo (unicum nella cosmico Letteratura italiana) Operette Teoria del piacere (vedi Zibaldone) Morali forte vena ironica e sarcastica 24 dialoghi Inaridimento Senso più vena poetica Eventi di cronaca profondo della tematiche di forte aneddoti vita dell'uomo e connotazione del mondo filosofica Struttura del Dialogo classico Ritmi Linguaggio Scambi ● rapidi e incalzanti ● complessi e d’impostazione incalzanti essenziale logico-filosofica
Leopardi 1822-23: da Recanati a Roma e ritorno 1825 Il ritorno alla poesia non gli piace cura di opere PISA classiche latine Milano Bologna Firenze Inverno dall'editore Stella 1828 dove conosce Manzoni, Inverno benevolo per intento a “risciacquare la sua salute sempre i panni in Arno” minata... Poi il peggioramento A Silvia, Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Grandi Idilli 1828- Il sabato del villaggio, Il passero solitario, i Canti pisano- 1830 Canto notturno di un pastore errante dell'Asia recanatesi RECANATI 1828-30 Consapevolezza della Affetto per la “ricordanza”, sedici totale disillusione che riporta alla giovanile idea mesi di notte dell'uomo dell’illusione orribile
Leopardi 1822-23: da Recanati a Roma e ritorno Ultimi Idilli Ciclo di Aspasia (1831-35) (1836-37) La ginestra e Il tramonto della luna disillusione nuova idea: “umana confederazione”, dell'uomo come forma estrema di resistenza umana, in contrapposizione alla natura Leopardi muore a Napoli il 14 giugno 1837 a soli 39 anni.
Giacomo Leopardi La biografia
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