Gestione della biodiversità nei al Parco forum di presentazine siti di Rete Natura 2000: del Piano "Monte Etna
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Un importante convegno nella sede del nostro Ente. Momento di consultazione pubblica, istituzionale e sociale, Gestione della biodiversità nei per discutere lo studio preliminare siti di Rete Natura 2000: al Parco forum di presentazine del Piano “Monte Etna La salvaguardia della biodiver- vivono sul territorio nella sua valu- bile anche ai non addetti ai lavori e sità, mediante la conservazione tazione. In questa occasione, il con forte valenza divulgativa”. degli habitat naturali, della flora e Parco dell’Etna intende proseguire Un “affresco” di grande inte- della fauna selvatica, nei siti di inte- l’esperienza di coinvolgimento (di resse sullo straordinario patrimo- resse comunitario Rete Natura amministratori locali, operatori nio di biodiversità del territorio del 2000; il mantenimento o il ripristino socio-economici, associazioni Parco è venuto fuori dalle relazio- di uno stato di conservazione soddi- ambientaliste e ordini professiona- ni di presentazione dello studio sfacente degli habitat e delle specie li) e di governance già maturata preliminare del Piano di gestione. presenti nelle direttive comunitarie; con l’iter di redazione ed adozione Ne hanno parlato, analizzandone i la protezione, la gestione e il moni- del Piano Territoriale di Coordina- vari aspetti, Francesco Papale, toraggio di tali specie. Sono questi mento. Ci impegneremo anche componente del gruppo di proget- gli obiettivi generali del Piano di affinchè il documento finale del tazione del Piano Territoriale del gestione “Monte Etna”, presentato Piano di gestione abbia un lin- Parco (Esperienza di pianificazio- dal Parco dell’Etna nella propria guaggio chiaro e semplice, accessi- ne. Il Piano Territoriale di Coordi- sede di Nicolosi in un importante forum di consultazione pubblica, istituzionale e sociale. Il Piano di gestione comprende 13 Siti Natura 2000 (Sic, Siti di interesse comunitario e Zps, Zone di Protezione Speciale), quasi total- mente ricadenti all’interno del Parco, con una superficie di poco superiore a 23.450 ettari. “Affinchè il Piano sia coronato da successo – ha sottolineato il Commissario Straordinario del Parco dell’Etna Ettore Foti – è necessaria la parte- Da sinistra: Fabio Papini, Alessandro Bardi, il direttore del Parco Giuseppe Spina, cipazione attiva delle persone che il Commissario Straordinario Ettore Foti e il professore Francesco Papale Pagina 1
namento del Parco); Pietro Alica- dell’attuazione della politica di pro- tolineato Maniscalco – Nel Parco ta, del Comitato Tecnico Scientifi- grammazione legata ai fondi strut- dell’Etna il vulcano va considerato co dell’Ente (Criteri generali turali 2007-2013, nonché nella fase un grande attrattore e una grande attuativi determinati dall’attività di programmazione e pianificazio- opportunità. E proprio sui grandi consultiva del Comitato Tecnico ne del territorio. Esigenza, questa, attrattori si giocherà nei prossimi Scientifico); Fabio Papini (Presen- particolarmente sentita e caratte- anni la partita della qualità”. tazione del Piano di Gestione), rizzante nel territorio del Parco del- La giornata di lavori al Mona- Salvatore Brullo e Gianluigi Gius- l’Etna, in ragione delle sue peculia- stero di San Nicolò La Rena, sede so Del Galdo (Habitat del territo- rità sia in termini di biodiversità, del Parco, è andata avanti con gli rio etneo), Giuseppe Angelo Ron- che di modelli di sviluppo socio- interventi e le osservazioni di sin- sisvalle (Biodiversità e conserva- economico sostenibili”. daci e amministratori locali, asso- zione) e Alessandro Bardi (Rap- Sono poi intervenuti Francesco ciazione ambientaliste, operatori porto con la pianificazione territo- Gendusa (Protezione del patrimonio socio-economici ed esponenti riale), tutti componenti del gruppo naturale), Giandomenico Maniscal- degli ordini professionali. Inter- di lavoro per la redazione del co e Antonino La Mantia (Politiche venti e osservazioni che, come ha Piano di gestione “Monte Etna”. e programmi comunitari), dell’As- sottolineato il Commissario Foti I lavori del forum sono stati sessorato Regionale del Territorio e nelle conclusioni, saranno tenuti coordinati dal direttore del Parco Ambiente. “La Rete Natura 2000 è dal Parco in grande considerazio- Giuseppe Spina. “Il Piano di un cambio di passo europeo nelle ne nei successivi passaggi dell’i- gestione – ha spiegato Spina – è uno politiche attive di contrasto alla ter del Piano di gestione. strumento prioritario nell’ambito frammentazione ecologica – ha sot- Gaetano Perricone La locandina del Forum Pagina 2
Il Commissario Foti: il Piano uno strumento fondamentale per la conservazione degli habitat naturali. Indispensabile il coinvolgimento del territorio La redazione del Piano di Lo strumento fondamentale li di sviluppo socio-economico gestione dei siti Natura 2000 è per perseguire gli obiettivi di sal- sostenibili. Il Quadro Strategico uno strumento essenziale non solo vaguardia della biodiversità è Nazionale (Q.S.N.), peraltro, pre- per la loro conservazione, ma sicuramente il Piano di gestione vede che nessuna azione legata ai anche per la possibilità di accede- dei Siti Natura 2000, previsto dal nuovi fondi strutturali possa esse- re ai finanziamenti comunitari. La D.P.R. 357/1997. L’Assessorato re attuata all’interno dei Siti Natu- Misura 1.11 del Por Sicilia 2000- Regionale per il Territorio e l’Am- ra 2000 sprovvisti di appositi 2006 prevede la realizzazione dei biente, mediante la stipula di un Piani di gestione. Piani di gestione, coerentemente apposito Protocollo d’intesa, ha Gli obiettivi generali del Piano con quanto previsto dalla Diretti- demandato all’Ente Parco dell’Et- di gestione sono: la salvaguardia va Habitat e dal DPR 120/2003 di na il compito di predisporre e rea- della biodiversità mediante la recepimento, al fine di garantire la lizzare il Piano di gestione deno- conservazione degli habitat natu- presenza, in condizioni ottimali, minato “Monte Etna”. Esso com- rali, della flora e della fauna sel- degli habitat e delle specie che prende 13 Siti Natura 2000, quasi vatica di interesse comunitario; il ricadono in zone SIC/ZPS, pur in totalmente ricadenti all’interno mantenimento o il ripristino di presenza di attività umane. del Parco, con una superficie di uno stato di conservazione soddi- Affinchè il Piano sia coronato da poco superiore a 23.540 ettari. sfacente degli habitat naturali, successo, è necessaria la partecipa- Il Piano di gestione è dunque delle specie di fauna e flora selva- zione attiva delle persone che vivo- uno strumento prioritario nell’am- tiche e degli uccelli presenti nelle no sul territorio nella sua valutazio- bito dell’attuazione della politica direttive comunitarie; la protezio- ne. In questa occasione, il Parco di programmazione legata ai fondi ne, la gestione e il monitoraggio dell’Etna intende proseguire l’espe- strutturali 2007-2013, nonché di tali specie. Il Parco dell’Etna ha rienza di coinvolgimento (di ammi- nella fase di programmazione e provveduto ad affidare mediante nistratori locali, operatori socio- pianificazione del territorio. Esi- una procedura di gara il servizio economici, associazioni ambientali- genza, questa, particolarmente per la realizzazione del Piano, che ste e ordini professionali) e di sentita e caratterizzante nel terri- è già in fase di elaborazione. governance già maturata con l’iter torio del Parco dell’Etna, in ragio- Ettore Foti di redazione ed adozione del Piano ne delle sue peculiarità sia in ter- Commissario Straordinario Territoriale di Coordinamento. mini di biodiversità, che di model- del Parco dell’Etna Pagina 3
LA RETE NATURA 2000 Natura 2000 è il nome che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha assegnato ad un siste- ma coordinato e coerente (una “rete”) di aree destinate alla conservazione della diversità biologi- ca presente nel territorio dell’Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e spe- cie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della Direttiva “Habitat” e delle specie di cui all’allegato I della Direttiva “Uccelli” e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. L’individuazione dei siti da proporre è stata realizzata in Italia dalle singole Regioni e Pro- vince autonome in un processo coordinato a livello centrale. Essa ha rappresentato l’occasione per strutturare una rete di referenti scientifici di supporto alle Amministrazioni regionali, in collabora- zione con le associazioni scientifiche italiane di eccellenza.Le attività svolte, finalizzate al migliora- mento delle conoscenze naturalistiche sul territorio nazionale, vanno dalla realizzazione delle check- list delle specie alla descrizione della trama vegetazionale del territorio, dalla realizzazione di ban- che dati sulla distribuzione delle specie all’avvio di progetti di monitoraggio sul patrimonio natura- listico, alla realizzazione di pubblicazioni e contributi scientifici e divulgativi. (Ministero dell’Ambiente) Pagina 4
I piani di gestione Rete Natura 2000: alcune riflessioni a margine Le relazioni e gli interventi po sostenibile voluto dall’U.E. Lo stesso potrà dirsi per i nel recente convegno sui Piani che costituisce il baricentro del Piani di gestione, che dovranno gestione RETE NATURA 2000 triangolo che ha ai suoi vertici procedere sulla via della parte- e, in particolare, la mia relazio- l’economia, la società e l’am- cipazione attiva delle popola- ne sull’esperienza di pianifica- biente. Se la pianificazione e la zioni già in itinere, se essi vor- zione con il Piano territoriale gestione delle risorse si scosta ranno avere successo, senza del Parco dell’Etna, mi induco- dal baricentro, cade la sosteni- dirigismi scientifici e con pro- no a fare alcune riflessioni che bilità, squilibrandola verso uno fessionalità specifiche che ten- potrebbero essere utili all’av- dei vertici a scapito degli altri gano conto delle esigenze della viato processo di formazione due. popolazioni assieme a quelle di degli stessi Piani di gestione. Fino a che il Piano Territo- una irrinunciabile protezione. Assodato ormai che l’unica riale del Parco non è di fatto Dal convegno, per la verità, conservazione ammissibile è rientrato per quanto possibile tale indirizzo sembra essere quella attiva che consiste nel nell’ambito di quel baricentro emerso con chiarezza. Si spera binomio NATURA+PARTE- attraverso la partecipazione che esso porti gli auspicati CIPAZIONE, che, ai fini dello attiva delle popolazioni, rap- benefici sia alla natura che alle sviluppo sostenibile propugna- presentate dal Consiglio del popolazioni. to dall’U.E., si traduce in Parco e dai suoi organi tecnici AMBIENTE+(SOCIETÀ+E e scientifici, esso non ha potuto Francesco Papale CONOMIA), l’esperienza del espletare la sua funzione di Componente Piano Territoriale del Parco strumento di protezione e di Gruppo di Progettazione può dare utili indicazioni per sviluppo. Piano Territoriale del Parco evitare gli errori che hanno portato ad avere il piano solo dopo più di vent’anni dalla isti- tuzione dello stesso Parco. Quali insegnamenti possono trarsi dalla complessa vicenda che va dalla istituzione del Parco fino all’adozione del suo Piano Territoriale, che possano essere utili alla formazione dei Piani di gestione NATURA 2000? La gestione delle aree pro- tette e delle risorse naturali è ormai assodato che passa dalla partecipazione attiva delle popolazioni interessate, tanto da prendere il nome di gestione partecipativa. Essa va inqua- drata nell’ambito dello svilup- Pagina 5
rappresentanti degli altri Enti Parco (il Commissario Straordinario delle Madonie, Angelo Aliquò e quello dei Nebrodi, Tonino Ceraolo). “Il Dipartimento Regionale Foreste ci aveva contattati affinchè, sulla scia dell’accordo di collabora- zione e semplificazione stipulato nello scorso mese di febbraio, si pro- seguisse con iniziative rivolte alle amministrazioni ed alle comunità locali – sottolinea ancora il Com- missario del Parco dell’Etna Foti – Da ciò il cammino comune intrapre- so insieme dai Parchi siciliani e dal Corpo Forestale, che è poi sfociato Protocollo d’intesa nel protocollo d’intesa sottoscritto a I firmatari del protocollo d’intesa a Palermo. Da sinistra: i Commissari straordinari dei Palermo, per sensibilizzare le popo- Parchi delle Madonie e dei Nebrodi, Angelo Aliquò e Tonino Ceraolo; la dirigente del lazioni sui rischi e sui comporta- Corpo Forestale Domenica Librizzi, il Comandante regionale Michele Lonzi, il Com- menti da tenere in caso di incendio”. con il Corpo Forestale missario Straordinario del Parco dell’Etna Ettore Foti Nella sostanza, è stata formaliz- zata e pianificata un’intesa operati- va, che ha l’obiettivo di utilizzare nel modo migliore tutte le risorse a per fronteggiare gli disposizione in difesa dei Parchi dalla devastazione degli incendi. Gli Enti Parco firmatari si fanno incendi nell’area protetta carico di promuovere, assieme alle amministrazioni comunali e al Dipartimento delle Foreste che assumerà il coordinamento tecnico, una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini chiamati a collaborare, seguendo le norme comportamentali predispo- ste dal Corpo Forestale, ai fini della prevenzione degli incendi boschivi Nuova, importante iniziativa del Parco dell’Etna e di tutela del patrimonio naturale. E’ inoltre previsto il coinvolgimen- a tutela del patrimonio naturale to delle associazioni di volontariato e in difesa delle popolazioni del territorio per una maggiore sorveglianza e difesa del territorio (già negli anni passati, peraltro, il Parco dell’Etna Il Parco dell’Etna ha sottoscritto za storica nel percorso che abbia- aveva coinvolto alcune associazioni a Palermo, insieme ai Parchi delle mo intrapreso, insieme alle altre nelle campagne di prevenzione Madonie e dei Nebrodi, un proto- istituzioni della Regione siciliana incendi, con compiti di vigilanza e collo d’intesa con il Corpo Foresta- impegnate sullo stesso fronte, a di supporto al personale in divisa le della Regione Siciliana, per pre- tutela del nostro straordinario all’interno delle aree boscate). venire e reprimere gli incendi nelle patrimonio naturale e a difesa delle Un altro obiettivo è quello di zone di particolare valore ambienta- sue popolazioni”, spiega il Com- predisporre, d’intesa e in collabora- le delle aree protette siciliane. missario Straordinario del Parco zione con gli Ispettorati Diparti- “Dopo il protocollo d’intesa dell’Etna Ettore Foti, firmatario mentali delle Foreste, una dettaglia- con l’Azienda Regionale Foreste dell’intesa insieme al dottor Miche- ta cartografia per le aree sensibili e Demaniali, anche questo nuovo, le Lonzi, Comandante del Corpo le zone a maggior rischio. importante accordo ha una rilevan- Forestale Regione Siciliana e ai G. Pe. Pagina 6
Pianificare una serie di interventi mirati di rinaturalizzazione per salvaguardare la bellissima pineta di Adra- no e il suo straordinario patrimonio di biodiversità: è stato questo l’obiettivo della giornata di studio in bosco, organizzata dall’Associazione Forestali & Foreste, con il patrocinio del Parco dell’Etna e dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali, primo momento di attuazione concreta del recente protocollo d’intesa sottoscritto dai due enti, che ha tra i suoi scopi principali una serie di azioni comuni per la tutela delle più significative peculiarità natura- listiche dell’area protetta. Lo hanno sottolineato con forza il Commissario Straordinario del Parco dell’Etna Ettore Foti e l’Ispettore Generale facente funzioni dell’Azienda Foreste Francesca De Luca, presenti per testimoniare la necessità dell’a- zione sinergica “sul campo” delle due istituzioni, a salvaguardia di un ambiente unico. Presenti anche il direttore del Parco Giuseppe Spina; il dirigente dell’Ufficio Provinciale di Catania dell’Azienda Foreste Mario Bonanno; i componenti del Comitato Tecnico Scientifico del Parco Emilia Poli Marchese e Pietro Alicata; numerosi esponen- ti del mondo universitario, delle associazioni ambientalistiche e parecchi studenti, che hanno seguito con grande interesse la discussione scientifica all’interno della pineta. Il tema specifico della giornata di studio (“La selvicoltura nelle zone A del Parco dell’Etna: la Pineta di Adrano. Presentazione delle caratteristiche strutturali della Pineta di Monte Albano e delle aree limitrofe. Proposte di gestio- Una giornata di studio ne”) è stato affrontato da Salvatore Vinciguerra, dell’Associazione Forestali & Foreste. La pineta di Adrano rica- de in zona A del Parco, a tutela integrale, ed il confronto, con tappe successive, appare dunque necessario per pro- gettare interventi sperimentali di salvaguardia compatibili con la normativa dell’area protetta. per salvaguardare la pineta di Adrano Prima iniziativa di attuazione concreta “sul campo” del Protocollo d’intesa tra il Parco dell’Etna e l’Azienda Regionale Foreste Demaniali Foto “ufficiale” nella pineta di Adrano: al centro, il Commissario Straordinario del Parco dell’Etna Ettore Foti e l’Ispettore Generale facente funzioni dell’Azienda Foreste Francesca De Luca Pagina 7
Riconsegnate ai Comuni proprietari otto ex discariche risanate dal Parco dopo i lavori Da sinistra verso destra, le discariche di Adrano, Bronte di recupero ambientale ne per tutte la durata dell’in- tervento, delle aree ormai risa- nate che risulteranno sempre più integrate nel paesaggio cir- costante”. Ad Adrano, località Lava Portato a termine un importante progetto Grande, zone “C” e “D” del Parco, la discarica dismessa, si di bonifica e riqualificazione paesaggistica trova a quota 900 m, lungo la strada che collega l’abitato con i terreni coltivati di Feliciosa e A conclusione dei lavori malmente riconsegnato alle Piano Mirio. A Belpasso, il sito eseguiti dal Parco dell’Etna per Amministrazioni proprietarie i bonificato si trova in località il recupero ambientale di otto siti bonificati. “Gli interventi Piano Elisi-Fra Diavolo, in aree degradate, un tempo adibi- effettuati hanno permesso di zona “C”, ad una quota di circa te a discariche comunali di ottenere una importante bonifi- 850 m. La discarica dismessa rifiuti solidi urbani, nei comuni ca e riqualificazione paesaggi- di Bronte, in località Sciara S. di Adrano, Belpasso, Bronte, stica ed ambientale delle disca- Antonio, zona “D”, a quota 920 Nicolosi, Trecastagni, Zaffera- riche presenti all’interno del m, si trova nella periferia urba- na Etnea e Linguaglossa, il Parco dell’Etna – sottolinea il na lato est dell’abitato. A Lin- Commissario Straordinario Commissario Foti – Oggi guaglossa, la discarica su cui il dell’Ente Parco Ettore Foti, in siamo in grado di riconsegnare Parco è intervenuto è in Con- un incontro che si è svolto ai Comuni, con i quali il Parco trada Sciaramanica, zona “D”, presso la sede dell’Ente, ha for- aveva stipulato una convenzio- a quota 680 m. Da sinistra verso destra, le discariche di Adrano, Bronte, Linguaglossa e Trecastagni dopo la bonifica
, Bronte, Linguaglossa e Trecastagni prima della bonifica A Nicolosi, il Parco è inter- Ilice, a quota 1100 m., in zona al recupero ambientale, consi- venuto su due discariche “B” del Parco. L’intervento in stente in pietrisco di roccia dismesse, di modesta estensio- questo caso ha riguardato la lavica e successivo strato di ne. La prima, in località Monte fornitura e messa in opera di terreno vegetale, su cui sono Rinazzi, zona “B”, a quota uno strato di 50 cm di terreno state piantumate le essenze 1025 m., è all’interno di una vegetale e la piantumazione di vegetali indicate dallo studio cava inattiva, anch’essa ogget- ginestre dell’Etna. botanico, ovvero ginestre to di intervento di recupero con Sulla base dei risultati dei (Genista Aetnensis e Spartium i fondi del POR, ed è contigua rilievi, degli studi e delle inda- Junceum) in tutti i siti, ad ecce- ad una cava ancora utilizzata. gini sono stati stabiliti ed ese- zione di Trecastagni, dove è La discarica risultava già guiti gli interventi (responsabi- stato possibile piantumare impermeabilizzata con argilla. le dei progetti di bonifica il anche alberi di ilice (Quercus La seconda, in località Serrug- dirigente tecnico del Parco Ilex) e castagno (Castanea Sati- geri, a quota 990 m, si trova in Agata Puglisi), che in via gene- va); zona “B” del Parco. Nel comu- rale per tutti i siti sono stati i – ad Adrano, Bronte e Lin- ne di Trecastagni, l’area bonifi- seguenti: guaglossa, è stato realizzato un cata è vicina a Monte Cicirello – accurata pulizia dell’area sistema di captazione e convo- e al Punto Base n. 20 per l’e- di intervento e delle sue imme- gliamento per il biogas, colle- scursionismo, in zona “B”, a diate adiacenze, attraverso il gato ad una canna di sfiato. quota 990 m. Il sito è una conferimento in discarica auto- Questi interventi sono stati depressione di colata lavica che rizzata dei rifiuti superficiali finanziati, per un importo com- era stata ricolmata dai rifiuti, recenti; plessivo di euro 1.644.433, con con altezze di circa 15 m. A – ove necessario, rimodella- i fondi comunitari della Misura Zafferana, il sito riqualificato è mento del terreno e conteni- 1.11 del Complemento di Pro- localizzato a Monte Arcimis- mento e stabilizzazione dei grammazione al POR Sicilia versanti instabili; 2000-2006 “Sistemi ad alta – impermeabilizzazione del naturalità”, misura diretta alla sito mediante un idoneo strato di conservazione e valorizzazione argilla, al fine di evitare il transi- delle risorse ambientali natura- to di eventuali sostanze inqui- li, dai nodi della rete esistente nanti presenti. A Nicolosi – (parchi e riserve istituiti) agli Monte Rinazzi e a Zafferana ambiti territoriali in cui sono Etnea – Monte Arcimis, questo presenti forti valenze naturali- intervento non è stato necessario; stico-ambientali. – posa di materiale drenante su tutta la superficie interessata G. Pe. Pagina 9
La cerimonia per la festa finale Junior Rangers al Parco Sciarone di Randazzo Junior Ranger, un progetto per la natura del Parco Al Parco Sciarone di Randazzo la gioiosa festa finale, con la presentazione di un opuscolo riepilogativo Mercoledì 28 maggio scorso, nel suggestivo scenario del Parco Sciarone di Randazzo, si è svol- ta la gioiosa festa conclusiva del progetto triennale (2005-2008) Junior Ranger, con la partecipazio- ne di tutte le scuole del territorio del Parco dell’Etna che vi hanno preso parte e la presentazione e distribuzione di un opuscolo riepilogativo delle attività svolte, curato dall’Ente Parco. Va ricordato che al Progetto Junior Ranger hanno preso parte negli anni scorsi cinque scuole: l’Istituto comprensivo Dusmet di Nicolosi (che ha sviluppato il lavoro sul sentiero didattico nell’a- rea adiacente il Monastero); l’Istituto comprensivo di Zafferana Etnea (che ha svolto una ricerca sulle biodiversità del sentiero Val Calanna-Valle San Giacomo); la Direzione Didattica Maglie di Zafferana (sentiero della Grotta del Gatto); l’Istituto Comprensivo Crispi di Castiglione di Sicilia (lavoro sulla Grotta del Bue) e la media Pluchinotta di Sant’Agata Li Battiati, che ha incentrato il suo lavoro sul sentiero storico del Parco di Monte Nero degli Zappini. Particolarmente significativa la qualità degli elaborati presentati dagli alunni impegnati nelle attività, che hanno evidenziato l’alto livello di partecipazione e di creatività e il loro interesse per le peculiarità naturalistiche del territorio del Parco e la tutela delle biodiversità. Dall’opuscolo “Junior Ranger, un progetto per la natura nel Parco”, pubblichiamo gli articoli del Commissario Straordinario, del direttore e del responsabile della fruizione del nostro Ente. Pagina 10
Un percorso nel Parco lungo tre anni per accompagnare i ragazzi alla conoscenza ed al rispetto dell’ambiente È difficile raccontare in breve indirizzi e riflessioni a livello inter- A volte sembra procedere lungo che cos’è un progetto di educazione nazionale, nazionale, regionale e una strada maestra che punta a una ambientale, dare conto delle sue locale, ma anche da intuizioni e meta precisa, coinvolgendo in motivazioni, delineare compiuta- inclinazioni personali, sensibilità modo sempre più ampio le scuole e mente le sue prospettive, trasmette- variamente sviluppate, condizioni le proprie comunità, altre volte pre- re tutti i suoi significati, cogliere le date, occasioni lungamente prepa- valgono le inquietudini e gli inter- sue infinite sfumature, comunicare rate o colte al volo. rogativi sul senso stesso di un atti- un’idea anche parziale delle sue Anche le esperienze cambiano, vità che, in modo quasi paradigma- molteplici attività. se ne azzardano di nuove. Talvolta tico, deve reinventarsi ogni volta, se È un piccolo mondo che cresce e divengono più mature, talvolte vuole funzionare davvero come lie- si evolve secondo linee tracciate da fanno ritornare sui propri passi. vito di una nuova coscienza La liberazione della volpe Pagina 11
stere le classi nell’elaborazione del percorso formativo che man mano si svolgeva in attività, visite, espe- rienze didattiche… “…portare a compimento l’im- pegno preso; riconoscere ufficial- mente agli alunni partecipanti il ruolo di Junior Ranger del Parco; offrire una occasione di festa con- clusiva con i ragazzi protagonisti; creare occasione di incontro fra le Scuole, gli alunni, le famiglie, le Istituzioni” sono state peraltro le Da sinistra: il dirigente del Parco Francesco Pennisi, il Commissario Straordinario finalita ultime che il Parco si è Ettore Foti e il Commissario Spugnett assunto sul proprio territorio nell’ del Distaccamento Forestale di Zafferana ambito del progetto cui aderiva. Dal coinvolgimento e dalla pas- ambientale e misurarsi senza timore Nel corso del triennio 2005-08 sione dei ragazzi, dai contatti che la con tutto ciò che intende contribui- l’obiettivo che il Parco si dato è “rete” ha innescato tra gli operato- re a cambiare. stato quello di “accompagnare” i ri, dall’apporto che ognuno ha cer- Introdotto in Europa da Euro- ragazzi al rispetto per la natura cato di mettere nel lavoro, ritenia- parc – la federazione che raccoglie attraverso la riflessione sull’impor- mo di poter sperare che – pur nel- oltre 400 aree protette nel nostro tanza delle Aree Protette, imparan- l’ambito di un gruppo molto nume- continente – il progetto Junior Ran- do a conoscere i valori del territo- roso di ragazzi – qualche seme sia ger è nato in realtà nei Parchi degli rio, acquisendo nuovi comporta- stato messo a dimora e che questa Stati Uniti intorno alla fine degli menti rispettosi sia dell’ambiente esperienza possa servire in futuro anni 60, al fine di promuovere atti- che dei propri simili. per la crescita personale, sociale, di vità di educazione ambientale e di Quanto sopra ha orientato rispetto dei valori ambientali degli animazione culturale tendenti a innanzitutto la scelta di concrete alunni coinvolti. creare un forte legame di apparte- realizzazioni sul territorio, inte- nenza tra i bambini, le famiglie, la grando le singole discipline d’inse- Francesco Pennisi natura ed i valori dei Parchi. gnamento con le conoscenze ed il Dirigente Parco dell’Etna Junior Rangers sono ragazzi vissuto degli operatori-esperti e che, attraverso un programma di progettando insieme attività didatti- educazione ambientale, partecipano che interdisciplinari sul funziona- alla valorizzazione e alla tutela della mento degli ecosistemi naturali, natura e della biodiversità compien- sulle modificazioni indotte dalle do un percorso che li porta ad accet- attività umane e sulle soluzioni tare la responsabilità – attraverso il offerte da una conoscenza e da un gioco, la ricerca e lo studio sul terri- impegno realizzativo diretto. torio – di divenire giovani amba- In questo senso l’ambiente – nei sciatori e piccole guide nei contesti processi educativi – costituisce uno delle loro Aree Protette. strumento utile alla ricomposizione In Sicilia il progetto è stato pro- della contrapposizione tra “luoghi” mosso ed attivato, insieme ai Parchi dell’esperienza e “luoghi” istituzio- siciliani, dall’ARPA, Agenzia nali dell’apprendimento, riunifican- Regionale per la Protezione del- do quel processo formativo che guar- l’Ambiente della Regione Siciliana, da all’individuo nella sua globalità. nel quadro del programma regiona- Si è trattato di un percorso forte- le di educazione ambientale; tali mente partecipato: Referenti, Ope- attività si sono svolte con il patroci- ratori del Parco, Docenti, Comunità nio della Federparchi e della Inter- Locali hanno contribuito ad impo- national Ranger Federation. stare le varie fasi di lavoro ed assi- La liberazione del greppio Pagina 12
Una “missione” per trasmettere ai giovani consapevolezza sul grande patrimonio e sul ruolo del nostro Parco Nell’attuale contesto socio-eco- mente dalle scuole non solo dei mettendoli a conoscenza dello nomico e negli scenari naturali e venti comuni facenti parte del terri- straordinario patrimonio che posse- antropici che si profilano, l’educa- torio del Parco dell’Etna ma anche diamo e che l’intera comunità mon- zione ambientale assume una dell’intera provincia etnea, oltrechè diale ci invidia. importanza fondamentale per le delle altre province siciliane, ci si Il tema centrale di questo pro- giovani generazioni. Ancor più nel- rende conto che per il nostro Ente getto è stato incentrato sulla Biodi- l’ambito della complessità del siste- tale “missione” risulta particolar- versità, tematica quanto mai oppor- ma sociale siciliano dove la diffu- mente complessa in termini di tuna visto che siamo sempre più sione della sensibilità ambientale è impiego di risorse umane ed econo- vicini al Count-down del 2010 – ancora carente. miche. Ciononostante, siamo “Conto alla rovescia 2010” - pro- Dando il giusto peso all’aspetto comunque consapevoli della grande mosso da un’alleanza di soggetti educativo, occorre definire una responsabilità che l’Ente Parco si è provenienti da tutti i settori che serie di interventi capaci di produr- voluto assumere nei confronti di un lavorano per realizzare gli impegni re ricadute sui comportamenti quo- tema così delicato qual è l’educa- presi dai governi per fermare la per- tidiani di tutti i cittadini, a partire da zione ambientale. dita della diversità biologica pan- quelli più giovani, per maturare una Pertanto, il Parco dell’Etna si europea entro il 2010. Tale iniziati- consapevolezza piena del diritto di vuole porre con un ruolo propositi- va catalizza i governi, le ONG, il cittadinanza e dei doveri che da vo rispetto al tema dell’Educazione settore privato e i cittadini al fine di esso derivano in relazione all’uso e Ambientale per lanciare un messag- intraprendere azioni comuni per alla tutela delle risorse naturali, cul- gio che sta alla base dell’istituzione richiamare l’attenzione della pub- turali e umane per le generazioni e del modo di essere di un’area pro- blica opinione e tener fede agli attuali e per quelle future. tetta. Quindi, per il nostro Ente impegni presi per conservare la Considerata la vastità del tema creare o rafforzare la cultura diversità biologica. Educazione Ambientale e il bacino ambientale rappresenta una “mis- Del resto, l’entusiasmo riscon- d’utenza, rappresentato principal- sion” fondamentale nelle strategie trato nei docenti delle scuole e, gestionali della nostra area protetta soprattutto, nei ragazzi ci fa com- e di conoscenza delle sue straordi- prendere che forse abbiamo intra- narie peculiarità. preso la strada giusta, considerato Per questo abbiamo aderito con che il progetto Junior Rangers ha entusiasmo all’iniziativa proposta avuto il merito di creare una rete tra dalla Sezione Italiana di Europarc e le scuole e la nostra area protetta dall’ARPA Sicilia, nel corso dell’an- con l’ambizione di voler contribuire no accademico 2005/06, con il pro- in maniera significativa alla crescita getto Junior Rangers, con l’obiettivo delle nuove generazioni siciliane di valorizzare la nostra area protetta consapevoli della necessità di difen- e di rafforzarne il rapporto con le dere e conservare la natura, la storia popolazioni locali, con particolare e la cultura del proprio territorio. Ed attenzione ai giovani del territorio. è così che anche quest’anno abbia- Proponendo una serie di espe- mo voluto investire con passione in rienze educative sul campo il pro- questo progetto, nonostante che getto si è posto come obiettivo di ARPA ed Europarc, per sopravvenu- creare nei giovani residenti del te difficoltà, non sono state in grado nostro territorio una maggiore con- di garantire la continuità delle atti- sapevolezza circa il ruolo del Parco vità previste nel triennio 2005-2008. dell’Etna, l’importanza della tutela Infatti, si è ritenuto essenziale giun- e la conservazione del territorio gere alla fine del percorso, insieme Pagina 13
Educazione ambientale, questione strategicamente essenziale alle scuole, per garantire l’efficacia dei risultati e non deludere l’entu- siasmo dei ragazzi. per il futuro delle aree protette Mi piace concludere con un rin- graziamento personale ai docenti delle scuole coinvolte nelle attività del progetto, oltrechè ai ragazzi, ma soprattutto al personale dell’Ente Parco, il Dott. F. Pennisi e la sig.ra Per amare qualcosa è prima necessario cercare di conoscerla bene; G. Ollà, che hanno profuso un gran- l’intento del Parco dell’Etna, con le varie iniziative e pubblicazioni nel de impegno e senza i quali difficil- campo dell’educazione ambientale è proprio quello di fare innamorare i mente si sarebbero portate a termi- ragazzi della nostra area protetta e della montagna, accompagnandoli, ne le attività previste. quasi per mano, tra le meraviglie della natura che circondano il vulcano. Il passo successivo è quello di Tra i nostri fondamentali obiettivi c’è dunque quello di avvicinarci sperare di poter coinvolgere per il sempre di più alle giovani generazioni e offrire loro contributi sempre futuro altri ragazzi, con iniziative nuovi per tenere accesa l’attenzione verso l’ambiente e crescere trovan- analoghe, per stimolare in loro i valo- do modi di vivere in sintonia con la natura. Ecco perché, con convinzio- ri della cultura ambientale affinché, ne ed entusiasmo, abbiamo ritenuto di dover sostenere e portare avanti – tali valori, possano vivere di vita pro- con un ruolo centrale e con il forte impegno della struttura del nostro pria in ognuno di loro per sempre. Ente – il progetto Junior Ranger, che ha coinvolto nell’ultimo triennio numerose scuole e tantissimi ragazzi del nostro territorio, come raccon- Giuseppe Spina ta questa pubblicazione. Direttore Parco dell’Etna L’educazione ambientale ha un ruolo essenziale per la sopravvivenza stessa dell’idea di Parco e del sistema delle aree protette: una questione strategicamente fondamentale, per le prospettive future di tutte le aree Il tavolo del rinfresco protette, è quella di educare i giovani, molto attratti dal sistema dei Par- chi e dalle sue caratteristiche, al rispetto ed all’amore per la natura. Di conseguenza una delle azioni potenzialmente più efficaci, estre- mamente importante per il Parco dell’Etna e portata avanti con grande impegno e attenzione dall’Ente, è quella che prevede di realizzare, in stretta sinergia e concertazione con le istituzioni scolastiche preposte, una serie di attività didattiche finalizzate a promuovere una sempre mag- giore conoscenza del territorio, delle sue straordinarie valenze ambienta- li, delle sue immense potenzialità. Evidente l’efficacia comunicativa, ma anche etica, di una azione del genere: far crescere, tra le giovani generazioni, la sensibilità e la consa- pevolezza ambientale e stimolarne conseguenti comportamenti, atteggia- menti, stili di vita. Il proget- to Junior Ranger, che arriva oggi alla sua conclusione dopo avere sviluppato nume- rose iniziative importanti, si colloca autorevolmente fra queste azioni dall’alto valore educativo e divulgativo. Ettore Foti Commissario Straordinario del Parco dell’Etna Un momento della cerimonia Pagina 14
Una medaglia del Presidente della Repubblica e due coppe per l’Istituto “Parco dell’Etna... tutto un’altro mondo”: Campanella-Sturzo di Catania, quartiere Librino, al “Parchi & Parchi Videofestival” festa al Monastero per lo spot super premiato In 45 secondi hanno saputo raccontare, con grande efficacia comunicativa ed altrettanta originalità, l’affa- scinante dimensione “lunare” dell’Etna e dell’area protetta che lo circonda. Come prestigioso riconoscimento per il loro spot, i ragazzi della II A dell’Istituto Comprensivo Campanella-Sturzo di Catania, quartiere Libri- no, hanno avuto assegnato il prestigioso premio “medaglia d’argento del Presidente della Repubblica”, nell’ambito del “Parchi & Parchi Videofestival” (la cui fase finale si è svolta nello scorso mese di marzo pres- so il Parco Nazionale del Circeo). Il Parco dell’Etna, nell’ambito della Settimana Europea dei Parchi 2008, li ha voluti nella sua sede, il Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena, per festeggiare ed esibire i premi: oltre alla preziosa meda- glia, due splendide coppe vinte per il miglior spot e per il giudizio della giuria giovani. Ad accogliere i ragazzi del Campanella-Sturzo, accompagnati dal preside Lino Secchi e dai docenti che li hanno seguiti nella preparazione dello spot, c’erano il Commissario Straordinario del Parco dell’Etna Ettore Foti e il direttore Giuseppe Spina, che nel congratularsi con i premiatissimi alunni hanno sottolineato la fon- damentale importanza dell’educazione ambientale, dell’impegno e dell’entusiasmo delle giovani generazioni, per trasmettere nel modo migliore i valori ed i messaggi del Parco. Lo spot – che si avvalso della brillante regia del prof. Daniele Bannò, docente del Campanella-Sturzo ed autore anche del soggetto e della sneneggiatura - si intitola “Parco dell’Etna … tutto un altro mondo” e, come si legge nelle motivazioni che hanno portato la giuria ad assegnare i premi, ha saputo “tradurre un’idea in un messaggio immediato ed incisivo, che raggiunge lo scopo senza ambiguità ed ha esaltato con ironia e particolare creatività e le caratteristiche del proprio territorio”. Nella sala conferenze del Monastero, dopo l’applaudi- ta proiezione dello spot vincitore e del suo divertente backstage, è stato proiettato anche un filmato sulla sede del Parco dell’Etna curato realizzato dai ragazzi dell’Isti- tuto Comprensivo Dusmet di Nicolosi, che hanno così voluto festeggiare – come ha sottolineato il direttore Nino Prastani – i giovani colleghi catanesi, in una sorta di abbraccio ideale che ha come filo conduttore comune l’amore ed il rispetto per l’ambiente e per le bellezze del Parco. Per chiudere nel miglior modo la giornata, gli alunni delle due scuole sono stati accompagnati dalle guide e dai funzionari del Parco ad effet- tuare una breve escursione a siti di particolare interesse naturalistico. G. Pe. Pagina 15
Prestigiosa visita al nostro Monastero di una delegazione della “All China Journalists Association”. Grande interesse per il vulcano e l’area protetta Giornalisti cinesi affascinati dall’Ente e dalla sede del Parco sul funzionamento delle due stazio- ni di rilevamento sismico e chimico dell’Etna, installate dal Parco nel- l’area adiacente al monastero nel- l’ambito dell’accordo di program- ma con l’Istituto Nazionale di Geo- Il Parco dell’Etna e la sua antica sigliere Nazionale dell’Ordine dei fisica e Vulcanologia, e sugli aspet- e prestigiosa sede continuano ad giornalisti Ugo Armati, sono stati ti legati al monitoraggio ed alla pre- essere meta di importanti visite da accolti dal Commissario Straordi- venzione del rischio vulcanico e ogni parte del mondo. Una delega- nario del Parco Ettore Foti e dal alla sicurezza delle popolazioni; zione di giornalisti cinesi, ospite in direttore Giuseppe Spina. “Siamo sulle produzioni tipiche e sulla fer- Italia nell’ambito dell’ormai conso- particolarmente onorati per questa tilità del terreno lavico; sul partico- lidato scambio professionale e cul- visita, che consideriamo non sol- lare rapporto tra la Montagna e le turale tra l’Ordine Nazionale dei tanto un momento di confronto con sue genti, argomento che ha note- Giornalisti e la “All China Journali- una realtà lontana e molto diversa, volmente interessato il gruppo di sts Association”, ha visitato il 16 ma anche una straordinaria oppor- giornalisti. aprile scorso il Monastero Benedet- tunità di divulgazione e promozione Gli ospiti della All China Jour- tino di San Nicolò La Rena a Nico- per il Parco dell’Etna ed i suoi nalists Association, infine, si sono losi, sede del nostro Ente ed ha valori naturalistici”, ha sottolinea- mostrati particolarmente interessati effettuato una lunga escursione sul to il Commissario Foti. anche alle informazioni sulle atti- vulcano. Una visita fortemente Visibilmente affascinati, durante vità dell’uomo etneo, l’agricoltura e voluta dagli ospiti, che non hanno l’ascesa alle zone sommitali del vul- le produzioni tipiche, la viticoltura, voluto perdere l’occasione per cano, dall’abbagliante bellezza del l’artigianato. E, a conclusione della conoscere da vicino gli aspetti più paesaggio e dallo spettacolo dei cra- giornata sull’Etna, il capo della significativi del più alto vulcano teri, i giornalisti cinesi hanno delegazione cinese e segretario ese- attivo d’Europa e dello splendido mostrato grande interesse per gli cutivo della All China Journalists territorio che lo circonda. aspetti più strettamente scientifici Association, Gu Yonghua, ha com- Gli undici esponenti della stam- dell’Etna e dell’area protetta, illu- mentato: “Questa visita in un sito pa cinese – rappresentanti di altret- strati dal vulcanologo dell’Ente Sal- tra i più belli ed affascinanti del tante testate ampiamente diffuse in vatore Caffo e dalle guide del Parco. mondo rimarrà scolpita per sempre tutte le regioni del grande Paese Numerose le domande sulla sto- nella nostra memoria”. orientale –, accompagnati dal Con- ria e sui meccanismi delle eruzioni; G. Pe Pagina 16
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