Gestione dei rifiuti urbani - nell'ambito territoriale ottimale ATO Toscana Sud - Zero Spreco Arezzo
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Giornata di studio Gestione dei rifiuti urbani nell’ambito territoriale ottimale ATO Toscana Sud Giovedì 17 Novembre 2016 – ore 10.00-17.00 Sala Polivalente – Impianto AISA Impianti – Loc. Dei Mori San Zeno (AR) I residui derivanti dalla combustione dei rifiuti non pericolosi Lidia Lombardi Università Niccolò Cusano - Roma 1 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Incenerimento di rifiuti in Europa 62 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (RU) avviati ad incenerimento nel 2013 in EU28 20 15 6 Mton (Mton) 10 5 0 Croazia Danimarca Grecia Lituania Ungheria Malta Romania Slovacchia Finlandia Svezia R. Ceca Germania Irlanda Spagna Francia Italia Lettonia Lussemburgo Austria Belgio Portogallo Slovenia Bulgaria Estonia Cipro Paesi Bassi Polonia Regno Unito 2011 2012 2013 (ISPRA, 2015) I dati evidenziano una situazione molto eterogenea tra gli Stati membri: circa il 50% del totale sono inceneriti nelle sole Germania e Francia, mentre altri stati (es. Grecia e Cipro) non ricorrono affatto a questa opzione di trattamento. 2 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Incenerimento di rifiuti in Italia In Italia la situazione è molto diversificata sia per quanto riguarda il quantitativo di rifiuti inceneriti (il Nord rappresenta i 2/3 del totale), sia per la tipologia di rifiuti trattati 7 Toscana 2014: 6 274.740 t 5 a incenerimento 4 20%: 55.000 t (Mton) 3 25%: 68700 t 2 1 0 Italia Nord Centro Sud RU: Rifiuti Urbani RU FS CSS (ISPRA, 2015) FS: Frazione secca CSS: Combustibile Solido Secondario (include CDR combustibile da Rifiuto) 3 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Incenerimento di rifiuti – residui solidi Carboni attivi Reagenti Rifiuti Fumi Waste-to-Energy FGT Bottom Fly CA Eccesso Ash esausti reagenti Ash Prodotti 15-25% in peso reazione EC, 2016 APC residues - 10-12 kg/t wet FGT (stoichiometric) - Calce semi-wet o dry >> - Bicarbonato dry < AISA: gen-giu 2016 APC 39 kg/t 4% D9 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016 BA 286 kg/t 29% D1 4
Incenerimento di rifiuti – residui solidi Estrazione a umido Il sistema di scarico delle scorie e di raffreddamento delle stesse ha funzione di rendere le temperature delle scorie tali da essere manipolabili. Il sistema di spegnimento delle scorie in acqua con canale di scarico immerso ha funzione di guardia idraulica che permette di mantenere l’intero forno di combustione in leggera depressione per evitare fuoriuscite di fumi inquinati all’interno dell’area di lavoro. In Italia il 100% degli impianti a griglia adotta questa tecnologia Estrazione a secco Lo spegnimento delle scorie avviene con raffreddamento ad aria. 6 impianti in Giappone in Svizzera sono stati convertiti a secco gli impianti del Cantone di Zurigo 5 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Incenerimento di rifiuti – residui solidi Estrazione a umido Estrazione a secco Combustione prolungata che permette la Tecnologia consolidata completa ossidazione del materiale organico Evita rischio derivanti da fiamme Nessuna reazione chimica irreversibile improvvise Rimozione di sali e cloruri Nessun fenomeno di addensamento No diffusione delle polveri Miglior separazione della frazione fine (elevato contenuto di metalli pesanti) Reazioni chimiche irreversibili Incremento del recupero di metalli ferrosi (idrolisi, corrosione) (fino a +45%) Le ceneri tendono ad agglomerarsi Incremento del recupero di metalli non ferrosi (fino a +50%) Difficoltà operative e gestionali dovute al Diffusione delle polveri contenuto di acqua 6 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Produzione di BA in Europa e Italia L’incenerimento di RU dà origine a diversi flussi di residui solidi, tra cui le scorie di fondo o Bottom Ash (BA), che rappresentano il quantitativo più abbondante, ovvero circa il 15-25% in peso dei rifiuti trattati. 18 Mton di BA da incenerimento rifiuti prodotte in Europa nel 2014 (CEWEP, 2016) Paese Produzione di scorie (Mt/a) AUSTRIA 0.23 BELGIO 0.51 REPUBBLICA CECA 1.2 Mton 0.16 DANIMARCA 0.63 FINLANDIA 0.05 FRANCIA 2.7 GERMANIA 5.0 ITALIA 1.3 PAESI BASSI 1.6 SPAGNA 0.42 SVEZIA 0.74 SVIZZERA 0.64 (Report CEWEP, 2010 e 2012) 600.000 t/a da incenerimento di RU 450.000 t/a da incenerimento di FS 250.000 t/a da incenerimento di CSS/CDR 7 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Caratteristiche principali delle BA Materiale granulare che contiene una miscela eterogena di materiali inerti quali vetro, sabbia, porcellana, metalli, minerali e frazione organica incombusta Costituite principalmente da silicoalluminati di calcio, magnesio e ferro, presentano una matrice simile a quella delle rocce come i basalti e i graniti ma sono caratterizzati da concentrazioni decisamente superiori di metalli In particolare (CEWEP, 2016): o Frazione minerale: 80-85% o Metalli: 10-12% (ferro e metalli non ferrosi) o Metalli non ferrosi: 2-5% (2/3 di cui Al) 8 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
BA: recupero/smaltimento in EU Mater, Ecomondo, 2016 9 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
BA: recupero/smaltimento in IT Smaltimento Recupero Nord 105.600 615.200 Centro 30.600 68.600 Sud 44.900 129.600 Totale 181.100 813.400 (994.500 t) Dati 2013, Fonte: ISPRA 10 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Gestione di BA in Italia Negli ultimi anni in linea con altri Paesi Europei negli impianti di incenerimento stessi o in impianti dedicati viene effettuato un trattamento di recupero di metalli come ferro e alluminio (ad es. valori riportati per impianti Danesi 4-10% in peso di Fe e 0.2-0.5% di Al) Per quanto concerne la frazione minerale, la strategia di gestione ancora più adottata in Italia è il conferimento in discariche per rifiuti non pericolosi. L'unica opzione di riutilizzo prevista per BA da incenerimento rifiuti dal D.M 186/2006 che disciplina il recupero in procedura semplificata è come materiale secondario per la produzione di cemento. Metallo DM 186/2006. Unità Per utilizzo come aggregato in Lead 50 μg/l Barium 1 mg/l costruzione (sottofondi stradali) in Zinc 3 mg/l base alle autorizzazioni ordinarie, Nickel 10 μg/l sono utilizzati come riferimento i Vanadium 250 μg/l Molybdenum - mg/l limiti relativi alla lisciviazione a pH Chromium 50 μg/l naturale per un valore del L/S = 10 l/kg Copper 0.05 mg/l (test EN 12457-2) stabiliti dal DM Antimony - mg/l Beryllium 10 μg/l 186/2006. Cobalt 250 μg/l Arsenic 50 μg/l Cadmium 5 μg/l Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016 Selenium 10 μg/l
Gestione di BA in Italia - Recupero Ageing/carbonatazione accelerata 75% 7,8% 1,3% 8,7% CiAl, 2010 12 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Gestione di BA in Italia Benefici ambientali del recupero 29,6 kg CO2 eq./tRU 0,67 kg CO2 eq./tRU 13 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
BA per upgrading del biogas Innovative process: Alkaline Biogas/ bottom ash CO2 removal from biogas based on chemical adsorption on BA: from the direct CO2-rich landfill gas from MSWI biogas/solid BA contact the calcium carbonate in the bottom ash is formed Separation and capture of CO2 (no release to atmosphere) Accelerated carbonation of BA from MSWI BA carbonation Carbonation technique of CO2 sequestration process: one stage process, BA solid phase, fixed bed, Gas with high Stabilized pH- atmospheric pressure CH4 content, neutral without H2S bottom ash 14 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
BA per upgrading del biogas BA requirement is proportional to the entering biogas flow rate Assumed specific flow rate 4 Nm3/(h·tBA). BA duration 6 hours. BA ≈ 20% w/w of entering waste to incineration, the production from 2-3 plants in the typical size range of Italian ones (Waste: 70.000-140.000 t/year BA: 14.000-28.000 t/year) Biogas Nm3/h 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 1.000 BA t/day 60 120 180 244 304 364 424 484 544 608 1212 15 BA dei Gestione t/year 19.800 rifiuti urbani 39.600 . AISA 59.400 Impianti. 80.520 100.320 120.120 139.920 159.720 179.520 200.640 399.960 17/11/2016
BA per upgrading del biogas COMPRESSOR BIOMETHANE CARBONATED BOTTOM ASH GAS DRYER REACTOR 2 BIOMETHANE STORAGE TANK REACTOR 1 BOTTOM ASH COMPRESSOR NITROGEN BOTTOM ASH STORAGE AREA LIQUID NITROGEN STORAGE TANK BIOGAS COMPRESSOR RAW BIOGAS STORAGE TANK 16 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC Rifiuti pericolosi in tutte le legislazioni Discariche per rifiuti pericolosi / Miniere di sale (Germania) Potenziale rilascio di contaminanti nell’ambiente leaching (in discarica o nella destinazione finale): - Sali facilmente solubilizzabili: Cl e Na. Alterazione ecosistemi/risorse idriche - Metalli pesanti: Cd, Cr, Cu, Ni, Pb, e Zn. Potenzialmente presenti in concentrazioni tossiche per l’uomo e l’ecosistema - Diossine: anche se non sono facilmente lisciviabili. 17 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC 2013 Nord Centro Sud Totale 103 t ISPRA- Federambiente, 2014 18 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC Per minimizzare gli impatti sull’ambiente è necessario minimizzare il potenziale rilascio: legati nella matrice residua o rimossi. - riduzione della cessione - distruzione nel caso delle diossine • Estrazione e separazione:Processes involving extraction and removal of specific components in the residues. • Stabilizzazione chimica: Processes involving binding and immobilization of contaminants by chemical reactions • Solidificazione: Processes involving physical binding and encapsulation of residues, and in some cases also chemical stabilization. • Trattamento termico: Processes involving heating of the residues, and changes of the physical and chemical characteristics. • Utilizzazione come aggregato • Recupero di materiali • Discarica 19 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC Processo di recupero Solval 20 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
AwR - Layout Based on the results of lab- scale regeneration experiments LIQUID/SOLID SEPARATION (FILTRATION) Baciocchi et al. (2012), Chemical Engineering Journal 179; 63– 71 21 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
AwR - Pilot plants SOL-IN=60 l/h NaOH < 13-14% Vacuum filtration pump Washing and regeneration reactor (V= 42 l) Liquid collection tank (V= 50 l) GAS-IN=20 Filtering system Nm3/h (φ =14 µm) 22 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC Processi di stabilizzazione e solidificazione (Inertizzazione) Hanno lo scopo di ridurre sensibilmente il rilascio delle sostanze inquinanti presenti nel residuo solido migliorandone anche le caratteristiche fisiche e la manipolabilità Sono suddivisi principalmente in processi a base di reagenti inorganici (cemento, calce, argilla), a base di reagenti organici (sostanze termoplastiche, polimeri organici, composti macroincapsulanti) e processi di vetrificazione. 23 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC Processi a base di cemento: sfruttano il normale fenomeno di presa e indurimento del legante idraulico per intrappolare il rifiuto nella matrice cementizia. Vantaggi: Compatibilità nei confronti dei materiali umidi Mantenimento delle capacità leganti anche in presenza di quantità elevate di aggregati minerali Reazione alcalina in seguito al contatto con acqua con conseguente immediata riduzione della solubilità di molte specie chimiche inorganiche e rallentamento della velocità di reazione delle specie organiche Formazione di Sali insolubili con molti cationi e anioni potenzialmente tossici grazie alla disponibilità di Ca, Al, Si nei leganti cementizi Continua evoluzione nel tempo della struttura interna con potenziale incremento delle capacità di immobilizzo Controllo delle proprietà meccaniche Possibilità di applicazioni pratiche in alcuni casi Basso costo e ampia disponibilità di materie prime 24 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC I trattamenti a base di cemento consistono nel miscelare i residui con cemento, acqua e altri additivi sfruttando le complesse reazioni che avvengono tra i vari componenti dell’impasto. I meccanismi di fissazione dei metalli sono sia di tipo chimico che fisico e si possono classificare in: Precipitazione – precipitazione chimica sotto forma di specie a bassa solubilità. I metalli sono principalmente precipitati come idrossidi, silicati o solfuri e meno frequentemente come carbonati, fosfati o vari complessi. I prodotti che si ottengono sono per lo più complessi inorganici poco solubili. Adsorbimento – sfrutta il fenomeno dell’incremento della superficie specifica prodotto dall’idratazione dei leganti cementizi. Questo permette la fissazione di certe molecole organiche e rende possibile il verificarsi di reazioni di adsobimento che portano alla formazione di composti a bassa solubilità Scambio ionico – coinvolge tutti i meccanismi di fissazione dei metalli. Nella maggior parte dei casi è un processo reversibile e il metallo può essere di nuovo liberato. Un meccanismo di questo tipo è quello che lega i metalli pesanti alla matrice silicea della struttura cementizia Incapsulamento – meccanismo di tipo fisico perché non modifica la struttura chimica del rifiuto realizzando ugualmente una forma meno mobile. Il grado di protezione ambientale dipende dalla matrice e dalla sua capacità di isolare il rifiuto, funzione soprattutto della permeabilità della matrice stessa 25 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC Processi a base di reagenti organici: A base di sostanze termoplastiche. Sostanze capaci di indurire o rammollire reversibilmente con la variazione della temperatura. I materiali più utilizzati sono asfalto e bitume. Il trattamento avviene mescolando ad alta temperatura (130-230°C) le scorie preventivamente essiccate con gli additivi termoplastici. La miscela viene poi lasciata raffreddare . Questa tecnica è molto resistente all’attacco da parte di soluzioni acquose liscivianti e alla degradazione microbica. Svantaggi: -Non applicabile in presenza di sostanze chimiche organiche, che fungono da solventi nei confronti dei leganti, e di forti ossidanti, che reagiscono con la matrice organica causando deterioramenti e possibili reazioni di combustione o esplosione in presenza di solfuri o idrocarburi solidi alle elevate temperature -Compatibilità solo con contaminanti che non volatilizzano a basse temperature -Necessità di essiccare le scorie 26 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC A base di polimeri organici. Questi processi consistono nel miscelare alle scorie un monomero (urea formaldeide, poliestere, resine fenoliche…) che, in presenza di un catalizzatore, polimerizza incapsulando nella struttura le sostanze contenute. Si ottiene un prodotto non infiammabile, necessita di una piccola quantità di additivi riducendo il volume del materiale prodotto rispetto ai trattamenti a base di cemento. Può essere applicato per un vasto range di PH. Svantaggi: -Viscosità del materiale che rende difficile la miscelazione -Generazione di fumi potenzialmente tossici -Facilmente biodegradabile se esposto all’ambiente -Possibile formazione di percolato qualora non tutta l’acqua venga intrappolata A base di composti macroincapsulanti. Formazione di un prodotto finale costituito da una struttura composita di resine organiche. Le particelle inquinanti vengono agglomerate da resine termoindurenti e incapsulate in resine termoplastiche. Vengono usate ad esempio resine polibutadieniche fuse che formano con il rifiuto una miscela che dopo raffreddamento viene ricoperta con polietilene ad alta densità fuso in modo da creare un involucro esterno di notevole resistenza. 27 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Residui APC Vetrificazione: processo adatto a rifiuti altamente pericolosi, vengono miscelati con silice e fatti fondere a temperature superiori ai 1200°C. La fusione e successiva solidificazione della massa del materiale comportano la formazione di un materiale vetroso altamente inocuizzato. Questa tecnologia permette inoltre la separazione dei metalli per volatilizzazione. Processi ad arco plasma: il processo realizza una pirolisi senza combustione a temperature elevatissime (10000-20000°C) utilizzando come fonte di energia l’arco elettrico. Tale processo porta alla formazione di un materiale praticamente inerte che presenta un ottimo comportamento secondo il test di eluizione. 28 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
Conclusioni Da un punto di vista quantitativo e delle proprietà fisiche le scorie da incenerimento rifiuti rappresentano un materiale di interesse per il recupero come materiale da costruzione in sostituzione di materie prime Il contenuto e il rilascio di metalli ed altri potenziali contaminanti inorganici rappresentano un limite al riutilizzo senza restrizioni di questo materiale. Un singolo trattamento non è sufficiente a soddisfare i requisiti. Combinazioni di diversi trattamenti. Residui del trattamento fumi: rifiuti speciali pericolosi trattamento smaltimento (raramente recupero) Possibili utilizzi/trattamenti in combinazione con sottrazione CO2. 29 Gestione dei rifiuti urbani . AISA Impianti. 17/11/2016
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