FOTOGRAFARE AL MEGLIO CON LO - in collaborazione con
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SOMMARIO 1 L’inquadratura: la regola dei terzi pag. 3 2 Cosa serve per il selfie perfetto pag. 6 3 Fermare l’attimo o farlo scorrere, la priorità ai tempi pag. 9 4 Cambia il tuo punto di vista pag. 12 5 Ritratti, qualche consiglio pag. 14 6 Il mattino ha l’oro in bocca pag. 16 7 Foto di notte: il trucco c’è pag. 19 8 Oblò e finestrini: sguardi sul mondo pag. 22 9 Il fascino del bianco e nero pag. 25 10 Fotografie Macro da effetto ‘Wow’ pag. 28 11 Fotografare il tramonto pag. 31 12 Contrasti estremi? Ci pensa l’HDR pag. 34 13 Effetto miniatura, la magia dell’inganno pag. 37 14 A tutto food! pag. 39 15 Attenzione alla pulizia! pag. 42 6 25 16 In collaborazione con Asus. Hardware Upgrade, testata giornalistica con registrazione Tribunale di Varese, n. 879 del 30/07/2005. Iscrizione ROC n. 13366 - Ulteriori informazioni. Per eventuali segnalazioni, inviare una mail all’indirizzo redazione@hwupgrade.it © 1997-2013 - Hardware Upgrade S.r.l. - P. IVA: 02560740124 Progettazione grafica: Paolo Marchetti - www.paolomarchetti.net Impaginazione: Francesca Nicolini
1 L’INQUADRATURA La regola dei terzi Cosa rende una canzone gradevole, musicalmente? Una certa “armo- nia” di fondo, una linea vocale azzeccata, un filo conduttore che porta l’orecchio a cogliere qualcosa di gradevole. Lo stesso accade con i libri: scrivere bene è un’arte che però segue delle regole, che poi lo scrittore saprà seguire aggiungendo quel gusto che solo la fantasia può dare. C’è qualcosa di apparentemente sfuggente che accomuna musica, fotogra- fia, cinema, scrittura e altri prodotti della fantasia. Ritroviamo regole base anche in fotografia tenute ben presente da qualsiasi fotografo che vuole fare sul serio, che ci permettono di rendere immediatamente più gradevoli i nostri scatti: stiamo parlando di composizione dell’immagine. 3
L’INQUADRATURA La regola dei terzi Attenzione: queste regole offrono preziose indicazioni quando scattiamo una fotografia, a prescindere dal fatto che fra le nostre mani ci sia una reflex o uno smartphone! Una di queste regole, da prendere se volete come suggerimento, è la famosa regola dei terzi, utilizzata un po’ da tutti i fotografi. Seguire la “regola dei terzi” significa dividere l’immagine con linee immaginarie, in modo da dividere in tre “fette” verticali e tre orizzontali l’inquadratura. Quelle verticali, a cui più spesso si fa ricorso, si immaginano facilmente pensando alla bandiera italiana e al confine dei vari colori. Ovvio, la regola non è ferrea e ci sta un po’ di approssimazione. Secondo la regola è buona cosa collocare il soggetto o nei punti di intersezione delle linee, oppure lungo una di esse. 4
L’INQUADRATURA La regola dei terzi Questo permette di pensare ad altre cose: se il soggetto definisce il protagonista dello scatto, il resto dell’immagine offre spazio per inserirlo in un contesto. Se il soggetto è in movimento, ad esempio, è buona cosa lasciare più spazio di fronte al soggetto stesso, dando un’idea di movimento. Lo stesso si può fare con i ritratti e lo sguardo. Sia nelle macchine fotografiche che negli smartphone È buona cosa non mettere esistono delle linee guida in sovraimpressione, talvolta da tutto al centro come attivare nei menu, che aiutano nella composizione seguendo verrebbe spontaneo. questa regola. Ovviamente non va sempre e comunque applicata, ma può essere sicuramente utile provare a comporre l’immagine con queste indicazioni e vedere l’effetto che fa. Spesso funziona anche con i paesaggi, per dare risalto ad alcuni particolari rispetto ad altri. 5
2 COSA SERVE per il selfie perfetto L’autoscatto, ormai per tutti ‘il selfie’, è stato uno dei trending topic del 2014, ma anche nel 2015 non è passato di moda; anzi, sempre nuovi strumenti permettono foto ancora più creative. Una volta era necessario girare il telefono e farsi gli autoscatti alla cieca, ma i moderni smartphone mettono a disposizione fotocamere frontali da svariati megapixel e ora si può scattare vedendo esattamente quello che si inquadra. Ecco il primo consiglio Se dovete scegliere uno smartphone guardate la qualità della fotocamera frontale, non solo quella del modulo posto sul retro. Per giudicare date un occhio alle specifiche. Non conta solo la risoluzione, 6
COSA SERVE per il selfie perfetto ma verificate di avere almeno 5 megapixel per degli autoscatti da effetto ‘Wow’. Conta molto anche la luminosità, indicata come apertura di diaframma con una indicazione del tipo f/X.X. Ricordatevi di guardare la fotocamera al momento dello scatto. Più è basso il numero meglio è: un’ottica f/2,0 vi permette di raccogliere abbastanza luce anche per autoscatti di notte o in ambienti chiusi. Da ultima anche la focale equivalente, spesso espressa come angolo di campo; più è ampio e più è grandangolare l’ottica, permettendovi scatti comodi, anche di coppia, senza dover allungare a dismisura le braccia. Smettetela di venire in foto con quella solita faccia da “Sto facendo uno sforzo sovraumano”! Un consiglio importante: quando scattate un selfie con la fotocamera frontale utilizzate il display per ottimizzare l’inquadratura, ma ricordatevi di guardare la fotocamera al momento dello scatto. 7
COSA SERVE per il selfie perfetto Sempre per evitare quelle facce sforzate, ma soprattutto per stare lontani dal mosso, fatevi aiutare dal timer: così potete inquadrare, cliccare con calma sul pulsante di scatto, Date un occhio anche sfoderare il vostro migliore sorriso e risultare in foto belli come il sole. allo sfondo quando scattate. Basta con quegli autoscatti mossi con visi più tesi di un sollevatore di pesi! Un’ultima cosa: date un occhio anche allo sfondo quando scattate, non vorrete mica che sul vostro ritratto di coppia più bello appaia anche un cane intento a liberarsi del peso in eccesso, non trovate? Asus ZenFone 2 offre una speciale funzionalità per gli appassionati di autoscatti: parliamo di selfie panoramico, grazie al quale poter scattare immagini di se e dei propri amici in formato panorama con un angolo sino a 140°. Autoscatti sempre più ricchi di volti, capaci di creare nuove emozioni e ricordi più nitidi. 8
3 Fermare l’attimo o farlo scorrere. La priorità ai tempi Avrete notato alcune fotografie che ritraggono un vero e proprio istante, come ad esempio quelle che ritraggono gocce d’acqua sospese in aria, altre invece che mostrano cascate che assomigliano più a un velo da sposa. L’acqua è solo uno degli esempi, ma se ne possono contare di numerosissimi anche con altri soggetti. Ecco, gli scatti appena descritti sono accomunati da una precisa attenzione del fotografo a quelli che vengono definiti “tempi di scatto”. È possibile scattare con una modalità di priorità ai tempi. Sulle macchine fotografiche, oltre che negli smartphone di qualità, è possibile scattare con una modalità di priorità ai tempi, che in breve significa impostare un tempo di scatto lasciando all’apparecchio il compito di compensare tutti gli altri parametri per ottenere uno scatto correttamente esposto. Vediamo due esempi. 9
Fermare l’attimo o farlo scorrere. La priorità ai tempi In questo caso i tempi scelti sono molto brevi (siamo nell’ordine di frazioni molto piccole di secondo, a partire da 1/500 di secondo). Per ottenere effetti di questo genere è quindi buona cosa scegliere il programma a priorità di tempi ed impostare valori simili a quelli indicati, ovviamente in presenza di ottime condizioni di luce diurna. Tempo di esposizione: 1/500s Questa fotografia offre il già citato effetto “velo” scegliendo di tenere il tempo di esposizione un po’ più lungo (1/8s): l’acqua, che scorre molto velocemente, crea un effetto di movimento perché viene registrato tutto il suo fluire per il tempo in cui l’otturatore rimane aperto. Tempo di esposizione: 1/8s 10
Fermare l’attimo o farlo scorrere. La priorità ai tempi Ecco la stessa scena: la foto scattata subito dopo con tempi di esposizione molto brevi mostra una cascata ben diversa. Tempo di esposizione: 1/500s Il fotografo ha la possibilità di scegliere quello che preferisce, a patto di sapere che le differenze stanno nei tempi di esposizione! 11
Cambia il tuo 4 punto di vista Cosa rende certe fotografie più azzeccate di altre? A volte è il punto di vista inusuale a essere la chiave di volta della riuscita di uno scatto. Quando ci troviamo di fronte a una fotografia che ci fa vedere le cose da un differente punto di vista, essa scatena nel nostro cervello una catena di reazioni, cogliendo maggiormente la nostra attenzione e spesso andando a toccare più facilmente anche i tasti dell’emozione. Il punto di vista inusuale scatena nel nostro cervello una catena di reazioni. Uno dei consigli più semplici, ma al contempo più efficaci, per quanto riguarda la fotografia è proprio questo: non accontentarsi quando ci si appresta a riprendere un soggetto o una scena, del punto di vista ad ‘altezza occhi’, quello classico della fotocamera portata all’occhio per guardare nel mirino o dello smartphone alzato di fronte a sé a braccia tese. 12
Cambia il tuo punto di vista In questo senso i display dei moderni smartphone - ampi e con elevato angolo di visione - possono venire in aiuto e aprire nuovi mondi rispetto alle fotocamere dotate di solo mirino o di display di piccole dimensioni. Riprendere una scena dal livello del suolo oppure alzandoci sulle punte ed estendendo al massimo il nostro braccio verso l’alto può portare a un radicale cambio di punto di vista e a un racconto diverso rispetto a una ripresa più classica. Al bando quindi la pigrizia e benvenute flessioni, accosciate e allungamenti: a guadagnarci saranno sicuramente le nostre foto, ma forse anche il nostro fitness. I display dei moderni smartphone possono venire in aiuto e aprire nuovi mondi. 13
RITRATTI, qualche consiglio 5 Anche per il ritratto ci sono consigli che ci possono aiutare a migliorare i nostri scatti. Il primo ostacolo da affrontare, agli inizi, è quello di utilizzare anche l’inquadratura verticale. Non è un caso che in inglese questa disposizione del fotogramma prenda il nome di portrait, ritratto appunto, anche se si inquadra qualcosa di totalmente differente. Il primo ostacolo è utilizzare l’inquadratura verticale. 14
RITRATTI, qualche consiglio Figura intera. In questo caso il nostro soggetto è inquadrato interamente, ovvero dalla testa ai piedi senza lasciar fuori nulla. Potrebbe essere un soggetto singolo oppure un intero gruppo di persone affiancate, come quelle dei parenti in un matrimonio: poco cambia, essendo in tutti i casi figure intere. Assicurarsi di lasciare un po’ di spazio sopra la testa e sotto i piedi, ma non troppo. Piano americano. L’inquadratura parte da sotto il ginocchio o da metà coscia, mentre in alto si mantiene un po’ di spazio sopra la testa. Primo piano. L’inquadratura parte appena sotto le spalle. È l’inquadratura più diffusa, quella che inconsciamente ci vie- ne da comporre quando qualcu- no ci chiede “mi fai una foto?”. Si può passare poi ad un primissimo piano, che riprende ad esempio gli occhi o solo una parte del volto. Importante: il punto di fuoco in un ritratto sono sempre gli occhi, a meno che non si cerchi volontariamente uno scatto par- ticolare. Il punto di fuoco in un ritratto sono sempre gli occhi Buona cosa è scattare con l’obiettivo alla stessa altezza degli occhi; si consiglia di scattare da un punto di vista più elevato per non far sembrare bassi i propri soggetti, ma nemmeno troppo dal basso per evitare eventuali doppi menti. 15
Il MATTINO ha l’oro in bocca 6 ”Il mattino ha l’oro in bocca”. Per il fotografo questo non è un semplice consiglio a non tirare tardi disteso sul letto, ma è una vera e propria regola d’oro. Mattina vuol dire aria fresca e limpida dalla notte, luce del sole appena spuntato o che ancora sta per spuntare, rugiada, brina. Uscire a fotografare di prima mattina spesso regala opportunità sconosciute agli altri orari del giorno. Inoltre è una pratica molte volte compatibile con la vita lavorativa e, anzi, una boccata d’aria fresca spesso può anche aiutare ad affrontare il viaggio da pendolare e le giornate lavorative più dure. Mattina vuol dire aria fresca e limpida dalla notte, luce del sole appena spuntato 16
Il MATTINO ha l’oro in bocca È la luce che dipinge le fotografie sul sensore e le tonalità del crepu- scolo o i raggi incidenti del primo sole sanno regalare atmosfere, tonalità e contrasti molto particolari, ottimi da sfruttare per foto capaci di racco- gliere ‘Like’ a manciate sui nostri profili social. Con lo smartphone non si ha nemmeno la scusa del peso dell’attrezzatura, basta infilarlo in tasca e via. Nel corso dell’anno, con il modificarsi dell’orario in cui sorge il sole, è necessaria un po’ di costanza per conoscere al meglio le ‘location’ in grado di dare le maggiori soddisfazioni. In alcuni casi occorre anche essere tempestivi: certi scatti possono essere fatti solo in alcuni giorni dell’anno. Quindi: meteo alla mano (per non puntare la sveglia per nien- te), vestiti pronti e tanta buona volontà per alzarsi presto saranno tre delle cose necessarie, ma le foto all’alba sapranno ripagarvi con scatti davvero magnifici. 17
Il MATTINO ha l’oro in bocca Un consiglio finale: per mantenere le tonalità calde del primo sole del mattino o quelle blu dell’aurora non abbiate paura di giocare con il bilanciamento del bianco per trovare la combinazione migliore per riprodurre la scena che vi trovate davanti agli occhi. Ad esempio con ASUS ZenFone 2 è facilissimo: impostando la modalità manuale il bilanciamento del bianco è subito a portata di mano tra i parametri di scatto. Non abbiate paura di giocare con il bilanciamento del bianco. 18
7 FOTO DI NOTTE il trucco c’è Quando calano le tenebre la fotografia si fa più complicata. In questo frangente, ad esempio, vengono al pettine tutti gli eventuali nodi: sensibilità, algoritmi e ottica. Quest’ultima, come ben sa chi si occupa di fotografia, è il primo e fondamentale elemento: da essa infatti transita la luce che deve poi andare a colpire il sensore. L’apertura di diaframma è il parametro che ci racconta della ‘luminosità’ dell’ottica, della sua capacità di lasciar passare il maggiore quantitativo di luce possibile: più è piccolo il numero maggiore è la quantità di luce che passa. Sulle piccole ottiche degli smartphone (una volta molto buie) oggi si arriva a valori decisamente interessanti: ottiche con apertura minore di f/2.4 sono da preferire per chi fa foto di notte, arrivare a f/2.0 garantisce risultati buoni anche quando la luce è davvero scarsa. 19
FOTO DI NOTTE il trucco c’è Anche il resto dei consigli vale come sulle fotocamere: per evitare il mosso la prima regola è essere il più stabili possibile, saldi sui due piedi, magari appoggiati a un sostegno o addirittura appoggiando il telefono a una base solida. È poi bene mantenere i tempi di scatto i più brevi possibile, risultato che si ottiene alzando la sensibilità. Per evitare il mosso la prima regola è essere il più stabili possibile 20
FOTO DI NOTTE il trucco c’è Già utilizzando sensibilità attorno agli 800 ISO si riescono a portare a casa buoni scatti anche di sera, compresi quelli presi al volo in giro per la città. Alcuni smartphone, come ASUS ZenFone 2, offrono delle modalità di scatto dedicate alle condizioni di bassa luce. In questo caso è l’intelligenza del telefono a occuparsi di tutto, riuscendo a ‘stabilizzare’ anche quelle foto in cui il tremolio della nostra mano sembrerebbe inevitabile. Il consiglio? Non avere paura di utilizzare le funzioni create ad hoc, a volte con un click sono capaci di ricreare quello che un fotografo riuscirebbe a ottenere in cinque minuti di prove e regolazioni varie. Il consiglio? Non avere paura di utilizzare le funzioni create ad hoc 21
OBLÒ e FINESTRINI sguardi sul mondo 8 Capita spesso di ammirare i migliori panorami da dietro un vetro. Può essere quello dell’aereo, della cabina della funivia, del bus che ci sta portando in giro per una delle capitali europee. Che fare in questi casi? I fotografi sanno bene che - generalmente - più ‘cose’ ci sono in mezzo tra il soggetto e il sensore e peggio è, ma non è una ragione sufficiente per rinunciare. Generalmente, più ‘cose’ ci sono in mezzo tra il soggetto e il sensore, peggio è. 22
OBLÒ e FINESTRINI sguardi sul mondo Se possibile la prima cosa da fare è cercare il punto più pulito del vetro, sia internamente, sia esternamente. La seconda cosa è avvicinare il più possibile l’ottica del telefonino alla superficie vetrata: in questo modo non solo le ‘impurità’ sul vetro finiranno a una distanza inferiore a quella della messa a fuoco (non disturbandoci in questa delicata fase), ma risulteranno meno visibili - a volte invisibili - nella foto finale. La prima cosa da fare è cercare il punto più pulito del vetro. La seconda cosa è avvicinare il più possibile l’ottica del telefonino alla superficie vetrata. 23
OBLÒ e FINESTRINI sguardi sul mondo Terza, importantissima, cosa da fare è disattivare il flash: a volte magari la fotocamera lo farebbe scattare, ma a quel punto ci troveremmo a inquadrare al momento dello scatto una superficie riflettente completamente illuminata, senza possibilità che il sensore riesca a vedere quello che c’è al di là del vetro. Un ultimo consiglio: provate anche a essere creativi! Una superficie molto riflettente potrebbe essere l’ottimo punto di partenza per un meta-selfie, in cui la vostra figura è inserita in trasparenza nella foto di quello che sta al di fuori del finestrino. Terza, importantissima, cosa da fare è disattivare il flash. 24
IL FASCINO del bianco e nero 9 Ammettiamolo: le fotografie in bianco e nero possono essere cariche di fascino. Ecco quindi che alcuni ritratti diventano anche più interessanti, così come piccoli oggetti o anche paesaggi, regalando quel fascino retrò ai nostri scatti. Non è un caso infatti che, con l’avanzare della tecnologia anche in campo fotografico, esistano ad oggi intere gallerie di immagini scattate o post prodotte in bianco e nero. Alcuni ritratti diventano anche più interessanti regalando quel fascino retrò. 25
IL FASCINO del bianco e nero Con lo smartphone ZenFone 2 produrre immagini d’effetto in bianco e nero è molto semplice e per giunta si può procedere in modi diversi. Accedendo alla fotocamera e scegliendo la modalità “effetto”, si può selezionare il preset “grigi” per avere direttamente sullo schermo un’anteprima di quello che sarà il nostro scatto finale, con tutta la praticità delle linee guida per la composizione. Basterà scattare e il gioco è fatto! Con lo smartphone ZenFone 2 produrre immagini d’effetto in bianco e nero è molto semplice. 26
IL FASCINO del bianco e nero Non è un problema nemmeno convertire in bianco e nero un’immagine che già si trova nella galleria, scattata a colori in precedenza. In questo caso basterà aprire dalla galleria l’immagine scelta e premere l’icona di modifica. Si apre un vero e proprio mondo di possibilità, con profili di colore preimpostati fra cui “Bianco e Nero”. Non solo: una volta scelto questo preset, è possibile intervenire su luminosità e contrasto per rendere ancora più belle le nostre foto, che potranno essere salvate a parte mantenendo immutata l’immagine di partenza. Aprendo dalla galleria l’immagine scelta e premendo l’icona di modifica, si apre un vero e proprio mondo di possibilità, con profili di colore preimpostati. 27
FOTOGRAFIE MACRO 10 da effetto ‘Wow’ Per caratteristiche fisiche, che qui non staremo ad approfondire, gli smartphone si prestano molto bene a fotografie macro con rapporto di ingrandimento virtuale abbastanza alto, degno di scatti realizzati con sistemi molto più complessi. 28
FOTOGRAFIE MACRO da effetto ‘Wow’ Per gli scatti macro generalmente più vicini si è meglio è, quindi il primo consiglio è quello di cercare di avvicinarsi il più possibile al soggetto. A distanze così brevi il flash risulta inutile, se non controproducente, essendo troppo vicino al soggetto e poco modulabile, oltre che non diffuso. Meglio cercare situazioni in cui la luce naturale sia sufficiente, cercando di non farsi ombra con lo smartphone stesso. Offrono particolari spunti creativi la luce solare incidente del tramonto o quella della mattina, ma anche torce o altre fonti di illuminazione esterna possono creare risultati accattivanti. Il primo consiglio è quello di cercare di avvicinarsi il più possibile al soggetto. 29
FOTOGRAFIE MACRO da effetto ‘Wow’ La messa a fuoco è un punto cruciale, dato che spesso la profondità di campo è ridotta, visto la breve distanza dal soggetto. È bene posizionarla nel punto più interessante dell’immagine, quello di cui si vogliono far vedere più dettagli. Molte fotocamere e smartphone hanno una modalità Macro (spesso rappresentata da un fiorellino): il consiglio è naturalmente quello di usarla. Alcuni smartphone dell’ultima generazione, come ASUS ZenFone 2, permettono di regolare manualmente la messa a fuoco: in questo caso spesso la miglior procedura è posizionare lo slider alla distanza minima di messa a fuoco e poi regolare il punto di messa a fuoco avvicinando o allontanando lo smartphone dal soggetto. In questo modo si è certi di raggiungere il rapporto di ingrandimento massimo. Un ultimo consiglio: barate pure! Provate a spruzzare qualche gocciolina d’acqua sul soggetto che dovete fotografare, nessuno verrà mai a sapere che non è rugiada naturale e l’effetto ‘Wow’ è quasi sempre assicurato. La messa a fuoco è un punto cruciale! È bene posizionarla nel punto più interessante dell’immagine. 30
11 FOTOGRAFARE il tramonto C’è chi le trova banali, chi fantastiche, ma in ogni caso le foto dei tramonti sono per la maggior parte emozionanti e apprezzate. I gusti sono gusti, ma è innegabile che ogni tramonto sia unico e irripetibile, viste le infinite sfumature che può assumere. Fare una bella foto ad un tramonto con il nostro smartphone richiede prima di tutto qualcosa che non dipende direttamente da noi, ovvero una situazione metereologica particolare. Le foto dei tramonti sono per la maggior parte emozionanti e apprezzate. 31
FOTOGRAFARE il tramonto L’ideale non è avere un cielo privo di nubi, ed anche un cielo completamente nuvoloso non va bene perché non si accenderebbe dei colori che tanto ci piacciono. Una via di mezzo è l’ideale, in quanto la trama di nubi leggere amplifica e riflette gli splendidi colori caldi che amiamo ritrarre e osservare. Se ci troviamo di fronte al tramonto perfetto, ci sono alcuni consigli che possiamo seguire per ottenere il massimo. Prima di tutto è opportuno scegliere la posizione giusta, al fine di ottenere una composizione dell’immagine corretta. Se ci si trova in spiaggia, lago o mare non importa, provare anche ad abbassarsi con lo smartphone quasi a terra, per sfruttare l’effetto specchio del bagnasciuga o dell’acqua in generale. 32
FOTOGRAFARE il tramonto Può essere anche un’idea quella di arricchire il nostro tramonto con la silhouette di un soggetto, ad esempio il partner, in modo da aggiungere qualcosa di personale allo scatto. Occorre fare attenzione anche a dove mettere il fuoco e di conseguenza dove far operare la lettura dell’esposizione allo smartphone. Toccando lo schermo sul cielo si otterranno gli scatti migliori, mentre se in primo piano vi sono soggetti molto scuri è bene evitare di puntare il dito proprio lì, in quanto otterremmo un cielo con buona probabilità molto chiaro e privo di colore. Una volta scattata la foto sono molte le possibilità offerte dallo ZenFone 2 per abbellire ulteriormente lo scatto: oltre alle impostazioni di luminosità e contrasto, troviamo strumenti per saturare i colori e operare ritagli. Toccando lo schermo sul cielo si otterranno gli scatti migliori. 33
12 CONTRASTI ESTREMI? Ci pensa l’HDR Ci sono situazioni in cui la capacità adattiva dell’occhio umano rimane insuperata e i sensori delle nostre fotocamere digitali non riescono a riprodurre con fedeltà tutti i particolari che invece attraverso la retina vengono registrati dal nostro cervello. Le situazioni in cui ci sono forti contrasti di luce sono le più evidenti: il nostro occhio si muove rapidamente lungo tutta la scena adattando “l’apertura” a ogni zona e riuscendo così a farci percepire sia i particolari nelle ombre, sia quelli nelle zone più luminose. Con un sensore digitale è generalmente invece necessario decidere da quale parte stare, se salvare le alte luci, perdendo i particolari più in ombra, o se svelare questi ultimi, andando però a bruciare le parti più chiare dell’immagine. Quando ci sono forti contrasti di luce, i sensori delle nostre fotocamere digitali non riescono a riprodurre tutti i particolari. 34
CONTRASTI ESTREMI? Ci pensa l’HDR La tecnica di adattare l’esposizione alle diverse zone dell’immagine è in realtà possibile anche con le foto digitali. La cosiddetta tecnica HDR - High Dynamic Range - permette di ottenere fotografie con una gamma dinamica estesa, tale da riuscire a riprodurre tutti i toni di un’immagine, anche ad alto contrasto. Una volta era una tecnica complicata da attuare in post produzione, utilizzando due o più scatti fatti ‘a forcella’, ossia con la stessa inquadratura, ma con esposizione diversa. I risultati sono quelle foto che lasciano a bocca aperta chiunque le veda e che tutti vorrebbero avere nella propria galleria. La tecnica HDR permette di ottenere fotografie con una gamma dinamica estesa, tale da riuscire a riprodurre tutti i toni di un’immagine. 35
CONTRASTI ESTREMI? Ci pensa l’HDR I moderni smartphone permettono oggi con un solo click di ottenere immagini HDR direttamente dalla fotocamera. I moderni smartphone, come ASUS ZenFone 2, portano in dote la potenza di calcolo di un computer e permettono oggi con un solo click di ottenere immagini HDR direttamente dalla fotocamera. Generalmente la fotocamera si occupa di fare tutto da sola, regolando automaticamente i parametri giusti, basta attivare da menu la funzione HDR. Variando poi il punto dove viene letta l’esposizione ed eventualmente la compensazione è possibile ottenere risultati sempre in linea con i propri gusti. 36
13 Effetto miniatura, la magia dell’inganno Sia che lo si chiami all’anglosassone tilt shift, sia che si preferisca un più comprensibile miniatura, si tratta sempre della stessa cosa: un’immagine che fa sembrare il soggetto ritratto molto piccolo, anche se così non è nella realtà. Un effetto molto particolare, perché è necessario ingannare il nostro cervello facendogli credere qualcosa di diverso da quello che abbiamo di fronte. Il segreto sta tutto nei piani di fuoco: una sezione a fuoco circondata da altre zone molto sfuocate ci farà percepire il soggetto come molto piccolo. Con ASUS ZenFone 2 non è mai stato così facile, in quanto esiste un programma apposito per questo tipo di foto. Un’immagine che fa sembrare il soggetto ritratto molto piccolo, anche se così non è. 37
Effetto miniatura, la magia dell’inganno Basterà collocare il soggetto nell’area delimitata dalle due linee centrali e poi penserà il nostro smartphone a sfuocare il resto, creando un’immagine d’effetto. Ovviamente il risultato cambia molto da soggetto a soggetto e può risultare più o meno accentuato. Solitamente si tende a fotografare da un punto di vista rialzato o comunque dall’alto, per aumentare ulteriormente la percezione di qualcosa di molto piccolo di fronte a noi. Il risultato cambia molto da soggetto a soggetto e può risultare più o meno accentuato. 38
A tutto food! 14 Alcune tendenze e passioni non conoscono confini e risultano diffuse in Italia come in Cina, passando per qualsiasi altro luogo del mondo. Basta dare uno sguardo a social network come Instagram per capire come le fotografie del cibo, o food photography, occupino uno spazio davvero importante sul totale delle foto caricate dagli utenti. Basta dare uno sguardo a Instagram per capire come le fotografie del cibo occupino uno spazio importante sul totale delle foto caricate. 39
Effetto miniatura, la magia dell’inganno Il cibo e la fotografia, due passioni che vanno davvero a braccetto, anche perché lo smartphone viene sempre con noi e c’è sempre una fotocamera a portata di mano. Per ottenere belle fotografie dei piatti che ci hanno particolarmente colpito, o anche per documentare le nostre imprese dietro i fornelli, occorre seguire alcuni consigli pratici. Il primo è quello di scegliere l’inquadratura giusta, come per tutte le foto. Per ottenere belle fotografie dei piatti che ci hanno particolarmente colpito occorre seguire alcuni consigli pratici. 40
Effetto miniatura, la magia dell’inganno La seconda riguarda la luce: fare in modo che ve ne sia sempre molta, per mettere in risalto particolari e per rendere ben definiti i dettagli. A volte risulta molto gradevole inserire nella composizione dell’immagine anche alcuni ingredienti grezzi, e scegliere il giusto sfondo. Una tovaglia colorata, un tavolo rustico... tutto può arricchire l’immagine rendendola migliore! Attenzione: nel caso di pietanze calde il fumo che sale dal piatto potrebbe appannare la fotocamera oppure rovinare il nostro scatto. Non è un caso se i fotografi professionisti aspettano che il piatto sia freddo per fare la foto; se non potere attendere, chiedete a un amico di soffiare via il fumo mentre scattate la foto! Fate in modo che vi sia sempre molta luce, per mettere in risalto particolari. 41
15 ATTENZIONE alla pulizia! Se gli appassionati di fotografia e i professionisti sono ben consapevoli che la pulizia della propria apparecchiatura è importante, risulta molto meno chiaro e intuitivo pensare che lo sia anche per quanto riguarda la fotocamera dello smartphone. Pur con le enormi differenze che possono esistere fra una reflex e uno smartphone, troviamo sempre un sensore e una sezione ottica che vanno a costituire l’apparato fotografico. Se il sensore non è un problema in quanto ben sigillato all’interno dell’ap- parecchio, può esserlo la minuscola ottica che troviamo sia nella parte po- steriore che in quella frontale del nostro telefono. Se consideriamo poi che il telefono viene “smanacciato” senza troppi riguardi, è quasi inevitabile che sulla lente protettiva della fotocamera ci siano delle ditate. La pulizia della fotocamera dello smartphone è fondamentale per ottenere scatti migliori. 42
Effetto miniatura, la magia dell’inganno L’unto che ci portiamo inevitabilmente sulle mani anche appena lavate, che va a depositarsi sulle lenti protettive, può essere causa di immagini che presentano ombreggiature e striature specie in corrispondenza delle luci. Ecco un esempio. Gli aloni di luce che partono diagonalmente dalla finestra non sono altro che un difetto dovuto alla lente sporca; la foto risulta rovinata e il fenomeno si manifesta soprattutto in corrispondenza delle luci, molto evidente nelle foto notturne dove ad esempio troviamo lampioni accesi. La stessa foto fatta dopo aver pulito la lente. Basta poco per avere uno scatto nettamente migliore e soprattutto non rovinato da una dimenticanza! 43
in collaborazione con Caratteristiche CATTURA I MOMENTI PIÙ PREZIOSI DELLA TUA VITA Grazie ai 13MP della fotocamera principale e all’obiettivo grandangolare da 85 gradi, con ZenFone 2 le immagini sono sempre sorprendenti. La fotocamera frontale da 5MP permette di realizzare selfie e videochiamate eccellenti. IMPAREGGIABILE ANCHE CON POCA LUCE ZenFone 2 è sorprendente anche in condizioni di scarsa luminosità. Con la modalità Luce Bassa ottieni scatti perfetti anche di notte con immagini e video 400% più luminosi. L’esclusiva tecnologia PixelMaster regola la dimensione dei pixel e attraverso potenti algoritmi di elaborazione delle immagini, aumenta fino a 4 volte la sensibilità alla luce e fino a 2 volte il contrasto. COLORI SEMPRE REALISTICI Il doppio flash Real Tone crea un’illuminazione più naturale e morbida anche per le riprese in interno con poca luce. Nell’istante in cui viene premuto il pulsante di scatto, ZenFone 2 calibra luce gialla e luce bianca in modo da rendere più naturali e realistiche possibile le tonalità dei soggetti ripresi anche negli scatti con flash.
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