FISICA MODERNA E ONDE GRAVITAZIONALI: COSTRUIRE UN MINI INTERFEROMETRO

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FISICA MODERNA E ONDE GRAVITAZIONALI: COSTRUIRE UN MINI INTERFEROMETRO
FISICA MODERNA E ONDE GRAVITAZIONALI:
  COSTRUIRE UN MINI INTERFEROMETRO

        Progetto di Alternanza Scuola Lavoro
                  Alunni classi IV e V
    Liceo Scientifico E. Majorana Capannori (LU)
    c/o Dipartimento di Fisica − Università di Pisa
                    A.S. 2018/2019

                              ASL Liceo Majorana Capannori A.S. 2018/2019
FISICA MODERNA E ONDE GRAVITAZIONALI: COSTRUIRE UN MINI INTERFEROMETRO
LE ONDE GRAVITAZIONALI
• L’11 Febbraio 2016 i fisici di LIGO-Virgo annunciano
  di avere per la prima volta rivelato il passaggio di
  un’onda gravitazionale GW150914: nasce una nuova
  era per l’osservazione del cosmo.
• Le GW sono state previste da Einstein fin dal 1916,
  anno in cui pubblicò la Teoria della Relatività
  Generale.
• Secondo Einstein, non esistono spazio e tempo
  come due grandezze indipendenti, bensì esiste lo
  spaziotempo come un unicum. Tutti i corpi
  dell'universo si muovono dunque dentro questa
  grandezza influenzandosi a vicenda.
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• “La massa dice allo spaziotempo come
  curvarsi, lo spaziotempo dice alla massa come
  muoversi.” - John A. Wheeler
• Una massa curva lo spaziotempo similmente a
  come farebbe una sfera su un telo e, quando
  accelera, crea una perturbazione che modifica
  la geometria dello spaziotempo stesso.

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• Le onde gravitazionali sono perturbazioni dello
  spaziotempo che si propagano alla velocità
  della luce. Non si tratta di onde che viaggiano
  nello spazio, come quelle e.m.: è la trama stessa
  dello spaziotempo ad oscillare.
• Il loro passaggio deforma lo spaziotempo
  modificando le distanze tra due eventi.
• Una stella che implode è un evento perché
  avviene in un preciso istante e luogo.
• L'intensità di un'onda gravitazionale dipende
  dalla grandezza delle masse e dalla loro
  accelerazione: quanto più sono elevate, più gli
  effetti dell'onda sono significativi.
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• La sensibilità delle strumentazioni attuali
  (LIGO e Virgo) ci permette di registrare solo le
  onde generate da violenti eventi cosmici:
  sistemi binari di stelle di neutroni o di buchi
  neri, corpi celesti estremamente densi, in
  grado di vorticare a velocità pari a frazioni non
  trascurabili della velocità della luce.

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• GW150914 è stato intercettato dai due LIGO (Laser
  Interferometer Gravitational-Wave Observatory).
• Tale segnale è stato emesso ben 1,3 miliardi di anni fa
  da un sistema di due buchi neri, nelle fasi di
  avvicinamento finale e di fusione, durate appena un
  decimo di secondo.
• I due buchi neri originari avevano masse pari a 29 e 36
  MS, il buco nero finale è pari a 62 MS.
• La massa mancante, 3 MS, è stata emessa sotto forma
  di energia dell’onda gravitazionale.
• Le fasi di avvicinamento e fusione dei due buchi neri
  sono riprodotte qui:https://youtu.be/1agm33iEAuo
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• Il segnale di GW150914 ha una frequenza e
  un’ampiezza che crescono rapidamente nel tempo.
  In particolare la frequenza cresce dai 35 Hz ai 250
  Hz. L’equivalente sonoro di questo segnale è
  chiamato dai fisici chirp.
• L’intervallo di udibilità delle onde sonore per
  l’orecchio umano è 20 Hz – 20 kHz  c’è una finestra
  di sovrapposizione di intervalli di frequenza, che fa sì
  che le simulazioni sonore della radiazione
  gravitazionale costituiscano un modo naturale per i
  fisici di “percepire” le onde gravitazionali.
• Il suono corrispondente alla radiazione emessa dai
  due buchi neri di GW150914 si può ascoltare in
  https://youtu.be/QyDcTbR-kEA.
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COME RIVELARE LE ONDE
            GRAVITAZIONALI
• VIRGO è un rivelatore interferometrico sul
  modello di Michelson, con bracci lunghi 3 km,
  disposti ad angolo retto.

• L'interferometro è uno strumento che sfrutta la
  variazione della lunghezza relativa dei suoi bracci
  causata dall’arrivo di una GW.

• A VIRGO per misurare questo effetto viene
  utilizzata la luce di un laser.
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Una sorgente laser emette un
fascio di luce verso uno
specchio        semiriflettente
(beam splitter), orientato a
45°     rispetto     al   fascio
incidente, e lo divide in due
componenti.        La     prima
procede        nella     stessa
direzione del fascio incidente,
mentre la seconda, quella
riflessa, prosegue in direzione
perpendicolare rispetto alla
prima. Ognuno di questi fasci
percorre la lunghezza dei due
bracci di uguale misura: verso
Nord e verso Ovest.
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Alle estremità dei bracci si trova uno specchio terminale che
riflette nuovamente i fasci verso il beam splitter.
I fasci si ricombinano e ha luogo il fenomeno
dell’interferenza.
A causa della loro differenza di fase, pari a , si verifica
un'interferenza distruttiva e nel rilevatore non arriva
radiazione elettromagnetica.
Il beam splitter è posto con la
superficie riflettente davanti al laser. Il
fascio che viene riflesso a Ovest
subisce una “riflessione hard”, mentre
l'altra metà del fascio viene trasmessa
verso Nord. In questo modo i fasci
acquistano uno sfasamento di  l'uno
rispetto all'altro.
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Quando i fasci arrivano alla fine
dei rispettivi bracci fanno
entrambi riflessioni dure, il che
non       introduce      ulteriori
sfasamenti relativi.
Si ricongiungono al beam
splitter: il fascio Ovest viene
trasmesso, mentre quello Nord
fa “riflessione soft”, perché
prima entra nel "substrato" dello
specchio e poi si riflette sulla
superficie riflettente.
Questo non introduce ulteriori
sfasamenti, e quindi l'unica
differenza è quella di  dovuta
al differente tipo di riflessione
iniziale.
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• L'arrivo di un’onda gravitazionale genera un
  cambiamento della lunghezza relativa dei bracci
  dell’interferometro, dando luogo così a una
  variazione del cammino ottico, variando
  leggermente la differenza di fase dei fasci;
  quindi, dalla loro sovrapposizione non si ha più
  interferenza completamente distruttiva e il
  fotodiodo rivela un segnale luminoso,
  proporzionale        all'ampiezza      dell'onda
  gravitazionale.
• Quanto descritto è ben rappresentato nella
  seguente animazione:
   https://youtu.be/tQ_teIUb3tE.

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GLI INTERFEROMETRI COSTRUITI
                                Abbiamo        realizzato   due
                                interferometri con i mattoncini
                                LEGO®, uno da 30 cm di braccio,
                                il secondo da 1 m.

Supporto per il BEAM SPLITTER

                                           SPECCHIO TERMINALE
       BANCO LASER
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Interferometro da 30 cm

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Interferometro da 1 m

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COSTRUZIONE E ALLINEAMENTO

    Visione d’insieme dei pezzi da
        costruire con i LEGO®.

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Il supporto per il beam
          splitter

Il supporto per lo
specchio terminale
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• Gli specchi terminali sono stati i primi componenti
  assemblati: sulla struttura di base sono fissati uno
  specchio piano, e due rotelle capaci di regolare
  l'orientamento dello specchio su due assi,
  rispettivamente, verticale (pitch) e orizzontale (yaw).
• Il banco laser può orientarsi soltanto sull’asse verticale
  e dispone quindi di una singola rotella. È posto tra due
  componenti in gomma che contribuiscono al fissaggio
  e alla stabilità.
• Il laser è collegato, attraverso un circuito, a una batteria
  esterna e a un interruttore, a sua volta inserito in una
  struttura appositamente realizzata per facilitarne l'uso.
• Posteriormente al laser, si trova uno schermo di
  dimensioni ridotte che consente di osservare
  l'angolazione del raggio: se non si osservano riflessioni,
  esso è allineato e ottimale.
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• Il beam splitter è composto da un sistema a tre rotelle,
  collegate tra loro, che permette di variare con
  precisione la posizione angolare dello specchio e di
  raggiungere l'angolazione necessaria pari a 45°.
• Per poter osservare al meglio l'interferenza è
  necessario che tutti i componenti del sistema siano
  ben allineati tra loro: si controlla che il fascio laser,
  rimbalzando sullo specchio terminale, non colpisca lo
  schermo nero. Appena il raggio di luce in uscita si
  sovrappone a quello riflesso, si può inserire il beam
  splitter nella struttura di sostegno. Successivamente, si
  regola l'angolazione del secondo specchio; posizionato
  quello, si passa alle piccole correzioni della quota degli
  specchi terminali, aiutandosi anche con lo schermo
  terminale.                      ASL Liceo Majorana Capannori A.S. 2018/2019
Gli strumenti costruiti ci hanno consentito di osservare
l'interferenza della luce rossa ( = 620 nm) del laser.
Queste sono le immagini delle frange di interferenza
ottenute con l’interferometro da 30 cm. Nelle bande
chiare c’è interferenza costruttiva, mentre in quelle
scure interferenza distruttiva.

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Queste sono le frange di interferenza ottenute con
l’interferometro da 1 m.

 Con i nostri interferometri non è possibile rivelare il
 passaggio di un'onda gravitazionale perché quest’ultima
 ha un’ampiezza troppo piccola rispetto alla sensibilità dei
 nostri apparati sperimentali.
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SUCCESSI E PROBLEMATICHE
• Le     dimensioni    contenute      dei    due
  interferometri non li rendono utilizzabili per
  registrare alcuna onda gravitazionale.

• Abbiamo utilizzato gli interferometri per
  studiare il fenomeno dell’interferenza,
  osservando le frange prodotte sopra un foglio,
  adoperato come schermo, approfondendo
  sperimentalmente lo studio della natura
  ondulatoria della luce.
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• La maggiore difficoltà è stata allineare con
  precisione gli specchi terminali, in modo che il
  fascio riflesso fosse sovrapposto al raggio
  entrante; per riuscirci, si è usato uno schermo
  LEGO® posizionato sopra il supporto del laser per
  controllare che il raggio riflesso non andasse
  troppo in alto.
• Nella fase di costruzione, non ci sono state
  particolari complicazioni soprattutto grazie anche
  alle istruzioni fornite.
• Una volta ultimato l'allineamento, è stato
  possibile migliorare la visibilità delle frange di
  interferenza, modificando la distanza focale
  della lente di collimazione della sorgente laser.
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CONCLUSIONI
• Gli obiettivi prefissati, cioè la realizzazione di due
  mini interferometri, la registrazione e il
  montaggio di un video e la stesura della relazione
  sull'esperienza svolta, sono stati raggiunti con
  successo.
• Suddivisi in tre gruppi (costruzione, videomaking
  e scrittura), abbiamo lavorato con serietà e spirito
  di collaborazione, avvicendandoci anche nelle
  varie fasi, in modo che ognuno fosse partecipe
  del lavoro altrui.

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E oggi siamo qui!

Il sito di VIRGO a Cascina (PI)

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

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