Filiera della Pesca e dell'industria di trasformazione - Milano, 28 ottobre 2015 Sala Meeting - Padiglione Commissione Europea - Research Italy

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Filiera della Pesca e dell'industria di trasformazione - Milano, 28 ottobre 2015 Sala Meeting - Padiglione Commissione Europea - Research Italy
Filiera della Pesca e dell’industria di trasformazione
                                                            Milano, 28 ottobre 2015
                                    Sala Meeting – Padiglione Commissione Europea

      Giovanni Tumbiolo
      Mazara del Vallo - Italy
      Distretto Produttivo della Pesca -
      COSVAP
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Lo scenario della Pesca nel Mediterraneo

•   Aumento della desertificazione, conflitti e carestie.
•   Aumento dei flussi migratori dall’entroterra verso
    le fasce costiere del Mediterraneo Meridionale.
•   Aumento della pressione antropica sulle fasce costiere
    (costruzione di strutture, sovrasfruttamento degli stock ittici)

La pesca è fonte di sostentamento
primario per tutte le popolazioni
che si affacciano sul
Bacino Mediterraneo
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Che pesci prendiamo ?
• Oltre 600 specie ittiche costituiscono biodiversità del Mediterraneo ma
    quelle commercialmente rilevanti costituiscono una ristrettissima percentuale.

•   Crostacei di pregio (gambero rosso, rosa, viola, scampi, aragoste ecc.)
•   Cefalopodi (polpi, seppie, calamari e totani)
•   Piccoli pelagici (sgombri, acciughe, sardine),
•   Grandi pelagici (pescespada e tonno)
•   Qualche specie bentonica (triglie, scorfani, cernie, ecc.)
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ATTIVITA’ DI PESCA in ITALIA

•   Il volume maggiore di catture è rappresentato da piccoli pesci pelagici:
    acciughe (12.9%) e sardine (5.8%).

•   Le principali specie demersali (nuotano attivamente ma si trattengono nei
    pressi del fondale) sbarcate sono: nasello (3.9%), triglia di scoglio (3.2%) e
    triglia di fango (3.4%).

•   Le principali grandi specie pelagiche sono: pesce spada (6.8%), alalunga
    (4.3%) e tonno rosso (2%).

•   Le catture di molluschi sono suddivise in: totani (2.3%), seppie (1.9%), polpi
    (1.6%), moscardini muschiati (1.5%), calamari (1.2%) e moscardini bianchi
    (1.1%).

•   Gli sbarchi di crostacei sono costituiti in larga maggioranza da gamberi
    bianchi (14.5%), seguiti da gamberi rossi (3.3%) e scampi (1.6% in prevalenza
    in Sicilia).
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Che pesci prendiamo ?
La rilevanza commerciale di poche specie ittiche, porta inevitabilmente a trascurarne
altre di sicuro valore gastronomico, alimentare e nutrizionale, (sauri, spatole,
salpe).

•   Queste specie ittiche, erroneamente ritenute
«povere» vengono spesso rigettate in mare
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Il «ricco» valore del pesce «povero»

• Il pesce «povero» rappresenta da sempre gran parte del sostentamento
  alimentare delle famiglie dei pescatori, che conoscendone le reali qualità
  in termini di sapore e di nutrimento, nel corso del tempo ne hanno fatto
  una vera e propria tradizione gastronomica Mediterranea.
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Discard e Bycatch nel Mediterraneo

27 milioni        di tonnellate annue di
  scarti della pesca vengono rigettati in mare:
               Fonte Osservatorio della Pesca del Mediterraneo

In alcune battute di pesca la quota di prodotto rigettato in mare può arrivare
                 fino al 60%    del pesce pescato
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Discard e Bycatch
Proteine nobili        Lusso che l’umanità non può più permettersi

PROBLEMI: proposte di risoluzione
1) evitare di inficiare le risorse marine
2) come utilizzarle

                           BLUE ECONOMY
                                Scarti Ø
                              Emissioni Ø
                          Rigenerazione risorse
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Blue Economy e sicurezza alimentare
                          La Blue Economy
                   non è solo l’economia del mare
è soprattutto l'economia della responsabilità individuale e collettiva:
            IMPEGNO DI TUTTI ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
         + SICUREZZA DEL LAVORO + SICUREZZA DEI CONSUMATORI
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Blue Economy:
       la best practice del Distretto della Pesca

Fin dal 2007, le 4 direttrici del modello di sviluppo blu, portate avanti dal Distretto
della Pesca sono:
                                Innovazione
                         Trasferimento tecnologico
                           Internazionalizzazione
                       Marketing e finanza di Distretto
Un passo oltre la “green economy”:
passare alla strategia blue significa…
   …applicare lo sviluppo sostenibile in
             cinque ambiti:

                  Economico
                Ambientale
               Culturale
              Sociale
       ANTROPOLOGICO
Pensiero e azione “Blue”

•   Restauro
•   Rigenerazione
•   Cambiamento
•   Responsabilità
BLUE ECONOMY
                     significa

                       +
                posti di lavoro
                       +
            opportunità economiche

                   • Derivanti
 - dalle risorse naturali
 - dal loro utilizzo intelligente
 - dal REIMPIEGO di tutto ciò che viene scartato
10 Principi per la Blue Economy

1) Uso sostenibile delle risorse a partire dall’ACQUA
2) Valorizzazione dell’effettiva capacità produttiva del
   mare e della terra
3) "Responsabilità" individuale e collettiva

4) "Responsabilità degli Stati"

5) Restauro e rigenerazione delle risorse naturali
10 Principi per la Blue Economy

6) Protezione dell’Acqua e dell’Ambiente
7) Internazionalizzazione = cooperazione fra sistemi
  (no alle licenze di pesca=strumento criminale)

8) Procedimenti decisionali trasparenti ed aperti

9) Innovazione aperta, diffusione, ricerca e formazione

10) Condivisione e Dialogo
Il Distretto Mediterraneo
   è la locomotiva della Blue Economy

              Obiettivo:
  Creazione di un Distretto
Mediterraneo basato sui principi
    della “Blue Economy”.
“Nuove Rotte verso la Blue Economy”

                          METTIAMO IN PRATICA

     Oggi prestigiosi istituti di ricerca ed un cluster di aziende
siciliane, con il sostegno dell’Ue e della Regione Siciliana, stanno
         sviluppando innovazioni nell’ambito del progetto

                  “Nuove Rotte verso la Blue Economy”
  Finanziato a valere sul P.O. FERS Sicilia 2007/2013 – linee di intervento 5.1.1.1 e 5.1.1.2.
«Nuove Rotte verso la Blue Economy»,
                   alcuni Progetti:

• Discard e By-catch
• Metodologie innovative di lavorazione e conservazione del
  prodotto ittico (acciughe in barrique)
• Refrigerazione Passiva
• Nanotecnologie applicate agli Scafi
• L’archeologia Subacquea innovativa
• Centro di certificazione e prova (Genomica, Naso elettronico
  ecc.)
• Dialogo fra Finanza islamica ed occidentale
SCARTI:
                  DA PROBLEMA A RISORSA

Riutilizzo e riduzione degli scarti delle industrie ittico- conserviere

Sostenibilità
 - ambientale
    - sociale
      - economica
Cosa fare degli scarti ittici

Farina e olio di pesce                 Collagene

                         Chitosano
SCARTI DELLE AZIENDE CHE LAVORANO I GAMBERI

Il chitosano è un derivato della chitina, un polimero che si trova
nell’esoscheletro dei crostacei con una percentuale media di circa 22%
SCARTI: START - UP

che possa trattare:

 35 tonnellate al giorno di scarti per la produzione di
farina e olio di pesce

 90 tonnellate all’anno di scarti di gambero
Metodologie innovative di lavorazione e conservazione del
                      prodotto ittico

      OBIETTIVI
• Valorizzazione prodotto ittico fresco

• Valorizzazione specie massive
  e sottoutilizzate

• Migliorare la Sicurezza Alimentare
"Acciughe in barrique"

Al fine di valorizzare le specie ittiche massive
quali acciughe e/o sardine, è in corso una
sperimentazione per la produzione di alici sotto
sale attraverso l’utilizzo di botti in legno di
castagno secondo antiche tradizioni locali ittico-
conserviere.
Obiettivo: recupero delle modalità storiche di
trasformazione del prodotto e valorizzazione di
un comparto produttivo.
Output: disciplinare e marchio dedicato
“Acciughe sotto sale in barrique” o “Acciughe
barriquate”.
Il Distretto Mediterraneo
       dimensione economica, ambientale, culturale e sociale

   creazione di clusters nei territori
   rappresenta la Rete delle Reti
   dare forza alla piccola pesca artigianale
   dare forza e valore alle produzioni locali delle piccole comunità peschiere

               Network essenziale per creare lavoro in loco
                      nei territori della Sponda Sud
              e frenare “l’emorragia” di migliaia di disperati
             che ogni giorno tentano di raggiungere l’Europa.
Proposta: «Blue Economic Zone»
       nel Mediterraneo
Blue Sea Land, EXPO della Blue Economy

•   Protagonisti: Distretti Agroalimentari Siciliani;
•   dal 8 al 11 ottobre 2015 a Palermo e Mazara del Vallo.
•   IV edizione;
•   42 delegazioni straniere;
•   80 buyers esteri;
•   Oltre 1000 incontri BtoB
•   Expo delle eccellenze agroalimentari del Mediterraneo, Africa e Medio Oriente Allargato;
Nel corso di Blue Sea Land 2015
Affinché il mondo imprenditoriale si apra verso le nuove rotte
      della Blue Economy e la cooperazione con altri mercati transnazionali
è inevitabile un cambiamento attraverso il dialogo interculturale ed interreligioso

                             Foto da Blue Sea Land
GRAZIE
PER LA VOSTRA ATTENZIONE

            Per saperne di più
www.distrettopesca.it | www.bluesealand.it
 www.centrodicompetenzadistrettuale.it
              www.c2p3.it
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