Riccardo Genova - DITEN - Scuola Politecnica - Università degli Studi di Genova CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani)

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Riccardo Genova - DITEN - Scuola Politecnica - Università degli Studi di Genova CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani)
DITEN – Scuola Politecnica - Università degli Studi di Genova
        CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani)

                 Riccardo Genova
Riccardo Genova - DITEN - Scuola Politecnica - Università degli Studi di Genova CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani)
Sommario
   Energia e trasporti, fonti rinnovabili
   Interoperabilità
   Scambio modale
   Aderenza
   Sistemi a cremagliera
   Scartamento ridotto e raggio di curvatura
   Raggio di curvatura
   Il “ridotto” in Italia
   Il “ridotto” austriaco
   Il “Glacier Express”
   Il “Golden Pass”
   La conservazione storica
Riccardo Genova - DITEN - Scuola Politecnica - Università degli Studi di Genova CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani)
Nel “portafoglio” energetico relativo ai consumi di energia la
  voce trasporti è al primo posto con un valore che si attesta
  al 27% del totale
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Ferrovia
Meiringen-Innertkirchen (KWO)
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Tra le fonti rinnovabili quella idroelettrica presenta una potenza installata
  a livello globale pari a 900 GW pari a circa il 20% del totale (4500 GW)

 Il totale dell’energia prodotta da fonte idroelettrica è pari a 3200 TWh (17% del
        totale).
 Rispetto alla potenza installata solo il 16% viene effettivamente utilizzato.

L’energia elettrica è fruibile nello stesso tempo e (salvo
  lunghe e poco vantaggiose linee di trasmissione) nello
  stesso spazio ove viene prodotta. Alcuni Paesi in via di
  sviluppo (Asia e Africa) presentano grandi capacità
  produttive e scarsa capacità di utilizzo. Tali Paesi sono
  candidati a produzione di idrogeno su larga scala.
Per elettrolisi occorrono 6,3 kWh per ottenere 0,112 kg di
  H2 da un litro di H2O.
Scenari al 2020 indicano per il fotovoltaico potenze
  installabili di 50 GW in Europa e 25 GW in Africa.
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La Città Salisburgo (140.000 abitanti) ha sviluppato una rete di
  trasporto a basso impatto ambientale

   9 linee filoviarie
   Ferrovia locale (SLB, Salzburger Lokalbahn)
   Sistema ferroviario S-Bahn
   Funicolare Festungbahn
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Il trasporto urbano è connotato dalla presenza di un’estesa ed
    efficiente rete filoviaria

 83 filobus (snodati 18 metri)
 9 linee
 4,8 milioni di km
 9,5 milioni di kWh di cui 7,5 milioni di
  kWh, pari al 79%, ricavati da fonte
  rinnovabile (idroelettrica)
 25% dell’energia rigenerata durante
  la frenatura
 60.000 tonnellate per anno in meno
  di C02
 Minori emissioni di polveri e acustiche
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Il «tram treno» prevede l’impiego di una nuova famiglia di
    veicoli tranviari adatti alla circolazione in ambito ferroviario
Per le loro caratteristiche intrinseche l’utilizzo urbano e
   ferroviario avviene senza limitazioni
                         La rete di Kassel, aperta nel 2007, si caratterizza per:
                         4 linee (RT1-RT2-RT3-RT4) per 122 km
                         18 RegioCitadis versione E/E (750 cc - 15kV 16 ⅔ Hz)
                         10 RegioCitadis versione E/D (750 cc – diesel)
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Sistemi “light”, classificabili in Italia come TT2 o TT3 e dunque
non destinati ad interoperare con rotabili ferroviari ordinari,
sono caratterizzati da veicoli a scartamento ordinario o ridotto
con sagoma “stradale” pari a 2,30 – 2,40 metri (ad esempio
Nordhausen - Harz, 3 linee, 140 km compresa la Brockenbahn;
WLB – Vienna; Berna Worb Dorf; Stubaitalbahn) e capaci
quindi di svolgere servizio anche su reti urbane.

                                                       Rotaia Vignoles

                                     Rotaia Phoenix
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Tale filosofia è, entro certi limiti gestionali, la
riproposizione delle ferrovie economiche vicinali e delle
tranvie extraurbane che collegarono un tempo le città-
pilota e gli attuali capoluoghi di area metropolitana ad
altri centri delle conurbazioni

                Padova (Guidovie Centrali Venete)            Padova (Guidovie Centrali Venete)

 Per gentile concessione Dott. Urb. Alberto Routher-Rutter
Lo scambio modale deve essere
                                  semplice ed immediato. Sono
                                  necessari:
                                      orari integrati;
                                      sistema unico tariffario.

Questo è importante per
aumentare l’attrattività
dell’intero sistema sia per
scopi turistici che per servizi
integrati di TPL (Trasporto
Pubblico Locale)
Il fenomeno dell’aderenza
Il movimento dei convogli in ambito ferroviario, generato
dalla coppia cinematica ruota-rotaia, è possibile se la ruota,
nel suo moto di rotolamento, può esercitare uno sforzo
adeguato senza slittare. La situazione più critica è la fase di
avviamento; occorre infatti evitare che, per effetto della
coppia motrice applicata sugli assi, lo sforzo di trazione
(massimo all’avviamento) superi il potere aderente.

  F = pa fa
  F potere aderente
  pa peso aderente
  fa coefficiente di aderenza
Aderenza naturale ed artificiale
Per sviluppare sistemi a guida vincolata su pendenze ove
l’attrito ruota-rotaia non è sufficiente a garantire
l’avanzamento del veicolo la soluzione è quella di realizzare
impianti ad aderenza artificiale in virtù di quelli classici ad
aderenza naturale. Pendenze del 35‰ (Giovi) sono considerate
al limite dell’esercizio con materiale
rotabile standard. Se l’esercizio è
realizzato con locomotiva e poche
carrozze, o con elettrotreni leggeri,
tale valore può raggiungere il 45‰.
Linee a scartamento ridotto o
tranvie dove spesso operano rotabili
leggeri ad aderenza totale possono
presentare pendenze del 70‰ come
sulla Ferrovia del Bernina.
Sistemi a cremagliera (1/2)
Nei percorsi a cremagliera con
pendenze anche oltre il 200 ‰,
una ruota dentata solidale al
sistema di propulsione del rotabile
si innesta su di una rotaia
sagomata in modo da realizzare
una sorta di ingranaggio lineare
tra essa stessa ed il pignone (ruota
dentata) presente sul veicolo.

                                       La Ferrovia del Pilatus (da
                                       Alpnachstad a Pilatus Kulm) con
                                       pendenza 480‰ è realizzata con il
                                       sistema Locher basato sulla presenza
                                       di due ruote dentate orizzontali
Sistemi a cremagliera (2/2)
L’impiego di sistemi a cremagliera prevede l’utilizzo di
particolari accorgimenti per gli scambi:

                          Dolderbahn         Pilatusbahn

      Dolderbahn      Wengen Alpen Bahn   Wengen Alpen Bahn
Fell, Agudio e Laviosa
John Barraclough Fell propose nella seconda
metà dell’800 un sistema per aumentare
l’aderenza basato su l’azione di due ruote
orizzontali ammorsate su di una rotaia
centrale, sperimentato sulla Ferrovia del
Moncenisio, successivamente chiusa.
                                                  Tommaso Agudio sviluppò alla fine
                                                  dell’800 un progetto di funicolare
                                                  “teledinamica”. Le vetture potevano
                                                  agganciarsi-sganciarsi     dalla   fune
                                                  mediante puleggie e ruote dentate in
                                                  modo indipendente, come per la Sassi
                                                  Superga, poi convertita a cremagliera.
Alberto Laviosa nella prima metà del ’900
ideò le Autoguidovie: i veicoli dotati di ruote
in acciaio e bordino ricoperte in gomma
procedevano su binari in cemento con bordo
in acciaio per garantire la guida vincolata e
sperimentati sulla Guidovia della Guardia.
La «trenovia» Trieste Opicina
La “trenovia” Trieste-Opicina collega la città con la località
situata sull’altopiano su un percorso di 5,175 m: il dislivello di
160 m viene superato mediante una tratta a funicolare (già a
cremagliera) di 869 m con spintori la cui
funzione è di portare a monte o a valle
il tram con in quale si espleta il servizio.
La Bergbahn in Turingia
La Oberweißbacher Bergbahn, di lunghezza totale 3986 m è
caratterizzata da una tratta a funicolare di 1351 m con un dislivello
di 323 m avente lo scopo di interconnettere la linea ferroviaria a
valle con il tratto
in altopiano.
Per tale motivo uno
degli elementi della
funicolare ha la
funzione di piano
elevatore.
Lo scartamento “ridotto” (1/2)
Si parla di scartamento “ridotto” quando lo stesso è inferiore a
quello standard (“ordinario”) pari a 1435 mm. Poiché i rotabili
sono generalmente ad assale rigido (sprovvisto di
differenziale) uno scartamento più stretto garantisce, a parità
di raggio di curvatura, un minor attrito nello strisciamento
delle ruote e pertanto una minore resistenza al moto.
Lo scartamento “ridotto” (2/2)
Poiché tale fenomeno è frequente per linee tortuose, come
quelle di montagna, per tale motivo si è preferito in questi casi
adottare lo scartamento ridotto unitamente alla possibilità di
ridurre l’ampiezza della sede ferroviaria (con conseguente
risparmio in termini di spazio ed economica) anche per le
opere d’arte quali ponti e gallerie.
Il raggio di curvatura
Raggi di curvatura molto ridotti possono essere superati, a
bassa velocità, mediante ingegnosi sistemi come quello
utilizzato a Kradolf (CH, raggio 35 m dove il bordino esterno
monta sulla rotaia e quello interno viene trattenuto dalla
controrotaia).
Scartamento “ridotto” in Italia (1/2)
La vastità e la complessità orografica del territorio italiano ha
visto, in passato, la costruzione di diverse linee a scartamento
ridotto. La Mori Arco Riva (1891 – 1936, 25 km), la
«Parenzana» Trieste – Parenzo (1902 – 1935, 123 km) e la
Ferrovia della Val Gardena, Chiusa – Plan (1916 – 1960, 31
km), tutte di impronta austro-ungarica con scartamento
«bosniaco» 760 mm.
Scartamento “ridotto” in Italia (2/2)
Ad eccezione di alcune sporadiche realizzazioni a 750 mm e 850
mm, della Ferrovia a cremagliera Principe Granarolo a Genova
con scartamento 1200 mm, vennero utilizzati in Italia lo
«scartamento ridotto italiano» 950 mm e «metrico» 1000 mm.
Mentre lo scartamento 950 mm si diffuse nelle reti
complementari di Sicilia, Sardegna, Calabria e Lazio (tra cui la
Roma – Giardinetti), lo scartamento metrico contraddistinse le
«secondarie» appenniniche ed alpine del nord Italia, eccezion
fatta per la SFD (Calalzo – Cortina – Dobbiaco) a 950 mm.
La «Ferrovia delle Dolomiti»
La SFD (Calalzo – Cortina – Dobbiaco) è un’occasione perduta,
forse non per sempre ...
Riproporre il tracciato originario di 65 km della ferrovia, aperta
nel 1921 e chiusa nel 1964, sarebbe oggi complicato. Già ai tempi
la coesistenza con la SS 51 di Alemagna e con un percorso troppo
accidentato ne faceva immaginare modifiche mediante
opportune varianti. La complessa mobilità nel Cadore, nelle
valli del Boite e del Landro ripropongono il bisogno di studiare
una nuova «cura del ferro».
La situazione in Italia (1/2)
A seguito delle copiose dismissioni degli anni ’60, il panorama
delle “concesse” in Italia si è assotiliato a poche realtà. Le linee
sopravissute, dopo anni difficili, hanno raggiunto oggi elevati
standard di servizio con promettenti prospettive, trovandosi
collegate alla rete ferroviaria nazionale ed internazionale e
facendo immaginare future relazioni con i circuiti ferroviari
d’oltralpe.
La situazione in Italia (2/2)
Tra le linee di particolare interesse vanno certamente
considerate:
 • Domodossola Locarno (Centovalli);
 • Ferrovia del Renon (collegata a Bolzano mediante funivia);
 • Ferrovia Trento Malè Marilleva Mezzana.
Va ricordato come la Ferrovia del Bernina ha il suo capolinea
a Tirano e che le ferrovie a
scartamento ordinario
Brescia Iseo Edolo e
Merano Malles (riaperta
nel 2005) possano
svolgere in prospettiva un
potenziato ruolo di
interconnessione.
Il“ridotto” austriaco
In Austria sono diffuse numerose ferrovie a scartamento
metrico, come la Stubaitalbahn (Innsbruck - Fulpmes) o la
Achenseebahn (a cremagliera Jenbach - Achensee), e
«bosniaco» 760 mm come la         Zillertalbahn (Jenbach –
Mayrhofen), la Pinzgauerbahn (Zell am See – Krimml) e la
monumentale ferrovia della Mariazell (St. Polten – Mariazell).
La rete ferroviaria italiana nel 1958
La situazione del 1958 mostra diverse ferrovie “secondarie”,
ancora in esercizio, anche nelle aree alpine.
La rete ferroviaria in Svizzera
La rete della Confederazione presenta numerosi reti
complementari a servizio dei grandi assi ferroviari europei.
Il “Glacier Express“
La Ferrovia Retica (RhB) è una estesa rete a scartamento
metrico che svolge un intenso servizio nella vasta area
montuosa dei Grigioni ed è collegata a Disentis con la
Matterhorn Gotthard Bahn (MGB), nata dalla fusione della
Brig Visp Zermatt (BVZ) con la Furka Oberalp (FO). Lungo
questi itinerari è possibile viaggiare con il Glacier Express da
Zermatt a Tirano.
La tratta «Furka Bergstreke»
abbandonata dopo la
costruzione della galleria tra
Oberwald e Realp è stata
ripristinata per l’esercizio
turistico con treni a vapore
effettuati nel periodo estivo.
Il “Golden Pass” (1/3)
Il “Golden Pass” (2/3)
Il Golden Pass collega Montreux con Lucerna attraverso le linee
della MOB (Montreux-Berner Oberland-Bahn), BLS (Bern-
Lötschberg-Simplon) e ZB (Zentralbahn). La MOB è
interconnessa alla Ferrovia Museo Blonay Chamby ed alla
linea per Vevey e Les Pléiades nonché (a Montbovon) con la
rete TPF - treno del cioccolato Montreux Bulle - (Transports
Publics Fribourgeois, già parte di GFM Gruyère-Fribourg-
Morat, con a Bulle la stazione di interscambio a doppio
scartamento). Ad Interlaken vi è l’interscambio con le Ferrovie
della Regione della Jungfrau.
Il “Golden Pass” (3/3)
È allo studio la possibilità di eliminare la
rottura di carico a Zweisimmen ed
Interlaken Ost con vetture panoramiche a
scartamento variabile.
Le merci
Le merci possono viaggiare sulle linee ferroviarie garantendo
quindi un ulteriore beneficio per il territorio. Differenze di
scartamento vengono affrontate mediante appositi carri.
La conservazione storica
La meritoria opera di conservazione del materiale rotabile di
pregio (insieme agli impianti nonché documentale) fornisce
importanti ricadute con la possibilità di organizzare viaggi
speciali e d’agenzia sulle reti ferroviarie che ne sono provviste.
Prossimamente alla Genova Casella
 Ritornerà a breve in servizio sulla Ferrovia Genova Casella
 l’elettromotrice A2, restaurata allo stato di origine FEVF
Conclusioni
È possibile immaginare la redazione di un progetto organico
per una rete ferroviaria dolomitica adatta da interconnettersi
mediante relazioni dirette o indirette alle altre infrastrutture
esistenti - primarie e secondarie - al fine di realizzare un
circuito turistico alpino comprensivo di funicolari, funivie e
linee di navigazione lacuale, che possieda tra i suoi elementi
anche una valenza di TPL.
DITEN - Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica,
     Elettronica e delle Telecomunicazioni - CIRT

 Scuola Politecnica - Università degli Studi di Genova
             Via all’Opera Pia 11 – 16145 Genova
        Tel. +39 010 353 2171 - Fax +39 010 353 2700

                      Riccardo Genova
                       +39 329 2106152
                 riccardo.genova@unige.it
FINE
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