Fenomeno migratorio e dipendenza - Sabina Tangerini, CCM - Comitato Collaborazione Medica
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Vulnerabilità sociale «può essere sinteticamente definita come una situazione di vita in cui l’autonomia e la capacità di autodeterminazione dei soggetti è permanentemente minacciata da un inserimento instabile dentro i principali sistemi di integrazione sociale» «offre una chiave di lettura multidimensionale del fenomeno della diseguaglianza e consente di capire le condizioni di difficoltà vissute dai cittadini che vedono sgretolarsi i punti di riferimento sui quali fondavano le loro decisioni»
Struttura presentazione 1. Dati fenomeno migratorio 2. Vulnerabilità sanitaria del migrante 3. Ricerche internazionali 4. Consumo in Italia
Struttura presentazione 1. Dati fenomeno migratorio 2. Vulnerabilità sanitaria del migrante 3. Ricerche internazionali 4. Consumo in Italia
Struttura presentazione 1. Dati fenomeno migratorio 2. Vulnerabilità sanitaria del migrante 3. Ricerche internazionali 4. Consumo in Italia
Struttura presentazione 1. Dati fenomeno migratorio 2. Vulnerabilità sanitaria del migrante 3. Ricerche internazionali 4. Consumo in Italia
Fattori di rischio in relazione al VIAGGIO • Fattori di rischio (ambientali, culturali, microbiologici) PRIMA • Accesso ai servizi di salute • condizioni e durata del viaggio (a seconda di migrazione forzata DURANTE o meno) • Approdi intermedi in campi di raccolta o dispersi sul territorio ARRIVO • in/disponibilità di alloggio, lavoro, reti sociali e accesso alle cure
Migrante sano o.. «esausto» L’effetto migrante sano indica che la maggior parte delle persone che intraprende volontariamente (o forzatamente) un viaggio è di solito giovane e in buona salute. Tale patrimonio di salute, tuttavia tende a deteriorarsi rapidamente in una finestra temporale che va dai 6 mesi ai 2 anni. Si parla pertanto di effetto migrante esausto e dipende dalla tipologia di inserimento nel paese ospitante, dalle opportunità, dal sistema di accoglienza e dall’universalità dei servizi. MA… vale solo per chi parte volontariamente?
Stato di salute dei richiedenti asilo Popolazione prevalentamente giovane (oltre il 70% ha meno di 34 anni, in Italia oltre 80%) ITALIA
Stato di salute dei richiedenti asilo Rispetto ad altri gruppi di migranti, chi intraprende un percorso di migrazione forzata può presentare maggiore vulnerabilità sanitaria (TB, scabbia, epatite A, fragilità mentale e ferite in relazione a quanto è stato lungo il viaggio, all’aver soggiornato in campi di detenzione e alle condizioni di vita nel nostro paese TUTTAVIA I SISTEMI DI MONITORAGGIO NON HANNO RILEVATO RISCHI SIGNIFICATIVI PER LA POPOLAZIONE RESIDENTE
«Malgrado la comune impressione che vi sia un nesso tra il fenomeno migratorio e l’importazione di malattie infettive,non esiste un’associazione sistematica. Le malattie infettive sono primariamente associate alla povertà» Zsuzsanna Jakab, OMS
HIV
HIV
Tubercolosi «Il 23% della popolazione mondiale (WHO 2018) ha una tubercolosi latente. Ha incontrato il micobatterio della tubercolosi, senza sviluppare la malattia. La probabilità che si riattivi, causando malattia, si calcola sia circa del 5-10%, e dipende principalmente dalle (più povertà, più disagio, più riattivazione) e dalla durata della vita» Pres. Simit
Principali cause di ricovero. Stranieri da Pfpm, +18 Fonte: SDO, Ministero Salute, Osservasalute 2014
Struttura presentazione 1. Dati fenomeno migratorio 2. Vulnerabilità sanitaria del migrante 3. Ricerche internazionali 4. Consumo in Italia
Struttura presentazione 1. Dati fenomeno migratorio 2. Vulnerabilità sanitaria del migrante 3. Ricerche internazionali 4. Consumo in Italia
Ricerche sulla dipendenza in EU Dati frammentari Mancanza di dati e problemi nell’acquisizione di dati su migranti/minoranze etniche. Questi gruppi sono mappati in maniera discontinua ed eteronegea nei diversi paesi EU ciò rende impossibile fare generalizzazioni sui comportamenti di dipendenza La letteratura indica che diverse circostanze rendono i migranti più vulnerabili all’uso o abuso di sostanza. Tra queste: aver vissuto esperienze traumatiche, disoccupazione e povertà, mancanza del supporto della famiglia e delle reti sociali.
EMCDDA – European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, 2017 Migrants, asylum seekers and refugees: an overview of the literature relatingi to drug use and access to services, 2017 • Tassi di consumo di sostanze modesto o inferiori rispetto alla popolazione generale • Pratiche culturali del paese di origine relative all’uso di sostanze tendono a mantenere continuità (ex Khat) • In alcuni casi (ex fasce giovanili) adozione di modelli di consumo per «volontà di acculturazione» • Traumi e discriminazioni alla base delle partenze correlati a maggiore propensione al consumo di alcool e sostanze • sintomi depressivi in misura maggiore rispetto al resto della popolazione ma minore il ricorso a percorsi di sostegno alla salute mentale
EMCDDA – European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, 2017 Migrants, asylum seekers and refugees: an overview of the literature relatingi to drug use and access to services, 2017 EU DRUGS ACTION PLAN 2009 – 2012 NECESSARIO SVILUPPARE INTERVENTI SPECIFICI PER RAGGIUNGERE LE MINORANZE ETNICHE TUTTAVIA non molto è stato fatto per aumentare la consapevolezza sulle vulnerabilità specifiche di questi gruppi né per il più ampio obiettivo di ridurre la loro l’esclusione sociale
FRA – EU UNION AGENCY FOR FUNDAMENTAL RIGHTS (2017) Current migration situation in the EU: Torture, trauma and its possibile impact on drug use Analisi del possibile impatto sulla salute mentale e sul ricorso alle droghe come auto-cura. Scarsa attenzione, procedure e dati sulle realtà dei casi di tortura si riflette sulla conoscenza del fenomeno di consumo di droghe come risposta ai traumi subiti
Struttura presentazione 1. Dati fenomeno migratorio 2. Vulnerabilità sanitaria del migrante 3. Ricerche internazionali 4. Consumo in Italia
Struttura presentazione 1. Dati fenomeno migratorio 2. Vulnerabilità sanitaria del migrante 3. Ricerche internazionali 4. Consumo in Italia
IL CONSUMO IN ITALIA I dati epidemiologici sulle dipendenze degli stranieri in Italia sono ancora molto parziali. • Difficoltà di reperire dati statistici attendibili o di fare delle stime sulla prevalenza nella fascia degli irregolari • Mancanza di rilevazioni sistematiche da parte dei servizi pubblici per le tossicodipendenze; • Scarso accesso alle strutture sanitarie, da parte degli stranieri; • Assenza di una politica organica d’intervento a livello nazionale, sul problema degli stranieri tossicodipendenti
IL CONSUMO IN ITALIA Uniche ricerche su stranieri tossicodipendenti… realizzate sulla popolazione detenuta. 59.655 detenuti di cui 20.255 stranieri (33%), di cui 4.706 tossicodipendenti (circa 1/5) Detenuti presenti per violazione leggi sugli stupefacenti 21.080 di cui 7.599 stranieri Fonte. XV rapporto sulle condizioni di detenzione Antigone
IL CONSUMO IN ITALIA Indagine sulla percezione degli operatori dei centri di accoglienza (76) relativamente al consumo di sostanze stupefacenti degli ospiti Fonte. Dossier Fuori Luogo. Summer school2019
IL CONSUMO IN ITALIA Fonte. Dossier Fuori Luogo. Summer school2019
IL CONSUMO IN ITALIA
«La sofferenza è una forma di incorporazione delle diseguaglianze» Giovanni Pizza
Sitografia http://www.emcdda.europa.eu/best- practice/briefings/migrants-refugees-and-asylum-seekers_en https://www.open.online/2019/10/02/giornata-del-migrante- cosa-e-lo-ius-culturae-e-perche-e-il-momento-di-decidere-sulla- cittadinanza-ai-nuovi-italiani/ https://www.fuoriluogo.it/formazione/summer-school-2019 http://www.antigone.it/quindicesimo-rapporto-sulle- condizioni-di-detenzione/droghe-e-dipendenze/ https://www.epi.piemonte.it/ https://openmigration.org/
Quale accoglienza I paesi di arrivo predispongono per gli «estranei» diversi possibili percorsi di inserimento. Facendo riferimento al solo sistema sanitario, l’Italia ha un atteggiamento «universalista» nella norma (diritto alla salute riconosciuto a tutti gli esseri umani) ma con diverse aree grigie nella sua applicazione. Sono previsti, infatti, diversi percorsi per i migranti regolari, i richiedenti asilo e i rifugiati e per i cosiddetti «irregolari» (coloro che sono entrati nel nostro paese ma non sono stati registrati, coloro ai quali è scaduto il permesso di soggiorno, coloro i quali hanno rvisto rifiutata la loro domanda di asilo e dunque dovrebbero abbandonare il nostro paese ma si trovano ancora sul suolo italiano)
Corpo migrante «La sofferenza è una forma di incorporazione delle diseguaglianze» Giovanni Pizza La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale ed è determinato da diversi fattori (i determinanti) che possono essere genetici, ambientali economici e sociali. La persona che migra dal proprio paese ad un paese straniero incorre nella rottura e, in seguito ricostruzione, di alcuni di essi. La mancanza di reti sociali, la ricerca di una casa e di un lavoro incidono fortemente sul suo patrimonio di salute. Il suo corpo reagisce a questi mutamenti in modo da riflettere la misura in cui il paese che lo accoglie è in grado di provvedere al suo benessere.
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