ETIOPIA A sud tra popoli e mercati della Valle dell'Omo - I Viaggi di Maurizio Levi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ETIOPIA A sud tra popoli e mercati della Valle dell'Omo Dall'altopiano verso gli incantevoli laghi della Rift Valley, fino alla valle del fiume Omo, tra i popoli più primitivi e i mercati più autentici d'Africa. Viaggio di 12 giorni – in hotel e lodge CON 3 PASSEGGERI PER AUTO Un viaggio ora più confortevole, grazie ai bungalow di Turmi nel profondo Sud, ma da affrontare sempre con spirito di adattamento. Uno scenario sempre vario accompagna la discesa dall’altopiano verso sudovest. I laghi della Rift Valley, immersi tra le estese savane che ricordano il Kenya e oasi per uccelli, ippopotami e coccodrilli. Una esperienza forte e unica tra popolazioni primitive che a causa dell’isolamento geografico e ambientale hanno mantenuto, ancora per ora, usi e costumi tradizionali vivendo in villaggi sperduti e incontaminati. Mursi, Hammer, Konso, Karo, Nyangatom, Dassanech, Tsemay…il più denso concentrato di etnie del continente. I semplici mercati e i caratteristici villaggi, le fantasiose acconciature di bellissime donne, le decorazioni e le scarificazioni corporee di agili guerrieri, la vita legata a usi e abitudini ancestrali. Straordinari gli incontri “on the road” con pastori vestiti di pelli e con corpo e viso dipinti come fossero appena usciti da una foto del secolo scorso. I pittoreschi mercati dove varie etnie confluiscono, ciascuno dal proprio villaggio, distante anche ore a piedi, per vendere o barattare semplici mercanzie. Un colpo d’occhio unico! Come unici e indimenticabili sono gli incontri con le donne Mursi che praticano ancora l’uso dei piattelli labiali, residuo di antiche tradizioni. I villaggi Konso, coi loro terrazzamenti (UNESCO), la lussureggiante regione del Kaffa, dove ancora cresce il caffè selvatico, e il Monte Wonchi, cratere vulcanico con un bellissimo lago incastonato sul fondo. Un viaggio vario, non solo etnografico ma anche naturalistico, attraverso un mondo destinato purtroppo a sparire. Tutti i gruppi sono accompagnati dai nostri esperti tour leader. Partenze del 26 Dic. ‘19 e 8 Apr. ‘20 accompagnati da esperto antropologo.
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze 2019/20 (3 passeggeri per auto) 1° giorno / Italia – Addis Ababa Partenza in serata da Milano Malpensa per Addis Ababa con voli di linea operati da Ethiopian Airlines. Pernottamento a bordo. N.B. il volo da Milano Malpensa talvolta effettua uno scalo tecnico a Roma. 2° giorno / Addis Ababa – i laghi della Rift Valley (Ziway, Langano, Shala e Abyata) – Shashemene – Awasa (circa 270 km) Arrivo al mattino, accoglienza da parte dello staff e della guida locale e prima tappa per un caffè e prima colazione in una caffetteria vicino l’aeroporto. Un po’ di relax e partenza in fuoristrada verso sud, per una bella tappa lungo una delle più importanti arterie dell’Africa che arriva fino in Kenya. Si attraversa la regione dei grandi laghi posizionati sul fondo di antichi vulcani: il lago Ziway, i laghi gemelli Shala e Abyata, i quali costituiscono un Parco Nazionale, e il lago Langano. La strada è costeggiata da campi coltivati a orzo, grano e “teff”, un tipo di cereale locale utilizzato per preparare la n’gera (il pane etiope). Il paesaggio è caratterizzato da pianure e colline molto dolci e sono frequenti gli incontri con la gente che a piedi carica di merci o al seguito di mandrie di animali, cammina lungo la strada. Siamo nella Rift Valley, la grande spaccatura della crosta terrestre che attraversa buona parte dell’Africa. Si transita dalla cittadina di Shashemene, importante crocevia lungo la “TransAfrican Highway”, da cui partono anche le strade di collegamento con l’est del paese, verso l’altopiano del Bale, e con l’ovest, verso la regione di Gambela. Con un po’ di fortuna potremo trovare qualche improvvisato mercato locale lungo il ciglio della strada: ogni occasione è buona per vendere le proprie mercanzie, anche quando c’è da attendere per pochi minuti che arrivi il taxi-brousse o per qualche ora che passi la giusta corriera. Simpatici e colorati i numerosissimi tuk-tuk, tutti dipinti seguendo fantasiose ispirazioni e non sono infrequenti quelli dedicati a Bob Marley, il leggendario cantante rasta. Infatti Shashemene accoglie una delle più grandi comunità rasta del mondo al di fuori della Giamaica, da quando il negus Hailè Selassie (il cui nome di battesimo era per l’appunto Ras Tafari Makonnen) donò delle terre intorno alla cittadina affinché la diaspora degli africani nelle Americhe potesse ritrovare nell’Etiopia la ‘terra promessa’. Una breve deviazione di qualche chilometro conduce alla cittadina di Awasa, sulle sponde dell’omonimo lago. Arrivo previsto nel pomeriggio e sistemazione al confortevole Lewi Resort, direttamente sulle sponde del lago. Tempo a disposizione per relax, per una piacevole passeggiata nel bel giardino o per un bagno in piscina. Pernottamento al resort in camere con servizi privati. Pasti: colazione in un locale, pranzo a picnic o al ristorante, cena al resort. 3° giorno / Awasa – Sodo – Chencha – il popolo Dorze – Arba Minch (ca. 310 km) Al mattino breve camminata lungo il lago per ammirare, con un po’ di fortuna, l’avifauna (in prevalenza pellicani, marabù, trampolieri e altre specie, anche migratorie) prima di riprendere la strada verso sud. Il lago è molto pescoso e al mattino si anima un piccolo mercato ittico con la vendita diretta dei pescatori. Tornati a Shashemene si devia per Sodo, cittadina situata sul margine del rift africano e la più importante della regione dei Wolayta. Immense vallate si aprono lungo il percorso e dall’alto è facile intuire la frattura del rift e le sue diramazioni. La strada prosegue lungo le sponde del lago Abaya. L’ambiente circostante è caratterizzato da paesaggi dolci e sono frequenti gli incontri con la gente che a piedi carica di merci o al seguito di mandrie di animali, cammina lungo il ciglio della strada, un perenne flusso
‘migratorio’. La vista del lago Chamo preannuncia l’arrivo ad Arba Minch. Sistemazione presso il confortevole Emerald Resort, da cui si gode una bellissima vista sui laghi Chamo e Abaya. Nel pomeriggio escursione nei dintorni di Arba Minch. Non distante dal versante occidentale del lago Abaya, il lago più grande della Rift Valley, s’imbocca il bivio che, con deviazione di pochi chilometri salendo su per una bella strada di montagna, conduce nel cuore del territorio freddo e brumoso del popolo Dorze. Si giunge al villaggio di Chencha, a oltre 2.000 mt. I villaggi del popolo Dorze sono caratterizzati da grandi e alte capanne (hanno un altezza media di 7-8 metri), di fattura accurata, costituite da una intelaiatura di bambù e ricoperte da foglie di banano. Sono facilmente riconoscibili dal loro profilo, con l’ingresso a forma di naso. Questa etnia si occupa prevalentemente della filatura e della tessitura a mano del cotone, tant’è che qui è possibile acquistare alcuni dei migliori tessuti di cotone di tutto il paese, completamente bianchi o con coloratissimi motivi. Le capanne hanno un piccolo giardino attiguo e tutt’attorno si coltiva il falso banano, albero dalle cui radici i Dorze estraggono una polpa che viene macerata e utilizzata per preparare il kotcho, il loro pane tradizionale, o per essere fermentata, dando luogo a una bevanda fortemente alcolica. Rientro ad Arba Minch nel tardo pomeriggio, pernottamento al resort. Pasti: colazione al resort, pranzo e cena al resort. 4° giorno / Arba Minch – Konso – il mercato di Dimeka – Turmi (circa 280 km) Partenza al mattino in direzione sud, sempre immersi in un ambiente di montagna, verso la cittadina di Konso che prende il nome dall’etnia che popola queste terre e che visiteremo sulla via del ritorno. Lungo il tragitto gradualmente si scende di quota e le temperature si alzano. Anche la vegetazione cambia e cominciano ad apparire le acacie ombrellifere che caratterizzano le grandi pianure meridionali. Superata Key Afer, verso sud, si entra nel territorio della tribù Arbore, pastori nomadi di ceppo Borana e discendenti dagli Oromo, che vivono in villaggi di tukul costruiti con steli di papiro, una tecnica costruttiva che mantiene fresco l’ambiente grazie a scambi di aria. Le donne Arbore si vestono con lunghe gonne e s’impreziosiscono con collane di perline di varie dimensioni. Si raggiunge Dimeka dove si tiene il caratteristico mercato del sabato, principalmente frequentato dal popolo Hamer, di ceppo omotico. Questa etnia vive ancora con tradizioni e un abbigliamento primitivo. Le donne, molto belle, con i capelli a caschetto e lunghe treccioline ingrassate e colorate, sono vestite con pelli di capra e raggiungono il mercato agghindate nelle loro acconciature più scenografiche per far mostra di sé e contrattano indisturbate le mercanzie in esposizione, povere e di uso quotidiano: miele, bucce di caffè, qualche cereale, polvere color ocra che viene mescolata con grasso animale per decorarsi il corpo. Nel pomeriggio si raggiunge quindi Turmi, grosso villaggio abitato dagli Hamer. Per la
notte sistemazione in bungalows presso il semplice ma funzionale Evangadi Lodge, nei pressi di Turmi, in camere dotate di zanzariere e servizi privati. Pasti: colazione al resort, pranzo a picnic, cena al lodge. 5° giorno / Turmi – villaggi Karo e il fiume Omo – etnia Nyangatom (circa 90 km) Attraverso la savana si raggiunge il territorio delle tribù Karo, che si sviluppa lungo le sponde dell’Omo, popolazione di ceppo omotico che vive in minuscoli villaggi di capanne di forma circolare divise in due zone separate da un grande spiazzo centrale. I granai per la conservazione del miglio e del sorgo poggiano su un ripiano in legno che li isola dal suolo. Il tetto conico copre i muri circolari costruiti con frasche intrecciate con molta cura. Ormai ridotti ad alcune centinaia di individui, i Karo hanno una struttura atletica con un’altezza media di un metro e novanta. Gli uomini hanno una cura tutta particolare per l'acconciatura, studiata nei minimi dettagli con pettinature stravaganti. I capelli impastati di grasso animale mescolato con l'argilla e le decorazioni del volto e del corpo che vengono create con calce bianca, minerali polverizzati e con disegni che riproducono il piumaggio di uccelli della savana. Arrivo a Kangate, villaggio sul fiume Omo, unico immissario del lago Turkana, dove un ponte di recente costruzione ne unisce le sponde. Su quella opposta ai Karo sono stanziati i Nyangatom (o Bume, ceppo nilo-sahariano), anch’essi molto “pittoreschi” per le particolari acconciature. Rientro a Turmi per la sera e pernottamento. Pasti: colazione al lodge, pranzo a picnic e cena al lodge. 6° giorno / Omorate e l’etnia Dassanech – il mercato di Turmi – i villaggi Hamer e la cerimonia rituale del ‘salto del toro’ (circa 130 km) Partenza al mattino per Omorate, sulle rive del fiume Omo, percorrendo una pista che, punteggiata da acacie, attraversa le sterminate pianure che proseguono verso il vicino
Kenya, il cui confine è all’orizzonte. Lungo queste savane poco abitate non è raro incontrare mandrie di bovini condotti da pastori nomadi, spesso completamente nudi o vestiti solo con un perizoma, e donne con pesanti carichi e dal corpo dipinto. Si raggiunge il fiume Omo che, scorrendo placido (a seconda delle piogge) col suo colore terroso, dopo un percorso di circa 1.000 km sfocia nel lago Turkana. Fu la spedizione dell’esploratore italiano Vittorio Bottego che nel 1895 scoprì il corso di questo fiume misterioso. Omorate è un grosso villaggio dove vivono i Dassanech (di ceppo omotico, chiamati in passato anche Galeb in modo sprezzante), una etnia con usanze e tradizioni simili a quelle di popoli vissuti migliaia di anni fa sulle medesime terre. Rientro a Turmi in tarda mattinata per assistere all’interessantissimo mercato del lunedì delle etnie Hamer, Karo e Dassanech. Qui si ha la sensazione di trovarsi nel passato più lontano, assistendo alla compravendita e al baratto di mercanzie che ciascuno ha portato a piedi dal proprio villaggio, a volte lontano anche decine di chilometri. Oltre a ortaggi, latte, burro, spezie e pelli, si trovano in vendita anche il tabacco in foglie, molto apprezzato, e le tipiche zucche intagliate e decorate, utilizzate dalle donne come contenitori. Come in tutti i mercati la contrattazione è d’obbligo, sebbene non troverete praticamente nessuno che parli una lingua a voi conosciuta…ma anche questo è il bello della contrattazione. Nel pomeriggio si visiteranno alcuni insediamenti del popolo Hamer, tra i più interessanti della valle dell’Omo, alla ricerca di qualche villaggio in cui, con un po’ di fortuna, poter assistere alla famosa cerimonia del “salto del toro”. E’ una prova di abilità e coraggio che una volta superata decreta il passaggio di un giovane allo status di adulto, consentendogli di poter prender moglie e crearsi una famiglia, e che consiste nel saltare completamente nudo sopra la schiena di una fila di tori affiancati e tenuti fermi per le corna dagli altri adulti del villaggio e ripetendo la prova più volte. Un eventuale insuccesso sancirebbe l’allontanamento del giovane dal villaggio, con disonore e – soprattutto – senza la possibilità di potersi costruire una famiglia. Rientro
a Turmi e pernottamento. E se in cielo non ci sono nuvole, preparatevi ad ammirare una incredibile notte stellata. N.B. se si trovasse la comunità dove si svolge il salto del toro, probabilmente verrà chiesta a ogni viaggiatore una fee (non inclusa, da pagare in loco) di circa 500 birr. Pasti: colazione al lodge, pranzo a picnic o al lodge, cena al lodge. 7° giorno / Turmi – il mercato di Alduba – incontri nella valle dell’Omo (i popoli Tsemay, Ari e Benna) – Jinka (circa 110 km) Al mattino si lascia Turmi e ci si dirige verso nord in direzione di Jinka. Sono molte le etnie che abitano il territorio che si attraverserà e le più rappresentative che si incontreranno durante la giornata sono gli Tsemay, i Benna e gli Ari. Gli Tsemay sono un’etnia dedita all’agricoltura e alla pastorizia. Gli uomini sono riconoscibili per via della lancia di legno a punta di foglia mentre le donne s’adornano il capo di treccioline, impomatate con il burro e poi colorate con una polvere rossa, e indossano dei costumi a forma triangolare di pelli d’animale con le code penzolanti. I Benna (o Bana) sono allevatori semi-nomadi che nei periodi stanziali coltivano sorgo, sesamo e grano per la scorta annuale della famiglia. Gli uomini sono poligami, possono sposare più donne ma solo se appartenenti alla stessa tribù e in base a quanto bestiame, o altri beni, può dare in dote alla famiglia di ciascuna nuova moglie. Gli antropologi ritengono che i Benna siano un sottogruppo degli Hamer, con cui condividono alcuni riti e tradizioni. Spesso gli uomini si adornano il capo con delle piume mentre le donne utilizzano soventemente le perline colorate per le loro acconciature. Gli Ari vivono principalmente lungo i margini settentrionali del Mago National Park. E’ una etnia molto numerosa e stanziale, e in virtù del territorio fertile su cui vivono - il loro è il più grande territorio di tutte le tribù della zona - sono sia coltivatori sia allevatori. Le donne si decorano con una moltitudine di bracciali e di collane di perline coloratissime intorno al collo, le braccia e in vita e tradizionalmente indossano dei gonnellini ricavati da foglie di banano, anche se oramai vengono sfoggiati solo nelle occasioni speciali. A differenza di altre tribù, gli Ari non vivono in capanne ma costruiscono delle belle case dalle pareti e dai pavimenti intonacati con fango e argilla e successivamente affrescate con bellissimi decori o begli abbinamenti di colori naturali. Così, mentre gli uomini di giorno lavorano nei campi o conducono le mandrie al pascolo, le donne si dedicano al mantenimento della casa e alla produzione di vasellame in terracotta, di cui sono particolarmente abili.
Sosta al villaggio di Alduba, dove ogni martedì si tiene il mercato settimanale, principalmente frequentato – oltre che dagli Hamer – dai Benna e dagli Tsemay. Gironzolando per il piccolo mercato si assiste a degli interessanti momenti di vita quotidiana perché il mercato non è semplicemente il luogo di baratto o compravendita di prodotti di ogni genere ma è soprattutto un luogo di incontro e di confronto per gli adulti e terreno di crescita per i bambini e gli adolescenti, che stanno scoprendo un mondo nuovo fuori dal loro villaggio e conoscendo altri popoli così vicini geograficamente di ma così lontani per costumi e usanze. Nel pomeriggio si giunge a Jinka, Cena e pernottamento in un semplice hotel locale, in camere con servizi privati. N.B. Questi piccoli e semplici hotel del sud, oltre ad avere talvolta un livello di pulizia basso, ricevono anche una scarsa manutenzione. Noi cerchiamo di garantire tra le migliori strutture disponibili sebbene lo standard sia più o meno lo stesso. Pasti: colazione al lodge, pranzo a picnic e cena in hotel. 8° giorno / Mago National Park – popolazione Mursi – Jinka (circa 80 km) Si attraversa una parte del Mago National Park, vasta area protetta dove si potranno ammirare in particolare le timide scimmie colubus dal pelo nero frangiato di bianco, che saltano di ramo in ramo, una delle specie endemiche del paese, ma anche antilopi, gazzelle e bufali (piuttosto rari gli altri animali come elefanti e leoni). Percorrendo una tortuosa pista attraverso la parte nord del parco, si raggiungono gli isolati villaggi Mursi. L'incontro con questa popolazione (di ceppo linguistico nilo-sahariano) è estremamente interessante anche se, proprio per la loro primitiva integrità e rudezza, l'approccio non sempre è facile. Si viene attorniati dagli abitanti del villaggio che, con una certa insistenza, chiedono i “birr”, la moneta etiope, per essere fotografati. Sono decisamente imponenti e impressionanti con i loro corpi e visi dipinti, le scarificazioni e le fantasiose acconciature che portano sul capo. Spesso sono anche armati, più per costume che per un uso vero e proprio, con vecchi fucili o kalashnikov. Le donne, sempre a seno nudo, e anch’esse con numerose scarificazioni corporee, usano portare piattelli di argilla posizionati nel labbro inferiore, un’usanza unica e decisamente interessante anche se le rende un po’ “mostruose”. Rientro a Jinka e visita del piccolo ma interessante museo etnografico che accoglie una buona collezione di oggetti tradizionali appartenenti a molteplici etnie del sud. Pernottamento in hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo a picnic o in hotel, cena in hotel.
9° giorno / Jinka – mercato di Key Afer – Konso – Arba Minch (circa 250 km) Partenza al mattino per l’ultima traversata delle grandi pianure del sud, nuovamente fino all’insediamento di Key Afer per assistere al mercato del giovedì dei popoli Tsemay e Arbore. Nell’assistere a scene di contrattazione di povere mercanzie (ortaggi, tabacco, burro…) si apprezzeranno sia gli Tsemay sia gli Arbore nei loro costumi migliori, tra cui spiccheranno le donne Arbore che si distinguono per vestire una sola gonna di cotone, per la tipica acconciatura di treccine molto sottili che lasciano in evidenza una linea laterale sul capo e per indossare monili d’alluminio e grandi e lunghe collane di perline coloratissime. Lasciamo le vaste e aride distese del sud, punteggiate qua e la da acacie ombrellifere, per risalire verso l’ambiente rigoglioso e quasi montano dell’altopiano. Si è nuovamente nel territorio del popolo Konso e sembra di esser tornati alla civiltà. I Konso, appartenenti al gruppo linguistico cuscitico, sono agricoltori stanziali che coltivano i campi a terrazzamento, sfruttando e contenendo le piogge. Essi furono i primi in Africa a praticare con ingegno questo metodo di coltivazione e i loro terrazzamenti e le pratiche agricole sono state riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Grazie anche alla loro abilità di tessitori, vasai e ottimi artigiani forniscono ai Borana alcuni prodotti e utensili indispensabili per le loro attività quotidiane. I villaggi Konso sono arroccati sull'alto delle falesie oppure attorno a picchi dominanti le valli circostanti: essi costituiscono un esempio di architettura primitiva tra i più interessanti per accuratezza di finiture e concezione distributiva dei recinti familiari, comprendenti le diverse unità-capanne divise per funzioni (granai, depositi, cucina, abitazioni). Per entrare nel villaggio il percorso è obbligato: ciascun ingresso è caratterizzato dalla presenza di una capanna con volta enorme che è il centro della vita sociale, la casa dove gli anziani si riuniscono per prendere tutte le decisioni della comunità. Ogni villaggio dispone di uno spiazzo che funge da luogo per incontri o le feste. Si prosegue per Arba Minch. Risalendo di quota il paesaggio e la vegetazione cambiano gradualmente, anche la temperatura diventa più fresca. La strada costeggia il versante occidentale della Rift Valley fino al lago Chamo. Tutta la zona, grazie all’abbondante presenza di acqua, è un habitat ideale per molte specie di animali e uccelli. Proprio la ricchezza d’acqua e l’elevato numero di falde sorgive hanno dato il nome alla città di Arba Minch, che significa letteralmente “quaranta sorgenti”. Esse non solo costituiscono l’approvvigionamento idrico della città ma regolano anche l’equilibrio dell’ecosistema. Arrivo nel tardo pomeriggio all’Emerald Resort, pernottamento in camere con servizi. Pasti: colazione in hotel, pranzo al ristorante, cena al resort.
10° giorno / Arba Minch – i Guraghe e la regione del Kaffa – Giyon (circa 390 km) Si riprende la strada principale verso nord fino a Sodo, poi s’imbocca la deviazione per Hosaena, necessaria per raggiungere Giyon, la nostra destinazione nella regione del Kaffa, terra del popolo Guraghe, di origine semitico-cuscitica, che in questa regione vive in piccoli e graziosi villaggi di capanne circolari costruite quasi interamente con tronchi, corteccia e foglie del falso banano (ensete) che qui abbonda e rappresenta anche l’alimento principale della loro dieta. I Guraghe non sono tradizionalmente legati a una particolare religione, praticano sia la fede musulmana sia la fede cristiana, e sono rinomati per essere infaticabili lavoratori. Si prosegue sull’altopiano, tra paesaggi spettacolari e ampie vallate, e giunti all’incrocio con la grande strada che collega la capitale con Jimma, si svolta verso Giyon (chiamata anche Weliso), località nota per la sua prossimità a delle sorgenti calde di acque minerali. Sistemazione nei bungalows del grazioso e molto confortevole Negash Lodge, immerso nel verde di un rigoglioso giardino che ospita tanti animali e uccelli e con una piscina alimentata da una sorgente termale (non sempre operativa, ndr). Pernottamento in lodge. Pasti: colazione al resort, pranzo a picnic o al ristorante, cena al lodge. 11° giorno / Giyon – il lago vulcanico di Monte Wenchi – Ambo – Addis Ababa – partenza (circa 190 km) Attraversiamo la regione più verde d’Etiopia che, grazie al suo mite clima e alla laboriosità dei Guraghe, ha la più alta resa agricola ed è in grado di soddisfare non solo il mercato locale ma anche di contribuire al fabbisogno nazionale. Qui si coltivano principalmente mais, tè, legumi, cotone e la pregiata qualità arabica del caffè, oltre a crescere spontaneamente il caffè selvatico. La leggenda vuole che fu proprio un pastore etiope che avendo notato che ogni volta che i suoi animali masticavano e ingerivano quelle “strane” bacche divenendo più agitate, decise di provarle lui stesso. Nel XV° secolo i chicchi di caffè passarono dal Corno d’Africa ai paesi arabi, da qui in Turchia e poi in Italia e…oggi è forse la bevanda più consumata al mondo. Attraversando bellissimi paesaggi di montagna, in parte terreni agricoli e in parte coperti da foreste naturali, si raggiunge il Monte Wenchi (3.220 metri), un vulcano spento nel cui bellissimo e impressionante cratere si è formato un profondo lago. Qui gli abitanti coltivano i fertili campi all’interno della caldera e al centro dello specchio d’acqua c’è un’isoletta su cui è stata eretta la piccola chiesa di Cherkos. Sosta per ammirare questo posto davvero speciale, dove regna un’atmosfera di pace e tranquillità, che sembra di essere fuori dal tempo. Si prosegue poi per la cittadina di Ambo, famosa per la fabbrica che imbottiglia l’omonima acqua minerale gassata. Ripartenza per Addis Ababa, nel pomeriggio breve
visita della città e, tempo a disposizione permettendo, possibilità di fare shopping nei caratteristici negozi che vendono oggetti etnici. Alcune camere a disposizione in un hotel 5* fino alle ore 18h30 per rinfrescarsi e cambiarsi prima di partire (una camera ogni 4 persone). In serata trasferimento in aeroporto, in tempo per i controlli e l’imbarco sul volo notturno per l’Europa. Pernottamento a bordo. Pasti: colazione al lodge, pranzo e cena al ristorante. 12° giorno / Arrivo in Italia Coincidenza per l’Italia con arrivo al mattino. IMPORTANTE – Facciamo presente che nel sud dell’Etiopia le sistemazioni sono molto modeste, anche se il grado di pulizia è mediamente accettabile. Talvolta la scarsa manutenzione o l’incapacità della gestione non rendono le strutture all'altezza delle nostre aspettative, pur se il personale è solitamente garbato e disponibile. Nelle località più remote l’acqua corrente a volte può mancare per motivi diversi così come l’acqua calda non sempre è disponibile. In alcune località la linea elettrica è soggetta a possibili black-out ma tutte le strutture sono comunque dotate di generatore elettrico. Da tenere presente che le strutture utilizzate sono comunque tra le migliori disponibili fuori dalla capitale.
Sistemazioni solitamente previste (o similari): ADDIS ABABA Intercontinental Hotel 5* (e alcune camere day-use ultimo giorno) AWASA Lewi Resort & SPA ARBA MINCH Emerald Resort TURMI Emerald Lodge (bungalows con servizi privati) JINKA Orit Hotel, Eyob Hotel o Eco Omo Lodge GYION Negash Lodge Altre informazioni: Trasporti – Si utilizzano automezzi fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser o similari (ultimi modelli, dal 2010 in poi) con 3 passeggeri + autista per auto. Al massimo una sola vettura può avere 4 passeggeri. Minibus o bus previsti solo in Addis Ababa. Organizzazione – Per il mezzogiorno si effettuano soste per il pranzo a pic-nic o in ristoranti locali. Acqua minerale sia ai pasti sia durante i trasferimenti. Guida o autista/guida parlante inglese e nostro accompagnatore dall’Italia da 8 partecipanti. Pernottamenti – A parte Awasa, Arba Minch e Giyon, tutti gli altri hotel sono molto semplici e con grado di pulizia mediamente accettabile. A volte potrebbero avere problemi con l’acqua corrente e con l’energia elettrica (anche se sono tutti dotati di generatore elettrico). Ad Addis Ababa sono previste alcune camere in hotel 5* a disposizione per cambiarsi l’ultimo giorno, prima della partenza. Formalità burocratiche – Per i cittadini italiani è richiesto il visto d’ingresso, che si ottiene all’arrivo in aeroporto ad Addis Ababa previo pagamento dei diritti ($ 50 o il corrispettivo in Euro). Il passaporto, con almeno 2 pagine libere, deve avere validità residua di 6 mesi. Clima – Nelle regioni dell’Omo temperature calde che oscillano dai 32°-38° di giorni ai 20°-25° notturni. Stagione delle piogge in tarda primavera e inizio autunno ma possibili rovesci anche negli altri mesi dell’anno. La stagione ‘secca’ va da Novembre a Febbraio. Temperature piacevoli ma più fresche, sia diurne che notturne, ad Addis Ababa e nella regione del Kaffa. Disposizioni sanitarie – Per l’ingresso in Etiopia non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria se si proviene direttamente dall’Europa. Consigliata la profilassi antimalarica. Informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale di propria competenza. Grado di difficoltà – Viaggio un po’ sportivo, con solo una giornata di trasferimento più lunga, ripagato dalla ricchezza paesaggistica ed etnografica dei contenuti. Alcuni tratti vengono effettuati su piste polverose ma sempre in fuoristrada.
QUOTAZIONE PER PERSONA con partenza da Milano: € 2.860 base 8-14 partecipanti, con nostro accompagnatore dall’Italia Partenze private possibili tutti i giorni con esperta guida locale parlante italiano: € 2.880 base 4 partecipanti, con 2 fuoristrada € 3.140 base 2 partecipanti, con 1 fuoristrada Da aggiungere: - (a) supplemento alta stagione € 180 - supplemento singola € 260 // (a) € 310 - tasse aeree, security e fuel surcharge € 280 - partenze da altri aeroporti su richiesta - copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto - costo individuale gestione pratica € 90 - visto singolo ingresso (da pagare all’arrivo) U$D 50 Date di partenza: 1) da mercoledì 23 Ottobre a domenica 3 Novembre 2019 2) da mercoledì 20 Novembre a domenica 1 Dicembre 2019 3) (a)(s) da giovedì 26 Dicembre 2019 a domenica 5 Gennaio 2020 (partenza alta Stagione, durata 11 giorni con antropologo, richiedere il programma specifico) 4) da mercoledì 12 a domenica 23 Febbraio 2020 5) da mercoledì 11 a domenica 22 Marzo 2020 4) (s) da mercoledì 8 a domenica 19 Aprile 2020 (partenza con antropologo) Promozione “Prenota Prima” Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all inclusive”. Le quotazioni includono: voli di linea in classe economica, accoglienza e transfer privati da/per l’aeroporto, tutti i pernottamenti in camere con servizi privati, pensione completa durante il viaggio, acqua minerale o un soft drink ai pasti, un litro di acqua minerale per persona al giorno durante i trasferimenti, trasporto con vetture fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser o similare con 3 passeggeri per auto e minibus ad Addis Ababa, guida o autista / guida locale e nostro accompagnatore dall’Italia a partire da 8 partecipanti, gli ingressi nei parchi e nelle varie località di interesse, assicurazione come specificato, dossier informativo/culturale sull’Etiopia. Le quotazioni non includono: le bevande extra ai pasti e fuori dai pasti, le eventuali tasse governative in uscita dal paese, il visto d‘ingresso, mance, extra e spese personali, tutto quanto non espressamente specificato sul programma.
La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive” - Annullamento del viaggio prima della partenza - Interruzione viaggio (con rimborso dei giorni persi fino a € 5.000) - Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24 - Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro) - Bagaglio fino a € 750 - Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di viaggio - Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità permanente Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo dell’importo si evince dalla tabella che segue: Quota totale fino a: Costo a passeggero* € 1.000,00 € 50 € 2.000,00 € 90 € 3.000,00 € 130 € 4.000,00 € 165 € 5.000,00 € 190 € 10.000,00 € 200 NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese gestione pratica. *comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia. Copertura Integrativa E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a € 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di € 55,00, da specificare espressamente all’operatore. Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro sito www.viaggilevi.com.
NOTE IMPORTANTI • La quotazione è calcolata col rapporto di cambio USD / EUR = 0,87 e con le tariffe e le tasse aeree in vigore nel mese di Giugno 2019. In caso di oscillazioni del cambio di +/- 3% a 20gg dalla data di partenza si effettuerà un adeguamento valutario. • Per ragioni tecnico-organizzative o cause di forza maggiore – in fase di prenotazione o in corso di viaggio – l’itinerario potrebbe subire modifiche o essere effettuato in senso inverso, cercando di mantenere il più possibile invariate visite ed escursioni programmate e cercando di rispettare i vari giorni di mercato. • Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione e solo in caso di indisponibilità della tariffa utilizzata per la quota del viaggio, verrà comunicato il supplemento. • Molte compagnie aeree prevedono oramai l’emissione immediata del biglietto. In tal caso verrà riferita questa informazione contestualmente alla conferma del viaggio, per poi procedere all’emissione. L'acconto dovrà includere anche l'intero importo del biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre pubblicate. • L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e dal costo del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto dell’emissione dei biglietti aerei. Milano, 16.01.2020 n.2 Organizzazione tecnica: I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italia) Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595 E-Mail: info@viaggilevi.com // Web site: www.viaggilevi.com
Puoi anche leggere