Entrate Tributarie Internazionali - Bollettino n. 109 - IL FISCO
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gennaio 2018 Entrate Tributarie Internazionali MEF Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento delle Finanze Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali Ufficio III Via dei Normanni, 5 00184 Roma Email dpf.segreteriauef@finanze.it http://www.finanze.gov.it/ Tel. +39 06 93836170/1/2 Fax +39 06 50171830 Responsabile della pubblicazione: Francesca Faedda (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali) Analisi economico-fiscale a cura di: Giacomo Giannone (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali) Focus di approfondimento sulle misure fiscali nei principali Paesi UE a cura di: Germana Bottone (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali) Marzia Mascini (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali) Alessandro Rollo (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali) In copertina: Europe in foreground - Rappresentazione in acquerello di Pamela E. Greco Il download dei Bollettini è effettuabile presso il sito web del Dipartimento delle Finanze: http://www.finanze.gov.it/opencms/it/entrate-tributarie/entrate-tributarie-internazionali-/ 2
gennaio 2018 PREMESSA Il “Bollettino delle Entrate Tributarie Internazionali” contiene un’analisi comparata dell’andamen- to delle entrate tributarie in Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. La fonte delle informazioni è la serie di bollettini mensili pubblicati sui siti istituzionali delle Ammini- strazioni competenti dei paesi europei oggetto di analisi. I dati relativi a ciascun Paese, disomogenei per livello di dettaglio o di aggregazione, per classifi- cazione e struttura delle imposte, non sono oggetto della riclassificazione che sarebbe necessaria qualora si volessero effettuare confronti su valori assoluti o su specifiche fattispecie impositive. Obiettivo di questo report, infatti, è essenzialmente di fornire informazioni tempestive sui tassi tendenziali di variazione delle entrate tributarie erariali, in un arco temporale omogeneo per cia- scun paese oggetto di analisi. Il bollettino è strutturato in tre sezioni. Nella prima sezione si confrontano gli andamenti tendenziali del totale delle entrate e delle en- trate derivanti dall’imposta sul valore aggiunto nei vari paesi. Inoltre, per ognuno dei paesi, si os- serva il livello di gettito rilevato mensilmente. La seconda sezione è dedicata all’approfondimento delle riforme fiscali adottate in alcuni paesi dell’Unione Europea, e al commento di alcuni indicatori internazionali di tassazione. In particolare, il report di gennaio 2018 propone un focus sulle seguenti tematiche: Indicatori di pressione fiscale; La legge di revisione per il 2017 (loi de finances rectificative pour 2017) e la legge di bilancio per il 2018 in Francia. Nella terza sezione si traccia l’evoluzione del quadro economico dei paesi oggetto di osserva- zione attraverso l’andamento tendenziale di alcune variabili tra cui il PIL, il tasso di inflazione, il tas- so di disoccupazione, il livello dei consumi finali e della spesa pubblica, l’andamento della produ- zione industriale e la variazione dello stock di debito pubblico in rapporto al PIL. I dati sono ag- giornati con frequenza mensile o trimestrale sulla base dell’ultima release disponibile sul database di Eurostat. 3
gennaio 2018 INDICE I. ENTRATE TRIBUTARIE: ANALISI PER PAESE II.1 Totale entrate tributarie II.2 Entrate IVA II.3 Francia II.4 Germania II.5 Irlanda II.6 Italia II.7 Portogallo II.8 Regno Unito II.9 Spagna II. FOCUS SULLA POLITICA FISCALE NEI PAESI UE II.1 Indicatori di pressione fiscale II.2 La legge di revisione per il 2017 (loi de finances rectificative pour 2017) e la legge di bilancio per il 2018 in Francia III. INDICATORI MACROECONOMICI INTERNAZIONALI 4
gennaio 2018 ELENCO DELLE FONTI Indicatori macroeconomici Eurostat, Database, Quarterly national accounts Analisi tematica OECD, Revenue Statistics 2017, Tax revenue trends in the OECD Analisi del gettito Eurostat, Economic analysis of taxation, Taxation Trends in the European Union Analisi per Paese Ministère de l'Action et des Comptes publics, Documentation budgétaire Bundesministerium der Finanzen, Monatsbericht An Roinn Airgeadais, Finance Department, Exchequer Returns Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento delle Finanze, Entrate tributarie Ministério das Finanças e da Administraçào Pùblica, Direção-Geral do Orçamento, Execução Orçamental HM Treasury, Office for National Statistics, Public sector finances Administración General del Estado, Agenzia Tributaria, Recaudación tributaria 5
gennaio 2018 I. ENTRATE TRIBUTARIE: ANALISI PER PAESE I.1 Totale entrate tributarie Nel primo mese del 2018 l’andamento delle entrate tributarie conferma la marcata variabilità tra i Paesi già osservata nel corso del 2017. Cresce a ritmi sostenuti il gettito tributario della Spagna (+33,4%), confermando il trend positivo iniziato nell’ultimo trimestre del 2016. Per l’Irlanda si consolida la crescita delle entra- Totale Entrate tributarie - in miliardi di euro te tributarie (+5,2%) che mostra un tasso tenden- gennaio 2017 gennaio 2018 ziale di variazione in linea con la media del 2017. Spagna Anche il Regno Unito registra un aumento del Regno Unito gettito tributario (+0,9%), sebbene a un ritmo Portogallo inferiore a quello dell’anno scorso. Italia Irlanda In Italia il gettito tributario cresce dell’1,2%, Germania proseguendo il trend positivo osservato da gen- Francia naio 2015. 0 10 20 30 40 50 60 70 Positiva risulta la dinamica del gettito tributario Migliaia della Francia che registra a gennaio un aumento tendenziale del 2,8%. Entrate tributarie - variazione tendenziale % In Portogallo, il gettito segna a gennaio un marcato incremento tendenziale (+8,7%), supe- Spagna 33,4% rando il tasso di crescita medio dell’ultimo seme- Portogallo 8,7% stre del 2017. Irlanda 5,2% Francia 2,8% Infine, la Germania continua a mostrare una Germania 2,8% dinamica favorevole delle entrate (+2,8%), che Italia 1,2% crescono a un ritmo più contenuto rispetto allo Regno Unito 0,9% scorso anno. 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 6
gennaio 2018 I.2 Entrate IVA Il gettito IVA nel mese di gennaio 2018 fa registrare: una crescita sostenuta per il Portogallo (+7,3%) e l’Irlanda (+5,7%); un incremento per la Germania (+1,6%), il Regno Unito (+1,4%), la Francia (+0,4%) e la Spa- gna; Entrate IVA - in miliardi di euro una flessione per l’Italia (-3,9%). gennaio 2017 gennaio 2018 Analogamente agli andamenti registrati per il to- Spagna tale del gettito tributario, forti disomogeneità tra i Regno Unito vari Paesi si osservano anche in relazione all’anda- Portogallo mento dell’IVA: la forbice tra i tassi di variazione ne- Italia gativi registrati in Italia (-3,9%) e quelli di variazione Irlanda positiva osservati in Portogallo (+7,3%) è pari a Germania 11,2 p.p.. Francia In particolare, il Portogallo (+7,3%) mostra i tassi 0 5 10 15 20 25 Migliaia di crescita maggiore, superando il risultato già posi- Entrate IVA - variazione tendenziale % tivo osservato nel 2017. In aumento anche le entrate IVA della Francia Spagna (+0,4%), Germania (+1,6%), Irlanda (+5,7%) e Re- Portogallo 7,3% gno Unito (+1,4%), seppure i tassi di crescita siano Irlanda 5,7% più contenuti rispetto alla media dello scorso anno. Germania 1,6% L’Italia (-3,9%) mostra per la prima volta una fles- Regno Unito 1,4% sione tendenziale dopo ben trentatré mesi di co- Francia 0,4% stanti variazioni positive. -3,9% Italia -5,0% 0,0% 5,0% 10,0% I.3 Francia Le entrate tributarie di gennaio 2018, al netto dei Entrate tributarie, Francia - in mln di euro rimborsi e degli sgravi fiscali, mostrano un aumento di circa 700 milioni di euro rispetto allo stesso pe- consuntivo 2017 preconsuntivo 2018 riodo dell’anno scorso (+2,8%). Su tale risultato in- fluisce l’andamento negativo delle entrate derivanti 17.128 IVA dall’imposta sui redditi da lavoro (-1,8%). Positivo 17.199 invece il risultato sia delle imposte sulle società (+70,9%) sia dell’IVA (+0,4%). Tra le imposte indi- TOT entrate tributarie 24.539 rette è aumentato il gettito dell’accisa sui consumi 25.221 dei prodotti energetici di un importo pari a circa 880 milioni di euro, rispetto al dato osservato nel 0 10000 20000 30000 mese di gennaio 2017. 7
gennaio 2018 I.4 Germania In Germania, si registra un incremento delle en- Entrate tributarie, Germania - in mln di euro trate tributarie (al netto delle imposte locali) del 2,8%, rispetto allo stesso mese dello scorso anno. consuntivo 2017 preconsuntivo 2018 Questo risultato riflette l’andamento positivo dell’imposta sui salari (+5,3%), dell’imposta sulle 18.771 IVA società e dell’imposta sul valore aggiunto (+1,6%). 19.073 Positiva anche la variazione del gettito derivante da altre imposte indirette come l’imposta sull’energia TOT entrate tributarie 46.576 elettrica (+11,3%) e l’accisa sui prodotti alcolici 47.874 (+3,4%). In flessione, al contrario, il gettito dell’im- posta sulle assicurazioni (-38,8%), dell’imposta sul 0 20000 40000 60000 tabacco (-23%) e dell’imposta sui motoveicoli (+2,5%). I.5 Irlanda Nel mese di gennaio le entrate tributarie aumen- Entrate tributarie, Irlanda - in mln di euro tano del 5,2% rispetto allo stesso mese del 2017, consuntivo 2017 preconsuntivo 2018 per effetto dell’andamento positivo del gettito deri- vante sia dalle imposte sui redditi delle persone fisi- che (+6,6%) sia dall’imposta sul valore aggiunto 2.313 IVA (+5,7%). E’ in flessione, al contrario il gettito 2.445 dell'imposta sulle società (-60,9%). Tra le altre im- poste indirette, le accise mostrano un aumento del TOT entrate tributarie 4.769 2,3%; positivo anche l’andamento dell’imposta di 5.019 bollo (+47,3%). 0 2000 4000 6000 I.6 Italia A gennaio si registra un incremento tendenziale Entrate tributarie, Italia - in mln di euro del gettito (+1,2%), per effetto dell’aumento delle consuntivo 2017 preconsuntivo 2018 imposte dirette (+2%). Mostra una lieve diminuzio- ne, al contrario, il gettito delle imposte indirette (- 0,7%). In particolare, si segnala l’incremento del 5.634 IVA gettito dell’imposta sulle persone fisiche (+2,7%) e 5.415 dell’imposta sulle società (+32,3%). Si riduce il get- tito dell’IVA (-3,9%). Tra le altre imposte indirette si TOT entrate tributarie 35.185 registra un incremento dell’imposta di bollo 35.592 (+2,1%). Mostra un andamento negativo il gettito dell’accisa sui prodotti energetici (-6,7%) e sull’e- 0 10000 20000 30000 40000 nergia elettrica (-2,3%) e dell’imposta sul consumo dei tabacchi (-0,4%). 8
gennaio 2018 I.7 Portogallo Il gettito tributario segna un incremento dell’8,7%, Entrate tributarie, Portogallo - in mln di euro per effetto dell’andamento positivo osservato sia per consuntivo 2017 preconsuntivo 2018 l’imposta sui redditi delle persone fisiche (+8,4%) sia per l’imposta sui redditi delle società e per il gettito IVA (+7,3%). Positivo anche il risultato delle altre im- 969 IVA poste indirette come le accise sui prodotti alcolici 1.040 (+6,6%), sul tabacco (+23,9%) e sui prodotti petroli- TOT entrate feri ed energetici (+0,9%). Negativo, al contrario, tributarie 2.682 l’andamento delle entrate derivanti dall’imposta di 2.914 bollo (-1,8%) e dell’imposta sui veicoli (-5,2%). 0 1000 2000 3000 4000 I.8 Regno Unito Nel mese di gennaio 2018, le entrate tributarie se- Entrate tributarie, Regno Unito - in mln di sterline gnano una variazione positiva rispetto allo stesso me- consuntivo 2017 preconsuntivo 2018 se dello scorso anno (+0,9%), confermando il trend osservato negli ultimi due anni. Tale risultato riflette l’andamento positivo del gettito delle imposte indi- 11.746 IVA rette (+3,3%); mentre è negativo il risultato delle im- 11.907 poste dirette (-0,3%). In particolare si segnala l’incre- mento del gettito dell’imposta sul valore aggiunto TOT entrate tributarie 58.494 (+1,4%) e la lieve variazione negativa del gettito delle 59.049 imposte sul reddito e sul patrimonio (-0,3%). 0 20000 40000 60000 80000 I.9 Spagna Le entrate tributarie mostrano un incremento ten- Entrate tributarie, Spagna - in mln di euro denziale complessivo pari al 33,4%, dovuto principal- consuntivo 2017 preconsuntivo 2018 mente alla crescita del gettito delle imposte indirette che compensa la diminuzione del gettito delle impo- ste dirette (-2,1%). In particolare si osserva una cre- 37 IVA scita sostenuta per l’imposta sulle persone fisiche 3.533 (+4,9%) e una flessione molto significativa per l’im- posta sulle società (-23,6%). Fortemente positivo il TOT entrate tributarie 9.443 risultato dell’IVA. Tra le altre imposte indirette si regi- 12.594 stra un incremento del gettito delle imposte sugli idrocarburi (+2%) e delle accise sui prodotti alcolici 0 5000 10000 15000 (+10,2%) e sulla birra (+32%). Mostra invece una va- riazione negativa il gettito delle imposte speciali sul tabacco (-33,3%). 9
gennaio 2018 II. FOCUS SULLA POLITICA FISCALE NEI PAESI UE II.1 Indicatori di pressione fiscale In questo paragrafo viene presentata un’analisi comparativa del livello della pressione fiscale os- servato nel 2016 nei Paesi oggetto di analisi. I dati utilizzati sono di fonte OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e l’analisi prende spunto dall’ultimo rapporto pub- blicato a novembre scorso, “Revenue Statistics 2017 - Tax revenue trends in the OECD”, che racco- glie i dati sulle entrate fiscali dei Paesi OCSE, nel periodo 1965-2015. Dati provvisori sono disponi- bili anche per il 2016 per la maggior parte dei paesi. L’indicatore di pressione fiscale (Tax-to-GDP ratio) è costruito come rapporto tra la somma di imposte dirette, imposte indirette, imposte in c/capitale, contributi sociali1 (al numeratore) e il Pro- dotto interno lordo del periodo di riferimento (al denominatore). Il tax-to-GDP ratio è un indicatore utile per confrontare l’andamento tendenziale delle entrate tributarie e contributive nei vari paesi in rapporto al GDP e le sue oscillazioni riflettono variazioni del numeratore o del denominatore. L’analisi che segue considera esclusivamente i Paesi oggetto di esame nel presente bollettino (Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna), confrontando i livelli di pres- sione fiscale osservati per ciascun paese con il valore medio dei paesi dell’OCSE, laddove disponi- bile. La Fig. 1 documenta l’evoluzione della pressione fiscale nei vari paesi, nel periodo 1965-2016. 1 In Revenue Statistics 2017 le imposte sono definite come pagamenti verso le amministrazioni pubbliche obbligatori e senza controprestazione. L’assenza di controprestazione sta a significare che i benefici forniti dal governo non sono normalmente proporzionati al pagamento delle imposte. La classificazione OCSE ricomprende le seguenti voci d’imposta: Income and profits (voce 1000); Compulsory social security contributions paid to general government, which are treated as taxes (voce 2000); Payroll and workforce (voce 3000); Property (voce 4000); Goods and services (voce 5000); Other (voce 6000). 10
gennaio 2018 Fig. 1 Pressione fiscale, serie 1965-2016 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 1984 2003 2010 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2011 2012 2013 2014 2015 2016 OECD - Average Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK Fonte: Elaborazione su dati OCSE, Revenue Statistics 2017 Emergono dinamiche differenti sia in relazione al confronto dei livelli tra Paesi sia rispetto all’e- voluzione temporale dell’indicatore. Distinguendo la fase temporale prima e dopo la crisi finanziaria del 2008, si segnala nel dettaglio che: nel primo periodo, 1965-2007, la pressione fiscale media dei paesi dell’OCSE mostra un trend crescente. Questa dinamica è influenzata dalle variazioni positive nei livelli dell’indica- tore osservati per Spagna, Francia, Italia e Portogallo. Per Irlanda e Regno Unito, invece, l’an- damento dell’indicatore presenta oscillazioni. In media sostanzialmente stabile, infine, il livel- lo della pressione fiscale registrato per la Germania. nel secondo periodo, 2008 e 2009, la dinamica della pressione fiscale è influenzata dal break osservato nel 2008 e 2009, anni caratterizzati dall’esplosione della crisi finanziaria, che ha de- terminato in quasi tutti i Paesi una flessione dei tax-to-GDP ratios, per effetto principalmente della riduzione del GDP. negli anni successivi alla crisi 2009-2016, la dinamica procede lungo un percorso di graduale risalita della pressione fiscale. Costituiscono una evidente eccezione, seppure con motivazioni differenti, l’Irlanda e l’Italia che nell’ultimo triennio evidenziano un trend decrescente dell’in- dicatore. Nel caso dell’Irlanda, l’andamento riflette la marcata crescita del PIL, al denominato- re del tax-to-GDP ratio. Per l’Italia, la diminuzione della pressione fiscale è invece legata, in particolare, alle politiche di riduzione del cuneo fiscale per le persone fisiche e le imprese avviate dal 2014 (che influenzano il numeratore del rapporto) e alla fase di graduale ripresa economica (che si riflette sul denominatore del rapporto). Nel complesso si è registrata una crescita delle entrate fiscali più lenta rispetto a quella del PIL, determinando una riduzione del tax-to-GDP ratio. 11
gennaio 2018 Si giunge alla medesima conclusione osservando la Fig. 2 che mostra da un lato la variazione complessiva della pressione fiscale dal 2013 al 2016 e dall’altro lato il peso su tale variazione attri- buibile unicamente all’ultimo anno (ossia la variazione 2016 sul 2015). Fig. 2 Pressione fiscale - Variazione tendenziale % 2,0 1,0 0,0 Portugal Italy France Spain Ireland OECD - Average Germany UK -1,0 -2,0 -3,0 -4,0 2016/2015 -5,0 2016/2013 -6,0 Fonte: Elaborazione su dati OCSE, Revenue Statistics 2017 Nell’ultimo triennio 2013-2016 si osserva, in media, un aumento della pressione fiscale nei pae- si dell’OCSE (+0,7%). Nei singoli paesi, si rilevano le seguenti dinamiche: un aumento della pressione fiscale in Spagna (+0,4%), Portogallo (+0,3%), Germania (+0,8%) e Regno Unito (+0,6%); un’invarianza dell’indicatore in Francia (+0,0%); una riduzione della pressione fiscale sia per l’Italia (-1,2%) sia per l’Irlanda (-5,1%). Nell’ultimo anno (2016/2015), rimane positiva la variazione tendenziale media dell’indicatore per l’insieme dei paesi dell’OCSE (+0,3%). Dall’analisi per paese risulta invece: un lieve aumento della pressione fiscale della Francia (+0,1%), della Germania (+0,5%), del Re- gno Unito (+0,7%); una riduzione tendenziale dell’indicatore dell’Italia (-0,4%), dell’Irlanda (-0,1%), della Spagna (- 0,3%) e del Portogallo (-0,2%). 12
gennaio 2018 Con riferimento all’ultimo anno di osservazione, un esercizio interessante è quello di ana- lizzare separatamente l’andamento del numeratore e del denominatore dell’indice della pressione fiscale. In particolare, la Fig. 3 mostra per ogni Paese la variazione tendenziale (2016/2015) delle entrate e del PIL. Fig. 3 Entrate fiscali e PIL - Variazione % 2015-16 - Valori nominali GDP Tax revenues 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 France Italy Portugal Spain Ireland Germany UK Fonte: Elaborazione su dati OCSE, Revenue Statistics 2017 Nella parte sinistra del grafico evidenziata in grigio [Fig. 3] si collocano i Paesi che hanno speri- mentato nell’ultimo anno una riduzione della pressione fiscale. Tra questi, la Spagna e l’Italia so- no quelli che mostrano il differenziale maggiore tra i tassi di crescita delle entrate e del PIL (circa l’1%): nel 2016, a fronte della crescita del PIL, si è registrata una crescita delle entrate meno che proporzionale. Tra i Paesi, invece, che hanno registrato un aumento della pressione fiscale, collocati nella par- te destra del grafico, il Regno Unito è quello con il differenziale più basso tra i tassi di crescita di entrate e PIL (-2,2%), evidenziando una crescita tendenziale delle entrate più che proporzionale rispetto alla crescita dell’intera economia. La Fig. 4 propone gli andamenti della pressione fiscale dal 2000 al 2016 per ciascuno dei Paesi osservati, evidenziando in particolare gli effetti della crisi economica, nel periodo 2008-2013. 13
gennaio 2018 Fig. 4 Serie storia dell’indicatore di pressione fiscale, 2000-2016 Pressione fiscale 2000-2016, OECD-average Pressione fiscale 2000-2016, Germania 34,5 34,3 38 37,6 33,9 34,0 37,1 33,9 34 36,8 36,8 33,6 33,7 33,6 37 36,4 33,4 33,5 36,2 33,3 36,1 33,5 33,2 33,1 35,7 33,0 33,0 36 35,4 32,8 33 35,0 34,9 35,0 32,5 35 34,6 34,5 34,4 32,3 32,5 33,9 33,9 34 32 31,5 33 31 32 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Pressione fiscale 2000-2016, Irlanda Pressione fiscale 2000-2016, Spagna 33 38 36,4 30,8 30,8 35,9 30,4 31 36 35,1 29,4 28,9 34,1 28,6 28,4 28,5 33,7 33,8 33,5 29 28,2 34 33,2 33,2 33,1 33,1 27,9 32,8 27,3 27,3 27,5 27,0 27,3 32,1 32,2 27 32 31,2 31,2 29,7 25 30 23,1 23,0 23 28 21 26 2000 2001 2008 2009 2010 2011 2012 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2013 2014 2015 2016 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Pressione fiscale 2000-2016, Francia Pressione fiscale 2000-2016, Italia 46 45,2 45,3 45,2 45,3 45 43,9 44,1 43,5 43,3 45 44,3 44 42,9 43 42,1 41,9 41,9 44 43,2 41,7 41,7 43,1 43,1 42 42,7 42,8 43 42,4 42,2 41 40,6 40,3 40,6 42,1 42,0 42,2 42,0 40,1 39,8 42 41,3 40 39,3 39,1 39 41 38 40 37 39 36 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Pressione fiscale 2000-2016, Portogallo Pressione fiscale 2000-2016, Regno Unito 34,6 34,4 35 34,1 34,3 34 33,5 34 33,5 33,2 33,2 33,1 33,2 33 32,3 32,8 32,9 31,8 31,7 31,8 33 32,6 32,6 32,8 32,6 32,5 32 31,1 31,2 31,3 31,3 32,5 30,8 30,8 32,5 32,2 31 30,2 30,4 29,9 31,8 32 31,6 30 31,5 29 31,5 28 31 27 30,5 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2005 2006 2007 2008 2009 2016 2000 2001 2002 2003 2004 2010 2011 2012 2013 2014 2015 14
gennaio 2018 II.2 La legge di revisione per il 2017 (loi de finances rectificative pour 2017) e la legge di bilancio per il 2018 in Francia2 Nel mese di dicembre il Parlamento francese ha approvato la legge di Bilancio per il 2018 e la legge di revisione del Bilancio 2017, la prima programmatica volta a ridurre la pressione fiscale per le imprese e per le persone fisiche, a sostenere le imprese e l’occupazione; la seconda finalizzata a una correzione dei saldi dell’anno in corso. Le misure fiscali previste possono essere suddivise in tre macro-gruppi: a) misure a favore di individui e famiglie; b) misure a favore di imprese e occupazione; c) misure per la tutela dell’ambiente. MISURE FISCALI A FAVORE DI INDIVIDUI E FAMIGLIE 1. Riduzione della tassa sull’abitazione (taxe d’habitation) A decorrere dal 1° gennaio l’imposta che il contribuente è tenuto a pagare sull’abitazione princi- pale sarà progressivamente ridotta, nell'arco di tre anni (il 30% nel 2018, il 65% nel 2019 e il 100% nel 2020). Della misura beneficerà l’80% dei contribuenti e sarà articolata in base al reddito impo- nibile. Principalmente, la riduzione fiscale riguarderà i nuclei familiari con un solo componente e con reddito lordo annuale inferiore a €27.000, quelli con due componenti e con reddito lordo an- nuale inferiore a €43.000, infine le coppie con figli a carico con reddito lordo annuale inferiore a €49.000. 2. Abolizione dell’imposta di solidarietà sulla ricchezza (Impôt de Solidarité sur la Fortune) e introduzione dell’imposta sulla ricchezza immobiliare (Impôt sur la fortune immobilière) Dal 2018, l’imposta sulla ricchezza immobiliare (IFI) sostituirà l’imposta di solidarietà sulla ric- chezza, ovvero saranno tassati esclusivamente i beni immobiliari, e non la ricchezza derivante dagli investimenti finanziari, dai risparmi e dalla ricchezza mobiliare. MISURE FISCALI PER SOSTENERE LE IMPRESE E L’OCCUPAZIONE 1. Diminuzione dell'imposta sulle società La legge di Bilancio prevede una graduale riduzione dell'aliquota dell'imposta sui redditi da ca- pitale dal 33% al 25% tra il 2018 al 2022. Resta in vigore l'aliquota ridotta al 15% applicata ai profitti che non superano la soglia di 38.120 euro a favore delle PMI con un fatturato inferiore a 7,63 milioni di euro. 2 Legge n° 2017-1837 del 30 dicembre 2017 e Legge n° 2017-1640 del 1° dicembre 2017. 15
gennaio 2018 Tab. 1 Imposta sulle società, aliquote legali Anno Aliquota 2018 28% per redditi fino a EUR 500.000 33,33% per redditi oltre EUR 500.000 2019 28% per redditi fino a EUR 500.000 31% per redditi oltre EUR 500.000 2020 28% 2021 26,5% 2022 25% 2. Istituzione del prelievo unico forfettario sui redditi da capitale Dal 1° gennaio 2018 è stato introdotto un prelievo forfettario unico (PFU) del 30% per semplifi- care il sistema impositivo sui redditi da capitale mobiliare (interessi, dividendi) e plusvalenze. Nel regime preesistente questa tipologia di redditi confluiva nella base imponibile dell’imposta pro- gressiva sui redditi (I.R.). Ai contribuenti minori è consentito optare per il regime impositivo sul reddito a loro più favorevole. I prodotti di risparmio più diffusi (livret A et livrets réglementés) reste- ranno esenti da tassazione. Il regime attuale sarà mantenuto per i contratti di assicurazione sulla vita inferiori a € 150.000, oltre a PEA e PEA-PME3. 3. Esonero dal pagamento della CFE4 per le micro-imprese A partire dal 2019 i lavoratori autonomi con fatturato inferiore a 5.000 euro, saranno esentati dal pagamento dell’imposta locale “cotisation foncière des entreprises” a carico delle imprese. Le impre- se che operano nel settore della vendita di beni e servizi saranno considerate “micro” e quindi sot- toposte alla specifica normativa, a condizione che il fatturato non superi i 170.000 euro (o 70.000 euro se l’impresa offre servizi). 4. Sostituzione del credito d’imposta per la competitività e l'occupazione (CICE)5 con una riduzione dei contributi sociali Il CICE, introdotto per ridurre il costo del lavoro, è calcolato in percentuale del totale dei salari pagati in un anno ai dipendenti che guadagnano meno di 2,5 volte il salario minimo. Dal 1° gen- naio 2018 il credito d’imposta è diminuito dal 7% al 6%, ma sarà abolito nel 2019 e sostituito da una riduzione dei contributi sociali versati dal datore di lavoro per finanziare il sistema di sicurezza sociale. La misura fiscale genererà un credito nei confronti dello Stato che potrà essere portato in compensazione del debito fiscale o rimborsato dopo tre anni. 3 Plan d’Epargne en Actions – Petites et Moyennes Entreprises (PEA-PME) sono piani individuali di risparmio nascono nel 2014 e sono il proseguimento naturale dei PEA, lanciati nel lontano 1992. 4 La cotisation foncière des entreprises (CFE) è un’imposta locale istituita in Francia dalla legge finanziaria per il 2010. Sostituisce, con il contributo sul valore aggiunto delle imprese (CVAE), la tassa professionale e il contributo minimo della tassa professionale (imposta addizionale che era di competenza dello Stato). CFE e CVAE costituiscono insieme il contributo economico territoriale (CET), con un limite del 3% del valore aggiunto delle società. Gli imprenditori autonomi sono soggetti al CFE dal secondo anno di attività. 5 Il crédit d'impôt pour la compétitivité et l'emploi (CICE) è una misura fiscale introdotta dal 2013, con l'obiettivo di ridurre il costo del lavoro delle imprese nazionali rispetto alle società straniere. 16
gennaio 2018 5. Contributo “eccezionale” a carico delle grandi imprese (LOI n° 2017-1640) La recente eliminazione della sovraimposta del 3% sui dividendi distribuiti, dichiarata incostitu- zionale dal Consiglio Costituzionale francese il 6 ottobre 2017, ha determinato una perdita di getti- to significativa nel bilancio 2017. Per assicurare il rispetto dei saldi definiti in sede UE, quindi, è sta- ta introdotta una sovrattassa temporanea sull’imposta societaria, che si applicherà nei successivi due anni fiscali e sarà articolata in due componenti: • un contributo del 15% (cosiddetto contributo "eccezionale"), per le società che abbiano un reddito superiore a 1 miliardo di euro; • un contributo addizionale del 15% (cosiddetto contributo "addizionale"), per le società che ab- biano un reddito superiore a 3 miliardi di euro. MISURE FISCALI PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE 1. Allineamento della tassazione per il gasolio e la benzina Alcune misure della legge di Bilancio si propongono l’obiettivo di allineare le tariffe (TICPE - taxe intérieure de consommation sur les produits énergétiques) applicate ai prodotti energetici (diesel e benzina) entro il 2021. L’articolo 16 prevede in particolare nuove modalità di tassazione del gasolio e della benzina. La tariffa della tassa nazionale sul consumo di prodotti energetici (TICPE) applica- bile al gasolio, di conseguenza, aumenterà di 2,60 centesimi l'anno, per quattro anni, a partire dal 2018. 2. Inasprimento della tassa "bonus-malus" sulle emissioni inquinanti degli scarichi delle automobili In Francia, i proprietari di veicoli pagano una tassa anti-inquinamento sulla base di un sistema “bonus-malus” fondato sulle emissioni di anidride carbonica delle autovetture. L'attuale soglia mi- nima sarà ulteriormente ridotta a 120 grammi di CO2 al chilometro, con una tabella progressiva che oscilla dai 50 euro ai 10.500 euro all'anno per i mezzi più inquinanti che emettono oltre 185 grammi di CO2 al chilometro. I soggetti che acquistano veicoli poco inquinanti (ad es. i veicoli elet- trici a due o tre ruote, o veicoli a bassa emissione di CO2) beneficeranno di un contributo detratto direttamente nella fattura d’acquisto. 17
gennaio 2018 III. INDICATORI MACROECONOMICI INTERNAZIONALI Al fine di presentare un quadro economico di riferimento per ciascuno dei Paesi considerati, in questo paragrafo viene presentato l’andamento tendenziale di alcune variabili tra cui il PIL, il tasso di inflazione, il tasso di disoccupazione, il livello dei consumi finali e della spesa pubblica, l’anda- mento della produzione industriale e la variazione dello stock di debito pubblico commisurato al PIL. I dati sono aggiornati all’ultima release disponibile sul database di Eurostat con diffusione mensile o trimestrale. La serie del PIL è costruita su base trimestrale in termini di variazione tendenziale del PIL nomi- nale. Per ogni Paese viene calcolato anche il tasso di variazione congiunturale annualizzato che in- dica il contributo di ciascun trimestre sull’andamento tendenziale. IL confronto tra i Paesi è effettuato sulla base dell’andamento degli indicatori macroeconomici più rilevanti. In particolare: -per il tasso di inflazione si considera il tasso annuale di variazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP, Harmonised Indices of Consumer Prices). I dati sono aggiornati mensil- mente. - il tasso di disoccupazione è espresso in percentuale della popolazione attiva. I dati sono de- stagionalizzati e non corretti per gli effetti di calendario. L’aggiornamento è su base mensile. - la dinamica dei consumi è calcolata utilizzando i tassi di variazione tendenziale della spesa per consumi finali delle famiglie. I dati non sono né destagionalizzati né corretti per gli effetti di calen- dario e la variazione è calcolata su base trimestrale. - il tasso di variazione della produzione industriale è calcolato su base mensile ed esprime la variazione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. I dati sono corretti per gli effetti di calendario e non destagionalizzati. Le attività considerate per il calcolo dell’indice (secondo la clas- sificazione delle attività economiche Ateco 2007) sono: l’attività estrattiva (B), le attività manifattu- riere (C) e l’attività di fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (D). - la spesa pubblica e lo stock di debito pubblico sono espresse in percentuale del PIL. I dati sulla spesa pubblica non sono né destagionalizzati né corretti per gli effetti di calendario e hanno una frequenza di aggiornamento su base trimestrale. I dati sul debito pubblico, invece, sono ag- giornati annualmente e si riferiscono al debito lordo consolidato della pubblica amministrazione nei paesi oggetto di analisi. 18
gennaio 2018 PIL - tasso di crescita %, EU28 PIL - tasso di crescita %, Germania ∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale ∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale 3,5 4 3 3,5 3 2,5 2,5 2 2 1,5 1,5 1 1 0,5 0,5 0 2014Q3 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2017Q1 2017Q3 2014Q2 2014Q4 2015Q1 2015Q3 2016Q1 2016Q3 2016Q4 2017Q2 2017Q4 -0,5 0 -1 2014Q3 2015Q1 2015Q3 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q3 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2016Q1 2016Q3 2017Q1 2017Q4 PIL - tasso di crescita %, Irlanda PIL - tasso di crescita %, Spagna ∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale ∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale 140 5 120 4,5 4 100 3,5 80 3 60 2,5 2 40 1,5 20 1 0 0,5 0 2014Q3 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q3 2017Q1 2017Q3 2014Q2 2015Q1 2015Q3 2016Q1 2016Q4 2017Q2 2017Q4 -20 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2016Q1 2016Q3 2017Q1 2017Q4 2014Q3 2015Q1 2015Q3 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q3 PIL - tasso di crescita %, Francia PIL - tasso di crescita %, Italia ∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale ∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale 3 2,5 2,5 2 2 1,5 1,5 1 1 0,5 0,5 0 0 2014Q3 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2017Q1 2017Q3 2014Q2 2014Q4 2015Q1 2015Q3 2016Q1 2016Q3 2016Q4 2017Q2 2017Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q1 2015Q3 2016Q1 2016Q3 2016Q4 2017Q2 2017Q4 2014Q3 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2017Q1 2017Q3 -0,5 -0,5 PIL - tasso di crescita %, Portogallo PIL - tasso di crescita %, Regno Unito ∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale ∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale 4 4 3,5 3,5 3 3 2,5 2,5 2 2 1,5 1,5 1 1 0,5 0,5 0 0 2014Q3 2015Q1 2015Q3 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q3 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2016Q1 2016Q3 2017Q1 2017Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2016Q1 2016Q3 2017Q1 2017Q4 2014Q3 2015Q1 2015Q3 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q3 19
gennaio 2018 Tasso di Inflazione - HICP variazione Tasso di Disoccupazione - % della tendenziale % , 2018 popolazione attiva, 2017 UK 3 UK 4,2 Portugal 1,1 Portugal 8 Italy 1,2 Italy 10,9 France 1,5 France 9 Spain 0,7 Spain 16,4 Ireland 0,3 Ireland 6,3 Germany 1,4 Germany 3,6 EU28 1,6 EU28 7,2 Consumi - tasso variazione tendenziale %, Produzione industriale - tasso variazione 2017 tendenziale %, 2017 UK 1,5 UK 0,7 Portugal 3,4 Portugal 0,6 Italy 4,9 Italy 1,5 France 4,6 France 1,9 Spain 6,5 Spain 2,8 Ireland 3,8 Ireland 2,7 Germany 6,8 Germany 2,3 EU28 4,8 Spesa pubblica - % del PIL, 2017 Debito pubblico - % del PIL, 2016 UK 40,7 UK 88,3 Portugal 44,3 Portugal 130,1 Italy 46,2 Italy 132 France 56,6 France 96,5 Spain 37,2 Spain 99 Ireland 24,6 Ireland 72,8 Germany 41,9 Germany 68,1 EU28 44,3 EU28 83,2 20
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