EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi

Pagina creata da Giacomo Spina
 
CONTINUA A LEGGERE
EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi
 
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 EMISSIONI 
  
 INQUINANTI 
   
  
 
  
 
   
  
EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
Premessa
Per maggiore chiarezza si ricorda che all’interno del presento documento si
utilizzeranno le seguenti Unità di misura e fattori di conversione energetici:

 1 kWh 860 kcal

 1 kWh 3600 kJ

 1 kcal 0,001163 kWh

 1 kcal 4,1868 kJ

 1 kJ 0,0002778 kWh

 1 kJ 0,2388 kcal

 1 tonnellata di petrolio 41,8680 GJ 1 tep
 1 tonnellata di petrolio 10.000.000 kcal 1 tep
 1 tonnellata di petrolio 11,6279 MWh 1 tep

 1 kJ 0,238846 kcal 0,00000002 tep
 1 MJ 238,8 kcal 0,00002388 tep
 1 GJ 238.846 kcal 0,02388460 tep

 1 kWh 860 kcal 0,000086 tep
 1 MWh 860.000 kcal 0,086 tep
 1 GWh 860.000.000 kcal 86 tep

2 
  
EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 POTERE CALORIFERO INFERIORE CONVENZIONALE DEL GREGGIO E DEI
 PRINCIPALI PRODOTTI PETROLIFERI

 kcal/kg kWh/kg
 Petrolio greggio
 10.000 11,6279

 G.P.L.
 11.000 12,7906

 Benzina
 10.500 12,2093

 Gasolio
 10.200 11,8604

 Olio combustibile
 9.800 11,3953

 Gas naturale
 (Metano) 9.200 10,6976

 Carbon fossile
 7.400 8,6046

3 
  
EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
Emissioni CO2
L'anidride carbonica è un gas che si forma nei processi di combustione, dall'unione del carbonio
contenuto nei combustibili con 2 atomi di ossigeno presenti nell'aria (la formula chimica è CO2).

La produzione in eccesso di anidride carbonica comporta dei danni ambientali in quanto mette in
pericolo l'esistenza dell'Ozono, uno strato gassoso presente nell'atmosfera che protegge la terra
dall'azione nociva dei raggi ultravioletti UV-C provenienti dal sole.

Un altro effetto della presenza in eccesso di anidride carbonica è il surriscaldamento climatico (in
inglese, "global warming"): durante il giorno la superficie terrestre accumula il calore irraggiato dal
sole. Nelle ore notturne il calore viene disperso nello spazio. L'eccessiva concentrazione di anidride
nell'aria forma invece, una sorta di cappa che impedisce l'espulsione del calore assorbito dalla
terra nelle ore diurne. Le emissioni di CO2 (produzione di anidride carbonica) in eccesso sono una
conseguenza dell'attività industriale tipica dei paesi sviluppati: per produrre energia le industrie
ricorrono alla combustione dei combustibili fossili (carbone, petrolio).

Anche la deforestazione incontrollata è pericolosa per il nostro ecosistema in quanto gli alberi
assorbono anidride carbonica e rilasciano nell'atmosfera ossigeno.

Tutti noi produciamo anidride carbonica, sia attraverso la nostra respirazione (quantità ininfluente e
non dannosa per l'ambiente) sia attraverso i nostri consumi quotidiani:

 • Tenere una lampadina accesa per 4 ore produce 0,2 kg di CO2.
 • Fare una doccia significa espellere nell'aria 1 kg di CO2
 • Fare un lavaggio in lavastoviglie equivale a farsi una doccia, 1 kg di CO2 nell'aria
 • Tenere un freezer in attività significa generare 40 gr di CO2 all'ora.
 • Percorrere 10 km con un'auto a benzina (13 km con 1 litro) equivale ad emettere 2 kg di CO2.
 • Riscaldare un appartamento di 60 m2 contribuisce ad emissioni pari a 20 kg di CO2 al giorno.

Per questo motivo tutti noi siamo chiamati a responsabilizzare i nostri consumi evitando sprechi,
perché così facendo eviteremo di inquinare l'ambiente attraverso le emissioni di anidride carbonica.

Nel primo semestre del 2016 le emissioni di CO2 in Italia sono calate dell’1,4% a seguito di
un minore ricorso ai combustibili fossili da parte dell’industria elettrica. A rivelarlo è
l’ENEA nella sua ultima analisi trimestrale del sistema energetico italiano.

I dati del primo semestre del 2016 evidenziano un calo del 6% nelle emissioni della
generazione elettrica. Nella prima parte dell’anno il ricorso alle fonti fossili del settore è
diminuito di ben il 20%.

4 
  
EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
E’ noto che la produzione di un kWh elettrico può essere fatta utilizzando
diverse fonti d’energia. Ogni fonte può essere caratterizzata da un fattore che
indica quanti kg di CO2 vengono immessi nell’atmosfera per produrre 1 kWh
elettrico (questi fattori hanno delle variazioni che dipendono dalla specifica
fonte di energia, dall’efficienza della singola centrale e da quella della rete di
distribuzione).

In funzione della tipologia di centrale elettrica, le diverse fonti d’energia sono:

 • Centrali termoelettriche: petrolio, gas naturale, carbone, rifiuti urbani
 biomassa,
 • Centrali nucleari: uranio arricchito.
 • Centrali idroelettriche: dislivelli d’acqua
 • Centrali geotermiche:. calore della terra
 • Centrali eoliche: vento
 • Centrali fotovoltaiche e solare termico: sole

Ogni nazione possiede un mix di centrali elettriche che utilizzano diverse fonti
d’energia, quindi il valore dei kg CO2/kWh sarà diverso per ogni nazione,
questo fattore può essere utilizzato per calcolare i kg CO2 di emissioni evitate
nell’ambiente nel paese in cui è installato l’impianto.

La Circolare MICA del 2 marzo 1992, n. 219/F riporta le modalità di
conversione, in base alle quali è stata preparata la tabella riassuntiva
riportata a pag. 3 (i valori in essa contenuti vanno usati qualora non siano noti
dati precisi sui poteri calorifici dei combustibili utilizzati).

5 
  
EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 Delibera EEN 3/08
Aggiornamento del fattore di conversione dei kWh in tonnellate equivalenti
di petrolio connesso al meccanismo dei titoli di efficienza energetica 
  

 IN ITALIA L'AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

 Nella riunione del 28 marzo 2008 decreta:

 Il nuovo valore del fattore di conversione
 dei kWh in tep è fissato pari a
 -3
 0,187 X 10 tep/kWh = 0,187 tep/MWh

In altri termini significa aver fissato il rendimento del sistema nazionale di produzione e
distribuzione dell'energia elettrica al valore di circa il ; infatti dal dato numerico 46%
sopra riportato si può ricavare quanto di seguito elencato.
Per ottenere 1 MW di potenza elettrica è necessario consumare 0,187 tep/h (tonn/h di
petrolio equivalente).
Il Petrolio ha un valore del Pot. Cal. Inferiore pari a 11,6279 MWh/tonn e pertanto
possiamo affermare che il rendimento è pari a:

   1
 =   =     = 0,46
 .         0,187        11,6279

6 
  
EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
Grammi CO2 per kWh di energia elettrica

Emissioni di CO2, confronto tra varie fonti energetiche
 
  
Questi dati rappresentano il valore medio di Kg di CO2 emessi per la produzione di un
kWh di energia elettrica e calore utilizzando varie fonti d’energia, i dati variano in funzione
del rendimento delle centrali elettriche.

 Fuel CO2 g/kWh
 1 Other bituminous coal 840
 2 Sub bituminous coal 930
 3 Lignite brown coal 950
 4 Patent fuel 860
 5 Natural gas 380
 
  
I grammi di CO2 emessi per ogni kWh elettrico prodotto, dipende dal mix di
centrali-fonti energetiche utilizzate per produrre energia elettrica.

 Country CO2 g/kWhel
 1 USA 535
 2 Germany 565
 3 Italy 531

Quanti kg di CO2 vengono emessi nella combustione?

Nel corso dei diversi processi di generazione di energia elettrica e di calore
da fonti fossili (fonti tradizionali non rinnovabili), il carbonio contenuto nel
combustibile viene integralmente trasformato in anidride carbonica tramite la
reazione con l’ossigeno contenuto nell’aria.

Si sottolinea come il caso delle biomasse sia da considerare in
modo particolare: il combustibile di partenza contiene carbonio, e
quindi genera CO2, ma lo stesso carbonio è quello che la biomassa
ha sottratto all’atmosfera, fissandolo.

7 
  
EMISSIONI INQUINANTI - ITIS Enrico Fermi
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
Pertanto si può immaginare un “ciclo chiuso” della CO2, che non
concorre ad aumentarne la concentrazione in atmosfera; il relativo
“CO2 factor” è stato quindi convenzionalmente fissato a zero.

Petrol gasoline, or benzin is composed of a mixture of 2,2,4-trimethylpentane (an isomer of octane C8H18 [octane
rating 100]) and n-heptane (C7H16[octane rating 0]). Example of octane rating, petrol with the same knocking
characteristics as a mixture of 95% iso-octane and 5% heptane would have an octane rating of 95.

Diesel is composed of about 75% saturated hydrocarbons (primarily paraffins including n, iso, and cycloparaffins), and
25% aromatic hydrocarbons (including naphthalenes and alkylbenzenes). The average chemical formula for common
diesel fuel is C12H23, ranging approximately from C10H20 to C15H28.

Petrol (Gasoline): 2 C8H18 + 25 O2 --> 16 CO2 + 18 H2O + energy
2 mol C8H18(114 g/mol) --> 16 mol CO2(44 g/mol) => 2*114=228g --> 16*44=704g => 1000/228*704=3087.72g
1 kg of Petrol produce 3.088 kg of CO2.
1 litre of Petrol produce 2.22 kg of CO2. (3087.72*0.7197=2224.64 g)

Diesel C12H23: 4 C12H23 + 71 O2 --> 48 CO2 + 46 H2O + energy
4 mol C50H93(167.3121 g/mol) --> 48 mol CO2(44 g/mol) => 4*167.3=669.25g -->
48*44=2112g => 1000/669.25*2112=3155.77g
1 kg of Diesel produce 3.16 kg of CO2.
1 litre of Diesel produce 2.63 kg of CO2. (3155.8*0.832=2625.6)

Diesel C50H93: C50H93 + 193/4 O2 --> 50 CO2 + 93/2 H2O + energy
1 mol C50H93(694.27342 g/mol) --> 50 mol CO2(44 g/mol) => 694.27g -->
50*44=2200g => 1000/694.27*2200=3168.8g
1 kg of Diesel produce 3.17 kg of CO2.
1 litre of Diesel produce 2.64 kg of CO2. (3168.8*0.832=2636.44)

LPG GPL: C3H8 + 5 O2 --> 3 CO2 + 4 H2O + energy
1 mol C3H8(44 g/mol) --> 3 mol CO2(44 g/mol) => 44g --> 3*44=132g => 1000/44*132=3000g
1 kg of LPG GPL produce 3 kg of CO2.

Methane: CH4 + 2 O2 --> CO2 + 2 H2O + energy
1 mol CH4(16 g/mol) --> 1 mol CO2(44 g/mol) => 16g --> 44g => 1000/16*44=2750g
1 kg of Methane produce 2.75 kg of CO2.

Methanol: CH3OH + 3/2 O2 --> CO2 + 2 H2O + energy
1 mol CH3OH(32 g/mol) --> 1 mol CO2(44 g/mol) => 32g --> 44g => 1000/32*44=1375g
1 kg of Methanol produce 1.38 kg of CO2.

Ethanol: C2H5OH + 3 O2 --> 2 CO2 + 3 H2O + energy
1 mol C2H5OH(46 g/mol) --> 2 mol CO2(44 g/mol) => 46g --> 88g => 1000/46*88=1913.04g
1 kg of Ethanol produce 1.91 kg of CO2.
1 litre of Ethanol produce 1.51 kg of CO2. (1913.04*0.789=1509.4)

Biodiesel Methyl Linoleate: C19H34O2 + (53/2) O2 --> 19 CO2 + 17 H2O + energy
1 mol C19H34O2(294.4739 g/mol) --> 19 mol CO2(44 g/mol) => 294.4739g --> 836g => 1000/294.4739*836=2839g
1 kg of Biodiesel C19H34O2 produce 2.84 kg of CO2.
1 litre of Biodiesel C19H34O2 produce 2.524 kg of CO2. (2839*0.889=2524)

Biodiesel Ethyl Stearate: C20H40O2 + 29 O2 --> 20 CO2 + 20 H20 + energy
1 mol C20H40O2(312.5323 g/mol) --> 20 mol CO2(44 g/mol) => 312.5323g --> 880g => 1000/312.5323*880=2816g
1 kg of Biodiesel C20H40O2 produce 2.82 kg of CO2.
1 litre of Biodiesel C20H40O2 produce 2.489 kg of CO2. (2816*0.884=2489)

8 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 
   
  

9 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 ESEMPIO 
  N°1 
  
 
  
 IMPIANTO 
  IDROELETTRICO 
  DI 
  NAZZANO: 
  
 
  
L’energia 
   prodotta 
   in 
   un 
   anno 
   (denominata 
  
“PRODUCIBILITÀ”) 
   dall’impianto 
   di 
   Nazzano 
   è 
   pari 
   a: 
   
  
82,8  x  1000  MWh/anno       
  
Se fosse stata prodotta in modo tradizionale (combustione e ciclo
termico), utilizzando il valore del fattore di conversione dei kWh in
tep fissato dall’autorità per l’Energia ed il gas, si avrebbe:

 ℎ   =   ,  [ / ]     
  
 
 82800  MWh/anno      x      0,187  
 
  
 corrispondenti 
  a 
  
 
  
   !
 15483  Tep/anno        x      3,17     =    [   / ]     
  
 
  
 E’ 
  la 
  quantità 
  di 
  CO2 
  risparmiata 
  in 
  un 
  anno 
  !!!! 
  
 
  
 
   
  

10 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 ESEMPIO 
  N°2 
  
 
  
 IMPIANTO 
  FOTOVOLTAICO: 
  
 
  
Per 
  ogni 
  kW 
  installato, 
  presumendo 
  un 
  funzionamento 
  annuo 
  
pari 
  a 
  1500 
  h 
  si 
  può 
  stimare 
  una 
  producibilità 
  unitaria 
  pari 
  a 
   
  
 1500 
  kWh/kWinstallato 
  
Pertanto, 
   sempre 
   con 
   riferimento 
   ad 
   ogni 
   kW 
   installato, 
  
laddove 
  fosse 
  utilizzata 
  un 
  utenza 
  ENEL, 
  utilizzando il valore del
fattore di conversione dei kWh in tep fissato dall’autorità per
l’Energia ed il gas, si avrebbe:

 1,5   MWh      x      0,187   ℎ   =   ,  [ ]     
  
 !"#$
 
  
 corrispondenti 
  ad 
  un 
  consumo 
  di 
  CO2 
  pari 
  a: 
  
 
  
   2   
 ,      x      3,17     =   ,  [ ]     
  
 
  
 E’ 
  la 
  quantità 
  di 
  CO2 
  risparmiata 
  in 
  un 
  anno 
   
  
 per 
  ogni 
  kW 
  di 
  “fotovoltaico” 
  installato 
  !!!! 
  
 
  
11 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 ESEMPIO 
  N°3 
  
 
  
 Emissioni 
  di 
  CO2 
  prodotte 
  dal 
  trasporto 
  su 
  veicoli 
  
Per calcolare la quantità di CO2 prodotta con la propria automobile in un
anno, è sufficiente moltiplicare la distanza percorsa in kilometri, per il valore
di emissioni g/km di CO2 della propria auto.
Sul libretto di circolazione dell’automobile tra i dati forniti dalla casa
costruttrice, è possibile trovare il dato sulle emissioni di anidrite carbonica
(CO2) in grammi, prodotte per ogni kilometro, espresse in (g/km), queste
sono riferite al ciclo combinato, il valore reale dipende dal tipo di utilizzo e dal
proprio stile di guida.

12 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
Calcolo emissioni reali in g/km della tua auto
Le emissioni dei veicoli di trasporto (auto, moto, camion, bus, etc.) dipendono dal tipo di
carburante e soprattutto dal consumo medio.

La combustione del carburante produce anidrite carbonica ed acqua, e non esiste una
marmitta in grado di ridurne il valore, per questo motivo è importante scegliere auto con
consumi ridotti.

I dati di emissione forniti dalle case automobilistiche fanno riferimento a prove standard
riproducibili, ma per avere i dati esatti e reali dovresti utilizzare il convertitore sopra.

Per esempio, se con la nostra auto utilitaria percorriamo 15000 km l’anno e questa
produce 110 g/km in un anno emettiamo nell’atmosfera 1650 kg di CO2, mentre con un
SUV da 230 g/km avremmo emesso 3450 kg di CO2.

In questo momento in Europa il trasporto su strada rappresenta il 25-30 % delle emissioni di CO2, per ridurre
l’inquinamento atmosferico, i fattori più importanti sono il consumo medio e il tipo di carburante.

Quanti kg di CO2 vengono emessi nella combustione di un carburante per auto?
Se non si conosce il valore di g/km del proprio veicolo, un altro metodo per conoscere le emissioni
del proprio veicolo è quello di misurare i litri di combustibile consumati. Con una buona
approssimazione possiamo dire che la combustione di un litro di benzina produce 2.3035 kg di
CO2 (nella tabella 2 trovate altri dettagli), il valore dipende dalla miscela di idrocarburi ma non varia
molto. L’aumento di peso dipende dal fatto che abbiamo considerato solo il combustibile, ma nella
combustione dobbiamo aggiungere l’ossigeno O2.
 
  
Tabella 2: Formule chimiche della combustione per i principali combustibili.

I biocarburanti al contrario dei combustibili fossili contengono carbonio prodotto da nuovo
materiale organico, quindi rilascia CO2 recentemente rimossa dall’atmosfera (ciclo chiuso), mentre
bruciando combustibile fossile viene rilasciato biossido di carbonio rimosso dall’atmosfera milioni
di anni fa, alterando l equilibrio esistente.
Table 2:
 Density kg/l CO2 kg/l emessi
 Fuel Combustion formula
 (lb/US gal) (lb/US gal)
 0.7197 kg/l 2.3035 kg/l
 Benzina 2 C8H8 + 25 O2 --> 16 CO2 + 18 H2O + 2636 kcal
 (6.073 lb/gal) (19.24 lb/US gal)
 0.832 kg/l 2.6256 kg/l
 Diesel 4 C12H23 + 71 O2 --> 48 CO2 + 46 H2O + energy
 (6.943 lb/gal) (21.91 lb/US gal)
 0.52 kg/l 3.0 kg/l
 GPL C3H8 + 5 O2 --> 3CO2 + 4 H2O + 531 kcal
 (4.34 lb/gal) (25.04 lb/US gal)
 0.416 kg/l 2.750 kg/l
 Metano CH4 CH2 + 2 O2 --> CO2 + 2 H2O + 891 kJ/mol
 (3.47 lb/gal) (22.95 lb/US gal)
 0.7918 kg/l 1.375 kg/l
 Metanolo CH3OH CH2OH + 3/2 O2 --> CO2 + 2 H2O + energy
 (4.63 lb/gal) (11.47 lb/US gal)
 0.789 kg/l 1.506 kg/l
 Etanolo C2H5OH C2H5OH + 3 O2 --> 2 CO2 + 3 H2O + energy
 (6.58 lb/gal) (12.57 lb/US gal)
 0.889 kg/l 2.839 kg/l
 Biodiesel C19H34O2 C19H34O2 + (53/2) O2 --> 19 CO2 + 17 H2O + energy
 (7.42 lb/gal) (23.69 lb/US gal)
 0.884 kg/l 2.816 kg/l
 Biodiesel C20H40O2 C20H40O2 + 29 O2 --> 20 CO2 + 20 H20 + energy
 (7.38 lb/gal) (23.5 lb/US gal)

13 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 ESEMPIO 
  N°4 
  
 
  
 Emissioni 
  di 
  CO2 
  prodotte 
  da 
  un 
  impianto 
  di 
  cogenerazione 
  
Per calcolare la quantità di CO2 prodotta con questa tipologia di impianto
occorre tener presente la contemporanea produzione di energia elettrica
(Welettr) e di calore (Wterm) in sostituzione di una produzione
separata:

14 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
Immaginiamo di utilizzare una turbina a gas versione LM2500+G4 la quale
offre una potenza all’asse pari ai 32 MW.

 Prestazioni, nelle condizioni previste dalle norme ISO (15 C°, livello del mare,
 UR 60%, nessuna perdita all'aspirazione o allo scarico):
• carburante gasolio ……………………………….PCI = 11,8604 kWh/kg
• potenza, albero d'uscita: ………………………………….32000 kW
• cons. specifico carburante: ………………………………..217 g/kWh
• rendimento Turbogas: ……………………………………..38,85 %
• portata aria in entrata: …………………………………….70,1 kg/sec
• temperatura gas di scarico: ………………………………566 C°

Quindi a fronte di un consumo di “energia primaria” (combustibile) pari a
6944 kg/h di gasolio e corrispondenti a 7,4995 TEP/h e pertanto pari a
87,203 MW detto impianto è in grado di produrre energia elettrica e
calore come di seguito elencato.
Se Ipotizziamo pari al 2,85% le perdite elettriche interne al trasformatore ed
alla distribuzione in rete), la potenza nominale elettrica si può assumere pari
a (0,9715 x 32000) kW = 31,088 MWelettr.
Se ipotizziamo inoltre le seguenti condizioni lato fumi lato caldaia a recupero:

Portata dei fumi (aria + gasolio): Gfumi = (70,1*3600 + 0,217*32.000)
 Gfumi = 259304 kg/h

15 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
Tfingresso = 566 °C Tfuscita = 140 °C a cui corrisponde un valore medio
del calore specifico pari a circa Cspecifico = 0,26 kcal/kg °C

Pertanto il calore che è possibile recuperare sarà pari a:

 =   !"#$   !"#$ !"#$%&&' − !"#$%& =28,72 106 kCal/h= 33,396 MWTerm.

COGENERAZIONE 
   
  
Dai dati sopra richiamati e tenuto conto che ogni kg di Gasolio produce
bruciando 3,17 kg di CO2 , si può affermare che l’impianto di cogenerazione
in oggetto consuma ogni ora energia primaria (gasolio) per un valore
massimo non superiore a 6944 kg/h di gasolio equivalenti a 7,4995
TEP/h e corrispondenti ad una produzione massima non superiore a
22,012 tonn/h di CO2.
Laddove le medesime quantità di energia elettrica e di calore fossero state
prodotte in modo tradizionale e separato, ed utilizzando i valori del fattore di
conversione rispettivamente pari a:
 • produzione tradizionale elettrica 2700 kg CO2/MWh elett
 • produzione tradizionale termica 2400 kg CO2/MWh Term

si avrebbe:
 
  
ENERGIA 
  ELETTRICA 
  (separata) 
  
Per assicurare la produzione oraria di energia elettrica pari a 
   
  
31,088  MWh  elettr     l’ENEL consumerebbe la seguente quantità di
energia primaria (combustibile):
 
  
 31,088  MW  elettr      x      0,187   ℎ   =   ,  [ / ]     
  

 producendo una quantità di gas serra corrispondente a

   !
 5,8134   ℎ    x      3,17     =   ,  [   ! ]     
  
 
  
ENERGIA 
  TERMICA 
  (separata) 
  
Per produzione oraria di CALORE pari a 
   
  
 assicurare la
33,396  MWh  term.      occorrerebbero varie caldaie, una per ogni singola
unità immobiliare. Se inoltre cautelativamente supponiamo un rendimento
16 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
della singola caldaia non inferiore a 0,9, si avrebbe un consumo di energia
primaria (combustibile):

 33,396  MW  term 1
      x       =   ,  [ / ]     
  
 0,9               11,6276     ℎ 

 e producendo una quantità di gas serra corrispondente a

 tep   2   2
 3,191   ℎ  x    2,79     =   ,  [ ℎ]     
  

Pertanto, a parità i energia elettrica e calore prodotti, con la produzione
separata la quantità di gas serra si somma e risulta pari a:
   2
   ,   +   , =   ,   ℎ  

   2
mentre con la cogenerazione se ne generano ,  [ ℎ]

 
   
  

17 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
 MOTORI 
  a 
  scoppio 
  
 
  
In generale, i motori a combustione interna producono monossido di carbonio (CO), anidride carbonica
(CO2), ossidi di azoto (monossido NO e biossido NO2, globalmente indicati come NOx), idrocarburi
derivati dalla parziale combustione del combustibile (genericamente indicati come HC), particelle
solide portate in sospensione dai gas (dette particolato, e prodotte soprattutto dai motori Diesel) e
prodotti derivanti dall'ossidazione di impurità contenute nel combustibile (quali, ad esempio, lo zolfo)
 
  
Esaminiamo ora singolarmente i principali prodotti inquinanti emessi da un motore durante il suo
funzionamento.

Monossido 
  di 
  carbonio 
  (CO): 
  
 
  
Il CO si forma molto rapidamente nella zona "di reazione" (ovvero in prossimità della candela, nei
motori ad accensione comandata) come prodotto della combustione degli idrocarburi presenti nel
combustibile; a sua volta, il CO è poi ossidato e diventa biossido di carbonio (CO2, ovvero anidride
carbonica). La reazione di ossidazione da CO a CO2 è però sensibilmente più lenta di quella che
genera il CO, ed inoltre è ostacolata dalla rapida diminuzione della temperatura nella fase di
espansione. Il risultato è che non tutto il CO prodotto viene trasformato in CO2.

È stato verificato come l'unica variabile motoristica in grado di influenzare in maniera apprezzabile la
concentrazione di CO nei gas di scarico è il rapporto di miscela, ovvero il rapporto tra le quantità di
aria e di benzina miscelate. La quantità di CO emessa da un motore aumenta rapidamente
all'arricchirsi della miscela, mentre scende a valori bassi per miscele povere (in questo caso
l'ossidazione del CO è favorita dall'eccesso di aria).

Idrocarburi 
  incombusti 
  (HC): 
  
 
  
Durante la fase di compressione della miscela immessa nel cilindro, parte di essa viene imprigionata
in piccole cavità (quali il piccolo volume tra cilindro, pistone e fasce elastiche) dove il fronte di
fiamma generato dalla candela non riesce a giungere. Inoltre i depositi in camera di combustione, e
l'eventuale velo di lubrificante aderente alle pareti del cilindro, assorbono idrocarburi dalla miscela
aria-combustibile. Nel corso della fase di scarico questi idrocarburi (HC) incombusti vengono rigettati
dagli interstizi in cui erano imprigionati, e rilasciati dalle porosità dei depositi e del velo di
lubrificante; gli HC si miscelano quindi con i gas combusti presenti nel cilindro. In presenza di
ossigeno, l'elevata temperatura porta all'ossidazione di buona parte di essi. I fattori che influenzano la
quantità di HC presenti nei gas di scarico sarebbero, almeno teoricamente, assai numerosi; all'atto
pratico però, le uniche variabili che influenzano sensibilmente la quantità di HC scaricati dal motore
sono il rapporto aria-combustibile della miscela, e l'anticipo di accensione.

Variando il rapporto tra la quantità di aria e quella di combustibile, si può fare in modo che la

18 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
combustione avvenga più o meno completamente e rapidamente: la situazione migliore per
l'ossidazione degli HC incombusti è quella in cui c'è un eccesso di aria rispetto a quella teoricamente
necessaria per "bruciare" il combustibile immesso nel motore (miscela povera). La temperatura
massima raggiunta invece è maggiore se la miscela è ricca, pertanto la concentrazione di HC nei gas
di scarico ha un minimo in corrispondenza di un valore del rapporto aria-combustibile un po'
superiore di quello stechiometrico (mentre ad esempio il CO diminuisce con andamento monotono
all'aumentare della quantità di aria presente nella miscela).

L'influenza dell'anticipo dell'accensione della miscela (rispetto alla posizione di punto morto
superiore, ovvero alla fine della compressione) entra in gioco in quanto, diminuendo tale anticipo, si
ritarda il completamento della combustione, che così riesce a coinvolgere anche (almeno in parte) gli
HC incombusti rilasciati durante la fase di scarico.

Ossidi 
  di 
  azoto 
  (NOx): 
  
Gli ossidi di azoto, tra i quali il monossido (NO) è in percentuale nettamente predominante (circa
98%), derivano dalla reazione di ossidazione tra l'azoto e l'ossigeno presenti nell'aria componente la
miscela. Questa reazione avviene ad elevata temperatura (oltre 2000 K); la successiva rapida
diminuzione della temperatura porta però al blocco delle reazioni chimiche che dovrebbero
teoricamente scindere di nuovo ossigeno ed azoto. L'NO rimane quindi come costituente dei gas
combusti. Anche in questo caso i parametri che influiscono sulla quantità di ossidi di azoto presente
nei gas di scarico sono la temperatura massima raggiunta e la quantità di aria presente, pertanto
avranno influenza il rapporto aria-combustibile e l'anticipo di accensione.

Per quanto riguarda la quantità d'aria presente nella miscela, le temperature massime si raggiungono
per miscele ricche; in questo caso la formazione di NOx è però ostacolata dalla bassa concentrazione
di ossigeno. Il massimo di concentrazione di NOx nei gas di scarico si ha quindi per miscele
debolmente magre. Diminuendo l'anticipo di accensione si abbassa anche la temperatura massima
raggiunta in camera di combustione, ostacolando così il formarsi di NOx.
 
  
Interventi 
  per 
  ridurre 
  le 
  emissioni 
  di 
  un 
  motore 
  
Per ridurre le emissioni di un motore a combustione interna ad accensione comandata, in modo tale
da rispettare le sempre più severe normative antinquinamento, bisogna cercare un compromesso con
esigenze spesso contrapposte al contenimento delle emissioni, come la ricerca delle massime
prestazioni, la riduzione dei consumi, la semplicità costruttiva e la riduzione dei costi. Per risolvere il
problema vi sono vari interventi possibili, volti ad evitare la formazione dei gas nocivi (mediante il
controllo del combustibile, della miscela introdotta e del processo di combustione) o ad eliminare le
emissioni una volta che queste sono state prodotte (intervenendo sui gas di scarico).

Si può intervenire sulla qualità del combustibile utilizzato, ad esempio eliminando zolfo e additivi a
base di piombo dalle benzine. In questo modo si eliminano totalmente i relativi prodotti di
combustione (che sarebbero assai nocivi) dai gas di scarico. Altra soluzione interessante è quella di
utilizzare combustibili "alternativi", come ad esempio gli alcoli (che permettono una sensibile

19 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
riduzione degli NOx, ma emettono alcuni gas fortemente dannosi alla salute dell'uomo) o GPL e
metano. Questi ultimi, che oltretutto sono più economici della benzina, danno luogo ad una minore
produzione di sostanze inquinanti, a patto di essere utilizzati in motori "dedicati" (che permettano
cioè di sfruttare al meglio le caratteristiche del diverso combustibile).

Per quanto riguarda l'influenza di interventi sul sistema di alimentazione, ricordiamo che il CO
emesso diminuisce in corrispondenza dello smagrimento della miscela aria-combusitibile. L'eccessivo
smagrimento porterebbe però ad un irregolare funzionamento del motore, ed è per risolvere questi
problemi che sono stati sviluppati i motori "a carica stratificata", che stanno prendendo piede
soprattutto in campo automobilistico e permettono la regolare combustione di una miscela
globalmente magra realizzando uno strato ricco vicino alla candela ed uno estremamente povero
nelle zone più lontane. Smagrendo la miscela si riducono anche gli idrocarburi incombusti, mentre si
aumenta la quantità di NOx presenti. Per ridurre gli ossidi di azoto è quindi necessario diminuire la
temperatura massima di combustione, diminuendo opportunamente l'anticipo di accensione. Un'altra
soluzione è quella di ricircolare i gas combusti in aspirazione, miscelando il 5 ¸ 15 % di gas combusti
(prelevati dai condotti di scarico) alla miscela introdotta nella camera di combustione. I gas combusti
sono una massa inerte che non prende parte alle reazioni di combustione, con il risultato di abbassare
la temperatura dato che il calore prodotto si ripartisce su una massa maggiore di gas. La percentuale
di ricircolo ottimale varia a seconda delle condizioni di funzionamento del motore; il sistema di
controllo deve essere in grado di inviare sempre la quantità ottimale di gas combusti all'aspirazione,
ed inoltre di escludere il ricircolo quando non necessario (a motore freddo, ad esempio, le
temperature sono già sufficientemente basse) o eccessivamente penalizzante per le prestazioni
(condizione di massimo carico).

Interventi sul processo di combustione prevedono l'impiego di rapporti di compressione elevati per
favorire la combustione di miscele magre; inoltre, un opportuno progetto della camera di
combustione permette di minimizzarne la superficie a parità di volume e a rendere minimi gli
interstizi, in modo tale da ridurre la formazione di HC incombusti. Infine, agendo sulla turbolenza
(swirl e squish) della miscela introdotta, si può migliorare la combustione, permettendo talaltro di
ricircolare maggiori quantità di gas combusti. Gli interventi finora descritti sono efficaci nel ridurre le
emissioni di sostanze nocive, ma per rientrare nei severi limiti imposti dalle norme, occorre eliminarle
dai gas di scarico dopo la loro formazione.

Il metodo più diffuso è l'impiego di un reattore catalitico, meglio noto come catalizzatore. Come dice
il termine stesso, nel catalizzatore sono presenti sostanze catalizzanti, che sono in grado di accelerare
la reazione di ossidazione degli inquinanti senza prendervi parte. Tra i più utilizzati vi sono ossidi di
materiali nobili, come il platino, per ossidare CO ed HC, e composti a base di rodio per eliminare gli
ossidi di azoto. In particolare, il catalizzatore trivalente permette di abbattere tutte le sostanze
inquinanti presenti nei gas di scarico (CO, HC e NOx) alimentando il motore con una miscela aria-
benzina in rapporto stechiometrico. Questo tipo di catalizzatore ha un range di funzionamento molto
ristretto, e necessita quindi di un apposito circuito di retroazione a controllo elettronico che regola
l'alimentazione in base alla quantità di O2 presente nei gas di scarico: è evidente quindi come
l'utilizzo del catalizzatore a tre vie imponga di alimentare il motore con un impianto di iniezione
elettronica. Inoltre è necessario utilizzare benzine senza additivi a base di piombo, che come ben noto
"avvelena" il catalizzatore reagendo con la sostanza catalizzante.

20 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
L'argomento della riduzione degli inquinanti è di sicuro interesse e di grande attualità; il presente
articolo, per la stesura del quale si è fatto riferimento soprattutto al testo "MOTORI A COMBUSTIONE
INTERNA" (Ed. Il Capitello - aut. Gianfranco Ferrari, docente del Politecnico di Milano), vuole
solamente dare un'idea dei complessi meccanismi che stanno alla base della formazione delle
sostanze inquinanti e di alcuni metodi per ridurne le emissioni.

Perché è più inquinante il diesel della benzina?

Come sono le emissioni dei motori diesel?

La domanda – a cui peraltro molti studi scientifici hanno già dato una risposta – è sempre la
stessa: perché il diesel è più inquinante della benzina e quali sono gli effetti sulla salute umana? E
visto che negli ultimi anni molti ricercatori hanno portato alla luce le evidenze scientifiche della sua
pericolosità, quali sono le differenze tra un motore a gasolio e uno a benzina?
La prima differenza macroscopica tra questi carburanti è il tipo di emissioni che producono.
I motori a gasolio, di fatto, producono una minore quantità di CO2 (-10/15% rispetto ai benzina) ma
generano anche molto più ossido di azoto – il NOx – e polveri sottili (il cosiddetto particolato) che
se non trattenute dagli appositi filtri, possono disperdersi nell’atmosfera in una quantità fino a 1.000
volte superiore rispetto a quelle rilasciate dai propulsori alimentati a benzina.
In tal senso, dunque, i motori diesel sono infinitamente più inquinanti dei benzina e molto più
pericolosi per la salute umana. Va detto che in virtù di queste peculiarità i motori alimentati a gasolio
devono essere accessoriati di filtri anti-particolato, così come imposto dalle normative attualmente
vigenti.
I filtri anti-particolato, infatti, sono gli unici in grado di trattenere una grande quantità di sostanze
inquinanti prodotte durante la combustione e rilasciate nell’atmosfera, limitando quindi l’impatto
ambientale dei motori a diesel e riducendo il potenziale inquinante a un valore pari, se non inferiore, a
quello di un motore a benzina. Considerando, poi, che a parità di potenza il diesel assicura consumi
più ridotti (fino al 40% in meno rispetto alla benzina) e migliore performance, i numeri dicono che i
motori diesel sono ecologicamente più sostenibili rispetto ai tradizionali propulsori a benzina.
Per questi motivi viene attualmente consigliata, oltre che imposta da diverse normative sul traffico,
l’installazione di filtri antiparticolato: il più noto è il FAP, ideato già nel 2000 dal gruppo Peugeot
Citröen. Questi filtri sono in grado di abbattere di 7 volte la massa (e di 10.000 volte il numero) delle
particelle inquinanti emesse nell’atmosfera; la loro installazione permette quindi di limitare l’impatto
inquinante dei motori diesel rendendolo pari, se non inferiore, a quello dei motori a benzina. Nel
calcolo va considerato, infatti, anche il miglior rendimento del diesel, che può rendere i consumi di
carburante anche del 40% inferiori rispetto a un motore a benzina, a parità di potenza.
E’ per tutte queste ragioni che fino a pochi anni fa le normative introdotte in tema di inquinamento
hanno incentivato gli investimenti delle case automobilistiche sul diesel, nonché spinto alcuni
gruppi a mettere a punto filtri anti-particolato sempre più innovativi e performanti.
L’introduzione dei filtri e di altri sistemi per limitare l’inquinamento ha spinto le case automobilistiche a
investire sulle motorizzazioni diesel, lanciando sul mercato nuovi modelli e assicurandosi un immediato
rientro economico.

21 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
Lo scandalo Volkswagen e i suoi test ‘pilotati’ mettono però tutto di nuovo in discussione. Si tornerà alla
benzina o sarà spinta l’auto a motore elettrico e le ibride?

Normative europee (UE) sulle emissioni per autovetture
La legislazione Europea sulle emissioni dei veicoli stradali è stata sviluppata a partire dagli anni ’70,
introducendo una serie di regolamenti e direttive riguardanti le procedure normalizzate, le
strumentazioni da impiegare e i limiti delle emissioni da rispettare. La sua struttura risulta essere
molto articolata, andando a regolare diversi aspetti, soprattutto per quanto riguarda gli autoveicoli
leggeri (autovetture e veicoli commerciali). Le autovetture, rientrano nella categoria internazionale
M1 cioè nei veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al
conducente, con una massa complessiva inferiore a 3,5 t.

Elenco normative per le automobili

  Normativa Euro 0 :
 Data: fino al 31/12/1992
 Tutte le auto prive di catalizzatore

  Normativa Euro 1 :
 Data: Ottobre 1994

 Limiti di emissione:
 • 2,72 g/Km di monossido di carbonio : CO
 • 0,97 g/Km di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti
 • 0,14 g/Km (solo motori diesel) di particolato

 Sigle presenti sul libretto di circolazione :

 91/441/CEE, 91/542/CEE-A, 93/59/CEE

  Normativa Euro 2 :
 Data: Gennaio 1998

 Limiti di emissione (motori a benzina):
 • 2,3 g/Km di CO
 • 0,5 g/km di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti

 Limiti di emissione (motori diesel):
 • 1,0 g/Km di CO0,7 g/Km di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti
 • 0,08 g/Km di particolato

 Sigle presenti sul libretto di circolazione:

 91/542/CE-B, 94/12/CEE, 96/1/CEE, 96/44/CEE, 96/69/CE, 98/77/C

22 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
  Normativa Euro 3 :
 Data: Gennaio 2000

 Limiti di emissione (motori a benzina):
 • 2,3 g/Km di CO0,15 g/km di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti
 • 0,2 g/Km di idrocarburi incombusti (THC)

 Limiti di emissione (motori diesel):
 • 0,64 g/Km di CO
 • 0,56 g/Km di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti
 • 0,5 g/Km dei soli ossidi di azoto
 • 0,05 g/Km di particolato

 Sigle presenti sul libretto di circolazione:

 98/69/CE, 98/77/CE-A, 1999/96/CE, 1999/102/CE-A, 2001/1/CE-A,
 2001/27/CE, 2001/100/CE- A, 2002/80/CE-A, 2003/76/CE-A

  Normativa Euro 4 :
 Data: Gennaio 2005

 Limiti di emissione (motori a benzina):
 • 1,0 g/Km di CO0,08 g/km di ossidi di azoto
 • 0,10 g/Km di idrocarburi incombusti (THC)

 Limiti di emissione (motori diesel):
 • 0,50 g/Km di CO
 • 0,30 g/Km di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti
 • 0,25 g/Km dei soli ossidi di azoto
 • 0,025 g/Km di particolato

 Sigle presenti sul libretto di circolazione:

 98/69/CE-B, 98/77/CE-B, 1999/96/CE-B, 1999/102/CE-B, 2001/1/CE-B,
 2001/27/CE-B, 2001/100/CE-B, 2002/80/CE-B, 2003/76/CE-B

23 
  
Docente: 
  prof. 
  ing. 
  GUIDO 
  CAMPONESCHI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  EISSIONI 
  INQUINANTI 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  rev. 
  0 
   
   
  data: 
  04/03/2017 
  
 
  
  Normativa Euro 5 :
 Data: Settembre 2009

 Limiti di emissione (motori a benzina):
 • 1,000 g/Km di CO
 • 0,060 g/km di ossidi di azoto
 • 0,100 g/Km di idrocarburi incombusti(THC)
 • 0,068 g/Km di idrocarburi incombusti (NMHC)
 • 0,005 g/Km di particolato (iniezione diretta)

 Limiti di emissione (motori diesel):
 • 0,50 g/Km di CO
 • 0,23 g/Km di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti
 • 0,180 g/Km dei soli ossidi di azoto
 • 0,005 g/Km di particolato

 Sigle presenti sul libretto di circolazione:

 1999/96/CE, 2001/27/CE, 2005/78/CE, 2006/51/CE

  Normativa Euro 6:
 Data: settembre 2014 per quanto riguarda il rilascio dell'omologazione e dal
 1° settembre 2015 per quanto riguarda l'immatricolazione e la vendita dei
 nuovi tipi di veicoli.

 Limiti di emissione (motori a benzina):
 • 1,000 g/Km CO
 • 0,060 g/km di ossidi di azoto
 • 0,100 g/Km di idrocarburi incombusti (THC)
 • 0,068 g/Km di idrocarburi incombusti (NMHC)
 • 0,005 g/Km di particolato (iniezione diretta)

 Limiti di emissione (motori diesel):

 • 0,50 g/Km di CO
 • 0,17 g/Km di ossidi di azoto e idrocarburi incombusti
 • 0,08 g/Km dei soli ossidi di azoto
 • 0,005 g/Km di particolato

 Sigle presenti sul libretto di circolazione:

 2007/715/CE, 2008/692/CE

24 
  
Puoi anche leggere