Dollar General (NYSE: DG) - A cura di - Stock Brothers

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Dollar General (NYSE: DG) - A cura di - Stock Brothers
Dollar General
 (NYSE: DG)

    A cura di
Dollar General (NYSE: DG) - A cura di - Stock Brothers
SCENARIO:
• Dollar General Corporation è una catena
  americana di negozi di beni di consumo con
  sede a Goodlettsville, Tennessee.

• Dollar General gestisce 16.278 negozi negli
  Stati Uniti.

• È un’azienda aciclica, quindi viene considerata
  un investimento difensivo (seppur gli
  investimenti azionari siano per natura
  rischiosi).

• È stata capace di adeguarsi immediatamente
  alle necessarie precauzioni da prendere per
  contrastare l’espandersi del virus con l’app
  ‘DG Pickup’, che permette ai clienti di
  ordinare via app la spesa.
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INDICE:
1. MODELLO DI BUSINESS
2. STORIA
3. SETTORE
4. BILANCI
5. AZIONE
6. PROSPETTIVE FUTURE E E FATTORI
DI RISCHIO
7. VALUTAZIONI INGRESSO
8. CONCLUSIONI
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1. MODELLO DI BUSINESS
Dollar General è una tra le maggiori catene di discount negli Stati Uniti per
numero di negozi, con 16.368 market situati in 45 stati. La maggiore
concentrazione dei punti vendita la troviamo negli Stati Uniti meridionali e
occidentali.
DG offre un’ampia selezione di prodotti, inclusi articoli di consumo, articoli
stagionali, prodotti per la casa e abbigliamento. Le merci in vendita sono
tutte prodotte da marchi nazionali e vengono esposte a prezzi molto bassi (in
genere massimo $10).

Lo slogan “Save time. Save money. Every day!” riassume l’esperienza di
acquisto che Dollar General vuole far vivere ai suoi clienti.

La società vende, all’interno dei suoi mini market, beni mirati per soddisfare
le necessità quotidiane. Questo permette ai consumatori di trovare qualunque
prodotto facendo un unico viaggio e per di più a prezzi molto bassi.
Il vantaggio economico più grande del business è sicuramente il punto
vendita: richiede un investimento iniziale relativamente basso e un modello
operativo semplice. A questo punto risulta facile immaginare i motivi che
hanno permesso di far arrivare il numero di negozi ai livelli attuali.
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1.1 MODELLO DI BUSINESS
I prodotti di DG sono classificabili in 4 segmenti:

Beni di consumo: sono la categoria merceologica più ampia e rappresentano per distacco la
percentuale maggiore di tutte le vendite con il 78%.
I beni di consumo comprendono carta e prodotti per la pulizia (come tovaglioli di carta,
carta igienica, stoviglie di plastica, sacchetti della spazzatura); alimenti confezionati (come
cereali, zuppe e verdure in scatola, spezie, zucchero e farina); deperibili (come latte, uova,
pane, birra e vino); snack (come caramelle, biscotti e bevande gassate); salute e bellezza
(come medicinali da banco e prodotti per la cura personale); animali domestici (come cibo
per animali) e prodotti da tabacco.

Stagionali: questo segmento rappresenta l’11,7% delle vendite totali e comprende articoli
per le vacanze, giocattoli, batterie, biglietti degli auguri, cancelleria, telefoni, prodotti per il
giardinaggio, hardware.

Per la casa: conta per il 5,8% dei ricavi e incorpora mobili da cucina, pentole,
elettrodomestici, lampadine, articoli da cucina, da letto e da bagno.

Abbigliamento: rappresenta solo il 4,5% del totale e contiene vestiti e scarpe per tutte le età
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2. STORIA
Dollar General ha origine a Scottsville, Kentucky , con James Luther "JL" Turner e
suo figlio Cal Turner. Il padre di James Turner morì in un incidente nel 1902 quando
James aveva solo 11 anni. Questo dovette lasciare la scuola e non completò mai la sua
                                                                                          Uno dei primi Dollar General
istruzione in modo da poter lavorare nella fattoria di famiglia e aiutare a provvedere
a sua madre e ai suoi fratelli. Dopo due tentativi falliti nella vendita al dettaglio,
James divenne un venditore ambulante di merci secche per un droghiere all'ingrosso
di Nashville. Successivamente dopo 10 anni lasciò il lavoro di vendita e si stabilì con
la famiglia a Scottsville, nel Kentucky. Durante la Grande Depressione, iniziò a
comprare e liquidare magazzini generali in bancarotta. L'unico figlio di James, Cal
Turner ha accompagnato suo padre ad ogni lavoro, acquisendo notevoli competenze

Nell'ottobre 1939, James e Cal aprirono JL Turner and Son con un investimento
iniziale di $5.000 ciascuno. Questa società lavorava nella vendita al dettaglio. A metà
degli anni '50 Turner aveva 35 grandi magazzini nel Kentucky e nel Tennessee. Nel
1955 Cal Turner sviluppò la sua idea di un negozio al dettaglio che vendeva merci per
un dollaro, sulla base delle promozioni Dollar Days tenute in altri grandi magazzini,
convertendo il Turner's Department Store a Springfield nel primo Dollar General
Store. Nel 1964 JL Turner morì lasciando suo figlio Cal Turner a succedergli.
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2.1 STORIA
La società co-fondata da Cal Turner è diventata pubblica come Dollar General Corporation nel 1968, registrando un
fatturato annuo di oltre $ 40 milioni e un reddito netto superiore a $ 1,5 milioni. Nel 1977, Cal Turner, Jr., entrato in
azienda nel 1965 come Turner di terza generazione, succedette a suo padre come presidente di Dollar General. Cal Jr. ha
guidato l'azienda fino al suo ritiro nel 2002. Sotto la sua guida, l'azienda è cresciuta fino a raggiungere più di 6.000 negozi e
6 miliardi di dollari di vendite.

Dollar General è entrata nel mercato alimentare con la creazione di Dollar General Market nel 2003. Nel 2004 si è espansa ai
mercati asiatici a basso costo aprendo un ufficio di approvvigionamento a Hong Kong.

                                                                                                                    All'interno di
                                                 Truck di Dollar
                                                                                                                    un negozio
                                                 General
                                                                                                                    Dollar General
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3. SETTORE: Mercato di riferimento
L'industria dei discount comprende aziende che operano vendendo al dettaglio un'ampia gamma di prodotti per i
consumatori, il tutto a prezzi scontati. In genere questo mercato gode di ottimi riguardi durante le recessioni, con
sempre più clienti che si rivolgono a questi negozi nella ricerca di offerte.
La convenienza e i prezzi più bassi godono dell’incertezza economica, resta però da vedere se i consumatori rimarranno
fedeli a queste abitudini di spesa anche nel caso l'economia si riprendesse completamente.
Poiché il clima economico globale rimane insicuro, gli acquirenti restano riluttanti a separarsi dai soldi e sono più
propensi a cercare offerte. Il rapporto qualità-prezzo è diventato una preoccupazione centrale, aprendo così la strada
alla crescita nell’industria dei discount.
La pandemia ha solo consolidato la loro reputazione di affidabilità. Molti rivenditori di beni essenziali che sono rimasti
aperti durante la crisi sono stati vincitori e questo è stato vero soprattutto per i discount, in particolare Dollar General.
Secondo i dati di Placer.ai, una società di analisi del traffico pedonale, è stato affermato che il transito su base annua
negli store Dollar General è aumentato nei mesi di lockdown di più del 20%.

Quando si parla di questo mercato bisogna pure tener conto di un possibile periodo di inflazione galoppante in futuro,
visti gli ingenti stimoli monetari della FED. Dollar General potrebbe essere un’ottima idea per proteggersi da questo
contesto macroeconomico: infatti diverse asset class si comportano bene in ambienti inflazionistici. Alcune tipologie di
azioni hanno buona possibilità di tenere il passo con l’aumento generale dei prezzi. Gli investitori dovrebbero
concentrarsi, quindi, sulle società che possono trasferire i crescenti costi dei prodotti sui clienti, come quelle del settore
della vendita al dettaglio di beni di consumo.
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3. SETTORE: Mercato di riferimento

Secondo una ricerca della Tulane University,
circa 2,3 milioni di americani vivono a più di
un miglio di distanza da un supermercato o
un ipermercato e non hanno una macchina. A
questo punto l’accesso ai generi alimentari
sembra una sfida. La soluzione più facile
arriva quindi dai discount, dove sembrerebbe
che tre quarti degli americani vivano a meno
di 5 minuti da uno di essi.

Non è quindi un caso vedere come, secondo
gli analisti, l’unica industria con una crescita
degna di nota è da individuare nei discount
store.
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3. SETTORE: Competitor
Negli Stati Uniti Dollar General rappresenta il player principale per quanto concerne i discount (contro Dollar Tree,
Target) tuttavia nel modello di business va a scontrarsi anche contro grandi catene di supermercati come Walmart e
Costco. Vediamo perché la società dovrebbe essere una scelta migliore:

I prezzi che Dollar General riesce ad offrire indicano che hanno un notevole vantaggio rispetto alla maggior parte dei
rivenditori di prodotti alimentari. Per fare questo anche su merce di qualità l’azienda utilizza una struttura operativa a
basso costo ed una strategia mirata nel mantenere un numero limitato di articoli per categoria merceologica.
DG fornisce ai clienti un'esperienza di acquisto estremamente comoda e intuitiva. I negozi hanno una forma studiata ex-
ante che rendono più facile entrare e uscire rapidamente. Nonostante la dimensione ristretta degli store, l’offerta di
prodotti riesce a soddisfare tutte le necessità, dagli alimenti ai prodotti per la pulizia, fino all’abbigliamento di
base. Tutto ciò riduce al minimo l’esigenza per i clienti di fare acquisti altrove.
I punti vendita Dollar General sono sempre situati in posizioni convenienti, cercando così di fidelizzare quei clienti che
altrimenti dovrebbero utilizzare un veicolo per dirigersi ai grandi magazzini o ad ipermercati per trovare prezzi al pari di
Dollar General.
3. SETTORE: Competitor

Nella diapositiva abbiamo inserito dei grafici (figure a destra) che
mostrano le comparazioni tra i prezzi di Dollar General e Walmart
(la catena di supermercati più grande al mondo).
Sebbene Wal-Mart sia comunque molto competitivo nelle offerte,
abbiamo riscontrato che i suoi prezzi sono costantemente più alti dei
prezzi di Dollar General.

Inoltre nel confronto con altri discount come Dollar Tree,
l’organizzazione degli store Dollar General è di gran lunga migliore.
Dollar General riesce a dare sempre un senso di ordine e pulizia che
non è solito dei discount periferici.
Un ottimo articolo di Business Insider ci mostra alcune differenze
sostanziali:

   Dollar                                                        Dollar
   General →                                                    Tree
3. SETTORE: Provenienza
Dollar General lavora solo ed esclusivamente negli Stati Uniti e con i suoi 16.368 negozi situati in 45 Stati
rappresenta la maggiore catena di discount del Paese per numero di store.
L’azienda tuttavia nel territorio non è distribuita uniformemente, ma troviamo una maggiore concentrazione di
negozi negli Stati Uniti meridionali, sud-occidentali, midwest e orientali. Si trovano principalmente nelle piccole
città e si concentrano sugli acquirenti a reddito medio e basso, motivo per cui in uno stato ricco come la
California ancora non ha allargato la sua presenza.

È evidente dalla mappa l'ubicazione degli store nel
sud-est. Ciò pero ci indica che c'è spazio per nuovi
negozi a nord-ovest, ovest e nord-est per continuare
la sua espansione e crescita.
4. BILANCI: Conto Economico
Il conto economico di Dollar General ha mostrato nel tempo grande costanza. Basti pensare che la chiusura
dell’esercizio del 2019 ha permesso all’azienda di raggiungere il 30° anno consecutivo di crescita positiva delle
vendite. Riteniamo che questa crescita, che ha avuto luogo in differenti condizioni economiche (prosperità e
recessioni), sia il prodotto di un convincente modello di business. Ovviamente questo non può garantire che
anche in futuro continuerà a ottenere questi risultati, però sicuramente la sua prevedibilità dà più sicurezza ad
un possibile investitore.

Ma guardando più nello specifico le varie voci del documento:
I ricavi hanno avuto una crescita annuale composta dell’8,7% e dell’8% rispettivamente negli ultimi 10 e 5 anni.
È da notare come ogni segmento operativo sia cresciuto con maggiore evidenza per i beni di consumo.
Nell’ultima trimestrale i risultati sono stati ancora migliori: un aumento delle vendite YoY del 18,8%, a
conferma della sua qualità di performare bene anche in cicli economici sfavorevoli.

Il gross margin è rimasto costante nel tempo con un lieve aumento (+167 pb negli ultimi tre mesi) raggiungendo
il 31,2%. Per una società che vende al dettaglio beni di prima necessità questo margine è molto alto.
Se il dato viene confrontato con la media (22,3%) dei tre maggiori supermercati/discount: Walmart, Target e
CostCo abbiamo una differenza di quasi 10 punti percentuali.
4. BILANCI: Conto Economico
Il margine operativo è rimasto pressoché costante sul 8,5% negli ultimi 3 anni, fino ad arrivare alla pandemia che
ha permesso alla società di aumentare le vendite e di conseguenza di poter sfruttare sia economie di scala che un
miglioramento nel grado di utilizzo della capacità produttiva (l’utilizzo delle risorse in modo più efficiente) con le
prenotazioni online della spesa e ritiri fast. Questa dinamicità della società ha portato l’operating margin al
10,26%.

Le spese per interessi impattano poco il bilancio, circa lo 0,36% dei ricavi. L’azienda è sottoposta inoltre ad
un’aliquota fiscale di circa il 22%, in linea con la riforma sulle imposte di Trump nel 2017.

Per quanto concerne la bottom linea (si intende l’ultima voce del bilancio, ovvero gli utili) la crescita negli ultimi 10
anni è stata del 11,8% annuo. Ciò ci da indicazioni ben precise sulla crescita, sicuramente è dovuta all’aumento dei
ricavi ma è interessante notare il suo sviluppo in maniera più che proporzionale di quest’ultimi. La metrica di
crescita del fatturato è importante perché fornisce un'indicazione dello stato di salute del business, ma gli utili sono
probabilmente la misura più importante per un'azienda, poiché la loro andatura informano gli investitori sulla
redditività e profittabilità. Il margine di profitto che è pari al 7,5%, confrontato con la media del settore che è circa
la metà (3,4%) ci conferma l’ottima profittabilità dell’azienda, indice di un’ottima gestione.

Se invece ci concentriamo sul passato prossimo, nell’ultima trimestrale l’azienda ha aumentato i suoi utili del 85%
YoY, grazie all’utilizzo efficiente dei magazzini e dei precedenti fattori (economie di scala e capacità produttiva).
4. BILANCI: Conto Economico

Nell’ultimo decennio si è fatto un utilizzo smodato dei programmi di buyback, basti pensare ad aziende che ne
facevano uso per nascondere le decrescite o il riacquisto di azioni a prezzi molto alti confrontati ai libri contabili.
Anche Dollar General ha utilizzato questa manovra di ingegneria finanziaria, ma in modo oculato e a prezzi
sottovalutati, ciò vuol dire una ricompensa più efficiente agli investitori piuttosto che con la distribuzione di
dividendi.
Tuttavia, proprio alla fine del primo trimestre del 2020, con l’incertezza dell’emergenza sanitaria, la società ha
deciso di interrompere il programma di buyback a data da destinarsi. Apprezziamo molto quando il management
non pensa all’azienda da azionista ma bensì da proprietario di un business.
Un’impresa più sana e forte renderà meglio sul lungo periodo.

In qualunque caso nello scorso decennio DG ha riacquistato il 26% delle azioni sul mercato, dando ulteriore
spinta agli utili per azione (EPS). Ciò è stato permesso dalla relativa stabilità del settore e dalla sua capacità di
generare ottimi flussi di cassa (ne parleremo nell’apposita sezione).
Gli EPS hanno avuto un CAGR (crescita annua composta) del 15,5% negli ultimi 10 anni a dimostrazione di
quanto detto precedentemente.
4. BILANCI: Conto Economico

$30 .000,0 0                                                                                                                         6,80

                                                                                                                $27.754,00
                                                                                       $25.625,00
$25 .000,0 0
                                                              $23.471,00                                                             6,60

                                        $21.987,00
                                                                           6,56                                                      6,40

               $20.369,00
$20 .000,0 0                                                                                    6,20                         6,17
                                                                                                                                     6,20

$15 .000,0 0                                                                                                                         6,00

                            5,72
                                                                                                                                     5,80

$10 .000,0 0

                                                     5,69
                                                                                                                                     5,60

 $5.0 00,00

                                                     $1.251,00                                      $1.589,00                $1.713,00
                                                                                                                                     5,40

                            $1.165,00                                      $1.539,00
        $-                                                                                                                           5,20

                     2016                     2017                    2018                   2019                     2020

                                                     Ricavi       Utili       Margine di profitto
4. BILANCI: Stato patrimoniale
Per aziende come Dollar General è fondamentale lo studio dello stato patrimoniale con particolare evidenza sull’utilizzo dei
magazzini e delle rimanenze. Essendo un business «stabile», l’indebitamento diventa quasi marginale (ovviamente nei limiti
dell’accettabile).

Partiamo dall’alto del bilancio:
Al 31 luglio 2020, la società contava un saldo di cassa totale di ben $3,0 miliardi. L'aumento della liquidità e degli short term
investment è stato determinato principalmente dall’emissione di $1,5 miliardi di titoli senior unsecured (sono le obbligazioni
che in caso di fallimento vengono pagate per prime ma che non hanno garanzia reali) nell'aprile 2020. Ciò è stato fatto per
cercare di rafforzare la liquidità a causa dell'incertezza creata dalla pandemia COVID-19.

Come abbiamo detto precedentemente è importante studiare l’utilizzo dell’inventario.
Il turnover delle scorte per queste aziende viene attentamente osservato dagli analisti, specialmente da quelli del credito. Un
alto turnover indica che le rimanenze dell’azienda vengono convertite in vendita in un breve intervallo di tempo, per cui le
preoccupazioni sulla valutazione delle rimanenze saranno minori. Questo però vale per società di abbigliamento o con prodotti
facilmente svalutabili. Infatti spesso un alto turnover delle scorte può anche indicare che l’azienda semplicemente non detiene
scorte sufficienti e rinuncia quindi a potenziali vendite che avrebbero altrimenti conseguito. Il valore del turnover è pari 7,1,
che rispetto agli anni precedenti anni è in sostanziale miglioramento (2019: 5,2 e 2018: 4,8). Questo aumento sicuramente è
dovuto alla crescita delle vendite, visto che le rimanenze rimangono sempre le stesse per la natura dei prodotti e dalla scarsa
varietà dei beni di prima necessità. Ciò vuol dire che più la società riesce ad aumentare le vendite e più migliora l’efficienza.
4. BILANCI: Stato patrimoniale
L’agenzia di rating «Moody’s» le ha assegnato un rating di Baa2, quindi all’interno dell’investment grade.
Questo è quello che ha dichiarato l’agenzia nell’annunciare la scelta:
«Il rating Baa2 di Dollar General riflette la sua forte posizione di mercato come principale catena di discount negli Stati
Uniti. Questo per via delle sue solide metriche di credito e per il settore ben posizionato rispetto ad altri canali di vendita
al dettaglio.
I suoi bassi prezzi e la relativa resistenza ai cicli economici rendono l’ambiente operativo molto competitivo. Il profilo di
credito riflette anche la politica finanziaria equilibrata e prudente di Dollar General.
La liquidità dell'azienda è supportato da una sana generazione di flussi di cassa liberi e dalla sua gestione. Gli aspetti
negativi includono la concentrazione geografica nel sud e una maggiore concorrenza da altri discount.»

Dollar General conta circa $3 miliardi di liquidità che gli permetterebbe di poter ripagare circa il 75% del debito a lungo
termine.
Gli indici di liquidità che vedremo tra poco ci permettono di studiare la solvibilità dell’azienda per i prossimi oneri:
Il Current Ratio, un indicatore che mette a rapporto le attività a breve termine e le sue passività correnti, ha un valore di
1,4. Ciò rende il debito con scadenza vicina sostenibile. Di solito si considera un valore superiore ad 1 ottimale.
Il quick ratio, che è sempre un indice della sostenibilità per il breve termine ma che sottrae al numeratore anche
l’inventario, è pari a 0,6. Solitamente si pensa a 0,8 come valore ideale ed in questo caso abbiamo un valore inferiore.
Tuttavia i beni che rappresentano il suo inventario sappiamo essere di prima necessità e perciò facilmente liquidabili.
4. BILANCI: Stato patrimoniale
Gli azionisti solitamente sono interessati all’ammontare del debito finanziario impiegato dall’azienda e dal suo impatto sul
reddito netto.
Il debito a lungo termine è perfettamente sostenibile, infatti il suo rapporto con il capitale netto (equity) è pari a 0,55.
Vediamo che Dollar General possiede quindi circa $4 miliardi in diverse obbligazioni senior con scadenza massima 2050 e
con un tasso d’interesse che va dal 3,25% al 4,15%.

Per quanto riguarda gli indici di copertura, la società ha ottimi risultati:
Il debito è coperto interamente dagli operating cash flow. Per intenderci si pensa che una copertura di almeno il 20%
del debito sia adeguata, ma nel caso di Dollar General arriviamo al 98%. Questo vuol dire che con i flussi di cassa
operativi generati in un anno potremmo ripagare interamente tutte le obbligazioni.
Discorso analogo per l’Interest Coverage (accettato almeno 3x), l’EBIT (utili ante interessi e imposte) sono più di 26,1x
volte le spese per interessi.

Il 10 settembre 2019 è stata stipulata anche una linea di credito da $ 1,25 miliardi per affrontare emergenze come quella
odierna.
4. BILANCI: Stato patrimoniale
Ora vedremo gli indici di redditività. La sua importanza è dovuta al
fatto che questi indici sono i più vicini all’obiettivo degli azionisti di
massimizzare il rendimento del loro investimento.
Prenderemo in considerazione tre indici di redditività aziendale: la                            Debt/Equity
redditività delle attività (ROA), la redditività del patrimonio netto        25000

(ROE) e la redditività del capitale investito (ROI).
                                                                             20000

Il ROI è secondo noi l’indice più importante, poiché non viene
influenzato né dai problemi associati alla leva finanziaria (ROE) e          15000

né dalle aliquote fiscali. Questo indicatore è definito come rapporto
tra reddito operativo e capitale investito. Per Dollar General               10000
abbiamo un valore di 18,9%, ben più alto di tutti i suoi competitor:
TGT 16%, WMT 12,1%, COST 15,5% e DLTR 9,9%. Ciò indica un                     5000
miglior utilizzo delle risorse (debito e capitale) rispetto ai
concorrenti.
                                                                                 0
Il ROE è di 33,5% contro una media delle quattro precedenti                       2016   2017         2018       2019   2020

aziende del 23%.                                                                                 Equity   Debt

Ha infine un ritorno dalle attività (ROA) del 9,8% confrontata con
la media dei competitor di 7,7%
4. BILANCI: Rendiconto finanziario
Il cash flow statement è ottimo sotto ogni punto di vista, ma vediamolo più nel dettaglio:
il Free Cash Flow, che è interpretabile come la parte di flussi di cassa da attività operative che residua (da cui il
termine "free") dopo aver provveduto alle necessità di reinvestimento dell'azienda in nuovo capitale fisso, è in
continua crescita. Negli ultimi 10 anni (senza contare la situazione covid che ha aumentato di molto le vendite)
abbiamo una crescita annua composta (CAGR) del 15,3%, che è in linea anche con gli ultimi anni.
Uno degli indici fondamentali per lo studio dei flussi di cassa liberi è il suo rapporto con le vendite. Infatti un alto
margine ci rivela quanto Dollar General riesca a generare cassa per ogni dollaro di ricavo. Risulta pure molto
utile la possibilità di confrontare questo valore con i competitor.
La media del FCF/Sales ratio degli ultimi tre anni è stato di circa 5, tuttavia se vediamo il valore del rapporto
negli ultimi 12 mesi (quindi inserendo anche le vendite durante l’emergenza sanitaria) è pari a 9,91.
Ciò ci indica che Dollar General è capace di generare molta cassa, anche nel confronto con i competitor che hanno
una media che è meno della metà.

I flussi di cassa da attività operative hanno avuto una crescita (11,7%) un po’ meno pronunciata dei fcf, questo
per via della diminuzione della quota dei soldi stanziati per le spese in conto capitale.

I flussi di cassa da attività d’investimento sono cresciuti meno che proporzionalmente rispetto agli operating
cash flow. Il management di Dollar General si aspetta di spendere circa tra i $925 milioni e i $975 milioni in spese
Capex per l’apertura di nuovi stores o di ristrutturazione dei punti vendita già esistenti.
4. BILANCI: Rendiconto finanziario
Nei flussi di cassa da attività di finanziamento ci concentriamo sui buyback e sui dividendi distribuiti:
Per i primi, nel 2019 la società ha riacquistato circa 8,3 milioni di azioni per un costo totale di $1,2 miliardi. Ciò
vuol dire che Dollar General ha riacquistato ben il 3% delle azioni in circolazione, dando una bella spinta alla
crescita degli eps e un buon rendimento ai suoi azionisti.
Per quanto concerne i dividendi del 2019, sono stati spesi solo $327 milioni, quindi $1,44 per azione che
rappresenta un dividend yield dello 0,67%.

Perciò la strategia dell’azienda sembra chiara: utilizzare i flussi di cassa nella crescita della società attraverso
investimenti mirati in nuovi punti vendita, ma non per questo senza remunerare i suoi azionisti.
La scelta sul quale fosse il modo migliore per trasferire ricchezza ai suoi investitori è caduta sui buyback, questi
possono essere perfetti nel creare ricchezza nel tempo a causa dell'impatto positivo sull'utile per azione, nonché
della possibilità di differire nel tempo il pagamento delle tasse.
5. AZIONE
Attualmente un’azione Dollar General (DG) ha un prezzo di $215, una capitalizzazione di $54 miliardi ed è quotata sul
NYSE.
Il multiplo considerato più importante, ovvero il P/E ratio è
attualmente di 23,3. Questo valore se confrontato con la sua
media degli ultimi 5 anni risulta circa il 19% superiore. Ciò vuol
dire che indubbiamente il mercato si aspetta un rapido aumento
dei profitti nei prossimi trimestri, ma anche che se volessimo
aprire una posizione ai livelli attuali dovremmo pagare un
sovrapprezzo rispetto a quello che è stato in passato (in termini di
utili per azione).
Se confrontiamo il P/E di Dollar General con i suoi maggiori
concorrenti vediamo come sia in linea con il settore: Walmart ha
un valore 22,93, Target di 23,2, Dollar Tree 25,5 e CostCo
                                                                                     *andamento storico del rapporto P/E
addirittura di 41.
Per quanto concerne gli altri multipli di valutazione, il P/S (prezzo/vendite) è pari a 1,74, anche in questo caso rispetto al
suo valore storico risulta sopravvalutata ed anche rispetto ai competitor (dovuto pure a causa della maggiore efficienza
di DG in termini profittabilità).
Il P/Bvalue risulta leggermente superiore rispetto ai competitor, anche se in generale tutto il settore ha un multiplo alto.
5.1 AZIONE
Il grafico sottostante mostra la performance YTD di Dollar General (linea gialla) confrontata con i suoi competitor e
con l’indice di mercato S&P500.
Per quel che riguarda la comparazione con i concorrenti, Dollar General ha sovraperformato di molto quest’ultimi.
Sicuramente ha influito il fatto che i discount in periodi di crisi forti come quello che abbiamo vissuto, attraggono
nuovi clienti per via delle offerte continue. Bisogna capire però se è giustificato un rialzo del genere visto che i risultati
degli eps Q/Q sono state per tutte le società molto simili e vicine all’82% (DG 89%).

                                                                                    Dollar General dall’inizio dell’anno ha
                                                                                    ‘‘battuto’’ il mercato (indice S&P500) di
                                                                                    circa il 30%
5.2 AZIONE
Le quote della società sono detenute per il 93,6% da istituzionali e per il 6,2% dal pubblico generale. I maggiori
azionisti sono T.Rowe Price Group con il 9,17% delle quote e The Vanguard Group con circa l’8%.

DG è, inoltre, poco considerata dai venditori allo scoperto. La percentuale del flottante short è dello 0,84% e ha uno
Short Interest Ratio, ovvero i giorni che servono a coprire le azioni venduto allo scoperto, di 1,2.

Dollar General ha un Beta di 0,57. Questo è un coefficiente che misura il comportamento di un titolo rispetto al
mercato, ovvero la variazione che un titolo storicamente assume rispetto alle variazioni del mercato. Perciò è molto
meno volatile rispetto al mercato per via della sua stabilità e natura aciclica.

                                                  *in questo grafico vengono raffigurate le
                                                  volatilità (implicite e storiche) del titolo
                                                  Dollar General
6. PROSPETTIVE FUTURE E FATTORI DI RISCHIO

Seppure è vero che i rendimenti passati non sono indice di quelli futuri, sembrerebbe
ingiusto non considerare che Dollar General per oltre un decennio non ha registrato
neanche una decrescita delle entrate in un trimestre.
L’azienda per il futuro ha svelato che si metterà alla prova in una nuova avventura.
Dollar General punterà su una base di clienti leggermente più ricca di quella che
tipicamente serve. Il nuovo concept si chiama ‘’Popshelf ’’ ed è pensato per attirare le
famiglie che hanno un reddito tra i $ 50.000 e i $125.000 all'anno.
I quasi 17.000 store Dollar General che attualmente operano si trovano, quasi tutti,
in piccole comunità meno abbienti. Questa strategia di localizzazione ha in gran
parte rimosso i supermercati Walmart, che sono ben più grandi, come potenziali
concorrenti. L’altra faccia della medaglia è che lavorando in questo mondo, DG tende
a servire quindi le famiglie con meno potere d’acquisto.                                   *foto prototipo di un
I negozi Popshelf non si troveranno semplicemente in luoghi più ricchi, ma anche i         negozio Popshelf
prodotti in vendita saranno diversi. Mentre i negozi Dollar General si concentrano
sui prodotti di consumo di base, Popshelf presenterà decorazioni per la casa, articoli
per feste, articoli di intrattenimento e altri beni discrezionali. Tuttavia, la società
non abbandonerà le sue origini e gli articoli continueranno a costare sempre non più
di $5. Dollar General prevede di aprire circa 30 di questi negozi entro la fine del
prossimo anno.
6.1 PROSPETTIVE FUTURE E FATTORI DI RISCHIO
Anche gli stessi negozi Dollar General stanno trovando una seconda vita. La maggior parte dei locali
sono stati ristrutturati e al tempo stesso hanno iniziato a vendere prodotti freschi, come quelli del
marchio Starbucks, frutta e carne. Proprio le collaborazioni con famosi brand come la catena di caffè e
per i bambini il marchio Lego, hanno trovato l’interesse delle famiglie.
Esistono anche altri fattori di crescita. Tra queste, le opzioni alimentari con il marchio "Better for you"
forniscono alternative più sane per i propri clienti. Ci aspettiamo che questo segmento cresca, vista la
maggiore attenzione al benessere e alla salute dei consumatori.
Inoltre abbiamo visto come molta della crescita di questi mesi è dovuta ai sussidi per le famiglie
americane nel periodo di lockdown. Nel caso i democratici riuscissero ad approvare il grosso pacchetto
di stimoli fiscali che è stato promesso in campagna elettorale, potrebbe spingere le vendite di Dollar
General ancora più in alto.

Tuttavia, se consideriamo un orizzonte temporale più ampio, è probabile che i suoi migliori giorni di
crescita possano essere terminati. Tra le ipotesi che ci portano a questa possibilità vi è la ‘‘semplice
matematica’’ che in fin dei conti punta alla saturazione.
L'introduzione di Popshelf è sicuramente un modo per combattere questa potenziale saturazione. Per
alcuni aspetti, tuttavia, questa nuova catena evidenzia il fatto che è che la saturazione stia arrivando e
che l’amministrazione della società abbia pensato al come combatterla. Solo il futuro ci dirà se
Popshelf sarà in grado di ricreare il tipo di successo di cui il marchio Dollar General ormai gode.
7. VALUTAZIONI INGRESSO
Per il calcolo del valore abbiamo usato il metodo DCF (discounted cash flow) che consiste nell’attualizzazione dei flussi
di cassa futuri ad un tasso pari al costo medio ponderato del capitale (WACC).
Abbiamo tradotto l’analisi qualitativa in valori quantitativi nei 5 anni di orizzonte di stima.
Nel primo anno abbiamo considerato una forte crescita, ma in linea sia con gli analisti che con i risultati trimestrali,
nell’anno successivo un aumento del fatturato simile a quello medio degli ultimi anni ed infine una crescita che va
scemando, e che porta inevitabilmente la società ad una saturazione del fatturato. Infine un tasso di crescita perpetuo
del 2%.
                                2020     2021       2022       2023       2024
Assumptions                                       Previsioni                              Tasso di crescita dopo terminal year
                Fatturato       30,0%    8,0%       6,0%       4,0%      2,0%             2,0%
                EBITDA Margin   10,5%    10,0%     11,0%       12,5%     12,5%
                EBIT Margin     8,5%     8,5%       9,5%       10,0%     10,0%
                CAPEX           3,0%     3,3%       3,3%       3,3%      3,3%
                Tax Rate        22,0%    25,0%     28,0%       28,0%     28,0%
                WC              6,8%     6,0%       6,0%       6,0%      6,8%

Date le seguenti previsioni abbiamo ottenuto un asset value pari a $59,97 miliardi. Sottraendo a questa voce i debiti
finanziari ed aggiungendo la cassa otteniamo un valore dell’equity pari a $49,7 miliardi. Dividendo per il numero
totale di azioni considerando un buyback del 2% l’anno (quest’anno è stato del 3%) otteniamo un valore per azione
pari a $221. Attualmente una azione DG prezza $213,7 quindi secondo il nostro metodo di valutazione risulta
sottovalutata del 3% circa. Considerando un margine di sicurezza di circa il 30% una buona entrata potrebbe essere
ad un prezzo intorno ai $155.
7.1 VALUTAZIONI INGRESSO

    Il titolo è molto interessante e
      con notevoli punti di forza.
     Tuttavia, un’entrata a questi
    livelli non ci permette di avere
    un buon margine di sicurezza.
Qua utilizziamo il grafico settimanale (quindi ogni candela rappresenta una
      GRAFICO
settimana) per avere un prospetto ampio di quelle che sono state le
fluttuazioni degli ultimi 5 anni circa.
È evidente dalla figura come il trend sia particolarmente positivo,
soprattutto dalla seconda metà del 2017 abbiamo avuto un forte impulso
rialzista.
Dopo il sell-off di marzo i prezzi hanno avuto una notevole salita, creando
l’attuale spike (pattern che si forma a seguito di un moving velocissimo delle
quotazioni) che può essere considerato una figura d’inversione, almeno per
quello che riguarda il breve termine.

                                                                                 Abbiamo individuato diversi livelli di
                                                                                 prezzo che in passato sono risultati
                                                                                 utili nell’analisi grafica. Il più vicino
                                                                                 ovviamente è il punto di massimo a
                                                                                 $222.
Nel grafico abbiamo inserito le due medie mobili a 50 e 200
periodi.
GRAFICO
Le posizioni di quest’ultime, con la media più veloce sopra a
quella più lenta, indicano un trend rialzista.
Le Bande di Bollinger hanno dato buoni segnali in passato,
così come la media a 50 periodi è risultata molto utile come
supporto.
Attualmente ci aspettiamo che i prezzi vadano a toccare la
media a 50 periodi, che coincide anche con l’estremità
inferiore delle BB, per poi ripartire verso nuovi massimi.
8. CONCLUSIONI
I multipli di valutazione attuali sono più alti della sua media
storica.

La crescita del fatturato potrebbe arrivare alla saturazione
nei prossimi anni e Popshelf potrebbe non essere l’idea adatta
per combattere questo scenario.

Il suo business è poco diversificato geograficamente.

                                                 I suoi risultati finanziari godono di una notevole stabilità e costanza.

                                                 Rispetto al mercato è poco correlata, perciò potrebbe essere un’ottima
                                                 idea come azione difensiva. Anche nel caso di alta inflazione, Dollar
                                                 General non ne risentirebbe trasferendo l’aumento dei prezzi ai
                                                 consumatori.

                                                 Rispetto ai competitor risulta molto più redditizia ed ha maggiore
                                                 capacità di generare flussi di cassa.
GRAZIE PER LA VISIONE

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