DISTRETTO PRODUTTIVO MECCATRONICA SICILIA - Sicindustria - Rete Fidi Sicilia
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DPMS 2020 Sommario Premessa ...................................................................................................................................................................... 3 Denominazione ..................................................................................................................................................... 4 Localizzazione ....................................................................................................................................................... 4 Sede ...................................................................................................................................................................... 4 1. CONTESTO GENERALE .......................................................................................................................................... 5 1.1 Il Sistema delle Imprese ............................................................................................................................ 6 1.2 L’andamento dell’export italiano 2014-2017 .........................................................................................11 2 IL DISTRETTO DELLA MECCATRONICA SICILIA: DAL PATTO INDUSTRIALE 2007 AL POLO 2020 .........................13 2.1 Percorso di crescita 2007-2013 ..............................................................................................................15 2.2 Verso il Distretto Meccatronica 2020 per la Sostenibilità e l’Innovazione del Mezzogiorno.................21 3 LA STRATEGIA INTELLIGENTE DELLA REGIONE SICILIA E LE FILIERE INTELLIGENTI ............................................22 3.1 Filiere Intelligenti Meccatronica 2020 ....................................................................................................25 3.2 Polo della Rete Industriale Meccatronica Sicilia .....................................................................................26 3.3 Azioni del Polo della Rete Industriale Meccatronica Sicilia.....................................................................27 3.4 Road Map Filiere .....................................................................................................................................29 3.5 S.W.O.T. Analysis ....................................................................................................................................37 4 LA GOVERNANCE ED IL PARTENARIATO .............................................................................................................38 4.1 Governance .............................................................................................................................................38 4.2 Il Rappresentante legale del Distretto....................................................................................................38 4.3 Organigramma ........................................................................................................................................39 4.4 Il Partenariato .........................................................................................................................................39 5 PIANO DEGLI INVESTIMENTI ...............................................................................................................................40 5.1 Ipotesi Piano Finanziario.........................................................................................................................41 6 LA LOCATION ......................................................................................................................................................43 2
DPMS 2020 Premessa La crisi del modello fordista-taylorista ha, di fatto, favorito il passaggio da un modello di produzione di massa e standardizzato (tipico dell’impresa di grandi dimensioni) verso un modello caratterizzato da un sistema “organico” composto da imprese di piccola e media dimensione organizzato attraverso sistemi flessibili di produzione e decentrato territorialmente. Al centro del sistema produttivo è quindi comparsa l’impresa-rete dove l’imperativo organizzativo è costituito dall’elasticità e dalla capacità di rispondere in maniera rapida e differenziata alle nuove condizioni di un’economia in continua evoluzione. In Italia tale fenomeno ha avuto una diffusione ancora più marcata grazie alla naturale connotazione del sistema produttivo italiano fortemente caratterizzato da un insieme di PMI strettamente legate al sistema territoriale. Il ruolo decisivo dei Sistemi Territoriali nei processi di industrializzazione italiani si è manifestato nella sua chiarezza già negli anni ’80 ed ha fortemente condizionato i processi di industrializzazione del Nord Est rendendolo in breve tempo competitivo sui mercati internazionali grazie ad un mix vincente composto da connessioni con il territorio, capacità di innovare e vantaggi competitivi. L’efficienza di tali sistemi produttivi ha spinto pertanto il legislatore verso l’attuazione di politiche nazionali e regionali atte a processi di stimolo nella costituzione di reti di imprese e di Distretti produttivi. A livello locale anche la Regione Siciliana ha voluto giocare la sua parte. Se, infatti, le politiche industriali a sostegno delle reti di impresa hanno avuto il merito di consolidare ed indirizzare un fenomeno sostanzialmente autogeneratosi, in Sicilia, ancora una volta, il ruolo del settore pubblico è, per così dire “costitutivo” ed ha rappresentato l’elemento scatenante intorno al quale sono sorti i primi Distretti Produttivi. Il D.A. 1937/2 del 28/06/2016 ha nei fatti stimolato e sostenuto la nascita di 23 Distretti Produttivi secondo una logica solo in parte “Top-Down”. L’Ente Territoriale ha, nei fatti, promosso la costituzione di Distretti Produttivi lasciandone poi la crescita e la “governance” alla autonoma capacità dei protagonisti. Questi primi tre anni di vita non sono stati scevri di difficoltà. Il Distretto Produttivo Meccatronica ha sostanzialmente avviato un processo di comunicazione prima che di collaborazione tra imprese totalmente nuovo. In un contesto come quello siciliano, storicamente avverso a forme di partecipazione collaborativa, il Distretto ha preventivamente dovuto sperimentare nuove forme comunicative, nuovi strumenti di governance e modelli di cooperazione mai provati prima. Il primo passo è stato quello di vincere la tradizionale diffidenza delle imprese partecipanti mediante un modello di governance leggera, senza infrastrutture di sorta e senza costi di gestione. La distribuzione geografica delle aziende del distretto (distribuite su tutto il territorio regionale con una relativa prevalenza della provincia di Palermo) ha altresì suggerito – quasi come scelta 3
DPMS 2020 obbligata – l’adozione di modelli “meta distrettuali” ovvero una rete diffusa di imprese tutte riunite intorno ad un “nodo” principale di innovazione, ricerca e sviluppo rappresentato dall’Università di Palermo. Le attività proposte nel corso del triennio hanno avuto quasi naturalmente un’unica linea conduttrice: la smaterializzazione del valore. Consapevole dell’impossibilità di competere a livello nazionale ed internazionale facendo leva su fattori squisitamente manifatturieri a causa dei noti “svantaggi” competitivi legati all’alto costo del lavoro ed al gap infrastrutturale, il Distretto Produttivo Meccatronica ha promosso una serie di attività orientate a migliorare la competitività delle proprie aziende mediante l’implementazione di processi e progetti congiunti di ricerca, sviluppo ed innovazione. Il comitato tecnico scientifico del Distretto ha condotto una specifica attività di technology&competence assessment incrociata con l'individuazione di mercati prospettici in cui fosse possibile valorizzare le filiere in atto, o potenziali, tra le aziende distrettualizzate. E’ comunque il caso di sottolineare che si è prestata costante attenzione nello stimolare anche la capacità delle imprese di generare processi di innovazione autonomi mentre il Distretto si è intestato il compito di individuare potenzialità di business e di crescita in un’ottica di metafiliera. In altre parole il Distretto produttivo è stato - ed intende essere anche per il prossimo triennio - il principale fattore abilitante per l’individuazione di strategie di crescita competitiva delle sue imprese al di fuori delle logiche di sub fornitura alle quali è ancora legato quasi tutto il comparto produttivo manifatturiero siciliano Denominazione Distretto Meccatronica Localizzazione Le imprese sottoscrittrici del presente Patto di sviluppo distrettuale hanno sede operativa nelle Province della Regione Sicilia. Sede Sicindustria 90133 Palermo (PA) Via Alessandro Volta 44 Telefono: 091 581100 - fax: 091 323982; www.confindustriasicilia.it info@confindustriasicilia.it 4
DPMS 2020 1. CONTESTO GENERALE Il distretto produttivo “Meccatronica” si innesca in una fase storica in cui le aspettative di crescita dell’economia internazionale mantengono elementi di forte criticità a causa del rallentamento del commercio internazionale e a causa del generale indebolimento dell’attività produttiva che ha caratterizzato i paesi avanzati e, comunque, sta influenzando negativamente quelli emergenti. La crisi non ha modificato le caratteristiche strutturali del sistema produttivo italiano. I tratti salienti della struttura produttiva italiana non sono mutati nel corso delle due fasi recessive che hanno colpito la nostra economia dal 2008. Essa continua a essere caratterizzata da una larga presenza di microimprese (con meno di dieci addetti), che sono circa 4,2 milioni, rappresentano il 95 per cento del totale delle unità produttive e impiegano circa 7,8 milioni di addetti (il 47 per cento contro il 29 per cento nella media europea) e, all’estremo opposto, da una quota particolarmente modesta di imprese di maggiori dimensioni (oltre 250 addetti; lo 0,1 per cento delle imprese e il 19 per cento degli addetti). In questo contesto generale, l’Italia è considerata una nazione in cui coesiste una maggioranza di imprese poco inclini all’innovazione insieme a una minoranza di imprese che invece pongono l’innovazione al centro della loro attività, oltre ad una ricerca scientifica che riesce a vantare punte di eccellenza a livello globale. L’Europa, misurandone il potenziale di innovazione, tuttavia, colloca l’Italia tra i Paesi “moderatamente innovatori”, al 16° posto per risultati di sistema e al 18° posto per posizionamento nei settori ad alta tecnologia (European Innovation Scoreboard), quindi in forte ritardo rispetto agli altri Paesi europei. All’interno del quadro nazionale, la Sicilia si colloca tra le regioni meno innovative in Italia, in lievissima crescita, inerziale, che nel 2008 aveva fatto registrare il salto dalla categoria “modesto innovatore” alla categoria “moderato innovatore”. Tuttavia le dinamiche macroeconomiche alimentate a partire dalla fine del 2008, dalla crisi internazionale prima e da quella dell’area euro successivamente, con un impatto negativo molto forte soprattutto sul settore manifatturiero regionale, hanno prodotto una brusca interruzione dei processi di crescita che si era riusciti ad innescare tra il 2000 e il 2007, facendo nuovamente retrocedere la Sicilia. I vincoli che caratterizzano storicamente il tessuto produttivo regionale si sono ulteriormente consolidati: redditività delle PMI mediamente più bassa della media nazionale; alta frammentazione e nanismo delle imprese regionali; produttività del lavoro mediamente al di sotto dei valori nazionali; modesta spinta delle imprese verso processi di internazionalizzazione e innovazione, scarsa propensione regionale a creare reti, uscendo da una logica d’innovazione isolata, che non permettendo l’uso delle economie di scala e delle economie di scopo ritarda l’aggancio stabile a tipologie produttive più competitive e ad alto contenuto tecnologico, e infine un settore della ricerca che pur in presenza di alcune eccellenze non riesce ad emergere non solo nel panorama europeo, ma neanche nazionale. 5
DPMS 2020 1.1 Il Sistema delle Imprese Nel 2015 l’attività del settore industriale si è stabilizzata, come nel resto del Mezzogiorno. Gli indicatori elaborati dall’Istat a livello di macroarea hanno registrato un miglioramento in corso d’anno dei giudizi degli imprenditori sull’andamento degli ordini (in particolare dall’interno) e della produzione; il grado di utilizzo degli impianti è cresciuto di circa tre punti percentuali (al 70 per cento in media d’anno; tav. a6). Per la Sicilia le stime di contabilità regionale di Prometeia indicano un lieve incremento del valore aggiunto (0,1 per cento); si è attenuato il calo del numero di imprese attive (-0,8 per cento, dal -1,9 del 2014; tav. a4) ed è tornato a diminuire il numero di procedure fallimentari e di liquidazioni volontarie. Le imprese attive siciliane, che rappresentano il tessuto produttivo dell’isola, sono circa 374 mila e continuano a mostrare una prevalenza di unità a basso valore aggiunto e scarsa competitività (Fig. 1). Oltre metà delle stesse, infatti, opera nell’agricoltura e nel commercio: nel primo caso le attive sono più di 83 mila, nel secondo oltre 123 mila. Rispetto al 2007, si registra però un calo del 21,8% in agricoltura, del 23,1% nella manifattura e del 4,0% nel commercio, per una riduzione totale di 36.991 imprese solo parzialmente compensata dalla contemporanea crescita delle imprese dei servizi alloggio e ristorazione (più 8.098) e di altre attività nei servizi (più 13.981). Il dato complessivo è di una variazione negativa di 20.695 imprese attive (-5,2%). L’analisi del sistema produttivo della regione dal punto di vista delle filiere produttive è pertanto di notevole rilevanza poiché coglie in modo più puntuale rispetto alla semplice analisi settoriale le vere potenzialità di un territorio. Nel prosieguo sono presentati i dati delle principali filiere 6
DPMS 2020 produttive della Sicilia, rispetto a cui si propone la comparazione con i dati nazionali in termini di unità locali, fatturato e valore aggiunto al costo dei fattori. In Sicilia, la filiera produttiva più grande è quella delle costruzioni, seguita dall’agribusiness e dalla sanità, che da sole valgono il 60% del totale delle imprese considerate. A livello nazionale la filiera delle costruzioni mostra una quota maggiore di quella siciliana mentre agribusiness e sanità rappresentano quote inferiori. Rimarchevole per la Sicilia è il peso dell’ICT, pari a 4,8% di imprese sul totale ed uguale al valore nazionale (4,9%). Rispetto al totale nazionale, le filiere produttive siciliane che mostrano un peso rilevante sono la filiera dell’agribusiness (10,1%), la filiera del turismo (9,4%), e le filiere dei i mezzi di trasporto e del sistema casa (8,5%). 7
DPMS 2020 Analizzando invece il dato più significativo, quello dell’export siciliano, si riesce a capire meglio quali sono le vocazioni della regione e quali sono stati i trend di crescita degli ultimi anni. Il settore chimico-farmaceutico ha conosciuto un pesante crollo nel 2009. Dopo una immediata ripresa, i valori hanno continuato ad incrementare lievemente. Complessivamente, le esportazioni siciliane sono passate da 1 miliardo e 114 milioni di euro nel 2007 a 1 miliardo e 244 milioni nel 2013. Le esportazioni siciliane nel settore dell'elettronica sono sensibilmente aumentate nel quinquennio considerato, passando dai 383 milioni di euro del 2007 ai 598 del 2013. La stragrande maggioranza del fatturato estero è realizzato nel mercato comunitario (73%), ma anche in questo caso le esportazioni extra-UE (arrivate a quasi 160 milioni di euro nel 2013) crescono ad un ritmo molto più sostenuto di quelle comunitarie: 26% contro 9,6% in media annua nel periodo. È in forte e costante crescita l'export siciliano nel settore della meccanica. Nei cinque anni considerati il valore dei flussi in uscita registra un +79%, passando da 73 a 132 milioni di euro. 8
DPMS 2020 Il settore agricolo negli ultimi anni mantiene livelli di export superiori ai 400 milioni di euro annui, dopo un forte calo registrato nel 2009. La quota prevalente di export è indirizzata ai mercati europei. Il settore della metallurgia e siderurgia, come tutto il comparto manifatturiero, è crollato dopo il 2008 più che dimezzando i livelli di export che erano intorno ai 200 milioni di euro. La graduale crescita che si era osservata a partire dal 2009 non viene comunque confermata nel 2013, collocando il settore intorno agli 81 milioni di euro. I cali sono da imputare soprattutto al crollo della componente europea mentre in ascesa è la componete extraeuropea. 9
DPMS 2020 Le esportazioni siciliane nel settore ICT sono sensibilmente aumentate nel quinquennio considerato, passando dai 373 milioni di euro del 2007 ai 519 del 2013. Infine, il settore della sanità, dopo il 2009, sta riuscendo a riesce a sviluppare importanti volumi di export crescenti e superiori al periodo pre-crisi, intorno ai 288 milioni di euro, grazie soprattutto alla componente extra europea in forte crescita mentre la componente europea negli ultimi anni mostra un trend stabile. 10
DPMS 2020 1.2 L’andamento dell’export italiano 2014-2017 Per i beni di investimento: La ripresa della produzione industriale e degli investimenti, soprattutto nei Paesi avanzati, trainerà le esportazioni del raggruppamento beni di investimento. Le previsioni indicano una crescita dell’export di questi beni dell’8,4% in media nel 2014-2017 (Tab. 12).Ad esempio, nel settore degli apparecchi elettronici le esportazioni cresceranno più velocemente della media dei beni di investimento (+8% nel 2014, e in accelerazione negli anni successivi). Le vendite saranno favorite dai maggiori investimenti per la produzione di energia elettrica, a loro volta influenzati da attenzione all’efficienza energetica, crescente industrializzazione e urbanizzazione mondiale (nel 2020 sarà del 56%, era del 51,6% nel 2010 (Fonte Onu 2012) e conseguenti sviluppi nelle capacità produttive e nei redditi disponibili. Per i beni intermedi: L’incertezza nella ripresa dell’industria europea, che rappresenta oltre il 58% delle vendite all’estero di beni intermedi, e il ridimensionamento strutturale di importanti settori clienti domestici (auto, mobili, elettrodomestici) stanno favorendo un riposizionamento verso i mercati extra europei. 11
DPMS 2020 Per i beni di consumo: La qualità continua a essere la forza trainante che ormai caratterizza non più solo le produzioni di alta gamma. Si delineano due tendenze: l’affermarsi di nuovi elementi per i beni di lusso, come la personalizzazione estrema dei prodotti, e la maggiore attenzione nell’adeguare l’offerta ai gusti dei consumatori nei mercati emergenti. L’export del raggruppamento crescerà a un tasso medio del 7,3% nel periodo di previsione (Fig. 13). Il mercato globale degli arredamenti, ad esempio, che nel 2012 valeva circa 350 miliardi di euro, crescerà del 3,5% l’anno in media fino al 2016. Uno dei fattori trainanti sarà la ripresa del comparto residenziale in diverse economie avanzate (tra tutte, Stati Uniti e Regno Unito, quest’ultimo grazie anche al supporto del governo) e lo sviluppo in quelle emergenti, dalle quali proverranno le maggiori opportunità (ad esempio, in Arabia Saudita la domanda di arredamenti crescerà del 13,7% medio annuo fino al 2017 41 Per i beni agricoli e alimentari: Il ritmo di crescita dell’export di beni agricoli e alimentari sarà il più sostenuto tra i quattro raggruppamenti (8,7% in media l’anno per il periodo 2014-2017; (Fig. 14): conteranno sempre di più i punti di forza riconosciuti a livello internazionale – come tradizione 12
DPMS 2020 e certificazione – e l’attenzione alle nuove esigenze e all’eterogeneità della domanda globale. Sarà però necessario inserirsi di più e meglio nei canali di distribuzione internazionale. Le imprese del settore agroalimentare troveranno opportunità di sviluppo importanti nel commercio al dettaglio in Asia. In questi mercati il retail di generi alimentari – che raggiungerà un valore di 5.900 miliardi di euro nel 2016, crescendo a un tasso medio annuo superiore al 15%– consentirà una maggiore penetrazione dei prodotti italiani, a condizione che gli esportatori adottino strategie di accesso a canali distributivi più efficaci. L’area asiatica si confermerà inoltre seconda al mondo per volume di vendite nei supermercati (+5,5% medio annuo fino al 2016) e terza per quelle negli ipermercati ,+9% 1.Si osserverà una riduzione della quota dei Paesi Ocse nel commercio mondiale di generi alimentari a favore degli emergenti2; questo risultato è dovuto al fatto che l’82% della popolazione e il 93% della classe media mondiale, nel 2030, vivrà in quest’ultimo gruppo di Paesi.3 2 IL DISTRETTO DELLA MECCATRONICA SICILIA: DAL PATTO INDUSTRIALE 2007 AL POLO 2020 Il Distretto produttivo “Meccatronica” si estende su tutto il territorio della regione Sicilia; è per lo più rappresentato dalla provincia di Palermo, cui appartengono circa il 63% delle imprese aderenti; include, anche, aziende situate nelle principali province della Regione: Caltanissetta, Trapani, Catania, Agrigento, Ragusa, Siracusa. Il Distretto è stato promosso da Confindustria Sicilia che, insieme all’Università degli Studi di Palermo, si è occupata dell’elaborazione della prima versione del Patto. Esso nasce dall’idea di valorizzare un’area di confine, ad alta specializzazione tecnologica, che si colloca tra la meccanica, l’automatica, l’elettronica e l’informatica. L’utilizzo appropriato di nuovi materiali, l’integrazione di tecnologie dell’automazione, l’uso di metodi di progettazione, simulazione, analisi sempre più complesse sono alcune delle sfide della 1 Planet retail (2012) Global Food Retail Trends, ottobre. 2 Ocse-Fao (2013) Oecd-Fao Agricultural Outlook 2013. 3 Ernst & Young (2013) Appetite for growth, assessing the critical success factors in the rapidly changing food sector. 13
DPMS 2020 nuova meccanica. Hanno aderito al distretto, insieme ad alcuni Enti/Associazioni/Consorzi, ben 148 aziende all’interno dell’intera filiera produttiva, che comprende produzioni metalmeccaniche, elettroniche ed informatiche e di altri settori. La forza propulsiva del Distretto della Meccatronica è rappresentata dal comparto Manifatturiero che in particolare in provincia di Palermo è presente con le categorie produttive attive nella produzione di metalli non ferrosi e semilavorati, e nella costruzione di materiale rotabile ferroviario, cantieristica navale e di parti di autoveicoli. Vi è, poi, una presenza significativa di imprese di piccole dimensioni, altamente competitive, grazie alla loro specializzazione in prodotti particolari quali, ad esempio, la componentistica per il settore delle rinnovabili e dell’ICT e più in generale dell’ingegneria. Il distretto comprende sia le imprese industriali legate alla produzione di componenti e di apparecchiature elettroniche e informatiche, sia le imprese del cosiddetto terziario avanzato. Il Distretto negli anni ha costruito un modello organizzativo fondato sull’idea ambiente generatore di idee e prassi con forti collegamenti con il sistema territoriale, con gli enti di ricerca e con altri contesti produttivi ma comunque assolutamente strumentale rispetto alle esigenze delle sue aziende. Distretto dunque come strumento facilitatore di processi aggregativi e di sviluppo e proprio per questo assolutamente “trasparente” rispetto ai beneficiari finali che sono e rimangono le imprese aderenti. L’impostazione meta-distrettuale ci consente di “smaterializzare il valore” ovvero di focalizzare la maggior parte della nostra attenzione nelle fasi immateriali della catena del valore: innovazione, ricerca, design, progettazione, internazionalizzazione, etc. L’abbandono di concetti esclusivamente ancorati all’idea di trasformazione materiale ha consentito di concepire una strategia di complessiva reingegnerizzazione delle organizzazioni aziendali aderenti, nell’ottica di una loro integrazione stabile connessa a innovative strategie di produzione condivisa. In termini più specificatamente operativi l’idea forza che ha permeato l’organizzazione del Distretto è quella di una solida matrice collaborativa per la realizzazione di nuovi prodotti e/o l’intercettazione di nuovi mercati a valore aggiunto. 14
DPMS 2020 2.1 Percorso di crescita 2007-2013 Nel giugno 2010, con riferimento al “Bando dei Piani di Sviluppo di Filiera di cui al PO FESR 2007/2013 Linee di intervento 5.1.1.1. - 5.1.1.2. - 5.1.1.3..” è stato presentato da 32 aziende aderenti al distretto un progetto con ammontare complessivo dell’investimento pari a € 20.000.000 circa. E’ stata creata a tal fine la filiera EDIMEC composta da 32 aziende che divise in gruppi di lavoro hanno dato vita a specifici Cluster: Cluster “Reverse vending”, Cluster “Solare a concentrazione”, Cluster “Sensoristica”, Cluster Trattamento acque” , Cluster “Micro eolico” I Cluster hanno sviluppato in team attività di ricerca ed innovazione, giungendo alla costituzione di Laboratori di ricerca industriale che hanno consentito l’attivazione di processi che hanno condotto alla costruzione dei seguenti prodotti innovativi: • Macchine per il riciclo delle bottiglie di vetro e plastica • Sensori per il monitoraggio in continuo del calcestruzzo • Impianto pilota di solare a concertazione poligenerativo • Turbina micro eolica ad elevato rendimento costruita con materiali ecocompatibili 15
DPMS 2020 INNOVAZIONE Tecnologie innovative per le energie rinnovabili, macchine per il reverse vending, sensorisitca Solare a Concentrazione Reverse Vending Mini Eolico Sensori Intelligenti 16
DPMS 2020 Dalle azioni di innovazione del Distretto è nato il consorzio SUSTAINABLE ISLAND by Meccatronica, un cluster di imprese che propongono soluzioni innovative nel settore dell’Ecobuilding, che hanno intrapreso importanti percorsi di collaborazione in diversi settori e che sono fortemente impegnate in processi di internazionalizzazione. Il cluster si è costituito in consorzio, riconosciuto per lo svolgimento di attività di Internazionalizzazione dal Ministero Sviluppo Economico. Il consorzio è composto da 14 aziende siciliane, fortemente radicate e rappresentative di tutte le aree territoriali della Sicilia. Grazie ai progetti svolti ed ai clusters spontaneamente costituiti il Distretto Meccatronica ed il Consorzio Sustainable Island sulla spinta del riconoscimento del Ministero Sviluppo Economico hanno avviato intense azioni di internazionalizzazione, siglando Agreement (Memorandum of Understanding) ed avviando progetti di joint research con diversi Paesi di Mondo, quali ad esempio: Polonia, India, Emirati Arabi Uniti, Oman, Cina, etc. Di seguito, alcuni degli Enti appartenenti a diversi paesi con cui sono stati siglati Agreement e accordi di collaborazione: ENTE / SOGGETTO PAESE OGGETTO Accordo di scambio tecnologico e scientifico destinato anche alla formazione, cooperazione e AMERICAN DUBAI creazione di nuove imprese. Settori di interesse: EAU UNIVERSITY sostenibilità ambientale, fonti rinnovabili, trattamento acque, materiali innovativi, recupero di materiali. Accordo di scambio tecnologico e scientifico destinato anche alla formazione, cooperazione e SOCIETY OF creazione di nuove imprese. Settori di interesse: EAU ENGINEER sostenibilità ambientale, fonti rinnovabili, trattamento acque, materiali innovativi, recupero di materiali. Accordo di scambio tecnologico e scientifico destinato anche alla formazione, cooperazione e creazione di nuove imprese. Settori di interesse: INDO ITALIAN sostenibilità ambientale, fonti rinnovabili, INDIA CHAMBER trattamento acque, materiali innovativi, recupero di materiali. Cooperazione per favorire affari tra le imprese rappresentate Accordo di scambio tecnologico e scientifico destinato anche alla formazione, cooperazione e creazione di nuove imprese. Settori di interesse: sostenibilità ambientale, fonti rinnovabili, COLOMBIA ZONA FRANCA HUILA trattamento acque, materiali innovativi, recupero di -COLOMBIA materiali. Cooperazione per favorire affari tra le imprese rappresentate 17
DPMS 2020 Accordo di scambio tecnologico e scientifico destinato anche alla formazione, cooperazione e creazione di nuove imprese. Settori di interesse: CLUSTER ALLUMINIO- sostenibilità ambientale, fonti rinnovabili, POLONIA POLONIA trattamento acque, materiali innovativi, recupero di materiali. Cooperazione per favorire affari tra le imprese rappresentate Accordo di scambio tecnologico e scientifico destinato anche alla formazione, cooperazione e creazione di nuove imprese. Settori di interesse: sostenibilità ambientale, fonti rinnovabili, EUPIC -CHENGDU CINA trattamento acque, materiali innovativi, recupero di materiali. Cooperazione per favorire affari tra le imprese rappresentate 18
DPMS 2020 INTERNAZIONALIZZAZIONE M.O.U with Society of Engineers U.A.E- in Dubai M.O.U .with the American M.O.U .with the Eupic-Chendu in University in Dubai Palermo 19
DPMS 2020 RASSEGNA STAMPA 20
DPMS 2020 2.2 Verso il Distretto Meccatronica 2020 per la Sostenibilità e l’Innovazione del Mezzogiorno Quanto sviluppato è perfettamente in linea con le Linee Guida della RIS-3 Sicilia e con la naturale evoluzione del Distretto sempre più legato trasversalmente alle tematiche della sostenibilità intesa come: - Tutela dell'ambiente, - Consumo consapevole ed Agroalimentare intelligente - Creazione e promozione delle Smart City and Communities, - Sviluppo dell’Industria avanzata, la cosidetta ndustria 4.0 Il Distretto ha dunque negli anni acquisito una connotazione più ampia divenendo un Polo di aggregazione per le imprese, intelligenze e creatività espressione dei territori, delle Università, del mondo delle professioni. Ciò ha condotto verso lo sviluppo di nuovi prodotti e mercati basato su un approccio collaborativo che coinvolge team inter-funzionali e inter-organizzativi e inter-regionali e internazionali. Ciò al fine di spingere il sistema produttivo a ragionare non solamente in termini di recuperi di produttività e di economicità, ma anche verso l’attivazione di nuove risorse intellettuali in grado di creare valore ai prodotti .Per tale motivo, oggi il Distretto guarda allo sviluppo di una nuova sfida progettuale definita “Meccatronica Sicily 2020” ossia la creazione ( ormai ultimata ) di un Polo di riferimento per tutta la Sicilia, grazie alla capacità riconosciuta di rappresentare le esigenze di comparti qualificati del sistema industriale regionale e quale soggetto promotore ed aggregatore nel campo dell’Innovazione, quale motore di sviluppo tecnologico e industriale del territorio e quale strumento di trasferimento tecnologico e di industrializzazione. 21
DPMS 2020 3 LA STRATEGIA INTELLIGENTE DELLA REGIONE SICILIA E LE FILIERE INTELLIGENTI La condizionalità ex ante della politica RIS3 richiede alle regioni e agli Stati membri dell’Unione europea di identificare le specializzazioni relative alle conoscenze più adatte al loro potenziale di innovazione, prendendo in considerazione le risorse e le capacità di cui dispongono. Questa azione deve essere svolta attraverso un processo di “scoperta imprenditoriale”, ossia coinvolgendo imprese e protagonisti chiave dell’innovazione. Pertanto, anziché essere una strategia imposta dall’alto, la specializzazione intelligente induce le imprese, i centri di ricerca e le università a collaborare per identificare i settori di specializzazione più promettenti di uno Stato membro o una regione, nonché i punti deboli che ostacolano l’innovazione. In questo contesto, la Regione Siciliana ha definito sei tavoli tematici sui seguenti ambiti: Agroalimentare; Economia del Mare; Energia; Scienze della Vita; Smart Cities & Communities; Turismo, Cultura e Beni Culturali per favorire l’aggregazione di conoscenze e la condivisione di analisi, diagnosi, vision con gli attori dell’innovazione operanti nel territorio siciliano. La Strategia Regionale di Innovazione per la “Smart Specialisation” è una precondizionalità per la attivazione degli interventi previsti nell’Obiettivo n.1 del Regolamento dei Fondi Strutturali, “Rafforzare la ricerca industriale”, ma è anche e soprattutto l’opportunità di costruire un quadro strategico di azioni coordinate per realizzare una strategia pluriennale mirata di rafforzamento competitivo e di crescita occupazionale. Questa strategia parte dalle esigenze di rafforzamento competitivo del sistema produttivo, non dal sostegno alla ricerca di per sé. L’obiettivo è individuare percorsi di innovazione tecnologica in grado di mantenere un posizionamento alto delle attività produttive regionali, nonché quello di supportare l’innovazione non tecnologica, cioè organizzativa e immateriale, alla stregua delle economie più avanzate. Un secondo elemento è quello di spingere maggiormente i processi di innovazione non solo a miglioramenti incrementali e funzionali, ma ad un arricchimento in termini di significato e valore. Un arricchimento che si può ottenere attraverso il contributo delle tecnologie incorporate, ma a volte anche attraverso il ridisegno concettuale e funzionale, la riorganizzazione dei processi e dei modi di lavorare, la comunicazione, le strategie di marketing, ecc. Questo passaggio concettuale consiste nel promuovere quegli orientamenti di mercato in grado di determinare una forte spinta innovativa e di cambiamento nel sistema produttivo, attraverso la capacità di cogliere le nuove domande sociali, di proporre nuove soluzioni rispondenti a nuovi bisogni individuali e collettivi. Essa non deve comunque essere intesa come un semplice adempimento formale necessario per la presentazione e l’approvazione dei programmi operativi, ma come un’occasione promossa dall’Europa per dare corso, a livello regionale, a strategie consapevoli di sviluppo volte al rafforzamento strutturale, al miglioramento della competitività e della qualità dello sviluppo, all’incremento dell’occupazione, all’avvio di percorsi di cambiamento nel sistema socioeconomico, che possano consentire di affrontare le future sfide. Il concetto di specializzazione va affrontato non in termini di esercizio statistico, ma di focalizzazione strategica, individuando ambiti e punti di 22
DPMS 2020 forza, percorsi specifici che possono consistere sia nel rilancio in termini di innovazione dei clusters esistenti, sia nella “scoperta” di nuove potenzialità. Non si tratta pertanto necessariamente di un lavoro di delimitazione, di restrizione; la strategia può puntare a rinnovare e rafforzare gli ambiti produttivi individuati (embeddedness), ma anche a promuovere percorsi di diversificazione correlata (relatedness) e di contaminazione reciproca tra diversi settori, ambiti produttivi, tecnologie (cross fertilisation), intercettando le imprese realmente innovatrici. L’obiettivo non è individuare nicchie, ma ambiti, percorsi, orientamenti strategici chiari. Quello che bisogna evitare è una azione generica, esclusivamente orizzontale di promozione della ricerca e sviluppo e dell’innovazione. Si chiede pertanto alle Regioni di assumere la responsabilità di delineare una strategia di innovazione e specializzazione, concentrando i propri sforzi verso percorsi chiari per affrontare le sfide del futuro, nell’ottica, insomma, della “regione intelligente”. L’orientamento strategico per i prossimi anni, proprio per affrontare queste sfide, è quello di costruire e consolidare un cosiddetto “ecosistema regionale dell’innovazione”, fortemente integrato e dinamico, attrattivo per investimenti, iniziative imprenditoriali e talenti, in grado di promuovere congiuntamente innovazione nelle industrie mature e ricambio imprenditoriale; un obiettivo che bisogna realizzare sotto il peso della lunga crisi degli ultimi anni e della difficile situazione italiana ed europea, ma anche con la consapevolezza del potenziale insito nel sistema regionale. In sostanza, si può rafforzare la massa critica dei sistemi di conoscenza, selezionando ambiti di alta specializzazione o di alto potenziale, in cui l’identità consolidata della regione e/o i valori in cui si riconosce la comunità regionale possono contribuire a risultati ancora più significativi. Attraverso schemi di intervento efficaci, un migliore funzionamento dei meccanismi di collaborazione e scambio di conoscenze intorno ad un numero selezionato di ambiti tematici, può in sostanza aumentare ancora la capacità di moltiplicazione della spesa pubblica in ricerca da parte della nostra regione. L’obiettivo è anche quello di promuovere l’evoluzione del sistema produttivo verso una maggiore capacità di gestire la parte immateriale della catena del valore: dalla ricerca, all’interpretazione di nuovi bisogni e nuovi approcci al mercato e al coinvolgimento degli stakeholders, allo sviluppo di una nuova generazione di servizi. . La Programmazione 2014-2020 dovrà pertanto necessariamente rappresentare una nuova occasione per il rilancio del sistema imprenditoriale e la nascita di nuovo tessuto produttivo e ciò attraverso interventi che supportino la costruzione di nuove Filiere Intelligenti, di Start-up e soprattutto di efficaci Ambienti di Ricerca-Innovazione-prodotto-mercato. Ciò sarà realmente possibile solo se l’Amministrazione regionale sarà capace di innovare in primis se stessa, il proprio modello di governance che necessariamente dovrà essere sempre più orientato verso il cosiddetto “multilivello”, nel quale ogni livello di governo dialoga e coopera in sinergia e strategicamente opera per il perseguimento dello stesso fine. Un modello di governance incentrato sulla costruzione di soluzioni operative volte alla rimozione di ostacoli e criticità che impediscono alla pubblica amministrazione di essere veloce, semplice, competente e vicina al cittadino. In tale contesto, l’Assessorato Regionale Attività Produttive della Sicilia, in linea con l'Obiettivo Tematico 11 del Fesr 2014-2020 ( Capacità istituzionale ed amministrativa) ha avviato un proprio piano di riordino 23
DPMS 2020 interno finalizzato a rendere i propri uffici competenti e rispondenti alla sfida posta dal rapporto sempre più fitto tra Ricerca-Innovazione ed Internazionalizzazione, sul quale l’Assessorato ha deciso strategicamente di puntare. Con l’approvazione della Strategia Regionale dell'Innovazione per la specializzazione intelligente 2014-2020 (Delibera di giunta n.18 del 18 febbraio 2015) la Regione Sicilia intende proprio potenziare i propri interventi su pochi ma strategici settori quali: Salute e Scienze della vita, Smart Cities e Communities, Agroalimentare, Turismo e Cultura, Energia, Economia del Mare, individuando nel riposizionamento dei relativi prodotti e servizi sui mercati emergenti , la chiave per lo sviluppo e la ripresa economica della Sicilia. Seguendo tale direzione, l’Assessorato, al quale viene riconosciuto un ruolo strategico per l’attuazione della Strategia stessa, ha già costruito parallelamente alla SRI un proprio Piano Strategico per l’Internazionalizzazione, attraverso la condivisione con tutte i potenziali stakeholders (Camere di Commercio e loro aggregazioni; associazioni di categoria, distretti produttivi, reti di imprese; Enti locali territoriali, enti e associazioni pubbliche e private, consorzi, fondazioni, aziende speciali, società a partecipazione pubblica, che svolgono attività nell’ambito della promozione, della ricerca e dell’innovazione, finalizzate allo sviluppo del sistema produttivo; Rete European Enterprise Network, che aiuta le piccole imprese a sfruttare al meglio le opportunità offerte dal mercato europeo; ONLUS e ONG, Istituzioni sportive ecc.). La costruzione condivisa e partecipata del Piano di Internazionalizzazione ha consentito di poter definire un nuovo panel di azioni da realizzare e proposte da avanzare all' Agenzia ICE al fine di realizzare azioni cucite e costruite sulle diversificate esigenze delle PMI regionali. L’esperienza di “ascolto del territorio” ha consentito inoltre di ripensare e riprogettare azioni innovative quali ad esempio quelle relative alla valorizzazione degli ambienti di innovazione e dunque di incubatori d’impresa, delle Communities dei Makers, delle Start-up innovative, femminili e giovanili, dei Living Labs, con l’ottica di attrarre partenariato dall’estero e potenziali fonti di investimento al fine di supportare le azioni poste in essere dall’attuazione della Strategia Intelligente ed allo scopo di costruire un' amministrazione a misura di impresa e di cittadino l’Assessorato Attività Produttive ha costituito un' innovativa Struttura Intermedia di gestione efficace delle azioni e degli interventi di Ricerca- Innovazione –Internazionalizzazione “ Unità Strategica per l'Innovazione, lo sviluppo di Filiere di Specializzazione Intelligente ed Internazionalizzazione” proponendo una serie di accordi operativi ad altri Assessorati regionali , primi tra tutti con l'Assessorato Salute per poi estenderlo all’Assessorato al Lavo finalizzati ad elaborare progetti strategici ed innovativi in maniera congiunta, e mettendo a sistema obiettivi e risorse, evitando duplicati o la costruzione di azioni inefficaci ma costruendo filiere intelligenti di settore competitive e supportate da un' unica strategia di sviluppo. Questa nuova Unità Strategica congiuntamente con l’Autorità di Gestione PO FESR hanno inoltre avviato una fase di confronto, concertazione e co-progettazione con tutto il tessuto produttivo siciliano e con tutto il sistema delle PMI al fine di costruire percorsi condivisi che possano consentire il rilancio delle Politiche Industriali in Sicilia. 24
DPMS 2020 3.1 Filiere Intelligenti Meccatronica 2020 In linea con la strategia regionale della innovazione, che comprende le seguenti vision, strategie generali e traiettorie per il cambiamento: Vision Obiettivi Generali Traiettorie Sicilia attrattiva, Rafforzare il sistema per il cambiamento grazie alla produttivo che nel contesto valorizzazione dei regionale, siciliano suoi assets naturali sostenere la rappresentano le culturali ed diffusione di precondizoni per il economici e alle soluzioni e servizi successo della Il Distretto al fine di perseguire la mission per l’Innovazione e la Sostenibilità sta lavorando alla costruzione di nuove reti di impresa per nuove filiere intelligenti, quali: • Agroalimentare ed Agro-energia; • Tecnologia del Mare; • Energia • Salute e Scienze della Vita; • Smart Cities & Communities; • Turismo, Cultura e Beni Culturali. Inoltre, verranno create filiere di imprese in grado di seguire la trasformazione in atto nel settore manifatturiero che, in collaborazione con l’elettronica, dà vita a quel fenomeno noto come “Industry 4.0”. Industry 4.0 contribuirà alla evoluzione dei processi produttivi delle principali aziende del Distretto, al fine di raggiungere una produzione del tutto automatizzata e interconnessa. Contestualmente si avvierà la riqualificazione del personale, per lo sviluppo dello Smart Manufacturing Le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell'ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina 25
DPMS 2020 in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. Il Distretto si farà promotore di progettualità in grado di sfruttare l’innovazione scaturente dalla fusione dell’ICT con la Meccanica che, grazie all’ “Internet of Things”, consentendo di recuperare terreno sul piano della competitività. 3.2 Polo della Rete Industriale Meccatronica Sicilia Ogni Filiera sarà supportata da un soggetto trasversale definito “PRIMS”: POLO DELLA RETE INDUSTRIALE MECCATRONICA SICILIA . il Polo Meccatronica per la sostenibilità e lo sviluppo delle imprese del mezzogiorno, nasce come naturale evoluzione delle esperienze di successo del Distretto Meccatronica Sicilia e del Consorzio “Sustainable Island”. Si pone come prima esperienza nell’isola di “aggregazione strutturata” ed “open innnovation” per aziende hi-tech e organizzazioni di R&S avanzate. Il concetto di Polo di Innovazione industriale, recepito dalla disciplina europea, vuole fornire uno strumento per favorire i processi di innovazione e trasferimento tecnologico, al fine di accrescere le capacità produttive ed imprenditoriali del territorio: la cosiddetta Casa degli Innovatori. Il Polo Rete Industriale Meccatronica Sicilia promosso da Sicindustria, dal Distretto Produttivo Meccatronica, dal Consorzio Sustainable Island ha come mission l’ aggregazione tra imprese, start- up innovatrici, Organismi di Ricerca e Centri di Servizio per la crescita tecnologica e la promozione del trasferimento tecnologico (mainstreaming), con l’obiettivo comune di crescere imprenditorialmente sul territorio siciliano. Il progetto mira ad un raggruppamento in rete delle imprese meccatronica con i seguenti obiettivi: Pianificazione e animazione territoriale Posizionamento strategico per le politiche industriali 2015-2020 Network dinamico per la costituzione di cluster/reti di imprese Supporto alle aziende per progetti di innovazione e internazionalizzazione Reti Reti Reti Università 26
DPMS 2020 Il Polo ha come primaria funzione l’attivazione, gestione ed erogazione, tramite scouting e marketing, di servizi qualificati per l’innovazione localizzata in imprese singole e reti entro i sistemi produttivi territoriali. Tale compito si articola attraverso una serie di azioni: • Animazione territoriale • Servizi di Ricerca industriale • Assistenza Tecnica • Sviluppo nuove imprese • Transfert Tecnologico • Internazionalizzazione • Assistenza legale e societaria • Assistenza al credito 3.3 Azioni del Polo della Rete Industriale Meccatronica Sicilia ANIMAZIONE TERRITORIALE: Visita delle aziende, verifica delle necessità, analisi dei processi; Seminari, Convegni e Forum per favorire la relazione tra i soggetti aggregati, il trasferimento tecnologico e lo scambio di buone pratiche; Comunicazione mirata per tipologie di aziende e processi prodotti su temi di interesse: eventi, finanziamenti, tecnologie e servizi; SERVIZI DI RICERCA: • Erogazione di servizi qualificati attraverso le strutture di servizio e gli organismi partner di ricerca; • Networking nazionale ed internazionale, collegamenti con cluster di altre aree territoriali con tematiche affini; GESTIONE E SVILUPPO PROGETTI DI RICERCA: • Individuazione necessità e criticità; • Redazione progetti, gestione e rendicontazione; • Individuazione partner imprenditoriali o di ricerca nazionali ed internazionali; • Ricerca e sviluppo sui temi di Edilizia Sostenibile, Smart cities, Beni Culturali e Turismo, Energie Rinnovabili, Agroenergie e Agroalimentare, Scienza della Vita. 27
DPMS 2020 SVILUPPO NUOVE IMPRESE: • Supporto all'avvio di nuove imprese, spin off e start up, attraverso il supporto di strutture di preincubazione e di incubazione • Supporto alla ricerca di personale qualificato per l'inserimento in azienda attraverso le strutture di Orientamento al Lavoro • Sviluppo di progetti strategici per il territorio ASSISTENZA AL CREDITO: • Affiancamento alla valutazione e alla gestione finanziaria dell’impresa; • Valutazione di investimenti • Consulenza per crowdfounding, finanziamenti, leasing, mutui INTERNAZIONALIZZAZIONE: • Accompagnamento ai mercati: quali, come affrontarli • scelta delle destinazioni per il breve, medio e lungo termine • indicazione della strategia da seguire • Assistenza per il rafforzamento della posizione di mercato delle aziende • Assistenza alle aziende che intendono espandersi che vogliono espandersi sui nuovi mercati con progetti strutturati di internazionalizzazione. La Rete e Network dell’Innovazione rappresenta il cuore ed il motore del Polo, poiché è costituita da un insieme di professionalità/imprenditorialità eterogenee che hanno scelto di portare dentro un unico contenitore le proprie reti di relazioni, contatti, sinergie e di metterle a sistema credendo in un unico progetto di sviluppo. Il polo si pone l’obiettivo di costruire e modificare continuamente gli “ Ambienti di Innovazione” traendo spunto e linfa dai prodotti già in essere ma aggregando idee e progettualità, brevetti , prototipi che attraverso il Polo possono diventare “Prodotto” e/o incrementarne la competitività ed il posizionamento sul mercato interno ed estero. Un Polo dunque caratterizzato sia per la stabilità dei prodotti e processi consolidati attraverso l’esperienza del Distretto che per la sua dinamicità, flessibilità e per il suo essere “ policentrico e diffuso”. Il contratto di rete per la costituzione del Polo PRIMS sarà redatto in collaborazione con RetImpresa, Confindustria. 28
DPMS 2020 3.4 Road Map Filiere FILIERA E RETE PER LE SMART CITIES E COMMUNITIES SMART CITIES & COMMUNITIES Oltre la metà della popolazione mondiale vive nelle città e tale percentuale è destinata a crescere ancora. Circa quattro quinti dell'energia, secondo la commissione europea, viene consumata nelle città, dove si concentrano anche i luoghi della produzione. In questo quadro, lo sviluppo e il successo delle città sono legati in misura sempre crescente alla capacità di sfruttare i vantaggi derivanti dall'innovazione tecnologica, in particolare dall'uso delle ICT: sarà sempre più necessario non solo connettere spazi fisici e infrastrutture digitali, ma anche connettere le tecnologie le une con le altre; da questa connessione potranno nascere nuovi usi per strumenti già disponibili. Come diversi studi hanno evidenziato, tuttavia, non si tratta di fermarsi al concetto di "città digitale", ma di fare un passo in avanti. Una città può essere classificata come smart city se gestisce in modo intelligente le attività economiche, la mobilità, le risorse ambientali, le relazioni tra le persone, le politiche dell'abitare ed il metodo di amministrazione. In altre parole, l'esistenza di condizioni di vita "smart" non deve essere collegato unicamente alla presenza di infrastrutture di informazione e comunicazione, ma anche e soprattutto al ruolo del capitale umano, sociale e relazionale (istruzione, cultura, ecc.), ed al riconoscimento del settore ambientale come fattore essenziale di crescita urbana. La Commissione Europea, per la programmazione 2007-2013, dedica un'attenzione speciale al tema della città intelligenti. Il Distretto Meccatronica intende sviluppare filiere e progettualità nel sub-ambito “Smart environment”, dove verrà favorita l’ introduzione di nuovi dispositivi compatti di elevato design da integrare nell’ambiente urbano ed in grado di produrre energia da fonti rinnovabili destinata ad alimentare infrastrutture, edifici e mezzi di trasporto. Per il sub-ambito “smart living” si ritiene che l’introduzione dei servizi vocali automatici (inbound ed outbound) nell’ambito delle App, delle piattaforme digitali, etc. possano migliorare, per via della semplicità comunicativa e l’efficacia propria della voce, l’ottenimento ed il trasferimento delle informazioni, l’esecuzione delle transazioni, ed anche del gioco. Nel sub-ambito “smart governance” dovranno favorirsi canali di comunicazione (sms, web, e-mail, fax) integrati anche con quelli vocali per consentire l’immediato trasferimento delle informazioni ai cittadini anche su piattaforme i-cloud.Nel sub-ambito “smart mobility” la verifica della sostenibilità ed efficacia dell’approccio ecologico alla mobilità dovrà avvalersi di soluzioni e tecnologie di monitoraggio allo stato dell’arte. L’impiego di sistemi di tipo “voice analysis” e “face analysis” singolarmente o integrati potranno facilitare il comando e l’attivazione di sistemi intelligenti e migliorare la sicurezza dei cittadini. Più in generale strumenti di imaging processing (car counting, people counting, etc) potranno in ambito urbano ma anche extraurbano fornire informazioni e facilitare le amministrazioni, gli enti locali e la cittadinanza in generale.Per via della sempre maggiore richiesta di energia, dovrà favorirsi nelle smart cities l’introduzione di nuovi strumenti di controllo hardware e software con il fine di monitorare in tempo reale la produzione, la disponibilità, la necessità ed anche la qualità dell’energia prodotta al fine di limitare guasti e disturbi della rete. E’ da favorire anche l’impiego di sistemi atti a migliorare il monitoraggio in continuo delle infrastrutture, degli edifici al fine di migliorare la gestione degli 29
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