DISTRETTO PRODUTTIVO MECCATRONICA SICILIA - Sicindustria - Rete Fidi Sicilia

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DISTRETTO PRODUTTIVO MECCATRONICA SICILIA - Sicindustria - Rete Fidi Sicilia
Documento Redatto da

 Antonino Mineo

 Sicindustria

     DISTRETTO
    PRODUTTIVO
MECCATRONICA SICILIA
DISTRETTO PRODUTTIVO MECCATRONICA SICILIA - Sicindustria - Rete Fidi Sicilia
DPMS 2020

                                                                          Sommario
Premessa ...................................................................................................................................................................... 3

       Denominazione ..................................................................................................................................................... 4
       Localizzazione ....................................................................................................................................................... 4
       Sede ...................................................................................................................................................................... 4
1.     CONTESTO GENERALE .......................................................................................................................................... 5

       1.1         Il Sistema delle Imprese ............................................................................................................................ 6
       1.2         L’andamento dell’export italiano 2014-2017 .........................................................................................11
2      IL DISTRETTO DELLA MECCATRONICA SICILIA: DAL PATTO INDUSTRIALE 2007 AL POLO 2020 .........................13

       2.1         Percorso di crescita 2007-2013 ..............................................................................................................15
       2.2         Verso il Distretto Meccatronica 2020 per la Sostenibilità e l’Innovazione del Mezzogiorno.................21
3      LA STRATEGIA INTELLIGENTE DELLA REGIONE SICILIA E LE FILIERE INTELLIGENTI ............................................22

       3.1         Filiere Intelligenti Meccatronica 2020 ....................................................................................................25
       3.2        Polo della Rete Industriale Meccatronica Sicilia .....................................................................................26
       3.3        Azioni del Polo della Rete Industriale Meccatronica Sicilia.....................................................................27
       3.4        Road Map Filiere .....................................................................................................................................29
       3.5         S.W.O.T. Analysis ....................................................................................................................................37
4      LA GOVERNANCE ED IL PARTENARIATO .............................................................................................................38

       4.1        Governance .............................................................................................................................................38
       4.2         Il Rappresentante legale del Distretto....................................................................................................38
       4.3        Organigramma ........................................................................................................................................39
       4.4         Il Partenariato .........................................................................................................................................39
5      PIANO DEGLI INVESTIMENTI ...............................................................................................................................40

       5.1         Ipotesi Piano Finanziario.........................................................................................................................41
6      LA LOCATION ......................................................................................................................................................43

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Premessa
La crisi del modello fordista-taylorista ha, di fatto, favorito il passaggio da un modello di
produzione di massa e standardizzato (tipico dell’impresa di grandi dimensioni) verso un modello
caratterizzato da un sistema “organico” composto da imprese di piccola e media dimensione
organizzato attraverso sistemi flessibili di produzione e decentrato territorialmente.
Al centro del sistema produttivo è quindi comparsa l’impresa-rete dove l’imperativo organizzativo è
costituito dall’elasticità e dalla capacità di rispondere in maniera rapida e differenziata alle nuove
condizioni di un’economia in continua evoluzione.
In Italia tale fenomeno ha avuto una diffusione ancora più marcata grazie alla naturale connotazione
del sistema produttivo italiano fortemente caratterizzato da un insieme di PMI strettamente legate al
sistema territoriale.
Il ruolo decisivo dei Sistemi Territoriali nei processi di industrializzazione italiani si è manifestato
nella sua chiarezza già negli anni ’80 ed ha fortemente condizionato i processi di industrializzazione
del Nord Est rendendolo in breve tempo competitivo sui mercati internazionali grazie ad un mix
vincente composto da connessioni con il territorio, capacità di innovare e vantaggi competitivi.
L’efficienza di tali sistemi produttivi ha spinto pertanto il legislatore verso l’attuazione di politiche
nazionali e regionali atte a processi di stimolo nella costituzione di reti di imprese e di Distretti
produttivi.
A livello locale anche la Regione Siciliana ha voluto giocare la sua parte.
Se, infatti, le politiche industriali a sostegno delle reti di impresa hanno avuto il merito di
consolidare ed indirizzare un fenomeno sostanzialmente autogeneratosi, in Sicilia, ancora una volta,
il ruolo del settore pubblico è, per così dire “costitutivo” ed ha rappresentato l’elemento scatenante
intorno al quale sono sorti i primi Distretti Produttivi.
Il D.A. 1937/2 del 28/06/2016 ha nei fatti stimolato e sostenuto la nascita di 23 Distretti Produttivi
secondo una logica solo in parte “Top-Down”. L’Ente Territoriale ha, nei fatti, promosso la
costituzione di Distretti Produttivi lasciandone poi la crescita e la “governance” alla autonoma
capacità dei protagonisti.
Questi primi tre anni di vita non sono stati scevri di difficoltà. Il Distretto Produttivo Meccatronica
ha sostanzialmente avviato un processo di comunicazione prima che di collaborazione tra imprese
totalmente nuovo.
In un contesto come quello siciliano, storicamente avverso a forme di partecipazione collaborativa,
il Distretto ha preventivamente dovuto sperimentare nuove forme comunicative, nuovi strumenti di
governance e modelli di cooperazione mai provati prima.
Il primo passo è stato quello di vincere la tradizionale diffidenza delle imprese partecipanti
mediante un modello di governance leggera, senza infrastrutture di sorta e senza costi di gestione.
La distribuzione geografica delle aziende del distretto (distribuite su tutto il territorio regionale con
una relativa prevalenza della provincia di Palermo) ha altresì suggerito – quasi come scelta

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obbligata – l’adozione di modelli “meta distrettuali” ovvero una rete diffusa di imprese tutte riunite
intorno ad un “nodo” principale di innovazione, ricerca e sviluppo rappresentato dall’Università di
Palermo.
Le attività proposte nel corso del triennio hanno avuto quasi naturalmente un’unica linea
conduttrice: la smaterializzazione del valore.
Consapevole dell’impossibilità di competere a livello nazionale ed internazionale facendo leva su
fattori squisitamente manifatturieri a causa dei noti “svantaggi” competitivi legati all’alto costo del
lavoro ed al gap infrastrutturale, il Distretto Produttivo Meccatronica ha promosso una serie di
attività orientate a migliorare la competitività delle proprie aziende mediante l’implementazione di
processi e progetti congiunti di ricerca, sviluppo ed innovazione.
Il comitato tecnico scientifico del Distretto ha condotto una specifica attività di
technology&competence assessment incrociata con l'individuazione di mercati prospettici in cui
fosse possibile valorizzare le filiere in atto, o potenziali, tra le aziende distrettualizzate.
E’ comunque il caso di sottolineare che si è prestata costante attenzione nello stimolare anche la
capacità delle imprese di generare processi di innovazione autonomi mentre il Distretto si è intestato
il compito di individuare potenzialità di business e di crescita in un’ottica di metafiliera. In altre
parole il Distretto produttivo è stato - ed intende essere anche per il prossimo triennio - il principale
fattore abilitante per l’individuazione di strategie di crescita competitiva delle sue imprese al di
fuori delle logiche di sub fornitura alle quali è ancora legato quasi tutto il comparto produttivo
manifatturiero siciliano

Denominazione

Distretto Meccatronica

Localizzazione

Le imprese sottoscrittrici del presente Patto di sviluppo distrettuale hanno sede operativa nelle
Province della Regione Sicilia.

Sede

Sicindustria
90133 Palermo (PA)
Via Alessandro Volta 44
Telefono: 091 581100 - fax: 091 323982;
www.confindustriasicilia.it info@confindustriasicilia.it

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   1. CONTESTO GENERALE
Il distretto produttivo “Meccatronica” si innesca in una fase storica in cui le aspettative di crescita
dell’economia internazionale mantengono elementi di forte criticità a causa del rallentamento del
commercio internazionale e a causa del generale indebolimento dell’attività produttiva che ha
caratterizzato i paesi avanzati e, comunque, sta influenzando negativamente quelli emergenti. La
crisi non ha modificato le caratteristiche strutturali del sistema produttivo italiano. I tratti salienti
della struttura produttiva italiana non sono mutati nel corso delle due fasi recessive che hanno
colpito la nostra economia dal 2008. Essa continua a essere caratterizzata da una larga presenza di
microimprese (con meno di dieci addetti), che sono circa 4,2 milioni, rappresentano il 95 per cento
del totale delle unità produttive e impiegano circa 7,8 milioni di addetti (il 47 per cento contro il 29
per cento nella media europea) e, all’estremo opposto, da una quota particolarmente modesta di
imprese di maggiori dimensioni (oltre 250 addetti; lo 0,1 per cento delle imprese e il 19 per cento
degli addetti). In questo contesto generale, l’Italia è considerata una nazione in cui coesiste una
maggioranza di imprese poco inclini all’innovazione insieme a una minoranza di imprese che
invece pongono l’innovazione al centro della loro attività, oltre ad una ricerca scientifica che riesce
a vantare punte di eccellenza a livello globale. L’Europa, misurandone il potenziale di innovazione,
tuttavia, colloca l’Italia tra i Paesi “moderatamente innovatori”, al 16° posto per risultati di sistema
e al 18° posto per posizionamento nei settori ad alta tecnologia (European Innovation Scoreboard),
quindi in forte ritardo rispetto agli altri Paesi europei. All’interno del quadro nazionale, la Sicilia si
colloca tra le regioni meno innovative in Italia, in lievissima crescita, inerziale, che nel 2008 aveva
fatto registrare il salto dalla categoria “modesto innovatore” alla categoria “moderato innovatore”.
Tuttavia le dinamiche macroeconomiche alimentate a partire dalla fine del 2008, dalla crisi
internazionale prima e da quella dell’area euro successivamente, con un impatto negativo molto
forte soprattutto sul settore manifatturiero regionale, hanno prodotto una brusca interruzione dei
processi di crescita che si era riusciti ad innescare tra il 2000 e il 2007, facendo nuovamente
retrocedere la Sicilia. I vincoli che caratterizzano storicamente il tessuto produttivo regionale si
sono ulteriormente consolidati: redditività delle PMI mediamente più bassa della media nazionale;
alta frammentazione e nanismo delle imprese regionali; produttività del lavoro mediamente al di
sotto dei valori nazionali; modesta spinta delle imprese verso processi di internazionalizzazione e
innovazione, scarsa propensione regionale a creare reti, uscendo da una logica d’innovazione
isolata, che non permettendo l’uso delle economie di scala e delle economie di scopo ritarda
l’aggancio stabile a tipologie produttive più competitive e ad alto contenuto tecnologico, e infine un
settore della ricerca che pur in presenza di alcune eccellenze non riesce ad emergere non solo nel
panorama europeo, ma neanche nazionale.

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1.1    Il Sistema delle Imprese

Nel 2015 l’attività del settore industriale si è stabilizzata, come nel resto del Mezzogiorno. Gli
indicatori elaborati dall’Istat a livello di macroarea hanno registrato un miglioramento in corso
d’anno dei giudizi degli imprenditori sull’andamento degli ordini (in particolare dall’interno) e della
produzione; il grado di utilizzo degli impianti è cresciuto di circa tre punti percentuali (al 70 per
cento in media d’anno; tav. a6).
Per la Sicilia le stime di contabilità regionale di Prometeia indicano un lieve incremento del valore
aggiunto (0,1 per cento); si è attenuato il calo del numero di imprese attive (-0,8 per cento, dal -1,9
del 2014; tav. a4) ed è tornato a diminuire il numero di procedure fallimentari e di liquidazioni
volontarie.

Le imprese attive siciliane, che rappresentano il tessuto produttivo dell’isola, sono circa 374 mila e
continuano a mostrare una prevalenza di unità a basso valore aggiunto e scarsa competitività (Fig.
1). Oltre metà delle stesse, infatti, opera nell’agricoltura e nel commercio: nel primo caso le attive
sono più di 83 mila, nel secondo oltre 123 mila. Rispetto al 2007, si registra però un calo del 21,8%
in agricoltura, del 23,1% nella manifattura e del 4,0% nel commercio, per una riduzione totale di
36.991 imprese solo parzialmente compensata dalla contemporanea crescita delle imprese dei
servizi alloggio e ristorazione (più 8.098) e di altre attività nei servizi (più 13.981). Il dato
complessivo è di una variazione negativa di 20.695 imprese attive (-5,2%).

L’analisi del sistema produttivo della regione dal punto di vista delle filiere produttive è pertanto
di notevole rilevanza poiché coglie in modo più puntuale rispetto alla semplice analisi settoriale le
vere potenzialità di un territorio. Nel prosieguo sono presentati i dati delle principali filiere
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produttive della Sicilia, rispetto a cui si propone la comparazione con i dati nazionali in termini di
unità locali, fatturato e valore aggiunto al costo dei fattori. In Sicilia, la filiera produttiva più grande
è quella delle costruzioni, seguita dall’agribusiness e dalla sanità, che da sole valgono il 60% del
totale delle imprese considerate. A livello nazionale la filiera delle costruzioni mostra una quota
maggiore di quella siciliana mentre agribusiness e sanità rappresentano quote inferiori.
Rimarchevole per la Sicilia è il peso dell’ICT, pari a 4,8% di imprese sul totale ed uguale al valore
nazionale (4,9%). Rispetto al totale nazionale, le filiere produttive siciliane che mostrano un peso
rilevante sono la filiera dell’agribusiness (10,1%), la filiera del turismo (9,4%), e le filiere dei i
mezzi di trasporto e del sistema casa (8,5%).

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Analizzando invece il dato più significativo, quello dell’export siciliano, si riesce a capire meglio
quali sono le vocazioni della regione e quali sono stati i trend di crescita degli ultimi anni. Il settore
chimico-farmaceutico ha conosciuto un pesante crollo nel 2009. Dopo una immediata ripresa, i
valori hanno continuato ad incrementare lievemente. Complessivamente, le esportazioni siciliane
sono passate da 1 miliardo e 114 milioni di euro nel 2007 a 1 miliardo e 244 milioni nel 2013.

Le esportazioni siciliane nel settore dell'elettronica sono sensibilmente aumentate nel quinquennio
considerato, passando dai 383 milioni di euro del 2007 ai 598 del 2013. La stragrande maggioranza
del fatturato estero è realizzato nel mercato comunitario (73%), ma anche in questo caso le
esportazioni extra-UE (arrivate a quasi 160 milioni di euro nel 2013) crescono ad un ritmo molto
più sostenuto di quelle comunitarie: 26% contro 9,6% in media annua nel periodo.

È in forte e costante crescita l'export siciliano nel settore della meccanica. Nei cinque anni
considerati il valore dei flussi in uscita registra un +79%, passando da 73 a 132 milioni di euro.

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Il settore agricolo negli ultimi anni mantiene livelli di export superiori ai 400 milioni di euro annui,
dopo un forte calo registrato nel 2009. La quota prevalente di export è indirizzata ai mercati
europei.

Il settore della metallurgia e siderurgia, come tutto il comparto manifatturiero, è crollato dopo il
2008 più che dimezzando i livelli di export che erano intorno ai 200 milioni di euro. La graduale
crescita che si era osservata a partire dal 2009 non viene comunque confermata nel 2013,
collocando il settore intorno agli 81 milioni di euro. I cali sono da imputare soprattutto al crollo
della componente europea mentre in ascesa è la componete extraeuropea.

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Le esportazioni siciliane nel settore ICT sono sensibilmente aumentate nel quinquennio considerato,
passando dai 373 milioni di euro del 2007 ai 519 del 2013.

Infine, il settore della sanità, dopo il 2009, sta riuscendo a riesce a sviluppare importanti volumi di
export crescenti e superiori al periodo pre-crisi, intorno ai 288 milioni di euro, grazie soprattutto
alla componente extra europea in forte crescita mentre la componente europea negli ultimi anni
mostra un trend stabile.

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1.2    L’andamento dell’export italiano 2014-2017

Per i beni di investimento: La ripresa della produzione industriale e degli investimenti, soprattutto
nei Paesi avanzati, trainerà le esportazioni del raggruppamento beni di investimento. Le previsioni
indicano una crescita dell’export di questi beni dell’8,4% in media nel 2014-2017 (Tab. 12).Ad
esempio, nel settore degli apparecchi elettronici le esportazioni cresceranno più velocemente della
media dei beni di investimento (+8% nel 2014, e in accelerazione negli anni successivi). Le vendite
saranno favorite dai maggiori investimenti per la produzione di energia elettrica, a loro volta
influenzati da attenzione all’efficienza energetica, crescente industrializzazione e urbanizzazione
mondiale (nel 2020 sarà del 56%, era del 51,6% nel 2010 (Fonte Onu 2012) e conseguenti sviluppi
nelle capacità produttive e nei redditi disponibili.

Per i beni intermedi: L’incertezza nella ripresa dell’industria europea, che rappresenta oltre il 58%
delle vendite all’estero di beni intermedi, e il ridimensionamento strutturale di importanti settori
clienti domestici (auto, mobili, elettrodomestici) stanno favorendo un riposizionamento verso i
mercati extra europei.

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Per i beni di consumo: La qualità continua a essere la forza trainante che ormai caratterizza non
più solo le produzioni di alta gamma. Si delineano due tendenze: l’affermarsi di nuovi elementi per
i beni di lusso, come la personalizzazione estrema dei prodotti, e la maggiore attenzione
nell’adeguare l’offerta ai gusti dei consumatori nei mercati emergenti. L’export del raggruppamento
crescerà a un tasso medio del 7,3% nel periodo di previsione (Fig. 13). Il mercato globale degli
arredamenti, ad esempio, che nel 2012 valeva circa 350 miliardi di euro, crescerà del 3,5% l’anno in
media fino al 2016. Uno dei fattori trainanti sarà la ripresa del comparto residenziale in diverse
economie avanzate (tra tutte, Stati Uniti e Regno Unito, quest’ultimo grazie anche al supporto del
governo) e lo sviluppo in quelle emergenti, dalle quali proverranno le maggiori opportunità (ad
esempio, in Arabia Saudita la domanda di arredamenti crescerà del 13,7% medio annuo fino al 2017
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Per i beni agricoli e alimentari: Il ritmo di crescita dell’export di beni agricoli e alimentari sarà il
più sostenuto tra i quattro raggruppamenti (8,7% in media l’anno per il periodo 2014-2017; (Fig.
14): conteranno sempre di più i punti di forza riconosciuti a livello internazionale – come tradizione
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e certificazione – e l’attenzione alle nuove esigenze e all’eterogeneità della domanda globale. Sarà
però necessario inserirsi di più e meglio nei canali di distribuzione internazionale.
Le imprese del settore agroalimentare troveranno opportunità di sviluppo importanti nel commercio
al dettaglio in Asia. In questi mercati il retail di generi alimentari – che raggiungerà un valore di
5.900 miliardi di euro nel 2016, crescendo a un tasso medio annuo superiore al 15%– consentirà una
maggiore penetrazione dei prodotti italiani, a condizione che gli esportatori adottino strategie di
accesso a canali distributivi più efficaci. L’area asiatica si confermerà inoltre seconda al mondo per
volume di vendite nei supermercati (+5,5% medio annuo fino al 2016) e terza per quelle negli
ipermercati ,+9% 1.Si osserverà una riduzione della quota dei Paesi Ocse nel commercio mondiale
di generi alimentari a favore degli emergenti2; questo risultato è dovuto al fatto che l’82% della
popolazione e il 93% della classe media mondiale, nel 2030, vivrà in quest’ultimo gruppo di Paesi.3

2    IL DISTRETTO DELLA MECCATRONICA SICILIA: DAL PATTO INDUSTRIALE 2007
AL POLO 2020
Il Distretto produttivo “Meccatronica” si estende su tutto il territorio della regione Sicilia; è per lo
più rappresentato dalla provincia di Palermo, cui appartengono circa il 63% delle imprese aderenti;
include, anche, aziende situate nelle principali province della Regione: Caltanissetta, Trapani,
Catania, Agrigento, Ragusa, Siracusa.
Il Distretto è stato promosso da Confindustria Sicilia che, insieme all’Università degli Studi di
Palermo, si è occupata dell’elaborazione della prima versione del Patto. Esso nasce dall’idea di
valorizzare un’area di confine, ad alta specializzazione tecnologica, che si colloca tra la meccanica,
l’automatica, l’elettronica e l’informatica.
L’utilizzo appropriato di nuovi materiali, l’integrazione di tecnologie dell’automazione, l’uso di
metodi di progettazione, simulazione, analisi sempre più complesse sono alcune delle sfide della

1 Planet retail (2012) Global Food Retail Trends, ottobre.
2 Ocse-Fao (2013) Oecd-Fao Agricultural Outlook 2013.
3 Ernst & Young (2013) Appetite for growth, assessing the critical success factors in the rapidly changing food sector.

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nuova meccanica. Hanno aderito al distretto, insieme ad alcuni Enti/Associazioni/Consorzi, ben 148
aziende all’interno dell’intera filiera produttiva, che comprende produzioni metalmeccaniche,
elettroniche ed informatiche e di altri settori. La forza propulsiva del Distretto della Meccatronica è
rappresentata dal comparto Manifatturiero che in particolare in provincia di Palermo è presente con
le categorie produttive attive nella produzione di metalli non ferrosi e semilavorati, e nella
costruzione di materiale rotabile ferroviario, cantieristica navale e di parti di autoveicoli. Vi è, poi,
una presenza significativa di imprese di piccole dimensioni, altamente competitive, grazie alla loro
specializzazione in prodotti particolari quali, ad esempio, la componentistica per il settore delle
rinnovabili e dell’ICT e più in generale dell’ingegneria. Il distretto comprende sia le imprese
industriali legate alla produzione di componenti e di apparecchiature elettroniche e informatiche, sia
le imprese del cosiddetto terziario avanzato.
Il Distretto negli anni ha costruito un modello organizzativo fondato sull’idea ambiente generatore
di idee e prassi con forti collegamenti con il sistema territoriale, con gli enti di ricerca e con altri
contesti produttivi ma comunque assolutamente strumentale rispetto alle esigenze delle sue aziende.
Distretto dunque come strumento facilitatore di processi aggregativi e di sviluppo e proprio per
questo assolutamente “trasparente” rispetto ai beneficiari finali che sono e rimangono le imprese
aderenti.
L’impostazione meta-distrettuale ci consente di “smaterializzare il valore” ovvero di focalizzare la
maggior parte della nostra attenzione nelle fasi immateriali della catena del valore: innovazione,
ricerca, design, progettazione, internazionalizzazione, etc. L’abbandono di concetti esclusivamente
ancorati all’idea di trasformazione materiale ha consentito di concepire una strategia di complessiva
reingegnerizzazione delle organizzazioni aziendali aderenti, nell’ottica di una loro integrazione
stabile connessa a innovative strategie di produzione condivisa. In termini più specificatamente
operativi l’idea forza che ha permeato l’organizzazione del Distretto è quella di una solida matrice
collaborativa per la realizzazione di nuovi prodotti e/o l’intercettazione di nuovi mercati a valore
aggiunto.

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2.1       Percorso di crescita 2007-2013

Nel giugno 2010, con riferimento al “Bando dei Piani di Sviluppo di Filiera di cui al PO FESR
2007/2013 Linee di intervento 5.1.1.1. - 5.1.1.2. - 5.1.1.3..” è stato presentato da 32 aziende aderenti
al distretto un progetto con ammontare complessivo dell’investimento pari a € 20.000.000 circa.
E’ stata creata a tal fine la filiera EDIMEC composta da 32 aziende che divise in gruppi di lavoro
hanno dato vita a specifici Cluster:

Cluster “Reverse vending”,
Cluster “Solare a concentrazione”,
Cluster “Sensoristica”,
Cluster Trattamento acque” ,
Cluster “Micro eolico”

I Cluster hanno sviluppato in team attività di ricerca ed innovazione, giungendo alla costituzione
di Laboratori di ricerca industriale che hanno consentito l’attivazione di processi che hanno
condotto alla costruzione dei seguenti prodotti innovativi:

      •   Macchine per il riciclo delle bottiglie di vetro e plastica
      •   Sensori per il monitoraggio in continuo del calcestruzzo
      •   Impianto pilota di solare a concertazione poligenerativo
      •   Turbina micro eolica ad elevato rendimento costruita con materiali ecocompatibili

                                                                                                     15
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                                    INNOVAZIONE

    Tecnologie innovative per le energie rinnovabili, macchine per il reverse vending,
                                       sensorisitca

Solare a Concentrazione
                                                  Reverse Vending

                                            Mini Eolico

                                                                 Sensori Intelligenti

                                                                                         16
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Dalle azioni di innovazione del Distretto è nato il consorzio SUSTAINABLE ISLAND by
Meccatronica, un cluster    di imprese che propongono soluzioni innovative nel settore
dell’Ecobuilding, che hanno intrapreso importanti percorsi di collaborazione in diversi settori e che
sono fortemente impegnate in processi di internazionalizzazione. Il cluster si è costituito in
consorzio, riconosciuto per lo svolgimento di attività di Internazionalizzazione dal Ministero
Sviluppo Economico. Il consorzio è composto da 14 aziende siciliane, fortemente radicate e
rappresentative di tutte le aree territoriali della Sicilia. Grazie ai progetti svolti ed ai clusters
spontaneamente costituiti il Distretto Meccatronica ed il Consorzio Sustainable Island sulla spinta
del riconoscimento del Ministero Sviluppo Economico            hanno avviato intense azioni        di
internazionalizzazione, siglando Agreement (Memorandum of Understanding) ed avviando progetti
di joint research con diversi Paesi di Mondo, quali ad esempio: Polonia, India, Emirati Arabi Uniti,
Oman, Cina, etc.
Di seguito, alcuni degli Enti appartenenti a diversi paesi con cui sono stati siglati Agreement e
accordi di collaborazione:

ENTE / SOGGETTO              PAESE           OGGETTO
                                             Accordo di scambio tecnologico e scientifico
                                             destinato anche alla formazione, cooperazione e
AMERICAN           DUBAI                     creazione di nuove imprese. Settori di interesse:
                             EAU
UNIVERSITY                                   sostenibilità   ambientale,     fonti    rinnovabili,
                                             trattamento acque, materiali innovativi, recupero di
                                             materiali.
                                             Accordo di scambio tecnologico e scientifico
                                             destinato anche alla formazione, cooperazione e
SOCIETY                OF                    creazione di nuove imprese. Settori di interesse:
                             EAU
ENGINEER                                     sostenibilità   ambientale,     fonti    rinnovabili,
                                             trattamento acque, materiali innovativi, recupero di
                                             materiali.
                                             Accordo di scambio tecnologico e scientifico
                                             destinato anche alla formazione, cooperazione e
                                             creazione di nuove imprese. Settori di interesse:
INDO             ITALIAN                     sostenibilità   ambientale,     fonti    rinnovabili,
                             INDIA
CHAMBER                                      trattamento acque, materiali innovativi, recupero di
                                             materiali.
                                             Cooperazione per favorire affari tra le imprese
                                             rappresentate
                                             Accordo di scambio tecnologico e scientifico
                                             destinato anche alla formazione, cooperazione e
                                             creazione di nuove imprese. Settori di interesse:
                                             sostenibilità   ambientale,     fonti    rinnovabili,
                             COLOMBIA
ZONA FRANCA HUILA                            trattamento acque, materiali innovativi, recupero di
-COLOMBIA                                    materiali.
                                             Cooperazione per favorire affari tra le imprese
                                             rappresentate

                                                                                                  17
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                             Accordo di scambio tecnologico e scientifico
                             destinato anche alla formazione, cooperazione e
                             creazione di nuove imprese. Settori di interesse:
CLUSTER ALLUMINIO-           sostenibilità   ambientale,     fonti    rinnovabili,
                   POLONIA
POLONIA                      trattamento acque, materiali innovativi, recupero di
                             materiali.
                             Cooperazione per favorire affari tra le imprese
                             rappresentate
                             Accordo di scambio tecnologico e scientifico
                             destinato anche alla formazione, cooperazione e
                             creazione di nuove imprese. Settori di interesse:
                             sostenibilità   ambientale,     fonti    rinnovabili,
EUPIC -CHENGDU    CINA
                             trattamento acque, materiali innovativi, recupero di
                             materiali.
                             Cooperazione per favorire affari tra le imprese
                             rappresentate

                                                                                18
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                           INTERNAZIONALIZZAZIONE

                                             M.O.U with Society of Engineers U.A.E-
                                             in Dubai

M.O.U .with the American
                                          M.O.U .with the Eupic-Chendu in
University in Dubai
                                          Palermo

                                                                                      19
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RASSEGNA STAMPA

                         20
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2.2     Verso il Distretto Meccatronica 2020 per la Sostenibilità e l’Innovazione del Mezzogiorno

Quanto sviluppato è perfettamente in linea con le Linee Guida della RIS-3 Sicilia e con la naturale
evoluzione del Distretto sempre più legato trasversalmente alle tematiche della sostenibilità intesa
come:

- Tutela dell'ambiente,
- Consumo consapevole ed Agroalimentare intelligente
- Creazione e promozione delle Smart City and Communities,
- Sviluppo dell’Industria avanzata, la cosidetta ndustria 4.0

 Il Distretto ha dunque negli anni acquisito una connotazione più ampia divenendo un Polo di
aggregazione per le imprese, intelligenze e creatività espressione dei territori, delle Università, del
mondo delle professioni. Ciò ha condotto verso lo sviluppo di nuovi prodotti e mercati basato su un
approccio collaborativo che coinvolge team inter-funzionali e inter-organizzativi e inter-regionali e
internazionali. Ciò al fine di spingere il sistema produttivo a ragionare non solamente in termini di
recuperi di produttività e di economicità, ma anche verso l’attivazione di nuove risorse intellettuali
in grado di creare valore ai prodotti .Per tale motivo, oggi il Distretto guarda allo sviluppo di una
nuova sfida progettuale definita “Meccatronica Sicily 2020” ossia la creazione ( ormai ultimata ) di
un Polo di riferimento per tutta la Sicilia, grazie alla capacità riconosciuta di rappresentare le
esigenze di comparti qualificati del sistema industriale regionale e quale soggetto promotore ed
aggregatore nel campo dell’Innovazione, quale motore di sviluppo tecnologico e industriale del
territorio e quale strumento di trasferimento tecnologico e di industrializzazione.

                                                                                                    21
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3    LA STRATEGIA INTELLIGENTE DELLA REGIONE SICILIA E LE FILIERE
INTELLIGENTI
La condizionalità ex ante della politica RIS3 richiede alle regioni e agli Stati membri dell’Unione
europea di identificare le specializzazioni relative alle conoscenze più adatte al loro potenziale di
innovazione, prendendo in considerazione le risorse e le capacità di cui dispongono. Questa azione
deve essere svolta attraverso un processo di “scoperta imprenditoriale”, ossia coinvolgendo imprese
e protagonisti chiave dell’innovazione. Pertanto, anziché essere una strategia imposta dall’alto, la
specializzazione intelligente induce le imprese, i centri di ricerca e le università a collaborare per
identificare i settori di specializzazione più promettenti di uno Stato membro o una regione, nonché
i punti deboli che ostacolano l’innovazione. In questo contesto, la Regione Siciliana ha definito sei
tavoli tematici sui seguenti ambiti: Agroalimentare; Economia del Mare; Energia; Scienze della
Vita; Smart Cities & Communities; Turismo, Cultura e Beni Culturali per favorire l’aggregazione di
conoscenze e la condivisione di analisi, diagnosi, vision con gli attori dell’innovazione operanti nel
territorio siciliano. La Strategia Regionale di Innovazione per la “Smart Specialisation” è una
precondizionalità per la attivazione degli interventi previsti nell’Obiettivo n.1 del Regolamento dei
Fondi Strutturali, “Rafforzare la ricerca industriale”, ma è anche e soprattutto l’opportunità di
costruire un quadro strategico di azioni coordinate per realizzare una strategia pluriennale mirata di
rafforzamento competitivo e di crescita occupazionale. Questa strategia parte dalle esigenze di
rafforzamento competitivo del sistema produttivo, non dal sostegno alla ricerca di per sé.
L’obiettivo è individuare percorsi di innovazione tecnologica in grado di mantenere un
posizionamento alto delle attività produttive regionali, nonché quello di supportare l’innovazione
non tecnologica, cioè organizzativa e immateriale, alla stregua delle economie più avanzate. Un
secondo elemento è quello di spingere maggiormente i processi di innovazione non solo a
miglioramenti incrementali e funzionali, ma ad un arricchimento in termini di significato e valore.
Un arricchimento che si può ottenere attraverso il contributo delle tecnologie incorporate, ma a
volte anche attraverso il ridisegno concettuale e funzionale, la riorganizzazione dei processi e dei
modi di lavorare, la comunicazione, le strategie di marketing, ecc. Questo passaggio concettuale
consiste nel promuovere quegli orientamenti di mercato in grado di determinare una forte spinta
innovativa e di cambiamento nel sistema produttivo, attraverso la capacità di cogliere le nuove
domande sociali, di proporre nuove soluzioni rispondenti a nuovi bisogni individuali e collettivi.
Essa non deve comunque essere intesa come un semplice adempimento formale necessario per la
presentazione e l’approvazione dei programmi operativi, ma come un’occasione promossa
dall’Europa per dare corso, a livello regionale, a strategie consapevoli di sviluppo volte al
rafforzamento strutturale, al miglioramento della competitività e della qualità dello sviluppo,
all’incremento dell’occupazione, all’avvio di percorsi di cambiamento nel sistema socioeconomico,
che possano consentire di affrontare le future sfide. Il concetto di specializzazione va affrontato non
in termini di esercizio statistico, ma di focalizzazione strategica, individuando ambiti e punti di

                                                                                                    22
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forza, percorsi specifici che possono consistere sia nel rilancio in termini di innovazione dei clusters
esistenti, sia nella “scoperta” di nuove potenzialità. Non si tratta pertanto necessariamente di un
lavoro di delimitazione, di restrizione; la strategia può puntare a rinnovare e rafforzare gli ambiti
produttivi individuati (embeddedness), ma anche a promuovere percorsi di diversificazione
correlata (relatedness) e di contaminazione reciproca tra diversi settori, ambiti produttivi, tecnologie
(cross fertilisation), intercettando le imprese realmente innovatrici. L’obiettivo non è individuare
nicchie, ma ambiti, percorsi, orientamenti strategici chiari. Quello che bisogna evitare è una azione
generica, esclusivamente orizzontale di promozione della ricerca e sviluppo e dell’innovazione. Si
chiede pertanto alle Regioni di assumere la responsabilità di delineare una strategia di innovazione e
specializzazione, concentrando i propri sforzi verso percorsi chiari per affrontare le sfide del futuro,
nell’ottica, insomma, della “regione intelligente”. L’orientamento strategico per i prossimi anni,
proprio per affrontare queste sfide, è quello di costruire e consolidare un cosiddetto “ecosistema
regionale dell’innovazione”, fortemente integrato e dinamico, attrattivo per investimenti, iniziative
imprenditoriali e talenti, in grado di promuovere congiuntamente innovazione nelle industrie mature
e ricambio imprenditoriale; un obiettivo che bisogna realizzare sotto il peso della lunga crisi degli
ultimi anni e della difficile situazione italiana ed europea, ma anche con la consapevolezza del
potenziale insito nel sistema regionale. In sostanza, si può rafforzare la massa critica dei sistemi di
conoscenza, selezionando ambiti di alta specializzazione o di alto potenziale, in cui l’identità
consolidata della regione e/o i valori in cui si riconosce la comunità regionale possono contribuire
a risultati ancora più significativi. Attraverso schemi di intervento efficaci, un migliore
funzionamento dei meccanismi di collaborazione e scambio di conoscenze intorno ad un numero
selezionato di ambiti tematici, può in sostanza aumentare ancora la capacità di moltiplicazione
della spesa pubblica in ricerca da parte della nostra regione. L’obiettivo è anche quello di
promuovere l’evoluzione del sistema produttivo verso una maggiore capacità di gestire la parte
immateriale della catena del valore: dalla ricerca, all’interpretazione di nuovi bisogni e nuovi
approcci al mercato e al coinvolgimento degli stakeholders, allo sviluppo di una nuova generazione
di servizi. . La Programmazione 2014-2020 dovrà pertanto necessariamente rappresentare una
nuova occasione per il rilancio del sistema imprenditoriale e la nascita di nuovo tessuto produttivo e
ciò attraverso interventi che supportino la costruzione di nuove Filiere Intelligenti, di Start-up e
soprattutto di efficaci Ambienti di Ricerca-Innovazione-prodotto-mercato. Ciò sarà realmente
possibile solo se l’Amministrazione regionale sarà capace di innovare in primis se stessa, il proprio
modello di governance che necessariamente dovrà essere sempre più orientato verso il cosiddetto
“multilivello”, nel quale ogni livello di governo dialoga e coopera in sinergia e strategicamente
opera per il perseguimento dello stesso fine. Un modello di governance incentrato sulla costruzione
di soluzioni operative volte alla rimozione di ostacoli e criticità che impediscono alla pubblica
amministrazione di essere veloce, semplice, competente e vicina al cittadino. In tale contesto,
l’Assessorato Regionale Attività Produttive della Sicilia, in linea con l'Obiettivo Tematico 11 del
Fesr 2014-2020 ( Capacità istituzionale ed amministrativa) ha avviato un proprio piano di riordino
                                                                                                     23
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interno finalizzato a rendere i propri uffici competenti e rispondenti alla sfida posta dal rapporto
sempre più fitto tra Ricerca-Innovazione ed Internazionalizzazione, sul quale l’Assessorato ha
deciso strategicamente di puntare. Con l’approvazione della Strategia Regionale dell'Innovazione
per la specializzazione intelligente 2014-2020 (Delibera di giunta n.18 del 18 febbraio 2015) la
Regione Sicilia intende proprio potenziare i propri interventi su pochi ma strategici settori quali:
Salute e Scienze della vita, Smart Cities e Communities, Agroalimentare, Turismo e Cultura,
Energia, Economia del Mare, individuando nel riposizionamento dei relativi prodotti e servizi
sui mercati emergenti , la chiave per lo sviluppo e la ripresa economica della Sicilia. Seguendo tale
direzione, l’Assessorato, al quale viene riconosciuto un ruolo strategico per l’attuazione della
Strategia stessa, ha già costruito parallelamente alla SRI un proprio Piano Strategico per
l’Internazionalizzazione, attraverso la condivisione con tutte i potenziali stakeholders (Camere di
Commercio e loro aggregazioni; associazioni di categoria, distretti produttivi, reti di imprese; Enti
locali territoriali, enti e associazioni pubbliche e private, consorzi, fondazioni, aziende speciali,
società a partecipazione pubblica, che svolgono attività nell’ambito della promozione, della ricerca
e dell’innovazione, finalizzate allo sviluppo del sistema produttivo; Rete European Enterprise
Network, che aiuta le piccole imprese a sfruttare al meglio le opportunità offerte dal mercato
europeo; ONLUS e ONG, Istituzioni sportive ecc.). La costruzione condivisa e partecipata del
Piano di Internazionalizzazione ha consentito di poter definire un nuovo panel di azioni da
realizzare e proposte da avanzare all' Agenzia ICE al fine di realizzare azioni cucite e costruite
sulle diversificate esigenze delle PMI regionali. L’esperienza di “ascolto del territorio” ha
consentito inoltre di ripensare e riprogettare azioni innovative quali ad esempio quelle relative alla
valorizzazione degli ambienti di innovazione e dunque di incubatori d’impresa, delle Communities
dei Makers, delle Start-up innovative, femminili e giovanili, dei Living Labs, con l’ottica di
attrarre partenariato dall’estero e potenziali fonti di investimento al fine di supportare le azioni
poste in essere dall’attuazione della Strategia Intelligente ed allo scopo di costruire un'
amministrazione a misura di impresa e di cittadino l’Assessorato Attività Produttive ha costituito
un' innovativa Struttura Intermedia di gestione efficace delle azioni e degli interventi di Ricerca-
Innovazione –Internazionalizzazione “ Unità Strategica per l'Innovazione, lo sviluppo di Filiere
di Specializzazione Intelligente ed Internazionalizzazione” proponendo una serie di accordi
operativi ad altri Assessorati regionali , primi tra tutti con l'Assessorato Salute per poi estenderlo
all’Assessorato al Lavo finalizzati ad elaborare progetti strategici ed innovativi in maniera
congiunta, e mettendo a sistema obiettivi e risorse, evitando duplicati o la costruzione di azioni
inefficaci ma costruendo filiere intelligenti di settore competitive e supportate da un' unica strategia
di sviluppo. Questa nuova Unità Strategica congiuntamente con l’Autorità di Gestione PO FESR
hanno inoltre avviato una fase di confronto, concertazione e co-progettazione con tutto il tessuto
produttivo siciliano e con tutto il sistema delle PMI al fine di costruire percorsi condivisi che
possano consentire il rilancio delle Politiche Industriali in Sicilia.

                                                                                                     24
DPMS 2020

3.1       Filiere Intelligenti Meccatronica 2020

In linea con la strategia regionale della innovazione, che comprende le seguenti vision, strategie
generali e traiettorie per il cambiamento:

            Vision               Obiettivi Generali              Traiettorie
    Sicilia attrattiva,         Rafforzare il sistema       per il cambiamento
        grazie alla                  produttivo              che nel contesto
   valorizzazione dei                regionale,                    siciliano
  suoi assets naturali              sostenere la             rappresentano le
       culturali ed                 diffusione di           precondizoni per il
    economici e alle             soluzioni e servizi           successo della

Il Distretto al fine di perseguire la mission per l’Innovazione e la Sostenibilità sta lavorando alla
costruzione di nuove reti di impresa per nuove filiere intelligenti, quali:

      •   Agroalimentare ed Agro-energia;
      •   Tecnologia del Mare;
      •   Energia
      •   Salute e Scienze della Vita;
      •   Smart Cities & Communities;
      •   Turismo, Cultura e Beni Culturali.

Inoltre, verranno create filiere di imprese in grado di seguire la trasformazione in atto nel settore
manifatturiero che, in collaborazione con l’elettronica, dà vita a quel fenomeno noto come “Industry
4.0”. Industry 4.0 contribuirà alla evoluzione dei processi produttivi delle principali aziende del
Distretto, al fine di raggiungere una produzione del tutto automatizzata e interconnessa.
Contestualmente si avvierà la riqualificazione del personale, per           lo sviluppo dello Smart
Manufacturing

Le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell'ambito di quattro direttrici di
sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina

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in big    data,   open data,   Internet   of Things, machine-to-machine     e cloud computing per    la
centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione.
Il Distretto si farà promotore di progettualità in grado di sfruttare l’innovazione scaturente dalla
fusione dell’ICT     con   la Meccanica che, grazie all’ “Internet of Things”,        consentendo    di
recuperare terreno sul piano della competitività.

3.2 Polo della Rete Industriale Meccatronica Sicilia

Ogni Filiera sarà supportata da un soggetto trasversale definito
         “PRIMS”: POLO DELLA RETE INDUSTRIALE MECCATRONICA SICILIA .
il Polo Meccatronica per la sostenibilità e lo sviluppo delle imprese del mezzogiorno, nasce come
naturale evoluzione delle esperienze di successo del Distretto Meccatronica Sicilia e del Consorzio
“Sustainable Island”. Si pone come prima esperienza nell’isola di “aggregazione strutturata” ed
“open innnovation” per aziende hi-tech e organizzazioni di R&S avanzate.
Il concetto di Polo di Innovazione industriale, recepito dalla disciplina europea, vuole fornire uno
strumento per favorire i processi di innovazione e trasferimento tecnologico, al fine di accrescere le
capacità produttive ed imprenditoriali del territorio: la cosiddetta Casa degli Innovatori.

Il Polo Rete Industriale Meccatronica Sicilia promosso da Sicindustria, dal Distretto Produttivo
Meccatronica, dal Consorzio Sustainable Island ha come mission l’ aggregazione tra imprese, start-
up innovatrici, Organismi di Ricerca e Centri di Servizio per la crescita tecnologica e la
promozione del trasferimento tecnologico (mainstreaming), con l’obiettivo comune di crescere
imprenditorialmente sul territorio siciliano.

Il progetto mira ad un raggruppamento in rete delle imprese meccatronica con i seguenti obiettivi:
         Pianificazione e animazione territoriale
         Posizionamento strategico per le politiche industriali 2015-2020
         Network dinamico per la costituzione di cluster/reti di imprese
         Supporto alle aziende per progetti di innovazione e internazionalizzazione

                                                          Reti

     Reti                                       Reti

                                                    Università

                                                                                                     26
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Il Polo ha come primaria funzione l’attivazione, gestione ed erogazione, tramite scouting e
marketing, di servizi qualificati per l’innovazione localizzata in imprese singole e reti entro i sistemi
produttivi territoriali. Tale compito si articola attraverso una serie di azioni:

    •   Animazione territoriale
    •   Servizi di Ricerca industriale
    •   Assistenza Tecnica
    •   Sviluppo nuove imprese
    •   Transfert Tecnologico
    •   Internazionalizzazione
    •   Assistenza legale e societaria
    •   Assistenza al credito

3.3 Azioni del Polo della Rete Industriale Meccatronica Sicilia

ANIMAZIONE TERRITORIALE:
Visita delle aziende, verifica delle necessità, analisi dei processi;
Seminari, Convegni e Forum per favorire la relazione tra i soggetti aggregati, il trasferimento
tecnologico e lo scambio di buone pratiche;
Comunicazione mirata per tipologie di aziende e processi prodotti su temi di interesse: eventi,
finanziamenti, tecnologie e servizi;

SERVIZI DI RICERCA:
  • Erogazione di servizi qualificati attraverso le strutture di servizio e gli organismi partner di
     ricerca;
  • Networking nazionale ed internazionale, collegamenti con cluster di altre aree territoriali
     con tematiche affini;

GESTIONE E SVILUPPO PROGETTI DI RICERCA:
  • Individuazione necessità e criticità;
  • Redazione progetti, gestione e rendicontazione;
  • Individuazione partner imprenditoriali o di ricerca nazionali ed internazionali;
  • Ricerca e sviluppo sui temi di Edilizia Sostenibile, Smart cities, Beni Culturali e Turismo,
     Energie Rinnovabili, Agroenergie e Agroalimentare, Scienza della Vita.

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SVILUPPO NUOVE IMPRESE:
   •   Supporto all'avvio di nuove imprese, spin off e start up, attraverso il supporto di strutture di
       preincubazione e di incubazione
   •   Supporto alla ricerca di personale qualificato per l'inserimento in azienda attraverso le
       strutture di Orientamento al Lavoro
   •   Sviluppo di progetti strategici per il territorio

ASSISTENZA AL CREDITO:
   •   Affiancamento alla valutazione e alla gestione finanziaria dell’impresa;
   •   Valutazione di investimenti
   •   Consulenza per crowdfounding, finanziamenti, leasing, mutui

INTERNAZIONALIZZAZIONE:
   •   Accompagnamento ai mercati: quali, come affrontarli
   •   scelta delle destinazioni per il breve, medio e lungo termine
   •   indicazione della strategia da seguire
   •   Assistenza per il rafforzamento della posizione di mercato delle aziende
   •   Assistenza alle aziende che intendono espandersi che vogliono espandersi sui nuovi mercati
       con progetti strutturati di internazionalizzazione.

La Rete e Network dell’Innovazione rappresenta il cuore ed il motore del Polo, poiché è costituita
da un insieme di professionalità/imprenditorialità eterogenee che hanno scelto di portare dentro un
unico contenitore le proprie reti di relazioni, contatti, sinergie e di metterle a sistema credendo in un
unico progetto di sviluppo. Il polo si pone l’obiettivo di costruire e modificare continuamente gli
“ Ambienti di Innovazione” traendo spunto e linfa dai prodotti già in essere ma aggregando idee e
progettualità, brevetti , prototipi che attraverso il Polo possono diventare “Prodotto” e/o
incrementarne la competitività ed il posizionamento sul mercato interno ed estero. Un Polo dunque
caratterizzato sia per la stabilità dei prodotti e processi consolidati attraverso l’esperienza del
Distretto che per la sua dinamicità, flessibilità e per il suo essere “ policentrico e diffuso”.

Il contratto di rete per la costituzione       del Polo PRIMS sarà redatto in collaborazione con
RetImpresa, Confindustria.

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3.4 Road Map Filiere

FILIERA E RETE PER LE SMART CITIES E COMMUNITIES

 SMART CITIES & COMMUNITIES
Oltre la metà della popolazione mondiale vive nelle città e tale percentuale è destinata a crescere
ancora. Circa quattro quinti dell'energia, secondo la commissione europea, viene consumata
nelle città, dove si concentrano anche i luoghi della produzione. In questo quadro, lo sviluppo e
il successo delle città sono legati in misura sempre crescente alla capacità di sfruttare i vantaggi
derivanti dall'innovazione tecnologica, in particolare dall'uso delle ICT: sarà sempre più
necessario non solo connettere spazi fisici e infrastrutture digitali, ma anche connettere le
tecnologie le une con le altre; da questa connessione potranno nascere nuovi usi per strumenti
già disponibili. Come diversi studi hanno evidenziato, tuttavia, non si tratta di fermarsi al
concetto di "città digitale", ma di fare un passo in avanti. Una città può essere classificata come
smart city se gestisce in modo intelligente le attività economiche, la mobilità, le risorse
ambientali, le relazioni tra le persone, le politiche dell'abitare ed il metodo di amministrazione.
In altre parole, l'esistenza di condizioni di vita "smart" non deve essere collegato unicamente alla
presenza di infrastrutture di informazione e comunicazione, ma anche e soprattutto al ruolo del
capitale umano, sociale e relazionale (istruzione, cultura, ecc.), ed al riconoscimento del settore
ambientale come fattore essenziale di crescita urbana. La Commissione Europea, per la
programmazione 2007-2013, dedica un'attenzione speciale al tema della città intelligenti.
Il Distretto Meccatronica intende sviluppare filiere e progettualità nel sub-ambito “Smart
environment”, dove verrà favorita l’ introduzione di nuovi dispositivi compatti di elevato
design da integrare nell’ambiente urbano ed in grado di produrre energia da fonti rinnovabili
destinata ad alimentare infrastrutture, edifici e mezzi di trasporto. Per il sub-ambito “smart
living” si ritiene che l’introduzione dei servizi vocali automatici (inbound ed outbound)
nell’ambito delle App, delle piattaforme digitali, etc. possano migliorare, per via della semplicità
comunicativa e l’efficacia propria della voce, l’ottenimento ed il trasferimento delle
informazioni, l’esecuzione delle transazioni, ed anche del gioco. Nel sub-ambito “smart
governance” dovranno favorirsi canali di comunicazione (sms, web, e-mail, fax) integrati anche
con quelli vocali per consentire l’immediato trasferimento delle informazioni ai cittadini anche
su piattaforme i-cloud.Nel sub-ambito “smart mobility” la verifica della sostenibilità ed
efficacia dell’approccio ecologico alla mobilità dovrà avvalersi di soluzioni e tecnologie di
monitoraggio allo stato dell’arte. L’impiego di sistemi di tipo “voice analysis” e “face analysis”
singolarmente o integrati potranno facilitare il comando e l’attivazione di sistemi intelligenti e
migliorare la sicurezza dei cittadini. Più in generale strumenti di imaging processing (car
counting, people counting, etc) potranno in ambito urbano ma anche extraurbano fornire
informazioni e facilitare le amministrazioni, gli enti locali e la cittadinanza in generale.Per via
della sempre maggiore richiesta di energia, dovrà favorirsi nelle smart cities l’introduzione di
nuovi strumenti di controllo hardware e software con il fine di monitorare in tempo reale la
produzione, la disponibilità, la necessità ed anche la qualità dell’energia prodotta al fine di
limitare guasti e disturbi della rete. E’ da favorire anche l’impiego di sistemi atti a migliorare il
monitoraggio in continuo delle infrastrutture, degli edifici al fine di migliorare la gestione degli

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