Dicono di volere una rivoluzione - Total Retail 2016 I consumatori online stanno rivoluzionando il mondo retail. Di nuovo - Youmark!
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Dicono di volere una rivoluzione Total Retail 2016 I consumatori online stanno rivoluzionando il mondo retail. Di nuovo. Riuscirà la tua azienda a reggere la sfida? aprile 2016 www.pwc.com/it
Indice Campione di analisi 5 Introduzione 6 Perché Total Retail? 7 1 Osserviamo la Cina per meglio comprendere i futuri comportamenti di acquisto 8 2 Nell’era del valore il prezzo la fa ancora da padrone 12 3 Il traffico in negozio vale meno della conversion su tutti i canali 16 4 Il talento in negozio è (finalmente) valorizzato 20 5 I dispositivi mobili sono definitivamente diventati strumento di vendita 24 6 Il consumatore di oggi si fidelizza con le community 30 7 I social media si confermano il “grande influencer” 34 8 I retailer hanno la possibilità di conquistare la posizione di “leading innovator” 38 Appendice Robotica e Empathy Marketing. Tu chiamale, se vuoi, emozioni 40 Mobile Payment: come scegliere le soluzioni da abilitare nel punto vendita? 42
5 25 23.000 continenti territori consumatori intervistati online La ricerca Total Retail 2016 è la più completa di sempre, con oltre 23.000 consumatori online intervistati, attraverso 5 continenti, in 25 diversi territori. Gli argomenti affrontati spaziano dal mobile shopping all’influenza dei social media per arrivare all’innovazione dei retailer. Le risposte analizzate rivelano i comportamenti in mutamento che guideranno la rivoluzione dei retailer. 4 | Total Retail 2016
Campione di analisi Genere Occupazione Impiegato a tempo pieno 46% Australia Donne Belgio Brasile Uomini 55% Impiegato part-time 14% Canada Cile Cina 45% Messico Libero professionista 8% Età Casalinga/o 8% Danimarca Polonia Francia Russia 18-24 Germania 15% Singapore Pensionato 5% 25-34 Giappone Spagna 30% 35-44 Bretagna Gran Stati Uniti 27% 16% Studente 8% Hong 45-54 Kong Sud Africa India 55-64 8% Svizzera Disoccupato 11% Italia +65 3% Tailandia Malesia Turchia Profilo demografico | Globale Genere Occupazione Impiegato a tempo pieno 45% Donne 51% 13% Impiegato part-time Uomini 49% Libero professionista 9% Età Casalinga/o 7% 18-24 19% Pensionato 6% 25-34 27% 35-44 22% 45-54 16% Studente 11% 55-64 11% Disoccupato 9% +65 5% Profilo demografico | Italia Genere Occupazione Impiegato a tempo pieno 46% Donne Uomini 55% Impiegato part-time 14% 45% Libero professionista 8% Età Casalinga/o 8% 18-24 15% Pensionato 5% 25-34 30% 35-44 27% 45-54 16% Studente 8% 55-64 8% Disoccupato 11% +65 3% 5
Introduzione In questo report 1. Osserviamo la Cina per meglio comprendere i futuri comportamenti di acquisto presentiamo ed I nostri dati storici mostrano come quello che in Cina è accaduto diversi elaboriamo, per il anni fa, sta succedendo oggi ai consumatori di tutto il mondo. nostro Paese, i risultati del report 2. Nell’era del valore il prezzo la fa ancora da padrone PwC Total Retail, Anni di lenta crescita economica hanno portato ad un mutamento della percezione del valore. Oggi, la convenienza è rilevante in ogni fascia di insieme ad analisi reddito, in ogni Paese e ad ogni età. addizionali PwC Italia e ricerche 3. Il traffico in negozio vale meno della conversion su tutti di terze parti, per i canali I consumatori prendono le decisioni nel punto vendita fisico per poi approfondire gli comprare online. Il retailer multicanale deve quindi concentrarsi su otto ambiti che un’esperienza all’interno del punto vendita che possa portare alla massima conversione, indipendentemente da quale canale registri la riteniamo chiave vendita. per la prossima retail revolution. 4. Il talento in negozio è (finalmente) valorizzato Un consumatore sempre più sofisticato esige un personale di vendita che sia in grado di migliorare l’esperienza di negozio: personale con la conoscenza del prodotto, know-how tecnologico e soft skill. 5. I dispositivi mobili sono definitivamente diventati strumento di vendita La digitalizzazione in Italia continua Il mobile commerce è ufficialmente sulla rotta per diventare il canale di il proprio trend di crescita registrato vendita più utilizzato. con la ricerca dello scorso anno. Gli italiani “digitalizzati” sono 6. Il consumatore di oggi si fidelizza con le community arrivati ormai al 63% della popolazione a inizio 2016 (+3% Con un cliente finale che sempre più prende le proprie decisioni di rispetto all’anno precedente). acquisto sulla base dei benefici derivanti dai programmi fedeltà, le diverse Di questi consumatori digitali, oltre community avvicinano il consumatore online ai retailer. il 76% accede a Internet attraverso dispositivo mobile. 7. I social media si confermano il “grande influencer” Il trend, da anni evidente, testimonia un sempre maggiore affidamento 63% ai social media per prendere decisioni sui prodotti e valutare l’affidabilità del brand. 8. I retailer hanno la possibilità di conquistare la posizione degli italiani si può definire digitale di “leading innovator” Anche se il consumatore riconosce diversi aspetti innovativi nel proprio retailer preferito, davvero pochi di questi retailer sono classificati come “leading innovator” nella mente del consumatore. 6 | Total Retail 2016
Perché Total Retail? Il concetto di Total Retail, introdotto da PwC nella ricerca 2014, nasce per indicare l’insieme di scelte strategiche secondo noi più adatte a rispondere alle nuove e mutate esigenze dei consumatori. Evolve le strategie “multi-canale”, per le quali i canali sono gestiti in modalità indipendente gli uni dagli altri, con team e responsabilità separate. Il modello Total Retail si basa su due assunti fondamentali: • il consumatore deve essere posizionato al centro del modello di business, affinché l’offerta che ne consegue copra le nuove esigenze dei clienti e garantisca un’esperienza continuativa e coerente (“seamless”) attraverso tutti i canali di comunicazione aziendali, ovvero lungo tutti i touch-point del customer journey. Questo approccio è frequentemente definito come “omni-channel”. • Il modello organizzativo, e in primis il modello premiante, deve seguire lo stesso principio di customer-centricity affinché, supportato da un investimento in tecnologie flessibili e innovative, e da una necessaria collaborazione tra le funzioni di retail fisico e online, risulti vincente per soddisfare un consumatore che si muove frequentemente tra i diversi canali. Riusciranno a vincere solo coloro che sapranno mettere in atto un radicale cambiamento nella cultura aziendale, che permetta di superare gli attuali schemi organizzativi, ad esempio adottando soluzioni innovative di collaborazione interna (la cosiddetta “social enterprise”). Una comunicazione più rapida e diretta, la condivisione costante di informazioni, la formazione di gruppi cross-funzionali sulla base delle esigenze del momento: tutti fattori che permettono alla nuova azienda, agile e resiliente, di rispondere tempestivamente alle richieste del mercato e a una sfida sempre più globale. più integrazione più coerenza e consistenza tra canali organizzativa Multi Omni Total canalità Canalità Retail 2000 2010 2014 dall'esplosione dall’introduzione di internet dell’iPad 7
Osserviamo la Cina per meglio comprendere i futuri comportamenti di acquisto William Gibson, scrittore americano Ancora più significativo, però, è stato noto per le sue opere di fantascienza l’incremento di utilizzo del dispositivo e per i suoi saggi sulla tecnologia, mobile come mezzo di acquisto. afferma: “il futuro è già arrivato. Sempre durante il Single’s Day 2015, Solamente non è ancora stato il 69% di tutte le transazioni è stato uniformemente distribuito”. eseguito da dispositivo mobile, in aumento di ben 43 punti percentuali La convinzione di Gibson si rivela rispetto al 20142. AliExpress, il servizio particolarmente accurata quando consumer di Alibaba, ha deciso di si parla di comportamento del applicare sconti ad hoc solo per consumatore, il futuro del quale acquisti effettuati da dispositivo viene perfettamente rappresentato mobile. Obiettivo? Abituare il oggi in Cina. Non solo i dati consumatore ad estendere il suo dell’indagine Total Retail globale momento di acquisto durante tutto mostrano una continua inclinazione l’arco della giornata. del consumatore cinese a diventare un early adopter di abitudini di acquisto innovative, ma guardando all’Italia, risulta evidente come esso “ IlSolamente futuro è già arrivato. non è ancora anticipi e guidi i comportamenti dei nostri consumatori. In altre parole, stato uniformemente “ quello che i consumatori cinesi distribuito . stanno facendo oggi, rappresenta ciò William Gibson che i consumatori online in Italia, e nel resto del mondo, con ragionevole Il consumatore cinese si rivela probabilità faranno nell’immediato precursore anche in un’ottica di futuro. cambiamento, quando si tratta di Iniziamo con qualche dato recente passare da tecnologie consolidate ad relativo alle vendite. un approccio più “social”. Per esempio, il produttore cinese Nel 2015 in Cina le vendite online di smartphone Xiaomi, oggi il hanno subito un forte movimento quarto a livello mondiale, ha verso il dispositivo mobile. Il Single’s deciso di abbandonare il canale di Day (11.11), il festival di 24 ore di vendita tradizionale degli operatori shopping comparabile al Black Friday telefonici, e vende il 70% dei propri in termini di vendite, viene spesso prodotti direttamente online. utilizzato come picco di riferimento Tutto questo avviene attraverso nel mercato dell’e-commerce cinese. un coinvolgimento costruito Quest’anno Alibaba, durante il meticolosamente sulle piattaforme Single’s Day, ha registrato vendite social, rivolto a un preciso gruppo per 14,3 miliardi di dollari, in di utenti (definiti come “Mi- aumento del 60% rispetto al 20141. fans”). Xiaomi utilizza tecniche In termini di paragone, nel 2015 in di coinvolgimento social come Italia, il fatturato dell’e-commerce contenuti, eventi esclusivi e flash ha raggiunto i 16,6 miliardi di Euro, sale, per trasformare i lanci di nuovi di cui solo il 40% derivante dalla prodotti in veri e propri festival di vendita di prodotti. vendita online. 1 theatlantic.com, Alibaba Brought in $1 Billion During the First 8 Minutes of China’s Black Friday, 11 novembre 2015. 2 Business Insider, 14 novembre 2015. 9
Nel nostro campione cinese, il 65% Figura 1: Abitudine all’acquisto online nei vari Paesi del mondo degli intervistati ha dichiarato di acquistare online tramite dispositivo D: In media, quanto spesso acquista prodotti online? mobile almeno con scadenza R: Giornalmente mensile, e solamente il 12% non lo ha mai fatto. In Italia, invece, Cina 20% il 30% dichiara di acquistare (19,6%) almeno mensilmente online tramite dispositivo mobile, e ancora un 46% Hong Kong 17% sostiene di non averlo mai fatto. Nonostante questi dati mostrino Turchia 16% una sostanziale differenza in termini assoluti, la nostra ricerca India 12% fa emergere come i due mercati puntino nella stessa direzione. Medio Oriente 12% Ci sono diverse ragioni che spiegano Giappone 9% perché l’utilizzo del dispositivo mobile sia così diffuso in Cina. Tailandia 8% La prima è la relativa mancanza di personal computer in confronto alla Brasile 8% penetrazione dei telefoni cellulari; un’altra è il fatto che i giganti dell’e- Polonia 8% commerce in Cina come Baidu, Alibaba, o Tencent siano leader nella Regno Unito 8% personalizzazione mobile attraverso le loro imponenti piattaforme di Francia 8% data analytics. Questo fa sì che al consumatore vengano presentate Mondo 7% informazioni online personalizzate (7,1%) in base al proprio salario, alle Stati Uniti 7% proprie abitudini di acquisto, alla geo-localizzazione, o addirittura in Germania 7% base al fatto che stiano camminando o che si trovino in auto in quel Italia 6% preciso momento. (6,2%) Come rappresentato in Figura 1, Malesia 6% l’Italia si dimostra più lenta anche per quanto riguarda le frequenze Singapore 6% di acquisto di prodotti online. Il consumatore italiano che dichiara Russia 6% di acquistare prodotti online ogni giorno si ferma al 6%, poco dietro Messico 5% ad una media globale del 7,1%, e con una Cina che guida la classifica Spagna 4% con ben il 19,6%. Svizzera 4% Anche confrontando le diverse frequenze di acquisto online, si Sud Africa 4% evince una propensione maggiore da parte del consumatore cinese per gli Belgio 4% acquisti online più ripetuti. In Cina si tende ad acquistare più Danimarca 3% spesso a scadenza settimanale, mentre in Italia, come anche nella Australia 3% media globale, il consumatore non è ancora arrivato ad acquistare online Cile 3% così spesso (Figura 2). Canada 2% 10 | Total Retail 2016
2014 Mi sento sicuro nel caricare Rispetto al report dell’anno Figura 2: Distribuzione le informazioni 2015 delle della mia carta di frequenze di acquisto online scorso, abbiamo visto un aumento credito nel mio smartphone per procedere a pagamenti di prodotti 33% sostanziale nel numero di D: In media, quanto spesso acquista prodotti online? consumatori italiani che dichiarano di aver utilizzato lo smartphone Italia Mondo Cina 60 per pagare il proprio acquisto, dal 10% del 2014 siamo passati al 50Il mio dispositivo mobile diventerà il mio principale strumento 14% nel 2015. Anche questo trend 40 coi cui acquisto 27% è in linea con i dati cinesi che dal 30 18% del 2014 sono passati ad uno 20 straordinario 43% nel 2015, contro una media globale che ha visto un 10 passaggio dal 12% al 20% (Figura 3). 0 Giornalmente Settimanalmente Mensilmente Poche volte Una volta all’anno all’anno Per alcuni dei comportamenti di Mi sento sicuro nel caricare acquisto tramite dispositivo mobile, le informazioni della mia carta di pur attestandosi davanti a molti Figuracredito nel mio smartphone 3: Clientela per che dichiaradi aver utilizzato lo smartphone per pagare procedere a pagamenti di prodotti 60% Paesi dell’Unione Europea, l’Italia il proprio acquisto all’interno del punto vendita si trova molto indietro rispetto alla D: Quale azione ha compiuto con il proprio smartphone all’interno del punto vendita? Cina, e ci vorranno probabilmente R: Ho pagato per il mio acquisto diversi anni per raggiungerla. Nelle scorse edizioni della nostra ricerca Il mio dispositivo mobile diventerà il mio principale strumento abbiamo chiesto ai nostri intervistati 2014 2015 coi cui acquisto 59% se fossero stati d’accordo con alcune 50 affermazioni riguardanti l’utilizzo 45 43% del proprio dispositivo mobile. 40 35 Nella Figura 4 emerge che quando si 30 tratta di utilizzo dello smartphone 25 come strumento di acquisto (“Il mio 20 20% 18% dispositivo mobile diventerà il 14% 13% 14% 15 13% 12% principale strumento con cui 10% 11% 11% 10% 10 8% acquisto”), l’Italia cresce ad un ritmo 7% 5 pressoché analogo rispetto alla Mi sento sicuro nel caricare 0 le informazioni della mia carta di Cina. Saranno ovviamente necessari creditoItalia nel mio smartphone Cina per Francia Germania Regno alcuni anni perché l’Italia raggiunga procedere a pagamenti di prodotti Unito 33%Stati Uniti Mondo i livelli di fuducia che la Cina aveva nel 2014, ma il trend delinea un chiara percezione di valore nel Figura 4: Confidenza di utilizzo del dispositivo mobile 60% dispositivo mobile come strumento D: Quanto si trova d’accordo rispetto alle seguenti affermazioni? di acquisto. Guardando invece alla fiducia del consumatore (“Mi sento R: Il mio dispositivo mobile diventerà il principale strumento con cui acquisto sicuro nel caricare le informazioni della mia carta di credito nel 2014 2015 mio smartphone per procedere a pagamenti di prodotti”), possiamo vedere come in Italia vi sia ancora 24% Italia molto scetticismo rispetto alla Cina, 27% dove queste barriere stanno via via 55% scomparendo (Figura 4). Cina 59% Ancora una volta si dimostra come il consumatore cinese sia più educato R: Mi sento sicuro nel caricare le informazioni della mia carta di credito nel mio smartphone all’acquisto online, ma anche come per procedere a pagamenti di prodotti i nostri consumatori italiani stiano colmando in fretta questo divario. 34% Italia 33% 56% Cina 60% Nota: il grafico riprende le risposte “d'accordo” e “totalmente d'accordo”. 11 2014 2015
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Nell’era del valore il prezzo la fa ancora da padrone La timida crescita che negli ultimi Nella ricerca di quest’anno anni ha caratterizzato la gran parte abbiamo rivolto varie volte ai dei Paesi sviluppati, tra cui anche nostri intervistati domande relative Italia l’Italia, ha contributo alla nascita al49% prezzo, per meglio valutare di due tipologie contrapposte di 42% l’estensione di questo fenomeno. 9% consumatori. In un recente report Emerge che in Italia, come anche Francia internazionale PwC3 si distinguono a47livello % globale, la convenienza è, i “survivalist” dai “selectionist”. effettivamente, 47% uno dei principali 7% Per i survivalist, la convenienza driver di comportamento del Germania è alla base di ogni decisione di consumatore 56% (Figura 5). Ma questa acquisto. Per questi consumatori, 35% gli è solo una parte della storia del sconti e le promozioni sono fattori 9% valore. Tanto importante quanto la Regno critici. I selectionist, al contrario, convenienza 55% è il valore percepito Unito mantengono un gusto per il brand 37% e della transazione. In questo senso 8%per un’esperienza in store distintiva. il retailer si trova nella posizione di Stati dover creare 58% le condizioni adatte Uniti 32% affinché le attese del consumatore 10% vengano soddisfatte. Spagna 48% 43% 9% Figura 5: Fattori di maggiore influenza nell’acquisto Mondo 47% 43 % D: Qual è stato il motivo che ha maggiormente influenzato il suo acquisto online negli ultimi 10%12 mesi? R: Compro online per... Convenienza Prezzo Altre ragioni Italia 49% 42% 9% Francia 47% 47% 7% Germania 56% 35% 9% Regno 55% Unito 37% 8% Stati 58% Uniti 32% 10% Spagna 48% 43% 9% Mondo 47% 43% 10% Convenienza Prezzo Altre ragioni 3 PwC, 2015 Holiday Outlook 13
Come rappresentato in Figura 6, Figura 6: Principali driver di affiliazione ad un particolare retailer nella semplice e diretta domanda sul valore, abbiamo chiesto: “Pensando D: Pensando al suo retailer preferito, perché decide di comprare qui? al suo retailer preferito, quale motivo la spinge ad acquistare lì? I prezzi sono buoni 59% (sia online sia in negozio)”. Vendono prodotti che non posso trovare altrove 21% Il prezzo risulta di gran lunga il fattore che più influenza il Hanno i prodotti che voglio disponibili in stock 17% consumatore italiano, con il 59%. Posso controllare online se un prodotto 20% Il secondo fattore di influenza, è disponibile in store con il 27%, è che il retailer effettui Mi fido del brand 21% consegne veloci ed affidabili. Mentre, con il 25%, al terzo posto Il suo sito web/mobile è facile da usare 22% troviamo il fatto che il retailer Dispone di review online ben fatte 20% disponga di una buona politica su resi e rimborsi. Questi dati Il personale di vendita è preparato e ricettivo 11% sottolineano sì l’importanza del prezzo come fattore critico di Hanno un buon programma fedeltà 13% successo, ma suggeriscono ai retailer Hanno un sistema di consegna veloce 27% che concentrarsi unicamente su ed affidabile questa leva non è abbastanza per Hanno una buona politica sui resi 25% soddisfare il consumatore finale. Mi hanno aiutato a scegliere il prodotto 11% Non solo il nostro campione cerca le È un retailer che si preoccupa 7% occasioni, ma addirittura è disposto della responsabilità sociale Ha contenuti online attraenti che catturano ad acquistare fuori dall’Italia per il mio interesse 6% avere un determinato prodotto ad I prezzi in store sono allineati con quelli online 12% un prezzo vantaggioso (Figura 7). Quest’anno abbiamo chiesto per È un retailer indipendente con un senso 6% la prima volta cosa guiderebbe il di community nostro consumatore ad acquistare Mettono a disposizione offerte personalizzate 14% da un retailer straniero nei prossimi Altro 1% 12 mesi. Il prezzo risulta essere il Re indiscusso, con il 67% del campione che dichiara di poter essere convinto a comprare all’estero Figura 7: Principali motivi che spingono il consumatore ad acquistare online in caso di “disponibilità di prezzi da un retailer straniero all’estero più vantaggiosi”. Da questo punto D: Pensando alle sue decisioni di acquisto, per quale ragione sarebbe disposto a comprare di vista il consumatore italiano da un retailer online straniero nei prossimi 12 mesi? risulta essere tra coloro che, a livello globale, dà più importanza Disponiblità di prezzi più vantaggiosi 67% al prezzo, dietro solamente a Cile 56% (71%), Messico (71%) e Brasile Catalogo prodotti più ampio 33% (70%). A chiudere la classifica 30% troviamo il Regno Unito (41%), la Germania (36%) e gli Stati Uniti Retailer specializzato 16% (36%). 17% La non disponibilità del prodotto Prodotto non disponibile a livello locale 37% a livello locale, che intuitivamente 42% si potrebbe ritenere il principale Prodotto di qualità/lusso 22% fattore di spinta all’acquisto oltre 22% confine, si ferma in Italia al 37%, in seconda posizione. Restrizioni sull'acquisto locale 5% 9% Non ho in programma di comprare online 5% da retailer straniero 16% Non so 5% 5% Italia Mondo 14 | Total Retail 2016
Anche tra le fasce più abbienti Per quanto riguarda le categorie della popolazione, la convenienza di prodotti più acquistate online rimane la motivazione principale in da retailer straniero, troviamo relazione a questo tema. Prendendo l’elettronica di consumo e i in considerazione una media computer al primo posto con delle tre fasce di reddito più alte il 51% dei consensi, seguita da analizzate dallo studio (>80.000 abbigliamento con il 43% e da libri, Euro), seppur il 51% acquisti musica, film e videogiochi con il all’estero per la qualità ed il lusso 36% (Figura 8). del prodotto, ben il 64% lo fa per il prezzo più conveniente. Figura 8: Categorie merceologiche acquistate maggiormente da retailer straniero D: Quando acquista online da un retailer straniero, che tipo di prodotti è solito comprare? Elettronica di consumo e computer 51% 44% Elettrodomestici 22% 17% Abbigliamento 43% 51% Libri, musica, film e video game 36% 40% Mobili, articoli per la casa 16% 16% Attrezzatura sportiva 19% 21% Gioielleria, orologi 17% 27% Oggettistica per la casa 23% 15% Cibo 9% 13% Giochi 17% 21% Salute e benessere 18% 31% Italia Mondo 15
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Il traffico in negozio vale meno della conversion su tutti i canali 14,6% - 9,8% - 9,1% e 11%. L’obiettivo che oggi ogni retailer Cosa hanno in comune questi valori dovrebbe prefiggersi è quello di percentuali? creare un’efficace esperienza di Essi rappresentano la diminuzione negozio in grado di aumentare il tasso percentuale anno su anno del di conversione delle visite fisiche. traffico in negozio negli Stati Uniti, tra i mesi di aprile-luglio 2014 e i Considerazione importante è che mesi di aprile-luglio 20154. il negozio fisico continua oggi, come evidenziato in Figura 9, ad A livello globale, i retailer sembrano operare in una posizione di forza aver abbandonato l’atteggiamento nonostante il passaggio di clienti sia restio nei confronti della vendita in diminuzione. Dalla nostra ricerca online e, con esso, la convinzione emergono infatti diversi fattori a che crescendo possa erodere le visite supporto di un consumatore che all’interno dei negozi fisici. continua a ricercare l’interazione fisica con il prodotto e con il personale di vendita. Figura 9: Preferenze di acquisto per canale D: Con quale frequenza acquista prodotti (ad es. capi di abbigliamento, libri, prodotti di elettronica) utilizzando i seguenti canali dedicati allo shopping? La invitiamo a non considerare l’acquisto di generi alimentari R: Ogni giorno, una volta alla settimana 2014 2015 38% 13% In negozio Tablet Italia 42% Italia 12% 35% 10% Francia Francia 36% 12% 41% 12% Germania Germania 46% 13% 32% 13% Regno Unito Regno Unito 40% 16% 45% 13% Stati Uniti Stati Uniti 47% 10% 36% 10% Mondo Mondo 40% 12% 25% 12% PC Italia 24% Smartphone Italia 14% 17% 9% Francia Francia 17% 9% 32% 10% Germania Germania 28% 14% 27% 12% Regno Unito Regno Unito 24% 12% 26% 13% Stati Uniti Stati Uniti 22% 10% 20% 11% Mondo Mondo 19% 12% 4 http://retailnext.net/blog/retail-performance-pulse-store-results-july-2015 17
La Figura 10 mostra, nella comprare lì, vengano convertiti di aver acquistato online più della maggioranza delle categorie in clienti paganti. Una scuola di metà dei prodotti. analizzate, la preferenza del negozio pensiero sostiene che una chiara fisico come elemento di scelta, ma differenziazione di format risulta Ma quali sono secondo gli italiani soprattutto di acquisto. Come si vede, essere la soluzione migliore per intervistati gli aspetti che possono anche in quelle categorie dove il ottenere il massimo delle conversioni, rendere migliore la propria esperienza consumatore predilige chiaramente la per esempio: flagship store, in negozio? Quando abbiamo chiesto ricerca online, come nell’elettronica destination shopping center, negozi al nostro campione cosa avrebbe di consumo e i computer, specializzati, pop-up store, e pick- reso migliore la loro esperienza di elettrodomestici e abbigliamento, up store, che rispondano in modo negozio, le risposte hanno suggerito molti ancora decidono di acquistare più chiaro al motivo per il quale un insieme di cambiamenti che i successivamente il prodotto in negozio. il consumatore si rechi nel punto retailer dovrebbero adottare per vendita, riuscendo più facilmente ad migliorare i propri punti vendita, così Prendendo l’elettronica di consumo e incontrate le sue aspettative. da meglio catturare l’attenzione del i computer per esempio, solo il 22% consumatore. degli italiani intervistati preferisce La Figura 11 ribadisce l’importanza ricercare il prodotto in store, anche che assume ancora oggi il negozio Tra queste troviamo le offerte in se poi il 43% decide di comprare fisico. Per esempio, in alcune tempo reale, personalizzate per direttamente nel punto vendita. categorie il nostro campione ha il cliente (43%), un personale di Il tema principale diventa trovare dichiarato di aver acquistato online vendita con profonda conoscenza del il modo di creare un ambiente solo pochi prodotti negli ultimi 12 prodotto offerto (37%), la possibilità all’interno del negozio dove i mesi; inoltre per nessuna categoria di di controllare online velocemente la consumatori che preferiscono prodotto gli intervistati hanno detto disponibilità del prodotto (37%), e il Figura 10: Preferenze di canale per le diverse categorie merceologiche D: Quale canale preferisce per ricercare un prodotto? Libri, Mobili, Elettronica musica, articoli Attrezzatura Gioielleria, Oggettistica Salute e di consumo Elettrodomestici Abbigliamento Cibo Giochi film e video per la sportiva orologi per la casa benessere e computer game casa Tecnologia indossabile 1% 0% 0% 1% 1% 1% 2% 1% 1% 1% 1% Online via smartphone 6% 4% 8% 9% 5% 6% 5% 7% 5% 6% 6% Online via tablet 5% 6% 6% 7% 7% 6% 6% 5% 4% 6% 7% Online via pc 55% 43% 36% 52% 30% 32% 27% 33% 18% 33% 31% Shopping in TV 3% 4% 6% 3% 3% 4% 3% 4% 3% 3% 3% Cataloghi/riviste 5% 6% 5% 4% 7% 4% 4% 6% 5% 4% 5% In negozio 22% 30% 33% 15% 36% 25% 32% 31% 51% 27% 33% Non ricerca/acquista questa categoria 4% 7% 6% 9% 11% 22% 22% 13% 13% 20% 14% D: Quale canale preferisce per acquistare un prodotto? Tecnologia indossabile 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% Online via smartphone 4% 2% 4% 6% 3% 5% 3% 5% 4% 5% 5% Online via tablet 4% 3% 5% 6% 5% 4% 5% 4% 5% 5% 6% Online via pc 42% 26% 27% 48% 20% 24% 18% 24% 11% 27% 24% Shopping in TV 2% 3% 5% 4% 3% 4% 2% 3% 2% 3% 3% Cataloghi/riviste 3% 4% 3% 3% 4% 3% 3% 4% 3% 3% 3% In negozio 43% 56% 51% 25% 57% 41% 50% 47% 68% 39% 50% Non ricerca/acquista questa categoria 3% 6% 5% 8% 8% 19% 17% 11% 7% 17% 9% 18 | Total Retail 2016
Figura 11: Frequenza di acquisto online per le diverse categorie merceologiche D: Per ognuna delle seguenti categorie di prodotto, quanti dei suoi acquisti ha compiuto online negli ultimi 12 mesi? Libri, Mobili, Elettronica musica, articoli Attrezzatura Gioielleria, Oggettistica Salute e di consumo Elettrodomestici Abbigliamento Cibo Giochi film e video per la sportiva orologi per la casa benessere e computer game casa Ho acquistato 100% online 4% 2% 2% 4% 1% 2% 1% 2% 2% 3% 2% Quasi tutti i miei acquisti (81/99%) 6% 2% 3% 9% 2% 2% 3% 2% 2% 3% 3% La maggior parte dei miei acquisti 7% 4% 7% 9% 3% 4% 4% 4% 4% 4% 6% (61-80%) Circa la metà dei miei acquisti (41-60%) 9% 6% 14% 14% 9% 8% 8% 9% 6% 8% 10% Alcuni acquisti (21-40%) 19% 14% 21% 22% 12% 14% 10% 14% 9% 14% 16% Pochi acquisti (1-20%) 28% 23% 25% 22% 18% 17% 16% 20% 11% 21% 19% Non acquisto prodotti di questa 16% 31% 19% 10% 34% 24% 30% 29% 41% 22% 26% categoria online Non acquisto mai prodotti di questa 10% 18% 9% 9% 21% 29% 28% 21% 25% 26% 18% categoria Wi-Fi all’interno del punto vendita punto vendita. Le risposte riportate In appendice, a pagina 40, abbiamo (20%); tutte leve raggiungibili dai in Figura 12 mostrano come un ritenuto opportuno condividere retailer con investimenti mirati e retailer che sia in grado di offrire un approndimento sulla robotica rivolti ai propri clienti. Abbiamo coinvolgenti promozioni ai propri umanoide, che in estremo oriente inoltre esplorato l’esperienza clienti, assicurare informazioni sta già riscuotendo ottimi risultati in negozio dal punto di vista aggiornate sui programmi fedeltà nell'incrementare le vendite e dell’interazione con il dispositivo e offrire la possibilità di pagare accrescere il “traffico in-store”. mobile e come il consumatore con il proprio dispositivo mobile, voglia utilizzare questo strumento possa attrarre e successivamente quando si trova all’interno del soddisfare i propri clienti. Figura 12: Utilizzi dello smartphone all’interno del punto vendita D: Quali delle seguenti azioni ha compiuto con il proprio smartphone all’interno del punto vendita? Italia Francia Germania Regno Unito Stati Uniti Spagna Mondo Comparare i prezzi coi competitor 27% 28% 33% 25% 29% 31% 36% Ricercare prodotti 39% 25% 33% 25% 29% 38% 36% Pagare per l’acquisto 14% 13% 11% 13% 14% 16% 20% Accedere ad un coupon/codice sconto 25% 26% 23% 22% 34% 30% 31% Fare il check-in sui social media 13% 8% 7% 8% 12% 14% 15% Accedere al programmi fedeltà 19% 18% 19% 16% 23% 17% 21% Postare un commento online sul prodotto 9% 7% 6% 6% 7% 10% 11% Ricevere un’offerta basata sulla proximity allo store 10% 9% 14% 8% 10% 13% 14% Leggere review sui prodotti/retailer 30% 16% 20% 19% 22% 29% 25% Accedere alle mail per ritirare il prodotto ordinato online 19% 25% 14% 18% 18% 26% 23% Controllare la disponibilità di soldi prima di acquistare 18% 20% 7% 14% 19% 16% 21% Salvare informazioni per acquistare in un secondo momento 24% 13% 18% 11% 13% 25% 21% Nessuna delle precedenti 20% 27% 31% 44% 35% 23% 24% 19
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Il talento in negozio è (finalmente) valorizzato Il talento del personale di vendita è Questo dato fa quindi sorgere una stato considerato per molto tempo domanda: “Può, però, il talento del come un asset potenzialmente personale di vendita contributire sostituibile nel retail. Dal momento ad aumentare la performance del che i dipendenti di un negozio punto vendita?” La risposta è sì, e difficilmente costruiscono rapporti il momento storico sembra essere lavorativi di lungo periodo, quello giusto. l’investimento in formazione intensiva è sempre stato valutato con Entrando più nel dettaglio, la nostra un ROI discutibile. Inoltre, anche ricerca indica che avere a disposizione quando si tratta del management un personale di vendita talentuoso, esecutivo, gli amministratori in grado di supportare iniziative delegati nel mondo retail hanno locali e aumentare le aspettative storicamente ricoperto mandati più del cliente, possa costituire un vero brevi rispetto ai loro eguali in altri fattore distintivo. In particolare, la settori. sofisticazione del livello di customer service (consigli personalizzati, I nostri dati indicano che, rispetto speciali servizi post-vendita, e una ad altre caratteristiche del retailer, dimostrata conoscenza profonda il livello del servizio del personale del prodotto) può essere motivo di vendita non costituisce, se dominante di differenziazione per il preso come unico termine di retailer, soprattutto per quelle attività paragone, il driver fondamentale con una marcata presenza fisica sul di performance, posizionandosi territorio. dopo fattori come prezzo, prodotto, disponibilità a magazzino, e La Figura 13 mostra quanto politiche di reso. importante sia oggi la personalizzazione dell’offerta per il cliente. Figura 13: Cosa ricerca oggi il consumatore all’interno del punto vendita D: Quale dei seguenti servizi potrebbe rendere migliore la sua esperienza in negozio? Wi-Fi in negozio con accesso veloce e semplice 20% Personale di vendita che accetta 11% pagamenti senza recarsi alla cassa Possibilità di controllare velocemente altri punti vendita o disponibilità online 37% Avere offerte in tempo reale, 43% personalizzate apposta per me Benefit VIP come lounge/ personal shopper/rinfresco 7% Ambiente invitante 14% Eventi speciali 19% Possibilità di vedere/acquistare una più ampia gamma di prodotti su uno schermo del punto vendita 20% Personale di vendita con una profonda conoscenza dei prodotti 37% Pagamento self-service 20% Nessuna delle precedenti 5% 21
Per garantire una migliore Figura 14: Motivi che spingono il consumatore a non utilizzare il proprio esperienza all’interno del punto smartphone quando si trova all’interno del punto vendita vendita diventa quindi importante offrire promozioni in tempo D: Perché non utilizza il suo dispositivo mobile/smartphone quando si trova nel punto vendita? reale e personalizzate sul singolo cliente (43%), offrire la possibilità Non mi sento sicuro 11% di controllare velocemente la disponibilità online o in altri store Non possiedo un dispositivo (37%) e servirsi di personale mobile/smartphone 11% di vendita con una profonda conoscenza dei prodotti (37%). Non dispongo di un piano dati 6% L’impegno svolto da aziende come Apple e Nike nel customer service in store ha decisamente alzato Non ho accesso al Wi-Fi 7% l’asticella per tutti i retailer del resto del mondo. Ho una connessione dati lenta 6% Studi dell’Universita di Wharton evidenziano come customer service Il sito mobile non è semplice da utilizzare 2% e training al personale di vendita abbiano impatto positivo sulla Preferisco parlare con il personale soddisfazione del cliente e quindi di vendita direttamente 34% sulle vendite. Da uno studio emerge come, tra le altre variabili operative, Non mi sento a mio agio nel 13% condividere dati personali staffing del personale di vendita e valutazione del loro livello di preparazione da parte del cliente Lo schermo è troppo piccolo 18% influenzino la soddisfazione del cliente e le vendite5. Non vedo benefici nell'utilizzare il mio dispositivo mobile/smartphone 42% all'interno del punto vendita Un altro studio ha monitorato per due anni i dipendenti della catena Altro 4% americana Dillard, che seguivano dei corsi specifici online. Quello Italia che è emerso dall’analisi dei dati empirici è stato l’incremento dell’1,8% sulle vendite del singolo dipendente alla fine di ogni modulo Nella Figura 14 viene rappresentato, di insegnamento6. da un’altra prospettiva, il desiderio da parte del consumatore di un personale di vendita utile e preparato. Di quei clienti che hanno affermato di non utilizzare lo smartphone all’interno del negozio, il 34% ha dichiarato di preferire l’interazione diretta con il personale di vendita. Interessante, tuttavia, che il 42% dei consumatori dichiari di non vedere benefici nell’utilizzo dello smartphone all’interno del punto vendita. Questo dato evidenzia la mancata percezione di valore da parte del cliente nell’utilizzo dello smartphone in store, disegnando la possibilità per i retailer di implementare nuovi servizi atti a migliorare l’esperienza di negozio. 5 Fisher Marshall L., Jayanth Krishnan, and Serguei Netessine (2006), Retail Sore Execution: An Empirical Study, http://knowledge.wharton.upenn.edu/wp-content/uploads/2013/09/13361.pdf 6 Fisher, Marshall L., Santiago Gallino, and Serguei Netessine (2015), Does Online Learning Work in Retail? http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm? abstract_id=2670618 22 | Total Retail 2016
E cosa incentiverebbe il consumatore a comprare da un retailer ubicato nelle vicinanze? Addirittura 4 delle migliori 6 risposte registrate sono direttamente correlate al personale di vendita (Figura 15): personale di vendita a supporto (29%), migliore servizio post-vendita (28%), supportare l’occupazione locale (29%) e personalizzazione del servizio (20%). Figura 15: Principali fattori che spingono il consumatore ad acquistare prodotti da un negozio situato nelle vicinanze D: Pesando alle sue decisioni di acquisto, cosa la incentiverebbe ad acquistare un prodotto da retailer locale situato nelle vicinanze? Italia Francia Germania Regno Unito Stati Uniti Spagna Mondo Articoli prodotti localmente 31% 35% 31% 30% 35% 28% 29% Personale di vendita di aiuto 29% 26% 30% 25% 32% 30% 29% Servizio personalizzato 20% 18% 25% 20% 26% 33% 28% Possibilità di sapere da dove vengono i prodotti 29% 17% 17% 18% 20% 11% 22% Spingere l’occupazione locale 29% 32% 24% 30% 40% 48% 29% Abitudine/routine 18% 25% 21% 15% 19% 22% 23% Preferisco acquistare da retailer indipendenti 6% 8% 11% 16% 16% 8% 12% Miglior servizio di supporto post-vendita 28% 32% 27% 22% 19% 36% 31% Preoccupazioni sulle emissioni di anidride 15% 11% 7% 10% 6% 5% 8% carbonica Non so 15% 10% 15% 20% 11% 6% 9% 23
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I dispositivi mobili sono definitivamente diventati strumento di vendita Nel report dell’anno scorso, abbiamo Figura 16: Persone che hanno effettuato descritto come in Italia l’utilizzo un acquisto tramite dello smartphone fosse, paragonato smartphone negli ultimi 30 giorni ad altri Paesi, frequente nelle fasi di preacquisto (comparazioni di prezzo Italia e prodotto), ma come fosse ancora sporadico nella fase di acquisto. Sebbene ancora indietro ad altri 23% Paesi, nel 2015 la percentuale di persone che dichiara di aver +7% rispetto all’anno precedente effettuato un acquisto negli ultimi trenta giorni tramite smartphone Cina è salita al 23%, registrando un aumento del 7% rispetto al 2014 (Figura 16). 34% +7% In risposta a questa forte crescita nell’utilizzo degli smartphone, molti retailer hanno iniziato ad adottare Francia 16% soluzioni innovative. Un esempio viene proposto dal produttore svizzero di orologi di lusso Omega, con base a Zurigo, che ha esposto la +4% maggior parte dei propri prodotti in vetrina con un QR code evidente, Germania cosicché i consumatori possano ottenere informazioni approfondite sul prodotto nonché ordinarlo direttamente dal dispositivo mobile 20% con consegna in giornata. +0% Nel 2015, se l’online shopping ha Spagna registrato un ulteriore incremento significativo, il mobile shopping ha superato il punto di non ritorno. 27% Secondo Goldman Sachs, la quota globale di mobile commerce +10% rappresenterà la metà delle vendite totali online entro il 20187. Regno Unito A supporto di questa ipotesi ci sono i dati che Amazon ha registrato durante il week end del Black Friday negli Stati Uniti. In questo week 27% end, secondo fonti Adobe8, il 51% +9% delle visite al sito sono arrivate da dispositivi mobili, generando il 29% Stati Uniti delle vendite, in aumento del 12% rispetto al 2014. 26% +8% 7-8 http://www.verifi.com/wp-content/uploads/2015/03/Verifi_State-of-Mobile_FINALweb.pdf 25
Giornalmente 2% Per il nostro campione italiano, i Figura 17: Crescita delle varie frequenze di acquisto via dispositivo mobile/ consumatori che hanno acquistato smartphone negli anni: Paesi emergenti Vs Paesi sviluppati attraverso dispositivo mobile nell’ultimo anno sono cresciuti del D: Quanto spesso acquista prodotti online attraverso dispositivo mobile/smartphone? 4% rispetto all’anno precedente. Il 2012 2013 2014 2015 46% degli intervistati ha acquistato Emergenti Sviluppati via dispositivo mobile almeno qualche volta nell’ultimo anno, Mai mentre il 30% dichiara di aver 61% 46% effettuato un acquisto con cadenza 40% almeno mensile. 33% Ma è guardando alle abitudini 76% 66% di acquisto dei Paesi emergenti, 62% rispetto a quelle dei mercati 56% sviluppati che il futuro del mobile shopping diventa chiaro9 (Figura 17). Giornalmente 4% 4% Senza storici rapporti di fedeltà, 4% e con una penetrazione dei PC 4% molto più bassa rispetto a Paesi sviluppati, i consumatori dei 1% 2% mercati emergenti sono passati 2% direttamente allo smartphone, e 2% lo stanno adottando come canale preferito per lo shopping. Tra i Settimanalmente consumatori dei Paesi emergenti il 7% 9% 16% dichiara di acquistare prodotti 12% via dispositivo mobile almeno una 12% volta a settimana, rispetto a 9% dei Paesi più sviluppati (Italia 14%). 4% 5% Guardando poi agli acquisti via 6% dispositivo mobile con scadenza 7% almeno mensile, la forbice si allarga significativamente, 35% per i Paesi Mensilmente emergenti contro un 22% delle 12% economie sviluppate (Italia 30%). 15% 16% Indistintamente dalla tipologia 19% di Paese, il campione a livello globale è unanime nell’esprimere 6% 10% perplessità in tema di cyber security 11% con più del 60% degli intervistati 13% che esprime il timore di possibili furti di informazioni utilizzando Poche volte all’anno dispositivi mobili (Italia 62%). In 17% valore assoluto, nei Paesi emergenti 19% 20% il consumatore è più disposto a 23% caricare informazioni di pagamento e indirizzo di spedizione all’interno 13% 12% del proprio smartphone. In Tailandia 13% questo dato arriva addirittura al 15% 58%, seguito dalla Cina al 55%, con un’Italia che si ferma al 29%. Una volta all’anno 9% 8% 9% 6% 6% 6% 9 Utilizzando il Dow Jones country classification index abbiamo diviso il nostro campione globale in Paesi emergenti (Brasile, Cile, Cina, India, Malesia, Messico; Polonia, Russia, Sud Africa, Tailandia, Turchia e Middle East) e Paesi sviluppati (Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, Singapore, Spagna, Svizzera, Gran Bretagna, Stati Uniti). 26 | Total Retail 2016
Particolare fiducia viene espressa Figura 18: Crescita delle frequenze di acquisto via dispositivo mobile/ dal consumatore dei Paesi emergenti smartphone negli anni in Italia che utilizza il dispositivo mobile anche quando si trova all’interno D: Quanto spesso acquista prodotti online attraverso dispositivo mobile/smartphone? del punto vendita. Il 27% di questo campione paga tramite smartphone 2013 2014 2015 quando si trova nel punto vendita; nei mercati sviluppati tale dato si ferma al 13% (Italia 14%). Mai 59% Per quanto riguarda l’Italia, una 50% miglior panoramica di questa marcia 46% emerge guardando il trend storico degli ultimi anni, quando agli Giornalmente intervistati è stato chiesto: “Quanto 3% spesso acquista prodotti utilizzando 4% i seguenti canali?”. La Figura 18 3% mostra che nella categoria mobile/ smartphone il cambiamento più Settimanalmente dirompente è stato nella risposta “Mai” (scesa al 46% del 2015, - 13% 9% rispetto al 2013). Se questo trend 8% fosse confermato nei prossimi 11% anni, circa il 70% dei consumatori acquisterà tramite smartphone Mensilmente entro il 2018. Un esempio di come 12% i retailer stanno sfruttando il 14% vantaggio di questa migrazione 16% verso il dispositivo mobile, lo troviamo in Zalando, fashion Poche volte all’anno e-commerce con base a Berlino che oggi riceve circa il 60% delle visite 13% online attraverso dispositivo mobile. 18% Gli straordinari risultati di Zalando 16% sono arrivati dopo la creazione di “The Studio”, con la collaborazione Una volta all’anno di un’azienda specializzata in design 5% e innovazione, allo scopo di creare 6% velocemente nuovi prodotti, servizi 8% ed esperienze digitali per i clienti online. Il tempo di lancio di un’app in Zalando non prevede quindi lunghi periodi di progetto, ma poche Sempre la Figura 18 ci offre un altro settimane di lavoro. spunto interessante in relazione alla frequenza di utilizzo del dispositivo mobile per l’acquisto di prodotti online. Si riscontra un evidente trend di crescita per la maggior parte delle frequenze di acquisto analizzate, a testimoniare la volontà del consumatore italiano di provare l’acquisto tramite dispositivo mobile e ripetere l’esperienza nel tempo. Parte di questo fenomeno è reso possibile grazie alla semplificazione di utilizzo degli strumenti di acquisto, come siti mobili o app, fruibili direttamente dai nostri smartphone. Per esempio, in questa direzione Amazon, con il concetto di “one click shopping button”, ha velocizzato e semplificato il processo di acquisto. 27
Varie ricerche dimostrano come Come per molte altre abitudini Allo stesso modo, il 22% del la semplicità del processo di di acquisto, in quella tramite campione italiano dai 18 ai 34 checkout risulti essere determinante dispositivo mobile risulta essere anni ha effettuato l’accesso ai nell’accrescere il tasso di marcata una differenza nel propri programmi fedeltà tramite conversione del cliente. È evidente comportamento di acquisto dispositivo mobile, contro un 16 % quanto, per la prima volta, sia dei consumatori più giovani dei maggiori di 35 anni. diventata fondamentale la sinergia (Millennial) (Figura 19). tra i dipartimenti Marketing e Infatti il 17% del campione italiano Finanza all’interno dell’azienda. dai 18 ai 34 anni dichiara di aver Il metodo di pagamento, proprio completato un pagamento tramite del dipartimento di finanza smartphone per un acquisto diventa quindi uno strumento di all’interno del punto vendita, contro marketing, in quanto contribuisce il 13% della fascia over 35. nell’aumentare il tasso di conversione. Figura 19: Utilizzo dello smartphone all’interno del punto vendita: Millennial Vs Maggiori di 35 anni D: Quale delle seguenti azioni ha compiuto con il proprio smartphone all’interno del punto vendita? Italia Mondo 18-34 18-34 35+ 35+ 30% 24% Comparare prezzi con i competitor 42% 31% 41% 37% Ricercare prodotti 43% 30% 17% 13% Pagare per l'acquisto 24% 16% 27% 24% Accedere ad un coupon/codice sconto 36% 26% 16% 12% Fare il check-in sui social media 20% 11% 22% 16% Accedere al programmi fedeltà 23% 18% 10% 8% Postare un commento online sul prodotto 14% 8% Ricevere un offerta basata sulla 11% 10% proximity allo store 17% 12% 34% 27% Leggere review sui prodotti/retailer 32% 20% Accedere a mail per ritirare il 22% 17% prodotto ordinato online 26% 21% Controllare la disponibilità di soldi 18% 19% prima di acquistare 26% 17% Salvare informazioni per acquistare 27% 22% in un secondo momento 26% 17% 13% 26% Nessuna delle precedenti 12% 35% 28 | Total Retail 2016
La diffusione dei dispositivi mobili Gli italiani continuano a dimostrare Figura 20: Rete fissa | Abbonamenti a banda larga una particolare predilezione per la connessione alla rete da dispositivo 40 mobile rispetto a quella da rete fissa. 39% In linea con i dati Total Retail 37% dell’edizione precedente, anche nel 35 Francia 36% Germania 2015 l’Italia si presenta in ritardo Regno Unito della diffusione della banda larga 31% su rete fissa. Rispetto agli altri Paesi 30 europei a agli Stati Uniti, l’Italia Stati Uniti 28% si colloca all’ultimo posto per 28% numero di abbonamenti. Gli ultimi Mondo 25 dati ufficiali parlano di un livello Spagna raggiunto ad inizio 2015 di circa 24% Italia 24 abbonamenti ogni 100 abitanti, quasi 2 in più rispetto all’anno 20 precedente. Q2 2012 Q2 2013 Q2 2014 Q4 2014 Fonte: OECD, http://data.oecd.org. Valori per 100 abitanti. Sorprendente invece continua ad essere la quota di popolazione connessa alla rete in 3G & 4G da dispositivo mobile che nel 2015 arriva al 101%. Questo valore si Figura 21: Rete mobile 3G e 4G | Connessioni VS Totale della popolazione dimostra in linea con i principali Paesi emergenti e davanti a tutti gli Singapore altri Paesi europei di riferimento. Giappone Emirati Arabi Uniti Arabia Saudita Hong Kong Australia Tailandia Corea del Sud Italia Germania Brasile Polonia Stati Uniti Malesia Regno Unito Canada Spagna Francia Russia Argentina Sud Africa Cina Filippine Indonesia Mondo Egitto Messico Vietnam Turchia Nigeria India Fonte: Rielaborazione PwC su dati We Are Social, gennaio 2016. 29
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Il consumatore di oggi si fidelizza con le community Oggi il concetto di “comunità” Questo dato testimonia la forte rimanda spesso a quello di volontà del consumatore italiano di community digitale o virtuale, fare parte di quelle comunità che in particolar modo quando si fa effettivamente diano loro benedici riferimento alla categoria Millennial tangibili. Tuttavia, in molti casi, (18-34 anni). la creazione di questi programmi fedeltà ha portato a situazioni Negli ultimi anni, i retailer hanno stagnanti, in cui la mancanza di risposto in modo eterogeneo alle coinvolgimento e immaginazione richieste di connessione, esclusività, non è riuscita a trasmettere al personalizzazione e appartenenza consumatore il giusto senso di da parte del consumatore. appartenenza. Per fornire benefici addizionali Per esempio, quando abbiamo al consumatore i retailer hanno chiesto al nostro campione di tradizionalmente utilizzato i scegliere i principali benefici programmi fedeltà. Come mostrato derivanti da un programma fedeltà, in Figura 22, questi si rivelano uno le risposte più frequenti sono state: strumento di grande successo: sconti/offerte per soli membri il 97% dei nostri intervistati ha (75%), possibilità di accumulare dichiarato di essere iscritto almeno a punti da poter convertire in miglia un programma fedeltà. aeree, cashback, etc. (64%) e la consegna gratuita (71%) (Figura 22). Figura 22: Motivi che spingono il consumatore ad acquistare online D: Qual è stato il motivo che ha maggiormente influenzato il suo acquisto online negli ultimi 12 mesi? R: Compro online per... Raccogliere punti che possono essere convertiti in miglia 64% aeree/valore monetario etc Accedere ad eventi speciali per soli membri 15% Accedere a discount/offerte per soli membri 75% Accedere ad aree riservate ai soli membri 13% Offerte di marketing personalizzate 25% Cataloghi/giornali per soli membri 10% Aree di pagamento riservate 13% Spedizione gratuita 71% Non sono iscritto ad alcun programma fedeltà/premi 3% 31
97% Figura 23: Canali preferiti dal consumatore per la ricezione di materiale promozionale ha dichiarato di essere iscritto D: Attraverso quale canale preferisce almeno a un programma fedeltà. ricevere sconti, promozioni o coupon? Tutti benefici legittimi, ma non esattamente quel tipo di personalizzazione, connessione 64% e coinvolgimento che i retailer E-mail potrebbero e dovrebbero implementare all’interno dei propri programmi fedeltà. Dietro alle risposte più popolari riguardo ai programmi fedeltà si nascondono altri dati che fanno trasparire il desiderio del 25% consumatore italiano di un più Stampati alto grado di personalizzazione e esclusività dei benefit a loro rivolti. Gli intervistati hanno scelto offerte di marketing personalizzate (25%), accesso ad eventi riservati ai membri (15%) e accesso ad aree riservate ai membri (13%). Incrociando questi 4% dati con quelli dei consumatori Messaggi trendsetter cinesi, analizzati di testo all’inizio di questo report, troviamo analogie sul desiderio di offerte di marketing personalizzate (36%), ma, al contrario, in Cina viene data molta più importanza agli eventi riservati ai membri (32%). 4% Sito web retailer 3% App 1% Social Media 32 | Total Retail 2016
Molti retailer stanno • Eataly - Retailer “Made in • Leroy Merlin - Importante scommettendo sul Italy” ormai famoso in tutto player internazionale della rafforzamento del trend di il mondo per la vendita di grande distribuzione, crescita per quanto riguarda il eccellenze alimentari italiane, specializzato in bricolage e fai- desiderio di appartenenza ad organizza all’interno dei da-te, edilizia e giardinaggio, una community da parte dei propri punti vendita eventi a ha creato i “Corsi Fai Da Te”. propri consumatori. Per questo scadenze regolari, molte volte All’interno dei punti vendita motivo, molte delle iniziative a pagamento, che variano dalle vengono offerti corsi gratuiti, più innovative coinvolgono sia semplici dimostrazioni di nuovi impartiti da esperti del settore, la sfera fisica che quella online, prodotti ai corsi di cucina per in cui imparare, sperimentare sfruttando anche le dinamiche adulti e bambini. e scoprire nuove tecniche sui di community offerte dai social lavori da fare in casa. network più utilizzati. • Ikea - Il famoso retailer svedese ha creato “IKEA • OVS - Società italiana Di seguito vengono riportati Fans”, programma dove i della grande distribuzione alcuni casi di successo di clienti possono interagire specializzata nell’abbigliamento retailer italiani e internazionali, attraverso i propri blog e altri per uomo donna e bambino impegnati nella creazione di forum con la community ha creato “OVSPeople”, un vere e proprie community al fine social di IKEA, organizzando programma dove i clienti di aumentare il coinvolgimento i post in base alla stanza (es. possono partecipare ad un dei propri clienti. cucina) o all’interesse (es. concorso in cui la condivisione eco sostenibilità). I clienti di contenuti sui social media interagiscono mostrando i permette di vincere buoni propri progetti creativi, come sconto spendibili nei punti la personale disposizione dei vendita della catena OVS. mobili all’interno della stanza e ricevendo feedback su questa. • Tesco - Il colosso inglese della È stato inoltre dedicato uno grande distribuzione alimentare spazio dove è possibile discutere sta reinventando le aree dei problematiche comuni a tutti propri store, in modo da i clienti, come per esempio la creare un ambiente orientato fabbricazione e il montaggio di all’accoglienza di gruppi di un determinato mobile. persone. Il retailer, all’interno dei propri punti vendita, ha previsto l’introduzione di bar, centri per la manicure, palestre e sale riunioni. 33
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