DELL'UNIONE EUROPEA DOVE ANDRANNO I FONDI - Programma Erasmus - dell'unione europea

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DELL'UNIONE EUROPEA DOVE ANDRANNO I FONDI - Programma Erasmus - dell'unione europea
DOVE ANDRANNO I FONDI
DELL’UNIONE EUROPEA
Quadro Finanziario
Pluriennale 2021-2027
Programma Erasmus

             www.enpam.it/fondiUe
DELL'UNIONE EUROPEA DOVE ANDRANNO I FONDI - Programma Erasmus - dell'unione europea
Sommario
 Introduzione ................................................................................................................................................. 3
 Il punto sul QFP 2021-2027: Erasmus ........................................................................................... 4
   Introduzione ..................................................................................................................................................... 4
   La proposta della Commissione europea.................................................................................................... 4
   La posizione del Consiglio .............................................................................................................................. 5
   La posizione del Parlamento europeo ..........................................................................................................6

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DELL'UNIONE EUROPEA DOVE ANDRANNO I FONDI - Programma Erasmus - dell'unione europea
Introduzione

In questo documento proseguono gli approfondimenti tematici dedicati alle negoziazioni sul QFP
2021-2027 con una analisi della proposta di Regolamento Erasmus. Il Programma Erasmus è il principale
strumento dell’UE per il finanziamento della mobilità e dell’innovazione nel settore dell’educazione, della
formazione, della gioventù e dello sport. La proposta della Commissione e le modifiche proposte dal
Parlamento vedrebbero un sostanziale rafforzamento del programma, con un raddoppio del budget ed un
allargamento del target delle azioni.

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Il punto sul QFP 2021-2027: Erasmus

Introduzione
Il Programma Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students)
prende le mosse dai programmi pilota di scambio studentesco implementati dal 1981 al 1986. La sua
nascita si formalizza il 17 giugno 1987 e, nel suo promo anno di implementazione, coinvolge 3244
studenti di 11 Paesi europei, dando loro l’opportunità di viaggiare all’estero per studiare.

Il primo programma Erasmus si focalizzava esclusivamente sulla mobilità degli studenti università, ma
negli anni l’ambito di applicazione delle iniziative si è via via allargato, comprendendo anche la
formazione professionale, l’educazione scolastica e quella degli adulti, la gioventù e lo sport.

Nel 2014, tutte le iniziative finanziate dall’Unione europea nei settori dell’educazione, della
formazione, della gioventù e dello sport sono state accorpate nel programma Erasmus+, in cui sono
confluiti una serie di programmi prima indipendenti (Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius,
Grundtvig, Jean Monnet, Erasmus Mundus, Alfa, Edulink, Youth in Action and Sport).

Nell’ambito del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, la Commissione europea ha dunque proposto
un nuovo programma, denominato semplicemente “Erasmus”, che dovrebbe dare continuità alle
precedenti inziative ed espanderne la portata.

La proposta della Commissione europea
La Commissione europea ha presentato la sua proposta di regolamento “Erasmus” il 30 maggio 2015.
Il primo elemento ad attirare l’attenzione è la proposta di aumentare la dotazione del bilancio del
programma Erasmus a 30 miliardi di Euro nel periodo 2021-2027, destinando 25,9 miliardi di €
all'istruzione e alla formazione, 3,1 miliardi di Euro ai giovani e 550 milioni di Euro allo sport. Si
tratterebbe di un raddoppio (+93%) rispetto alla programmazione precedente. Il secondo aspetto da
sottolineare è la continuità rispetto al precedente regolamento. Tale continuità si deve soprattutto al
successo del programma Erasmus+, in termini di numero di persone coinvolte e di efficacia delle azioni.
Costruendo sull’esperienza pregressa, l'obiettivo della proposta della Commissione è quello di:

    •   aumentare il numero dei beneficiari. Il raddoppio della dotazione del programma permetterà
        di sostenere fino a 12 milioni di persone nel periodo 2021-2027, il triplo rispetto all'attuale
        periodo di finanziamento. Tra i beneficiari figurano gli alunni delle scuole, gli studenti
        dell'istruzione superiore, i tirocinanti, gli insegnanti, gli animatori socioeducativi, gli allenatori
        sportivi e anche i discenti dell'istruzione e della formazione professionale e il personale
        coinvolto nell'istruzione degli adulti, compresi coloro che partecipano a ErasmusPro.
    •   agevolare la partecipazione di persone di tutte le estrazioni sociali. Grazie a nuovi formati e
        un accesso più facile per le organizzazioni di base e minori, il nuovo programma agevolerà la
        partecipazione delle persone provenienti da contesti svantaggiati;
    •   costruire relazioni più forti con il resto del mondo. Saranno anche promosse la mobilità e la
        cooperazione con i paesi terzi, attraverso una combinazione di mobilità fisica e virtuale;
    •   promuovere in modo mirato i campi di studio orientati al futuro. Il programma rafforzato
        consentirà di dedicare maggiore attenzione a campi di studio quali le energie rinnovabili, i
        cambiamenti climatici, l'ingegneria ambientale, l'intelligenza artificiale o la progettazione;

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•   promuovere un'identità europea con un'esperienza di viaggio. La nuova
        iniziativa DiscoverEU offrirà ai giovani la possibilità di scoprire il patrimonio culturale
        dell'Europa e la sua diversità.

La struttura di Erasmus

Il nuovo programma Erasmus riprende a grandi linee la struttura di Erasmus+, operando una
semplificazione dei settori di intervento e delle azioni chiave. Sono definiti obiettivi specifici per
ciascuno dei tre settori di intervento del programma (istruzione e formazione, gioventù e sport).
Ciascun settore di intervento è strutturato intorno a tre azioni chiave:

    •   azione chiave 1: “mobilità ai fini dell'apprendimento”
    •   azione chiave 2: “cooperazione tra organizzazioni e istituti”
    •   azione chiave 3: “sostegno allo sviluppo delle politiche e alla cooperazione”

In linea con le raccomandazioni della valutazione di medio termine, razionalizzerà la struttura di alcune
azioni per renderle più mirate ed evitare sovrapposizioni, ad esempio differenziando i partenariati
incentrati sull'innovazione e i partenariati il cui scopo è l'apprendimento reciproco, la cooperazione e
gli scambi delle migliori pratiche. Riunirà inoltre nell'ambito della medesima azione chiave la maggior
parte delle azioni di mobilità, spostando la mobilità degli alunni dall'azione chiave 2 (cooperazione tra
organizzazioni) all'azione chiave 1 (mobilità ai fini dell'apprendimento per gli individui). Le azioni del
programma saranno organizzate secondo la logica delle "azioni chiave", anche nel settore dello sport,
facilitando così le dinamiche intersettoriali. Rimangono, invece, indipendenti le azioni Jean Monnet
che sostengono l'insegnamento, l'apprendimento, la ricerca e i dibattiti in materia di integrazione
europea.

Il nuovo programma sarà coerente e complementare alle altre iniziative dell’Unione europea, in
particolare il Corpo Europeo di Solidarietà, Europa Creativa, Horizon Europe e il nuovo programma
Europa Digitale.

La posizione del Consiglio
La proposta di regolamento riguardante il programma Erasmus è stata esaminata, nell’ambito del
consiglio, dal comitato dell'istruzione, in consultazione con i Gruppi "Gioventù" e "Sport". La
discussione sul testo, avvenuta già nel mese di luglio nel corso di uan serie di riunioni, non ha
presentato particolari criticità. Nella riunione del 14 novembre 2018 il comitato dei rappresentanti

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permanenti ha preso atto dell'ampio accordo esistente sul testo. Tale accordo ha portato all’adozione,
da parte del Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport", dell’orientamento generale parziale sulla
proposta il 26 novembre 2018. Si noti che, come per le altre proposte connesse al quadro finanziario
pluriennale (QFP), tutte le disposizioni con implicazioni di bilancio o di carattere orizzontale sono state
accantonate ed escluse dall'orientamento generale parziale, in attesa di ulteriori progressi sul QFP.

Le modifiche introdotte al Consiglio, rispetto al testo della Commissione, riguardano in particolar modo:

    •   Il nome del programma: il Consiglio, come anche il Parlamento, preferisce mantenere la
        continuità con la procedente programmazione, conservando il nome “Erasmus+”;
    •   Rafforzamento della gestione indiretta del programma: la versione del consiglio prevede che
        almeno il 75% del budget di Erasmus+ sia oggetto della gestione indiretta da parte delle
        agenzie nazionali; Inoltre, si prevede un esplicito riferimento alla necessità che i fondi per
        l’attuazione delle azioni Erasmus+ da parte delle Agenzie Nazionali dovrebbero provenire dal
        programma stesso.
    •   Le modalità di assegnazione dei fondi alle agenzie nazionali: il regolamento prevede che sia la
        Commissione, attraverso i programmi di lavoro, a stabilire nel dettaglio i criteri e le formule
        per il calcolo della distribuzione dei fondi fra le varie agenzie nazionali, nel quadro di alcuni
        parametri di massima (popolazione, costo della vita, distanza fra capitali, performance).

In aggiunta all’orientamento generale parziale, alcuni Stati Membri hanno pubblicato delle
dichiarazioni riguardanti alcuni punti sui quali rimangono dei dubbi. In particolare:

    •   Gli indicatori di valutazione sono demandati ad atti delegati della Commissione. Su questa
        delega, esprimono perplessità Francia, Grecia, Cipro e Belgio, che ritengono che tali indicatori
        rivestano un carattere politico e debbano dunque essere oggetto di dibattito politico.
    •   Il sostegno diretto offerto dalle azioni Jean Monnet a taluni istituti (senza un invito a
        presentare proposte e una valutazione approfondita) deve essere accompagnato da una
        valutazione periodica di tali istituti e deve rappresentare un approccio eccezionale nell’ambito
        del programma (dichiarazione sottoscritta anche dall’Italia).
    •   Approccio inclusivo del programma. Secondo Grecia, Portogallo e Spagna, l’approccio inclusivo
        del programma deve includere anche i discenti adulti, ad oggi esclusi dall’azione chiave 1 nel
        settore dell’istruzione e della formazione.

La posizione del Parlamento europeo
La proposta di regolamento Erasmus assegnata dal Parlamento europeo alla Commissione Cultura e
istruzione. Il relatore del procedimento è Mila Zver (Slovenia, PPE), che ha presentato la sua bozza di
relazione il 16 ottobre 2018. La relazione presenta la posizione iniziale del Parlamento sulla proposta,
introducendo una prima serie di emendamenti alla base della discussione.

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Il relatore concorda con l’approccio della Commissione finalizzato a migliorare il programma in corso
senza stravolgerlo, considerato il successo in termini di risultati ottenuto in questi anni e sottolineato
anche dalla valutazione di medio termine,presentata nel gennaio del 2018. È apprezzata, inoltre, la
maggiore attenzione all’inclusione sociale e la semplificazione delle procedure e della struttura. I punti
su cui il relatore ha proposto le maggiori modifiche sono:

    •   Budget: in linea con quanto già discusso in Parlamento, il grande successo di Erasmus+
        dovrebbe portare a un aumento del budget superiore a quanto già proposto dalla
        Commissione (+93%). Il relatore propone, infatti, di triplicare il budget del programma.
    •   Inclusione: il relatore ritiene che la proposta della Commissione non sia abbastanza incisiva su
        questo tema. Gli emendamenti introdotti:
            o richiedono agli Stati Membri di adottare specifiche strategie per l’inclusione;
            o richiedono che i grant di Erasmus coprano sempre almeno il 50% dei costi aggiuntivi
                incorsi dai partecipanti individuali;
            o cambiare la definizione “persone con minori opportunità” con “persone con
                background svantaggiati”, per riflettere meglio gli aspetti sociali ed economici
                dell’inclusione.
    •   Supervisione Parlamentare: il relatore ritiene opportuno che i programmi di lavoro siano
        approvati tramite atti delegati, e non atti d’implementazione della Commissione. Questo
        garantisce un controllo parlamentare dei programmi di lavoro e delle relative priorità
        strategiche individuate dalla commissione, evitando di dare libertà incondizionata alla
        Commissione nella definizione di queste priorità.
    •   Semplificazione: Alcuni emendamenti mirano a dare maggiore chiarezza ai processi di
        gestione e a facilitare ulteriormente la mobilità
    •   Continuità: per garantire continuità con la precedente programmazione, il relatore propone
        di mantenere il nome “Erasmus+” e di continuare a dare risalto al concetto di “valore aggiunto
        europeo”.

Alla presentazione della bozza di relazione sono seguiti altri tre incontri della Commissione
parlamentare, in cui sono stati presentati anche un totale di 684 emendamenti. Sono inoltre state
approvate e trasmesse le opinioni di altre Commissioni parlamentari (Budget, occupazione e affari
sociali, sviluppo). Al momento, il relatore non ha ancora presentato una proposta di compromesso, ma
si ritiene che una posizione del Parlamento sarà approvata prima della fine della legislatura a maggio
2019.

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