Del CENTENARIO - ANA SEZIONE DI FIRENZE
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% Firenze Si chiude l’anno del CENTENARIO DI Piero FERRARI opo aver attraversato una lunga D serie di intralci e difficoltà varie, dovute, magari inutile ripeterle, alle particolari situazioni di disagio causate dalla pandemia, che tra poco compie il se- condo compleanno, anche il nostro, piu’ im- portante e significativo, che ha vissuto ne- cessariamente di poche e ridotte cerimonie, sta chiudendo il suo periodo. A conti fatti pero’ è doveroso riconoscere che è stato fatto tutto quello possibile con il lungo lavoro organizzativo messo in atto dal Consiglio Sezionale, coordinato dalla sa- piente regia assistita da una strenua volontà di arrivare a qualcosa di positivo, del nostro Presidente Francesco ROSSI, sfociato nelle due Cerimonie del 24 luglio u.s. Le difficoltà organizzative e le spese econo- miche sono state notevoli, ma abbiamo la presunzione di affermare che abbiamo fatto il massimo di quello che le attuali condizioni di vita ci hanno concesso. Si deve riconoscere che le Istituzioni Pub- bliche, Comune di Firenze in testa, ci sono venuti in grande aiuto, dopo aver preso co- scienza dell’importanza dell’avvenimento, non solo per gli Alpini: l’Amministrazione comunale ci ha messo a disposizione, dietro un minimo rimborso, il Salone dei Cinque- cento in Palazzo Vecchio. A seguire la cerimonia civile, quella religiosa ed anche qui esprimiamo la nostra gratitu- dine per la completa disponibilità dell’Arci- vescovado, che ci ha consentito di officiare la SS. Messa nella Basilica di San Lorenzo. CONTINUA A PAGINA II
Ambedue le cerimonie sono state sog- gette a rigorose normative che ne hanno limitata la partecipazione; purtroppo ci è mancata quella visibilità nei confronti della cittadinanza che avrebbe fatto pia- cere a le due parti. In Palazzo Vecchio è stata molto significativa la presenza del Gonfalone del Comune di Firenze con l’Assessore Elisabetta MEUCCI a rappre- sentare il Sindaco con intervento del Pre- sidente della Regione Toscana Eugenio GIANI. A seguire gli interventi del past President Marco ARDIA, del Presidente del CAI Alfio CIABATTI e del Consigliere Nazionale Antonio DI CARLO e la succes- siva lettura della Storia della Sezione du- rante l’intero secolo di vita, raccontata da Daniele TIGLI e da chi scrive. Importante e massiccia la presenza del novanta per cento dei Gagliardetti in rap- presentanza dei Gruppi della Sezione, con i Vessilli delle Sezioni di LUCCA- PISA- LIVORNO, MASSA CARRARA ALPI APUANE e BOLOGNESE – ROMAGNOLA. Un commento e un ringraziamento par- ticolare per la copiosa presenza dei Sin- daci dei Comuni sede di Gruppi Alpini, fatto che denota quanto questi siano in simbiosi con le Amministrazioni locali, di altre Autorità civili e militari e Associa- zioni d’Arma. Terminata la cerimonia nel Salone dei Cinquecento i partecipanti si sono recati in ordine sparso alla Basilica di San Lo- renzo per seguire la SS. Messa officiata da Mons. Giancarlo CORTI, Vicario gene- rale della Diocesi, in ricordo di tutti i Ca- duti. Una nota prettamente alpina è stata for- nita dalla presenza dei due cori sezionali: “SU INSIEME“ si è esibito in Palazzo Vec- chio con alcune cante alpine, mentre “IL CORO DEL MUGELLO“ ha accompagnato la cerimonia religiosa. Di grande impor- tanza la presenza del Reduce del Batta- glione Sciatori MONTE CERVINO, mentre l’altro Reduce Narciso VENTURA non è potuto intervenire e purtroppo in agosto è ANDATO AVANTI, pochi giorni prima del proprio centenario. Si sono così chiuse le celebrazioni per il Centenario della Sezione, mancanti di quella sfilata che avrebbe dovuto com- pletare il ricordo in occasione del Raduno Il Vicepresidente Giovanni BELLI del 4° Raggruppamento previsto in Assisi con il Reduce Osvaldo BARTOLOMEI alla fine del mese di settembre, gia’ pre- cedentemente rimandato nel 2020. Adesso non rimane che formulare gli au- (?) della leva ha eliminato la continuità di Chiudo inviando i più sentiti Auguri per guri per la rievocazione del 200° comple- vita delle Associazioni d’Arma, non solo le prossime feste a tutti i soci e le loro fa- anno a chi ci sarà, ma di questo non sono gli Alpini, lasciando qualche possibilità di miglie e arrivederci, sperando, ad una molto ottimista in quanto la sospensione vita agli Organi di Polizia. delle nostre abituali Adunate. 2 LA NOSTRAPENNA
Giovanni era... GIOVANNI D ifficile trovare uno o più agget- parola “competente” gli si addice molto. tivi che riescano a definire la sua Nella sua vita professionale si era sempre personalità. Proverò con alcuni occupato di “contabilità e fiscalità” e sem- (aggettivi) ma sono sicuro che, chi lo ha pre in ambienti di prestigio (cito ad esem- conosciuto, ne potrà aggiungere molti al- pio l’Istituto degli Innocenti e l’Opera del tri. Duomo). E queste sue competenze le ha Considerato la testata che ospita questo sempre messe a disposizione degli altri: scritto, comincerei con quello forse più amici parenti e soci Alpini. Ha aiutato tutti importante: “Alpino”, inteso non come so- a compilare le denunce dei redditi, le suc- stantivo ma, appunto, come aggettivo. Nel cessioni, a tenere le contabilità dei Gruppi nostro ambiente, quello della Associa- Alpini e della Sezione. Conosceva bene la zione Nazionale Alpini, l’essere “Alpino” materia ma non solo: si teneva aggior- vuol dire tante cose. Significa non solo nato, informato ed usava i moderni sistemi avere svolto il servizio militare nelle informatici con disinvoltura. Conosco po- truppe di fanteria alpina, ma rappresenta chissime persone della sua età (era del uno “stile di vita” ben preciso, una filosofia ’35) che si siano adeguati così bene all’uso dell’affrontare sia i grandi temi della vita, del computer. Concludo con gli ultimi due come le piccole vicende quotidiane. Vuol aggettivi che possono sembrare contrad- dire solidarietà, volontariato, attenzione dittori: “burbero e allegro”. I suoi modi di verso i più deboli, senso di appartenenza, fare, parlare e agire sembravano, appunto, amicizia, condivisione, coinvolgimento, burberi. Così molti lo giudicavano. Forse la amor di patria, senso della storia. Tanto necessità di concludere, di non perdersi in per citare solo alcuni aspetti dell’ ”essere mestiche, in mezzo alla gente. Fu in quel chiacchiere inutili, lo portavano, in effetti, Alpino”. Bene, questi aspetti, Giovanni li periodo che lo conobbi a fondo e mi coin- ad atteggiamenti a volte, diciamo, poco esprimeva tutti, con tutti. Come molto volse in pieno nelle sue attività. E qui ag- diplomatici. Qualcuno, specialmente nel spesso accade, Giovanni è stato assente giungo un altro aggettivo: “vulcanico”. Di mondo alpino, lo accusò di opportunismo. dal mondo alpino per lunghi anni dopo il quelli che “una pensa e cento ne fa”. Im- Dicevano che le sue attività turistiche ave- servizio militare. Non so come fu che, a possibile stare al suo passo. Se a qualcuno vano obiettivi personali e miravano poco un certo punto del suo cammino, si riav- veniva in mente una idea, un progetto, alla Alpinità. Ma poi, di fatto, tutti lo cer- vicinò all’ANA, cominciò a frequentare e in una attività alpina da proporre, probabil- cavano, avevano bisogno di lui, di qualche brevissimo tempo si mise subito in evi- mente lui, quell’idea, l’aveva già avuta favore. E lui non diceva mai di no. E allora denza a livello Sezione Firenze ed entrò forse anche concretizzata. La sua capacità nessuno gli contestava più i modi a volte ben presto nel Consiglio Direttivo dove, di trasformare le idee in progetti concreti un po’ rustici. Non solo. Io, che gli sono considerate le sue competenze professio- e realizzabili era unica. Ho lavorato al suo stato molto vicino per lungo tempo, posso nali, fu incaricato di coprire il ruolo di te- fianco per una ventina d’anni, sia nel assicurare che dietro la sua maschera di soriere. Ma ben presto, la sua attenzione si Gruppo che nella Sezione e posso assicu- scontroso, c’era invece tanta allegria, sem- pose anche sul Gruppo Firenze. In quel rare che era “instancabile” (altro aggettivo pre la battuta pronta, l’aneddoto di cui ri- periodo (siamo alla fine degli anni 80, adeguato). Aveva una resistenza fisica dere, generosità, amore per la sua famiglia primi 90) il Gruppo stentava a trovare una esemplare. Una delle sue attività preferite e per i buoni amici. Non solo. Posso assi- sua precisa collocazione. I vari Capigruppo era quella del turismo sociale. Ha organiz- curare che nelle sue attività poliedriche, vi- che, negli anni, si erano alternati, non riu- zato gite in pullman e in aereo in buona geva il totale disinteresse personale e la scivano a dare al Gruppo Firenze una vera parte d’Europa. Ha accompagnato gruppi massima dedizione al prossimo. Nessuno identità con proprie attività e manifesta- di amici (Alpini e non) in innumerevoli av- di noi è perfetto e di certo anche lui aveva zioni. In pratica, viveva all’ombra della Se- venture con sveglie ad orari impossibili, i suoi difetti. Ma ritengo che le persone va- zione. Ci mise la mani Giovanni. Da capo- con percorrenze di giornate interminabili dano giudicate nel suo insieme, per quello gruppo diede vita ad un nuovo Consiglio per spostamenti in lungo e in largo, con che hanno seminato sul loro cammino. Direttivo con nuove idee, proposte e rea- pranzi, cene, merende “Alpine” improvvi- Bene: la semina di Giovanni su questa lizzazioni. Iniziò a interloquire con le Am- sate o programmate, degustazioni, visite Terra ha prodotto un buon raccolto. Ciao ministrazione Pubbliche, dove, a quel con guide. Lui non era mai stanco. Dor- caro Giovanni. tempo, gli Alpini erano dei perfetti sco- miva pochissimo ed era sempre, come si Con affetto. nosciuti. Portò l’ANA fuori dalle mura do- suol dire “sul pezzo”, operativo e vigile. La Marco Ardia 3 LA NOSTRAPENNA
È tempo di RICORDI U n pomeriggio di ottobre, su espressa iniziativa del Past Presidente Marco ARDIA, un gruppetto di Alpini si sono ritrovati a Bivigliano, per partecipare ad una Messa a pre- ciso ricordo di due Alpini che hanno lasciato un segno tangibile al- l’interno della nostra Sezione; trattasi di Giovanni PARIGI e Lu- ciano VIVOLI, oltre tutto grandi amici di tanti di noi, ma che hanno svolto per anni impegni importanti all’interno dei Consigli sezio- nale e di Gruppo. Insieme a loro un vivo pensiero anche per due soci del Gruppo di Firenzuola che ci hanno lasciato da poco tempo; Pietro DEVOTI e Luigi ORLANDI, anche loro grandi attivisti del locale Gruppo e in tempi diversi, Consiglieri di Sezione. La Redazione de “La Nostra Penna” si unisce al loro ricordo. La notizia che Giovanni ZANOBINI è “andato avanti” mi ha lasciato addolorato e incredulo perché pochi giorni prima, il 24 luglio ci eravamo intrattenuti nel Salone dei Cinquecento e niente faceva presagire quanto sarebbe accaduto. I ricordi partono da lontano, dai banchi di scuola degli anni ’50, al mattino del 3 agosto 1961, quando casualmente ci ritrovammo alla Stazione ferroviaria, am- bedue in partenza per la scuola AUC di Ascoli Piceno, in quel primo periodo eravamo in Compagnie diverse, ma ci ritrovammo a gennaio del’62 al corso di specializzazione di Foligno nella 3a batteria Artiglieria da Montagna: poi da Sottotenenti io alla Tri- dentina e lui alla Julia e allora “mandi” Giovanni. Piero Ferrari I n chiusura della pubblicazione del presente numero è arrivata la notizia che Luigi ( GIGI per tutti ) è Andato Avanti; classe 1937 ha prestato il suo servizio militare nel Battaglione Tirano. La Cerimonia di commiato ha avuto luogo il 15 novembre u.s. presso la Chiesa di San Giuseppe al Galluzzo. Perdiamo così un altro dei “vecchi” che hanno fatto la storia di oltre mezzo secolo della Sezione di Firenze. 4 LA NOSTRAPENNA
La Redazione Ass. Nazionale Alpini Sez. di Firenze Gruppo di Vaiano C aporale Narciso Ventura reduce di guerra nato a Camugnano, provincia di Bologna, il 26 Agosto 1921 residente nel comune di Cantagallo provincia di Prato, iscritto al Gruppo Alpini di Vaiano. Il giorno 12 Agosto 2021 è andato avanti. Il funerale si è svolto nella chiesa di Usella alla presenza del Vessillo Se- zionale e 6 gagliardetti dei Gruppi di Firenze, Pistoia, Prato, Montepiano, Vernio, Cantagallo e “il Gruppo di Vaiano”. Chiamato alle armi il 1° Gennaio 1941, Battaglione Trento, Divisione Pusteria, Fanteria Alpina. Con questo reparto, co- stituito nel 1920, partecipò alle campagne di Albania, Gre- cia e Montenegro. Nel 42 fu trasferito in Francia nella regione di Grenoble. E' stato prigioniero dei Tedeschi per un anno e due anni prigioniero in Inghilterra. Congedato il 27 Aprile 1946. Il gruppo Alpini di Vaiano ringrazia tutti coloro che hanno partecipato alle esequie. 5 LA NOSTRAPENNA
I monti del Chianti e un raduno alpino per ricordare I CADUTI DEL 1944 D opo tanti anni gli alpini della Questa volta il nostro raduno del 26 Luglio difficoltà per il transito di uomini, animali e sezione fiorentina ritornano sui scorso è stato molto ben organizzato nel merci, passava un’antica via etrusca che monti del Chianti, quelle mon- versante grevigiano del Monte San Mi- metteva in comunicazione Volterra con Fie- tagnole che separano il Chianti dal Val- chele, nel parco naturale che circonda gli sole. Sfruttando tratti di questa antica via i darno Superiore e che da San Donato in edifici di Villa San Michele, una volta legionari di Giulio Cesare vi costruirono la Collina (FI) si snodano con continuità di ri- azienda agraria, ora struttura ricettiva di “via Cesariana” che da Firenze, la quale nel lievi fino al solco della Val d’Ambra, inte- proprietà del comune di Greve in Chianti frattempo aveva tolto a Fiesole importanza, ressando poi la provincia di Arezzo e che conserva un’ antica chiesetta dell’XII interesse e rilevanza strategico-commer- quella di Siena . Lo hanno fatto , come ri- secolo con un bell’affresco di Paolo Schiavo ciale, arrivava a Siena. L’imperatore Adriano portato nel precedente numero della No- della metà del XV secolo . La piccola chie- nel 123 d.C. sfruttò il percorso viario esi- stra Penna dal capogruppo di Firenze Fio- setta, che noi abbiamo visitato, ristruttu- stente inserendolo nella modifica all’antica renzo Smalzi, domenica 26 Luglio 2020 rata esternamente in maniera discutibile Via Cassia, modifica che prese il nome di organizzando una cerimonia in ricordo di nei primi decenni del secolo scorso con un Cassia Adrianea, la quale da Chiusi rag- quanti , sotto qualsiasi bandiera, combat- finto gotico, fu per un lungo tempo orato- giungeva direttamente Firenze evitando terono e caddero nelle aspri scontri avve- rio dei monaci camaldolesi della vicina Arezzo, città im-portantissima di frontiera nuti nel luglio 1944 fra tedeschi e alleati abbazia di Montemuro che curavano il rim- nel periodo repubblicano e poi declassata su questi rilievi montuosi, non molto alti boschimento . Inoltre, nell’ambito del ra- a città di provincia già al tempo di Augusto ma strategici per la liberazione o la difesa duno, è stato organizzato un piccolo trek- con lo spostamento a nord dei confini del- di Firenze. king ad anello in zona che ci ha portato a l’impero. Nel periodo romano, nella località L’ultima volta che gli alpini fiorentini ave- scoprire panorami e angoli suggestivi sul di Monte Domini 747m era posto un inse- vano organizzato un ritrovo da questi parti, Monte San Michele che è la massima ele- diamento militare, come hanno dimostrato presso il Parco Naturale di Cavriglia, era vazione del Chianti con i suoi 892 m. di al- alcuni reperti rinvenuti durante uno scasso stato nei primi anni ’80 del secolo scorso tezza. nel giugno 1974 sul vicino Poggio Corno. con una festa chiamata “Maggiolata”, che La dorsale montuosa/collinare del Chianti L’insediamento militare romano sicura- fu una delle ultime fatte. La Maggiolata, rappresenta, geologicamente, la conti- mente era a protezione della via Cassia che era una festa tutta fiorentina in quanto nuazione di quella formata dal Monte Al- Adrianea che passava da questa località e si rifaceva alle feste in onore della “stagione bano e dalle Colline fiorentine (parte sud) e, comunicava con quello di Monte Filippi bona” fatte nel Rinascimento al tempo di assieme ad essa, costituisce il penultimo (oggi Fili), sopra a Greve in Chianti e posto Lorenzo il Magnifico, veniva organizzata corrugamento dell’ epoca miocenica sullo spartiacque tra la Valdigreve e la Val- con cadenza annuale dalla Sez ANA di Fi- prima del Pratomagno. Partendo da San dipesa, con un altro posto nel Valdarno e renze in genere al campeggio Lo Scoiat- Donato in Collina e arrivando fino alla Val con quello di Monte Moggino che guar- tolo, ubicato poco sopra la strada che da d’Ambra la dorsale è caratterizzata da una dava la Val d’Ema. Questo percorso oriz- Vallombrosa porta alla Consuma. Era una serie di cime tondeggianti molto frequen- zontale di crinale, o prossimo al crinale, ri- festa molto sentita dai soci di allora che in- tate dagli escursionisti e da coloro che pra- mase attivo per lungo tempo fino allo tervenivano numerosi con amici e familiari ticano la mountain-bike. La zona è pano- spostamento nel secolo XIV del baricentro per passare una giornata insieme all’aria ramica soprattutto sul Valdarno e nei viario ed economico nel fondovalle con la aperta con numerosi pic nic e canti di mon- dintorni di Firenze, ma anche sulle Apuane, fondazione delle “Terre Nuove” fiorentine ( tagna, vi era nella mattina anche la S. Messa monti dell’Abetone e Appennino tosco- San Giovanni -Terranuova- Castelfranco) e officiata da Don Lamberto. Memorabile fu emiliano; esiste un angolo sul Poggio con l’affermazione del sistema di mezza- quella organizzata nel 1975 o 1976 quando Corno m.879 dal quale senza spostarsi ma dria nell’agricoltura praticata a quote più intervennero con una cucina campale gli solo girandosi, si può vedere dallo stesso basse. Il crinale valdarnese/chiantigiano, artiglieri alpini in armi del Gruppo Bergamo punto la città di Firenze, Arezzo e Siena. pur mantenendo sempre attivi alcuni di Silandro (Brigata Orobica) che facevano Più o meno sul crinale di questa mini ca- grossi centri religiosi come la grandiosa ab- servizio di pattugliamento lungo la ferrovia tena montuosa, spartiacque aperto e con bazia benedettina di Montescalari e quella Prato- Bologna. ampie vedute, privo di acquitrini e di vere di Montemuro, perse sempre più rilevanza 6 LA NOSTRAPENNA
come percorso stradale longitudinale, af- loro capacità operativa e sul morale. verso Cortona e poi Arezzo, altre, seguendo fermandosi nel tempo come “percorso di Dopo la liberazione di Roma il 4 giugno, il la linea adrianea puntano dalla Val di valico” fra il Valdarno e il Chianti. fronte bellico si mise in veloce movimento Chiana alla Val d’Ambra e ai monti del In virtù della posizione geografica, il pas- verso nord e i tedeschi non ebbero il tempo Chianti e il 4 luglio entrano a Castelnuovo saggio del fronte bellico sui monti del di organizzare un’ ordinata difesa se non Berardenga. Ogni sommità grande o pic- Chianti nell’ultimo conflitto mondiale, mise verso il lago Trasimeno e più oltre a sud cola dei crinali dei monti del Chianti fu con- questo territorio a ferro e a fuoco per nu- nella catena dei monti del Chianti. L’obiet- quistata dagli alleati dopo accaniti, sangui- mero e intensità di scontri, vere battaglie fra tivo degli alleati era di liberare Firenze nosi scontri, addirittura Poggio Torricella tedeschi contro alleati e per la potenza dei prima possibile, città su cui convergevano m.790 sopra all’abitato di Secciano, fu con- mezzi impiegati. Un fronte strategico e de- anche le altre forze che avevano liberato quistata da un reparto australiano con un licato che fu visitato direttamente da re Siena, lo scopo era quello di attaccare la li- assalto alla baionetta. A uno ad uno cad- Giorgio VI d’Inghilterra, dal primo ministro nea Gotica ancora in costruzione ma so- dero tutti i caposaldi tedeschi come Monte inglese Churchill, mentre da parte tedesca, prattutto attaccarla prima dell’inverno. Per Maione, Monte Querciola, Monte Quercia- il comandante generale delle armate ger- i tedeschi era invece fondamentale ritar- bella, Monte San Michele, Poggio Corno. Il maniche in Italia, generale Kesselring, di- dare l’avanzata alleata proprio per portare 20 Luglio ad opera dei reparti della sesta di- morò per diversi giorni a Villa San Michele. a termine le opere di fortificazione sulla li- visione corazzata sudafricana, che fu la pro- Per i tedeschi poi il fronte chiantigiano che nea Gotica che da Pesaro, cavalcando tutto tagonista in questo settore di fronte bellico, difendeva Firenze, era ancora più delicato il crinale appenninico arrivava nei pressi venne investito Monte Domini , cima vici- in quanto proprio sui monti del Chianti cor- della Spezia. I tedeschi avevano fortificato nissima al Monte San Michele e molto pa- reva la linea divisionale fra le due armate in tutti le cime e alture dei monti del Chianti noramica sul Valdarno, dopo accaniti scon- Italia: la 14°dal Chianti al Tirreno e la 10° dal costruendo una serie di linee leggere tra- tri ne fu conquistata la cima con la chiesa Chianti all’Adriatico, linea divisionale che sversali di difesa e sbarramento che dalle quasi completamente distrutta. La batta- creava un punto debole nel sistema di di- colline chiantigiane giungevano in Val- glia di Monte Domini, che vide l’impiego di fesa germanico; inoltre, come avvenne, era darno. Queste linee, costituite soprattutto numerosi mezzi corrazzati è rimasta per previsto lo spostamento entro il 15 luglio da molti nidi di mitragliatrici pesanti e nu- lungo tempo negli annali della storia mili- della divisone Herman Göering dal fronte merosi cannoni anticarro dettero vera- tare della campagna d’Italia, in quanto nel italiano a quello russo- polacco e sostituita mente filo da torcere agli alleati, nono- dopoguerra, una volta all’anno venivano da una divisione , la 715°, decimata nel gen- stante che i soldati tedeschi fossero in linea in loco gli ufficiali superiori dell’esercito ita- naio 1944 ad Anzio e composta quasi inte- continua da mesi e sotto l’attacco dell’ae- liano partecipanti ai corsi di strategia mili- ramente da soldati anziani, demotivati e reonautica avversaria. tare presso la Scuola di Guerra , per rico- dotati di poco spirito combattivo. Inoltre da Il 21 Giugno 1944 gli alleati sfondano la li- struirne lo svolgimento e studiare le varie mesi i combattenti tedeschi non riceve- nea Albert, posta ai due lati del Trasimeno fasi della battaglia. Dopo Monte Domini la vano nessun cambio e questo influiva sulla e mentre alcune divisioni inglesi puntano dorsale montuosa cambia direzione pie- 7 LA NOSTRAPENNA
gando verso il valico della Panca che di- vide il bacino dell’Ema con il Valdarno Su- periore, alla Panca la dorsale si divide in un braccio corto che comprendendo il Poggio di Rugliana m 697, il Poggio Collegalle m 874 termina con il Poggio di San Giusto m 647 che scende azzerandosi al Chioc- chio, l’altro braccio molto più lungo sale verso Montescalari m 710 dove, appena sotto è ubicato il grandioso edificio della ex abbazia vallombrosana e prosegue per Poggio alla Croce, Poggio Firenze fino a San Donato in Collina. La battaglia decisiva per la conquista dei monti del Chianti avvenne sul Poggio di San Giusto, sommità chia- mata anticamente Monte Rantoli (deriva- zione da un prediale etrusco), poi Monte Martiri e nel dopo guerra anche Monte dei Granatieri , una collina che domina la val di I ruderi della chiesetta di Monte Domini, che si trovò al centro della battaglia. Greve sulla cui sommità esisteva un anti- chissimo oratorio intitolato a San Giusto Martire e che conteneva (e contiene an- 27/7 e condotto dai granatieri della 24° dei monti del Chianti. Fin dagli anni ’50 del cora oggi sotto le rovine) quattro urne Brigata Guardie Reali. Durante gli accani- secolo scorso sui ruderi della distrutta con le ossa dei quaranta martiri, amici di tissimi scontri, anche all’arma bianca, la chiesa di San Giusto, fu eretta da scono- San Giusto, che qui furono uccisi durante chiesa con tutti gli edifici che costituivano sciuti una bella croce di bronzo che anni la persecuzione contro i cristiani compiuta una “colonia estiva” venne polverizzata, ma dopo fu rubata e sostituita da una sem- nel 252 d.C. dall’imperatore romano Decio. dalla sommità del monte una volta con- plice di legno e ogni anno da una persona Con il passaggio del fronte bellico il Poggio quistato, come fosse una splendida ter- o da più persone rimaste ignote, veniva di San Giusto si trovò inserito nella Linea razza i granatieri inglesi videro per la prima portato fino agli anni ’90, sulle rovine ai Olga che i tedeschi avevano approntato volta ad occhio nudo e a portata di mano la piedi della croce un mazzo di rose di stoffa; per difendere Firenze, fortificando il colle meta tanto agognata: Firenze. Per diversi si pensa che l’autore o l’autori di quel bel con armi leggere, pesanti, artiglieria e affi- anni, nel dopoguerra, il monte verrà chia- gesto siano stati ex soldati tedeschi o in- dando la difesa ad oltranza ai granatieri mato dalla popolazione locale “Monte dei glesi che frequentavano Firenze o addirit- della 356° Divisione germanica. Lo sto- Granatieri”. Questa fu la battaglia conclu- tura vivevano nella città toscana o nel rico/scrittore grevigiano oggi scomparso siva che sconvolgendo anche le difese te- Chianti. Poco prima della fine del secolo Carlo Baldini, nella sua monumentale desche sull’altro braccio più lungo dei scorso, fu caldeggiato un progetto, coperto opera in tre volumi “La Seconda Guerra monti, portò poi gli alleati poco giorni con i fondi del Giubileo 2000, di ricostruire mondiale fra Greve e Firenze” descrive nei dopo nei pressi di Firenze. La battaglia per la chiesetta e riportare alla luce le quattro minimi particolari l’attacco alleato a San il Poggio di San Giusto è ritenuta, più delle urne con le ossa dei quaranta martiri, il Giusto durato quattro giorni dal 24/7 al altre, la battaglia simbolo per il predominio luogo fu visitato anche dal vescovo Gio- vannetti di Fiesole, ma per la complessità del restauro è stato presto abbandonato. Sembra impossibile che un ambiente oggi idilliaco, silvestre, arcadico, panoramico , sia stato in un non lontano passato teatro di tante tragedie in virtù dell’incapacità umana di trovare soluzione giuste a tutti i problemi del mondo nella pace e nel ri- spetto dei popoli. Noi Alpini, in quell’incontro a Villa San Mi- chele del 26 luglio scorso, durante la Santa Messa benedicendo l’officiante l’elmetto americano, inglese e tedesco, abbiamo vo- luto rendere omaggio e ricordare i vari John, Willians e Helmut che a vent’anni o poco più, un giorno di Luglio del 1944 la- sciarono la vita in questo solitario angolo di Chianti, con l’augurio che la guerra fra i po- poli rimanga solamente un lontano ricordo a questa e a tutte le future generazioni. Ruderi dell'oratorio sul colle di San Giusto Vannetto Vannini 8 LA NOSTRAPENNA
San Maurizio a FIESOLE N ell’ottica delle celebrazioni per il Centenario della Sezione, il Pre- sidente Francesco Rossi, con il consenso del Consiglio di Sezione, ha de- ciso di rivitalizzare la festa di San Maurizio, Patrono degli Alpini, attraverso alcune ini- con l’entusiasta collaborazione del Sindaco, Fiesole a cui ha fatto seguito la deposizione ziative per la prima domenica successiva al la Dott.ssa Anna Ravoni, è stato quindi pos- di un mazzo di fiori alla lapide messa dal 22 Settembre, giorno in cui cade la festi- sibile organizzare la festa di San Maurizio a Gruppo di Firenze nel 2006 in ricordo di vità del Santo. Fiesole, malgrado i tempi ristretti. Mons. Giovanni Giorgis, cappellano Alpino Grazie ai contatti riallacciati con Mons. Ro- Domenica 26, alla presenza di un discreto del Battaglione “Val Adige”, Medaglia di berto Pagliazzi, della Diocesi di Fiesole, che numero di Alpini in rappresentanza di una Bronzo al Valor Militare e poi Vescovo di Fie- già in passato ospitava gli Alpini per una dozzina di Gruppi, sono iniziate le cerimo- sole. Santa Messa nella piccola chiesa dedicata a nie con la deposizione di una corona per Il drappello di Gagliardetti, guidati dal Ves- San Maurizio, oggi purtroppo inagibile e tutti i Caduti di guerra presso il Comune di sillo sezionale ha raggiunto la Cattedrale di 9 LA NOSTRAPENNA
San Romolo per la Santa Messa dove Mons. Pagliazzi ha accolto gli Alpini con un bel di- scorso di benvenuto, ricordando anche la ricorrenza del nostro centenario. A conclusione della celebrazione liturgica, accompagnata dai canti del coro Alpino “Del Mugello” , vi è stato un breve scambio di convenevoli e di omaggi con le auto- rità. Particolarmente inatteso e gradito il dono con cui la diocesi di Fiesole ha voluto omaggiare gli Alpini. Alla Sezione di Fi- renze, Mons. Pagliazzi ha infatti donato il calice e la patena utilizzata da Mons. Gior- gis quando era cappellano militare con gli Alpini durante il primo conflitto mon- diale. Dono prezioso, anche sotto il profilo storico, che oggi è esposto nel museo se- zionale. La giornata si è conclusa presso la sede di Via Jacopo da Diacceto, dove il Gruppo di Firenze aveva preparato il pranzo per i convenuti. Un’ occasione certamente per ripartire in- sieme dopo questi lunghi mesi in cui le no- stre attività sono state ridottissime e per rinsaldare o costruire vecchi e nuovi rap- porti che potranno portare anche a future collaborazioni… …in fondo non ci scordiamo, a Fiesole vi è un bel anfiteatro… chissà. Daniele Tigli 10 LA NOSTRAPENNA
LA FORZA DELLA PENNA I l capogruppo, saputo che il generale Figliolo veniva a dosi cordialmente con loro, acconsentendo a fare alcune Firenze in treno, ha radunato alcuni Alpini della nostra foto: è veramente, prima che un generale, un Alpino. Protezione Civile per andare in stazione a salutarlo. La stessa cosa si è poi ripetuta al centro vaccinale del Man- Luigi Puricelli Il generale, vedendo da lontano il gruppo di Alpini in di- dela Forum dove erano di servizio altri Alpini. sparte, ha ignorato le autorità e vi si è diretto intrattenen- Una precisazione N ell’articolo del numero scorso gior parte è costituita da materiale italiano, La visitabilità è però ridotta a poche ore de “La Nostra Penna” relativo alla con buona partecipazione di stati esteri con una sola volta al mese; come accade in consegna del Gagliardetto al in primo piano Germania, Stati Uniti d’Ame- molti casi non si riesce a valorizzare i nostri nuovo Gruppo “Valle Umbra”, è stato ac- rica e Russia. patrimoni, perché con un modesto biglietto cennato alla splendida collezione di armi Particolare caratteristica è che le diverse d’ingresso il museo potrebbe avere una leggere dal secolo diciannovesimo ad oggi, migliaia di esemplari sono mantenute in propria indipendenza ed essere oggetto di ospitata nella ex fabbrica nazionale di ar- perfetta efficienza, in quanto ciò permette visita anche da parte di turisti stranieri. mamenti di Terni. di effettuare prove e raffronti per l’autorità Il valore venale della raccolta è stimato in di- Probabilmente si può considerare la mi- giudiziaria e per paragonare calibri ed armi versi milioni di euro. gliore del mondo per completezza; la mag- tra le varietà presenti. Luigi Puricelli 11 LA NOSTRAPENNA
Un NUOVO PONTE per Montale I l laghetto di Villa Smilea, sede estiva lotto circondato dall’ombra di alti lecci La cerimonia d’inaugurazione, svoltasi il del Gruppo Alpini di Montale, un dove è stata collocata la scultura della 18 ottobre 2020, nel pieno rispetto delle tempo al centro di un vasto sistema “Madonna del Ponte”, donata al Gruppo norme antiCovid ha visto la partecipa- idraulico che permetteva l’irrigazione dalla Principessa Flaminia BORGHESE, zione di molti Alpini e del Sacerdote dei terreni circostanti, si arricchisce di un antica proprietaria di una parte del montalese don Paolo FIRINDELLI. nuovo ponte in legno realizzato a mano parco. L’area verde, luogo di ritrovo Ancora una volta il Gruppo Alpini Mon- dai volontari del Gruppo, grazie al le- estivo per gli Alpini, è impreziosita dalla tale, con dedizione e lavoro, contribuisce gname proveniente dai boschi di casta- scultura lignea rappresentante una alla valorizzazione del patrimonio locale gni delle montagne limitrofe. penna nera, realizzata dall’artista mon- attraverso opere utili ed ecologicamente L’opera, fortemente voluta da tutto il talese Alfo SIGNORINI e posta all’ingresso sostenibili. Gruppo, permette l’accesso ad un iso- della sede. Mattia Pappalardo 12 LA NOSTRAPENNA
I CAPO GRUPPO 14 LA NOSTRAPENNA
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I NOVANT’ANNI di Remo Gori Il Gruppo Alpini di Montemurlo, Sezione di Firenze, festeggia l’Alpino Remo GORI, classe 1931, in occasione dei suoi primi 90 anni. Nato a Montemurlo da genitori contadini viene chiamato alle armi nel 1951 e assegnato al secondo scaglione Artiglieria da montagna Div. Tridentina a Bressanone. Nel 1975 nasce il Gruppo Alpini Montemurlo e Remo, tra i primi soci, entra subito nel Consiglio, divenendo parte attiva di ogni iniziativa promossa. Immancabile alle Adunate nazionali, ai raduni sociali, alle gite e ad ogni progetto ideato dal Gruppo, ineguagliabile maestro panettiere e pizzaiolo per il paese e per i suoi alpini. Ancora oggi, nonostante il pensionamento dalle attività più faticose, presta sempre attenzione a tutte le attività del Gruppo, garantendo, ove possibile, la sua presenza. Non potevano mancare i festeggiamenti per un traguardo così importante ed è proprio con una bella festa che i suoi amici Alpini hanno voluto ringraziare l’Alpino Remo GORI per quanto ha dato al Gruppo Alpini di Montemurlo e all’Associazione Nazionale tutta. Il Gruppo di Montemurlo 17 LA NOSTRAPENNA
al passo della Croce Arcana RADUNO I ricordi legati agli Alpini e al Coro “Su Insieme” sono innumerevoli appena penso a mio marito Mauro BUCCI e alla passione con la quale ha partecipato alla vita del Gruppo e del coro, dove ha cantato, come tenore, fin dalla sua forma- zione nel 1993 e fino al 2016 quando ci ha lasciato. Fra tanti ricordi oggi preferisco parlare di un evento al quale ho partecipato per oltre 20 anni seguendo il suo amore per la mon- tagna. Si tratta del Raduno al Passo della Croce Arcana, sull’Appennino Tosco Emi- liano, organizzato dal Gruppo Alpini di Fa- nano della Sezione di Modena, in ricordo dei Caduti lungo la Linea Gotica durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale. La Linea Gotica, poderosa opera difensiva fortificata, tagliava in due l’Italia; il suo trac- ciato partiva da Massa Carrara e arrivava a Rimini. Fu costruita dai militari tedeschi nel 1944 per impedire agli eserciti alleati vit- toriosi di dilagare nella pianura padana e seduti sull’erba nell’aria frizzante dei monti sono ANDATI AVANTI. Il Coro “Su Insieme” oltre. e i profumi intensi rubati dal vento. accompagna tutta la cerimonia, oltre la Lassù alla Croce Arcana, la prima dome- Ed ecco il momento di commovente par- Preghiera dell’ Alpino, fino al conclusivo nica di agosto, una piccola area recintata tecipazione alla Santa Messa. Bandiere, Ves- canto “Signore delle Cime”. con un paio di cannoni e un monumento ai silli di Sezione e Gagliardetti dei Gruppi In questa occasione non mancava Gian- Caduti, diventa un luogo speciale dove ri- sventolano e garriscono e mentre le Auto- carlo ROMOLI, Presidente della Sezione di trovare vecchi amici e nuovi abbracci. Si rità religiose, civili e militari rendono omag- Firenze con don Renato FIASCHI, da sem- brinda con il vino rosso spillato dalla da- gio ai Caduti, salgono le note del silenzio, pre valido aiuto del Cappellano della Se- migiana, si mangia un panino, si chiacchera con la presenza nei cuori di coloro che zione, che donava un santino con la foto del monumento della Croce Arcana e l’im- magine protettiva della Madonna e sul re- tro la Preghiera dell’Alpino. Infine, zaini in spalla, tutti insieme partiamo in cammino lungo il sentiero del crinale, con la stu- penda vista sui prati, pascoli, valli e monti e respirando l’aria a pieni polmoni, arri- viamo al Lago Scaffaiolo. Pranzo al sacco condiviso con amici e pa- renti e poi su al Rifugio Duca degli Abruzzi, per un caffè, un gelato, una grappa e an- cora amicizia, amore e felicità. Il tracciato della Linea Gotica è ben segna- lato sulle carte dei sentieri del CAI e può es- sere percorso a piedi, in mountain bike o a cavallo per conoscere pezzi importanti della nostra storia, scoprendo i prodotti ti- pici dell’Appennino gustando la specialità della cucina locale. Fidelma Menichini Bucci 18 LA NOSTRAPENNA
di San Lorenzo LE STELLE L’ Amministrazione Comunale di Borgo San Lorenzo ha deciso di insignire il Gruppo Al- pini di Borgo San Lorenzo del premio “Stelle di San Lorenzo” , questi riconoscimenti sono stati consegnati a coloro che si sono distinti per il supporto e gli aiuti nel corso dell’emergenza sanita- ria Covid. nell’anno 2020. Voglio ricordare che il Gruppo durante l’emergenza Covid 2020 tra servizi di Gruppo e di P.C. ha operato per oltre 2200 ore la- vorative. Il premio ci è stato consegnato nell’ambito delle ce- lebrazioni del Santo Patrono ( San Lorenzo ) dal Sin- daco Paolo Omoboni e dalla Vicesindaco Cristina Becchi il 10 Agosto 2021 alle 20.30 presso il Palazzo Comunale. Nella foto il Capogruppo Tronconi Giu- seppe ritira il premio a nome di tutto il Gruppo. Il Gruppo Alpini ringrazia l’Amministrazione Comu- nale per il graditissimo riconoscimento. Il Capogruppo Giuseppe Tronconi GRUPPO ALTA VALLE OMBRONE È consuetudine annuale da parte del Gruppo di ALTA VALLE OMBRONE, ri- cordare i Caduti civili vittime dello sciagurato bombardamento effettuato da parte dell’aviazione americana; nel tenta- tivo di distruggere i viadotti della Ferrovia Porrettana, per limitare la ritirata delle truppe tedesche, le bombe invece di cen- trare l’obiettivo, distrussero buona parte del paese di Piteccio, nel Comune di Pistoia, causando la morte di 38 persone tra cui al- cuni bambini. Il Gruppo, la cui sede è pro- prio tra quelle case, ogni anno organizza qualcosa di importante a commemora- zione dell’evento, ma quest’anno a causa delle ristrettezze dovute alla pandemia, hanno dovuto semplicemente deporre al- cuni mazzi di fiori al monumento che ri- corda i Caduti. Comunque quello che non riuscì agli Americani fu eseguito dai Tede- schi che , distruggendo i viadotti, frenarono l’inseguimento delle truppe alleate. La Redazione 19 LA NOSTRAPENNA
a Scarperia e San Piero 3/4 NOVEMBRE L a giornata che ha celebrato la festa delle Forze Armate e il centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto dalla Basilica di Aquileia all’Altare della Patria è stata ricordata con solennità e partecipazione nel nostro Comune. Il Con- siglio Comunale, aderendo ad un progetto dell’ANCI, già nella riunione del 18 ottobre aveva votato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria al Mi- lite Ignoto, rendendo così un do- veroso riconoscimento ai tanti giovani caduti durante il primo conflitto mondiale. La celebra- zione vera e propria ha visto il coinvolgimento dell’Amministra- zione Comunale e dei Gruppi Al- pini di San Piero e di Scarperia. A San Piero a Sieve la cerimonia, resa ancora più significativa e coinvolgente dalla presenza de- gli alunni delle terze medie del lo- cale Plesso scolastico, si è svolta nel Parco della Rimembranza che, come più della Canzone del Piave hanno scandito i presso il Palazzo dei Vicari, della Mostra “Ciao volte ricordato, gli Alpini curano con grande passaggi più veri e commoventi. Da ricor- Nemico-Uomini che vissero e morirono impegno e dedizione; a Scarperia la ceri- dare infine, in ogni occasione, l’intervento nella Grande Guerra 1915-1918” a cura del- monia si è svolta presso il Monumento ai Ca- del Sindaco di Scarperia e San Piero Federico l’Associazione Gotica Toscana; poi dome- duti. Naturalmente tutto questo è avvenuto Ignesti e le preghiere recitate dai parroci, nica 7 Novembre una deposizione della co- alla presenza delle Autorità civili e militari, di Don Nicola venuto da Galliano in sostitu- rona presso il monumento ai caduti nel vari Gruppi Alpini del Mugello, di numerosi zione del Pievano don Daniele assente per piazzale esterno della Chiesa di S. Stefano a cittadini di Scarperia e San Piero. La deposi- assolvere ad altri compiti istituzionali e Don Campomigliaio. Per finire è giusto ringra- zione delle Corone ai rispettivi cippi e la be- Antonio, tra l’altro, nuovo proposto di Scar- ziare la stampa locale che ha dato ampio ri- nedizione di rito, l’onore ai Caduti, il silenzio peria. Le iniziative per ricordare giorni così salto alle manifestazioni su ricordate. fuori ordinanza, l’Inno Nazionale e le note importanti hanno visto, poi, l’inaugurazione, Paolo Nardini 20 LA NOSTRAPENNA
In riferimento al libro del CENTENARIO C he io chiamo libro, perche’ identificarlo come giornale par- rebbe riduttivo, anche se alcune notizie, meritevoli di es- sere ricordate non sono state pubblicate, per un equilibrato contenimento, gia’ messo in preventivo. Tra le cose degne di pubblicazione c’e’ anche il fatto di portare a co- noscenza dei lettori alcuni elenchi di Soci insigniti in tempi e moti- vazioni diverse di benemerenze, di seguito indicate CROCE DI CAVALIERE DELL’ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA PER IMPEGNI ASSOCIATIVI BAGLIONI Mauro, BARGELLINI Otello, BELLI Giovanni, DEVOTI Pietro, FERRARI Piero, GRISTINA Luciano, MATTEI Giorgio, MORANDUZZO Vittorio, PERFETTI Giancarlo, PURICELLI Luigi, TORRACCHI Brunero. MEDAGLIA DI BRONZO DALLA PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE PER TERREMOTO IN ABRUZZO ARDIA Marco, GIOMETTI Sergio, NAPOLITANO Paolo, INIZIATIVE DEI GRUPPI PER OPERE INTITOLATE AGLI ALPINI MAGHERINI Oliver, Si riportano alcuni importanti interventi per strutture dedicate al PADOVANI Marco, Corpo degli Alpini, ricordando a quei Gruppi non elencati, di PUCCI Fabio, comunicare alla Redazione del Giornale eventuali iniziative delle PURICELLI Luigi, quali non siamo a conoscenza. RANIERI Paolo. FIRENZE Ricordando il compianto Capogruppo Giovanni PARIGI con lui ATTESTAZIONE DI BENEMERENZA PER MERITI PARTICOLARI sono stati inaugurati i monumenti di Trespiano, il piazzale e DAL CONSIGLIO SEZIONALE monumento a Bivigliano, e a Fiesole il piazzale e lapide dedicati CALDINI Pierluigi, all’Alpino Mons. GIORGI, già Vescovo di Firenze. DOTTI Giancarlo, BARBERINO DEL MUGELLO GRUPPO ALPINI FIRENZUOLA, Dedicati una rotatoria stradale e un monumento. CIANFANELLI Folco, SCARPERIA FRACASSINI Arnaldo, Dedicata una via del capoluogo. RADDI Luca, MONTECATINI TERME GRUPPO ALPINI AREZZO, Dedicati una piazza e un monumento. GRUPPO ALPINI PERUGIA, CANTAGALLO DEVOTI Pietro, SONI Enrico, Dedicati una via e un monumento. CORBATTI Claudio, CUTIGLIANO CIANFANELLI Filippo, Dedicati un monumento nel capoluogo, un altro presso la sede SMALZI Fiorenzo, sociale ed una lapide in località Doganaccia. Monsignor ALBERTI Alberto, PISTOIA NUCLEO FIORENTINO DI PROTEZIONE CIVILE, Dedicato un monumento nel capoluogo. NAPOLITANO Paolo, FIRENZUOLA BELLINI Egidio, Dedicato monumento alle Brigate Alpine. LAPI Marco, FALTERONA PURICELLI Luigi, Dedicati un piazzale e un monumento. FERRARI Piero. Luigi Puricelli 21 LA NOSTRAPENNA
Gli Alpini della Sezione e il COVID L’Unità di Protezione Civile… Sin dalle prime ore dell’ emergenza sanitaria, quel “lontano” 31 Gennaio 2020, l’Unità di Protezione Civile della Sezione ha risposto pre- sente, sia a livello locale che a livello Nazionale. Infatti già dal seguente 7 Febbraio alcuni volontari della squadra Sanitaria prestavano servizio all’ aeroporto di Orio al Serio a Bergamo per il controllo dei passeggeri in arrivo da oltre confine. Il primo di una serie lunghis- sima di servizi legati al “Covid 19”. A livello Nazionale infatti i nostri volontari oltre alle attività svolte presso l’aeroporto (tabella 1), hanno prestato sempre nel 2020 servizio presso l’ospedale da campo A.N.A. presso la fiera di Bergamo (tabella 2) e nel 2021 alla fase vaccinale sempre presso l’ ospedale A.N.A di Bergamo (tabella 3). Il grosso delle attività però si è svolto ovviamente nelle zone di competenza della Sezione. Le varie squadre di P.C. infatti hanno rispo- sto ai vari appelli lanciati dalle amministrazioni locali per ovviare alla situazione emergenziale prima e al ciclo vaccinale poi. Al 30 Set- tembre 2021 le giornate uomo totali svolte dall’ inizio della pandemia erano ben 4.215 come da (tabella 4). 22 LA NOSTRAPENNA
…Non solo Protezione Civile Nel 2020 infatti (i dati per il 2021 non sono ancora disponibili) ai servizi svolti dai volontari della Protezione Civile vanno poi aggiunte le attività svolte dai singoli Gruppi e le donazioni, sempre legate alla Pandemia, fatte singolarmente o tramite la raccolta fondi indetta dalla Sezione, come da tabella 5. Nota: Dati estratti dal sistema gestionale della P.C. VolA e da quelli comunicati per il “Libro Verde.” 23 LA NOSTRAPENNA
NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO GRUPPO ALPINI VICCHIO 2020 /2022 CAPOGRUPPO Naldi Franco 327 7433753 VICE CAPOGRUPPO Fabbri Valerio 055 8497122 SEGRETARIO Santini Nevio 328 9729182 CASSIERE Prunetini Marcello 347 8300781 CONSIGLIERI Corti Vincenzo - Innocenti Desiderio - Zarra Liberato NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO GRUPPO ALPINI BORGO SAN LORENZO 2020 /2022 CAPOGRUPPO Tronconi Giuseppe VICE CAPOGRUPPO Galeotti Giuseppe VICE CAPOGRUPPO Fredducci Piero SEGRETARIO Zanieri Vittorio CASSIERE Paladini Giancarlo CONSIGLIERI Brunetti Franco - Dianetti Mario - Farina Antonio - Gori Paolo - Morello Francesco - Righini Mauro ANAGRAFE della Sezione ALPINI ANDATI AVANTI AMICI DEGLI ALPINI Alpino Giorgio MATTEI Gruppo di Vaiano L’ Amico Eugenio TONARELLI Gruppo di Cutigliano Alpino Narciso VENTURA Gruppo di Vaiano L’ Aggregata Anna SATTA, moglie di Amerigo Castignoni Alpino Michele VOLPE Gruppo di Vaiano Gruppo di Siena Capogruppo storico di Siena Alpino Oriano BETTINI Gruppo di Pistoia Andato Avanti nel 2011 Alpino Fabrizio BIAGIONI Gruppo di Pistoia L’Aggregato Alfredo FERRETTI Gruppo di Firenzuola Alpino Marcello BECHINI Gruppo di Pistoia L’Aggregato Piero BALLINI Gruppo di Firenzuola Alpino Brunello SIGNORINI Gruppo di Pistoia L’Aggregato Gilberto BARZAGLI Gruppo di Firenzuola Alpino Ilario GELLI Gruppo di Pistoia Alpino Alvaro BUSCIONI Gruppo di Pistoia FESTEGGIAMENTI Alpino Marcello VENTURI Gruppo di Pistoia Si sono legati in matrimonio Antonella PRATESI Alpino Romeo ROMEI Gruppo di San Piero a Sieve e Fernando CARICASOLE - Gruppo Alta Valle Ombrone Alpino Valerio PIERI Gruppo di San Piero a Sieve Alpino Giuseppe BONACCHI Gruppo di Montale Celebrate le nozze di DIAMANTE (60 anni di Matrimonio), supercomplimenti dalla redazione agli Amici Alpino Emilio MAZZANTI Gruppo di Montale Renata e Oliviero PAGLIAI - Gruppo di Cutigliano Alpino Giovanni MEONI Gruppo di Montale Alpino Pietro DEVOTI Gruppo di Firenzuola Il Gruppo ha festeggiato i 90 anni di Ronildo PETRUCCI - Gruppo di Abetone Alpino Luigi ORLANDI Gruppo di Firenzuola Alpino Sergio GERONI Gruppo di Firenzuola L ’Alpino Mauro CERBAI Alpino Marcello INNOCENTI Gruppo Alta Valle Ombrone è nonno per la seconda volta - Gruppo di Montale La mamma Clementina L ’Alpino Rodolfo CORSINI è diventato nonno del Capo Gruppo Antonio CIPRIANI Gruppo Alta Valle Ombrone di NICCOLò - Gruppo di Pistoia La mamma Nella dell’Alpino Fernando CARICASOLE Gruppo Alta Valle Ombrone La nonna Maria dell’Alpino Luca STEFANINI Gruppo Alta Valle Ombrone La suocera Nella dell’Alpino Michele VOLPE Gruppo di Vaiano Il cognato dell’Alpino Riccardo LOMBARDINI Gruppo di Firenze Semestrale della Sezione di Firenze dell’Associazione Nazionale Alpini Via Jacopo da Diacceto, 3C - 50123 Firenze Telefono e Fax 055-287341 REFUSO e-mail: firenze@ana.it Direttore responsabile: Francesco Rossi Nel secondo numero del 2020 sono stati riportati erro- neamente due nominativi; Ilario Geri invece di GELLI e Comitato di redazione: Piero Ferrari (coordinatore), Antonio Cipriani, Gianfranco Pratesi, Luigi Puricelli riferendosi alla consorte, indicata Viverra al posto di VI- VETTA. Ce ne scusiamo con le parti in causa dolendosi Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 2519 del 25.9.1975 però del fatto che l’Alpino Ilario risulta nell’attuale Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento elenco degli Alpini ANDATI AVANTI. postale 70% Firenze La Redazione
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