DANTE ALIGHIERI LA MISERICORDIA - MORE ANTIQUO 2021 - Italiacori
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MISERICORDIA CHIESI E CH'EL M'APRISSE LA MISERICORDIA NEL PENSIERO E NELL’OPERA DI DANTE ALIGHIERI ENSEMBLE MORE ANTIQUO 2021
MISERICORDIA CHIESI E CH'EL M'APRISSE «ciascuno uomo a ciascuno uomo naturalmente è amico, e ciascuno amico si duole del difetto di colui ch'elli ama, coloro che a così alta mensa sono cibati non sanza MISERICORDIA sono inver di quelli che in bestiale pastura veggiono erba e ghiande sen gire mangiando» . È un Dante provato fortemente dall’esilio quello che cerca una definizione della Misericordia nelle pagine del suo Convivio. Egli fa proprio il tema dell’amore divino coniugato attraverso la visione esegetica dei testi biblici, sviluppata dalla teologia medievale e divenuto il cuore del pensiero cristiano. L’intento del Sommo Poeta è che tutti gli uomini abbiano accesso alla conoscenza, ragion per cui egli stesso vuole insegnare a chi non sa, mettendo in atto una delle opere di misericordia spirituale. L’insegnamento agli altri, elargito in virtù della MISERICORDIA, appunto, viene paragonato da Dante al dissetare gli assetati, altra opera di misericordia corporale. Ne risulta un Dante che, pur immerso nella tragedia dell’esilio e cercando egli stesso misericordia nel girare le città d’Italia che lo accolgono, si rivela preoccupato in verità più a dare che a ricevere: «sempre liberalmente coloro che sanno porgono de la loro buona ricchezza a li veri poveri, e sono quasi fonte vivo, de la cui acqua si refrigera la naturale sete che di sopra è nominata» Sempre nel Convivio Dante specifica ancora meglio cosa sia la Misericordia in relazione alla “Pietà”. Parlando dell’anima umana, egli afferma che dev’essere «pietosa e umìle» e precisa: «E non è pietade quella che crede la volgar gente, cioè dolersi de l'altrui male, anzi è questo uno suo speziale effetto, che si chiama MISERICORDIA ed è passione; ma pietade non è passione, anzi è una nobile disposizione d'animo, apparecchiata di ricevere amore, MISERICORDIA e altre caritative passioni» (Cv II X 5-6). La pietà è virtù, e per la Chiesa uno dei sette doni dello Spirito Santo. La Misericordia è invece frutto della carità, per Dante una delle sei passioni «propie de l'anima umana», ossia «grazia, zelo, misericordia, invidia, amore e vergogna», in particolare una fra le «laudabili passioni». Ma soprattutto per Dante la MISERICORDIA è “madre di beneficio”. Dante arriva a queste definizioni attraverso il pensiero di Aristotele e di san Tommaso, ma anche grazie alla sua personale struggente esperienza. Prima del Convivio, infatti, egli si era ritrovato a chiedere MISERICORDIA nella Vita Nova dopo che Beatrice gli aveva tolto il saluto: «in solinga parte andai a bagnare la terra d'amarissime lagrime, là ov'io potea lamentarmi sanza essere udito; e quivi, chiamando MISERICORDIA a la donna de la cortesia, e dicendo “Amore, aiuta lo tuo fedele”, m'addormentai come uno pargoletto battuto lagrimando» . Tra Vita Nova e Convivio si configura questa distinzione tra la misericordia-passione, “madre di beneficio”, e la pietà-virtù, la quale, agli occhi del giovane fiorentino, produce uno sguardo che non traduce la compassione in compartecipazione. Dante cerca MISERICORDIA nella “donna de la cortesia” senza per il momento trovarla e dalla “donna gentile” riceve pietà: per questo nell’opera filosofica tenta una distinzione che possa far luce sulla vera natura delle due. Ma a Dante, che della misericordia ha già intravisto un tratto materno, come “madre di beneficio”, manca ancora il riferimento al quale attribuire, o meglio dal quale ricavare questo aspetto, la figura che ai suoi occhi di fedele può incarnare la MISERICORDIA di Dio. La parola più forte che risuona nell’oltretomba dantesco è una richiesta di MISERICORDIA, nel Purgatorio, esplicito riferimento al Salmo 50: “Miserère mei, Deus, secùndum magnam misericòrdiam tuam”. Tutta la Divina Commedia, tutto il pellegrinaggio dell’uomo che affronta il peccato, si purifica da esso e sale verso Dio. E inizia da Maria: a lei infatti si riferisce il verso «Donna è gentil nel ciel che si compiange». È lei la MATER MISERICORDIAE. Alla quale si rivolgono gli ultimi versi danteschi anticipando le parole O Clemens, o Pia, o Dulcis Virgo Maria che risuonano sulle ultime note solenni e delicate della proposta concertistica come ideale preludio dell’esaltare in eterno l’amore infinito di Dio per le sue creature.
PROGRAMMA DANTE ALIGHIERI DA IL CONVIVIO Brano organistico Angelorum gloriæ, conductus – anonimo XIV sec. DANTE ALIGHIERI DA LA VITA NOVA Antiphona MISERICORDIAS DOMINI Communio DOMINUS FIRMAMENTUM DANTE ALIGHIERI DA LA DIVINA COMMEDIA - INFERNO Resp. Gradualis MISERERE MEI DEUS Introitus EXAUDI DOMINE Offertorium DOMINE CONVERTERE DANTE ALIGHIERI DA LA DIVINA COMMEDIA - PURGATORIO Resp. Gradualis OSTENDE NOBIS DOMINE Introitus MISERICORDIA DOMINI Brano organistico O divina virgo flore Laudario di Cortona, ms. 91, XIV sec. DANTE ALIGHIERI DA LA DIVINA COMMEDIA - PARADISO Antiphona SALVE REGINA (Mater Misericordiae) ENSEMBLE MORE ANTIQUO Claudio Accorsi, Luca Della Casa, Davide Galleano, Pietro Magnani, Marco Marasco, Luca Ronzitti organo medievale Luca Della Casa Direzione GIOVANNI CONTI STEFANO SCHERINI voce recitante
MORE ANTIQUO L’ensemble raggruppa dal 1995 professionisti specializzati nel repertorio sacro latino delle culture musicali dell’ Europa. More Antiquo è particolarmente attento affinché ai risultati degli studi più avanzati della musicologia corrisponda una prassi esecutiva capace di evidenziare le peculiarità di una tradizione ricca di spiritualità originata dal profondo rapporto con il testo. More Antiquo svolge attività concertistica a livello internazionale (Spagna, Germania, Austria, Belgio, Polonia, Portogallo, Russia, Giappone, Italia, Francia, Brasile, USA, Svizzera, Vaticano) prendendo parte ad alcuni tra i maggiori festival. Diverse le produzioni radiofoniche e televisive per conto della Radio Televisione Svizzera, la Rai Radiotelevisione italiana, la Radio e il Centro televisivo Vaticano, Nippon Television, ZDF e Polska TV. Fra le partecipazioni a registrazioni per case discografiche quali JVC, Ares, Naxos, Paoline Audiovisivi, Chgc, Arts e Dynamic, da segnalare le più recenti: per l’etichetta ARTS delle parti in canto gregoriano del Vespro della Beata Vergine di C. Monteverdi al fianco del Coro della Radio Svizzera, dei Barocchisti e del Concerto Palatino, diretti da Diego Fasolis; per l’etichetta Dynamic la Missa Apostolorum di Andrea Gabrieli in alternatim all’organo con Francesco Cera. Progetti recentissimi l’hanno visto impegnato nella ricostruzione del Vespro Solenne di San Lorenzo di C. Monteverdi, la riproposizione dell’Ufficio delle Tenebre di T.L. Da Victoria, della Liturgia in onore di San Vittore Martire e dei Vêpres de la Vierge di Marcel Dupré. MoreAntiquo è guidato dal musicologo e gregorianista Giovanni Conti, discepolo del celebre gregorianista svizzero Luigi Agustoni del quale ha proseguito l'orientamento ancorato alle intuizioni del francese Eugène Cardine attraverso molteplici attività.
Responsabile delle produzioni musicali classiche presso la Radiotelevisione svizzera, è Docente di Canto gregoriano e Paleografia musicale presso la Scuola Universitaria di Musica della Svizzera italiana dove è pure Responsabile del Master in Canto Gregoriano ed è professore all’ Università di Parma (Laurea specialistica in Musicologia) e alla Civica Scuola di Musica di Milano. Già professore di Musicologia liturgica alla Facoltà Teologica di Lugano, tiene molteplici corsi tra i quali si segnalano quelli promossi a Milano dalla Civica Scuola di Musica “C.Abbado”, Cremona, Venezia e Arco dall’AISCGre, a Madrid-Escorial promossi dall’abbazia di Valle de los Caidos e a Rougemont (Gstaad) dalla Schola Cantorum Basilensis. È stato Visiting professor alle Università di Hiroshima, Madrid e alla Escola Superior de Musica di Salamanca. Al suo attivo anche numerose produzioni musicali radiotelevisive per la Televisione austriaca ORF, la Tv e a Radio Svizzera, la Rai radiotelevisione italiana, Polska Tv, Nippon Television, ZDF e Centro Televisivo Vaticano. Ha registrato per case discografiche quali JVC, Ares, Naxos, Paoline Audiovisivi, Chgc, Amadeus, Classic voice, ARTS e Dymanic, riscuotendo entusiastici commenti della critica specializzata. Direttore artistico della Rassegna internazionale di musica medievale e rinascimentale Cantar di Pietre. È Presidente della sezione italofona dell’Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano e Vice-presidente del Consiglio direttivo internazionale del medesimo sodalizio. È succeduto a Luigi Agustoni alla guida di Cantus Gregoriani Helvetici Cultores.
STEFANO SCHERINI Attore professionista dal 1994, diplomato alla Scuola di Teatro del Comune di Sondrio, ha studiato e approfondito l’arte della recitazione con Luca Ronconi, Marisa Fabbri, Nikolaj Karpov e finora nella sua carriera ha recitato, per lo più come protagonista, in alcuni dei più importanti teatri e festival italiani tra cui il Piccolo Teatro di Milano, la Pergola di Firenze, il Carignano di Torino, il Valle di Roma, il Comunale di Bologna, il Teatro Greco di Segesta, il Teatro Romano di Verona, il Festival della Letteratura di Mantova, il Teatro Franco Parenti di Milano, il Teatro Argentina di Roma, il Napoli Teatro Festival. Come regista ha diretto più volte le serate al Teatro Franco Parenti di Milano in occasione della Giornata della Memoria. Nel 2012 fonda in Verona la Compagnia Mitmacher per la quale ha diretto e interpretato gli spettacoli: Il Complice di F. Dürrenmatt; Decameron 451, Almost Dead/46 ore di felicità, Iliade mito e guerra, Eneide, generazioni di Giovanna Scardoni, questi ultimi due prodotti dal Piccolo Teatro di Milano e in stagione presso lo stesso teatro negli anni dal 2015 al 2020. Nel 2014 ha diretto Eclissi d’uomo, spettacolo riconosciuto per le celebrazioni della Grande Guerra dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana. Nel 2015 ha diretto l’attrice Valentina Carnelutti nel monologo Non ho altro da aggiungere al Festival di “Internazionale“ a Ferrara. Nel 2016 dirige Alter Amy, opera lirica contemporanea del Maestro Piergiorgio Ratti. Nel 2019 dirige l'opera musicale Ritorno alla Luna del Maestro Davide Fensi. Nel 2020 dirige Una Vita Nuova di Giovanna Scardoni, da Vita Nova di Dante Alighieri. Nell'estate 2021 dirige per il Festival del Teatro Romano di Verona Gli Uccelli - un'utopia di Giovanna Scardoni, da Aristofane. Come attore al cinema ha recitato in film a fianco a premi Oscar quali John Turturro, Geoffrey Rush, Murray Abraham e Bob Hoskins, è stato diretto da Paolo Virzì, Peter Greenaway, Davide Ferrario, Giuseppe Tornatore, Francesca Archibugi, Carlo Lizzani ed è stato in concorso al Festival del Cinema di Venezia in due diverse edizioni. Dal 2018 dirige il Centro di Formazione Teatrale della Civica Scuola di Musica Danza Teatro della Provincia di Sondrio.
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