DOMENICA 30 MARZO 2014 - Alpicella di Varazze - monte Beigua

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DOMENICA 30 MARZO 2014 - Alpicella di Varazze - monte Beigua
GRUPPO ESCURSIONISTICO
                                                                                                                 CIME TEMPESTOSE

                                DOMENICA 30 MARZO 2014
                             Alpicella di Varazze – monte Beigua
Itinerario lungo ma ripagante per i panorami e gli aspetti storico-culturali sul Monte Beigua, in
provincia di Savona , con partenza e arrivo ad Alpicella.

Alpicella villaggio dell’alta valle del Teiro è una frazione del Comune di Varazze, in provincia di Savona,
insieme a Castagnabuona, Cantalupo, Casanova, Pero, Faje e Piani d'Invrea. Dista 8 km. dal centro di Varazze,
e circa 2 dalla frazione Pero.-- Anticamente chiamata Cella delle Alpi o piccola Alpe, Alpicella ha origini
remote, si ritiene che i primi insediamenti possano risalire infatti al IV secolo a.C.: ne sono dimostrazione i
relativi ritrovamenti archeologici. A quel tempo la località diede ospitalità a uomini soprattutto cacciatori e
raccoglitori. In epoca romana, divenne centro rurale.-- Alpicella è sede di un museo che espone reperti
archeologici di epoca neolitica di tutta la zona del Comune di Varazze. Nei pressi della località si trova, inoltre,
una strada megalitica lastricata che presenta un recinto di pietre verticali orientati verso il Monte Greppino.
Sempre nelle vicinanze è stato scoperto nel 1977 il Riparo sottoroccia di Fenestrelle del neolitico medio.
L'area presenta inoltre diversi altri rilevamenti archeologici: menhir, incisioni rupestri e pietre "à polissoir"
ed edifici rurali dalla tecnica costruttiva paragonabile a quella occitanico-spagnola che si trova sulla catena
montuosa dei Pirenei. ..-- Museo archeologico di Alpicella, tel. 019/98641. --- È presente anche un ponte ad
arco in pietra, risalente intorno all'anno Mille, detto "ponte dei saraceni" o "ponte dei Ratti", che unisce il
paese alla località di Campolungo attraversando il torrente Teiro. >> Alla fine dell’inverno la montagna fa da
baluardo tra il freddo della Pianura padana e il tepore della riviera. Per questo vi si trova un abito vegetale che accosta la
macchia mediterranea alle betulle del Nord. A una certa altezza poi, dove la patina della vegetazione si dirada, affiorano
enormi distese di pietre, briciole della solida struttura metamorfica del Beigua. Hanno una vivace colorazione verde - si
chiamano serpentini - e ricordano la trasparenza del fondale oceanico nel quale giacevano oltre 150 milioni di anni or
sono. Il nostro itinerario sale fin sulla cima, lungo una delle molte mulattiere usate per secoli come vie di commercio o
semplicemente come disimpegno per il taglio dei boschi.
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colonizzazioni, quando il bosco era ben governato. Ad esempio si notano gli spiazzi per la raccolta
del legname, i ruderi dei seccatoi per la castagne e anche, ai lati del sentiero, alcune ‘pose’: piani
d’appoggio retti da pietrame che consentivano ai viandanti di riposare con il loro carico. Un tratto
pianeggiante porta al Poggio del Priafaia 960 - un’aperta insellatura dalla quale si ha un primo
assaggio dei panorami che ci attendono fino al Beigua. Il sentiero torna a salire. Al castagno subentra
il pino nero che protegge la marcia con i suoi lunghi rami. Superato un rudere si approda al Piano
della Luna: il termine esprime con efficacia il mutamento del paesaggio. Dalle pinete si trascorre in
una landa detritica, dove s’innalzano pareti di roccia fessurate dal gelo. Il cammino, che finora ha
calcato una traccia ben strutturata con tratti di muro a secco e fondo selciato, rincorre ora grosse
placche di serpentino. Questa pietra chiazzata e con sfumature verdastre sembra una pelle di
serpente e ad esso deve il nome. In qualche punto appare lucidata dall’uso e solcata dal ripetuto
passaggio delle ‘lezze’, le slitte utilizzate per la discesa del legname verso i cantieri di Varazze. Il
bosco riprende vigore poco più in alto. Questa volta sono i faggi a far da padroni. Alle Giare dell’Olio
1090 – zona umida generata dalla confluenza di diversi rigagnoli -, si incontra una carrabile, dove
uno di questi alberi segnala una limpida sorgente. A quota 1175 il sentiero approda sulla strada
carrozzabile che sale da Alpicella, ormai a poca distanza dalla vetta. Il pianoro sommitale è devastato
da una foresta di impianti ricetrasmittenti. Il percorso pedonale batte l’asfalto per poche centinaia di
metri, poi se ne discosta e attraversa una bella radura, adatta per sosta, per raggiungere infine lo
spartiacque. La vetta a 1287 m. resta sulla destra e la si raggiunge seguendo la Via Sacra, punteggiata
da rustici tabernacoli. Sulla strada del Beigua, poco più avanti, si trova il piccolo santuario dedicato
alla Regina Pacis. Se le condizioni meteorologiche lo permettono, il panorama è amplissimo verso il
mare e tutta la riviera .

DISCESA - La via del ritorno comincia alla prima curva della rotabile, vicino a un container verde; il
segnavia è una croce rossa. Il sentiero scende un’area prativa con faggi ed un tratto di bosco, poi a
balze in una conca ricca di sorgenti. Dove l’acqua ristagna si verificano le condizioni adatte per la
formazione di piccole torbiere. Sovente la roccia assume forme contorte, segno di un’orogenesi
tormentata. Dopo un primo tratto ripido il sentiero riposa su una lunga costa, punteggiata da pini
silvestri, più spesso da lembi di vecchi pascoli in abbandono. In fondo a questa vallata si intravede
l’Eremo del Deserto, complesso monastico del XVII secolo. Dietro il Beigua; di fronte il Sciguelo. Il
percorso continua su mulattiera, fino all’incrocio con una sterrata a destra: la Strada megalitica
annunciata da un cartello. Piegando a destra (lasciando l’itinerario marcato “croce rossa”), si
percorre questo tratto di mulattiera lastricata e bordata da un muro con grosse placche trilitiche. Si
ipotizza che conducesse a un recinto sacro. D’altronde la presenza, nelle vicinanze della frazione
Ceresa, di una importante incisione rupestre - la cosiddetta Pietra Scritta - lascia presagire
un’intensa frequentazione preistorica. Continuando si tralascia a sinistra la deviazione per il m.
Greppino ***, poi la Strada megalitica perviene ai prati e le case di Ceresa (a lato della strada, una
rustica stalla, realizzata in pietra scistosa). Imboccata la stradina asfaltata si rientra ad Alpicella.

                                          iq IL QUARTIERE CIRCOLO RICREATIVO CULTURALE ARCI
       Sede operativa SPAZIO INCONTRI via merlo, 3 20122 MILANO - tel 340 3812708 - mail: cime@arciquartiere.it – sito: www.arciquartiere.it
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SOSTA OBBLIGATA da : Baccere Baciccia (4 camere - 10 posti letto)
                                              Piazza IV Novembre - Alpicella, Varazze (SV) Telefono 019/918005

                                              Piatto tipico di Alpicella è la Zeaia, un bollito di carne
                                              di maiale, testina, manzo e gallina posto lungamente in cottura il cui
                                              brodo forma una gelatina, trasparente e saporita, che ricopre la sostanza,
                                              da mangiare fredda….. ma qui troviamo anche tante altre cose buone.

*** Monte Greppino …… si può effettuare una breve digressione verso il Monte Greppino. Il sentiero
sviluppandosi in ambiente aperto, consente di ammirare uno splendido panorama, e di osservare
alcuni elementi caratteristici del paesaggio. Lungo il cammino sono ben visibili affioramenti di
serpentiniti, serpentinoscisti e prasiniti scistose. Il Monte Greppino è un rilievo nudo e roccioso,
noto sin dall'antichità per la sua caratteristica di attirare i fulmini. La montagna, per via di questa
proprietà, era ritenuta sacra dagli antichi abitatori della zona.
La strada Megalitica appare come un viale lastricato, bordato da un filare di maestosi faggi e
affiancato da possenti pareti in pietra. La parete nord è costituita da macigni ormai quasi
completamente abbattuti, mentre la parete verso valle è formata da una successione di triliti
tamponati con pietre più piccole sino a costituire un muro continuo. Il percorso termina in
corrispondenza di un cerchio di pietrefitte affiancate, al cui centro si trova un masso orientato verso
il monte Greppino. Il percorso è caratterizzato da molte peculiarità che fanno pensare alla cultura
celtica e che presuppongono un uso del tracciato per scopi rituali e religiosi:per esempio,
l'orientamento del tracciato, che riproduce il percorso del sole il giorno del solstizio d'estate e l'uso
dei triliti.

RIF. MONTE BEIGUA – PROSSIMA APERTURA APRILE 2014 - Per informazioni contattare 340.882.2452 --
348.277.9622

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Il percorso della escursione potrà essere modificato senza preavviso, in funzione delle condizioni
meteo tali da compromettere l’escursione.
SI VIAGGERA’ CON PULLMAN PRIVATO.
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   20 € prezzo amico per pag. anticipato entro il mercoledì precedente la gita –
   25 € per iscrizioni successive, “last minute”, e pag. contanti durante la gita.
La quota comprende: viaggio a/r con pullman privato e spese organizzative
--   ORARIO DI PARTENZA:                       ore 7,15 Romolo MM 2

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DOMENICA 30 MARZO 2014 - Alpicella di Varazze - monte Beigua
LA PARTECIPAZIONE ALLE INIZIATIVE DEL CIRCOLO E’ RISERVATA AI SOCI ARCI

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