Cura Italia, è in vigore il maxi decreto per l'emergenza Coronavirus - Amazon S3

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Cura Italia, è in vigore il
maxi decreto per l’emergenza
Coronavirus
Articolo pubblicato il 16/3/2020 e aggiornato al 18/3/2020.

Ultimo aggiornamento del 26/3/2020

Si segnala che il governo ha pubblicato il Decreto Legge 25
marzo 2020, n. 19, recante Misure urgenti per fronteggiare
l’emergenza epidemiologica da COVID-19, diffuso tramite la GU
Serie Generale n.79 del 25-03-2020. Il Decreto ha portato
anche un nuovo modulo di autocertificazione , disponibile al
download in fondo a questo articolo.

C’è la firma del presidente Sergio Mattarella al maxi decreto
Cura Italia, pubblicato in GU (vedi qui il decreto) e già in
vigore. “Lo Stato c’è e le misure che abbiamo varato a favore
delle imprese, delle famiglie, dei liberi professionisti e dei
lavoratori ne sono una chiara testimonianza. Si tratta di una
manovra economica poderosa. Possiamo davvero parlare di
Modello Italia”. Così Giuseppe Conte, Presidente del
Consiglio, ha presentato il maxi decreto “Cura Italia”. Subito
in campo 25 miliardi di euro per arginare l’emergenza
sanitaria ed economica che sta interessando il nostro Paese a
seguito della pandemia da Coronavirus. Ecco una panoramica dei
principali interventi del Governo.

Rinvio della dichiarazione annuale
Iva
Il quinto decreto legge da quando è iniziata l’emergenza
Coronavirus dedica ampio spazio a famiglie ed aziende,
cercando di garantire loro liquidità immediata. Il primo passo
è stato sospendere tutti gli adempimenti fiscali e
contributivi in scadenza proprio il 16 marzo. L’appuntamento è
rinviato a venerdì 20 marzo. Imprese, autonomi e liberi
professionisti che sono sotto i 2 milioni di ricavi potranno
invece saldare le ritenute, l’Iva annuale e mensile, nonché i
contributi previdenziali e quelli Inail, il prossimo 31
maggio. Con pagamento in unica soluzione o rateizzabile in 5
rate.

Il decreto rinvia poi al 30 giugno anche tutti gli adempimenti
tributari, diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione
delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative
all’addizionale regionale e comunale, che ricadono dall’8
marzo al 31 maggio 2020. Il caso più lampante è quello della
dichiarazione annuale Iva. Restano esclusi dal rinvio le
comunicazioni dei dati relativi al 730 precompilato come
quelle degli oneri detraibili in scadenza il 31 marzo.

I congedi parentali nel Cura Italia
Importanti anche le misure per le famiglie. Arrivano i congedi
per i genitori con figli sotto i 12 anni costretti a casa
dalla chiusura delle scuole potranno usufruire di congedi in
validità dal 5 marzo. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da
utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, per un
importo pari al 50% della retribuzione. Nessun limite di età
in caso di figli disabili.

Il decreto prevede anche un congedo speciale non retribuito ai
dipendenti con figli tra 12 e 16 anni. In alternativa ai
congedi parentali, i genitori lavoratori dipendenti con figli
sotto i 12 anni potranno richiedere i voucher baby-sitter. Il
bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting è previsto nel
limite massimo complessivo di 600 euro, da erogare utilizzando
il libretto famiglia. Il valore del voucher sale a 1000 euro
per medici, infermieri, tecnici sanitari e ricercatori. Sempre
per le famiglie, ecco il rinvio del pagamento dei contributi
Inps per il lavoro domestico. Il pagamento dei contributi Inps
in scadenza dal 23 febbraio al 31 maggio infatti potrà essere
effettuato dopo il 10 giugno. Al netto di sanzioni e
interessi.

Sospensione delle rate del mutuo
Il provvedimento contempla la sospensione delle rate del mutuo
sulla prima casa per chi è in difficoltà economica. Misura che
coinvolge anche agli autonomi. In particolare, la sospensione
è prevista per le partite Iva che dimostrino di aver perso, in
un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del
proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019. La
misura sarà in vigore per 9 mesi e non prevede obbligo di
presentazione dell’Isee. A disposizione ci sono 500 milioni.

La cassa integrazione in deroga
Il Governo destina quasi 5 miliardi per gli ammortizzatori
sociali. Torna la cassa integrazione in deroga per tutti i
lavoratori di imprese, comprese le “micro” fino a 5
dipendenti, incluso il settore agricolo. Il sussidio
assicurerà fino a nove settimane di integrazione salariale. Si
rafforza anche il Fondo di integrazione salariale (il Fis), un
altro strumento di sostegno al reddito in caso di cessazione o
sospensione dell’attività lavorativa, rivisitato dalla riforma
del 2015. Altro capitolo importante, la cassa integrazione
ordinaria: introdotta una causale unica speciale, “emergenza
Covid-19”, per snellire e velocizzare le procedure di accesso.

Cura   Italia                  e      il        no        ai
licenziamenti
Per i prossimi due mesi le aziende non potranno licenziare
sulla base del “giustificato motivo oggettivo” (crollo ordini,
chiusura di un reparto per casi di contagio eccetera). E
ancora: chi assiste persone disabili potrà chiedere fino a 24
giorni in più di permesso, sempre nei prossimi due mesi. I
permessi previsti dalla legge 104 potranno aumentare di 12
giorni sia nel mese di marzo che nel mese di aprile. Previsto
anche un premio di 100 euro ai lavoratori dipendenti, pubblici
e privati, che hanno continuato a lavorare nella sede di
lavoro. Il premio, attivo per il mese di marzo, spetterà a chi
guadagna sino a 40 mila euro all’anno e sarà esentasse.

In arrivo 3 miliardi per le imprese
Arriva un sostegno concreto per le PMI. Il fondo di garanzia
sarà ampliato di 1 miliardo. Ma non solo: nei prossimi 9 mesi,
la garanzia massima per singola impresa sarà elevata a 5
milioni di euro. Inoltre, le micro e piccole imprese
usufruiranno di una clausola per salvare i fidi e per
sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti
fino al 30 settembre 2020. Per le aziende più grandi, invece,
la Cassa depositi e prestiti garantirà finanziamenti per un
importo fino a 10 miliardi. Il tutto, con uno stanziamento
pubblico di 500 milioni. Le garanzie statali a sostegno della
moratoria delle banche alle imprese toccheranno quota 1,73
miliardi di euro, oltre che un sostegno fiscale alla cessione
dei crediti deteriorati.

Risparmiatori e Alitalia
I risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie potranno far
slittare al 18 giugno (anziché 18 aprile) la presentazione
delle domande per il Fondo di indennizzo. Inoltre, previsto un
anticipo del 40% dell’indennizzo concordato per chi ha la
pratica già conclusa. Il decreto dà anche il via libera alla
creazione di una Newco pubblica per Alitalia. Sul piatto
vengono messi 200 milioni per il Fondo di solidarietà per il
settore aereo. Risorse che finanzieranno gli ammortizzatori
sociali, inclusi quelli per Air Italy.
Cura Italia e i fondi per produrre
mascherine
Il decreto stanzia 50 milioni e prevede che Invitalia, in
qualità di soggetto gestore delle principali agevolazioni
nazionali alle imprese, è autorizzata a erogare finanziamenti
a fondo perduto o contributi in conto gestione, nonché
finanziamenti agevolati, alle imprese che producono
dispositivi di protezione individuale e medicali. Il tutto per
assicurarne l’adeguata fornitura nel periodo di emergenza.

Scarica il modulo di autocertificazione.
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