CRISI ECONOMICA E CURE DENTALI: GLOBALIZZAZIONE E MULTICULTURALITÀ
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ANNO IX DICEMBRE 2016 N. 4 CRISI ECONOMICA E CURE DENTALI: quali ricadute nel diabete? GLOBALIZZAZIONE E MULTICULTURALITÀ: un problema etico o professionale?
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som ma rio Periodico trimestrale dell’Associazione OSDI 4 Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani editoriale del direttore Via Guelfa, 9 - 40138 Bologna di Maria Teresa Branca www.osdi.it 8 Autorizzazione del tribunale di Lecce n. 1014 - marzo 2009 lettera del presidente di Katja Speese DIRETTORE RESPONSABILE Maria Teresa Branca nursing diabetologico Salute, cure dentali e diabete a cura di Lia Cucco 12 VICE-DIRETTORE 22 Roberta Chiandetti COMITATO SCIENTIFICO vita associativa Roberta Chiandetti Maria Teresa Branca Lia Cucco 40 articolo originale Salute e migrazione Orsini Maria Grazia PROGETTAZIONE GRAFICA, IMPAGINAZIONE E STAMPA ALTOGRAF 73042 Casarano (Le) Tel. 0833.502319
editoriale del direttore O P E R AT O R I S A N I TA R I D I D I A B E T O L O G I A I TA L I A N I di Maria Teresa Branca La tradizione vuole che nel mese di di- nico degenerative. Una persona su no- cembre si faccia un resoconto delle ve ha più di sessant’anni e questa per- vicende che hanno caratterizzato centuale arriverà a una su cinque entro l’anno che sta finendo. Molte sono le il 2050, parliamo pertanto, di un fe- cose di cui si potrebbe parlare ma limi- nomeno che non può essere più ignora- to l’osservazione su alcuni punti di in- to da parte del sistema sanitario. teresse, che rientrano nell’attenzione È però importante che questi tempi al “miglioramento dell’assistenza”. di crisi o meglio di trasformazione so- La situazione sanitaria sta cambiando ciale e demografica non ci portino alla il suo volto, questo è un dato di fatto. deriva dal punto di vista delle cure as- Si riduce il numero degli ospedali e ci sistenziali, che non siano cioè la causa avviamo verso la creazione di mega dell’impoverimento del sistema di N. 4 dicembre 2016 ASL, con l’accorpamento delle piccole “cure”, nel nome del risparmio. Sarebbe strutture periferiche. Purtroppo non necessaria una verifica costante nel sempre la chiusura degli ospedali e la tempo, allo scopo di capire se le attua- centralizzazione dei servizi si traduce li modifiche organizzative hanno o me- in qualità e maggiore efficienza e sem- no una ricaduta utile sugli esiti di sa- pre più cittadini lamentano la carenza lute, primo obiettivo del Sistema di servizi sanitari in grado di dare ri- Sanitario Italiano. sposte assistenziali adeguate ai vec- La recente pubblicazione del Piano sul- chi e ai nuovi bisogni di salute, primo la Cronicità, rappresenta un grande tra tutti la gestione della cronicità. passo avanti verso l’attenzione al pro- Non possiamo, infatti, trascurare nel- blema. Un documento che si esprime la nostra riflessione, che soprattutto alla persona, prevalente- l’invecchiamento della popolazione è mente anziana, spesso affetta da più uno dei fenomeni più significativi del patologie croniche incidenti contem- 21esimo secolo ed ha conseguenze poraneamente, le cui esigenze assi- importanti per la sanità a causa del stenziali sono determinate non solo parallelo aumento delle patologie cro- dalla situazione clinica, ma anche da 4
EDITORIALE DEL DIRETTORE altri fattori allo sto diventi operativo. stesso modo de- Nei nuovi LEA, ad ec- terminanti, come lo cezione di alcuni punti status socio fami- che rimangono ancora liare, ambientale e nevralgici, soprattut- l’accessibilità alle cure. Il Piano sulla to sul profilo organizzativo, gli infer- cronicità esamina dettagliatamente mieri ci sono e in un modo nuovo rispet- gli aspetti legati alle criticità to al passato perché si identificano nell’assistenza, con proposte di linee come professionisti dell’assistenza in di intervento utili e di indicatori per il modo paritario rispetto alle altre pro- monitoraggio. Il passo successivo do- fessioni sanitarie. Si parla per esempio vrà essere il recepimento e di Welfare socio-sanitario o di assi- l’applicazione del Piano su tutto il ter- stenza ai malati cronici non autosuffi- ritorio nazionale con proposte concre- cienti in ADI sia come assistenza di te sul “service management”, come lo- base e sia come alta intensità, che cor- gica conseguenza di un sistema che risponde all’ospedalizzazione domici- possa supportare la produzione di pre- liare. Si tratta di prestazioni profes- N. 4 dicembre 2016 stazioni e di percorsi assistenziali sionali che prevedono le cure domiciliari adeguati. integrate a prestazioni infermieristi- Un altro punto di interesse che merita che e di assistenza professionale alla di essere citato in questa riflessione persona. La revisione dei LEA, seppure di fine anno è il lavoro svolto dal Mini- in ritardo rispetto alla prima versione stero della Salute nell’ambito della del 2001, rappresenta comunque un revisione dei Livelli Essenziali di Assi- progresso, rispetto al passato, ma an- stenza (LEA), che rappresenta un altro cora più importante sarà garantire che passo avanti verso l’attenzione al mi- siano applicati a tutti e in ogni luogo. glioramento dell’assistenza. Una revi- Solo in questo modo possiamo dire che sione che aspettavamo da 15 anni e gli sforzi compiuti si sono tradotti in che finalmente si sta concretizzando. “miglioramento dell’attenzione Il documento, che è stato sottoposto all’assistenza” e riconoscimento delle anche all’attenzione delle società professionalità scientifiche, sia mediche che infermie- L’esperienza ci insegna che le norme ristiche, sta terminando l’iter per possono abilitare un cambiamento, os- l’approvazione e ci auguriamo che pre- sia renderlo possibile, ma si traducono 5
EDITORIALE DEL DIRETTORE effettivamente in sciamo dai recenti comportamenti, fatti di cronaca e dalle processi e modelli sentenze emesse do- organizzativi solo po il suo decesso. se insieme alle norme si muovono anche Nella sentenza di primo grado tutti e le persone tutelate da queste norme, dodici gli infermieri coinvolti erano sta- che devono prima di tutto riconoscersi ti assolti, giudicati non responsabili quali professionisti della sanità, at- perché “hanno obbedito a un ordine”, è traverso la formazione costante e la invece di pochi giorni fa la sentenza di messa in pratica dei saperi acquisiti, secondo grado in cui si condannano me- ma soprattutto attraverso la presa dici e infermieri, anche se con pene ri- di coscienza del proprio ruolo sociale. dotte a 2 anni per i medici e un anno A riguardo vorrei concludere con una per gli infermieri. riflessione su un episodio di cronaca Questa storia ci fa certamente indi- piuttosto delicato, ma che ci chiama gnare come professionisti e come per- in causa nel profondo, sia come esseri sone, ma ci deve anche far riflettere N. 4 dicembre 2016 umani che come professionisti della sul valore che diamo al nostro lavoro, sanità. Senza entrare nel merito, vorrei perché rivendicare un ruolo e assumer- solo menzionare la storia di un uomo si la responsabilità non vuol dire solo che nel 2009 è stato rinchiuso in un aumentare di prestigio, ma significa ospedale psichiatrico, perché giudica- prendere più coscienza della nostra to pazzo. Si trattava di un maestro delle elementari, “il maestro più alto funzione sociale e diventare autonomi del mondo”, com’era affettuosamente nelle scelte deontologiche e professio- soprannominato, per via del suo metro nali. Non facciamo l’errore di rivendica- e novanta, dagli studenti delle scuole re diritti per poi tornare ad essere meri elementari di Pollica, nel Cilento,dove esecutori quando ci fa più comodo. insegnava. La lunga storia di Franco Mastrogiovanni è stata raccontata Buon Natale e Buon anno a tutti con fedeltà nel film “87 ore” di Costan- za Quatriglio, uscito quest’anno e che documenta i quattro giorni della sua degenza con tutte le vicende che cono- 6
lettera del presidente O P E R AT O R I S A N I TA R I D I D I A B E T O L O G I A I TA L I A N I di Katja Speese Benvenuto dicembre… mese che forse per l’atmosfera del Natale o forse perché mese di fine anno, mi porta a riflettere su quanto vissuto fino ad ora. Un momento di riflessione che vorrei condividere con voi. N. 4 dicembre 2016 Carissimi Soci, l’attuale contesto sanitario territoriale è ormai ben noto a tutti. Gare regionali che attanagliano le aziende ma soprattutto mettono a rischio la qualità e l’adeguatezza degli strumenti di fondamentale utilizzo nella gestione della persona con diabete. Nella malattia diabetica l’impatto sociale, economico e sanitario sta portando alla ricerca di percorsi organizzativi appropriati e sostenibili in grado di limitare gli elevati costi diretti e indiretti di gestione degli eventi acuti e delle complicanze del diabete attraverso sistemi di reti territoriali multi professionali alternative alle diabetologie. Nasce la conseguente necessità di trovare strategie per valorizzare l’attività ambulatoriale delle diabetologie per dimostrare chi fa che cosa ma soprattutto per strutturare i PDTA rendendo visibili, anche da un punto di vista formale, le competenze dei team multidisciplinari. Allo stato attuale alcuni professionisti che operano all’interno dei Team non sono dedicati ma considerati intercambiabili nell’ottica di un’organizzazione che si basa sulla “job rotation”. Tale organizzazione non garantisce una presa in carico efficace ed efficiente ma soprattutto non garantisce sicurezza per i pazienti perché si basa sul 8
O P E R AT O R I S A N I TA R I D I D I A B E T O L O G I A I TA L I A N I presupposto di una formazione “generalista” dei professionisti coinvolti. A tutt’oggi, infatti, rimane ancora aperto il dibattito sulle competenze avanzate nonostante le battaglie portate avanti da IPASVI nei tavoli tecnici e gli infermieri continuano la mortificante e demotivante attesa di vedere riconosciute le competenze acquisite con sacrificio e con l’unico obiettivo di migliorare l’assistenza erogata ai cittadini. Districarsi tra queste ed altre problematiche come le delicate relazioni tra Società Scientifiche, Associazioni ed Istituzioni non è per nulla semplice. Eppure OSDI c’è. Grazie ai sempre presenti membri del CDN, grazie a chi mi ha preceduto negli ultimi anni al comando di questo treno che viaggia senza sosta e che continuano a condividere con me le proprie competenze ma soprattutto grazie a quei soci che a livello regionale continuano a supportare il lavoro associativo. L’opera di ogni singolo potrebbe sembrare solo una goccia d’acqua, ma nella visione d’insieme forma un mare. INSIEME torna ad essere la parola chiave che mantiene operativa la nostra associazione. L’instancabile lavoro dei direttivi regionali che si occupano di perseguire gli obiettivi di OSDI a livello territoriale di mantenere viva la rete dell’associazione per assicurare, a tutti i livelli, la formazione in campo diabetologico. Per non parlare dell’instancabile lavoro che alcune sezioni regionali stanno facendo nei tavoli tecnici regionali per rappresentare Osdi e per far sentire la voce degli infermieri. Alcune di queste importanti testimonianze le possiamo leggere negli articoli dei lavori congressuali che pubblichiamo N. 4 dicembre 2016 su questa stessa rivista. Attualmente stiamo lavorando per apportare al modulo assistenziale le prime modifiche raccolte proprio grazie alle segnalazioni dei soci, quelli volenterosi che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco per dare il proprio contributo per un obiettivo che va oltre al costruire una cartella infermieristica per documentare il nostro operato bensì per raccogliere dati sugli esiti assistenziali infermieristici per la valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica, che darà un valore aggiunto al riconoscimento delle competenze infermieristiche. Posso dire anche, con una certa soddisfazione, che la raccolta dei questionari Dia&Int pur essendo stato un questionario composto da moduli impegnativi da compilare, grazie a chi ha collaborato, ha dato esiti positivi sul valore della figura infermieristica e sulle attività di nostra competenza in campo diabetologico. Il passaggio prossimo è la raccolta di queste informazioni, sempre con il supporto di AMD, la loro elaborazione e la successiva pubblicazione dei dati e del percorso fatto. Questo progetto nato per dimostrare il valore della qualità dell’assistenza da noi professionisti erogata serve anche a favorire la cultura della figura dell’infermiere esperto in prevenzione ed assistenza alla persona con diabete attraverso la creazione di un curriculum validato delle nostre competenze. 9
O P E R AT O R I S A N I TA R I D I D I A B E T O L O G I A I TA L I A N I Un successo è stato anche la gestione della Giornata Mondiale del Diabete (GMD), che ha visto presente tra le varie Associazioni e Società Scientifiche insieme a DI, anche OSDI che con un referente per regione è riuscita a far sentire la propria presenza su tutto il territorio nazionale collaborando al raggiungimento di oltre 1400 attività di sensibilizzazione e prevenzione su tutto il territorio nazionale. Per altro quest’anno la GMD è stata caratterizzata da una interessante novità: le diabetologie aperte ai cittadini per tutta la settimana antecedente alla GMD. Una iniziativa che, ove messa in atto, è stata accolta positivamente dalla cittadinanza e che merita un ringraziamento a tutti coloro che si sono prodigati per realizzarla. Un pensiero particolare da parte di tutto il CDN a Tiziana Risolo, che possa tornare presto in forma e che con l’anno nuovo possa buttarsi alle spalle questo travagliato periodo. Infine voglio augurare a tutti i nostri lettori, soci e rispettive famiglie delle serene Festività Natalizie ed un Buon 2017! 10
nursing diabetologico O P E R AT O R I S A N I TA R I D I D I A B E T O L O G I A I TA L I A N I a cura di Lia Cucco SALUTE, CURE DENTALI E DIABETE Nel cinquantesimo rapporto CENSIS titolo di studio alto e scende al 27,6% tra di dicembre 2016 [1], viene riportato un chi ha conseguito al massimo la licenza dato impressionante: 11 milioni di italiani media. Questo dato permane anche nei hanno rinunciato o rinviato nel 2016 al- bambini dai 3 ai 14 anni ( il 41,5% non cune prestazioni sanitarie e tra queste è mai andato dal dentista se i genitori spiccano le cure odontoiatriche. E’ un esito hanno al massimo la licenza media, tra i negativo in costante aumento negli anni bambini stranieri il 46,3%). Le persone della crisi economica: la quota di popola- anziane senza alcun dente naturale sono zione che durante il 2013 si è rivolta al il 17,9% tra coloro che hanno almeno la dentista o all’ortodontista è pari al 37,9%, laurea e il 41,6% tra quanti hanno un dal 39,3% del 2005, mentre aumenta, basso titolo di studio [1]. E’ noto come N. 4 dicembre 2016 dal 24,0% al 29,2%, la percentuale di l’assistenza odontoiatrica nel nostro paese persone che hanno dilazionato le visite in rappresenti il settore in cui il Servizio Sa- un arco temporale più lungo, da 1 a 3 nitario nazionale ha tradizionalmente avuto anni, riducendo anche il numero dei trat- un impegno limitato, nonostante le mol- tamenti effettuati (il 70,7% nel 2013, teplici implicazioni di carattere sanitario e 49,3% nel 2005). Sempre nel 2013, il sociale, con una quantità di prestazioni e- 12% delle persone di 14 anni e più ha rogate nel settore pubblico tra i livelli più rinunciato, nei 12 mesi precedenti, a una bassi in Europa: 0,6 visite per abitante per visita odontoiatrica o a trattamenti per anno, a fronte di 1,8 visite in Belgio, 1,4 motivi economici. Sul totale di chi rinuncia in Germania e 2,1 in Olanda. E’ indubbio alle visite, con età maggiore di 14 anni, i che promuovere e favorire programmi di motivi economici incidono per l’85,2%. prevenzione e cura delle patologie più Le visite per la prevenzione o per la pulizia diffuse della bocca rappresenta una misura dei denti professionale, sono solo il 16,1% fondamentale in termini di efficacia e nel meridione, la metà di quella del Nord favorevole rapporto costi-benefici, consi- (30,7%), mentre la percentuale di coloro derando anche che diversi fattori di rischio che non sono mai stati da un dentista è per le malattie del cavo orale (batteri, doppia al Sud rispetto al Nord (12,1% alimentazione non adeguata, fumo, stili contro 6,2% ). Tutti gli indicatori di accesso di vita scorretti), sono comuni ad altre alle cure della salute orale indicano disu- malattie cronico-degenerative e quindi la guagliante sociali consistenti: il ricorso al prevenzione va considerata come dentista supera il 50% tra le persone con un’azione più ampia di promozione della 12
salute globale del cittadino. Come profes- più diffuse nel mondo, con una prevalenza sionisti infermieri non possiamo non oc- nelle popolazioni occidentali del 47% negli NURSING DIABETOLOGICO cuparcene e in particolare anche rispetto over 35 anni e più del 60% oltre i 65. al diabete perché negli ultimi anni, la Nella forma grave ed avanzata è la sesta ricerca scientifica ha indagato e chiarito i patologia più diffusa al mondo, colpendo rapporti di interdipendenza esistenti tra in media l’11 % della popolazione, circa diabete e malattia parodontale, ma anche 750 milioni di individui, 7-8 milioni in Italia, di come carie, processi infettivi, edentulia con un picco di incidenza, nel nostro incidano sul controllo del diabete e sulla paese, a partire dai 35 – 44 anni di età. qualità di vita. La parodontite è sempre preceduta dalla gengivite, patologia infiammatoria della LA PARODONTITE gengiva [4],pertanto la prevenzione della gengivite, patologia reversibile, consente Conosciamo bene cosa sia la malattia un’efficace opera di prevenzione della diabetica, ma sulla malattia parodontale parodontite. Clinicamente può essere si- vale la pena fare un ripasso aggiornato. lente o manifestarsi con sanguinamento Le patologie parodontali sono malattie a gengivale, spontaneo o durante lo spaz- carico dell’apparato di supporto del dente, zolamento, alitosi, gonfiore gengivale, contrassegnate da infiammazione che può spostamento e mobilità dentale. limitarsi alla parte marginale della gengiva L’infezione batterica (Aggregatibacter o avanzare con formazione di tasche pa- Actinomycetencomitans, Porphyromonas rodontali, mobilità dentaria, riassorbimento Gingivalis, Tannerella Forsythensis, Prevo- dell’osso alveolare e determinando negli tella Intermedia, Fusobacterium Nuclea- stati più avanzati la perdita dei denti..La tum, Eikenella Corrodens, classificazione attualmente utilizzata per Spirochete) interagisce con la suscet- le malattie parodontali [2-3] distingue: tibilità dell’ospite, fattori ambientali e - malattie gengivali (indotte da placca; comportamentali [5-6]. La suscettibilità lesioni gengivali non indotte da placca); innata è caratterizzata da un fenotipo - parodontite cronica (localizzata, ge- iperinfiammatorio contrassegnato da ele- neralizzata); vata risposta citochimica e da alterazioni -parodontite aggressiva (localizzata, della risposta immunitaria. Studi realizzati generalizzata); su gemelli omozigoti hanno evidenziato - parodontite come manifestazione di che le variazione della gravità della paro- N. 4 dicembre 2016 malattie sistemiche; dontite e della gengivite cronica nella - malattie parodontali necrotizzanti; popolazione dipende per il 38-82% da - ascesso parodontale; fattori ereditari. Nella parodontite aggres- - parodontite associata a lesioni endo- siva, la percentuale di familiari affetti può dontiche, deformita o condizioni di svilup- arrivare al 40-50% o più [7].I batteri re- po o acquisite. sponsabili delle malattie parodontali pos- La parodontite è una delle patologie sono trasmettersi per via orale. E’ consi- 13
gliabile, pertanto, una visita per tutti i parodontale, con i pazienti diabetici che familiari di un paziente affetto da paro- presentano una prevalenza maggiore NURSING DIABETOLOGICO dontite rispetto agli adulti sani. Diversi meccanismi La suscettibilità acquisita è dovuta sia coinvolti nella patogenesi del diabete sono a alterazioni patologiche come diabete, stati associati con la progressione della obesità, ipercolesterolemia, sindrome me- malattia parodontale e i dati attuali sup- tabolica sia ad abitudini comportamentali portano la conclusione che i pazienti dia- errate come il tabagismo e un alto livello betici sono ad aumentato rischio di ma- di stress. lattie parodontali, e che i pazienti con Diversi studi longitudinali avvalorano diabete scarsamente controllato sono a il fumo come primo fattore di rischio rischio di grave parodontite. Ciò comporta ambientale per le malattie parodontali; la distruzione di tessuto connettivo orale più si fuma e maggiore è il rischio di e perdita ossea generalizzata, che conduce sviluppare la malattia, soprattutto in forma infine alla perdita dei denti [15] grave [8-9-10]. Anche alcuni farmaci come Più recentemente questa correlazione gli steroidi, le ciclosporine, i contraccettivi è stata stimata da due review [16-17] e orali, i calcio-antagonisti, etc. possono una, in particolare, ha valutato gli outcome modificare le manifestazioni delle malattie positivi del trattamento della parodontite parodontali [11] . sul controllo metabolico[17], in particolare In ogni caso, è la colonizzazione delle una riduzione dell’emoglobina glicosilata superfici dentali da parte dei batteri ad dello 0.36% a tre mesi. Un altro lavoro essere riconosciuta come il fattore eziolo- di revisione del 2013 [18] ha rafforzato gico principale per lo sviluppo delle ma- l’esistenza del legame tra parodontite e lattie parodontali; si è stimato che 1 mm diabete di tipo 2, mentre sul diabete di di placca dentale, del peso di 1 mg, con- tipo 1 la correlazione sta emergendo negli tiene più di 200 milioni di cellule batteriche ultimi anni, e sul diabete gestazionale i [12]. dati sono ancora insufficienti. E’ importante ricordare che nel 1965, Un altro studio ha invece esaminato Loe e coll. dimostrarono che in soggetti la correlazione tra paradontite, edentulia con gengiva sana, in assenza di qualunque e sviluppo di macroalbuminuria, e insuffi- forma di igiene orale, si sviluppavano segni cienza renale.terminale, giungendo alla clinici di gengivite nell’arco di due/tre conclusione che l’incidenza di macroalbu- settimane e che il ripristino di corrette minuria aumentava con l’aumentare della N. 4 dicembre 2016 abitudini di igiene orale ristabiliva lo stato gravità della parodontite e la più alta di salute in circa una settimana[13]. Pur incidenza era nel gruppo di persone eden- colpendo ogni strato della popolazione, tuli [19]. la parodontite è più frequente nelle per- sone che hanno maggiore difficoltà PREVENZIONE all’accesso ai servizi sanitari e alle cure L’educazione per la prevenzione delle odontoiatriche. malattie dei denti si basa innanzi tutto sulla corretta igiene del cavo orale e gli DIABETE E PARODONTITE infermieri possono agire in autonomia Il Documento congiunto AMD, SID, basandosi sulle linee guida e le evidenze SIDdP (Società italiana di paradontologia disponibili. e Implantologia) [13], evidenzia come Nelle Linee guida nazionali per la pro- diabete e parodontite siano due patologie mozione della salute orale e la prevenzione correlate al punto che è stata teorizzata delle patologie orali in età adulta - una relazione a due vie: il soggetto con Aggiornamento anno 2015 [20], viene diabete ha una tendenza a sviluppare riportato con livello di evidenza I e forza parodontite e il soggetto con parodontite della raccomandazione A come “Il con- ha una tendenza a sviluppare il diabete. trollo della placca dentale sia una compo- L’associazione tra il diabete e le malattie nente fondamentale nella gestione delle parodontali è ben consolidata. Il diabete malattie parodontali. L’istruzione dei pa- è un fattore di rischio per la malattia zienti sulle tecniche di igiene orale domi- 14
ciliare deve essere parte integrante di ogni rischio per lo sviluppo della patologia piano di trattamento per la cura delle cariosa, tre sono essenziali: una flora NURSING DIABETOLOGICO stesse. La frequenza dei richiami va per- batterica cariogena adesa alla superficie sonalizzata sulla base del livello di rischio dentale (biopellicola), una dieta ricca di del paziente che dovrebbe essere sempre carboidrati fermentabili e ridotte difese inserito in un programma di mantenimen- intrinseche dell’ospite [27]. La placca den- to corretto” . Il dato da cui partire, pur- tale, o placca batterica, in 1 mm3 del peso troppo, è che revisioni sistematiche della di circa 1 mg, ospita circa 108 batteri di letteratura mostrano che le persone me- oltre 300 specie diverse [28] e numerosi diamente non sono in grado di spazzolare studi clinici, hanno provato, in maniera i denti in modo adeguato e convivono convincente, che la regolare rimozione quotidianamente con grossi quantitativi quotidiana della placca dentale, nella di placca dentale [21]. maggior parte dei pazienti, previene le Bisogna perciò insegnare alle persone malattie dentali [29-30]. Infatti, lo spazzo- ad aver cura dei propri denti e l’igiene lamento manuale, di tutte le superfici dei della bocca ha in comune non solo la denti, da eseguire senza esercitare una prevenzione della parodontite, ma anche forza eccessiva che potrebbe causare danni N. 4 dicembre 2016 della carie. La carie e la malattia parodon- di erosione e abrasione [31],consente la tale possono essere, se non adeguatamen- rimozione del 78% della placca dentale te trattate, causa di edentulismo, parziale [32]. o totale ovvero della perdita parziale o La relazione tra l’assunzione di zuccheri totale dei denti. La carie è definita una fermentabili, saccarosio, glucosio,maltosio, malattia a eziologia multifattoriale, loca- lattosio e fruttosio è stato messo in rela- lizzata, cronico-degenerativa, post-eruttiva, zione con l’alta incidenza di carie in diversi che interessa il tessuto duro dentale, de- studi clinico-epidemiologici [27-33] e con terminandone la distruzione con forma- un diverso grado di cariogenicità. zione di una cavità [22-23-24] e può essere Il saccarosio sembra giochi un ruolo causa di processi infettivi come l’ascesso cruciale nello sviluppo della carie perché periapicale. Per l’alta incidenza della pa- oltre alla fermentazione con produzione tologia cariosa nel paesi industrializzati, di acidi deboli, risulta essere in grado di il 95% in alcune zone, [25-26] tutta la produrre glucani insolubili. Ma l’elemento popolazione deve essere considerata a più importante nella genesi della patologia rischio e dovrebbero essere ricercati e cariosa, non sarebbe la dose di carboidrati valutati i fattori predisponenti, gli stili di assunta complessivamente ma la frequen- vita, le condizioni socio-economiche e le za con la quale questi vengono assunti: interazioni con patologie acute e croniche infatti l’elevata frequenza aumenta la di altri sistemi corporei. Tra i fattori di probabilità di carie [34]. La distruzione 15
permanente dell’architettura del dente educative l’attenzione alla cura dei denti avviene attraverso una cascata di eventi dei nostri pazienti [39]. NURSING DIABETOLOGICO che originano dalla fermentazione dei “L’igiene orale domiciliare è un presidio carboidrati, attraverso processi di fermen- preventodontico insostituibile per contra- tazione, formazione di metaboliti acidi, stare la perdita degli elementi demineralizzazione di smalto e dentina e dentari”(Forza della raccomandazione A successiva disgregazione della componen- Grado di evidenza I nelle Raccomandazioni te organica sul tessuto dentale .Un ruolo nazionali). importante giocano le variabili riguardanti Insegnare una adeguata igiene orale l’ospite, in particolare la saliva, ma anche è compito degli infermieri e può diventare l’azione meccanica della lingua e le difese una sfida farlo per i nostri pazienti, in immunitarie proprie del cavo orale [35]. particolare per quelli anziani a maggior Studi clinici recenti hanno evidenziato rischio di edentulia [40],poiché una scarsa come, negli adulti, l’uso di paste dentifrice igiene orale comporta l’insorgenza di carie, fluorate diminuiscano sensibilmente la gengiviti, periodontiti, infezioni mucose formazione di nuove carie, con riduzione e perdita dei denti. In particolare nelle del 33.3% rispetto al placebo [36]. persone anziane vanno considerati l’acuità L’approccio sistematico all’utilizzo di paste visiva, l’abilità manuale per l’uso di spaz- dentifrice a base di fluoro insieme zolini e fili interdentali, la sarcopenia, ma all’introduzione di programmi di sensibi- anche la difficoltà a ricordare le attività lizzazione e informazione nelle famiglie e della vita quotidiana [41] e quindi le pos- nei luoghi di lavoro rappresenterebbe un sibilità di personalizzazione di una igiene adeguato fattore di prevenzione della domiciliare basata sulle capacità o possi- patologia cariosa in tutti i soggetti, così bilità di autocura [42], prendendo in con- come l’uso dello spazzolino elettrico [37]. siderazione anche l’uso dello spazzolino E’ importante ricordare che se il paziente elettrico [43]. Ma l’invecchiamento è un non è in grado di conservare una igiene fenomeno complesso, multifattoriale con orale adeguata, il trattamento della paro- aumentato rischio di co-morbilità e mor- dontite non previene la progressione della talità con uso di diversi farmaci con specifici malattia [38]. effetti collaterali anche sul cavo orale. La co-morbilita e polifarmacoterapia compor- IMPLICAZIONI PER LA PRATICA tano conseguenze negative sulla salute Dagli studi si evince quanto sia fonda- orale [44-45]. N. 4 dicembre 2016 mentale introdurre nelle nostre sedute In mancanza di consenso sulla fre- quenza ottimale di spazzolamento dei denti e di quanta placca sia necessario rimuovere per prevenire lo sviluppo di carie e malattie parodontali, si raccomanda di spazzolare i denti almeno due volte al giorno [46]. Attenzione va posta anche alla pulizia dei presidi protesici rimovibili, poiché i materiali che li costituiscono e il loro uso quotidiano, favoriscono il rapido sviluppo di biofilm e placca contenenti batteri e lieviti oltre a mantenere condizioni anaerobiche a basso pH tra la base prote- sica e la mucosa [47]. Placca, biofilm e traumatismi sui denti di appoggio aumen- tano la possibilità di perdita ulteriore di denti. L’uso di sostanze disinfettanti pre- senti in commercio sono consigliabili per la sanificazione delle protesi [48] . E’ necessario spiegare come sia più alto il rischio di sviluppare parodontite e 16
come questo possa agire negativamente possibilmente adoperarsi per rimuovere sul controllo glicemico ma anche sulle gli ostacoli. Una alimentazione equilibrata NURSING DIABETOLOGICO complicanze cardiovascolari e renali [49].. e stili di vita sani sono raccomandazioni Risulta perciò fondamentale che gli infer- usuali per i nostri pazienti e risultano mieri si occupino di raccogliere dati sullo determinanti anche per la salute del cavo stato di salute dei denti nelle visite infer- orale dell’individuo adulto e anziano. mieristiche. Si possono porre semplici In particolare nell’anziano, sebbene domande che sono valutative di segni e sia richiesta una minore introduzione di sintomi di salute dentale e parodontite: energia calorica, è comunque fondamen- presenza/frequenza di sanguinamento tale l’assunzione di proteine e micronu- gengivale, spontaneo o durante lo spaz- trienti, ma le persone con pochi denti o zolamento, spostamento o mobilità dei protesi non conformi sono portate a ridur- denti, ipersensibilità, difficoltà della fun- re il consumo di frutta e verdura crude, zione masticatoria, cambiamenti delle ricche di micronutrienti, e di carne, e abitudini alimentari, seguite da una ispe- privilegiare grassi saturi, carboidrati e zione della bocca per valutare la presenza alcool [41]. di retrazione gengivale, osservando le E’infine fondamentale consigliare la radici visibili dei denti o gli stessi che cessazione del fumo, non solo di sigaretta, appaiono più lunghi, l’edentulia, conse- ma di qualsiasi tabacco [51], essendo guenza grave e frequente della parodon- molto forte l’evidenza causale tra fumo e tite, l’igiene stessa della bocca. Anche perdita di denti, in particolare nella popo- l’alitosi non va sottovalutata perché può lazione geriatrica [52]. Smettere di fumare essere spia di parodontite. Occorre anche ha evidenziato la possibilità di poter inver- chiedere la frequenza delle visite odonto- tire gli effetti negativi sulle strutture paro- iatriche che dovrebbe essere in rapporto dontali [53], diminuire la perdita dei denti [54],con benefici sulla salute orale in tutte al profilo di rischio. Intervalli di 12, 6, 3 le fasce di età. mesi sono raccomandati per pazienti a basso, moderato, alto rischio per carie e SISTEMA SANITARIO E CURE ODON- malattie parodontali. Nei pazienti adulti ad alto rischio, la cadenza dei richiami va TOIATRICHE periodicamente rivalutata [50] e in caso La normativa statale in materia di di inadeguatezza, ricercarne le ragioni e assistenza odontoiatrica è costituita prin- N. 4 dicembre 2016 17
impediscono l’accesso alle cure odontoia- triche a pagamento; e come vulnerabilità NURSING DIABETOLOGICO sanitaria cioè condizioni di tipo sanitario che rendono necessarie le cure odontoia- triche. Per i soggetti con vulnerabilità sa- nitaria,(possiamo considerare tali tutte le persone affette da diabete?) devono essere garantite tutte le prestazioni odontoiatri- che previste dal piano sanitario individuale, con l’eccezione dei manufatti protesici e degli interventi di tipo estetico. Per i sog- getti con vulnerabilità sociale, devono essere garantite: visita odontoiatrica; estra- zioni dentarie; otturazioni e terapie cana- lari; applicazione di protesi rimovibili (esclu- so il manufatto protesico). Le Regioni dovrebbero chiarire i criteri specifici per definire chi è “vulnerabile”, pertanto permangono rischi di disparità/iniquità sul territorio nazionale. CONCLUSIONI A livello del cavo orale, il diabete mellito comporta una maggior suscettibi- lità a gengiviti e par odontopatia, oltre che ad alterazioni della composizione e produzione salivare. Queste manifestazioni sono più fre- quenti e severe in caso di pazienti scom- pensati o con uno scarso livello di igiene orale. Inoltre, in alcuni studi è stato rilevato cipalmente dal D.lgs. 502/1992 e suc- che i bambini diabetici sono suscettibili di cessive modifiche e integrazioni, che de- N. 4 dicembre 2016 candidosi orali pseudomembranose indot- finisce i criteri per la determinazione dei te dallo squilibrio dell’ecosistema orale e livelli essenziali di assistenza (L.E.A.) e dal dalla xerostomia. Le infezioni costituiscono DPCM 29/11/2001 “Definizione dei livelli ancora oggi una delle principali cause di essenziali di assistenza”[54]. Secondo tali ricovero ospedaliero e di mortalità nei norme, l’assistenza odontoiatrica a carico pazienti con diabete mellito, sia di tipo 1 del SSN è rivolta a specifiche fasce di che di tipo 2 [55]. persone e in particolare a programmi di Le evidenze sui risultati della preven- tutela della salute odontoiatrica nell’età zione per la salute dei denti in termini di evolutiva e assistenza odontoiatrica a costi e di conservazione di un apparato determinate categorie di soggetti in con- boccale sano, dovrebbero spingere il siste- dizioni di particolare vulnerabilità. A tutti ma sanitario a investire di più nella pre- i cittadini sono invece garantite le visite venzione e in particolare su quelle figura odontoiatriche per la diagnosi precoce di sanitarie, come gli infermieri, che hanno patologie neoplastiche del cavo orale e il la prevenzione e l’educazione alla popo- trattamento immediato delle urgenze lazione sana e non tra le funzioni stabilite odontostomatologiche come infezioni per legge. E’ una conclusione ricorrente acute e dolore acuto. Per i nostri pazienti che ancora non si sostanzia in una modi- dobbiamo prendere in esame il sostantivo ficazione dei modelli organizzativi di cura “vulnerabilità”. Esso viene inteso come che permetterebbe agli infermieri di esple- vulnerabilità sociale, ossia condizioni di tare in pieno le funzioni per le quali ven- svantaggio sociale ed economico che gono preparati nei corsi di laurea e negli 18
Chi come noi, accompagna gruppi specifici di pazienti ha molte responsabilità NURSING DIABETOLOGICO perché, in parte, deve occuparsi anche di quella prevenzione primaria che risulta fondamentale se vogliamo evitare danni alla salute e complicanze specifiche. Pro- muovere e facilitare programmi di pre- venzione e cura delle patologie più diffuse della bocca rappresenta una misura fon- damentale in termini di efficacia e favore- vole rapporto costi-benefici, anche se c’è necessità di un miglioramento della dispo- nibilità di dati di screening, diagnosi pre- coce e valutazione dei fattori di rischio e di una valutazione attenta dei risultati per stabilire l’efficacia dei programmi di pre- venzione della salute orale. La periodicità delle visite di controllo influisce sulla salute del cavo orale, tanto che il numero dei denti diminuisce con il decrescere dei controlli specialistici. I pre- gressi interventi restaurativi necessitano di controllo e manutenzione periodica [56] e nelle persone anziane la salute orale con conseguente perdita di elementi den- tari, può essere compromessa da condi- zioni di co-morbilità, fragilità, disabilità che rendono necessario un approccio multidisciplinare tra gli operatori sanitari generali e quelli della salute del cavo orale per promuovere il benessere globale degli anziani [57]. Né possiamo dimenticare come la riabilitazione del cavo orale con N. 4 dicembre 2016 manufatti protesi fissi tradizionali, implan- to-supportati o di tipo rimovibile, migliori la qualità di vita [58-59-60], non solo negli aspetti fisiologici (capacità mastica- toria e nel parlare), ma anche psicologici e sociali (auto-stima, fiducia in se stessi, senso di non esclusione sociale) [61]. Ma tutto quello che le evidenze rac- comandano è dovuto gratuitamente dal sistema sanitario solo se sei ritenuto vul- nerabile e questo lo stabilisce la tua Re- gione, non i bisogni individuali di cura di una parte del corpo fondamentale per garantire un’alimentazione adeguata. In barba all’articolo 32 della Costituzione italiana. studi successivi, ma che sono in grossa Da parte nostra, per chi non lo avesse parte impraticabili perché sul territorio, ancora fatto, è un’esigenza, anche etica, dove la prevenzione primaria può avere includere la prevenzione dentale nelle la massima espressione, gli infermieri sono sedute educative con le persone che cu- in numero inadeguato. riamo. 19
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CONGRESSO REGIONALE OSDI ABRUZZO E MOLISE VITA ASSOCIATIVA 26 NOVEMBRE 2016 N. 4 dicembre 2016 Con grande piacere e soddisfazione edizione il CDR ha scelto di porre sono a relazionare sul nostro non ultimo all’attenzione dell’assemblea, nella prima evento, tenutosi il il 26 Novembre 2016 sessione mattutina, il Piano Nazionale della presso la Camera di Commercio di Chieti, Cronicità, relazionato del Direttore il Congresso Regionale OSDI Abruzzo e dell’Agenzia Sanitaria Regionale, Dott. Molise. Alfonso Mascitelli. Piano che si pone come Un evento che per partecipazione degli obiettivi: operatori, competenze dei relatori e sup- – migliorare l’assistenza ospedaliera ai porto in termini di sponsorizzazioni e non pazienti con cronicità; da ultimo, dalla presenza delle Istituzioni – creare reti multi-specialistiche ospe- Sanitarie Regionali, ha reso il giusto merito daliere; all’intera Associazione ed all’operato del – promuovere l’integrazione con il CDR, di cui sono stata per due anni la territorio, assicurando la continuità assi- Presidente. stenziale. Come ogni congresso OSDI, Nazionale Le linee d’intervento proposte all’uopo o Regionale che sia, il nostro è stato un sono: momento di incontro e condivisione di • promuovere interventi finalizzati ad conoscenze ed esperienze unico. In questa assicurare la continuità terapeutica ed 22
assistenziale alle persone affette da croni- – enfatizzare gli strumenti di valutazio- cità, che Accedono alle cure ospedaliere, ne precoce delle fragilità; sia in emergenza/urgenza che in elezione; – promuovere setting assistenziali ap- VITA ASSOCIATIVA • favorire la definizione, secondo stan- propriati; dard EBM, di specifici percorsi diagnostico- – telemedicina; terapeutico-assistenziali multidisciplinari – CCM (chronic care model); intraospedalieri almeno per le principali – comunicazione, relazionalità ed inte- patologie croniche (neurologiche, pneu- grazione socio-assistenziale mologiche, cardiologiche, metaboliche, – verifica, valutazione e sistemi infor- vascolari, oncologiche, ortopediche, reu- mativi; matologiche) – risorse e strumenti organizzativi • garantire la trasmissioni delle infor- – aspetti assistenziali della presa in cura mazioni al momento della dimissione, assicurando la continuità assistenziale sul Di seguito ho relazionato circa territorio in contatto con il sistema delle l’esperienza della Regione Abruzzo sul cure primarie; recepimento del Piano Nazionale sul Dia- • promuovere l’istituzione della figura bete. Tale attività ha visto la costituzione del medico “tutor” per la persona affetta di un tavolo di lavoro composto da diabe- da cronicità al momento dell’accesso ospe- tologi, MMG, PLS, rappresentanti delle daliero, che gestisca il percorso clinico Associazioni delle persone con diabete e intraospedaliero e si raccordi con il sistema una rappresentanza degli infermieri nella territoriale; mia persona. OSDI era in quel tavolo. • sperimentare modelli di ospedale per Il gruppo di lavoro ha prodotto quattro intensità di cura e valutarne l’efficacia sul documenti, uno generale sul PDTA, uno paziente ricoverato. sul PDTA nel Diabete Tipo2, uno sul PDTA Il collega Angelo De Luca, ha riferito nel Diabete Tipo 1 e uno sul PDTA in età successivamente all’Assemblea circa il pro- pediatrica. Il 05 luglio 2016 il Commissario getto pilota della ASL2 Lanciano-Vasto- ad Acta ha approvato i documenti, notifi- Chieti, relativo al ruolo dell’infermiere “di candoli alle AASSLL e all’Agenzia Sanitaria fragilità”. IL progetto pone l’accento; Regionale (ASR Abruzzo) per gli adempi- – sulla necessità di approfondire gli menti di competenza, di notiziare ai com- aspetti relativi alla continuità assistenziale petenti Servizi del Dipartimento per la ed alla integrazione; Salute ed il Welfare, di disporne la trasmis- N. 4 dicembre 2016 23
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