Coraggio e perseveranza, la forza delle idee - HENRY DUNANT - BPS Suisse
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HENRY DUNANT ..................................................................................................................................................................................................................... Coraggio e perseveranza, la forza delle idee Testi di Maria Grazia Baccolo, Filippo Bolla, François Bugnion, Costantino Cipolla, Cécile Dunant, Roger Durand, Gianluca Grossi, Ettore Oldi e Antonio Panice, Gilles Pécout, Francesco Rocca, Kaba Rössler e Nadine Schneider, Barbara Schmid-Federer, Cornelio Sommaruga
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... Introduzione Jean-Henry Dunant (1828-1910) nasce in una ricca famiglia di Ginevra di fede protestante, ma con connotazioni pietiste. A scuola non manifesta particolari attitudini e viene addirittura espulso dal Collegio Calvino per scarso rendimento. In parallelo, però, svolge un’intensa attività filantropica, prima di tentare un’av- ventura imprenditoriale in Algeria, secondo le istanze della sua fede religiosa che fa del successo su questa terra la pre-destinazione per l’ascesa in Paradiso. Avendo bisogno di incontrare l’entourage di Napoleone III, impegnato nella Cam- pagna d’Italia, si reca in Pianura Padana dove il gioco del destino lo fa giungere a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, la sera del 24 giugno 1859 e cioè lo stesso giorno della sanguinosissima battaglia (oltre 20'000 morti) di Solferino e San Martino, combattuta e vinta da Francesi e Italiani contro l’eser- cito austriaco. Ciò che appare ai suoi occhi lo sconvolge fin da subito con feriti ammassati in ogni luogo e grida di dolore ovunque. E questa visione la ritroverà e gli si imprimerà nella mente in modo indelebile e profondo. Ritornato nella sua Ginevra, egli avrà la genialità di trasformare in un libro (Un Souvenir de Solférino) questa solidarietà concreta e senza confini espressa dal cattolicesimo sociale lombardo e di renderla un’istanza universale e laica, con il «tutti fratelli» (amici e nemici) messo in bocca alle donne castiglionesi. A Ginevra, l’idea di un’associazione che si fonda su questi valori prende corpo, ma Dunant viene poco dopo dichiarato fallito e, data la cultura rigorosa del tempo e del luogo, egli di fatto viene sepolto da vivo. L’idea della Croce Rossa internazionale gli viene tolta dalle mani e Dunant vaga disperatamente per l’Europa, andando anche a dormire sotto i ponti della Senna. Il Comitato internazionale della Croce Rossa non si ricorderà mai di lui, ma nel 1901 egli riceverà il Premio Nobel per la pace (condiviso con il politico ed economista Frédéric Passy) all’unanimità. Dunant fu un pacifista convinto. Ebbe orrore della guerra e predicò e attuò il principio secondo cui, anche nei momenti più tragici e conflittuali della vita, il «tutti fratelli» mantiene il suo intrinseco senso umanitario. Oggi, dopo tante tremende prove, la Croce Rossa è presente in tutto il mondo e assolve al suo dovere di carità verso tutti sia in tempo di guerra (come accade tuttora), sia in tempo di pace (protezione civile). E la stella di Dunant non può che brillare nel cielo, anche se nuvoloso, che illumina questi insostituibili, unici e ammirabili interventi umanitari. Chi altri ha avuto successo in un’impresa del genere? Chi altri è all’origine di un’associazione che è riuscita a penetrare trasversalmente in tutte le fedi e religioni del mondo? Chi altri ha in ogni luogo e tempo unito, oltre ogni altra divisione? Chi altri, detto sinteticamente, come il genio creatore di Jean-Henry Dunant? Costantino Cipolla Sociologo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna A pagina I: Ritratto di un anziano Henry Dunant. Heiden, 1895 ca. A sinistra: Busto in bronzo collocato in Place de Neuve a Ginevra. III
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... Chi è Henry Dunant? di Roger Durand* A sinistra: In una foto d’epoca. Ginevra, 1863. In questa pagina: Henry Dunant soccorre uno dei tanti feriti della battaglia di Solferino, illustrazione, XIX secolo.
Henry Dunant ..................................................................................................................................................................................................................... Henry Dunant nasce a Ginevra l’8 maggio La Seconda guerra d’indipendenza italiana è 1828. Suo padre Jean-Jacques è un commer- appena scoppiata con promettenti successi ciante, sua madre Anne-Antoinette, nata degli alleati franco-sardi, tra cui una prima Colladon, proviene da una famiglia di origine vittoria sull’esercito austriaco a Magenta. ugonotta. Al primogenito Henry1 si affianche- Napoleone III conduce personalmente le ranno via via i fratelli Anna, Daniel, Marie e operazioni militari che raggiungeranno il Pierre-Louis. punto culminante nella battaglia di Solferino, Tra madre e zie, il giovane cresce in un am- il 24 giugno 1859. Ricordiamo a questo pun- biente molto religioso, quello della Società to che Henry Dunant intende strappare i evangelica di Ginevra, da cui trarrà tutti gli suoi progetti imprenditoriali dalle grinfie elementi fondanti per nutrire una fede profon- della macchina amministrativa rivolgendo- da che lo accompagnerà per tutta la vita. si all’imperatore stesso; così lascia l’Algeria Appena raggiunta l’età adulta, Dunant fon- recandosi in Italia in piena guerra. da a Ginevra l’Union chrétienne de jeunes gens Il 25 giugno, in un borgo situato a pochi chi- (Unione cristiana dei giovani) che riunisce lometri dai combattimenti, Castiglione delle giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni Stiviere, il ginevrino si trova per caso ad come lui, desiderosi di condividere la loro fede assistere alle conseguenze immediate della evangelica in una vita comunitaria assai nuova battaglia di Solferino: la miserabile sorte dei per l’epoca. Forte di una fede e di una penna soldati feriti in combattimento e ammassati molto convincenti, tesse una vera e propria senza cure nelle chiese, tra cui la Chiesa rete con unioni e associazioni simili di tutta Maggiore del villaggio. Sconcertato dal fatto Europa, rivolgendosi anche a fratelli nella che vengano curati solo i feriti dell’esercito fede in Libano, in Algeria e perfino negli Stati vittorioso, al grido «tutti fratelli!» si affianca Uniti. Non stupisce quindi che rivesta un ruo- alle brave donne del posto che si prodigano lo importante nella costituzione dell’Alleanza come lui affinché non si faccia più differenza universale delle unioni cristiane dei giovani, tra i sofferenti. Questi gesti umanitari di nota anche come Young Men’s Christian Asso- un uomo d’affari preludono a un futuro ciation (YMCA), nel 1855 a Parigi, in occasione tanto prossimo quanto innovativo. dell’Esposizione Universale. Parallelamente Tra il 1859 e il 1862, Dunant, presidente della al suo impegno spirituale, Henry svolge un Société anonyme des Moulins de Mons-Djémila, apprendistato presso la banca dei signori si sforza dunque di ottenere concessioni Lullin e Sautter de Beauregard, molto attiva in Algeria, senza troppo successo. Ma non nella colonizzazione dell’Algeria con agricolto- riesce a cancellare dagli occhi e dalle orec- ri europei, secondo il progetto promosso dalla chie i ricordi traumatici di quei giorni dal Francia di Napoleone III. 25 al 27 giugno 1859. L’unica maniera di ela- Siamo nella primavera del 1859, nel bel borarli è scriverne. Nasce così Un ricordo mezzo della guerra tra Piemonte e Francia da di Solferino, che viene pubblicato a fine un lato e l’Impero austriaco, all’epoca padrone ottobre o inizio novembre 1862. Nel testo del Lombardo-Veneto, dall’altro. Dunant descrive la battaglia con dovizia di particolari. Sono le ultime pagine del libro, già 1 Il suo atto di nascita riporta «Jean-Henri molto innovativo nella descrizione degli orrori Dunant», nome che non userà quasi mai, tran- della guerra, a fare di Un ricordo di Solferino ne che sul suo testamento. Le firme che utilizza la mitica opera costitutiva del movimento di più sono “Henri” o “H”. Per il suo libro “fe- umanitario. Stampato a spese dell’autore ticcio”, Un ricordo di Solferino, scrive “J. Henry dall’editore e tipografo Jules-Guillaume Fick, Dunant”, ma raramente firma così. A volte Un ricordo di Solferino riscuote successo in anglicizza il proprio nome in “Henry”. Questa tutta Europa. disomogeneità lascia un po’ incerti e complica Il 9 febbraio 1863, sotto la guida del suo pre- le cose, specie quando nella medesima pub- sidente Gustave Moynier, la Société genevoise blicazione ci si trova di fronte a due grafie d’utilité publique (Società ginevrina di pub- diverse... Ma poiché le Società nazionali della blica utilità) forma una commissione che si Croce Rossa hanno scelto “Henry”, anche noi ci costituirà poi, fin dalla sua prima seduta, atteniamo a questa variante – malgrado fosse come Comité international de secours aux quella meno usata dal diretto interessato! blessés (Comitato internazionale di soccorso VI
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... ai feriti): a comporlo sono il generale Guil- Nonostante tutto, per dieci anni, cerca di ripa- laume-Henri Dufour in veste di presidente, gare i suoi debiti e di riconquistare la sua po- i medici Louis Appia e Théodore Maunoir, il sizione sulla scena internazionale. Si rifugia a giurista Gustave Moynier e Henry Dunant in Parigi, dove il suo prestigio è rimasto intatto, qualità di segretario. Questo “Comitato dei e collabora con i promotori di una Biblioteca cinque” si mette subito alacremente al lavoro, internazionale universale che intende riunire svolgendo un’intensa attività di promozione i capolavori delle letterature del mondo per attraverso articoli sulla stampa, raccogliendo renderli accessibili a tutta la popolazione. un’ampia documentazione su iniziative prece- Benché approvato dal Ministero dell’istru- denti in materia di organizzazioni di soccorso zione pubblica, questo progetto precursore e accordi tra belligeranti a favore dei feriti e, dell’UNESCO non vedrà però mai la luce, soprattutto, puntando su un congresso inter- travolto dalla caduta del Secondo Impero. Du- nazionale di beneficenza previsto a settembre rante la guerra franco-tedesca del 1870-1871, a Berlino per far conoscere il suo progetto di Dunant immagina la commercializzazione di costituzione di Società di soccorso ai milita- un bendaggio emostatico, senza successo. ri feriti nelle campagne belliche. Purtroppo, A parte qualche sprazzo di luce, insomma, questo onorevole consesso non avrà luogo. dal 1867 in poi Henry Dunant attraversa un I cinque cofondatori del Movimento umani- periodo buio. Fino al 1892, quando si stabili- tario – a questo punto va sottolineato – sono sce definitivamente a Heiden, nell’Appenzello personalità forti, animate da convinzioni in- Esterno. Vive da pensionante nel locale ospe- time, a volte inebriate da una notorietà este- dale distrettuale, dove dà prova di notevoli sa a livello continentale, obbedienti a nobili capacità di resilienza. Innanzitutto ripristina i ma spesso incompatibili ambizioni. Certo, la legami con diverse società della Croce Rossa. firma della Convenzione di Ginevra per il mi- Allo stesso tempo, immagina una Croce Verde glioramento della sorte dei feriti nelle campa- che protegga le donne e i bambini come fa la gne militari, il 22 agosto 1864, segna la con- Croce Rossa con i militari feriti. Ma ben presto clusione di 22 mesi di impegno massacrante, perviene alla conclusione che la lotta decisiva premiato con un glorioso successo. Ma se si gioca contro il militarismo, l’imperialismo questo è gratificante per il «vincitore» (in- e la corsa agli armamenti. Convinto delle vir- ternamente Gustave Moynier diventa il tù dell’arbitrato internazionale, diventa così presidente iconico del Comitato internazio- un appassionato sostenitore del pacifismo, nale), non è così né per il precursore (Louis tra l’altro al fianco della scrittrice austriaca Appia è il primo ad aver messo in evidenza Bertha von Suttner. Grazie alle reti di sim- la sorte dei militari feriti) né per il fondatore patizzanti che riesce a tessere, ottiene final- (Henry Dunant, con Un ricordo di Solferino mente la consacrazione tanto desiderata: il e la sua convinzione che bisogna puntare primo Premio Nobel per la pace della storia, tutto sulla neutralizzazione del personale che viene conferito il 10 dicembre 1901 a lui e sanitario). E così, d’ora in poi, il primo si al pacifista Frédéric Passy. Muore a Heiden il impegnerà piuttosto nella medicina sociale 30 ottobre 1910. e nell’approccio «urgentista» del «gesto che salva»; il secondo, invece, cercherà di salva- *Roger Durand re i propri affari finanziari e il proprio status Storico dell’umanitarismo e della pace sociale, salvo poi fallire e trovare una nuova Presidente della Società “Henry Dunant” vocazione, anch’essa planetaria. In effetti, durante i cinque anni successivi, Dunant fa di tutto per mantenere l’incredibile livello di celebrità raggiunto grazie alla Croce Rossa internazionale. Ma è tutto inutile. I suoi affari in Algeria finiscono in un disa- stro: nel 1867, va in fallimento e deve fuggire da Ginevra. Perde così il suo onore, il suo patrimonio, i suoi amici, il suo posto nella Croce Rossa internazionale. E probabilmen- te anche l’autostima. VII
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... «Il turista di Solferino»: neutralità e volontariato come principio di un impegno internazionale di Gilles Pécout* A sinistra: Interno della torre di San Martino della Battaglia dedicata a Vittorio Emanuele II e affrescata con scene della battaglia di Solferino. In questa pagina: Etichetta riportata sul manoscritto di Henry Dunant conservato nella sala Lullin della Biblioteca pubblica di Ginevra.
Henry Dunant ..................................................................................................................................................................................................................... Agli occhi dei testimoni della grande bat- Notice sur la Régence de Tunis 3 , densa e taglia di Solferino che il 24 giugno 1859, ben informata monografia del 1858 che in pieno Risorgimento, oppone gli allea- gli vale una certa notorietà nei circoli ti francesi dei piemontesi agli Austriaci, geografici e negli ambienti accademici ed Henry Dunant passa inosservato. Il cit- economici coloniali, Dunant con il Ricordo tadino ginevrino, che più volte si definisce cambia genere letterario passando a quel- «semplice torista, interamente estraneo a lo della testimonianza edificante. questa grande lotta» 1, non compare in nes- Il risultato immediato è un’opera al tem- suno dei tanti racconti a caldo sullo scon- po stesso vivace e commovente che dà tro, né dei suoi protagonisti né dei primi inizio al grande progetto umanitario della osservatori dei giorni successivi. Croce Rossa. Eppure quest’imprenditore, che solo nell’a- prile del 1859 aveva acquisito la cittadinan- Una battaglia za francese sperando di trarne vantaggio Tutto ha inizio durante la Seconda guer- per i suoi affari, è proprio lì, a Solferino: è ra d’indipendenza italiana. Il piccolo ma venuto in Lombardia per cercare di incon- potente Stato del Piemonte-Sardegna, trare l’imperatore dei Francesi, Napoleone sotto il regno di re Vittorio Emanuele II III, da cui vorrebbe ottenere una conces- di Savoia, è governato dal liberale mode- sione per ingrandire la sua azienda, la rato Cavour il cui obiettivo è di realizzare Société financière et industrielle des moulins l’unità territoriale dell’Italia a partire da de Mons-Djémila, situata nella regione di Torino. A tal fine è necessario che l’Italia Costantina, nell’Algeria francese. Ma a Solferino il suo destino cessa ben presto di essere quello di un uomo d’affari. Un libro La pubblicazione a Ginevra, nel novem- bre del 1862, di un libriccino intitolato Un Telemaco Signorini, ricordo di Solferino ha l’effetto di un tuono. L’artiglieria toscana a Montechiaro salutata Dapprima destinato a una cerchia ri- dai Francesi feriti a stretta di amici, il testo viene venduto Solferino, 1859, matita nera su carta. e ristampato tre volte in francese in un Collezione privata. anno, prima di essere tradotto in tedesco, A destra: inglese, olandese e «benanco nell’idioma La morte del svedese, nello spagnuolo e nell’arabo», colonnello de Malleville durante la come ricorda il traduttore italiano quan- battaglia di Solferino. do finalmente, nel novembre del 1863, vie- Illustrazione tratta da “Le Petit Journal”, ne pubblicato anche nella lingua degli abi- Parigi, 1891. tanti di Solferino2 . Già autore del volume X
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... sia indipendente e sovrana e che quindi gli L’altra lotta per l’Umanità Austriaci lascino la Lombardia e il Veneto, Nel 1864 vengono pubblicati a Ginevra due annessi e governati da Vienna. È questa la libri importanti, veri e propri epiloghi del posta in gioco della guerra che inizia nell’a- Ricordo di Solferino, entrambi legati alla prile del 1859 e che, nonostante l’armistizio conferenza che ha dato i natali alla Croce di Villafranca – concluso anche e proprio a Rossa: un grosso volume che rende conto causa delle reazioni provocate dalla «car- dell’operato del Comitato internaziona- neficina di Solferino» –, sfocerà nella ces- le della Croce Rossa (organizzatore della sione della Lombardia al Piemonte e nella conferenza) e un opuscolo di Dunant che proclamazione del Regno d’Italia nel marzo riassume il lavoro svolto nell’ambito del- del 1861, mentre il Veneto verrà annesso la stessa5. Cinque anni dopo il disastro di all’Italia unificata soltanto nel 1866. Solferino si è dunque riusciti, grazie a Dunant, a trovare una soluzione duratura Dunant inizia il suo racconto ricordando per la questione dell’assistenza ai feriti? l’avanzata vittoriosa dei Francesi nella pri- mavera del 1859: Senza evocare tutta la storia istituzionale della Croce Rossa, possiamo però ricor- «La sanguinosa vittoria di Magenta darne le tappe iniziali, nelle quali Dunant aveva aperto all’armata francese la svolge un ruolo preminente. In primo luo- città di Milano e portato l’entusiasmo go, la tappa ginevrina con la presentazione degli Italiani al suo più alto parossismo; delle idee scaturite da Solferino alla Socie- Pavia, Lodi, Cremona avevano veduto tà ginevrina di pubblica utilità presieduta apparire dei liberatori ed accoglievanli da Gustave Moynier e il primo progetto di con trasporto»4 . creazione di un corpo di infermieri volon- tari presentato nel febbraio del 1863 dal Dal 14 maggio, Napoleone III in persona Comitato dei cinque composto dagli stessi prende il comando delle truppe alleate, imi- Dunant e Moynier oltre ai dottori Maunoir tato un mese dopo dall’imperatore austria- e Appia e al generale Dufour. Segue quin- co Francesco Giuseppe. Dunant sa perfet- di la seconda tappa: quella internazionale, tamente che l’imperatore dei Francesi è sul in forma privata e associativa. Si deci- posto, così come il maresciallo Mac Mahon de di portare il citato progetto all’ordine che ha conosciuto in Algeria e che andrà a del giorno di un congresso di beneficenza salutare il 28 giugno a Cavriana. previsto a Berlino nel settembre del 1863; L’autore dedica una parte del suo libro al sennonché, non avendo potuto esprimersi racconto di una giornata di battaglia: 12-15 a Berlino, il Comitato dei cinque convoca ore di duro combattimento il 24 giugno, che una conferenza internazionale a Ginevra non ha vissuto direttamente. Le sue pagi- nell’ottobre del 1863 che, alla presenza di ne fanno quindi capo sia alle testimonianze poco meno di una quarantina di rappresen- orali dei combattenti e della popolazione ci- tanti di associazioni e governi, ufficializza vile nei giorni successivi, sia alla lettura dei l’istituzione di Comitati di soccorso ai feri- primi resoconti della battaglia pubblicati. ti. L’istituzionalizzazione del Comitato e la definizione precisa delle sue mansioni e Il bilancio umano è pesante: al termine competenze avverranno infine nel 1864. dei combattimenti rimangono sul campo A questo punto, viene istituito un Comitato oltre 40'000 soldati tra morti e feriti di internazionale con Dufour in veste di presi- entrambe le parti, il che fa di Solferino il dente onorario e Dunant quale segretario. più terribile scontro europeo dopo quello Spetta a quest’ultimo il compito di far fir- di Lipsia nel 1813. Il paragone è emblema- mare, nell’agosto del 1864, la Convenzione tico perché pone allo stesso livello di or- di Ginevra che ufficializza la nascita delle rore due battaglie considerate come due prime Società nazionali della Croce Ros- vittorie dei popoli e delle nazioni, segno sa in Belgio, Francia, Danimarca, Spagna, che bisogna sempre guardare al lato uma- Oldenburg, Prussia e Württemberg a cui no di una guerra, anche se può risultare si affiancano ben presto quelle dell’Italia, legittima sul piano politico. della Sassonia e della Svezia. Nello stesso XI
Henry Dunant ..................................................................................................................................................................................................................... anno un nuovo conflitto europeo, la guer- alcuni Stati di circoscrivere gli eventi belli- ra “dei Ducati”, oppone la Prussia e l’Au- ci e di preservare gli interessi della pace. In stria alla Danimarca per il possesso dello questo senso, se durante la Seconda guerra Schleswig, mentre già si stagliano all’oriz- d’indipendenza italiana si rispetta la neu- zonte le guerre austro-prussiana e austro- tralità della Svizzera, ci si può aspettare italiana del 1866 – le prime prove del fuoco che anche i mercenari svizzeri arruolati per la Convenzione di Ginevra. nell’esercito pontificio in Umbria cessino di combattere. Nel frattempo, un contesto intellettuale, Per Dunant, i tempi sono maturi per pas- sociale e politico favorevole ha portato Du- sare dalla neutralità degli Stati alla neutra- nant a focalizzarsi sui due concetti chiave lizzazione dei combattenti. Propone infatti di volontariato e neutralità. la neutralizzazione, in tempo di guerra, non Facendo appello a volontari per il soccor- solo dei feriti, ma anche del personale in- so ai feriti si può certo rimediare alla ca- fermieristico e medico che li cura. E non è renza di personale ospedaliero e infermie- l’unico a proporla. Contemporaneamente, e ristico in tempo di guerra. Ma non solo. senza che Dunant abbia avuto alcun contat- Ricorrere al volontariato significa anche to diretto con lui, un chirurgo napoletano sottolineare che il XIX secolo progressista ben introdotto in Francia persegue lo stes- è il secolo dei volontari. Come i volontari so obiettivo: il dottor Ferdinando Palascia- politici che diventano volontari armati ir- no, vicepresidente del congresso medico di regolari o arruolati negli eserciti regolari Lione, nell’agosto del 1861 pubblica nella per difendere la propria patria. O come i “Gazette médicale de Lyon” uno studio sul- volontari sociali, legati alle Società di mu- la neutralità dei feriti in tempo di guerra, tuo soccorso nate con la Primavera dei che completa con la rivendicazione di una popoli del 1848 o ad associazioni religiose neutralizzazione temporanea del personale o confessionali, specie protestanti, espres- sanitario6. sione del movimento evangelico a cui ap- partiene Dunant. Non c’è comunque da stupirsi che l’idea di affiancare infermieri volontari ai servizi medico-sanitari milita- ri abbia potuto inizialmente turbare certe autorità militari e politiche che temono l’incompetenza, ma anche la concorrenza con l’amministrazione per l’assegnazione degli incarichi e persino lo spirito sovver- sivo talvolta legato al volontariato. E la questione si complica ulteriormente quan- do si suppone che questi volontari siano... neutrali. La questione della neutralità è al centro di una riflessione politica e giuridica inter- nazionale che non poteva non influenzare anche Henry Dunant. Per il giurista e po- litico zurighese Johann Caspar Bluntschli che – usando una formula tra le più strin- genti – parla di una delle conquiste più utili del diritto internazionale moderno, I fondatori della la neutralità è definita come il fatto di non Croce Rossa partecipare alla guerra iniziata tra terzi e internazionale e il Comitato di mantenere la pace nel proprio territo- internazionale della rio. L’idea è chiara e sarà completata nel Croce Rossa in un manifesto d’epoca. corso degli anni Sessanta dell’Ottocento: in Ginevra, 1914. tempo di guerra la neutralità consente ad XII
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... Esumazione delle Nonostante le divergenze all’interno del ossa dei soldati morti sul campo della Comitato, Dunant riesce a imporre nel 1864 battaglia di Solferino, non solo la neutralità delle ambulanze e del a fianco della chiesa di San personale sanitario in tempo di guerra, ma Pietro in Vincoli. anche quella dei civili che assistono i feriti Illustrazione tratta da “L’Illustration, (articolo 5 della Convenzione di Ginevra). Journal Universel”, Si spingerà poi anche oltre, proponendo 2 aprile 1870. Biblioteca alcuni anni dopo la neutralizzazione dei Ambrosiana, Milano. prigionieri di guerra validi, facendo leva in particolare sul ruolo in questo senso po- sitivo del Comitato austriaco della Croce Rossa presieduto dal principe Colloredo- Mansfeld durante la guerra del 1866. In effetti, si poneva un problema: i feriti sono considerati neutrali, ma i prigionieri sani? Note Ebbene, spetta ormai ai Comitati della Cro- 1 Henry Dunant, Un Souvenir de Solférino, ce Rossa il compito non solo di «assicura- Genève, 1862, réédition Genève, CICR, 1990, p. 5. re che si provveda a tutte le necessità dei Cit. dalla traduzione italiana: Enrico Dunant, prigionieri in cattività [fino al] loro rimpa- Un ricordo di Solferino. Con un’Appendice sulla trio», ma anche di far sì che il prigioniero formazione permanente di Istituzioni internazio- abbia una buona opinione del Paese in cui nali pel servizio sanitario degli eserciti in tempo di è detenuto «ispirandogli una reale simpatia guerra, versione italiana di Luigi Zanetti, Milano, per il popolo che ha combattuto»7. Tipografia Guglielmini, 1863, edita sotto forma Dall’assistenza ai feriti come intervento di e-book su www.liberliber.it, p. 13. umanitario alla simpatia e all’amicizia tra 2 Enrico Dunant, Un ricordo di Solferino..., i popoli come armi di prevenzione: ecco il op. cit. cammino percorso dal 1859 da colui che è 3 Henry Dunant, Notice sur la Régence de Tunis, stato molto più di un «semplice torista» a Fick, Genève, 1858. Solferino. Un percorso che, dopo non poche 4 Enrico Dunant, Un ricordo di Solferino..., difficoltà e divergenze con gli altri promo- op. cit., p. 10. tori della Croce Rossa, culminerà oltre qua- 5 Secours aux blessés. Communication du co- rant’anni più tardi con il conferimento del mité international faisant suite au compte rendu primo Premio Nobel per la pace nel 1901. de la Conférence internationale de Genève, Fick, Genève, 1864 (218 pagine), e Henry Dunant, La *Gilles Pécout charité sur les champs de bataille, suites du Souve- Ambasciatore di Francia in Austria. nir de Solférino et résultats de la conférence inter- Storico, professore ordinario di Storia nationale de Genève, Société d’utilité publique, contemporanea all’Ecole normale Genève, 1864 (34 pagine). supérieure (Scuola normale superiore) 6 Ferdinando Palasciano, De la neutralisation di Parigi e titolare della cattedra di Storia des blessés en temps de guerre et de ses conséquences dell’Europa mediterranea nell’Ottocento thérapeutiques, Vingtrinier, Lyon, 1864. (EPHE-Sorbona). È stato professore 7 Henry Dunant, Les Prisonniers de guerre. Rap- associato all’Università di Ginevra port présenté aux conférences internationales des negli anni 2003-2004 e 2008. Sociétés de secours aux blessés militaires des armées de terre et de mer, Dupont, Paris, 1867, p .12, trad. it.: cb service. XIII
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... Il cammino verso l’umanitarismo globale: la tappa algerina di Roger Durand* A sinistra: Frontespizio di Notice sur la Régence de Tunis, J.G. Fick, Genève, 1858. In questa pagina: Arco di trionfo romano a Djémila, Algeria, incisione tratta da “L’album, giornale letterario e di belle arti”, 20 maggio 1843, anno decimo. Biblioteca Ambrosiana, Milano.
Henry Dunant ..................................................................................................................................................................................................................... Per comprendere bene il periodo di vita a punto di perforatrici ad aria compressa imprenditoriale di Henry Dunant, è impor- che facilitano lo scavo di gallerie. tante situarlo nel suo contesto familiare e Nulla di più naturale, dunque, per Henry religioso. che seguire le orme della sua stirpe negli Suo padre Jean-Jacques (1789-1875), com- affari e nel commercio. A partire dal 1848, merciante, dedica la sua vita agli affari, probabilmente, svolge un apprendistato soprattutto a Marsiglia, dove risiederà per presso la banca dei signori Lullin e Sautter vent’anni, ma anche a Parigi, a Londra, alla de Beauregard, principali azionisti della Martinica e ovunque lo portino i suoi tanti Compagnie genevoise des colonies suisses de viaggi per comprare di tutto e di più: gra- Sétif (Compagnia ginevrina delle colonie no, stoccafisso, mandorle, arance, olio d’o- svizzere a Sétif). Impiegato già esperto, nel liva, zafferano e via dicendo. Un giramondo 1853 (ha 25 anni), viene inviato nell’Algeria che però a un certo punto sarà richiamato nordorientale per sostituire un contabile. a Ginevra dalle sorelle affinché crei una Si imbarca a Marsiglia per Philippeville famiglia per assicurare la continuità del (oggi Skikda) il 1° settembre e farà ritor- proprio cognome. Tuttavia, preso com’è no a Ginevra il 28 ottobre. Durante la sua dal suo lavoro, sarà quasi del tutto assente permanenza effettua pagamenti urgenti, sia come marito sia come padre, riuscendo ordina la legna da ardere in previsione però a “costruire” un ragguardevole patri- dell’inverno (in questa zona di altipiani nel monio, che si scoprirà alla sua morte nel Nordest algerino può infatti anche nevica- 1875. Partiamo da questo sorprendente re), fa costruire orti e giardini per i coloni fatto per mettere in evidenza due cause appena arrivati dal continente. Alla fine, i dell’impegno economico del futuro filan- suoi principali sono soddisfatti del lavoro tropo. Innanzitutto, Jean-Jacques sembra svolto sul campo in questi due mesi e gli essere più incline ad accumulare ricchezze concedono anche una gratifica. di nascosto che a fornire mezzi di sussi- Al suo ritorno in Svizzera, Henry si di- stenza dignitosi ai suoi cari, come dimo- stingue in un ruolo ancora più consono strano le lamentele della moglie che accusa alle sue qualità. La Compagnie genevoise la mancanza di denaro per la casa e i figli. ha ottenuto in concessione un terreno di Segnato da queste sofferenze della madre, 20'000 ettari, a condizione di realizzarvi il figlio maggiore cerca di affermarsi nella insediamenti con abitanti europei. Tutta- vita per poterle alleviare, salvo però sen- via, il reclutamento di nuovi volontari in- tirsi (troppo) presto ingabbiato nel ruolo di contra serie difficoltà. Al brillante segre- capofamiglia (e perpetuatore del nome) a tario internazionale dell’Union chrétienne seguito dell’inadempienza paterna. Di qui de jeunes gens de Genève viene così affidato la sua fame di successo. il compito di setacciare le campagne gi- Continuando a parlare delle influenze eser- nevrine e vodesi alla ricerca di contadini citate sul giovane Henry da varie perso- capaci e disposti a trasferirsi in Algeria, nalità della famiglia, rammentiamo che il anche per – diciamolo pure – “liberare” al- nonno, Bernard Dunant (1746-1822), ha co- cuni comuni dai loro poveri… nosciuto il carcere: era infatti stato rinchiu- Ricordiamo a questo punto che Dunant, so per debiti nella prigione del vescovado, devoto discepolo del Risveglio, ha appena dove il giovane Jean-Jacques e suo fratel- fondato a Ginevra l’Unione cristiana dei lo David (1784-1872) andavano a trovarlo; giovani tra i cui scopi principali spicca la nella famiglia si conservava certamente il missione, ad esempio la diffusione del Cri- crudele ricordo di quell’onta. Ricordiamo stianesimo riformato. L’impegno coloniale inoltre che lo zio paterno di Henry, David di Henry Dunant è dunque anche motivato Dunant, è anch’egli un imprenditore sfortu- da scopi evangelici che alimentano ulte- nato, in quanto fallirà come libraio-editore. riormente lo zelo del nostro missionario Concludiamo su una nota più confortante laico. con lo zio materno Jean-Daniel Colladon Anche durante il suo secondo soggiorno in (1802-1893), fisico di fama europea sia nel- Algeria, da giugno a metà settembre 1854, la ricerca scientifica sia nelle applicazioni Dunant gode della stima incondizionata industriali. È noto soprattutto per la messa dei suoi datori di lavoro. XVI
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... Il solerte impiegato, tuttavia, decide di pun- potente, è però necessaria una grande quan- tare sulla propria indipendenza, dopo aver tità di grano. Ecco perché Dunant richiede negoziato un accordo con i suoi principali: un’ulteriore concessione di 200 ettari di ter- assumerà determinati incarichi fino al mo- reni seminativi. Ma l’amministrazione impe- mento in cui sarà nominato il suo sostituto; riale rifiuta. in cambio, gli vengono rimborsate le spese Per dare più peso alla sua iniziativa, Dunant di viaggio. Da quest’estate del 1854, Dunant crea così la Société anonyme des Moulins de vola quindi con le proprie ali. Mons-Jémila, autorizzata dal Consiglio di Sfruttando la propria libertà d’azione, inizia Stato di Ginevra l’8 gennaio 1858. Per raf- a conoscere meglio la civiltà arabo-musul- forzare la sua posizione, porta il capitale mana, cercando al contempo di evangelizza- della società a un milione di franchi, una re la popolazione locale. Soprattutto, viaggia somma considerevole per l’epoca. Si assi- per la regione alla ricerca di un luogo in cui cura referenze e raccomandazioni di peso, fondare una propria impresa coloniale. tra cui quella del generale Guillaume-Henri Il 1° marzo 1855 riparte per l’Algeria, questa Dufour, comandante in capo dell’esercito volta accompagnato dal fratello Daniel. Ben svizzero durante la guerra del Sonderbund presto ottiene una prima concessione: sette nel 1847 e mentore dell’imperatore Napole- ettari e settanta acri di terreno con tanto one III. Fa stampare un memorandum sulla di cascata nell’uadi Deheb, nei pressi delle Société financière et industrielle des Moulins rovine romane di Mons, a 17 km da Djémila. de Mons-Djémila en Algérie. Ma malgrado L’appezzamento non è lontano da Sétif, nei tutto ciò, l’amministrazione imperiale non cui dintorni i Romani coltivavano vasti cam- ci sente. Il discepolo del Risveglio decide pi di grano. Fin dall’inizio persegue obiettivi così di sottoporre il suo progetto a Napo- ambiziosi: intende costruire un grande mu- leone III in persona. Come sappiamo, nel lino idraulico per macinare il grano, in pie- giugno del 1859 questo colloquio non avrà tra da taglio, con pianali in legno massiccio luogo perché l’imperatore è in guerra in che deve far venire da fuori, proprio come Italia, e la battaglia di Solferino e l’espe- il meccanismo capace di azionare quattro rienza nella Chiesa Maggiore di Castiglio- paia di mole che ordina in Inghilterra; all’in- ne delle Stiviere trasformeranno l’uomo vestimento in questa struttura industriale si d’affari in apostolo della carità, militante aggiunge la costruzione di una strada. Per instancabile al servizio dei soldati feriti in rendere redditizio un mulino per farine così combattimento. Antica carta geografica dell’Algeria e dei dintorni di Algeri, pubblicata da Gustave Barba. Parigi, 1852. XVII
Henry Dunant ..................................................................................................................................................................................................................... Napoleone III salutato sulla Place du Gouvernement ad Algeri l’8 maggio 1865. Illustrazione tratta da “L’Illustration, Journal Universel”, 13 maggio 1865. Biblioteca Ambrosiana, Milano. Il suo impegno incondizionato per questa Un espediente insensato causerà la sua ro- nuova causa spiega probabilmente perché vina: messo alle strette, acquista una cava la Société anonyme des Moulins de Mons- di marmo a Felfela (provincia di Tlemcen) Djémila non raggiungerà mai la soglia di senza valutare prima i costi per il suo sfrut- redditività. Ma non solo: le cose peggiora- tamento. Nel 1866, tenta un’ultima giocata in no ulteriormente perché il suo presidente questo poker vendendola al Crédit Genevois, si avventura in progetti promettenti, ma istituto bancario dalla politica altamente non immediatamente redditizi, come lo speculativa, di cui è diventato amministra- sfruttamento, assai costoso, di querce da tore. Riceve un anticipo di 200'000 franchi sughero o di miniere di piombo argen- che usa immediatamente per estinguere il tifero. La cronica mancanza di liquidità suo debito con il Crédit Lyonnais. Ma pro- paralizza gli investimenti, ragion per cui mette ai suoi nuovi soci di rivendere la cava Dunant si impegna in operazioni peri- a un investitore francese, con un buon mar- colose per poter distribuire i dividendi gine. Purtroppo, quest’ultimo esiste solo promessi ai suoi azionisti, ricorrendo a sulla carta… del documento informativo in palliativi “mortali” quali l’attingere al ca- cui Dunant presenta come reale una socie- pitale societario già abbondantemente tà immaginaria. Ed è il definitivo patatrac. rosicchiato, la sopravvalutazione degli Il 25 febbraio 1867, il Crédit Genevois va in attivi di bilancio e persino la creazione di fallimento e i liquidatori scoprono ben pre- nuove imprese e finanche la speculazione sto la frode. Nella speranza di evitare l’on- sui prezzi del grano o del bestiame. Ispi- ta di un processo, la famiglia Dunant cede randosi alla sua spedizione a Castiglione tutti i suoi beni in Algeria agli azionisti. delle Stiviere sei anni prima, Dunant ot- Henry è completamente rovinato, suo fra- tiene infine udienza da Napoleone III il tello Daniel perde la maggior parte dei suoi 3 maggio 1865 ad Algeri, per chiedere averi. Il relativo accordo bonale conferma il sostegno imperiale alla creazione di una almeno che gli investimenti effettuati da società controllante algerina: senza suc- Dunant sono stati ragionevoli: i finanziatori cesso. Architetta una compagnia algerina accettano infatti di rilevarli con la speranza per procurarsi denaro fresco: senza suc- di renderli redditizi. Ma la mazzata finale cesso. Cerca di far rilevare la sua impresa arriverà il 17 agosto 1868, quando la Cour de da un concorrente affermato: senza suc- justice civile (Corte di giustizia civile, all’e- cesso. Chiede aiuto alle sue molteplici rela- poca l’istanza suprema della giustizia gine- zioni nel mondo bancario: senza successo. vrina) sentenzia che «il signor Dunant, che Nel frattempo ha accumulato un debito ha deliberatamente ingannato i suoi colle- di 300'000 franchi che il Crédit Lyonnais ghi, deve essere ritenuto responsabile di gli ha prestato per la Société anonyme des tutta la perdita causata da questo affare». Moulins de Mons-Djémila. Di conseguenza, il venditore della cava di XVIII
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... Felfela viene dichiarato responsabile del materiali per argomenti su cui riflettere e fallimento del Crédit Genevois nel suo com- perfino progetti di libri con tanto di titolo plesso e si vede gravato di tutti i risarci- come Un Déluge de Sang (Un diluvio di san- menti che ne derivano, pari alla somma gue) e Pourquoi l’Avenir sanglant (L’avvenire colossale di un milione di franchi. Inoltre sanguinoso) in cui denuncia il militarismo, subisce l’infamia di apparire come l’unica l’imperialismo, la corsa sfrenata delle gran- persona coinvolta nella faccenda ad aver di potenze verso il cataclisma. mentito. La sentenza è inappellabile. Viene Lui, l’ex presidente della Société anonyme pubblicata in prima pagina nel “Journal de des Moulins de Mons-Djémila, si rende con- Genève” e riprodotta nel “Journal des tri- to dei misfatti compiuti dall’imperialismo bunaux vaudois”, all’epoca entrambe pub- dell’emisfero settentrionale (gli Stati Uniti blicazioni di alto prestigio, diffuse e seguite e la Russia zarista non hanno nulla da “in- in tutti gli ambienti economici e non solo. vidiare”, sotto questo aspetto, alle nazioni Prima conseguenza: già nella primavera del colonizzatrici europee). 1867, il fallito si rifugia a Parigi, dove il suo Quanta strada ha fatto e quale evoluzione buon nome e l’onore sono ancora intatti e ha compiuto il colono spinto dalla missio- dove si adopererà, invano, per raccogliere il ne dell’evangelizzazione e dal desiderio di denaro necessario a cancellare l’onta subita. ottenere una concessione di terreni a sca- Fuggito dalla sua città, il ginevrino non vi pito di tribù berbere o arabe sugli altipiani farà mai più ritorno. dell’Est algerino! Non è quindi peregrina Seconda conseguenza: la rovina. Dunant, l’idea che il fallimento delle sue ambizioni che prima viveva da gran signore, con due di successo nel mondo materiale, la sua segretarie e un domestico al seguito, cono- «traversata del deserto» durata dieci, anzi sce dapprima la precarietà, poi la povertà. venti lunghi anni, l’aver conosciuto e vissu- Terza conseguenza: l’esclusione dal Comita- to in prima persona la sorte dei diseredati to internazionale della Croce Rossa. Da que- di questa terra l’abbiano portato a lottare sta rottura scaturirà uno spietato antagoni- contro il pauperismo, contro il militarismo smo tra lui e Moynier, sebbene quest’ultimo e per la pace. Sicuramente è dovuta an- agisca in veste di presidente del Comitato e che a questo percorso la statura di grande non a titolo personale. Ognuno dei due spar- umanitarista che Henry Dunant ha acquisi- gerà sale sulle ferite per il resto della vita, to a livello globale. E l’avventura coloniale fino alla morte e anche oltre. algerina ne è stata una tappa certamente Il 1867 segna dunque una svolta nella vita di dolorosa, ma decisiva. Henry Dunant. A Parigi, poi a Bruxelles, poi a Londra, poi *Roger Durand in Germania, proverà a rifarsi una vita. Storico dell’umanitarismo e della pace Scopre la precarietà e anche la miseria, sia Presidente della Società “Henry Dunant” psichica sia materiale. Fino al 1875 perseve- ra in varie attività e iniziative. Nella dozzina di anni successivi ci sfug- ge. Parlerà sì del sostegno di pochi, anzi pochissimi amici, come i pastori Péta- vel a Neuchâtel e Ernst Rudolf Wagner a Stoccarda, il professore di liceo Rudolf Müller sempre a Stoccarda e l’enigmatica Léonie Kastner tra Parigi e Strasburgo. Ma ci appare allora come un’anima in pena, uno sradicato, un vagabondo che non sappiamo bene come passi il tempo. Qualche indizio, tuttavia, ce l’abbiamo: sono gli innumerevoli quaderni che ci ha lasciato, migliaia di pagine colme di brevi ricordi, appunti di letture, ritagli di stampa, estratti della Bibbia o di trattati teologici, XIX
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... A Heiden, “via terra e mare” di Kaba Rössler e Nadine Schneider* A sinistra: Fotografia di un pannello espositivo presente nella prima sala commemorativa dedicata a Dunant nel Museo di Heiden. Ritrae Jakob Haug, promotore del monumento dedicato a Henry Dunant, che si è occupato personalmente della sua cura e manutenzione per molti anni. In questa pagina: Heiden, 1895 ca.
Henry Dunant ..................................................................................................................................................................................................................... Nell’estate del 1887, Henry Dunant giunge feriti (dal 1875 CICR) e, in fuga dai suoi cre- nell’idilliaca cittadina di Heiden, situata a ditori, lascia Ginevra per sempre. 400 metri sopra il Lago di Costanza. Non sa che passerà qui gli ultimi anni della sua Una nota nei suoi quaderni e il passaporto vita. Ma come mai il cosmopolita ginevrino attestano che dal 1867 al 1887 viaggia per si stabilisce in questa amena località clima- mezza Europa, da Parigi a Bruxelles e Lon- tica appenzellese? dra, passando da Roma e Stoccarda. Avvia innumerevoli progetti, trovandosi costante- Vent’anni prima, all’Esposizione Univer- mente di fronte al fallimento, ma anche ri- sale di Parigi del 1867, Henry Dunant, ini- cevendo ripetutamente sostegno finanziario ziatore di quella che oggi è la più grande da varie personalità, spesso femminili. organizzazione umanitaria del mondo, è ricoperto di fama e onore. Proprio in A Stoccarda può contare su alcuni amici fi- quell’anno, però, il suo passato gli presen- dati che lo conoscono e lo ammirano fin da- ta il conto. Da giovane uomo d’affari, negli gli anni della fondazione della Croce Rossa. anni Cinquanta del XIX secolo, ha investi- È gradito ospite del pastore Ernst Rudolf to alcune decine di milioni (valore attuale) Wagner e di sua moglie, che spesso offro- nelle proprie imprese coloniali in Algeria, no gratuitamente alloggio, in un ambiente rimettendoci un patrimonio a seguito di adeguato al proprio rango, alla sua irre- speculazioni non andate a buon fine. Nel quieta anima errante. Qui nel 1877 incontra 1867 la sua banca, il Crédit Genevois, deve lo studente Rudolf Müller, suo futuro bio- dichiarare il fallimento. Un anno dopo grafo, fedele amico e sostenitore. Dunant, membro del Consiglio di ammini- Nel 1885, la signora Wagner muore e Du- strazione di questo istituto bancario, viene nant deve lasciare la casa. Due anni dopo, condannato dal tribunale del commercio di su raccomandazione dei suoi amici di Stoc- Ginevra per bancarotta fraudolenta. Anche carda, arriva a Heiden, prendendo dimora la sua famiglia e gli amici che hanno con- nella pensione Paradies. tribuito a finanziare le sue attività vengono coinvolti nello scandalo. Per Dunant, ormai Segnato dalle fatiche della vita e afflitto da prossimo ai quarant’anni, queste rovino- vari acciacchi e dolori, probabilmente rag- se disavventure finanziarie sfociano in un giunge questa località, conosciuta per esse- vero e proprio disastro sociale e personale: re un centro di cure a base di siero del latte, viene espulso dal Comitato internazionale con la panoramica ferrovia Rorschach-Hei- delle Società di soccorso per la cura dei den, un treno a cremagliera a scartamento L’unica nota manoscritta di Henry Dunant che permette di ripercorrere i suoi viaggi nel periodo più buio della sua vita. Passaporto di Henry Dunant, rilasciato dall’Ambasciata della Confederazione Svizzera in Italia l’8 dicembre 1867. XXII
Coraggio e perseveranza, la forza delle idee ..................................................................................................................................................................................................................... normale che offre un collegamento diretto dal Lago di Costanza a turisti provenienti da tutto il mondo. A Heiden trova uno stabili- mento termale, un padiglione musicale, un parco termale, un accogliente viale albera- to e un percorso didattico geologico, oltre a una ventina di alberghi e pensioni. Nel 1892, infine, si stabilisce in quella che sarà la sua ultima dimora: l’ospedale di- strettuale della cittadina, dove vive da pensionante. Qui si gode un po’ di pace e tranquillità, riflette sulla sua vita e sulle sue opere e cerca di riscattarsi da delusio- ni e traversie ristabilendo la sua fama di campione umanitario. Intrattiene una fitta corrispondenza con personalità di tutto il mondo, scrive le sue memorie e, in collabo- razione con Rudolf Müller, la storia della nascita del Movimento della Croce Rossa. la celebre rivista tedesca “Über Land und Meer” (“Via terra e mare”), molto seguita, commissiona a Georg Baumberger, redat- tore del giornale appenzellese “Appenzel- ler Nachrichten”, l’incarico di raccontare la storia del ginevrino che molti credono ormai morto. Baumberger è accompagnato Quando il suo stato di salute glielo per- dal pioniere della fotografia di San Gallo, mette, riceve visite o incontra personalità Otto Rietmann. L’articolo di Baumberger come il medico e direttore dell’ospedale e il ritratto di Dunant, che spicca al centro Hermann Altherr e sua moglie, l’alberga- della pagina, riportano il grande umanista trice francofona Emma Altherr-Simond, all’attenzione di un pubblico mondiale. oppure l’insegnante Wilhelm Sonderegger e sua moglie Susanna. Dunant coltiva viva- Due anni dopo, riceve un’ospite illustre: ci scambi di opinioni, discute sulle sue idee Marija Fëdorovna, la madre dell’ultimo zar religiose e umanitarie e riceve sostegno da russo, Nicola II, benefattrice dai molteplici varie parti. impegni, si presenta a Heiden per annun- ciare personalmente che corrisponderà Henry Dunant Nel 1890 prende atto con soddisfazione una rendita annuale al promotore della abita nell’ospedale della fondazione di una sezione della Croce Croce Rossa. Un segno di ammirazione e distrettuale come pensionante pagante Rossa a Heiden e offre il suo aiuto redigen- riconoscenza che alleggerirà non poco la dal 30 aprile 1892 done gli statuti in francese, poi tradotti da precaria situazione finanziaria di Dunant. fino alla sua morte il 30 ottobre 1910. Wilhelm Sonderegger, e disegnando anche Heiden, 1901 ca. la relativa copertina. Sempre nel 1897 vede la luce la pubblicazio- Il 1° agosto 1890 ne di Rudolf Müller Entstehungsgeschichte la Società della Croce Nel 1895 un settimanale zurighese pubbli- des Roten Kreuzes und der Genfer Konvention Rossa di Heiden nomina Dunant suo ca una breve notizia sul cofondatore della (Storia della nascita della Croce Rossa e della presidente onorario. Croce Rossa che vive a Heiden. Di lì a poco, Convenzione di Ginevra). XXIII
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