Conclusioni dei gruppi di lavoro - 2014-2015 Istruzione e formazione 2020 - europa.eu

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Conclusioni dei gruppi di lavoro - 2014-2015 Istruzione e formazione 2020 - europa.eu
Istruzione e formazione 2020

                      Conclusioni dei
                      gruppi di lavoro
                               2014-2015
Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

In Europa i sistemi di istruzione e formazione offrono ai cittadini ampie opportunità di apprendimento
in tutto l'arco della loro vita. Più di un allievo su dieci abbandona però la scuola sprovvisto di qualifiche
adeguate, meno di quattro giovani su dieci completano l'istruzione superiore e due adulti su dieci
hanno competenze limitate quando si tratta di leggere e scrivere e far di conto.
Ne deriva che c'è ancora molto da fare per far sì che i nostri sistemi di istruzione conferiscano ai
cittadini europei le competenze di cui hanno bisogno per trovare la loro collocazione nel mercato del
lavoro e nella società. La condivisione di informazioni sulle sfide comuni, sulle riforme rivelatesi efficaci
e sulle buone pratiche applicate negli Stati membri è uno strumento prezioso. I gruppi di lavoro
Istruzione e formazione 2020 sono un valido canale per questo tipo di collaborazione strategica.
Negli ultimi due anni sei gruppi di lavoro hanno scambiato buone pratiche nel campo della politica
scolastica, dell'istruzione superiore, dell'istruzione e formazione professionali, dell'apprendimento degli
adulti, delle competenze trasversali e dell'apprendimento digitale e aperto. Essi hanno coinvolto più di
400 esperti dei 28 Stati membri dell'UE, dei paesi candidati e dei paesi dello Spazio economico europeo
nonché rappresentanti delle parti sociali europee e delle associazioni a livello europeo che
rappresentano gruppi d'interesse.
Sono lieto di presentarvi le "Conclusioni" dei lavori di questi sei gruppi – uno strumentario online, tre
quadri di riferimento per le competenze e diversi manuali strategici – oltre a importanti indicazioni
programmatiche e insegnamenti tratti.
Visto che questo mese prendono il via sei nuovi gruppi di lavoro mi auguro che il presente opuscolo si
riveli utile e offra un'ispirazione per lo sviluppo di sistemi d'istruzione e di formazione qualitativamente
validi in tutta Europa. Dobbiamo continuare a portare avanti le riforme se vogliamo mantenere la
nostra prosperità e competitività e assicurare che tutti i cittadini europei possano realizzarsi appieno
nell'arco della vita.

Tibor Navracsics
Commissario europeo responsabile per l'Istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport

Febbraio 2016
Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

Indice

GRUPPO DI LAVORO "POLITICA SCOLASTICA" ................................................................. 2
GRUPPO DI LAVORO "MODERNIZZAZIONE DELL'ISTRUZIONE SUPERIORE" .......................... 4
GRUPPO DI LAVORO "ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALI" .................................. 7
GRUPPO DI LAVORO "APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI" .................................................. 11
GRUPPO DI LAVORO "COMPETENZE TRASVERSALI" ........................................................ 14
GRUPPO DI LAVORO "APPRENDIMENTO DIGITALE E ONLINE" ........................................... 17

Le conclusioni presentate in questo documento sono state elaborare dalla Commissione in
collaborazione con i membri dei gruppi di lavoro. Questi messaggi non rispecchiano
necessariamente la posizione della Commissione o quella degli Stati membri, ma intendono
sintetizzare i risultati principali dei lavori informali portati avanti in seno ai gruppi.

Per ulteriori informazioni sui risultati dei gruppi di lavoro si rinvia all'indirizzo:
http://ec.europa.eu/education/policy/strategic-framework/expert-groups_en.htm
Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

I gruppi di lavoro "Istruzione e formazione 2020" (ET 2020), cui partecipano più di 400 esperti delle
amministrazioni degli Stati membri ed altri stakeholder, sono uno dei principali elementi dello
strumentario di ET 2020. Attraverso l'apprendimento reciproco e l'identificazione di buone
pratiche essi aiutano gli Stati membri ad affrontare le principali sfide che i loro sistemi d'istruzione e
formazione si trovano innanzi e a porre in atto le priorità comuni concordate a livello europeo. Tra il
2014 e il 2015 si sono organizzati sei gruppi di lavoro ET 2020.

 Il gruppo di lavoro "Politica scolastica" ha prodotto due documenti principali:
      1. uno strumentario online per le scuole corredato di indicazioni strategiche per aiutarle ad attuare una
         strategia panscolastica onde promuovere un'istruzione inclusiva e ridurre la dispersione scolastica;
      2. una guida sulle strategie volte a migliorare la formazione iniziale degli insegnanti, intitolata Shaping
         career-long perspectives on teaching (Definizione delle prospettive per l'insegnamento lungo tutto l'arco
         della carriera) che suggerisce interventi strategici corredandoli di esempi tratti da tutta Europa.
 Il gruppo di lavoro "Modernizzazione dell'istruzione superiore", basato su attività di apprendimento inter pares
 e discussioni programmatiche a livello di DG, ha elaborato messaggi chiave volti alla realizzazione del programma
 di modernizzazione, in particolare per quanto concerne i seguenti aspetti:
      1. ristrutturazione del panorama dell'istruzione superiore
      2. finanziamento in funzione dei risultati ottenuti e accordi di rendimento
      3. il triangolo della conoscenza a livello regionale
      4. internazionalizzazione, mobilità e migranti neoarrivati
      5. miglioramento dell'occupabilità
      6. miglioramento dei livelli di completamento dell'istruzione superiore.
 Il Gruppo di lavoro "Istruzione e formazione professionali" ha sviluppato 20 principi guida rivolti in primo luogo
 ai decisori politici, alle parti sociali e agli erogatori di formazione e che delineano il modo per creare le condizioni
 più favorevoli a apprendistati ad alto rendimento e apprendimento basato sul lavoro. Questi principi guida
 riguardano le seguenti sfide strategiche:
      1. ruolo dei governi nazionali e coinvolgimento delle parti sociali
      2. sostegno alle imprese, in particolare alle PMI, che offrono apprendistati
      3. attrattiva degli apprendistati e miglioramento dell'orientamento professionale
      4. garanzia della qualità nell'apprendimento basato sul lavoro.
 Il gruppo di lavoro "Apprendimento degli adulti" che prende le mosse da attività di apprendimento inter pares e
 si ispira a due studi, ha elaborato messaggi chiave e raccomandazioni strategiche al fine di:
      1. accrescere le competenze di base degli adulti
      2. sviluppare le competenze TIC degli adulti e usare le risorse dell'istruzione aperta
      3. rafforzare l'efficacia, l'efficienza e la coerenza strategiche delle politiche.
 Il gruppo di lavoro "Competenze trasversali" ha contribuito alla diffusione del Quadro comune europeo di
 riferimento per le competenze linguistiche e digitali, nonché allo sviluppo di un analogo Quadro per
 l'educazione all'imprenditoria.
 Il gruppo di lavoro "Apprendimento digitale e online" ha contribuito allo sviluppo di:
      1. un quadro di riferimento per aiutare le organizzazioni educative a sprigionare appieno il potenziale
         dell'apprendimento digitale e online, vale a dire il quadro della Digitally-Competent Educational
         organisation (Organizzazione educativa digital-competente);
      2. messaggi chiave in merito alle seguenti componenti di un'istruzione aperta: garanzia della qualità,
         produzione e uso di risorse didattiche aperte.

Il presente documento, rivolto ai decisori politici, fornisce informazioni più dettagliate su questi
risultati.

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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

GRUPPO DI LAVORO "POLITICA SCOLASTICA"

    Obiettivo di questo gruppo di lavoro era aiutare i paesi a migliorare l'istruzione scolastica facendo progredire le
    politiche grazie all'apprendimento inter pares e alla condivisione di buone pratiche. Nell'ambito del suo mandato
    il gruppo si è concentrato su due sfide principali: il problema della dispersione scolastica e il miglioramento della
    formazione iniziale degli insegnanti.
    I principali risultati del gruppo di lavoro sono:
        uno "strumentario europeo per le scuole" online corredato di indicazioni strategiche su come attuare un
           approccio panscolastico al fine di promuovere un'istruzione inclusiva e ridurre gli abbandoni precoci della
           scuola;
        una "guida sulle strategie volte a migliorare la formazione iniziale degli insegnanti" che esplora le
           modalità per consentire ai paesi di accrescere la pertinenza e la qualità della formazione degli insegnanti
           affinché questi siano pronti ad affrontare il loro arduo ruolo. Gli interventi strategici suggeriti sono illustrati
           da una panoplia di esempi tratti da tutta Europa.

Dispersione scolastica

In un momento in cui si registra un calo dei tassi di dispersione scolastica nell'UE, ma in cui si
constatano anche rimarchevoli differenze tra le regioni e i paesi europei e le categorie di discenti, il
gruppo di lavoro ha esaminato in che modo approcci collaborativi a livello locale e di istituto possono
meglio rispondere alla natura complessa e multidimensionale della dispersione scolastica e incoraggiare
i successi scolastici di tutti i bambini e i giovani. Prendendo atto del fatto che i discenti abbandonano la
scuola per molti motivi diversificati e interrelati alla fine di un lungo processo di disimpegno
progressivo, spesso legato a risultati scadenti, il gruppo è giunto alla conclusione che la scuola è solo
uno degli ambiti in cui affrontare la dispersione scolastica, ma che essa non può operare isolatamente,
poiché vi sono fattori extrascolastici che influiscono sull'impegno e sui risultati degli allievi.
Prendendo le mosse dai risultati del gruppo di lavoro tematico sull'abbandono scolastico (2011-2013),
il gruppo di lavoro è giunto alla conclusione che per affrontare la dispersione scolastica occorre un
approccio panscolastico nell'ambito del quale l'intera comunità scolastica si impegna in
un'azione coesiva, collettiva e collaborativa caratterizzata da una forte cooperazione con
tutta una serie di stakeholder esterni. Il gruppo ha identificato le condizioni politiche e le misure
necessarie per assicurare un'efficace attuazione di questi approcci, nonché un insieme di buone
pratiche a livello scolastico tratte da diversi Stati membri. Gli esempi di buone pratiche ed altre risorse
sono messi a disposizione dei decisori politici e degli operatori dell'istruzione tramite il nuovo
"strumentario europeo per le scuole"1, una piattaforma online senza pari che rimarrà aperta per
permettere l'ulteriore collaborazione degli stakeholder del mondo della scuola di tutta Europa. Lo
strumentario, che promuove un'istruzione inclusiva e un approccio panscolastico, interessa un'ampia
gamma di argomenti e verrà aggiornato ed esteso costantemente.
Le principali indicazioni strategiche del gruppo di lavoro comprendono:
- assicurare che ogni bambino e ogni giovane possa accedere, partecipare e attingere pariteticamente
ad un'istruzione inclusiva e di elevata qualità, caratterizzata da programmi interessanti e
pertinenti impartiti da un personale abnegato e stimolante, è il modo più efficace per prevenire
l'abbandono scolastico;
- tutti i discenti e i loro diversi bisogni dovrebbero essere al centro degli interessi della scuola,
si dovrebbero nutrire aspettative elevate nei confronti di tutti i discenti per consentire loro di realizzare
appieno le loro potenzialità;

1
    Disponibile sullo School Education Gateway: http://www.schooleducationgateway.eu/it/pub/index.htm
                                                                                                                                 2
Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

- occorrono una leadership e una governance efficaci per promuovere il lavoro di squadra e le
pratiche collaborative all'interno della comunità scolastica e riunire gli attori della scuola e gli altri
stakeholder al fine di garantire il successo dell'istruzione e prevenire la dispersione scolastica;
- si deve registrare un impegno nell'investimento finalizzato allo sviluppo professionale
continuativo dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e dell'altro personale della scuola con
una particolare attenzione per i processi che portano alla dispersione e per le competenze e abilità
necessarie onde affrontare lo svantaggio educativo e il disimpegno degli studenti;
- i processi di sviluppo e miglioramento della scuola dovrebbero comprendere obiettivi atti ad
affrontare i fattori che sottendono la dispersione scolastica e coinvolgere l'intera comunità della scuola,
gli stakeholder, i gruppi interdisciplinari, i servizi locali esterni, i genitori e le famiglie;
- l'istruzione è una responsabilità condivisa tra i genitori e la scuola, e va basata su un rapporto
di fiducia e collaborazione reciproca.

Formazione iniziale degli insegnanti

Il gruppo di lavoro ha individuato nella formazione iniziale degli insegnanti (ITE) un ambito
fondamentale della politica educativa per incoraggiare il passaggio a nuove culture operative e pratiche
didattiche, porre le basi della capacità degli insegnanti di adattarsi a contesti e circostanze che
cambiano e aumentare l'attrattiva dell'insegnamento in quanto opzione di carriera.

Sintetizzando i risultati dei suoi lavori nel documento Shaping career-long perspectives on
teaching. A guide on policies to improve Initial Teacher Education (Definizione delle
prospettive per l'insegnamento lungo tutto l'arco della carriera. Una guida alle politiche per
migliorare la formazione iniziale degli insegnanti), il gruppo di lavoro illustra il motivo per cui la
qualità e la pertinenza dei programmi ITE dovrebbe essere una preoccupazione chiave per i decisori
politici ed indica alcune eventuali soluzioni.

La guida è imperniata su tre principali sfide che si pongono all'ITE.

In primo luogo, la guida sostiene che l'apertura al cambiamento richiede politiche di grande respiro
che colleghino senza soluzione di continuità le diverse fasi dello sviluppo professionale degli
insegnanti adottando una prospettiva comprendente l'arco della carriera. Essa fornisce esempi
di politiche basate sulla concezione della professione didattica quale continuum integrato e si
adopera per collegare diverse prospettive interrelate, tra cui i bisogni apprenditivi dei docenti, i sistemi
per aiutarli, i percorsi delle carriere, l'organizzazione dei livelli di competenza e l'incidenza della cultura
scolastica. In tale contesto l'ITE è la prima parte di un processo dinamico più lungo, e non una fase
completa di per sé.

In secondo luogo, dagli insegnanti ci si attende sempre di più che collaborino per migliorare nel
contempo le loro pratiche didattiche e il loro apprendimento personale. Il gruppo ha constatato che una
promozione efficace dell'apprendimento collaborativo tra gli insegnanti non richiede soltanto
cambiamenti nelle pratiche e nei contesti lavorativi, ma anche un cambiamento di mentalità e lo
sviluppo di nuove culture del lavoro, in cui un ruolo chiave è attribuito all'ITE. I dati condivisi relativi ai
singoli paesi fanno emergere le modalità per incentivare e sostenere la collaborazione, come ad
esempio la ricerca pilota, la costituzione di reti e la formazione alla leadership collaborativa.

In terzo luogo, la guida sostiene che nell'ambito di sistemi d'istruzione sempre più complessi la
governance dell'ITE risulta rafforzata se si basa su approcci collaborativi, nell'ambito dei quali i
poteri pubblici coinvolgono da vicino gli erogatori di ITE e gli altri stakeholder. I dati relativi ai vari
paesi evidenziano diverse forme di governance collaborativa (tra cui nuove strutture, forum,
meccanismi e quadri di finanziamento) basate sul dialogo e sulla partecipazione e che consentono agli
stakeholder di condividere parte della responsabilità di preparare docenti adeguatamente formati.

Per ciascuna di queste tematiche la guida combina una discussione dei concetti chiave con un esame
dei recenti interventi strategici osservati in Europa, espone esempi di misure a sostegno del
cambiamento e conclude con il suggerimento di interventi strategici.

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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

GRUPPO DI                      LAVORO              "MODERNIZZAZIONE                         DELL'ISTRUZIONE
SUPERIORE"

    I messaggi chiave riportati di seguito, basati su uno scambio inter pares cui hanno partecipato le autorità nazionali
    e le istituzioni d'istruzione superiore, sono il risultato di seminari impostati sui singoli paesi e corroborati da prove
    fattuali.2

Ristrutturare il panorama dell'istruzione superiore

Gli Stati membri desiderano promuovere sistemi d'istruzione superiore (IS) migliori sul piano della
qualità, dell'efficienza e della reattività. A livello strutturale una risposta politica consiste nel riformare
il contesto dell'IS incoraggiando la diversificazione e la specializzazione verticale o orizzontale tra le
istituzioni e/o il consolidamento grazie a fusioni e alleanze. Per creare un contesto di IS che
realizzi un equilibrio tra gli obiettivi della qualità, dell'efficienza e dell'agilità, i governi
dovrebbero determinare, di concerto con i principali stakeholder, l'obiettivo della riforma e
definire una visione d'insieme per l'IS. Essi dovrebbero analizzare le opzioni per il miglioramento
del sistema di IS e la correlazione causale tra i cambiamenti previsti e gli effetti e i risultati attesi. È
importante procedere a consultazioni sulla necessità e sul contenuto dei cambiamenti previsti per
sensibilizzare tutte le parti in causa alla correlazione tra la riforma proposta e i miglioramenti perseguiti
in termini di resa. Va sviluppato un quadro giuridico per agevolare la ristrutturazione sistemica
e valutare i costi stimati. Esso deve offrire incentivi alle istituzioni di IS e assicurare il
monitoraggio e la valutazione dei risultati della riforma. Le riforme andrebbero accompagnate
dai incentivi per le istituzioni di IS e da appropriate misure di monitoraggio e di valutazione.

Finanziamento in funzione dei risultati e accordi di rendimento

È legittimo che le autorità vogliano garantire che gli investimenti pubblici nell'IS promuovano il
contributo delle istituzioni di IS alla società e all'economia. Di norma una formula trasparente di
finanziamento costituisce la base degli stanziamenti di fondi istituzionali, ma i governi fanno sempre
più spesso ricorso ad accordi di rendimento per rafforzare la pianificazione strategica e richiamare le
istituzioni all'importanza del rendimento. Gli accordi di rendimento forniscono uno strumento
flessibile che può integrare i finanziamenti basati sulle formule tradizionali poiché
comprendono obiettivi sia qualitativi sia quantitativi, differenziati in base alle istituzioni.
Un'attenta selezione degli obiettivi quantitativi e dei loro indicatori garantisce che il meccanismo e la
correlazione causale attraverso cui l'istituzione li può raggiungere siano chiari e che sia possibile una
raccolta di dati. I sistemi basati sul rendimento dovrebbero essere relativamente semplici
poiché l'impatto direzionale di un indicatore specifico dipende dalla percentuale di finanziamento con
cui è correlato. I finanziamenti legati ad accordi di rendimento dovrebbero aver carattere addizionale
rispetto alle modalità di finanziamento esistenti. Se il mancato raggiungimento degli obiettivi
comportasse conseguenze finanziarie, l'importo del finanziamento non dovrebbe mettere a rischio
la stabilità finanziaria delle istituzioni.

Il triangolo della conoscenza a livello regionale

Le istituzioni di IS possono contribuire allo sviluppo e alla crescita delle loro regioni a) promuovendo
l'innovazione attraverso la ricerca, b) promuovendo lo sviluppo delle imprese e delle attività
commerciali, c) contribuendo allo sviluppo del capitale umano e delle competenze e d) migliorando le
condizioni ambientali e sociali attraverso il risanamento e lo sviluppo culturale. Per sviluppare un
vigoroso triangolo regionale della conoscenza le istituzioni di IS, le industrie e le autorità locali e
regionali dovrebbero definire priorità comuni cui ispirare le attività e le azioni collaborative
che tengano conto dei bisogni e delle potenzialità delle regioni in cui sono ubicate. È importante

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    http://ec.europa.eu/education/policy/strategic-framework/expert-groups_en.htm
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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

garantire l'armonia tra l'istruzione impartita dalle istituzioni di IS e la RSI con i bisogni regionali,
nonché assicurare una collaborazione e uno scambio più intensi tra l'IS e l'economia e la
società in senso lato. Per mobilitare le potenzialità delle istituzioni di IS nell'ambito dello sviluppo
regionale i poteri pubblici dovrebbero garantire l'autonomia delle istituzioni per quanto concerne
i finanziamenti, le retribuzioni e le disponibilità immobiliari, allineare gli incentivi finanziari agli
obiettivi e a promuovere la responsabilizzazione delle istituzioni pubbliche attraverso il monitoraggio e
la valutazione dei risultati.

Internazionalizzazione, mobilità e migranti neoarrivati

Sono necessarie ampie strategie di internazionalizzazione dell'IS per garantire che l'Europa
rimanga la destinazione più attraente per gli studenti internazionali a tutto vantaggio anche degli
studenti non mobili. Le istituzioni di IS possono inoltre svolgere un ruolo fondamentale
nell'integrazione dei migranti neoarrivati che tendono ad essere persone nel fiore dell'età
lavorativa: metà di loro infatti ha meno di 25 anni. La loro integrazione precoce può essere agevolata
da: i) sistemi snelli di riconoscimento dell'apprendimento pregresso, unitamente a un aggiornamento
personalizzato delle competenze e a corsi di transizione; ii) corsi intensivi di lingua e cultura; iii)
informazione, consulenza e orientamento e iv) maggiore accesso all'IS eliminando le restrizioni basate
sullo status di residente.

Migliorare l'occupabilità

Se è vero che i diplomati dell'IS hanno prospettive migliori sul mercato del lavoro rispetto alle persone
meno qualificate, i sistemi di IS devono assicurare che gli allievi ricevano un'istruzione che li
prepari ad un futuro in evoluzione. I governi possono contribuire a ciò: a) identificando la domanda
futura di conoscenze e competenze, b) fornendo un orientamento professionale, c) sviluppando
un'offerta pertinente di IS e d) creando passerelle tra l'IS e il mondo del lavoro. Per valorizzare
appieno la previsione del fabbisogno di competenze si dovrà dare priorità alla previsione delle abilità
e competenze a campo largo.
È possibile migliorare la concezione dei programmi di IS e l'orientamento professionale
rendendo disponibili dati nazionali aggregati e anonimizzati per il monitoraggio delle
carriere. Lo sviluppo di un'offerta pertinente di corsi di IS impone di allontanarsi dalle prassi di
insegnamento tradizionali docente-centriche per passare a modelli basati sui discenti stessi e ad
approcci di apprendimento pratico basato su problemi reali. I governi possono incoraggiare
questo sviluppo incentivando l'uso dell'apprendimento attivo, nuove modalità di apprendimento e di
insegnamento e programmi come le lauree a ciclo breve, le lauree di primo livello multidisciplinari e
professionali e l'IS ad orientamento professionale. L'inserimento nell'IS dell'apprendimento
basato sul lavoro e delle abilità trasversali è una delle misure fondamentali per migliorare i livelli
di completamento dell'IS grazie agli effetti positivi che ciò può produrre su tutti gli studenti in termini
di motivazione, completamento degli studi e occupabilità. Il gruppo di lavoro è d'accordo sul fatto che i
livelli decisionali dovrebbero trovare un equilibrio tra il rilievo da dare alle istituzioni di IS che
rispondono ai bisogni del mercato del lavoro e la necessità di fornire agli studenti un'istruzione
articolata valida nel lungo termine e per la società in senso lato.

Migliorare i livelli di completamento dell'istruzione superiore

Un aumento dei livelli di completamento degli studi è strettamente correlato all'accesso e alla qualità
dell'IS. La definizione di obiettivi e priorità chiari legati all'accesso e alla riuscita e di obiettivi
che si rafforzano reciprocamente genera combinazioni strategiche più efficaci. Per condurre politiche
basate su dati fattuali bisogna misurare il successo negli studi sulla base dell'intero ciclo di vita
dello studente. Una combinazione di sistemi nazionali e istituzionali di monitoraggio degli
studenti e di indagini presso gli studenti può contribuire ad imprimere un'impostazione efficace
allo sviluppo delle politiche. I risultati dovrebbero essere resi facilmente accessibili a tutti gli
stakeholder pertinenti applicando una strategia trasparente di pubblicazione e promozione.
I poteri pubblici dovrebbero promuovere sistemi globali e trasparenti di sviluppo delle
conoscenze e delle abilità a partire dal livello preprimario fino all'educazione terziaria e
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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

all'apprendimento permanente. Le criticità riscontrate per quanto concerne il completamento dell'IS
possono essere associate a problematiche affini nell'istruzione secondaria. Grazie a una collaborazione
attiva con le scuole locali le istituzioni di IS possono stimolare le aspirazioni e far lievitare il rendimento
scolastico dei discenti potenziali.

I poteri pubblici possono usare incentivi al finanziamento competitivo per promuovere la
transizione all'IS di gruppi speciali e rispondere ai bisogni degli studenti non tradizionali.
L'eliminazione dei vicoli ciechi educativi, il miglioramento delle correlazioni con i diversi livelli e attori e
il riconoscimento dell'apprendimento pregresso contribuiscono a costruire passerelle efficaci atte a
incoraggiare la mobilità inter- e intra-sistema.

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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

GRUPPO   DI    LAVORO                                 "ISTRUZIONE                    E        FORMAZIONE
PROFESSIONALI"

 Il gruppo di lavoro "Istruzione e formazione professionali" ha sviluppato 20 principi guida sul modo per realizzare
 e sostenere apprendistati ad alto rendimento e iniziative di apprendimento basato sul lavoro. Questi principi
 guida affrontano quattro sfide principali legate all'offerta di apprendistati, segnatamente il ruolo dei Governi
 nazionali e il coinvolgimento delle parti sociali, il sostegno alle imprese, in particolare alle PMI che offrono
 apprendistati, l'attrattiva degli apprendistati e un migliore orientamento professionale nonché l'assicurazione di
 qualità dell'apprendimento basato sul lavoro. I principi sono illustrati da esempi tratti dalla vita reale nei paesi
 partecipanti ed indicano come è possibile porre in atto certi elementi degli apprendistati e dell'apprendimento
 basato sul lavoro.
 Rappresentanti degli Stati membri dell'UE, dei paesi dell'EFTA, dei paesi candidati nonché delle parti sociali
 dell'UE e delle organizzazioni erogatrici di istruzione e formazione professionali (IeFP), del Cedefop e della
 Fondazione europea per la formazione (ETF) hanno partecipato al gruppo di lavoro presieduto dalla Commissione.

Ruolo del Governo nazionale e coinvolgimento delle parti sociali

I Governi dovrebbero garantire un quadro giuridico chiaro e coerente atto a consentire ai
partner dell'apprendistato di agire in modo efficace sulla base di diritti e responsabilità
reciproci (1). I "partner dell'apprendistato" sono l'apprendista, la società formatrice e la scuola di
IeFP o il centro di formazione. Il quadro giuridico dovrebbe riconoscere lo status dell'apprendista in
quanto discente e garantire il suo diritto a una formazione di elevata qualità atta a sviluppare
competenze forti e trasferibili.
Più di qualsiasi altra forma di istruzione e formazione gli apprendistati sono spesso soggetti ad ambiti
legislativi diversi (istruzione, lavoro ecc.). Si dovrebbe attribuire pertanto una particolare attenzione
alla coerenza nell'ambito delle iniziative dei Governi. Per essere efficace, la legislazione dovrebbe
salvaguardare i diritti e le responsabilità dei partner principali (erogatori di IeFP, datori di lavoro,
apprendisti e parti sociali) coinvolgendo adeguatamente i rappresentanti dei datori di lavoro e dei
lavoratori in materia di contenuto dell'apprendistato, della sua valutazione e certificazione. I Governi
non dovrebbero quindi tentare di microgestire gli apprendistati, ma stabilire piuttosto un quadro
giuridico adeguato.
Il Governo nazionale dovrebbe agevolare un dialogo strutturato continuativo tra tutti i partner
dell'apprendistato sulla base di un metodo trasparente di coordinamento e di presa delle
decisioni (2).
Si dovrebbe prestare inoltre attenzione al rafforzamento del ruolo delle parti sociali attraverso lo
sviluppo di capacità, l'identificazione con gli obiettivi prefissati e l'assunzione di
responsabilità sul piano dell'attuazione (3). L'impegno delle parti sociali è un elemento
importante per un sistema di apprendistato efficace. Le parti sociali possono ad esempio assicurare che
i programmi di tirocinio siano di qualità elevata e vengano regolarmente sottoposti a revisione per
soddisfare le esigenze del mercato del lavoro.
Apprendistati di buona qualità richiedono inoltre la promozione di una cooperazione sistematica tra
le scuole di IeFP o i centri di formazione e le imprese (4). In particolare le PMI dotate di risorse
amministrative limitate possono avvantaggiarsi di questa cooperazione continuativa e del sostegno
fornito tramite i partenariati tra imprese e mondo dell'istruzione a livello locale.
Gli apprendistati dovrebbero andare a vantaggio dei discenti e allo stesso tempo delle imprese che li
formano. Molte imprese che accolgono apprendisti ricavano vantaggi dall'offerta di programmi di
apprendistato poiché possono creare un bacino di persone formate per soddisfare le esigenze specifiche
dell'impresa. La formazione degli apprendisti può inoltre accrescere l'interesse per la formazione anche
tra gli altri dipendenti; ciò crea una "cultura della formazione" non solo nell'impresa che accoglie gli
apprendisti ma anche nell'intero settore. Pertanto è importante che i poteri pubblici garantiscano una
condivisione equilibrata delle risorse e dei benefici, a vantaggio reciproco delle imprese,
degli erogatori di formazione e dei discenti (5).
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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

Sostegno alle imprese, in particolare alle PMI, che offrono apprendistati

L'esistenza di un quadro giuridico chiaro e coerente è un presupposto importante, ma può non esser
sufficiente a motivare le imprese ad accogliere apprendisti. Molte imprese, in particolare le PMI, lo
considerano ancora un impegno oneroso a causa dei costi amministrativi legati alla designazione di
formatori degli apprendisti, alla cooperazione con le scuole di IeFP ecc. Possono essere pertanto
necessarie misure di sostegno per rendere gli apprendistati più attraenti e accessibili per le
PMI (6) in modo da motivare le imprese ad accogliere giovani in apprendistato.
Per garantire l'occupabilità dei giovani, il contenuto e l'erogazione degli apprendistati andrebbero
aggiornati continuativamente in modo da adeguarli alle esigenze del mercato del lavoro, pur
rispettando i bisogni di competenze delle singole imprese che offrono la formazione. Ciò significa che si
deve trovare il giusto equilibrio tra i bisogni specifici di competenze delle imprese che
offrono gli apprendistati e l'occupabilità degli apprendisti (7).
È importante concentrarsi sulle imprese che non hanno un'esperienza di accoglimento di
apprendisti (8) che possono abbisognare di misure di sostegno, finanziarie e non.
L'IeFP corredata di un elemento di apprendistato può a sua volta svolgere un ruolo importante per
l'inclusione sociale dei giovani svantaggiati che spesso non studiano, non frequentano corsi di
formazione e non lavorano. Ciò può comportare però costi supplementari per le imprese che offrono
questi collocamenti in apprendistato. Di conseguenza può essere importante sostenere le imprese
che offrono apprendistati ai discenti svantaggiati (9).
Può essere inoltre importante motivare e sostenere le imprese affinché affidino gli apprendisti a
formatori e tutor qualificati (10).

Attrattiva dell'apprendistato e migliore orientamento professionale

La promozione dell'apprendistato non è legata soltanto al fatto di motivare le imprese, ma anche di
indurre i giovani, i discenti potenziali e i loro genitori a trovare attraente l'IeFP corredata di una
componente di apprendistato rispetto ad altri percorsi educativi. È importante che l'IeFP non sia
percepita quale "vicolo cieco" che rende difficile il passaggio ad altri percorsi educativi o professionali. È
quindi importante promuovere la permeabilità tra l'IeFP e altri percorsi educativi e
professionali (11). Ad esempio, si può accrescere la permeabilità concedendo ai diplomati dell'IeFP
un accesso formale all'istruzione superiore, creando programmi di transizione e/o integrando
competenze trasversali a tutti i livelli dell'IeFP.
Ll'IeFP con una componente di apprendistato non gode attualmente dello stesso status dell'istruzione a
carattere generale o di quella universitaria ed è spesso considerata in molti paesi alla stregua di
un'istruzione e di una formazione di secondo rango. È necessario quindi migliorare l'immagine
dell'IeFP e degli apprendistati promuovendone l'eccellenza (12). Promuovere l'eccellenza
significa che tutti gli stakeholder che partecipano alla fornitura di IeFP, apprendistati compresi,
(discenti, scuole, insegnanti, imprese che offrono apprendistati e parti sociali) dovrebbero tentare di
dare risalto all'orgoglio professionale del loro settore adoperandosi al meglio per sviluppare
competenze di elevata qualità e renderle visibili al pubblico.
Un orientamento professionale che conferisca ai giovani la capacità di fare scelte
adeguatamente fondate (13) è un elemento importante per aiutarli nella transizione dalla scuola al
lavoro. L'orientamento professionale è un processo continuativo che può iniziare in una fase precoce
nella scuola primaria e può proseguire via via che i giovani maturano e scelgono percorsi educativi e
professionali. Per garantire ai giovani l'accesso all'orientamento una soluzione valida potrebbe
consistere nell'adottare un approccio multicanale che combini un orientamento individuale "faccia a
faccia" con altri modi di consulenza ad esempio tramite internet, linee telefoniche dirette ecc.
Il fatto che i giovani trovino interesse ad apprendere e completino la loro istruzione è legato anche al
loro rapporto con gli insegnanti e i formatori dell'IeFP ed alle competenze di questi. Per accrescere
l'attrattiva degli apprendistati migliorando la qualità dei docenti dell'IeFP (14) può essere
quindi importante aggiornare di continuo le competenze professionali e pedagogiche degli insegnanti e
dei formatori dell'IeFP. È inoltre importante la cooperazione tra le scuole e le imprese per garantire
apprendistati di buona qualità e migliorare la conoscenza che gli insegnanti hanno delle pratiche
lavorative attuali e che i formatori hanno degli aspetti pedagogici e didattici.

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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

Per migliorare l'attrattiva dell'IeFP avente una componente di apprendistato occorre anche cambiare le
mentalità dei giovani e dei loro genitori che possono avere idee superate sull'IeFP. Influenzare le
mentalità richiede la promozione dell'attrattiva dell'IeFP e degli apprendistati facendo leva su
un'ampia gamma di attività di sensibilizzazione (15). Attività di sensibilizzazione come ad
esempio le iniziative "scopri mestiere" o la possibilità di osservare il lavoro in condizioni reali (job
shadowing) possono aiutare i giovani a fare scelte informate per la loro istruzione e carriera. Allo
stesso tempo le attività di sensibilizzazione possono combattere gli stereotipi e i pregiudizi prevalenti
attorno all'IeFP e agli apprendistati. Per essere efficaci le attività di sensibilizzazione andrebbero
avviate sia a livello nazionale che settoriale e dovrebbero coinvolgere le parti sociali.

Garanzia della qualità nell'apprendimento basato sul lavoro

La garanzia della qualità negli IeFP è al centro della cooperazione europea da più di un decennio. Di
recente ci si è soffermati anche sulla qualità dell'apprendimento basato sul lavoro. L'apprendimento
basato sul lavoro richiede un quadro chiaro di garanzia della qualità degli apprendistati a livello
di sistema, di erogatore e di impresa in modo da garantire un riscontro sistematico (16). Le
condizioni per la garanzia della qualità degli apprendistati dovrebbero essere concordate a tutti i livelli
(decisori politici, industria, erogatori di IeFP) e si dovrebbero definire con chiarezza i ruoli e le
responsabilità dei diversi partner nonché i meccanismi di cooperazione. La mera esistenza di dispositivi
legali e formali non basta tuttavia a garantire la qualità dell'apprendimento basato sul lavoro.
Una questione fondamentale è che i sistemi e le istituzioni dovrebbero essere capaci di adattarsi al
cambiamento. Le autorità responsabili dovrebbero istituire meccanismi atti ad assicurare che il
contenuto dei programmi di IeFP risponda prontamente all'evolversi dei bisogni di
competenze delle imprese e della società (17). Ciò può richiedere una strategia di IeFP
sistematica e basata su dati fattuali accompagnata da una previsione regolare dei bisogni di
competenze e da valutazioni delle riforme degli IeFP e dei progetti pilota.
La qualità richiede anche che si coltivino la fiducia e il rispetto reciproci attraverso una
collaborazione regolare tra i partner dell'apprendistato a tutti i livelli (18). A livello locale ad
esempio la cooperazione può tradursi nella partecipazione dei formatori dell'impresa, degli insegnanti e
di rappresentanti del mondo del lavoro agli esami finali degli apprendisti per garantire la coerenza tra
la formazione impartita a scuola e quella in impresa. A livello nazionale ciò può comportare un dialogo
tra le autorità pubbliche interessate.
Garantire una valutazione equa, valida e autentica dei risultati dell'apprendimento (19) è un
elemento importante della garanzia della qualità dell'apprendimento basato sul lavoro. Poiché
l'apprendimento può avvenire in contesti apprenditivi diversi, i risultati dell'apprendimento dovrebbero
servire da punto di riferimento comune per la valutazione. Questa dovrebbe svolgersi in un contesto di
impresa o simile per essere quanto più realistica possibile. Le qualifiche e la formazione dei valutatori
costituiscono un altro aspetto importante per garantire la qualità della valutazione.
Onde garantire la qualità della formazione in impresa è importante sostenere lo sviluppo
professionale continuo dei formatori interni e migliorare le loro condizioni di lavoro (20).
Andrebbe incoraggiato il riconoscimento nazionale delle qualifiche dei formatori. Andrebbe però evitata
un'eccessiva regolamentazione dei formatori interni delle imprese poiché ciò potrebbe scoraggiare i
lavoratori qualificati dal divenire formatori interni.

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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

     Apprendistati ad alto rendimento e apprendimento basato sul lavoro: 20 principi guida

                           • Principio 1: un quadro giuridico chiaro e coerente atto a consentire ai partner
                             dell'apprendistato di agire in modo efficace sulla base di diritti e
                             presponsabilità reciproci
                           • Principio 2: un dialogo strutturato continuativo tra tutti i partner
                             dell'apprendistato sulla base di un metodo trasparente di coordinamento e di
 Ruolo del governo           presa delle decisioni
     nazionale e           • Principio 3: rafforzamento del ruolo delle parti sociali attraverso lo sviluppo di
coinvolgimento delle         capacità, l'identificazione con gli obiettivi prefissati e l'assunzione di
    parti sociali            responsabilità sul piano dell'attuazione
                           • Principio 4: cooperazione sistematica tra le scuole di IeFP o i centri di
                             formazione e le imprese
                           • Principio 5: condivisione equilibrata delle risorse e dei benefici, a vantaggio
                             reciproco delle imprese, degi erogatori di formazione e dei discenti

                           • Principio 6: misure di sostegno per rendere gli apprendistati più attraenti e
                             accessibili per le PMI
                           • Principio 7: trovare il giusto equilibrio tra i bisogni specifici di competenze
Sostegno alle imprese,       delle imprese che offrono gli apprendistati e l'occupabilità degli apprendisti
in particolare alle PMI,   • Principio 8: concentrarsi sulle imprese che non hanno un'esperienza di
      che offrono            accoglimento di apprendisti
     apprendistati         • Principio 9: sostenere le imprese che offrono apprendistati ai discenti
                             svantaggiati
                           • Principio 10: motivare e sostenere le imprese affinché affidino gli apprendisti a
                             formatori e tutor qualificati

                           • Principio 11: promuovere la permeabilità tra l'IeFP e altri percorsi educativi e
                             professionali
                           • Principio 12: migliorare l'immagine          dell'IeFP   e   degli   apprendistati
       Attrattiva            promuovendone l'eccellenza
 dell'apprendistato e      • Principio 13: orientamento professionale che conferisca ai giovani la capacità
migliore orientamento        di fare scelte adeguatamente fondate
    professionale          • Principio 14: accrescere l'attrattiva degli apprendistati migliorando la qualità
                             dei docenti dell'IeFP
                           • Principio 15: promozione dell'attrattiva dell'IeFP e degli apprendistati facendo
                             leva su un'ampia gamma di attività di sensibilizzazione

                           • Principio 16: realizzare un quadro chiaro di garanzia della qualità degli
                             apprendistati a livello di sistema, di erogatore e di impresa in modo da
                             garantire un riscontro sistematico
                           • Principio 17: assicurare che il contenuto dei programmi di IeFP risponda
                             prontamente all'evolversi dei bisogni di competenze delle imprese e della
Garanzia della qualità       società
 nell'apprendimento        • Principio 18: coltivare la fiducia e il rispetto reciproci attraverso una
  basato sul lavoro          collaborazione regolare tra i partner dell'apprendistato a tutti i livelli
                           • Principio 19: garantire una valutazione equa, valida e autentica dei risultati
                             dell'apprendimento
                           • Principio 20: sostenere lo sviluppo professionale continuo dei formatori interni
                             e migliorare le loro condizioni di lavoro                                            10
Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

GRUPPO DI LAVORO "APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI"

 Il gruppo di lavoro "Apprendimento degli adulti", che prende le mosse da attività di apprendimento inter pares
 e si ispira a due studi, ha elaborato messaggi chiave e raccomandazioni strategiche con l'obiettivo di: accrescere
 le competenze di base degli adulti, sviluppare le competenze TIC degli adulti e rafforzare l'efficienza, l'efficacia e
 la coerenza strategiche delle politiche.

L'apprendimento degli adulti può migliorare la vita e l'economia

L'apprendimento degli adulti va a vantaggio delle singole persone, delle imprese e della società. Gli
adulti che continuano a imparare guadagnano di più, hanno migliori prospettive occupazionali, godono
di una salute migliore e sono cittadini più attivi. L'apprendimento degli adulti migliora la resa
innovativa delle imprese, la loro produttività e redditività ed accresce la motivazione della forza lavoro.
Esso contribuisce a migliorare la competitività economica e la crescita del paese.
Il numero elevato di adulti sprovvisti di competenze di base rappresenta una sfida
importante per la società. Sono troppo pochi gli adulti che hanno accesso a possibilità di
apprendimento. L'UE è ben lungi dal raggiungere il parametro di riferimento del 15% di partecipazione
degli adulti all'apprendimento entro il 2020.

Occorre un forte impulso per migliorare le competenze di base degli adulti

Le competenze di base degli adulti comprendono le capacità di leggere, scrivere, esprimersi a parole,
avere rudimenti di matematica e competenze digitali. Migliorando queste competenze si può dare
impulso allo sviluppo personale delle persone, accrescerne le opportunità occupazionali e promuovere
la competitività economica del paese. L'istruzione nelle competenze di base può ridurre le disparità
sociali, accrescere l'inclusione, la coesione e la cittadinanza attiva oltre a migliorare la salute mentale e
fisica.
Tutti gli Stati membri dell'UE devono aiutare un maggior numero di adulti a migliorare le
competenze nelle abilità di base di cui hanno bisogno per affermarsi nella società d'oggi.
Gli Stati membri devono varare politiche proattive per migliorare le opportunità e gli incentivi affinché i
loro cittadini partecipino alle iniziative di formazione e per facilitare l'integrazione dei migranti e dei
rifugiati adulti.

Occorrono un maggiore coinvolgimento e la collaborazione degli interessati per
promuovere la partecipazione degli adulti all'apprendimento in modo da garantirne
l'inclusione

Strategie più efficaci e mirate di coinvolgimento e sensibilizzazione a livello nazionale, regionale e di
erogatori di formazione degli adulti possono accrescere la consapevolezza di mancare di competenze
basilari e stimolare la motivazione individuale a migliorare tali competenze.
Gli Stati membri dovrebbero offrire opportunità di apprendimento qualitativamente valide e
debitamente mirate e generare una domanda di formazione nelle competenze di base formale, non
formale e informale. Questo elemento dovrebbe rientrare anche nei servizi offerti agli adulti
disoccupati: la formazione e l'aggiornamento delle competenze sono maggiormente efficaci laddove la
partecipazione è volontaria.
Molti adulti sono motivati ad apprendere dall'idea di trovare un lavoro e i programmi di
apprendimento delle competenze di base finalizzate al lavoro producono vantaggi sia per i
lavoratori che per i datori di lavoro. Gli Stati membri devono operare a stretto contatto con i datori
di lavoro e i sindacati per aumentare il numero e la portata dei programmi di insegnamento delle
competenze di base finalizzate al lavoro.

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Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

Per migliorare i livelli nazionali di competenza degli adulti occorrono programmi di elevata
qualità
L'educazione degli adulti alle competenze di base richiede metodi didattici che tengano conto del
pubblico adulto e programmi di elevata qualità comprendenti materiali autentici tratti da tutti gli ambiti
della vita quotidiana.
Gli Stati membri dovrebbero sviluppare una valutazione iniziale, formativa e sommativa, e strategie di
autovalutazione atte a motivare gli adulti e a sostenerli nell'apprendimento.
Insegnare agli adulti le competenze di base è un lavoro complesso e richiede una
formazione specializzata. Gli Stati membri devono fornire agli educatori che impartiscono agli adulti
le competenze di base percorsi professionali attraenti e appropriate condizioni di lavoro, nonché una
formazione iniziale di alta qualità e uno sviluppo professionale continuo imperniato non solo sulle
discipline da insegnare ma anche sulle strategie d'insegnamento agli adulti.
I discenti adulti che devono migliorare le competenze di base hanno spesso bisogno di un sostegno
supplementare per completare il loro percorso apprenditivo, ad essi occorrono ad esempio servizi di
orientamento specializzati, chiari iter di acquisizione dei risultati e opportunità per l'accreditamento e la
certificazione dell'apprendimento pregresso. La disponibilità di un aiuto reale aumenta la probabilità
che gli adulti continuino a formarsi.
Per incoraggiare gli interessati a partecipare e a perseverare, i programmi vanno offerti quanto più
vicino possibile al luogo in cui questi vivono. Andrebbe inoltre fornito un sostegno pratico per questioni
come i costi d'iscrizione, le spese di viaggio, la cura dei figli e l'assenza dal lavoro. I programmi
dovrebbero offrire la possibilità di riprendere dopo un periodo di interruzione.

Oggi tutti gli adulti hanno bisogno di competenze digitali

I discenti adulti non hanno solo la necessità di dominare meglio la lettura e la scrittura, ma hanno
bisogno anche di un'adeguata alfabetizzazione digitale. In Europa si registra un crescente "divario
delle competenze digitali". Le competenze digitali sono competenze di base. Molti adulti però sono
sprovvisti delle competenze necessarie per vivere e lavorare in una società e in un mercato del lavoro
sempre più digitalizzato. Non sono in grado di beneficiare appieno delle opportunità offerte dai media
digitali e rischiano di rimanere ulteriormente esclusi via via che un numero crescente di formazioni e di
servizi sono offerti online.

Si deve fare un uso più ampio delle risorse digitali nell'educazione degli adulti

Le TIC possono e devono svolgere un ruolo più importante nell'acquisizione delle competenze di lettura
e scrittura. I dispositivi mobili, le risorse didattiche aperte (RDA) e i media sociali presentano
grandi potenzialità per ampliare l'accesso all'apprendimento degli adulti. Possono servire a
sostenere l'apprendimento informale degli adulti e a migliorare le opportunità di istruzione formale e
non formale. Le potenzialità delle TIC nell'apprendimento degli adulti non sono però attualmente
valorizzate appieno. I discenti dovrebbero avere il diritto di acquisire gratuitamente le competenze
digitali di base. Occorrono attività di informazione per raggiungere i gruppi maggiormente avulsi dal
mondo digitale. Si dovrebbero concepire programmi per incorporare le TIC nello sviluppo delle
competenze degli adulti in materia di scrittura e matematica.
"La rivoluzione delle RDA" promette di mettere a disposizione di tutti risorse educative di alta qualità,
in qualsiasi momento e ovunque e ad un costo relativamente basso. Un recente studio della
Commissione europea3 dimostra però che in molti Stati membri dell'UE questa rivoluzione non ha
ancora toccato il settore dell'apprendimento degli adulti. Se gli Stati membri si affidano esclusivamente
a progressi incrementali e dettati dal mercato per affrontare questa sfida, gran parte delle potenzialità
di apprendimento insite nelle TIC rimarrà inesplorata, ragion per cui occorrono iniziative strategiche su
larga scala per superare la carenza di infrastrutture TIC nel settore dell'apprendimento degli adulti.

3
    Adult Learners in Digital Learning Environments (EAC-2013-0563).
                                                                                                                12
Conclusioni dei gruppi di lavoro ET 2020

Le strategie in materia di TIC dovrebbero garantire un valido equilibrio tra quattro elementi:
      un chiaro programma per promuovere le competenze digitali degli adulti e valorizzare le
       potenzialità del digitale;
      disponibilità di risorse didattiche di alta qualità;
      programmi articolati a sostegno degli educatori degli adulti per aiutarli ad aggiornare le loro
       competenze e ad usare in modo efficace le TIC e
      approcci innovativi per garantire un investimento adeguato nelle infrastrutture e nell'hardware.

La politica per l'apprendimento degli adulti deve essere coerente e coordinata

Un'impostazione strategica di lungo periodo per un'erogazione sostenibile di educazione degli adulti,
caratterizzata da una forte governance e da un approccio sistemico per migliorare le competenze di
base nazionali andrebbe a tutto vantaggio di un'ampia gamma di ambiti programmatici. Essa
assicurerebbe inoltre un notevole ritorno sugli investimenti poiché determinerebbe una riduzione della
spesa sociale e creerebbe un'economia più ricca e più dinamica. Per l'apprendimento degli adulti i
programmi di scarsa qualità e portati avanti nel breve termine sono poco utili e inefficaci.
L'apprendimento degli adulti è un ambito strategico complesso che reca un importante
contributo a molti altri ambiti (ad esempio quelli dell'economia, della salute, della famiglia…). La
responsabilità della politica di apprendimento degli adulti è spesso ripartita tra diversi ministeri e enti
(ad esempio istruzione, formazione, migrazione, giustizia…) e tra diversi livelli di policy making
(municipale, regionale, nazionale). Questo frazionamento della responsabilità spesso produce una
situazione in cui la politica di apprendimento degli adulti è frammentata e risulta meno efficiente a
motivo di un coordinamento insufficiente.
L'offerta di educazione degli adulti è assicurata da un'ampia gamma di organizzazioni
governative, private e del terzo settore. Per questo motivo l'efficacia delle politiche e dell'offerta di
apprendimento degli adulti è spesso inficiata dalla mancanza di coordinamento tra le varie parti in
causa con conseguente frammentazione e mancanza di coerenza.
Il miglioramento delle competenze di base recherà importanti benefici in diversi ambiti
strategici. Politiche efficaci richiedono una forte collaborazione tra i ministeri dell'istruzione, del
lavoro, del welfare, delle imprese e della sanità, le parti sociali e la società civile, per nominare soltanto
alcuni. La cooperazione tra gli ambiti programmatici deve essere migliorata in tutti gli Stati membri.
Ciò è particolarmente importante per sviluppare strategie di sensibilizzazione efficaci in modo da
raggiungere i gruppi di adulti più difficili da coinvolgere.
Gli Stati membri devono assicurare che le politiche di apprendimento degli adulti siano coerenti nel
tempo, vale a dire che devono basarsi su una visione strategica di lungo periodo, ma essere
sufficientemente flessibili per reagire alle nuove sfide come ad esempio la crisi dei rifugiati, e per
adattarsi alla luce del feedback proveniente dagli utilizzatori e dal monitoraggio.

Le politiche di apprendimento degli adulti                       devono      basarsi     su   conoscenze
comprovate e un adeguato monitoraggio.

La scelta delle riforme della politica di apprendimento degli adulti si deve basare su prove
fattuali solide che evidenzino le pratiche e gli interventi più efficaci. Investendo nella ricerca
delle strategie che funzionano e monitorando gli effetti delle loro politiche i paesi possono rendere più
efficace l' offerta formativa e risparmiare denaro nel lungo periodo. Il gruppo di lavoro ET 2020
sull'apprendimento degli adulti ha contribuito a sviluppare un quadro che può orientare i decisori
politici nella presa di decisioni in materia di politiche di apprendimento degli adulti.

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