CONCERTO DE' CAVALIERI MARCELLO DI LISA FEDERICO GUGLIELMO TOMMASO ROSSI SALVATORE CARCHIOLO - direttore violino flauto clavicembalo
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SALA VERDI 2022 - 2023 CONCERTO DE’ CAVALIERI MARCELLO DI direttore LISA FEDERICOviolino GUGLIELMO TOMMASO flauto ROSSI SALVATORE CARCHIOLO clavicembalo SERIE ZAFFIRO E SMERALDO
MER PROGRAMMA SERIE ZAFFIRO 11 GEN “Bach e Vivaldi : l’estro intelligente” A. VIVALDI (Venezia 1678 – Vienna 1741) Concerto per violino e archi in re magg. da L’estro armonico op. 3 n. 9 Allegro Larghetto Allegro 8’ Federico Guglielmo violino solista J.S. BACH (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) Concerto Brandeburghese n. 3 in sol magg. BWV 1048 Allegro Adagio Allegro 12’ A. VIVALDI Concerto per 2 violini in la magg. da L’estro armonico op. 3 n. 5 Allegro Largo Allegro 8’ Federico Guglielmo, Paolo Perrone violini 2
MER PROGRAMMA SERIE ZAFFIRO 11 GEN A. VIVALDI Sinfonia per archi da La verità in cimento RV 739 Allegro molto Adagio Presto 7’ J.S. BACH Concerto Brandeburghese n. 4 in sol magg. BWV 1049 Allegro Andante Presto 15’ Federico Guglielmo violino, Tommaso Rossi e Rebeca Ferri flauti 3
MER PROGRAMMA SERIE SMERALDO 11 GEN “Bach e Vivaldi : l’estro intelligente” A. VIVALDI (Venezia 1678 – Vienna 1741) Concerto per violino e archi in re magg. da L’estro armonico op. 3 n. 9 Allegro Larghetto Allegro 8’ Federico Guglielmo violino solista J.S. BACH (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) Concerto Brandeburghese n. 5 in re magg. BWV 1050 Allegro Affettuoso Allegro 22’ Salvatore Carchiolo clavicembalo, Federico Guglielmo violino, Tommaso Rossi flauto A. VIVALDI Concerto per 2 violini in la magg. da L’estro armonico op. 3 n. 5 Allegro Largo Allegro 8’ Federico Guglielmo, Paolo Perrone violini 4
MER PROGRAMMA SERIE SMERALDO 11 GEN Intervallo J.S. BACH Concerto Brandeburghese n. 3 in sol magg. BWV 1048 Allegro Adagio Allegro 12’ A. VIVALDI Sinfonia per archi da La verità in cimento RV 739 Allegro molto Adagio Presto 7’ J.S. BACH Concerto Brandeburghese n. 4 in sol magg. BWV 1049 Allegro Andante Presto 15’ Federico Guglielmo violino, Tommaso Rossi e Rebeca Ferri, flauti 5
CONCERTO DE’ CAVALIERI E MARCELLO DI direttore LISA Marcello Di Lisa, clavicembalista e direttore, è il fondatore del Concerto de’ Cavalieri, che ha costituito presso la Scuola Normale di Pisa e che si è in breve tempo affermato come una delle principali formazioni italiane nel campo della musica antica. Dopo il dottorato di ricerca in Filologia e Letterature greca e latina presso l’Università di Pisa e gli studi di composizione, Marcello Di Lisa si è dedicato all’attività concertistica e, con Concerto de’ Cavalieri, è invitato in alcune delle principali istituzioni internazionali, tra cui Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Elbphilharmonie di Amburgo, Filarmonica di Essen, Filarmonica di Colonia, Auditorio Nacional di Madrid, Palau di Barcellona, Herkulessaal di Monaco, Centro Cultural de Belém di Lisbona, Musikfest di Brema, Festival di Radio France, Festival di Ambronay, Rheingau Musik Festival, collaborando con solisti quali Daniela Barcellona, Vivica Genaux, Ann Hallenberg, Kristina Hammarström, Sara Mingardo, Carolyn Sampson, Andreas Scholl. Ha progettato e realizzato incisioni discografiche per Sony e Cpo, sia alla guida dell’orchestra sia come solista al clavicembalo, effettuando numerose prime registrazioni. Nell’ambito della ricerca musicologica, si dedica in particolare allo studio della musica di Alessandro Scarlatti. FEDERICO GUGLIELMO violino Violinista dallo stile “Splendido, coinvolgente, vibrante” (Gramophone), Federico Guglielmo è attualmente considerato uno dei massimi violinisti italiani con una ricchissima carriera concertistica in Italia e all’estero e numerose pubblicazioni e partecipazioni discografiche, ricevendo i maggiori riconoscimenti della critica internazionale. A soli 22 anni il primo premio al Concorso di Musica da Camera Vittorio Gui di Firenze lancia la sua carriera a livello internazionale. Da allora tiene regolarmente concerti come solista e camerista in tutto il mondo, esibendosi tra l’altro alla Carnegie Hall di New York, alla Suntory Hall di Tokyo, alla Wigmore Hall di Londra, al Musikverein di Vienna, ospite delle più importanti orchestre italiane e in prestigiosi ensembles su strumenti d’epoca. Dal 1995 è il direttore musicale de L’Arte dell’Arco. La sua vasta conoscenza accademica unita alla passione per la formazione lo hanno portato a tenere corsi e masterclass in Europa, Brasile, Cina, Giappone e Australia. 6
SALVATORE CARCHIOLO clavicembalo Salvatore Carchiolo ha studiato clavicembalo e tastiere storiche presso i Conservatori dell’Aja e di Amsterdam con Bob van Asperen, sotto la guida del quale ha conseguito il diploma concertistico. La sua attività concertistica lo ha portato a esibirsi nelle più prestigiose sedi concertistiche italiane e internazionali. Ha suonato con i maggiori gruppi cameristici e orchestrali italiani specializzati nel repertorio barocco e ha inciso per le etichette discografiche RCA - BMG Ariola, Opus 111, Stradivarius, Deutsche Harmonia Mundi, Naive, Agogique, Fuga Libera, Bis, Da Vinci, Bongiovanni. È titolare della cattedra di clavicembalo presso l’Istituto superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” di Catania. Salvatore Carchiolo affianca l’attività musicologica a quella concertistica e ha pubblicato un fondamentale studio sulla prassi esecutiva del basso continuo italiano. TOMMASO ROSSI flauto Laureato con lode in lettere moderne presso l’Università Federico II di Napoli, si è diplomato in flauto traverso e in flauto dolce, perfezionandosi poi con Pedro Memelsdorff e con Jesper Christensen presso la Schola Cantorum Basiliensis. Accanto alla ricerca musicologica, nel settore della musica antica ha collaborato con musicisti quali Alan Curtis, Antonio Florio, Carlo Chiarappa, Rinaldo Alessandrini, esibendosi nei principali festival internazionali. Nel 2010 ha fondato l’Ensemble Barocco di Napoli, con cui ha realizzato numerosi concerti e ha pubblicato l’integrale delle cantate di Alessandro Scarlatti per soprano, flauti e basso continuo, oltre alla prima registrazione assoluta delle Sonate di Leonardo Leo per flauto dolce e basso continuo. È inoltre uno dei soci fondatori e presidente dell’Associazione Dissonanzen di Napoli. Dal giugno 2016 è direttore artistico dell’Associazione Alessandro Scarlatti. 8
CONCERTO DE’ CAVALIERI Violino principale Federico Gugliemo Violini Paolo Perrone, Katarzyna Solecka, Alessia Pazzaglia, Gabriele Politi, Giancarlo Ceccacci Viole Ettore Belli, Alessia Pazzaglia, Gabriele Politi Violoncelli Valeria Brunelli, Rebeca Ferri, Adriano Ancarani Contrabbasso Luca Cola Clavicembalo Salvatore Carchiolo Flauto traversiere e flauto dolce Tommaso Rossi Flauto dolce Rebeca Ferri © Anna Tena
NOTE AL PROGRAMMA Un salto nell’affascinante mondo del Barocco. Nella prima metà del Settecento, già sotto l’influenza illuministica, si tende ad una sempre più precisa sistemazione della materia musicale nel campo delle leggi naturali. La scienza si prende la rivincita sul dogma ed apre la strada alla conoscenza, all’esplorazione dei fatti, all’empirismo. L’attività teorica (stagnante durante il Seicento) risorge a nuova vita: il principio matematico, l’empirismo, vengono posti al servizio della pratica. Il campo della didattica conosce un’esplosione di interesse, sia con la diffusione di manuali e trattati, sia con la fondazione di istituti (conservatori e accademie). Ma in questo periodo sono di moda anche termini come ingegno, fantasia, sentimento, “un non so che”, gusto, che sono portatori di una nuova poetica indicante delicatezza e varietà nel componimento. Il gusto diviene uno strumento per la ricerca della galanteria e questo è un nuovo elemento fondamentale delle composizioni. Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) e Antonio Vivaldi (Venezia 1678 – Vienna 1741) sono due splendide e carismatiche personalità che magnificamente rappresentano questi due caratteri contrapposti del Barocco. Entrambi hanno dato un contributo imponente alla produzione didattica (hanno scritto la maggior parte delle opere strumentali per gli studi dei familiari l’uno per le studentesse dell’Ospedale della Pietà di Venezia l’altro), entrambi hanno dato alla luce opere monumentali ancora oggi considerate dei punti di riferimento per la storia della musica e la storia dell’evoluzione delle forme musicali, entrambi hanno scritto per ogni tipo di strumento, indagando le possibilità tecniche e timbriche di ciascuno con una cura e dei risultati ineguagliati. Musicisti espertissimi in ogni campo della musica. Il programma di stasera gravita attorno all’ideale del Barocco: il concerto. Lo stile concertato e concertante rappresenta, nel Settecento, l’esempio di maggiore dinamica ed elasticità, incarna una specie di ideale di libertà. Per capire appieno le sfaccettature della forma del concerto in epoca barocca, bisogna tenere presente la doppia e contradditoria etimologia del termine: concerto deriva da concertare ossia combattere (contenendo in sé l’idea di opposizione), ma anche da conserere ossia legare insieme (affermando l’idea di collaborazione). Da subito, infatti, nella forma del concerto si afferma il principio di un’unione o giustapposizione di strumenti o gruppi strumentali che vanno a definire diverse forme di concerto: il concerto grosso (che prevede due distinti organici strumentali, il “concerto grosso” costituito dagli strumenti nel loro insieme e il “concertino”, un organico ridotto che assume il ruolo principale), il concerto solistico (dove il “concertino” si riduce ad un unico strumento solista) e il concerto di gruppo (dove i due raggruppamenti strumentali sono equivalenti, e propongono un disegno musicale più omogeneo e compatto). Nell’Estro Armonico op. 3 di Vivaldi e nei Concerti Brandeburghesi di Bach troviamo tutti gli esempi possibili della forma del concerto: siamo dunque di fronte a raccolte sintetiche che rappresentano la summa del Concerto Barocco. 10
SALA VERDI 2022-2023 L’Estro Armonico (pubblicata nel 1711) fin dal titolo ci affascina e ci incuriosisce; si tratta di un ossimoro che vuole evidenziare la ricerca di un perfetto equilibrio tra l’estro (cioè la pura fantasia che si scatena in totale libertà) e l’ingegno (gli stretti vincoli matematici dettati dalle regole dell’armonia). L’opera è presentata secondo una “disposizione” interna calcolata, rigorosamente simmetrica e con grande importanza assegnata al numero: due libri divisi in due sezioni ciascuno, quindi quattro sezioni in tutto, ogni sezione è suddivisa in tre concerti, sempre, nell’ordine, un concerto per quattro violini, uno per due violini e uno per violino solo. Ma ogni concerto è portavoce di originalità, con idee musicali ricche e di una potenza espressiva inusitate per l’epoca. L’Estro Armonico ha mirabilmente centrato i suoi molteplici scopi: meravigliare, sorprendere, smuovere, sollecitare. I Concerti Brandeburghesi di Bach (1721), dedicati al margravio Christian Ludwig di Brandeburgo costituiscono un gruppo unitario di opere, concepite come una sorta di campionario dimostrativo delle possibilità aperte al genere del concerto. Anche qui, come in tutta la produzione, Bach dà dimostrazione della poliedricità e della visione totale che aveva della musica e delle sue forme; egli assomma in sé tutto quello che era stato scritto e si stava scrivendo, per proporre una summa, una sintesi totale, utilizzando tutti gli stili e tutte le scuole, dominandole e assoggettandole al suo genio. Anche il singolo concerto non è riconducibile ad un unico principio formale, le singole opere possono, per esempio, obbedire contemporaneamente al criterio del concerto grosso e a quello del concerto solistico: si pensi al Quinto Concerto che alla struttura del concerto grosso (che pone al concertino il flauto, il violino e il clavicembalo) accoppia un poderoso e bellissimo passo solistico del clavicembalo nel primo tempo (storicamente, tra l’altro, questa è la prima volta che questo strumento ha tale funzione in orchestra!). Questi concerti sono una prova dello spirito indagatore del maestro, un’ennesima testimonianza del potere che egli aveva di realizzare nella diversità delle forme, degli stili e dei mezzi strumentali risultati meravigliosi sul piano dell’arte. Ascolteremo di Vivaldi il nono concerto in RE maggiore da l’Estro Armonico (tratto dunque dal secondo libro dell’opera) per violino solo, poi il quinto concerto in LA maggiore della stessa opera (quindi dal primo libro) per due violini, e la Sinfonia per archi tratta dall’opera La verità in cimento, dramma per musica su testo di Giovanni Palazzi rappresentata per la prima volta a Venezia nel 1720; Vivaldi sarà intercalato da tre Concerti Brandeburghesi di Bach rispettivamente il celeberrimo (e già citato) Quinto concerto in RE maggiore, il Terzo concerto in SOL maggiore, in cui i blocchi orchestrali annullano le differenze tra concerto solistico o concerto grosso, siamo infatti di fronte ad un esempio di concerto di gruppo, con un organico di soli archi, e il Quarto concerto in SOL maggiore (con strumenti solisti un violino e una coppia di flauti dolci). Maria Cristina Ceroni Musicologa 11
I bis del concerto del 14 dicembre: I bis del concerto del 21 dicembre: Beatrice Rana ha eseguito: Saint Saëns – Concerto pomeridiano: Ingrid Fliter ha Godowsky, Le Cygne; C. Debussy, dai 12 eseguito F.Chopin, Valzer in do diesis min. Studi – I° Libro: Pour les huit doigts op.64 n.2; Anton Dressler ha eseguito Improvvisazione Concerto serale: Ingrid Fliter ha eseguito F.Chopin, Valzer in do diesis min. op.64 n.2; Anton Dressler ha eseguto A.Dressler, Prayer; In duo con Ingrid Fliter G.Gershwin, Summertime
SWIPE YOUR STAGE! Con il concerto di questa sera prosegue il progetto “Swipe Your Stage”, un nuovo modo di vivere la musica dal vivo. La tecnologia si mette al servizio della musica e gli spettatori in sala seduti nelle file AS – AZ possono utilizzare un tablet messo a disposizione dalla Fondazione La Società dei Concerti per osservare da vicino i musicisti, direttamente dal loro posto e grazie a quattro telecamere posizionate in sala. Lo spettatore si trasforma in regista, può scegliere cosa, quando e come guardare il palcoscenico, in una modalità che amplifica le emozioni della musica dal vivo. “Swipe Your Stage” è un progetto di Fondazione La Società dei Concerti realizzato grazie al contributo di Fondazione TIM che è espressione dell’impegno sociale di TIM e la cui missione è promuovere la cultura del cambiamento e dell’innovazione digitale, favorendo l’inclusione, la comunicazione, la crescita economica e sociale. e con il sostegno di
I PROSSIMI CONCERTI 0RE 20:30 0RE 20:30 AUDITORIUM LATTUADA AUDITORIUM LATTUADA LUN MONICA ZHANG pianoforte LUN STEFANO ANDREATTA pianoforte 16 23 GEN GEN Artists in residence La meglio gioventù F.Chopin, S.Rachmaninov L.van Beethoven, B.Bartòk, J.S.Bach, S.Rachmaninov 0RE 20:45 - SERIE RUBINO 0RE 20:30 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO AUDITORIUM LATTUADA MER ORCHESTRA CAMERATA DUCALE LUN TIZIANO GIUDICE violino 25 GUIDO RIMONDA 30 STEFANIA MORMONE pianoforte GEN violino solista e direttore GEN “SMILE: uno Stradivari al cinema” La Meglio Gioventù C.Chaplin, M.Legrand, C.Gardel, J.Williams, L.Bacalov, G.Enescu, N.Milstein, H.Wieniawsky A.Trovajoli, Q.Jone, E.Morricone, L.Bonfà, T.Albinoni, S.Myers, C.Aznavour, A.Piazzolla 0RE 17:00 - SERIE ZAFFIRO POMERIDIANA 0RE 20:45 - SERIE SMERALDO SALA VERDI DEL CONSERVATORIO SALA VERDI DEL CONSERVATORIO CHIARA SANNICANDO MER violino GIUSEPPE RUSSO ROSSI MER DAVIDE CABASSI pianoforte 01 viola LUDOVICA RANA 01 FEB violoncello MASSIMO SPADA FEB pianoforte “Schumann, il contemporaneo” “Ludovica & Friends : Aimez-vous Brahms” R. Schumann, G. Colombo Taccani, N. Castiglioni J.Brahms Iscriviti alla nostra newsletter! Sulla home page di www.soconcerti.it Sarete aggiornati su tutte le attività della Fondazione: concerti, eventi straordinari, progetto educativo “Note... di scuola”, artisti in residenza, e altro ancora.
Fondata da Presidente e direttore artistico Antonio Mormone Enrica Ciccarelli Consigliere delegato Assistente del presidente Gabriele Zosi Greta Pasqualato Project manager Responsabile segreteria Olga Introzzi Angela Maffina sostengono la FSDC per Swipe Your Stage! FSDC fa parte di media partner
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