COMUNITÀ 130 - L'Ora del Pellice
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131 Cosa cercano i giovani all’estero rilevante Il Consiglio generale degli VIAGGIO, italiani all’estero ha presentato il 28 marzo scorso, alla Camera dei Deputati, un’approfondita relazione sul fenomeno della nuova emigrazione italiana. Considerando le cancellazioni DIMENSIONE di cittadini italiani dall’anagra- fe per trasferimento all’estero, il dato è salito dalle 36.000 del 2007 alle 102.000 del 2015. Ma gli emigranti sono molti di più, DELL’ANIMA visto che la maggioranza prov- vede solo in seguito alla can- cellazione. Il Cgie ha stimato che, nello stesso periodo, han- no lasciato il nostro Paese al- meno 1,1 milioni di italiani. Nel 2014, oltre la metà dei nuovi STUDIO DELLE LINGUE, OPPORTUNITÀ DI CRESCITA emigrati italiani aveva un’età compresa tra i 18 e i 39 anni. PROFESSIONALE, MA ANCHE UN PERCORSO Erasmus CHE STIMOLA LA CONOSCENZA DI SÉ. REBECCA Programma dell’Unione Euro- pea che consente a uno studen- BACIARELLI, ALICE AIROLA E PIETRO MILANESI: te universitario di svolgere una parte dei propri studi (dai tre ai STORIE DIVERSISSIME CHE SPIEGANO COSA SPINGE dodici mesi) in un’altra nazione. È stato istituito trent’anni fa, nel UNA GENERAZIONE A MIGRARE OLTRE CONFINE 1987. EE Daniele Arghittu e Michele Barbero EE Michela Perrone C iascuno di noi ne conosce almeno uno. In famiglia o nella cerchia di amici non manca sicuramente una ragazza o un ragazzo che vive o che ha vissuto all’estero: esperienze brevi o lunghe, che talvolta – sem- pre più spesso – diventano definitive. Abbiamo già parlato dei nuovi emigranti italiani, esattamente un anno fa, nel nostro numero 1. Il fenomeno, però, è talmente rilevante che merita di essere affrontato di nuovo: per scoprire le ragioni profonde che muovono così tante persone a cercare altrove la propria realizzazione personale e profes- sionale. UN CLIC ALL’ULTIMO Si può partire quasi per gioco, inoltrando la domanda per l’Erasmus alla mezzanotte del giorno di scadenza. E si può scoprire – così, per caso – di essere fatti per viaggiare. Al punto da vivere in tre continenti, trovando la propria dimensione, e il grande amore, nella lontanissima India. La storia di Rebecca Baciarelli, 31 anni, somiglia a un romanzo. Mentre la racconta, sorride con gli occhi. E pensare che tutto è Rebecca Baciarelli in Tasmania (Australia), con un piccolo canguro che si lascia cominciato per caso. «Nel 2009 avevo una vita accarezzare. Nella pagina accanto, Rebecca di fronte al Taj Mahal, straordinario piena, tra amicizie e sport. Non avrei mai mausoleo che si trova nella città indiana di Agra, non lontana da New Delhi. immaginato di lasciare Luserna San Giovanni, C ARCHIVIO REBECCA BACIARELLI
132 Comunità Un’immagine che esprime l’Italia. Poi, un giorno, parlai con una compa- c’era anche Pietro, un ragazzo conosciuto il senso di libertà gna di università, a Scienze motorie, cui ero all’Università di Torino: «Abbiamo deciso di che si prova viaggiando. molto legata. Lei doveva cominciare un andare a vivere insieme. E io ho trovato un È scattata nel Kerala, periodo di studio all’estero, ma era dubbiosa. posto come nanny, che ho conservato per un dopo aver raggiunto Io le dissi: “Cos’hai da perdere?”. Replicò: “E anno e mezzo». tu? Cos’hai da perdere”. Rimasi senza parole. Intanto in Italia la situazione restava la cima di un colle Poi accettai la sfida. Siamo partite insieme». sempre la stessa: nessuna possibilità per gli per veder spuntare il sole. Il primo distacco, il più difficile: «Lasciare aspiranti insegnanti. «La prospettiva di C ARCHIVIO la famiglia, lasciare la squadra di pallamano tornare non mi convinceva fino in fondo. REBECCA BACIARELLI di cui ero allenatrice… È stato un po’ come Non apprezzavo la vita frenetica di Londra e morire. Eppure ci deve essere una prima mi mancava tantissimo la possibilità di volta: la prima grande valigia da preparare, il condividere quanto mi accadeva con la mia primo itinerario da pianificare…». famiglia, con le mie amiche. Ma ormai mi ero Lione, Francia. Sembra dietro l’angolo. innamorata della dimensione del viaggio». «Eppure è stata un’esperienza traumatica. Era Che è qualcosa di molto diverso rispetto alla tutto così complicato. La lingua, farsi accettare routine del vivere quotidiano: «Mi sentivo Paralimpiadi dai nuovi compagni, affermare te stesso in un costretta. Lavoravo tantissimo per potermi Giochi olimpici per atleti con contesto diverso. Eppure – me ne sono accorta permettere di andare, di sera, stanca, al pub. disabilità fisiche. I Giochi para- limpici di Londra si sono svolti dopo – affrontare quei problemi mi è servito Che senso aveva? Per cosa stavo spendendo dal 29 agosto al 9 settembre tantissimo. Mi sono fatta gli anticorpi: quel la mia vita? Sentivo il bisogno di fare 2012. tipo di disagio non l’avrei mai più vissuto». qualcosa di diverso, di sfuggire ai condizio- namenti di un’esistenza preordinata, di au pair AUTISTA A LONDRA spezzare quelle catene che impediscono di Espressione francese, utiliz- Rientrata in Italia, l’attendeva una nuova realizzarti come persona. E così ho proposto zata anche in altre lingue, che valigia. Anche perché il suo sogno di diventa- a Pietro di partire». indica un giovane o una giova- re insegnante si è scontrato con il blocco dei Lui, però, desiderava compiere un’esperienza ne, in genere tra i 18 e i 30 anni, corsi. «Decisi di imparare l’inglese e partii negli Stati Uniti, lei invece bramava il contatto che decide di trascorrere un periodo di tempo all’estero, ac- per Londra, una città che non era assoluta- con la natura: «Abbiamo trovato un compro- colto in una famiglia. In cambio mente in cima alla lista delle mie preferenze. messo. E abbiamo optato per l’Australia». dell’ospitalità (e di una paghet- Ma era l’anno dei Giochi: pensai che avrei ta) si occupa dei bambini e del- potuto propormi come volontaria, come già IN CAMPER IN AUSTRALIA le piccole mansioni domesti- avevo fatto per Torino 2006». Lasciato il posto da nanny alla sorella che. Immaginate una ragazza italiana proiettata Elisabetta, Rebecca comincia una straordina- in una metropoli e incaricata di fare da ria avventura dall’altra parte del mondo. nanny autista per gli atleti delle Paralimpiadi… Lavora per sette mesi a Perth, sulla costa Bambinaia, in inglese. «Non avevo un inglese fluente, la guida è sul occidentale, con l’obiettivo di comprare un Perth lato opposto e il traffico a Londra è pazze- furgoncino adattato a camper: «Due ragazzi, Città costiera capitale dello sco!». Un’altra esperienza da aggiungere al incontrati in un ostello, ci avevano consigliato Stato dell’Australia occidenta- curriculum della vita. di fare così, per poter girare l’Australia le. Conta circa due milioni di Nel frattempo, Rebecca lavorava come au spendendo poco». E così è stato: 26.000 abitanti. pair in una famiglia italo-tedesca. A Londra chilometri, indimenticabili, percorsi in cinque
Viaggio, dimensione dell’anima 133 mesi, tra spiagge meravigliose, animali allo Partire, di nuovo: un impulso irresistibile. Servizio volontariato europeo stato brado, panorami mozzafiato. Nel dicembre 2014, grazie a un annuncio letto Noto anche come Sve, è un Rebecca e Pietro condividono un percorso casualmente su Facebook, Rebecca inoltra la progetto finanziato dall’Unio- straordinario, superando mille sfide. Ma le domanda per partecipare al Servizio volon- ne europea che consente ai circostanze non aiutano il loro progetto di tariato europeo, con la Diaconia valdese. giovani tra i 17 e i 30 anni di vita: «Lui aveva 31 anni e non avrebbe potuto Destinazione: Bangalore, India. svolgere un periodo di volonta- riato all’estero. Il volontario ri- rinnovare il visto. Io invece sarei rimasta «I nove mesi di preparazione, prima della ceve vitto e alloggio, oltre a un volentieri in Australia. Ho rinunciato per stare partenza, sono stati molto particolari. In rimborso per le spese di viag- insieme a lui, ma ancora una volta mi sono valle, immersa nella natura, ho vissuto gio. Inoltre gode di una piccola sentita costretta». Rebecca la descrive come intensamente. Mi sono venuti dei dubbi, ho retribuzione forfettaria. una fitta al cuore: «Quando viaggi, le sensazio- riflettuto a lungo. Infine, ho deciso di non ni che provi sono più intense. Non sei aneste- rinunciare: non volevo che a frenarmi fossero Bangalore tizzato dalla routine quotidiana. Ti ascolti e le mie paure». Rebecca ha preso l’aereo per Metropoli dell’India meridio- capisci quello che desideri veramente. Nel mio l’India chiedendo a questo viaggio una nale, in cui vivono 8.500.000 caso, non certo una vita preconfezionata, di risposta su se stessa, sul suo destino: «Volevo persone. È un grande centro in- dustriale, capitale dello Stato lavoro e di presunto divertimento, ad esempio scoprire se c’era davvero la possibilità di del Karnataka. Quasi l’80% del- l’andare a fare shopping, che invece non è altro stare bene e di amare in modo universale. la popolazione è induista; i mu- che una distrazione per rendere più sopporta- Senza gelosie, senza vincoli». sulmani rappresentano il 13%, i bile il tran tran di tutti i giorni…». cristiani il 6%, i giainisti l’1%. Non è un discorso facile da capire. Rebecca lo IL DESTINO ALL’ARRIVO sa e prova a spiegarsi con una metafora: Come in un romanzo, un nuovo destino febbre dengue «Quando sei sull’altalena, è bello sentirsi l’aspettava – letteralmente – a destinazione. Malattia infettiva, tipica dei dondolare e gustare la sensazione del vento in «Tre persone dell’ufficio di Bangalore cui ero tropici, causata dal virus Den- faccia. Ma per farlo, devi lasciarti andare: non stata assegnata, un’associazione cristiana che gue. È trasmessa attraverso le zanzare Aedes. devi preoccuparti della possibilità di cadere, svolgeva attività culturali e di sensibilizza- del rischio che il meccanismo si rompa». zione, erano assenti perché colpite dalla Kerala Queste preoccupazioni rappresentano i vincoli febbre dengue. Mi sono trovata da sola con Stato dell’India sudocciden- imposti, le necessità economiche: «Non un ragazzo, Jain. Immediatamente, abbiamo tale: una striscia costiera devono impedirti di vivere fino in fondo». avuto entrambi la sensazione di conoscerci sull’Oceano Indiano. È uno de- da sempre, come se ci ritrovassimo dopo gli Stati in cui la minoranza cri- COSA VOGLIO FARE? tanto tempo». stiana è più presente, raggiun- «In Australia mi svegliavo al mattino e mi Nati e cresciuti in contesti completamente gendo il 19% della popolazione. chiedevo: “Cosa voglio fare, oggi? Dove voglio diversi, a livello emotivo avevano compiuto il In Italia è noto perché è il luogo dov’è avvenuto l’arresto dei essere?”. In quella condizione di spirito, tutto medesimo percorso. «Jain è un attore teatrale due marò, in servizio sulla pe- era più semplice. Ti fidavi, ti affidavi alla originario del Kerala – racconta Rebecca –. troliera Enrica Lexie, accusati vita». Una sensazione meravigliosa, impossi- Non avrebbe neppure dovuto trovarsi a di avere ucciso due pescatori il bile da riprodurre dopo il rientro in Italia. Bangalore, perché il lavoro nell’ufficio non lo 15 febbraio 2012. «Pietro è volato in Sardegna dalla sua soddisfaceva e aveva deciso di andarsene». famiglia, io a Luserna San Giovanni dalla Tra i due nasce un rapporto speciale: villaggio mia. Volevo stare vicino a mia mamma, che «Come se le nostre anime fossero una sola. da poco era andata in pensione. E ho comin- Ma all’inizio escludemmo un coinvolgimento ciato a lavorare in una gelateria. Di quell’e- di tipo romantico». Jain ha lasciato Bangalore state ricordo le discese in bicicletta, con l’aria ed è tornato nel suo villaggio del Kerala, per fresca sul viso. O le notti con il cielo stellato. assistere il padre gravemente ammalato. L’idea di tornare a vivere in una grande città Nelle vacanze di Natale del 2015, tuttavia, mi atterriva. E ho capito che la mia strada e Rebecca va a far visita all’amico: «In quel luogo quella di Pietro si sarebbero separate: lui immerso nel verde, tra banani e risaie, mi aveva vissuto l’esperienza in Australia come sono sentita proprio come a casa. Il padre mi un anno sabbatico, prima di ritrovare le sue ha accolta cantandomi una canzone e chie- certezze quotidiane; io invece avevo scoperto dendomi di fare lo stesso per lui». Quanta di volere ancora lasciarmi dondolare sull’al- differenza, con la frenesia e l’inquinamento di talena». Bangalore… «Nel Kerala si vive con estrema È stato un momento straziante. «Ho dovuto rilassatezza, mettendosi a disposizione degli infliggere grandi sofferenze. Le persone che altri. Certo, ci sono anche chiusure e pregiudi- Muthukulam, vicino alla cit- mi volevano bene non riuscivano a capire. zi. Ma quando – dopo dieci giorni – ho dovuto tadina di Nilambur. Qui Rebec- Dall’esterno ci vedevano come la coppia lasciare quella dimensione, non sono riuscita ca ha imparato, ad esempio, a perfetta: non litigavamo mai, avevamo a trattenere il pianto». pulire il jackfruit, il frutto più compiuto delle esperienze meravigliose grande del mondo (nella foto). insieme. È stata mia mamma la prima a LE CONTRADDIZIONI DELL’INDIA Si mangia in grandi quantità: comprendere la ragione del mio disagio. E si Conclusa l’esperienza a Bangalore, Rebecca sia maturo, sia acerbo (in que- sto caso cotto). è schierata dalla mia parte». comincia una tribolata peregrinazione in
134 Chennai Conosciuta come Madras fi- no al 1996, è una città di oltre 4 milioni di abitanti, capitale del- lo Stato del Tamil Nadu. Si tro- va sulla costa sud-orientale. Jharkand Stato dell’India nord-orienta- le. È ricco di risorse minerarie, ma il 39,1% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Questa contraddizione alimen- ta la ribellione dei naxaliti. Governo Modi L’India è governata, dal 2014, dal controverso Damodardas Modi Narendra, leader del Par- tito Popolare Indiano (Bjp). rupie Moneta indiana. Un euro equivale a circa 75 rupie, quin- In una via di Jodhpur, prendendo il tradizionale masala tea: è servito in una coppetta di terracot- di le banconote soppresse va- ta che viene rotta dopo aver bevuto. C ARCHIVIO REBECCA BACIARELLI levano circa 6,5 e 13 euro. pregiudizi India, assegnata ad altre strutture di solida- avevano ancora sono state prese d’assalto: L’India è un Paese molto ge- rietà: «Sono stata in un ostello per ragazze nelle lunghe file di persone in attesa spesso si loso della sua millenaria cul- povere a Chennai, in una scuola per bimbi veniva alle mani. Insomma, ci si doveva tura e non sempre gli stranieri ciechi nello Stato del Jharkand. Ho vissuto arrangiare con le poche banconote di piccolo sono visti di buon occhio. Mol- delle prove durissime, al cospetto di tanta taglio che erano rimaste». to indicativa la vicenda di So- indigenza e violenza». L’India è un paese Inoltre, i pregiudizi nei confronti di nia Gandhi, presidente dell’In- dian National Congress (lo complesso, difficile: «Mi sono resa conto che Rebecca hanno creato tensione nella famiglia storico partito, laico e progres- l’essere nata in Occidente mi aveva assegnato di Jain: «La nostra relazione era fonte di sista, che guidò la battaglia un potere che quelle persone non avevano: la scandalo. Solo il matrimonio avrebbe potuto per l’indipendenza). Nata nel possibilità di decidere per me stessa. Un tranquillizzarli». Di nuovo un vincolo, una 1946, in Veneto, come Edvige potere che va gestito in modo saggio, con regola da rispettare: «In breve tempo ho Maino, è cresciuta a Orbassa- gratitudine e consapevolezza». dovuto decidere. E ho optato per il sì. Ci no. Studiando in Inghilterra, ha Nel marzo del 2016 il nuovo incontro con siamo sposati, con rito cristiano, nell’aprile conosciuto Rajiv Gandhi (figlio Jain: «Eravamo finalmente pronti per di quest’anno». di Indira e nipote di Nehru), fu- compiere il passo di sperimentarci come turo primo ministro dell’India: i due si sono sposati nel 1968 e coppia». Non è stato agevole superare le UN LUNGO PERCORSO Sonia si è trasferita a Delhi, ac- diffidenze di chi stava loro attorno: «Quando Viaggi avventurosi, incontri straordinari e quisendo nel 1983 la cittadi- a maggio è morto il padre di Jain mi sono soprattutto un lungo percorso interiore. nanza indiana. In seguito recata per un giorno nel Kerala, in occasione Sembra incredibile che tutto questo sia all’assassinio di Rajiv (1991), del funerale. Ebbene, diversi parenti si sono accaduto come conseguenza di quel clic sul ha iniziato un’importante car- chiesti cosa ci facesse lì una straniera in un computer, alla mezzanotte meno cinque riera politica. Ma gli avversari momento tanto delicato». minuti dell’ultimo giorno per iscriversi continuano ancora oggi a con- Concluso l’anno di Servizio civile, Rebecca all’Erasmus. «Hai presente il giochino Campo testarle le origini italiane. è tornata in Italia e – per tre mesi – ha minato, preinstallato su molti computer? compagnia teatrale lavorato presso la Diaconia valdese: «Un Clicchi su un punto e ti si aprono un sacco di Dal marzo 2017, Jain e Rebec- bellissimo ambiente. Ma questa dimensione, caselle tutto intorno. Ecco, a me è successo ca fanno parte di una compa- ormai, non è più la mia». proprio così. Quando prendi una decisione gnia teatrale insieme a un L’aereo che l’ha riportata in India, nel non è tanto importante quello che succede, gruppo di amici: un progetto novembre 2016, l’ha proiettata in una quanto piuttosto il fatto che tu l’abbia presa». sostenuto da finanziatori au- situazione molto complessa. La grande Rebecca Baciarelli ha trascorso l’ultima straliani. Rebecca si era speri- nazione asiatica stava vivendo una grave crisi estate in Val Pellice. In India l’attende un mentata per la prima volta con economica, conseguenza della decisione del marito, una compagnia teatrale in cui ha il teatro a Bangalore, in uno spettacolo con finalità educati- Governo Modi di bandire le banconote da già sperimentato le sue doti, ma soprattutto ve allestito da un prete della 500 e 1.000 rupie per combattere la corru- possibili risposte alle tante nuove domande Chiesa ortodossa siro-malan- zione e l’evasione fiscale. «Per diverse che continua a porsi. Per crescere, per karese: «Un’esperienza che mi settimane le banche hanno chiuso per evolvere, per vivere. è piaciuta tantissimo». mancanza di denaro. Le poche che ne (daniele arghittu)
135 «Andare all’estero, di per sé, non vuol dire niente. È l’uso dell’esperienza che fai che ti toglie o che ti dà». Alice Airola parla via Skype da Vancouver, città canadese sulla costa del Pacifico. Laggiù è mattina, nove ore indietro rispetto all’Italia. «Quando ho vissuto in Francia e in Inghilter- ra ho conosciuto persone che, pur essendo oltre confine da anni, parlavano soltanto italiano con altri connazionali. Ciò che fa la differenza è la volontà di mettere a frutto le opportunità. E poi, naturalmente, l’apertura mentale. Altrimenti, che tu sia in Val Pellice, in Congo o nel Regno Unito non cambia nulla». Alice Airola a Vancouver, Airola, 27 anni, lusernese, è una ricercatrice la città canadese in cui universitaria. Ha conseguito la laurea lavora come ricercatrice magistrale in Scienze criminologiche per l’investi- universitaria nel settore gazione e la sicurezza all’Università di Bologna e della Criminologia. ha svolto un tirocinio formativo presso la C ARCHIVIO redazione di Narcomafie. In Canada sta ALICE AIROLA completando un internship alla School of Criminology Simon Fraser University (SFU) di Burnaby. «Sto studiando il crimine organiz- «ANDARE zato. In sostanza, la mafia. Ho iniziato a giugno e ho subito trovato il team di lavoro estremamente stimolante». L’ambiente ALL’ESTERO accademico, in Nord America, è più informa- le. La distanza tra docenti, ricercatori e studenti è ridotta: ci si chiama per nome, si mangia insieme, ci si vede anche al di fuori NON BASTA» del lavoro. Un clima che aveva già sperimen- tato, da studentessa, durante l’anno trascorso all’Università di Montréal, nel Canada francofono. I tre mesi di esperienza a Vancouver si chiu- La cosa più difficile? «Superare il primo Narcomafie dono proprio a metà settembre. Al momento impatto. Non conosci la città, il contesto. Mensile di informazione e di andare in stampa Alice non conosce Eppure devi subito trovare una sistemazione. analisi del Gruppo Abele, nato ancora il suo futuro. «Di certo proseguirò la E un tuo equilibrio personale. All’inizio sei nel 1993 per contrastare la cri- collaborazione con il professor Martin solo, devi costruirti la tua nuova nicchia minalità e i poteri corrotti. La Bouchard per una ricerca su un omicidio personale. Poi inizi a conoscere persone. E sede è a Torino. piuttosto famoso avvenuto in Canada». tutto diventa più facile». internship Nulla sarà lasciato al caso. Tutto sarà Alice, però, mette in guardia contro i facili Termine inglese che indica ponderato con attenzione. In fondo, quando entusiasmi: «L’estero non risolve tutti i tuoi un tirocinio. Alice ha deciso di lasciare casa lo ha fatto per problemi. Non è sufficiente per diventare una una ragione ben precisa: «Volevo formarmi e persona migliore. Devi essere consapevole di Burnaby ampliare le mie possibilità di scelta. Non ciò che stai facendo. Se lasci l’Italia tentando Città di 230.000 abitanti che fa escludo di lavorare in Italia, in futuro: ma semplicemente la fortuna, può andarti molto parte della Grande Vancouver. vorrei poter valutare più di un’opzione». bene ma anche molto male». Università di Montréal La vita da emigrante è cominciata cinque Airola – che nell’ultimo anno, prima di Dove Airola aveva già potuto anni fa, con esperienze di studio a Leuven Vancouver, ha vissuto due mesi in Irlanda e sperimentarsi in un centro ri- (Belgio) e Antibes (Francia): «L’idea iniziale cinque in Scozia per perfezionare l’inglese – cerca, pubblicando uno studio era imparare bene le lingue, che è fondamen- sa di star vivendo una situazione destinata a comparato sui tribunali specia- tale. Poco per volta ho scoperto che anche il concludersi: «Sto completando la mia lizzati in violenza domestica, in viaggio in sé, se interpretato nel modo giusto, formazione. E devo dire che, senza l’aiuto Canada e in Italia. ti fa acquisire una serie di capacità: quella di decisivo della mia famiglia, non avrei potuto Leuven adattarsi, quella di essere flessibili, quella di permettermelo. Presto dovrò entrare, Città del Brabante fiammin- aprirsi a chi è diverso da te. Se sei lontano da definitivamente, nel mondo del lavoro». In go, conosciuta in Italia come casa, senza la tua famiglia e senza gli amici, Italia o all’estero: questo si vedrà. Di sicuro Lovanio. Conta circa 100.000 devi metterti in gioco. Andare oltre i tuoi sarà una decisione consapevole. abitanti ed è sede di prestigio- limiti». (daniele arghittu) se e antiche Università.
136 Comunità LA COLONNA SONORA DELLA VITA Seattle Che prima o poi sarebbe finito in pianta in Italia. Prima la Scuola di Alto Perfeziona- La più grande città dello Sta- stabile negli Stati Uniti, Pietro Milanesi lo mento Musicale di Saluzzo, poi il lavoro a to di Washington. Si trova a me- sapeva da molto tempo. L’idea gli frullava in Roma in uno studio di registrazione. Fra i no di duecento chilometri dal testa fin dal liceo, quando trascorse un anno clienti anche Ennio Morricone e Nicola confine con il Canada. Città vicino a Seattle. «Io scrivo musica, e in Piovani. Pietro ricorda le lunghe giornate dall’orientamento politico pro- America ce n’è molta di più che in Italia» passate in sala di registrazione, seguendo i gressista. spiega questo torrese di 28 anni. Musica di dettami di Morricone e del suo orecchio Ennio Morricone ogni genere: album, colonne sonore di film, impeccabile. Uno dei compositori italiani serie tv e spettacoli... O semplicemente «gente In seguito, finalmente, gli Stati Uniti. più celebri nel mondo. Autore che suona, concerti» nelle strade e nei locali. Pietro si iscrive al Berklee College of di colonne sonore entrate nella La sua voce va e viene, in questa chiamata Music di Boston, una città di cui sembra storia del cinema, come quelle intercontinentale. Mentre racconta, Pietro parlare con una po’ di nostalgia. «È sede di dei western di Sergio Leone e di sta ripulendo la sua cucina a Los Angeles decine di università e quindi ci sono studen- Nuovo Cinema Paradiso. Ha dallo yogurt che a quanto pare gli si è sparso ti dappertutto; è molto viva». Vita da vinto due Oscar: uno alla car- ovunque mentre sistemava la spesa. A studente anche la sua, in quegli anni: «Stavo riera, uno per le musiche di The Hateful Eight, regia di Quentin giudicare dai suoni che giungono attraverso a dieci minuti dal college, la mia esistenza era Tarantino. la connessione Facebook, sarà un’impresa tutta racchiusa nel raggio di due chilometri lunga e dall’esito incerto. quadrati». Nicola Piovani «Il 90% di quello che ascolto viene dagli Usa» Terminati gli studi, il trasferimento a Los Altro noto compositore e di- continua. Cambiare Paese ha significato Angeles. Una scelta quasi ovvia, ma che ha rettore d’orchestra italiano. Ha quindi andare alla fonte; ritrovarsi nel luogo portato un cambiamento di vita radicale. firmato, fra le altre cose, le mu- dove si produce quello che ha sempre suscitato Una città di freeways, a misura di macchi- siche del film di Roberto Beni- il suo interesse di fruitore. Il discorso vale na più che di uomo, dove gli amici abitano gni La vita è bella. soprattutto per la musica da film. Tecnico del spesso a ore di distanza. «Venendo da Torre, Berklee College of Music suono e compositore di colonne sonore per il un po’ di provincialismo penso di averlo nel Fondata nel 1945, è una delle cinema, per Pietro Los Angeles e Hollywood sangue. La dimensione dell’andare a più prestigiose scuole di musica sono state un magnete irresistibile. «Quando comprare il giornale sotto casa, fare due del mondo. Offre decine di corsi ho cominciato a lavorare in questo campo, mi chiacchiere con l’edicolante, andare a bersi su ogni aspetto della musica sono accorto che gli Stati Uniti sono un’altra una birra veloce con gli amici qui manca un contemporanea, inclusi compo- cosa, e per lavorare in progetti di un certo po’». sizione, esecuzione, missaggio livello l’unica soluzione era trasferirsi». Il giro e business management. d’affari e la scala delle produzioni non sono UNA FORTE COMPETIZIONE freeways neanche paragonabili con quelli italiani, così Le sfide non sono solo logistiche. Come Termine traducibile approssi- come la varietà di generi. «In Italia il 60-70 per tutte le grandi città statunitensi, anche la mativamente con “superstrade”. cento del mercato cinematografico consiste in Città degli Angeli attira un sacco di gente di film drammatici e commedie» spiega. La talento – dall’America e dal mondo intero. La Oliver Stone California permette di cimentarsi anche in competizione è forte, forse più di quanto Acclamato regista statuni- altri campi, film d’animazione, di azione, di Pietro si aspettasse. Si lavora duro, di tense, i cui film si concentrano supereroi. vacanze poco o niente. spesso su passaggi drammatici e controversi della storia ame- Certo, nel suo caso la fatica ha pagato. Pietro ricana. Fra i suoi lavori più noti: LA STRADA PER LOS ANGELES è assistente di Adam Peters, autore di diverse Platoon, Nato il quattro luglio, Una scelta ragionata la sua, covata a lungo colonne sonore per Oliver Stone. Il suo nome Nixon, Snowden. e maturata attraverso anni di studio e lavoro appare nei titoli di coda di film come Icarus e
Viaggio, dimensione dell’anima 137 Sand Castle, entrambi distribuiti da Netflix a Il mondo è grande e offre tante opportunità, Netflix milioni di spettatori in tutto il mondo. Ha o per lo meno qualche piano alternativo se le Servizio di streaming a paga- ormai una buona rete di contatti, che gli ha già cose dovessero andare per il verso sbagliato. mento di film e serie tv. In anni permesso di firmare di suo pugno il soundtrack Così, in caso di momentanee difficoltà con il recenti, Netflix si è espanso di alcune piccole produzioni. visto Usa, le opzioni su cui Pietro sta ragio- dalla semplice distribuzione di L’adattamento è stato facilitato anche dal nando vanno dal Messico al Canada («posti contenuti alla produzione, fi- nanziando per esempio la serie fatto che, nonostante le tracce di ”provincia- comodi se dovessi rientrare in breve tempo House of Cards. La compagnia lismo”, questo torrese non è certo un valligia- negli Stati Uniti»), senza trascurare Londra, ha sede in California. no nell’anima. «Sono un tipo abbastanza che con le sue ottime orchestre attira periodi- cittadino, la dimensione della valle mi sta un camente gli stessi compositori statunitensi. melting pot po’ stretta. I legami con le persone ovviamen- Espressione inglese che indi- te mi mancano ma il luogo in sé direi di no». GIRAMONDO E BUROCRAZIA ca un miscuglio, un calderone La domanda per il rinnovo del visto è una di persone diverse per origine, CITTADINI DEL MONDO pagina dolorosa. Pietro non nasconde la sua cultura, etnia, religione. Più in generale, però, chiacchierando con frustrazione davanti a un processo opaco, visto Usa Pietro si ha l’impressione che sia la stessa eterno e costoso, senza nessuna garanzia di Al momento della stesura di categoria di “luogo” ad avere per lui un’impor- successo. La frustrazione di trovarsi nel posto questo articolo (agosto 2017), tanza secondaria. In questo senso il ventotten- giusto al momento giusto (the place where the Pietro ha appena spedito la do- ne esemplifica un atteggiamento che lo action is, direbbero gli americani), senza la manda per un nuovo visto che accomuna a molti europei suoi coetanei: certezza di poter restare. In un certo senso, è gli permetta di continuare a vi- l’essere disposti ad attraversare i confini lo scontro tra due mondi opposti. Da un lato vere e lavorare negli Stati Uniti. geografici per inseguire le proprie aspirazioni giramondo sempre più abituati a guardare al Il suo visto da studente, ottenu- e realizzare al meglio le proprie capacità. di là dei confini, dall’altro burocrazie statali to al momento dell’iscrizione a Certo, non tutti i posti sono uguali, dal punto che nel controllo di quei confini hanno la Berklee, scade a settembre di quest’anno. di vista dello stile di vita. Pietro preferisce propria missione. Due prospettive lontanissi- Boston a Los Angeles, e per molti versi me, come futuro e passato. considera il Belpaese più piacevole dell’Ame- (michele barbero) rica. «Io in Italia stavo bene. Penso alla gente, al cibo, al clima – ragiona –. Probabilmente se in Italia avessi avuto le stesse possibilità che ho qui, sarei rimasto». Ma siccome la realtà è un’altra, non c’è neanche da pensarci: «Sono ben contento di essere partito». Una logica, dunque, che fa della felicità pro- fessionale il principale motore delle scelte di vita. Le relazioni umane sono importanti, ma si tessono strada facendo; quelle che contano davvero resisteranno, anche a distanza di mi- gliaia di chilometri. Il luogo dove vivere si sceglie quindi soprattutto in base alle opportunità che esso offre, non al suo valore intrinseco: «Che io sia a Roma o a Bobbio Pellice, una volta che sono in studio e faccio il mio lavoro a me cambia davvero poco!» dichiara Pietro. Inoltre, è il suo stesso percorso ad aver rafforzato questo atteggiamento. Non solo Los Angeles è popolata dal melting pot tipico delle grandi metropoli americane. Anche alcuni fra gli amici più stretti, come quelli di Berklee trasferitisi anch’essi in California, sono un concentrato di storie ed esperienze davanti alle quali i confini nazionali tutto sommato contano poco. «Uno è cileno, con la fidanzata coreana; stanno facendo il visto per andare in Giappone a fare Pietro Milanesi, musicista, in uno studio le musiche per uno spettacolo teatrale. I due di registrazione americano. Nel suo che suonano con lui sono uno francese e l’altro argentino, con la fidanzata russa. settore, gli Stati Uniti offrono opportunità Viene abbastanza naturale vedere le cose in che in Italia sarebbero inimmaginabili. termini un po’ più globali». C ARCHIVIO PIETRO MILANESI
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