CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI TREVIGLIO GRUPPO ESCURSIONISTI 23 - 29 AGOSTO 2020 TREKKING ALPI MARITTIME
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CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI TREVIGLIO GRUPPO ESCURSIONISTI 23 – 29 AGOSTO 2020 TREKKING ALPI MARITTIME Parete Ovest Argentera – Valle Gesso Il Massiccio dell’Argentera è il gruppo montuoso di rocce cristalline più a sud della catena alpina, si trova interamente nella provincia di Cuneo e fa parte del Parco Naturale delle Alpi Marittime. L’ambiente è di grande interesse, sia dal punto di vista paesaggistico, che naturale che storico. Ci sono moltissimi laghi, prevalentemente naturali, circondati da montagne che spesso superano o sfiorano i 3000 metri e l’avvistamento degli animali è assai frequente (camosci, stambecchi, marmotte, aquile e gipeti). Il giro si snoda in sei tappe per mulattiere (eredità dei Savoia che venivano a cacciare) e stradine militari (risalenti alla fine dell’ottocento) con partenza e arrivo a Sant’Anna di Valdieri, in Val di Gesso.
PRIMO GIORNO: Treviglio – Sant’Anna di Valdieri (978 m) – Rifugio Livio Bianco (1.910 m) Partenza da Treviglio con mezzi propri per Sant’Anna di Valdieri (CN). Dai parcheggi prima di entrare in Sant’Anna di Valdieri, si segue la strada in salita che attraversa l’abitato, subito dopo l’edificio delle Poste e Telegrafi si imbocca a destra (cartelli per il Vallone della Meris e il Rifugio Livio Bianco – segnavia N4) una viuzza asfaltata che passa vicino al Rifugio Balma Meris, che, diventata una mulattiera, inerpicandosi ripidamente sale tra faggi e castagni tenendosi sempre sulla sponda idrografica di sinistra del Rio Meris e percorrendo la valle omonima fino al Lago Sottano della Sella (1.882 m) che insieme al fratello Lago Soprano è il bacino naturale più grande delle Alpi Marittime. Scavalcato il torrentello che esce dal lago, dirigendosi a sinistra si raggiunge in pochi minuti il Rifugio Dante Livio Bianco (1.910 m) di proprietà del CAI di Cuneo costruito nel 1963, situato ai piedi del Monte Matto (3.097 m), dove sorgeva il Bivacco Monte Matto distrutto nel secondo conflitto mondiale. E’ la tappa più breve dell’intero itinerario e si svolge interamente lungo una bella mulattiera. DISLIVELLO IN SALITA: 950 metri TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore complessive DIFFICOLTA’: Escursionistica SEGNAVIA: N4 CIME NEI DINTORNI DEL RIFUGIO LIVIO BIANCO Cima del Latous (2.764 m) – Dislivello 840 m circa – Tempo 3 ore – Difficoltà EE (E fino al colletto) Dietro il rifugio parte il sentiero che sale nel Vallone del Latous, si segue fino al primo lago (2.030 m), da qui puntando a sinistra si raggiunge un altro laghetto (2.054 m) dal quale si prosegue, lasciando a destra il contrafforte che scende da Il Cougn per detriti e navi fino alla testata del vallone ed al Colle del Latous o Colletto del Matto (2.554 m). Dal colle senza difficoltà salire la cresta Ovest fino alla cima (2.764 m). Cima Gorgia Cagna (2.718 m) – Dislivello 810 m circa – Tempo 3 ore 30 – Difficoltà EE Laghi del Latous Cima del Latous (2.764 m) SECONDO GIORNO: Rifugio Livio Bianco (1.910 m) – Rifugio Questa (2.388 m) per Colle Est della Paur Dal Rifugio Livio Bianco si imbocca il sentiero N25 che s’innalza alla destra del Lago Sottano della Sella in direzione di quello Soprano. Superate le prime rocce lisciate dal ghiacciaio, si giunge in una verde conca dove il sentiero sale a tornanti in una pietraia sul lato opposto portando ad un bivio ai piedi della cascata proveniente dal Lago Soprano. Lasciato sulla sinistra il sentiero per il Monte Matto e il Colle di Valmiana, si svolta verso il Colle della Valletta, raggiungendo in breve tempo la riva inferiore del bellissimo Lago Soprano della Sella (2.329 m). Il sentiero prosegue verso nord in una bella valletta verdeggiante costellata da laghetti e sale con qualche zig-zag finale al Colle della Valletta (2.488 m) da cui si gode una splendida vista sul Monte Matto e i laghi sottostanti. Dal Colle della Valletta si prosegue sul sentiero P35 che nel primo tratto è lastricato e si mantiene sul lato ovest di una lunga cresta rocciosa costeggiando numerosi laghetti e sullo sfondo la Rocca della Paur (2.972 m). La mulattiera porta in una conca chiusa al fondo, ma prosegue a serpentina tagliando i fianchi della Testa della Valletta (2.678 m) per giungere in un’altra conca: si susseguono saliscendi e pianori con laghetti, fino ad una ripida pietraia che si supera zigzagando tra massi giungendo finalmente al Colle Est della Paur (2.890 m), posto tra la Rocca della Paur (2.972 m) ed il Nodo (2.921 m) raggiungibile in pochi minuti (per la cima della Rocca la Paur in 30 minuti difficoltà PD).
Salendo al Colle Est della Paur (2.890 m) Dal Colle ci si abbassa inizialmente verso destra per spostarsi subito a sinistra scendendo lungo una ripida pietraia rossastra fino al fondo della Valrossa (traccia con ometti) costellata prima dai Laghi Superiori e poi i Laghi Inferiori, raggiungendo un trivio in mezzo ad una piana erbosa (2.480 m ca) che indica il Lago Inferiore di Valscura e il Rifugio Questa sulla destra (N27). La mulattiera in alcuni tratti si riduce ad un aereo sentiero su cui prestare attenzione. Superato un costone, la mulattiera entra in Valscura scendendo fino ad una strada militare che viene dal Piano di Valasco: seguendola verso destra si sale al Lago Inferiore di Valscura (2.274 m), da qui si segue verso sinistra (N22) il cartello che indica il Lago del Claus (2.339 M) e il Rifugio Questa (2.388 M) affacciato sul Lago delle Portette. DISLIVELLO IN SALITA: 1.300 metri circa DISLIVELLO IN DISCESA: 670 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 7 ore complessive DIFFICOLTA’: EE - Escursionisti Esperti SEGNAVIA: N25 – P35 –N27 – N22 CIME NEI DINTORNI DEL RIFUGIO QUESTA Testa di Tablasses (2.851 m) – Dislivello 500 m circa – Tempo 5 ore complessive – Difficoltà EE Caire di Prefouns (2.840 m) – Dislivello 450 m circa – Tempo 5 ore complessive – Difficoltà PD Rifugio Questa – Lago delle Portette (2.361 m)
TERZO GIORNO: Rifugio Questa (2.388 m) – Rifugio Remondino (2.430 m) per il Colletto di Valasco Dal Rifugio Questa si ripercorre per pochi minuti il sentiero del giorno prima fino al cartello per il Rifugio Valasco, si scende verso destra lungo la strada militare (N22) sotto la Testa di Tablasses fino ad imboccare la Val Morta (N18) che si risale sul lato destro idrografico raggiungendo il Colletto di Valasco (2.429 m) affacciato sui Laghi di Fremamorta. Dal colletto si scende verso il Lago Sottano di Fremamorta (2.359 m) dove si trovano ruderi militari, ignorando la mulattiera che scende a sinistra al Gias delle Mosche, si prosegue lungo la strada militare che salendo aggira la Cima Guglia (2.433 m) abbassandosi fino al Lago Mediano di Fremamorta (2.375 m). Da qui si abbandona la strada militare in favore del sentiero a sinistra (N26) che scende nel Vallone della Casa (panorama superbo sulla Serra dell’Argentera). A quota 2.088 m sotto una parete rocciosa si incontra un bivio segnalato, qui si continua sulla mulattiera che in leggera salita guadagna il costone che chiude la conca e poi si abbassa nel vallone della Culatta verso la Piana della Casa del Re. Al bivio successivo si prende a destra per raggiungere il Rifugio Regina Elena (1.840 m), proseguendo in discesa si attraversano due corsi d’acqua e con lieve salita si incrocia il sentiero (N11) che sale per un ripido vallone al Rifugio Remondino (2.430 m). DISLIVELLO IN SALITA: 1.000 metri circa DISLIVELLO IN DISCESA: 970 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 6 ore complessive DIFFICOLTA’: Escursionistica SEGNAVIA: N22 – N18 – N26 – N11 Variante 1 per Vallone del Prefouns (N20) – Passo di Prefouns (2.620 m) – Passo di Tablasses (2.742 m) – Cima Testa di Tablasses (2.851 m) – Cima Testa di Bresses Sud (2.820 m) e discesa come variante 2 (8 ore EE) Variante 2 per Val Morta – Passo di Tablasses (2.742 m) – Cima Testa di Bresses Sud (2.820 m) – Colletto di Bresses (2.618 m) – Lago Soprano di Fremamorta (2.371 m) – Lago Mediano di Fremamorta collegamento (7 ore EE) Laghi di Fremamorta (2.360 m) QUARTO GIORNO: Rifugio Remondino (2.430 m) - Cima Sud dell’Argentera (3.297 m) Il quarto giorno, pernottando sempre al Rifugio Remondino, ci sono due alternative: 1. Cima Sud dell’Argentera (3.297 m) attraverso il Passo dei Detriti (3.122 m) Per quanto la salita sia affrontata talvolta con un’attrezzatura semplicemente escursionistica, è da considerare alpinistica (PD-) e richiede attrezzatura adeguata (casco, imbraco, corda corta 15-20 metri, moschettoni, cordini). La vetta, punto culminante dello spartiacque tra le valli del Gesso della Valletta e della Rovina, per la sua altitudine e posizione protesa sul versante piemontese permette una veduta panoramica circolare di rara bellezza. DISLIVELLO: 900 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 5 ore complessive DIFFICOLTA’: PD-
2. Cima Paganini (3.051 m) Sorge elegantemente sullo spartiacque Gesso della Valletta-Rovina, tra le cime di Nasta e dell’Argentera. La Paganini è una cima bifida, di rocce cristalline, di cui l’elevazione meridionale leggermente più alta e facile è anche la più frequentata. La vista si estende dall’allungata parte sommitale del versante sudorientale della Serra dell’Argentera al vicino castello roccioso della Cima di Nasta (3.108 m). DISLIVELLO: 630 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 4 ore complessive DIFFICOLTA’: EE – Escursionisti Esperti Cima Argentera Sud (3.297 m) Cima di Nasta (3.108 m) e Cima Paganini (3.051 m) QUINTO GIORNO: Rifugio Remondino (2.430 m) – Rifugio Genova-Figari (2.015 m) per il Colle di Brocan Traversata piuttosto impegnativa, in ambiente severo e selvaggio. Ci si sposta per ore tra rocce e macereti, spesso in notevole pendenza. Un paio di piccole conche sul versante orientale del colle ospitano neve residua anche in piena estate. Tuttavia tutto il tracciato si sviluppa ai piedi di cime che superano i 3.000 metri e l’ambiente in cui ci si muove è veramente maestoso. Alle spalle del Rifugio Remondino (2.464 m) si prende il segnavia N11 caratterizzato da tacche bianco-rosse che puntano verso est. Ci si innalza subito in notevole pendenza, rimontando canali, macereti e roccioni levigati, piegando verso sud-est, e si raggiunge il bivio a sinistra con la traccia (radi bolli e ometti) che punta in direzione nord-est serpeggiando tra rocce e macereti fino al Lago di Nasta (2.805 m), incastonato in una conca detritica ai piedi dell’omonima Cima di Nasta (3.108 m). Oltre la diramazione la traccia (bolli bianco-rossi) volge a sud, attraversando grosse placconate quasi pianeggianti alternate a pietraie fino ad un’altra biforcazione dove si prende a sinistra per il Colle di Brocan (2.892 m). Da quì è possibile salire alla Cima di Brocan (3.054 m – PD). Verso la Cima di Brocan (2.996 m) Rifugio Genova-Figari sul Lago di Brocan (2.015 m)
Dal colle si scende ripidamente lungo il Vallone della Rovina (segnavia N28) fino ad una conca detritica spesso innevata. La si supera stando a sinistra sulle rocce (dipende dalle condizioni del nevaio) ai piedi del Bastione (2.899 m) fino al sottostante avvallamento stando sempre sulla sinistra, fino a prendere una traccia su pietraia ripida che perdura fino a quota 2.700 m circa (bolli gialli e rade tacche bianco-rosse). Si continua a scendere in maniera decisa tra rocce e dopo un breve traverso ci si cala in un ripido canale di magra erba, proseguendo poi su un ampio crinale fino ad immettersi sul sentiero che sale al Colle della Rovina (M27). Si svolta a sinistra per tornanti fino a superare un torrente, ignorando la traccia sulla destra che porta al Lago Brocan (2.004 m), si costeggia per intero la sponda nord del lago e si giunge in breve al Rifugio Genova Figari (2.015 m). DISLIVELLO IN SALITA: 500 metri circa DISLIVELLO IN DISCESA: 900 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 4 ore complessive DIFFICOLTA’: EE - Escursionisti Esperti SEGNAVIA: N11 – N28 CIME NEI DINTORNI DEL RIFUGIO GENOVA-FIGARI Cima dell’Agnel (2.927 m) – Dislivello 920 m circa – Tempo 5 ore complessive – Difficoltà EE Punta Ciamberline (2.792 m) – Dislivello 780 m circa – Tempo 4 ore complessive – Difficoltà F (fattibile il 6° giorno) Cima Argentera Nord (3.286 m) SESTO GIORNO: Rifugio Genova-Figari (2.015 m) – Rifugio Morelli-Buzzi (2.351 m) Dal Rifugio Genova-Figari si segue la strada sterrata che costeggia il Lago artificiale del Chiotas (M8-GTA) e, dopo aver raggiunto la prima diga, si abbassa fino ad incrociare la strada dell’Enel che sale dal Lago della Rovina. Si segue verso sinistra questa strada asfaltata fino ad attraversare la seconda diga che porta all’inizio del Vallone del Chiapous (1.980 m). Si imbocca quindi l’ampio sentiero per il Colle del Chiapous e il Rifugio Morelli-Buzzi che risale il vallone fino ad una biforcazione, qui si prende a destra e poco sopra un sentiero a sinistra. Risalendo con tornanti il versante sinistro idrografico del vallone, lo si attraversa a quota 2.380 m circa e poi si sale lungo il suo versante destro idrografico. Oltrepassato il bivio per il Passaggio del Porco e il Bivacco del Baus (Argentera Nord*), il sentiero raggiunge una bella conca detritica, la si costeggia sulla destra e si raggiunge in piano il Colle del Chiapous (2.526 m). Dal Colle del Chiapous (Cima del Chiapous**) si scende lungo il Vallone di Lourousa per sentiero evidente ma un po’ disagevole a causa dei sassi, in trenta minuti circa si raggiunge il Rifugio Morelli-Buzzi (2.351 m). DISLIVELLO IN SALITA: 520 metri circa DISLIVELLO IN DISCESA: 200 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore complessive DIFFICOLTA’: Escursionistica SEGNAVIA: M8 – GTA
*Argentera Nord (3.286 m) – prima del Colle del Chiapous si prende il bivio (quota 2.400 circa) che segnala il Passo del Porco (2.580 m), colletto erboso che immette sull’altipiano del Baus. Seguire ometti e segni rossi per una breve discesa e un tratto erboso a mezza costa in direzione del Bivacco del Baus fino ad un bivio (scritta Cima Nord su un masso) che risale gradatamente il pendio sulla destra tra pietraie e rocce facilmente superabili. Si raggiunge così l’immensa pietraia superiore ai piedi delle pareti dell’Argentera. Tagliando verso destra si giunge all’ampio circo racchiuso fra Punta Stella e Cima Nord dell’Argentera dove si incontra una labile traccia che sale ripida in una franosa pietraia fino alla base delle rocce, in corrispondenza dell’origine di due evidenti cenge parallele ascendenti da destra a sinistra. Seguendo la cengia superiore, si sale per facili roccette (1° grado) fino ad una specie di intaglio (ometto) dove si devia decisamente a destra e si raggiunge la parte superiore della parete. Da qui, seguendo le tracce e i segni rossi, si sale con facilità (qualche roccetta 1° grado) fino alla solitaria croce di vetta (3.286 m). DISLIVELLO: 900 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 5 ore complessive DIFFICOLTA’: F (salita facile e relativamente non esposta – passaggi di 1° grado) **Cima del Chiapous (2.805 m) – dal Colle del Chiapous (2.526 m) si svolta a destra seguendo il fondo della valletta e costeggiando un minuscolo laghetto in direzione della crestina rocciosa che collega la Cima del Chiapous e la Rocca Barbis (2.755 m). Poco prima della crestina si risale il ripido fianco erboso sulla sinistra fino alla vetta contrassegnata da un grosso mucchio di pietre. DISLIVELLO: 300 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 2 ore complessive DIFFICOLTA’: EE – Escursionisti Esperti CIME NEI DINTORNI DEL RIFUGIO MORELLI-BUZZI Cima del Punto Nodale (2.876 m) – alle spalle del rifugio si prende il sentiero per il Colletto di Lourousa (2.551 m) per poi piegare a sinistra in direzione delle evidenti guglie della cresta del Punto Nodale. Risaliti i due terzi del vallone si traversa a sinistra per guadagnare la dorsale sud che porta in cima per cresta aggirabile nella parte terminale. In alternativa si può seguire il sentiero (ometto) che parte poco sopra il Laghetto di Chiapous in direzione Passo del Punto Nodale (2.850 m), da qui seguire la cresta ovest fino alla cima. DISLIVELLO: 525 m TEMPO DI PERCORRENZA: 2 ore 30 DIFFICOLTA’: EE/F – Escursionisti Esperti con passaggi su facili roccette Rifugio Morelli-Buzzi (2.351 m) nel Vallone di Lourousa
SETTIMO GIORNO: Rifugio Morelli-Buzzi (2.351 m) – Terme di Valdieri (1.368 m) Dal Rifugio Morelli-Buzzi si segue la comoda mulattiera che scende lungo il Vallone di Lourousa rimanendo sempre sul versante idrografico destro. Dopo un’ora si incrocia il sentiero sulla sinistra che sale al Bivacco Varrone, posto ai piedi del Canalone di Lourousa (Punta Stella*). Si incontra un altro bivio: a sinistra in pochi minuti si raggiungono dei piccoli laghetti, andando diritti in leggera salita e poi sempre in discesa si entra nel bosco di larici, poi con molti tornanti la mulattiera si abbassa decisamente verso il fondovalle. Si attraversa un ponte di legno e con una breve risalita si raggiunge il piazzale davanti all’ingresso dell’Hotel Royal di Terme di Valdieri (1.368 m). DISLIVELLO IN SALITA: 100 metri circa DISLIVELLO IN DISCESA: 1.100 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 2 ore e 30 DIFFICOLTA’: Escursionistica SEGNAVIA: GTA – N8 *Punta Stella (2.567 m) – al bivio si abbandona la mulattiera per il sentiero che sale a sinistra al Bivacco Varrone (2.235 m) attraversando una pietraia fino al tornante prima del bivacco, dove si seguono a destra le tacche gialle che risalgono un evidente canalone sotto la parete rocciosa e portano ad un colletto. Dopo un breve traverso, si svolta decisamente a sinistra tra erba e roccette fino alla sella tra i valloni Lourousa-Souffi (Passo del Souffi 2.529), da qui si risale il pendio a destra tenendosi sul versante Souffi fino alla cima di Punta Stella (2.567 m). DISLIVELLO: 600 metri circa TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore 30 DIFFICOLTA’: EE INDICAZIONI GENERALI: Pernottamenti: Rifugio Livio Bianco, Rifugio Questa, Rifugio Remondino, Rifugio Genova-Figari, Rifugio Morelli-Buzzi Equipaggiamento: scarponi, abbigliamento d’alta montagna, sacco lenzuolo obbligatorio nei rifugi (eventuali casco, imbraco, corda 15-20 metri, moschettoni, cordini per la salita all’Argentera Sud) Documenti: carta d’identità valida per l’espatrio o passaporto, tessera sanitaria, tessera CAI Maggiori dettagli verranno forniti in sede al momento dell’iscrizione ISCRIZIONI DA VENERDI’ 5 GIUGNO IN SEDE NEGLI ORARI DI APERTURA POSTI DISPONIBILI: 14 FINO AD ESAURIMENTO ORGANIZZAZIONE: ROBERTO BORNAGHI E CHIARA GATTI
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