CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE E OBIETTIVI TERAPEUTICI ALLA LUCE DELLE RECENTI LINEE GUIDA ESC/EAS - SISA
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7 Giornale Italiano dell’Arteriosclerosi 2020; 11 (2): 7-17 LINEE GUIDA CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE E OBIETTIVI TERAPEUTICI ALLA LUCE DELLE RECENTI LINEE GUIDA ESC/EAS Cardiovascular risk classification and therapeutic objectives in light of recent ESC/EAS guidelines ALBERTO ZAMBON1,2, MANUELA CASULA2,3 1 Department of Medicine-DIMED, University of Padua, Padua, Italy; 2 IRCCS MultiMedica, Sesto S. Giovanni (MI), Italy; 3 Department of Pharmacological and Biomolecular Sciences, Epidemiology and Preventive Pharmacology Service (SEFAP), University of Milan, Milan, Italy SUMMARY The aim of the 2019 ESC/EAS Guidelines is to facilitate decision making of health professionals in their daily practice. The new set of Guidelines, in line with the previous ESC/EAS Guidelines, supports the multifactorial evaluation of the global CV risk suggesting the use of the SCORE algorithm, but based on recently published the evidence from randomized clinical trial as well as Mendelian randomization studies introduces new concepts. There is no longer an ‘LDL-C hypothesis’, but established “facts” that increased LDL-C values are causally related to ASCVD, and that lowering LDL particles and other ApoB-containing lipoproteins as much as possible reduces CV events. Apo B may be a better measure of an individual’s exposure to atherosclerotic lipoproteins, and its use is supported, as an alternative to LDL-C, in specific groups of patients such as those with high TG or diabetes. Calcium score by CT and carotid/femoral plaque evaluation by ultrasonography is also supported for a better CV risk stratification of our patients. The 2019 ESC/EAS Guidelines have proposed new LDL-C goals, as well as a revised CV risk stratification, specifically for high- and very-high-risk patients. In these patients, intensification of treatment goals has been recommended achieving the largest LDL-C reduction pos- sible. These Guidelines set both a minimum percentage LDL-C reduction (50%) and an absolute LDL-C treatment goal of
A. Zambon, M. Casula 8 Nel mese di agosto dello scorso anno tiva degli eventi cardiovascolari nei pazien- sono state pubblicate le nuove linee guida ti con malattia cardiovascolare su base ate- per la gestione delle dislipidemie (1), pro- rosclerotica (ASCVD) e sindrome corona- dotte congiuntamente dall’European Socie- rica acuta (ACS). Una serie di analisi in ty of Cardiology (ESC) e dall’European A- sottogruppi degli studi FOURIER (4) e therosclerosis Society (EAS), a tre anni di ODYSSEY OUTCOMES (5) ha fornito distanza dalla precedente versione (2). spunti chiave per aiutare i clinici a indiriz- Il nuovo documento da un lato presenta zare il trattamento in quei pazienti a più al- elementi di continuità rispetto all’approc- to rischio cardiovascolare assoluto, che cio precedentemente raccomandato, come verosimilmente trarranno maggiori benefi- la valutazione multifattoriale del rischio ci dall’aggiunta di un inibitore PCSK9. In cardiovascolare, che integra nell’algoritmo particolare, i principali candidati all’uso SCORE (Systematic Coronary Risk Estima- degli inibitori del PCSK9 nella pratica clini- tion) (3) altri fattori di rischio oltre quelli ca sono gli individui ad alto rischio con e- lipidici; dall’altro introduce alcuni punti in- venti coronarici ricorrenti, malattie cardio- novativi, maturati sulla base delle più re- vascolari aterosclerotiche clinicamente ri- centi evidenze. Negli ultimi anni, ad esem- levanti, arteriopatia periferica (PAD) e pio, importanti studi clinici hanno dimo- punteggio più alto di rischio cardiovascola- strato l’efficacia delle terapie con anticorpi re globale. Inoltre, sono emersi ulteriori monoclonali contro PCSK9 nel ridurre i li- dati dallo studio IMPROVE-IT (6) con eze- velli di colesterolo LDL (LDL-C) a valori timibe, che hanno dimostrato un beneficio inferiori rispetto a quelli raggiungibili con cardiovascolare maggiore nei soggetti ad un trattamento intensivo con statine, con alto rischio con diabete post-ACS rispetto a conseguente ulteriore riduzione significa- soggetti non diabetici, riflettendo il rischio assoluto più elevato di questo gruppo. Ac- canto alle evidenze dai trial clinici, si è in- Bullet Points crementata la conoscenza dell’impatto del- le varianti genetiche che influenzano i livel- n Le Nuove Linee Guida per la Gestione delle Dislipide- mie, prodotte congiuntamente dall’European Society li di LDL-C ed il rischio di cardiopatia i- of Cardiology (ESC) e dall’European Atherosclerosis schemica, guidata in gran parte dai risulta- Society (EAS) sono state pubblicate nell’agosto 2019, a ti degli studi di randomizzazione mendelia- tre anni di distanza dalla pubblicazione delle linee guida na (7), suggerendo ancora l’opportunità di EAS/ESC 2016. ottenere maggiori benefici con un tratta- n Le nuove linee guida confermano l’approccio al pazien- mento precoce dei soggetti a più alto ri- te, a partire dalla caratterizzazione del rischio cardiova- schio di complicanze cliniche di ASCVD. scolare globale e dalla stratificazione in classi di rischio, a ciascuna delle quali viene assegnato un obiettivo tera- L’importanza della prevenzione CV ri- peutico in termini di livelli di colesterolo LDL: questi mane indiscussa e deve essere promossa a obiettivi rispettano l’approccio secondo cui più basso è diversi livelli: il livello di LDL-C, migliore è la prevenzione CV in que- 1) nella popolazione generale, promuoven- sti pazienti ad alto rischio. do comportamenti e stili di vita sani; n D’altra parte, le linee guida incorporano le più recenti 2) a livello individuale, in soggetti a mode- evidenze dagli studi clinici, che hanno dimostrato l’ef- ficacia di alcuni farmaci innovativi nel ridurre i livelli di rato e ad alto rischio di malattia cardio- colesterolo LDL a valori inferiori di quelli raggiunti con vascolare o in pazienti con CVD concla- un trattamento intensivo con statine. mata, adottando uno stile di vita sano (ad esempio combattendo la scarsa qua-
Classificazione del rischio cardiovascolare e obiettivi terapeutici alla luce delle recenti linee guida ESC/EAS 9 lità della dieta, l’inattività fisica e il fu- mento di ApoB, lipoproteina (a) [Lp (a)], mo) e minimizzando l’impatto dei fattori trigliceridi (TG) e proteina C-reattiva, la di rischio cardiovascolare quali i livelli presenza di albuminuria, la presenza di lipidici o la pressione arteriosa. placche aterosclerotiche nelle arterie caro- tidee o femorali, o il calcium score dell’arte- ria coronaria (CAC) (12), possono miglio- Valutazione del rischio rare e raffinare la classificazione del ri- cardiovascolare globale schio cardiovascolare individuale. Nelle Le linee guida europee ribadiscono la persone asintomatiche ma con segni di valutazione del rischio CV globale, attra- danno vascolare aterosclerotico subclini- verso modalità che tengano conto dell’ef- co, il rischio CV totale sarà più elevato di fetto combinato di una serie di fattori di quanto indicato dallo SCORE. Le persone rischio. La prevenzione della ASCVD in con ASCVD documentato, diabete mellito una determinata persona dovrebbe essere di tipo 1 o di tipo 2 (T1DM e T2DM, rispet- correlata al suo rischio CV totale: maggio- tivamente), livelli molto elevati di fattori di re è il rischio, più intenso dovrebbe esse- rischio individuali o malattia renale cronica re l’intervento. Sono disponibili numerosi (CKD) vanno considerate per sè a rischio sistemi di valutazione, basati su dati di CV molto elevato o elevato. Non sono ne- coorte specifici per singoli Paesi. Nel con- cessari modelli di stima del rischio per tali testo europeo, le linee guida suggerisco- soggetti: hanno tutti bisogno di un’efficace no l’adozione del sistema SCORE (3, 8), gestione attiva di tutti i fattori di rischio e- che si basa su set di dati di coorti europee ventualmente presenti. estese e rappresentative, e che può essere La valutazione del rischio tramite siste- ricalibrato per l’uso in diverse popolazioni ma SCORE può aiutare nella individuazio- regolando le variazioni secolari nella mor- ne e nella gestione dei rischi, ma deve es- talità per CVD e nella prevalenza dei fatto- sere interpretata alla luce delle conoscen- ri di rischio. Il sistema SCORE stima il ri- ze e dell’esperienza del medico e della schio cumulativo a 10 anni di un primo e- probabilità a priori del paziente di svilup- vento aterosclerotico fatale sulla base di pare CVD. Ad esempio, è importante os- età, sesso, fumo, pressione arteriosa si- servare che le stime del rischio sono più stolica e colesterolo totale. Le stime del basse nelle donne che negli uomini. Tut- rischio sono state prodotte come tabelle tavia, il rischio nelle donne è solo differi- grafiche per le regioni ad alto e basso ri- to: il rischio di una donna di 60 anni è si- schio in Europa. mile a quello di un uomo di 50 anni, e in Il documento europeo elenca anche una definitiva più donne muoiono per CVD ri- serie di fattori che possono modulare il ri- spetto agli uomini. schio stimato dallo SCORE (9). Tra questi, Le linee guida affrontano anche la que- i livelli di HDL-C, particolarmente quando stione della stima del rischio nel paziente ridotti, che hanno un impatto additivo illu- anziano. In alcune categorie di età, la mag- strato da grafici appositamente stratificati gior parte dei soggetti (in particolare degli in funzione di tali livelli (10). Inoltre, la pri- uomini) mostrerebbero un rischio stimato vazione sociale e lo stress psicosociale elevato solo in virtù dell’età, anche quando pongono le basi per un aumento del rischio gli altri livelli dei fattori di rischio sono re- (11). Per i soggetti a rischio moderato, altri lativamente bassi. Questo potrebbe porta- fattori, inclusi fattori metabolici come au- re a un uso eccessivo di farmaci negli an-
A. Zambon, M. Casula 10 ziani e deve essere attentamente valutato e con livelli di colesterolo tra 200 e 250 dal medico. Studi recenti hanno dimostra- mg/dL ha lo stesso rischio di incorrere in to che gli algoritmi di rischio tendono a so- un evento cardiovascolare fatale nei suc- vrastimare il rischio in soggetti oltre i 55 cessivi 10 anni di un soggetto senza fattori anni. Le carte SCORE pubblicate nel docu- di rischio ma di 60 anni di età. Questo è un mento sono frutto di una rielaborazione modo intuitivo e facilmente comprensibile che ha consentito di estendere la valutazio- di illustrare la probabile riduzione della ne del rischio fino ai 75 anni di età. Si riba- speranza di vita in un giovane con un basso disce, però, che se da un lato sono indubbi rischio assoluto ma elevato rischio relativo i benefici derivati dall’interruzione del fu- di CVD se non vengono adottate tempesti- mo e dal controllo dell’ipertensione e della vamente misure preventive. iperlipidemia, la decisione di iniziare una Le nuove linee guida raccomandano un terapia farmacologica nell’anziano deve di- approccio permanente al rischio CV, impli- pendere da un attento giudizio da parte del cando che le persone di tutte le età dovreb- medico. bero essere incoraggiate ad adottare o so- Un altro punto critico riguarda i giovani stenere uno stile di vita sano e l’approccio con alti livelli di singoli fattori di rischio, in di gestione dei lipidi deve essere persona- quanto un basso rischio assoluto può na- lizzato, stratificando i pazienti in categorie scondere un altissimo rischio relativo che di rischio, ognuna con un obiettivo tera- richiede drastiche modifiche dello stile di peutico specifico. vita. Per motivare i giovani a non ritardare questi cambiamenti, può essere utile illu- Stratificazione dei pazienti in base strare la stima del loro rischio relativo, mo- al rischio cardiovascolare strando che i cambiamenti nello stile di vita possono ridurre sostanzialmente il rischio L’inquadramento del paziente deve par- relativo. Perciò, un uomo di 40 anni, non tire dalla stima del rischio cardiovascolare fumatore, con livelli di colesterolo nella (Tabella 1). Questa non rappresenta solo norma ma con livelli pressori sistolici di al- un’indicazione al medico per la scelta del meno 180 mmHg avrebbe un rischio asso- l’approccio terapeutico più corretto, ma luto di eventi cardiovascolare fatale a 10 costituisce un utile strumento nel processo anni inferiore all’1%. Tuttavia, rispetto a un di comunicazione del rischio al paziente, soggetto normoteso (rischio relativo), a- essenziale per sensibilizzare e consapevo- vrebbe un rischio 3 volte maggiore, solo in lizzare in merito all’importanza degli inter- virtù del fattore ipertensione. Se si aggiun- venti preventivi. gesse la condizione di fumatore, il suo ri- Tuttavia, un punto importante, più volte schio corrisponderebbe a 6 volte quello di ribadito all’interno del documento, è che la un soggetto con livelli normali dei fattori di stima del rischio CV totale fa parte di un rischio. continuum. I cut off utilizzati per definire il Un altro approccio alla comunicazione rischio elevato sono, in parte, sia arbitrari del rischio ed alla sensibilizzazione alla sua che basati sui livelli di rischio a cui è evi- gestione nei giovani è usare il concetto di dente il beneficio negli studi clinici. Come CV risk age (13), cioè l’età di un soggetto tale, la distinzione in classi di rischio, così con lo stesso punteggio di rischio ma con come l’indicazione di specifici obiettivi te- livelli ideali di fattori di rischio. Così, un rapeutici, sono da intendersi a supporto soggetto quarantenne, iperteso, fumatore della pratica clinica, allo scopo di facilitare
Classificazione del rischio cardiovascolare e obiettivi terapeutici alla luce delle recenti linee guida ESC/EAS 11 Tabella 1 - Criteri per la classificazione dei pazienti a rischio alto o molto alto secondo le nuove line guida europee 2019 per la gestione delle dislipidemie. Rischio molto - ASCVD documentata, clinicamente o tramite imaging: sindrome coronarica acuta, angina stabile, alto rivascolarizzazione coronarica, ictus o attacco ischemico transitorio, patologia arteriosa periferica. Una ASCVD documentata tramite imaging include riscontri noti per essere associati allo sviluppo futuro di eventi clinici, come una placca rilevante all’angiografia coronarica, o alla TAC (malattia co ronarica multivasale, con due arterie epicardiche principali con stenosi >50%) o all’ultrasonografia carotidea. - Diabete mellito (DM) con danno d’organo (microalbuminuria, retinopatia, neuropatia) o almeno 3 fattori di rischio CV, o DM di tipo 1 comparso precocemente e presente da più di 20 anni. - Nefropatia cronica severa (eGFR 310 mg/dL (>8 mmol/L), LDL-C >190 mg/dL (>4,9 mmol/L) o pressione arteriosa ≥180/110 mmHg. - Ipercolesterolemia familiare senza altri fattori di rischio CV. - Diabete mellito senza danno d’organo, ma presente da almeno 10 anni o in concomitanza ad un altro fattore di rischio CV. - Nefropatia cronica moderata (eGFR 30–59 mL/min/1,73 m2). - SCORE ≥5% e
A. Zambon, M. Casula 12 rischio continui come colesterolo plasmati- pevolezza e l’aderenza al trattamento del co, glicemia o pressione arteriosa. È perciò paziente stesso. imperativo che i clinici siano consapevoli In linea generale, i soggetti ad alto ri- del fatto che i valori suggeriti sono mera- schio dovrebbero essere identificati e ge- mente indicativi: i punti cardine di una cor- stiti prontamente. I livelli di LDL-C devono retta gestione lipidica nell’ottica della pre- essere ridotti il più possibile per prevenire venzione cardiovascolare sono la valutazio- le malattie cardiovascolari. Le raccoman- ne individuale del rischio globale del sog- dazioni indicano, per i pazienti a rischio getto, che tenga conto delle condizioni clini- molto alto (sia in prevenzione primaria che che pregresse e attuali e dei fattori di rischio in quella secondaria), l’obiettivo di
Classificazione del rischio cardiovascolare e obiettivi terapeutici alla luce delle recenti linee guida ESC/EAS 13 Una novità delle linee guida è il ricono- Come suggerito dalle attuali evidenze, o- scimento del fatto che i pazienti con ACS gni diminuzione di LDL-C di una mmol/L hanno un rischio molto elevato di eventi o 40 mg/dL comporta una riduzione di cir- ricorrenti. Se i pazienti manifestano un se- ca il 22% del rischio di malattie cardiova- condo evento vascolare entro 2 anni (non scolari. In entrambe le linee guida, si rac- necessariamente dello stesso tipo del pri- comanda una riduzione del 50% o più del mo evento) nonostante la terapia con stati- LDL-C; tuttavia, se questi livelli non vengo- ne alla massima dose tollerata, può essere no raggiunti, si consiglia una terapia non considerato un obiettivo di LDL-C
A. Zambon, M. Casula 14 europee includono nella coorte di pazienti ESC 2019, raccomandano una soglia di 70 a rischio CV molto elevato un gruppo di pa- mg/dL prima dell’uso della terapia non- zienti più ampio. statinica per i pazienti a rischio CV molto Per la gestione di questi pazienti, le li- elevato. Questa è la stessa soglia stabilita nee guida ACC/AHA affermano che l’eze- in entrambi gli studi clinici FOURIER (4) timibe può essere usato dopo che la tera- e ODYSSEY OUTCOMES (5). Includere pia con statine sia stata massimizzata. In una soglia per le opzioni di trattamento definitiva, l’obiettivo è ridurre LDL-C del consente al paziente di essere coinvolto 50% o più. L’ESC/EAS 2019 suggerisce, nel processo decisionale clinico. Le linea oltre alla riduzione del 50%, che LDL-C do- guida ESC/AHA raccomandano inoltre di vrebbe essere inferiore a 55 mg/dL ad es. utilizzare l’ezetimibe come add-on therapy anche nei pazienti con T2DM con un ri- di prima scelta, poiché può essere som- schio CV molto elevato. Tuttavia, ACC/ ministrata per via orale ed è generica. L’o- AHA indica nei pazienti diabetici statine a biettivo della terapia dal punto di vista moderata efficacia, offrendo ai medici la ACC/AHA è focalizzato ai pazienti che possibilità di passare alla terapia con stati- trarrebbero maggiori benefici clinici, ad ne ad elevata efficacia se il paziente è ca- esempio quelli con punteggi di rischio e- ratterizzato dalla contemporanea presen- levati per trombolisi nell’infarto miocar- za di molteplici “risk enhancers” specifici dico. per il diabete. Per l’utilizzo degli inibitori del PSCK9, Le linee guida ACC/AHA, anche alla ESC/EAS sono più aggressive negli obiet- luce della loro pubblicazione meno recen- tivi di LDL-C prefissati, puntando ad una te (2018) rispetto alle linee guida EAS/ riduzione di almeno il 50% o a livelli inferio- ri a 55 mg/dL, mentre ACC/AHA ha un li- vello soglia di 70 mg/dL. I risultati degli studi della Cholesterol Treatment Trialists’ Glossario (CTT) Collaboration (18), IMPROVE-IT ASCVD: malattia cardiovascolare su base aterosclerotica (6), FOURIER and ODYSSEY-OUTCO- CHD: malattia coronarica MES, sono stati tutti citati e presi in consi- CV: cardiovascolare derazione negli orientamenti ESC/EAS CTT: Cholesterol Treatment Trialists 2019 per supportare l’obiettivo raccoman- DM: Diabete mellito dato di LDL-C inferiore a 55 mg/dL nei EAS: European Atherosclerosis Society soggetti a rischio CV molto elevato. Inol- ESC: European Society of Cardiology tre, gli studi FOURIER e ODYSSEY-OUT- FOURIER: Further Cardiovascular Outcomes Research COMES sono stati utilizzati per supportare with PCSK9 Inhibition in Subjects with Elevated Risk l’obiettivo di livelli di LDL-C inferiori a 40 IMPROVE-IT: Improved Reduction of Outcomes: mg/dL per i pazienti che, in terapia massi- Vytorin Efficacy International Trial male con statina, sono andati incontro a ri- ODYSSEY: Outcomes Evaluation of Cardiovascular correnti eventi cardiovascolari negli ultimi Outcomes After an Acute Coronary Syndrome During Treatment With Alirocumab due anni. LDL-C: colesterolo trasportato da lipoproteine a bassa Infine, negli orientamenti ACC/AHA densità sono state prese in considerazione valuta- PCSK9: proprotein convertase subtilisin/Kexin 9 zioni di costo/beneficio della terapia ipoli- SCORE: Systematic Coronary Risk Estimation pemizzante, mentre nelle raccomandazioni europee ciò non è stato menzionato.
Classificazione del rischio cardiovascolare e obiettivi terapeutici alla luce delle recenti linee guida ESC/EAS 15 Messaggi chiave conclusivi Questionario di auto-apprendimento Le nuove line guida ESC/EAS 2019 si 1. L’algoritmo SCORE (Systematic Coronary Risk Esti- basano sulle evidenze più recenti nel tratta- mation) consente mento delle dislipidemie in ambito di pre- a) di confrontare il rischio cardiovascolare con e senza venzione cardiovascolare allo scopo di as- trattamento di prevenzione sistere gli operatori sanitari nella scelta b) di stimare il rischio di incorrere in un evento cardiova- scolare fatale nei successivi 10 anni della strategia terapeutica più appropriata c) di stimare il rischio di eventi ricorrenti in base al rischio cardiovascolare indivi- d) di conoscere la probabilità di un evento coronarico sulla duale di ciascun paziente. I concetti chiave base dei soli livelli lipidici delle recenti linee guida possono essere riassunti in alcuni punti: 2. Il target primario nella prevenzione 1) Il colesterolo LDL è inequivocabilmente cardiovascolare attraverso la gestione della dislipidemia una causa di CVD in base a studi epide- a) è il colesterolo LDL miologici, studi prospettici, clinici ran- b) sono il colesterolo LDL e l’ApoB domizzati e studi di randomizzazione c) sono il colesterolo LDL e la Lp(a) mendeliana. La correlazione lineare tra d) è il colesterolo non-HDL riduzione di LDL-C e diminuzione degli 3. Il calcio coronarico eventi CV, “The Lower The Better”, è a) è uno dei target secondari della terapia di prevenzione confermata sino a livelli di LDL-C ben al cardiovascolare di sotto di 1 mmol/L o 40 mg/dl e tale b) è un modulatore del rischio CV calcolato con l’algorit- beneficio clinico è strettamente correla- mo SCORE to alla riduzione assoluta (in mg/dL) di c) va misurato in tutti i soggetti, indipendentemente dal LDL-C. Ad oggi non sono noti effetti av- rischio d) non ha nessuna utilità clinica versi di concentrazioni di LDL molto basse (ad es.
A. Zambon, M. Casula 16 curata del rischio CV nelle persone in (
Classificazione del rischio cardiovascolare e obiettivi terapeutici alla luce delle recenti linee guida ESC/EAS 17 Menotti A, De Backer G, et al. Estimation of ten- 12. Mortensen MB, Falk E, Li D, Nasir K, Blaha MJ, year risk of fatal cardiovascular disease in Eu- Sandfort V, et al. Statin Trials, Cardiovascular rope: the SCORE project. Eur Heart J. 2003; 24: Events, and Coronary Artery Calcification: Im- 987-1003. plications for a Trial-Based Approach to Statin 4. Sabatin MS, Giugliano RP, Keech AC, Honarpour Therapy in MESA. JACC Cardiovasc Imaging. N, Wiviott SD, Murphy SA, et al. Evolocumab and 2018; 11(2 Pt 1): 221-230. Clinical Outcomes in Patients with Cardiovascu- 13. Berry JD, Dyer A, Cai X, Garside DB, Ning H, lar Disease. N Engl J Med. 2017; 376: 1713-1722. Thomas A, et al. Lifetime risks of cardiovascular 5. Schwartz GG, Steg PG, Szarek M, Bhatt DL, Bit- disease. N Engl J Med. 2012; 366: 321-329. tner VA, Diaz R, et al. Alirocumab and Cardiovas- 14. Ference BA, Ginsberg HN. Graham I. Ray KK, cular Outcomes after Acute Coronary Syn- Packard CJ, Bruckert E. et al. Low-density lipo- drome. N Engl J Med. 2018; 379: 2097-2107. proteins cause atherosclerotic cardiovascular 6. Cannon CP, Blazing MA, Giugliano RP, McCagg disease. 1. Evidence from genetic, epidemiolog- A, White JA, Theroux P, et al. Ezetimibe Added ic, and clinical studies. A consensus statement to Statin Therapy after Acute Coronary Syn- from the European Atherosclerosis Society Con- dromes. N Engl J Med. 2015; 372: 2387-2397. sensus Panel. Eur Heart J. 2017; 38: 2459-2472. 7. Burgess S, Harshfield E. Mendelian randomiza- 15. Thanassoulis G, Williams K, Ye K, Brook R, Cou- tion to assess causal effects of blood lipids on ture P, Lawler PR, et al. Relations of change in coronary heart disease: lessons from the past plasma levels of LDL-C, non-HDL-C and apoB and applications to the future. Curr Opin Endo- with risk reduction from statin therapy: a me- crinol Diabetes Obes. 2016; 23: 124-130. ta-analysis of randomized trials. J Am Heart As- 8. Cooney MT, Selmer R, Lindman A, Tverdal A, soc. 2014; 3: e000759. Menotti A, Thomsen T, et al. Cardiovascular risk 16. Thompson A, Danesh J. Associations between estimation in older persons: SCORE O.P. Eur J apolipoprotein B, apolipoprotein AI, the apolipo- Prev Cardiol. 2016; 23: 1093-1103. protein B/AI ratio and coronary heart disease: a 9. Kavousi M, Elias-Smale S, Rutten JH, Leening literature-based meta-analysis of prospective MJ, Vliegenthart R, Verwoert GC, et al. Evalua- studies. J Intern Med. 2006; 259: 481-492. tion of newer risk markers for coronary heart 17. Grundy SM, Stone NJ, Bailey AL, Beam C, disease risk classification: a cohort study. Ann Birtcher KK, Blumenthal RS, et al. 2018 AHA/ Intern Med. 2012; 156: 438-444. ACC/AACVPR/AAPA/ABC/ACPM/ADA/ 10. Madsen CM, Varbo A, Nordestgaard BG. Ex- AGS/APhA/ASPC/NLA/PCNA Guideline on treme high high-density lipoprotein cholesterol the Management of Blood Cholesterol: A Report is paradoxically associated with high mortality in of the American College of Cardiology/Ameri- men and women: two prospective cohort stud- can Heart Association Task Force on Clinical ies. Eur Heart J. 2017; 38: 2478-2486. Practice Guidelines. J Am Coll Cardiol. 2019. 73: 11. Foster HME, Celis-Morales CA, Nicholl BI, Pe- e285-e350. termann-Rocha F, Pell JP, Gill JMR, et al. The ef- 18. Cholesterol Treatment Trialists C, Baigent C, fect of socioeconomic deprivation on the associ- Blackwell L, Emberson J, Holland LE, Reith C, et ation between an extended measurement of un- al. Efficacy and safety of more intensive lower- healthy lifestyle factors and health outcomes: a ing of LDL cholesterol: a meta-analysis of data prospective analysis of the UK Biobank cohort. from 170,000 participants in 26 randomised tri- Lancet Public Health. 2018; 3: e576-e585. als. Lancet. 2010; 376: 1670-1681.
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