Chi ride ultimo parodia satira umorismi - (veni mecum) - Compalit
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Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Studi Umanistici Chi ride ultimo parodia satira umorismi XIII Convegno Annuale Compalit Napoli, 16-18 dicembre 2015 a cura di e di Francesco de Cristofaro Elisabetta Abignente Giovanni Maffei Antonio Bibbò Ugo M. Olivieri Ludovico Brancaccio Federico Bertoni Emanuele Canzaniello Silvia Albertazzi Carmen Gallo Clotilde Bertoni Ida Grasso Stefano Ercolino Fausto Greco Giulio Iacoli Gennaro Schiano Guido Mazzoni Marco Viscardi Mauro Pala in collaborazione con
notissime di Bergson, Pirandello, Freud. Come è noto, il riso può essere molla di forme di comicità di Questo Questo convegno. convegno. senso univoco e lineare quanto di tipi di umorismo che intrecciano in nodi inestricabili ilarità e pathos; può tradursi in sarcasmo mirato e aggressivo, come C hi ride ultimo probabilmente non ha capito la in ironia profonda e sfrangiata, il cui senso più battuta : così recita, con scintillante wit, una profondo resta indefinito, così da porre all’interpre- legge di Murphy. Può essere; ma può anche tazione una sfida sempre aperta; può veicolare una darsi che chi ride ultimo rida male, producendo morale condivisa ma anche scardinare del tutto i suoi sfrigolii o fischi: come nel siciliano risu di babbaluci, dogmi. Di volta in volta è risultato castigo, presa di macabro e ilare, carnevalesco e tremendo. distanza, ma anche espressione di una Quest’anno, per la prima volta in assoluto, il identificazione sotterranea; conferma di una convegno annuale dell’Associazione di Teoria e Storia mentalità dominante ma anche infrazione delle sue Comparata della Letteratura sbarca all’Università regole; scompiglio carnevalesco e circoscritto, degli Studi di Napoli Federico II. Lo fa rendendo autorizzato dalle gerarchie, ma anche forma di omaggio, nel ventennale della scomparsa, a un trasgressione estrema e persino rivoluzionaria; indimenticabile maestro dell’accademia napoletana, replica meccanica di tipi di ilarità già collaudati ma Giancarlo Mazzacurati; e scegliendo un argomento anche scatenamento di nuovi linguaggi, generi, modi che gli era molto caro, l’umorismo. Tutte le forme dell’espressione; forma di intrattenimento soffice e dell’umorismo: dalla parodia alla satira, dal pastiche disimpegnato, ma anche strategia per affrontare e all’antinarrazione. E tutti i linguaggi, che sono poi il esorcizzare la morte. lievito del nostro immaginario: il romanzo, la A caricatura, la poesia, il cinema, il teatro, il graphic ltrettanto vario, instabile, contraddittorio il suo novel, il fumetto, la televisione, perfino il web. ruolo in ambito artistico e più specificamente letterario. Il riso ha istituito generi sempiterni e I l programma di Chi ride ultimo prevede tre dense sconvolto il sistema dei generi. Ha ispirato forme giornate di lavori, per un totale di 125 relazioni, 9 eterogenee di parodia, pastiche, riscrittura, delle quali plenarie, e le altre 116 distribuite in 16 attraversamento intertestuale, da quelle più panel: dallo sternismo all’ironia asiatica, dallo spoof parassitarie a quelle più inventive e innovatrici. Ha movie alla satira in versi, dalle riscritture del sacro avuto in epoche diverse articolazioni satiriche, ora alle teorie bachtiniane, dalla parodia sulla scena alle morbide, accomodanti, congeniali alle istituzioni e al irrisioni tra i banchi, dall’attuale satira politica al riso potere, ora dissacranti, spregiudicate, sovversive; dianoetico e apocalittico... Inoltre, una serata con ora legate a codici cristallizzati, ora promotrici di alcuni autori di Blob, la trasmissione che ha imposto codici nuovi. Ha animato tipologie e tecniche di sul piccolo schermo la regola dell’attrazione, e con antinarrazione, per lo più irriducibili ai generi Massimo Bucchi, illustratore ufficiale dell’evento (e consolidati. autore dell’immagine della locandina, ove maliarde R dalle madornali calzature protestano: yes we can iflettere su questo ventaglio così ampio e can); un ricordo di Paolo Zanotti firmato da Antonio frastornante di possibilità significa Scurati; un seminario conclusivo intorno alla lezione e ripercorrere la tradizione – cogliendo le al lascito intellettuale di Giancarlo Mazzacurati. costanti di lungo corso come le sterzate decisive – e riflettere sulle permanenze e le novità del panorama L e funzioni molteplici e le ambivalenze del riso attuale: ad esempio chiedersi fino a che punto il riso sono state ampiamente indagate: dalle teorie sia oggi reazione effettiva a una situazione di crisi, e classiche a quelle settecentesche, dalle se e quanto ricada piuttosto in convenzioni e canoni riflessioni sui passaggi dalla Stiltrennung già inflazionati; se sia soprattutto conferma (separazione degli stili) alla Stilmischung rassicurante delle aspettative, o se ancora abbia il (mescolanza degli stili), alle sistematizzazioni potere di destabilizzarle; e distinguere tra le impennate davvero nuove – che caratterizzano
soprattutto il lavoro di certi registi teatrali e pamphlet, vignette: che, se paiono collocarsi fuori del cinematografici – e le novità più propagandate che campo letterario, in effetti spesso ne riprendono i effettive lanciate sul mercato letterario. modelli, solo in forme più elastiche; o vi introducono le ispirazioni non finzionali della cronaca giornalistica. Il convegno segue tre direzioni di base, a loro volta 3 divise in due articolazioni ulteriori. La derisione come antinarrazione. L’antinarrazione è il principio che ha 1 Forme della parodia e suoi diversi orientamenti. La tensione parodica ha proceduto da sempre lungo sensi grosso modo opposti: a volte un gioco intertestuale ravvicinato e almeno in apparenza tutto concentrato scompigliato in tempi diversi le più varie forme d’arte, da quelle letterarie a quelle teatrali e cinematografiche. Due le linee: a) I volti molteplici dell’antiromanzo. Il principio ironico e digressivo nell’antiromanzo può comportare la disintegrazione su se stesso; a volte lo sviluppo verso invenzioni della logica mimetica; ma a volte invece (è il caso di nuove, tese a esprimere contenuti spiazzanti, ancora Sterne) sostiene approcci realistici dei più nuovi e inammissibili per le regole o la mentalità del tempo. pungenti; b) L’antinarrazione principio di spettacolo. a) La parodia come riscrittura. Nel solco del grande Dal teatro di varietà a quello delle avanguardie, dal studio di Genette sulla “letteratura al secondo grado” cinema dei surrealisti o di Buñuel all’Hellzapoppin (1982), ci si interrogherà sulla parodia, che deforma hollywoodiano fino a Paolo Poli o al Quartetto Cetra, singoli testi, e sul pastiche, che prende invece di mira la sovversione dell’impianto narrativo classico è stata interi generi. Tali palinsesti sono a volte sempre una forma decisiva di provocazione degli incomprensibili senza la conoscenza del modello spettatori, a volte funzionalizzata al semplice (che possono finire persino per plagiare, con intrattenimento ludico, a volte tale da alterare ricadute giudiziarie: vedi il caso D’Annunzio / totalmente l’orizzonte della ricezione. Scarpetta), a volte sono ugualmente fruibili. La casistica è ampia, e trova i suoi momenti fondativi nel Compalit 2015 si tiene nell’Università degli Studi di costituirsi dell’eroicomico e nel geniale ribaltamento Napoli Federico II, esattamente vent’anni dopo la ideologico della Pamela di Richardson operato da scomparsa di un maestro che vi insegnò per tanto Fielding; b) La parodia come reinvenzione. tempo, Giancarlo Mazzacurati: straordinario studioso Vi sono casi in cui il modello da dissacrare è solo lo di modalità di scrittura ironiche, dissacranti, spunto, e può sparire nelle pieghe di un nuovo anticonvenzionali, capaci di stravolgere le logiche autonomo universo immaginario. Così avviene, letterarie classiche, dal Rinascimento, a Sterne, a paradigmaticamente, in Joseph Andrews dello stesso Pirandello e Svevo. Per Mazzacurati, a cui il nostro Fielding, ma anche in alcuni esperimenti delle convegno è idealmente dedicato, l’ironia era un Avanguardie e dell’OuLiPo, o nel postmoderno e modo di essere, di sostenere un costante ruolo dintorni (ad es. Foe di Coetzee). critico e polemico nei confronti delle istituzioni e della società civile, come in generale di esercitare un 2 Forme della satira tra fiction e non-fiction. approccio penetrante e doloroso alla realtà. Non solo la satira può assumere gradi e toni molto disparati, da quelli massimamente congeniali a quelli massimamente ostili al potere, ma può ispirare le più diverse forme dell’arte. a) La satira letteraria. La satira è principio fondante di generi come l’epigramma, il poema didascalico, il conte philosophique, il romanzo utopico (o antiutopico o distopico): generi spesso longevi, che anche in epoca contemporanea rinascono attraverso rifioriture e recuperi vari; b) La satira fuori dei generi letterari. Nella modernità la satira trova il suo territorio privilegiato nel giornalismo, con articoli,
Compalit. L’Associazione per gli Studi di Teoria e Storia comparata della Letteratura nasce nel 1993, e raduna, oltre ad esperti di Critica letteraria e Letterature comparate, anche tutti coloro che sono interessati alla dimensione comparatistica degli studi umanistici. Quanto c’è di comune e di integrabile nell’espressione letteraria e artistica di età e di ambiti geografici anche distanti, di là dalle specifiche identità di lingua, di storia e di cultura, è il territorio elettivo della comparatistica, interessata ai codici, ai generi, alle tradizioni, ai miti che hanno valicato i confini dell’origine e della differenza, stabilendo modelli di ampia fruibilità e rinnovando le possibilità di confronto e di studio sistematico nel campo non solo letterario, ma estetico e in generale delle forme artistiche. Travalicando le tradizionali suddivisioni disciplinari, l’Associazione promuove la comparazione dei saperi letterari in un disegno di ricerca e di insegnamento capace di rinnovare in modo significativo anche la didattica superiore secondaria. Il direttivo attuale è formato da Federico Bertoni (presidente), Clotilde Bertoni (vice-presidente), Giulio Iacoli (tesoriere), Stefano Ercolino (segretario), Silvia Albertazzi, Guido Mazzoni, Mauro Pala. Between. Between. .. Anche gli Atti di Chi ride ultimo saranno ospitati da Between, la rivista internazionale semestrale peer-reviewed e open access dell’Associazione italiana di teoria e storia comparata della letteratura (Fascia A nella classificazione ANVUR). Between cerca di reagire al sentimento di crisi – disciplinare, forse, ma ancor di più culturale e storica – che coinvolge gli studi letterari e umanistici in genere, in Italia e in altri Paesi ‘occidentali’. La reazione passa attraverso il confronto tra modelli e proposte in continua evoluzione, tra le prospettive locali e quelle internazionali, tra gli strumenti letterari e quelli di altri domini del sapere per i quali la letteratura può rivelarsi un’insospettabile risorsa. La rivista ha l’ambizione di rappresentare un osservatorio aggiornato e un luogo d’incontro in cui mettere a frutto i metodi e le ricerche a cui la comparatistica italiana partecipa e che contribuisce a sviluppare. In tal senso, il suo nome vuole alludere anche a un’auspicabile funzione di trait d’union fra l’Italia e gli altri Paesi europei ed extraeuropei: tanto quelli nei quali gli studi di letterature comparate vantano già una consolidata tradizione; quanto quelli in cui la disciplina, affermatasi più di recente, si dimostra tuttavia particolarmente dinamica e capace di entrare in relazione con gli aspetti vitali della società e della cultura. Come da tradizione, nel convegno di Compalit verranno presentati i numeri di Between del 2015: il fascicolo monografico su Censura e autocensura coordinato da Antonio Bibbò, Stefano Ercolino e Mirko Lino e quello scaturito da Compalit XII, tenutosi l’anno scorso a Bologna e organizzato da Federico Bertoni intorno al tema L’immaginario politico. Impegno, resistenza, ideologia.
Le Le relazioni relazioni plenarie. plenarie. Le sessioni plenarie di Chi ride ultimo si svolgeranno presso l’Aula Magna dell’Accademia Pontaniana mercoledì 16 dicembre alle 9, giovedì 17 alle 15 e venerdì 18 alle 15. Quest’anno Compalit ha invitato uno dei massimi critici letterari viventi, Thomas G. Pavel: ci parlerà di riso e compassione. Maurizio Bettini, da sempre particolarmente sensibile alle relazioni tra antico e moderno, esplorerà l’universo della satira greco-romana, mostrando come si sia sempre riso degli dèi; discorso affine, ma concentrato su secoli più vicini, sarà condotto da Stefano Manferlotti. Antonio Gargano proporrà una modellizzazione della satira in versi attraverso il Cinquecento italiano, il Seicento spagnolo e il Settecento inglese. Della questione del “ridere in lingue altrui” tratterà, mettendo a fuoco tre casi esemplari di metà Novecento, l’intervento di Gabriele Frasca. Volte specialmente al contemporaneo saranno anche le relazioni di Marina Guglielmi (che parlerà di fumetto e graphic novel), di Vincenzo Maggitti, esperto di intersezioni tra linguaggio letterario e linguaggio filmico, e di Massimo Fusillo, che interrogherà l’estetica del pastiche e la complessità intermediale in Povera piccina di Patrick Dennis. Compalit 2015 sarà anche l’occasione per una piccola festa di congedo dall’Università: quella di Maria Teresa Giaveri, già curatrice di Compalit 2008 (vd. Oriente e Occidente, a cura di F. de Cristofaro, G. Episcopo e M. Salvioli, Between, 2, 2011). La sua relazione su umorismo, passione e pudore inaugurerà il convegno. II relatori. relatori. Maurizio Bettini insegna Filologia Classica all’Università di Siena, dove dirige il Centro “Antropologia e Mondo antico”. Dal 1992 tiene seminari presso la University of California at Berkeley. Con Einaudi cura la serie “Mythologica”, presso Il Mulino la collana “Antropologia del Mondo Antico”. Collabora con la pagina culturale di Repubblica. Pubblicazioni recenti: Vertere. Antropologia della traduzione nella cultura antica, Einaudi 2012; Elogio del politeismo. Quello che possiamo imparare oggi dalle religioni antiche, Il Mulino 2014; Il dio elegante. Vertumno e la religione romana, Einaudi 2015. Gabriele Frasca insegna Letterature Comparate e Media Comparati all’Università degli Studi di Salerno. Le sue ultime pubblicazioni sono: la raccolta di versi Rimi (Einaudi 2012), il romanzo Dai cancelli d’acciaio (Luca Sossella 2011), il videodramma Nei molti mondi (a firma della sua band/factory ResiDante, Luca Sossella 2014) e il saggio La letteratura nel reticolo mediale. La lettera che muore (Luca Sossella 2015). Ha tradotto opere di Samuel Beckett e Philip K. Dick. Massimo Fusillo insegna Critica Letteraria e Letterature Comparate all’Università dell’Aquila. I suoi principali lavori, tradotti in molte lingue, sono: Il romanzo greco: polifonia ed eros (Marsilio 1989); La Grecia secondo Pasolini. Mito e cinema (Carocci 2007); L’altro e lo stesso. Teoria e storia del doppio (nuova edizione Mucchi 2012); Estetica della letteratura (Il Mulino 2009); Feticci. Letteratura, cinema, arti visive, Il Mulino 2012. Insieme a Piero Boitani ha diretto la Letteratura Europea (Utet 2014). È membro dell’Executive Council dell’International Association of Comparative Literature.
Antonio Gargano insegna Letteratura spagnola presso l’Università di Napoli Federico II, dove ha a lungo ricoperto anche la cattedra di Letterature Comparate. Tra i suoi volumi più recenti, Le arti della pace. Tradizione e rinnovamento letterario nella Spagna dei re cattolici (Liguori 2008; tradotto in spagnolo nel 2012) e La sombra de la teoría. Ensayos de literatura hispánica del ‘Cid’ a ‘Cien años de soledad’ (Ediciones de la Universidad de Salamanca 2007). Ha curato “Dificil cosa el no escribir sátiras”. La sátira en verso en la España de los Siglos de Oro (Editorial Academia del Hispanismo 2012) e “Però convien ch'io canti per disdegno”. La satira in versi tra Italia e Spagna dal Medioevo al Seicento (Liguori 2012). Maria Teresa Giaveri, già docente di Letteratura francese e di Letterature comparate all’Università di Napoli L’Orientale, di Pisa e di Torino, è membro dell'Accademia delle Scienze di Torino. Studiosa di genesi testuale (cfr. L'"Album de Vers anciens" di Paul Valéry. Studio sulle correzioni edite e inedite, Padova 1969), è fra i massimi esperti di Valéry, al quale ha dedicato tra l’altro La caccia magica (Guida 1985) e Le vieil homme (Bulzoni 1984), oltre all’edizione genetica de Il cimitero marino (Il Saggiatore 1984); recentemente ne ha curato le Opere per “I Meridiani”. Nella stessa collana aveva edito, nel 2000, i Romanzi e Racconti di Colette. Marina Guglielmi insegna Letterature comparate all’Università di Cagliari. Esperta di riscritture serie e parodiche (cfr. Le discontinuità del racconto. Riscritture, manipolazioni, traduzioni, Lithos 2012), di traduzioni intra e intersemiotiche e di intersezioni tra storia letteraria e geografia, ha recentemente curato con Giulio Iacoli Piani sul mondo. Le mappe nell’immaginazione letteraria (co-curatrice, insieme a Giulio Iacoli; Quodlibet 2012). È fondatrice e membro del comitato di direzione di Between. Vincenzo Maggitti ha conseguito il dottorato di ricerca in Letterature Comparate a Roma ed è stato a lungo lettore di italiano presso l’Università di Stoccolma. Si occupa della relazione fra linguaggi artistici, in particolare cinema e letteratura. Ha pubblicato una monografia sull’argomento ( Lo schermo fra le righe. Cinema e letteratura del Novecento, Liguori 2007) e diversi articoli su riviste letterarie specialistiche (“Letterature d'America”, “Contemporanea”, “Arabeschi”, “Annali d’Italianistica”). Stefano Manferlotti insegna Letteratura inglese all’Università di Napoli Federico II, dove per molti anni ha insegnato anche Letterature comparate. Fra le sue pubblicazioni Antiutopia. Huxley, Orwell, Burgess (Sellerio 1984), Dopo l’Impero. Romanzo ed etnia in Gran Bretagna (Liguori 1995), Amleto in parodia (Bulzoni 2005), Shakespeare (Salerno Editrice 2010), Cristianesimo ed Ebraismo in Joyce (Bulzoni 2014). Ha recentemente curato La malattia come metafora nelle letterature dell’Occidente (Liguori 2014). Ha tradotto opere di Dickens, Chesterton, Huxley, Orwell e altri. Dirige per Liguori la collana di studi inglesi Il Leone e l’Unicorno e la collana di letteratura comparata L’armonia del mondo. Thomas G. Pavel insegna Comparative Literature all'University of Chicago. Studioso di fama internazionale, ha offerto un contributo decisivo alla riflessione sui rapporti tra universi fittizi e universi di riferimento, sull'ontologia dei personaggi e il valore della verità nella finzione (vedi soprattutto Fictional Worlds, Harvard University Press, 1986; trad. it. Mondi di invenzione. Realtà e immaginario narrativo, Einaudi 1992). Il suo saggio di morfologia storica comparata La pensée du roman (Gallimard 2003) è stato recentemente tradotto in italiano con alcune modifiche sostanziali e con il titolo Le vite del romanzo (Mimesis 2014).
Presidenti e coordinatori. Le sessioni plenarie di Compalit 2015 saranno presiedute da Giancarlo Alfano (docente alla Federico II e co-curatore di Decameron e Promessi Sposi per la BUR; coordinatore de La satira in versi, Carocci 2014; di prossima uscita un suo volume sull’umorismo); Paolo Amalfitano (Università L’Orientale di Napoli; fondatore e animatore, da 28 anni, dell’Associazione Sigismondo Malatesta; autore de L’armonia di Babele, Quodlibet 2014); Arturo De Vivo (latinista, tra i massimi specialisti di Ovidio, Seneca e Tacito; co-autore del manuale Letteratura latina, nuova edizione Carocci 2015; Prorettore dell’Università di Napoli Federico II); Arturo Mazzarella (docente di Letterature comparate presso l’Università di Roma Tre, autore di una serie di saggi assai innovativi e incisivi pubblicati da Bollati Boringhieri, da La grande rete della scrittura, 2006, a Il male necessario, 2014); Andrea Mazzucchi (filologo, editore di testi danteschi e di tradizione dantesca, esperto dei rapporti fra testo e immagine nel Medioevo, coordinatore del CdL Magistrale in Filologia Moderna del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II), Pierluigi Pellini (italianista, francesista e comparatista all’Università di Siena, esperto delle poetiche e delle realizzazioni del realismo e del naturalismo, coordinatore delle Opere di Zola nei “Meridiani”). Moderatori dei sedici panel del convegno (divisi in undici sessioni parallele) sono Sergia Adamo, Silvia Albertazzi, Daniele Balicco, Clotilde Bertoni, Federico Bertoni, Antonio Bibbò, Francesco Paolo Botti, Daniela Brogi, Francesco de Cristofaro, Flora de Giovanni, Stefano Ercolino, Flavia Gherardi, Giulio Iacoli, Donatella Izzo, Giovanni Maffei, Donata Meneghelli, Guido Mazzoni, Giuseppe Merlino, Ugo M. Olivieri, Mauro Pala, Niccolò Scaffai, Michele Stanco. Compalit Scuola. Tra i panel ospitati nelle sessioni parallele ce n’è uno un po’ particolare, poiché prosegue l’impegno di Compalit in un campo strategico come quello dell’insegnamento. Se alle lacune della didattica universitaria ha provato a porre rimedio il recente manuale curato da Francesco de Cristofaro (Carocci, Roma 20152) e comprendente capitoli di Elisabetta Abignente, Antonio Bibbò, Emilia Di Rocco, Irene Fantappiè, Massimo Fusillo, Giulio Iacoli, Chiara Lombardi, Camilla Miglio, Ugo M. Olivieri e dello stesso de Cristofaro, all’ordine del giorno esiste anche un problema, solo in apparenza secondario, di formazione pre-universitaria. Ovviamente le Letterature comparate sono assenti dai curricula scolastici, ma è già dai tempi del meritorio e ormai leggendario Il materiale e l’immaginario di Remo Ceserani e Lidia de Federicis (di cui si sta oggi approntando una nuovissima edizione) che il paradigma conoscitivo di questa disciplina sembra aver attecchito anche al livello della scuola secondaria. Sono in molti a pensare che sia giunto il momento di metterne a frutto il sapere antigerarchico e rizomatico in tutti i luoghi della formazione; anche in reazione a spinte autarchiche o troppo storicistiche. Al progetto di Compalit Scuola lavorano fra gli altri Emanuela Bandini, Giulio Iacoli, Orsetta Innocenti, Attilio Scuderi.
Blob, Blob, sotto sotto il pelo dellailtelevisione. pelo della televisione. Tra i diversi eventi di Chi ride ultimo è previsto un incontro con tre autori di Blob, intitolato Le immagini che non immagini. Sul palco del cinema Astra, Simona Buonaiuto e Vittorio Manigrasso – nonché, in asincrono sul grande schermo, il padre di tutti i Blob e Fuori Orario, Enrico Ghezzi – illustreranno la poetica del programma televisivo che ha rivoluzionato la sintassi dell’audiovisivo (e non solo quella), eleggendo il “montaggio delle attrazioni” a principio euristico di un bricolage intuitivo, in grado di sprigionare significazioni illegittime. Scorreranno intanto sullo schermo le “eccentriche visioni” di un montaggio inedito, realizzato in esclusiva per noi. Registi dell’incontro, programmato nell’orario storico di Blob, saranno Gennaro Carillo ed Ettore Massarese. Premio Paolo Zanotti. Il premio ha lo scopo di ricordare e promuovere l’opera di Paolo Zanotti (1971-2012), scrittore, saggista, editor, insegnante di scrittura creativa, ricercatore e docente in varie università in Italia e all’estero. Tra i suoi studi, Il giardino segreto e l’isola misteriosa (Le Monnier 2001) e Dopo il primato. La letteratura francese dal 1968 a oggi (Laterza 2012). All’esordio romanzesco con Bambini bonsai (Ponte alle Grazie 2010), è seguita la pubblicazione postuma de Il testamento Disney (Ponte alle Grazie 2013). Critici e lettori lo hanno giudicato una delle voci più significative della sua generazione e tra le più promettenti della nuova narrativa. Il premio viene conferito annualmente a una tesi magistrale, o equiparata, in studi letterari (per il 2015 l’ambito prescelto è Il gioco e l’avventura). La cerimonia di quest’anno prevede anche l’omaggio di un romanziere e studioso che fece un breve ma significativo tratto di strada con Paolo: Antonio Scurati. Effetto Mazzacurati. Giancarlo Mazzacurati non c’è più da vent’anni. Ma per quanto ci abbia lasciato troppo presto, l’“effetto Mazzacurati” si era ormai innescato: un po’ come quell’Effetto Sterne che funge da titolo di un’avventura critica collettiva da lui stesso guidata nel 1990. Nell’équipe di quella ricerca figuravano due suoi allievi allora già maturi, Matteo Palumbo e Antonio Saccone, oggi professori ordinari di Letteratura italiana e di Letteratura italiana contemporanea alla Federico II, e una giovanissima promessa della critica letteraria, Clotilde Bertoni. Saranno loro a ricordare e approfondire il Mazzacurati comparatista e studioso della tradizione umoristica europea, in particolare tra Settecento inglese e Ottocento italiano: un Mazzacurati considerato nella doppia veste di autore di saggi raffinati, dalla natura “strabica”, e di commentatore puntuale di testi – dei loro filamenti più sottili e delle irradiazioni di senso più sorprendenti.
di misurare, guardando insieme alla Le Le sessioni sessioni parallele. parallele. morfologia e alla sociologia, le modalità e la qualità dei commerci tra arti diverse e differentemente canonizzate nel sistema culturale (e nella “società dello spettacolo”): da un lato una letteratura ormai priva d’aura, A volte deturnano. dall’altro non solo il film, ma il complesso dei La parodia su tutti gli schermi generi, delle tecniche e delle ‘maniere’ dell’audiovisivo – fiction tv, spot pubblicitari, chair Federico Bertoni, Francesco de Cristofaro video musicali, webseries, teleteatro e giovedì h 9 videoteatro, e quel che resta del “varietà”. Rocco Coronato, Il limite e la pazienza. Nel Novecento della letteratura massificata e Shakespeare spalla di Totò – Veronica divorata dagli altri media, i classici hanno Chiarenza, Il cavaliere dalla triste figura nel trovato un ottimo modo per sopravvivere: tempo della parodia: Franco, Ciccio e Cervantes massificarsi e lasciarsi divorare dagli altri – Mirta Cimmino, Il romanzo sgangherabile: media; provocando, nello stesso tempo, uno Manzoni per quartetti e per terzetti – Armando scoronamento dei propri miti e del proprio Rotondi, The Rocky Horror (Picture) Show: linguaggio; disautomatizzando i meccanismi parodia camp del gotico tra Mary Shelley, J. B. connaturati in ogni finzione; virando Priestley e James Whale – Pierpaolo Martino, “I decisamente al riso e alla comicità di want to be a pop idol”. Oscar Wilde tra parodia e situazione. Così il museo diviene bazar, l’arte reinvenzione glam in “Velvet Goldmine” di Todd (già privatizzata dalle élites culturali) torna di Haynes – Dario Tomasello, Ascesa e caduta di pubblico dominio, i buoni e cattivi sentimenti un mostro: variazioni parodiche su “Lolita” – trascolorano in sentimenti del contrario; e il Antonio R. Daniele, Meccanismi iperparodici, piacere del testo si riattiva. In particolare, è dalla narrazione al cinema: “La panne” di stato il cinema il luogo di queste manovre Dürrenmatt fra Ettore Scola e Alberto Sordi – stranianti e talvolta attualizzanti: Luigi Franchi, Libertà per Jorge da Burgos! dall’eccentrica mise-en-abyme di To Be or not Quando la riscrittura parodica compie il tragitto To Be di Lubitsch allo slapstick universalmente inverso: “Il nome della rosa” di Jean-Jacques efficace del Frankenstein Junior di Mel Brooks, Annaud e “La rosa e il suo doppio” di Loriano dallo Shakespeare dada di Totò al Chisciotte Macchiavelli – Giacomo Tinelli, L’umorismo opaco di Cinico TV. Un’analisi ideologica – stralunato di Franchi & Ingrassia, dal Andrea Bernardelli, L’anti-eroe dai mille volti. La sopraffino vampirismo di Polanski all’horror migrazione di un dispositivo narrativo dalla pecoreccio e giovanilistico di Scary Movie. letteratura alla serialità televisiva – Mauro Giori, Riattraversare comparativamente questi e altri La parodia tra parassitismo, iconoclastia e campioni dello “spoof movie” dà modo autorizzazione nel rapporto tra fumetto innanzitutto di verificare, attraverso gli effetti pornografico e cinema. di divertissement e di détournement, la tenuta Proponente: Francesco de Cristofaro. che contraddistingue anche nella modernità avanzata i procedimenti della narrativa, nonché la consapevolezza che si presume nel cosiddetto ‘grande pubblico’. Consente inoltre
Certi Con Con Dio Dio oo contro contro Dio Dio ma ma mai Certi romanzi romanzi mai senza Dio. Come si ride nelle senza Dio. Come si ride nelle chair Scritture Scritture ee nelle nelle Ri-Scritture Flora de chair Flora de Giovanni, Giovanni, Stefano Stefano Ercolino Ercolino mercoledì h 15 Ri-Scritture mercoledì h 15 chair chair Silvia Silvia Albertazzi, Albertazzi, Francesco Francesco Paolo Paolo Botti Botti Certi Certi romanzi romanzi,, lo lo sappiamo, sappiamo, assumono assumono lenti, lenti, giovedì h 9 occhiali, giovedì h 9 occhiali, cannocchiali per servirsi di cannocchiali per servirsi di una una doppia doppia vista, vista, una una bifocalità bifocalità artificiale artificiale ee di di L’eredità culturale culturale della della religione religione nella nella secondo L’eredità secondo grado, a tratti genialmente illegittima. grado, a tratti genialmente illegittima. moderna vita secolare trova moderna vita secolare trova nell’ironia, nellanell’ironia, nella Quello Quello che che spesso spesso ne ne èè venuto venuto fuori fuori èè lo lo satira e nella parodia esiti inesauribili di sguardo dell’umorista nelle letterature satira e nella parodia esiti inesauribili di sguardo dell’umorista nelle letterature rappresentazione artistica: rappresentazione artistica: forme forme espressive espressive occidentali: occidentali: dal dal bestiario bestiario della della caricatura caricatura in in ee discorsive discorsive elaborate elaborate in in varianti varianti molto molto Balzac, Balzac, bestiario e caricatura del giornalismo bestiario e caricatura del giornalismo diverse nell’Occidente nell’Occidente cristiano cristiano –– dove dove sono sono stesso, diverse stesso, all’ironia all’ironia di di Nabokov Nabokov contro contro tutti tutti ii diventate sintomatiche a partire diventate sintomatiche a partire soprattutto soprattutto filistei in Lolita , comédie humaine américaine, dall’Illuminismo filistei in Lolita, comédie humaine américaine, ee alle dall’Illuminismo –– ee in in altri altri contesti contesti religiosi, religiosi, alle invenzioni invenzioni sconcertanti sconcertanti ee caustiche caustiche di di quali quali quello ebraico, che hanno sviluppato quello ebraico, che hanno sviluppato Elias Elias Canetti, Canetti, José José Saramago, Saramago, Michel rappresentazioni Houellebecq. Michel rappresentazioni dello dello spirito spirito assolutamente assolutamente Houellebecq. Passando Passando per per alcuni alcuni momenti momenti di di peculiari. peculiari. La distinzione tra La distinzione tra sentimento sentimento fondazione dell’attitudine e delle premesse religioso fondazione dell’attitudine e delle premesse per religioso ‘sincero’ ‘sincero’ ee sovversione sovversione satirica satirica haha per un un umorismo umorismo occidentale: occidentale: Voltaire Voltaire primaprima ee senso, però, solo a un livello senso, però, solo a un livello superficiale: superficiale: Nietzsche Nietzsche poi, due campioni del riso, il primo poi, due campioni del riso, il molte per primo molte riscritture riscritture umoristiche umoristiche di di narrazioni narrazioni per aver aver impostato impostato l’intero l’intero rapporto rapporto tra tra riso riso ee religiose religiose sono immerse nella retorica, sono immerse nella retorica, nelnel potere potere nella modernità, e il secondo per aver nella modernità, e il secondo per linguaggio scosso aver linguaggio ee nel nel simbolismo simbolismo di di testi testi sacri sacri ee scosso l’Albero l’Albero della della scienza scienza concon una una risata. risata. commentari. commentari. Né Né può può questa questa fascinazione fascinazione per per ii tropi religiosi essere interpretata tropi religiosi essere interpretata come mero come mero Claudia Esposito, Parodia e istanze Claudia Esposito, Parodia e istanze gioco metanarrative gioco intertestuale, intertestuale, oo un un omaggio omaggio colto colto aa metanarrative in in Jane Jane Austen Austen –– Roberta Roberta credi e tradizioni divenuti obsoleti con Colombi, Lenti, occhiali, cannocchiali: lo sguardo credi e tradizioni divenuti obsoleti con Colombi, Lenti, occhiali, cannocchiali: lo sguardo l’avvento dell’umorista. dell’umorista. Corrispondenze Corrispondenze europee europee –– l’avvento delladella società società laica. laica. Ci Ci si si propone propone Michela Lo Feudo, Balzac à la charge: scrittura insomma insomma di rintracciare i diversi “modi di rintracciare i diversi “modi didi Michela Lo Feudo, Balzac à la charge: scrittura ridere” presenti nelle nelle tradizioni tradizioni culturali culturali legate legate giornalistica giornalistica ee teoria teoria della della caricatura caricatura ai ai margini margini ridere” presenti della “Comédie humaine” – Andrea Chiurato, aa fedi fedi diverse: diverse: le le riscritture riscritture dei dei testi testi sacri, le sacri, le della “Comédie humaine” – Andrea Chiurato, esplicite letture comiche della religione, le Ridere Ridere con con Lolita, Lolita, ridere ridere di di Lolita Lolita –– Jelena Jelena esplicite letture comiche della religione, le Reinhardt, Le maschere grottesche di Elias commistioni paradossali commistioni paradossali di di miti miti religiosi religiosi ee Reinhardt, Le maschere grottesche di Elias secolari. Le scritture bibliche, ma anche Canetti: Canetti: monadi monadi senza senza porte porte né né finestre finestre –– Nicola Nicola secolari. Le scritture bibliche, ma anche Bottiglieri, L’asino che vola – Maria Silvia ebraiche, coraniche, hindu, ebraiche, coraniche, hindu, buddiste, buddiste, Bottiglieri, L’asino che vola – Maria Silvia Assante, Don’t let me laugh, o dell’ironia in scintoiste, sono scintoiste, sono tuttora tuttora una una straordinaria straordinaria Assante, Don’t let me laugh, o dell’ironia in Voltaire, Voltaire, Sciascia Sciascia ee Bernstein Bernstein –– Paolo La Valle, Paolo La Valle, fonte di ispirazione per la letteratura, fonte di ispirazione per la letteratura, dove dove Riso e potere. José Saramago e Riso e potere. José Saramago e l’umorismol’umorismo l’esuberanza comica spesso si manifesta l’esuberanza comica spesso si manifesta contro contro ilil regime regime –– Valentina Sturli, Imprecare, Valentina Sturli, Imprecare, precisamente nella nella libertà libertà di di accostare accostare ee provocare, precisamente provocare, predicare: parodia ee critica predicare: parodia critica sociale sociale combinare generi, forme e ideologie combinare generi, forme e ideologie diverse. diverse. nell’opera di Michel Houellebecq nell’opera di Michel Houellebecq. .
David Matteini, Sade in Italia: desacralizzare della produzione umoristica, parodica e l’arte – Carolina Pernigo, Strategie dell’ironia satirica italiana a firma femminile, per buona nei “Diari di Adamo ed Eva” di Mark Twain – parte ancora “sommerso” (mancano edizioni Florian Mussgnug, Apocalyptic Laughter: critiche e commentate dei testi, cos come Darwinian Divergence – Stefania Rutigliano, mancano indagini puntuali di carattere Tradizione ebraica e invenzione parodica nello storico-critico), in modo da restituire voce a schnorrer di Israel Zangwill – Luigia Tessitore, quelle donne che, in letteratura, hanno scelto “La messa bianca degli eretici”: liturgia e satira di servirsi del riso come dispositivo nella poesia di Walter Mehring – Alfredo anticanonico mediante cui alterare e ribaltare Palomba, Per “amore dell’Uomo e in lode di Dio”: onanismo e religiosità sotto la lente il sistema dei valori tradizionali. dell’eroicomico nel giovane Dylan Thomas – Arianna Marelli, Modeste Proposte Metafisiche. Mariella Muscariello, Anche le donne leggevano Manganelli alle prese con la satira – Paola Di Sterne: le “Novelle gaje” di Neera – Mariangela Gennaro, Exultemus et laetemur: riscritture Tartaglione, Il riso come antidoto al “pericolo angloamericane della storia di Cristo – Eleonora roseo”: la narrativa della Marchesa Colombi – Federici, Feminist Laughters: Angela Carter’s Beatrice Seligardi, Satira e umorismo fra parola Rewriting of the Sacred Texts in “The Passion of e immagine in Lalla Romano e Sophie Calle. New Eve” – Alessandro Cinquegrani, Ironia o Proponenti: Mariella Muscariello e Mariangela persuasione? La scelta di Emmanuel Carrère nel Tartaglione. “Regno” – Chiara Ghidini, “L’ABC del funerale”: umorismo e satira sul rito funebre nel Giappone contemporaneo. Gli esperimenti satirici Proponenti: Paola Di Gennaro, Chiara Ghidini e nell’Italia del dopoguerra Florian Mussgnug. chair Daniele Balicco, Guido Mazzoni giovedì h 9 Donne di spirito. Umorismo, parodia, satira al femminile Nel clima spesso asfittico della scena culturale italiana ufficiale del Novecento alcune riviste chair Sergia Adamo, Mauro Pala hanno rappresentato degli spazi aperti, mercoledì h 15 laboratori di libera critica e sperimentazione per scrittori e artisti. Durante il fascismo era Dagli anni ’70 dell’Ottocento, con il diffondersi spettato soprattutto a riviste come “Bertoldo” dei periodici e delle riviste femminili, il riso, o “Marc’Aurelio” il compito di mettere in nelle sue forme più disparate, diventa una risalto contraddizioni e meschinità della delle possibili variazioni su cui le intellettuali dittatura attraverso un immaginario satirico italiane accordano la loro produzione surreale e stralunato, distinto dalla letteraria, con manifestazioni carsiche e tradizionale satira politica. Il panel si propone spesso in ombra – che si propagano fino ai di esplorare strategie editoriali e modalità giorni nostri (si pensi a Franca Rame, espressive delle riviste che continuano questa Rossana Campo, Luciana Littizzetto) – e con linea alternativa della satira nel dopoguerra: incursioni in generi e codici fluidi e molteplici ci si concentrerà in particolare sul mondo (fiction, saggistica, teatro). Intento del panel creativo della rivista “Il Caffè” di Gian Battista è, dunque, fare luce sul vistoso fenomeno Vicari, cui collaborarono intensamente figure
decisive quali Maccari, Delfini, Wilcock e Celati. medioevale in generale, un’immagine più Degli ultimi due autori si esplorerà anche il profonda e complessa. Ci si propone, quindi, forte impegno nella narrativa d’invenzione e di tracciare una fenomenologia della parodia nella saggistica militante. nelle opere letterarie del Medioevo muovendosi su due direttrici: da un lato AnnaLisa Vitolo, “Ristorarci dalla sordida l’analisi della coesistenza o del conflitto di ignoranza”: politica, immagini e il Maccari de “Il sistemi e livelli di cultura diversi nei generi Caffè” – Anna Palumbo, “Una strana gioia analizzati, dall’altro l’elaborazione di un buffonesca”: Antonio Delfini e “Il Caffè” – Eloisa repertorio delle procedure formali e tematiche Morra, Gianni Celati al “Caffè”. Storia di un impiegate per la realizzazione del esordio (1965-1978) – Nunzia Palmieri, Il travestimento comico. “nonsense” come manuale di sopravvivenza – Katia Trifirò, L’abominevole favola del progresso. Alice Colantuoni, Testi e strumenti: letture del I mostri di Wilcock, tra comicità e orrore. comico e del parodico nella tradizione delle Proponenti: Eloisa Morra e Anna Palumbo. chansons de geste – Paolo Di Luca, L’epica parodiata: dalla “Chanson de Roland” al “Voyage de Charlemagne” – Oriana Scarpati, Il Forme della parodia nel Medioevo romanzo francese e la lirica in lingua d’oc dei secoli XII e XIII. Prime tracce di parodia – Danilo chair Flavia Gherardi, Niccolò Scaffai Marino, Le forme della parodia nella letteratura venerdì h 9 araba medievale. L’hashish o l’ebbrezza ridicola. Proponenti: Paolo Di Luca e Oriana Scarpati. “La parodia non è soltanto la versione caricaturale dello stile e dei contenuti di opere serie, ma rappresenta la relazione artistica La progenie di Tristram Shandy. che meglio consente l’esercizio dello spirito Ascendenze e discendenze critico nei confronti delle strutture di potere o di un’ideologia dominante” (Massimo sterniane nella prosa narrativa Bonafin). Ciò appare particolarmente veritiero per la letteratura medioevale, nell’ambito della chair Giuseppe Merlino, Ugo M. Olivieri quale la parodia è sempre espressione di un mercoledì h 15 sistema socio-culturale alternativo. Dalla lirica trobadorica, che convive fin dalle origini col Canone o morfologia: in questa dialettica vive proprio controtesto osceno, al romanzo il riferimento all’opera sterniana di scrittori e cortese, i cui valori aristocratici vengono teorici della letteratura, quando si tratta di dar rovesciati en miroir nell’universo borghese dei luogo a una forma di riflessione (o ad una fabliaux, all’epica, che si allontana subito dal pratica della scrittura) su un genere prototipo alto della Chanson de Roland per proteiforme come il romanzo, o di indagarne il fare spazio a registri diversi, spesso grado di autoconsapevolezza. Significativa, da scopertamente anti-eroici, la parodia agisce tale punto di vista, la doppia tradizione che, su generi ben codificati, scardinandoli grazie già in ambito di teoria linguistico- all’apporto di suggestioni derivate dalla fenomenologica del romanzo, si può ritrovare tradizione rustica, folclorica e carnevalesca, e in Bachtin (Rabelais, Cervantes, Sterne, Jean arriva a fornire di essi, e della letteratura Paul, Dostoevskij) o in Sklovskij e Tynjanov (Cervantes, Sterne, Pu kin...).
Una ulteriore tradizione viene evocata da Il riso dianoetico Lukács in Teoria del romanzo, che collega significativamente in un rapporto di chair Flavia Gherardi, Niccolò Scaffai opposizione/complementarietà Sterne e venerdì h 9 Goethe, nell’esplorazione di una morfologia storica che è anche una modellizzazione dei Se già in Leopardi “la disperazione aveva realia attraverso le forme. Se questi sono gli sempre nella bocca un sorriso”, nella ascendenti plurimi e polimorfi allineati dalla modernità europea è sempre più il riso, teoria, altrettanto ibridi saranno i discendenti anziché il pianto, a esprimere il dolore. La nel moderno e nel postmoderno. Tra i seguaci risata “stridula” della Figliastra, nella del romanzo-saggio o del metaromanzo, tra i riscrittura del 1925 dei Sei personaggi, vari modelli otto e novecenteschi del scende dal palco e si diffonde nella platea, romanzo-viaggio (Joyce compreso), non sarà oltrepassando i limiti della finzione teatrale. In difficile ritrovare una dispersa testimonianza questa risata si avverte l’eco di quella del di Sterne: basti pensare al modello del Melmoth di Maturin che Baudelaire definisce, “romanzo della parola” – dal maestro in Dell’essenza del riso, “contraddizione Manzoni all’allievo Gadda – ed a quello della vivente”, destinata a lacerare e bruciare “le dispersione narrativa e della citazione labbra del riso umano”; e il suo suono è simile parodistica seria: tra l’ultimo Calvino, a quello della risata “dianoetica” di Beckett – ascrivibile a un postmoderno globalizzato (si scaturita da una “scorticazione dell’intelletto” veda in questo senso la citazione/parodia – che ride “di tutto ciò che è infelice”. Cosa seria del Tristram Shandy in due opere post- condivide questo ridere con l’estetica coloniali come Midnight’s Children di Salman ottocentesca del grottesco, in specie con Rushdie, The Unusual Life of Tristan Smith di Hugo? Come dialoga con Freud? Come Peter Carey), e Kundera. Senza dimenticare la continua a confrontarsi con la metafisica e coi filiera dei lunatici e gli estremi approdi, spesso suoi paradigmi ormai disincantati? In che ludici, della letteratura postmoderna e non. modo ha continuato a risuonare nella rappresentazione delle tragedie più immani Maria Laudando, La tradizione/traduzione equivoca dell’umorismo shandyano – Alberta della modernità? Infine: che ne è nell’ultimo Fasano, Sternismo di Giovanni Rajberti – Paolo ’900 e negli anni zero, quando potrebbe Pepe, Una trasparente oscurità. Echi sterniani sembrare che tutto sia finito? nell’opera di Dante Gabriel Rossetti – Marco Castagna, Sterne, Joyce e l’ironia di dire ‘io’. Rossella Armaiuoli, Flaubert come personaggio Crisi semiotica del Soggetto ed affermazione che fa ridere (1880-1971) – Virginia Di ermeneutica della Soggettività – Gennaro Martino, Chi ride ultimo? Incontri con Mefistofele Schiano, “Banalità del quotidiano e romanzesco tra Goethe e Thomas Mann – Silvia Acocella, Se di maniera”. “El Novelista” di Ramón Gómez de tutto (st)ride: “Humor scisso” e “stridule risate” la Serna – Pina Paone, Scomporre la folla: la pirandelliane – Alessandro Scarsella, Comicità e caricatura letteraria da Balzac a Collodi – Paolo riso nella critica del grottesco di Gori, Bugliani, “A Poet who writes in Prose”: Laurence Bontempelli e William Van O’Connor – Fiorenzo Sterne, Virginia Woolf e lo sbeffeggiamento di Iuliano, Nazione necrofila: echi faulkneriani in genere – Leonardo Battisti, La menzogna “Oh Dad, Poor Dad, Mamma’s Hung You in the irriverente. Appunti sulla ricezione di Sterne Closet and I’m Feelin’ So Sad” di Arthur Kopit – nella narrativa umoristica del Ventennio fascista Simone Cantino, La stand up comedy americana – Gaia Marrapodi, Comiche infrazioni all’ordine e il parresiasta – Giorgio Busi-Rizzi, Where is comune: gli “umoristi particolari” di “54”. the love? Louis C.K. alla prova di DFW. Proponente: Ugo M. Olivieri. Proponente: Silvia Acocella.
Infinite Jest. Umorismi melodramma shakespeariano già parodiato nel Globe Theatre con molto “relax about the e parodie sulla scena anachronisms”. chair Clotilde Bertoni, Daniela Brogi Anna Cesaro, Un guitto lombardo: l’“Ambleto” di venerdì h 9 Testori – Stefano Casi, Il derubato che sorride. La tragedia umoristica di Pasolini – Vera “Bisogna sempre distinguere chiaramente tra Cantoni, Relax about the anachronisms: “The l’oggetto della parodia (l’originale che viene Storm” di Oswald come autoparodia dello parodiato) e il bersaglio o la vittima Shakespeare’s Globe Theatre – Elisabetta Fava, dell’autore (ciò che egli cerca di colpire Parodiare il melodramma: tre casi esemplari – attraverso la parodia): le due cose possono Annalisa Carbone, Tragedie satiriche: da “Ubu coincidere – ciò avviene effettivamente nella roi” di Jarry a “Roi Bombance” di Marinetti – maggior parte dei testi parodici – ma non Gerardo Salvati, “The goofy side of Virginia coincidono necessariamente”. Questa Woolf”: Freshwater e la dissacrazione degli ideali riflessione di Carlo Donà ci porta al cuore vittoriani – Dario Russo, La funzione della della questione che il panel si propone di parodia nelle riscritture di Carmelo Bene – Dario indagare, ossia le diverse manifestazioni e Migliardi, “La serata a Colono” di Elsa Morante declinazioni sulla scena contemporanea del per la regia di Mario Martone: appunti per una parodia tragica – Angela Albanese, Hamlet genere della parodia: che qui si invita a Travestie. L’Amleto napoletano di Punta Corsara ripensare sia come riscrittura comica e – Brigida Di Schiavi, Tra riso e pianto: il clown controcanto derisorio di un ipotesto sia, in come antieroe moderno – Maddalena un’accezione più ampia, come scrittura di Giovannelli, E tutto a un tratto... Il Coro! secondo grado anche al di fuori del regime Proponente: Angela Albanese. ludico (dominante ma non esclusivo della parodia), e ancora come drammaturgia in cui l’autore e il testo parodiati in scena non sono Le chiavi di Bachtin più diretto bersaglio, ma mero spunto da cui far scaturire trame inedite e talvolta di alla prova della modernità spiazzante attualità. Accogliendo qui la riflessione di Hutcheon, per la quale chair Antonio Bibbò, Giovanni Maffei l’etimologia stessa del termine parodia (parà venerdì h 9 non solo come “contro” ma anche come “accanto”) consente di estenderne il regime e Lo scoronamento degli eroi e degli dèi: e dei il campo teorico, si indagano forme di parodia superuomini di massa; e delle femmine tutte e teatrale che possono snodarsi anche lungo ciascheduna l’altrieri innalzate, per immagine traiettorie diverse dal puro attacco o per parola, a Veneri e Madonne, ed oggi per ridicolizzante nei confronti del testo di tutti i media traslitterate, come fosse a partenza: dal tributo reverenziale al finalmente libere identità, a deità ulteriori e controcanto edificante alla denuncia anche inaudite e travalicanti e feroci: comunque drammatica, attraverso il testo e l’autore insidiose al maschio. – Lo sbugiardamento dei parodiati, di eventi e situazioni della miti antichi e moderni; e delle fole della contemporaneità. Integrano questo “sistema” Ragione che, vivendo i nonni, ammannì per parodico ulteriore campionature e riscritture grossi tomi e per mosse dello Spirito le Sorti sceniche dell’istanza tragica, con Testori progressive: oggi uguale ai nipoti, per la Pasolini Bene, o alcune indagini sull’istanza Televisione e per i suoi siparietti. – Le irrisioni parodica nei casi del melodramma e nel e le parodie della parola sublime e della
parola autoritaria: e della tecnocratica e della Parodia e satira nella poesia post-qualcosa e della glob-qualcosa in cui si travestono oggidì le forze furbe della italiana contemporanea centralizzazione. – E il Carnevale che sempiterno protesta con i suoi cicli e con le chair Daniele Balicco, Guido Mazzoni sue maschere d’idioti e di bricconi, con le giovedì h 9 glorie del basso-corporale, coi capovolgimenti e le profanazioni, con gli ori e gli orpelli L’indebolimento che, nel secondo Novecento, trascinati a sberleffo nel fango di un ha caratterizzato l’evoluzione del dispositivo postribolo, nelle corsie di un ipermercato di testuale della modalità lirica e della sua periferia. – E altri cozzi e scintille, per le peculiare forma di soggettività non rende più moderne paideie nella “zona di contatto”: le semplice un’indagine sulle modalità di umanistiche e le illuministiche, le laiche e le sopravvivenza, articolazione e manifestazione democratiche, le materialistiche e le della poesia comica – dal momento che empiristiche: comunque irriverenti, ereticali. frantumi di comicità si diffondono spesso anche in compagini testuali che non rientrano Stefania Sini, L’incompiuto divenire. Brevi cenni nel macro-tipo comico; tuttavia è possibile sulla storia e la teoria del carnevale nel pensiero verificare che, proprio a partire dagli anni di Michail Bachtin – Bianca Del Villano, Rule and Cinquanta-Sessanta, esperimenti di tipo Misrule: il tropo dell’inversione in “The Taming comico (ludico, ironico) declinati secondo of the Shrew” di William Shakespeare – Giacomo modi parodici o satirici hanno trovato una più Morbiato, Rovesciare il mondo rovesciato. stabile cittadinanza in poesia, dando vita a Risvolti linguistico-stilistici del carnevale nel una sorta di controcampo letterario. “Candelaio” di Giordano Bruno – Marco Una definizione di poesia comica andrebbe Viscardi, Sabotare la Storia. Racconti inversi del condotta attraverso l’individuazione degli passato e dissacrazione dei monumenti nel spazi discorsivi di articolazione del comico cuore del secolo borghese – Cheti Traini, La stesso nel territorio allargato, e privato della satira grottesca nelle tre povesti di Bulgakov: la specificità dei generi, della poesia tragica carnevalizzazione della Russia degli anni novecentesca: abbiamo in mente in Venti – Emanuele Canzaniello, “Che mi dici, particolare la parodia, la satira e il nonsense. vergogna di tutti gli uomini e gli dèi?”. Il Ma mentre l’ambito del nonsense ha monologo al proprio membro dal “Satyricon” ad conosciuto una frequentazione episodica, la alcune variazioni moderne – Paolo Lago, Un satira e la parodia hanno goduto di una grottesco carnevale sul mare: rivisitazioni novecentesche della “nave dei folli” (da Conrad maggiore legittimazione, anche attraverso a Fellini) – Marco Mongelli, Tra satira e tentativi canonizzanti e addirittura forme – (auto)ironia: l’Homo sovieticus in Dovlatov e problematiche – di teorizzazione esplicita. Sorokin – Gabriella Assante, The Carnival of In ogni caso, è notevole come questo Trash Literature – Antonella Di Nobile, Il folle, controcampo, sebbene differenziato al suo l’androgino e l’ibrido: elementi grotteschi e interno, mostri una certa comunanza di effetti. carnevaleschi ne “L’Incal” di Jodorowsky e Se la parodia si basa sulla rifunzionalizzazione Moebius – Lorenzo Mari, Il re è nudo, ma è la di forme nate con finalità in origine ben regina (d’Inghilterra) che se la ride. Il differenti, e la satira articola un discorso carnevalesco bachtiniano come “teoria in aggressivo ammantandolo di figure ed viaggio”. espedienti stilistici che ne rendono accettabile Proponenti: Giovanni Maffei e Marco Viscardi. la collocazione entro il macrogenere poetico, entrambe manifestano comunque un carattere minoritario – l’appartenenza a un altrove o –
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