Chef Express ricostruisce a Novara l'area di servizio di Mario Pavesi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
17/07/2017 Sito Web La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Chef Express ricostruisce a Novara l'area di servizio di Mario Pavesi LINK: http://www.distribuzionemoderna.info/real-estate/chef-express-ricostruisce-a-novara-larea-di-servizio-di-mario-pavesi Chef Express ricostruisce a Novara l'area di servizio di Mario Pavesi Chef Express, società che gestisce tutte le attività di ristorazione di Gruppo Cremonini (3,7 miliardi di euro di fatturato) ha da poco inaugurato la grande area di servizio a ponte ex Autogrill, sulla A4 Milano-Torino, nei pressi di Novara. Il complesso, per il quale sono stati investiti 6 milioni di euro, gode di un passaggio annuo di 16 milioni di veicoli e occupa una superficie complessiva di 4.620 mq, di cui 1.370 destinati all'area commerciale e 320 al market. Come si sa il luogo è storico: aperto nel 1947 dall'imprenditore Mario Pavesi come spaccio di biscotti, è stato ampliato negli anni del 'miracolo economico' e ricostruito nel 1962 dagli architetti e urbanisti Angelo Bianchetti, Melchiorre Bega e Carlo Casati. Il motivo di tante resurrezioni è il progresso. Lo ha confermato implicitamente Cristian Biasoni, amministratore delegato di Chef Express: "Oggi c'è bisogno di ripensare il rapporto con il viaggiatore, adeguando l'offerta alla domanda. Il progetto, curato dallo studio Iosa Ghini Associati, ha questa intenzione ed è stato lungamente studiato per essere all'altezza del passato di quest'area e garantirne il futuro, introducendo un sistema di customer experience innovativo per la ristorazione autostradale. L'obiettivo è stato di creare un ambiente non soltanto accogliente, ma anche coinvolgente, un sistema olistico (il tutto supera la somma delle parti, ndr) che ingloba il layout architettonico, le insegne, la comunicazione digitale, l'organizzazione dell'offerta food e del market e i percorsi. Il tutto coordinato in funzione esperienziale, con gli strumenti digitali integrati che caratterizzano l'intero complesso". L'offerta è molto ampia con 7 diverse proposte, mutuate da concept urbani, o derivanti dalle partnership del gruppo. Sul ponte vero e proprio si trova la coppia dei ristoranti della piemontese Burgery e Oltre Gusto, con menu curati dallo chef e star televisiva Roberto Valbuzzi. Al piano terra c'è il bar caffetteria Lavazza Etigua (nuovo format dedicato a una delle miscele top del colosso torinese), al quale si affianca, Gourmé, corner di 'salsamenteria' realizzato in partnership con Italia Alimentari (marchi Ibis, Cortebuona e Spanino), per gustare salumi, formaggi e prodotti tipici, affiancati alle migliori scelte enologiche del territorio. In direzione Milano sono presenti invece la pizzeria Pomodoro&Mozzarella, caratterizzata dall'utilizzo di materie prime selezionate e naturali e JuiceBar, format di healthy food che propone, nelle sue 30 location (a Milano, Genova, Roma...) un ampio assortimento di prodotti freschi pronti da consumare o da asporto. Anche il market, curato negli allestimenti da Cefla e dalla controllata Zenith Shop Design, ha subito una rivoluzione. L'idea centrale del nuovo Chef Store è stata di creare uno spazio di sosta, non una via d'uscita con un percorso forzato, come si trova nella maggioranza delle aree di ristoro autostradali. Ribaltando uno schema diffuso, il nuovo market ha un'identità propria, e si avvale di un layout multipercorso che dà libertà al cliente: 'fast', più veloce per uscire, 'slow' per i prodotti tipici regionali, 'tech', per chi ama elettronica, telefonia e altro. Da Chef Store particolare enfasi è posta sull'isola dei prodotti del territorio, disponibili per i viaggiatori grazie all'accordo tra Chef Express e Filiera Agricola Italiana, promossa da Coldiretti: i prodotti di alta qualità regionali sono garantiti dal marchio 'Firmato dagli agricoltori italiani'. La progettazione architettonica è stata curata, come detto, da Iosa Ghini Associati di Milano, con una particolare attenzione verso i temi della sostenibilità ambientale, mentre la progettazione esecutiva e i servizi di engineering sono stati affidati a Politecnica, una delle principali società italiane di progettazione
17/07/2017 Sito Web La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato integrata (architettura, ingegneria e urbanistica). L'edificio è stato completamente rigenerato e isolato con un rivestimento esterno di oltre 1.000 mq di legno lamellare di abete bianco, così da ridurre al minimo la dimensione degli impianti di climatizzazione ed evitare gli sprechi. Rispetto alla carbon print, il legno, materiale ecosostenibile per eccellenza, svolge anche la funzione di assorbitore di anidride carbonica, che in questo modo non va in atmosfera. Infine il rivestimento è anche denominatore comune della filosofia del progetto, dando un'impronta unica all'area. Il risparmio energetico è completato dall'installazione di dispositivi per abbattere l'uso di elettricità e da un impianto fotovoltaico, abbinati all'uso di illuminazione a led e a un sistema di riscaldamento e condizionamento di nuova generazione e ad alta efficienza. Il tutto ha portato un 'saving' di oltre 500.000 kWh equivalenti: come dire circa 210 tonnellate di CO2 annue. Inoltre, tutta l'energia elettrica acquistata è certificata al 100% da fonti rinnovabili. L'edificio in fase di ricostruzione negli anni Sessanta L'area Pavesi: un simbolo del boom economico L'edificio conceptio dallo studio Iosa Ghini Associati Chef express di Cremonini ha investito 6 milioni di euro Il ristorante della piemontese Burgery Un nuovo format per Lavazza e per Etigua Juice Bar: una trentina di insediamenti a Milano, Roma, Genova... Pomodoro&Mozzarella: materie prime selezionate Il market è il cuore pulsante del progetto Le cifre chiave di Chef Express
18/07/2017 11:00 Sito Web La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'autogrill a ponte di Novara è stato ristrutturato LINK: http://www.ingegneri.info/news/infrastrutture-e-trasporti/lautogrill-a-ponte-di-novara-e-stato-ristrutturato/ Home / News / Infrastrutture e Trasporti L'autogrill a ponte di Novara è stato ristrutturato Il progetto di Iosa Ghini Associati per la ristrutturazione del ponte autostradale di Novara Chef Express, il più antico d'Italia, costruito più di cinquant'anni fa dall'imprenditore Pavesi Diletta Bracchini 18 luglio 2017 Articoli più letti L'edificio residenziale in classe A+ con taglio termico su misura: è 08CONCAD'ORO a Bergamo I rivestimenti in alluminio per la copertura sinuosa del resort La Varignana SEN 2017, prorogata la consultazione: temi e date Valutazione di impatto ambientale: il punto di vista di Alberto Muratori Imprese cinesi e legalità: il piano della Toscana ad Ambiente Lavoro Ingegneri Come si presenta il nuovo Chef Express di Novara nord e sud; progetto di Iosa Ghini Associati (2017) © Iosa Ghini Associati Il più antico autogrill d'Italia rinnova il proprio look e il proprio layout funzionale. Si tratta dell'area di servizio di Novara nord e sud con la sua caratteristica struttura a ponte, completamente ristrutturata dal punto di vista architettonico ed energetico e completamente rivisitata in termini di offerta commerciale con l'introduzione di un innovativo format di ristoranti e market. Il progetto porta la firma di Iosa Ghini Associati e la nuova struttura è stata inaugurata e aperta al pubblico dal 5 luglio 2017. Simbolo storico della ristorazione autostradale italiana, l'area di sosta di Novara, gestita a partire da oggi dal gruppo Chef Express, affonda le sue radici nel marchio Pavesi, pioniere della ristorazione on the road. Lo storico Autogrill Pavesi di Novara nord e sud; progetto dell'architetto Angelo Bianchetti (1962) La prima struttura realizzata all'altezza del casello di Novara nacque infatti nel 1947 su iniziativa dell'imprenditore dolciario Mario Pavesi, il quale decise di aprire uno spaccio per i famosi biscotti 'pavesini' non distante dalla propria fabbrica, completo di un piccolo corner bar, qualche tavolino e un pergolato all'esterno. Un'idea semplice che divenne nel giro di pochi anni un business di successo con la costruzione del grande autogrill a cavallo delle due carreggiate con ingresso da entrambi i lati (anno 1962, progetto dell'architetto Angelo Bianchetti). Sono gli anni del boom economico italiano e Pavesi non si lascia sfuggire l'opportunità di costruire, tra gli anni cinquanta e sessanta, molte di queste aree di servizio, tra cui ricordiamo l'iconica struttura ad arco a Villoresi Ovest, accanto alla quale oggi sorge quella a forma di vulcano progettata dallo studio Total Tool nel 2013 e gestita dal gruppo Autogrill, all'uscita Villoresi Est. Leggi anche Autostrade ciclabili: dalla scommessa tedesca agli esperimenti in Italia Ponti e viadotti, in arrivo il monitoraggio digitale Il rivestimento esterno in legno lamellare d'abete rappresenta la cifra stilistica del progetto di ristrutturazione dell'iconica struttura a ponte © Iosa Ghini Associati Vista notturna del progetto © Iosa Ghini Associati Con l'intervento di Iosa Ghini Associati, il nuovo autogrill Chef Express (Gruppo Cremonini) di Novara si presenta come una piattaforma multiservizio innovativa distribuita su una superficie complessiva di 4.620 mq. All'interno i viaggiatori possono trovare market con prodotti di qualità, aree relax, spazi business nonché un ricco format culinario e commerciale che occupa una superficie di 1.370 mq con sette diverse proposte alimentari tra cui ristoranti gourmet, pizzerie, caffetterie e healthy food. La più grande novità in termini di layout risiede nello schema libero e multiplo in cui è il cliente a decidere dove andare, ribaltando completamente l'idea del percorso forzato (ormai obsoleto) che si trova abitualmente nei market autostradali. Inaugurazione Chef Express di Novara - 5 Luglio 2017 (fonte Chef Express/Iosa Ghini Associati) Una particolare attenzione verso i temi di sostenibilità ambientale ha accompagnato gli architetti durante l'intero sviluppo progettuale, mentre la fase esecutiva e di engineering è stata affidata alla società Politecnica. La scelta del rivestimento esterno in legno lamellare di abete bianco è stata ad esempio determinante in termini di ecosostenibilità: i 1.000 mq di legno utilizzati per le facciate fungono infatti da ulteriore isolamento e hanno permesso di ridurre al minimo gli impianti di condizionamento; inoltre un materiale come il legno funge da assorbitore di anidride carbonica per l'atmosfera e riduce l'impronta di carbonio dell'edificio. Il saving energetico è completato dall'installazione di un impianto fotovoltaico, di dispositivi per limitare l'uso di elettricità, da un sistema di
18/07/2017 11:00 Sito Web La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato illuminazione con nuova tecnologia a led e da un impianto di riscaldamento e condizionamento ad alta efficienza. Il risparmio complessivo ammonta a 500.000 kWh equivalenti, pari a circa 210 tonnellate di CO2 annue non immesse nell'atmosfera. Photogallery Leggi anche: Ponte Adriatico a Bari: un'analisi strutturale Terremoti e agibilità delle costruzioni postsismal volume si articola in quattro capitoli che ripercorrono quanto è stato fatto nell'ultimo ventennio in materia di verifica di agibilità postsismica e quali sono gli strumenti messi a disposizione dei tecnici rilevatori (architetti, geometri ed ingegneri) che, in seguito ad idonea abilitazione, conducono tali verifiche di agibilità. Sara Frumento Wolters Kluwer Vai su shop.wki.it ACQUISTA
27/07/2017 08:00 Sito Web archiportale.com La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Novara: inaugurata la nuova area a ponte Chef Express Novara: inaugurata la nuova area "a ponte" Chef Express Un edificio eco-sostenibile firmato Iosa Ghini Associati e Politecnica Autore: cecilia di marzo segnala ad un amico | versione stampabile Dimensione testo 27/07/2017 - Chef Express, società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, ha completato la ristrutturazione della grande area di servizio autostradale "a ponte" di Novara Nord e Sud (A4 Milano-Torino), simbolo storico della ristorazione autostradale nel nostro Paese. A Novara, infatti, l'imprenditore dolciario Mario Pavesi aprì nel 1947, esattamente settant'anni fa, la prima area di ristoro sulle autostrade italiane. L'inaugurazione ufficiale si è tenuta lo scorso 5 luglio. Secondo Alessandro Canelli, Sindaco di Novara, l'intervento restituisce un nuovo volto a una struttura che rappresenta un vero e proprio simbolo per la realtà territoriale oltre che per la ristorazione autostradale nel nostro Paese, dal momento che il vecchio "autogrill" è stato il primo e pionieristico esperimento della ristorazione autostradale nel nostro Paese. La moderna rivisitazione risulta innovativa nell'impostazione dei servizi e dell'offerta per i viaggiatori secondo diversi tipi di proposte commerciali: non un semplice punto di sosta, ma un'area all'avanguardia che, in linea con il suo passato, risulta oggi ancora una volta pionieristica nelle scelte di gestione attraverso il sistema di digitalizzazione integrata. L'attuale "ponte" di Novara è stato inaugurato nel 1962, su progetto dell'arch. Angelo Bianchetti, nello stesso luogo del primo spazio di ristorazione autostradale aperto in Italia nel 1947: apparteneva in origine alla catena lanciata dall'imprenditore dolciario Mario Pavesi, pioniere della ristorazione sulle autostrade, che realizzò, tra il 1959 e il 1971, 12 dei 14 ponti esistenti sulla rete autostradale italiana. Queste strutture hanno accompagnato il grande sviluppo della motorizzazione civile negli anni del boom economico e sono entrate nell'immaginario collettivo grazie anche al cinema, che le ha utilizzate come set di innumerevoli film. Il progetto architettonico è firmato da Iosa Ghini Associati, che ha riservato una particolare attenzione ai temi della sostenibilità ambientale, mentre la progettazione esecutiva e i servizi di engineering sono stati affidati a Politecnica, una delle principali società italiane di progettazione integrata (architettura, ingegneria e urbanistica). Con una superficie complessiva di 4.620 m2, di cui 1.370 m2 destinati all'area commerciale e 320 m2 per il market, il progetto di ristrutturazione del nuovo Chef Express ha portato alla realizzazione di un unico grande edificio che ospita al suo interno un'ampia Food Court, con nuovi spazi volti a massimizzare la superficie commerciale e un layout caratterizzato da percorsi lineari, risultato di uno studio di immagine orientato ad armonizzare i diversi concetti dell'ambiente. L'area non si pone più come solo edificio di ristoro autostradale, ma come spazio che si rivolge a tutti: famiglie, lavoratori, professionisti delle strade, portatori di handicap, proprietari di animali. L'edificio infatti è caratterizzato da un'ampia diversificazione degli spazi, sia interni sia esterni, per rispondere alle esigenze di tutti e offrire il contesto ideale per una sosta. L'edificio è stato completamente rigenerato e isolato con un rivestimento esterno di oltre 1000 mq di legno lamellare di abete bianco, così da dimensionare al minimo i suoi impianti di climatizzazione ed evitare sprechi. Rispetto alla carbon print, il legno, materiale ecosostenibile per eccellenza, svolge anche la funzione virtuosa di assorbitore di CO2 che non va in atmosfera. Infine il rivestimento diventa anche la cifra "visibile" della filosofia del progetto, dando un'impronta inconfondibile all'area rinnovata. Il saving energetico è completato dall'installazione di dispositivi per limitare l'uso di elettricità e di un impianto fotovoltaico, dall'uso di illuminazione con nuova tecnologia a led, e dall'impianto di riscaldamento e condizionamento con un nuovo sistema ad alta efficienza. Il tutto ha portato un risparmio di oltre 500.000 kWh equivalenti, pari a c.a. 210 ton di CO2 annue non immesse in atmosfera. Inoltre, tutta l'energia elettrica acquistata è certificata al 100% da fonte rinnovabile. POLITECNICA WEB - Rassegna Stampa 27/07/2017 4
27/07/2017 04:29 Sito Web Edilportale La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Novara: inaugurata la nuova area "a ponte" Chef Express Novara: inaugurata la nuova area "a ponte" Chef Express ARCHITETTURA Un edificio eco-sostenibile firmato Iosa Ghini Associati e Politecnica 27/07/2017 Commenti 27/07/2017 - Chef Express, società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, ha completato la ristrutturazione della grande area di servizio autostradale "a ponte" di Novara Nord e Sud (A4 Milano-Torino), simbolo storico della ristorazione autostradale nel nostro Paese. A Novara, infatti, l'imprenditore dolciario Mario Pavesi aprì nel 1947, esattamente settant'anni fa, la prima area di ristoro sulle autostrade italiane. L'inaugurazione ufficiale si è tenuta lo scorso 5 luglio. Secondo Alessandro Canelli, Sindaco di Novara, l'intervento restituisce un nuovo volto a una struttura che rappresenta un vero e proprio simbolo per la realtà territoriale oltre che per la ristorazione autostradale nel nostro Paese, dal momento che il vecchio "autogrill" è stato il primo e pionieristico esperimento della ristorazione autostradale nel nostro Paese. La moderna rivisitazione risulta innovativa nell'impostazione dei servizi e dell'offerta per i viaggiatori secondo diversi tipi di proposte commerciali: non un semplice punto di sosta, ma un'area all'avanguardia che, in linea con il suo passato, risulta oggi ancora una volta pionieristica nelle scelte di gestione attraverso il sistema di digitalizzazione integrata. L'attuale "ponte" di Novara è stato inaugurato nel 1962, su progetto dell'arch. Angelo Bianchetti, nello stesso luogo del primo spazio di ristorazione autostradale aperto in Italia nel 1947: apparteneva in origine alla catena lanciata dall'imprenditore dolciario Mario Pavesi, pioniere della ristorazione sulle autostrade, che realizzò, tra il 1959 e il 1971, 12 dei 14 ponti esistenti sulla rete autostradale italiana. Queste strutture hanno accompagnato il grande sviluppo della motorizzazione civile negli anni del boom economico e sono entrate nell'immaginario collettivo grazie anche al cinema, che le ha utilizzate come set di innumerevoli film. Il progetto architettonico è firmato da Iosa Ghini Associati , che ha riservato una particolare attenzione ai temi della sostenibilità ambientale, mentre la progettazione esecutiva e i servizi di engineering sono stati affidati a Politecnica , una delle principali società italiane di progettazione integrata (architettura, ingegneria e urbanistica). Con una superficie complessiva di 4.620 m2, di cui 1.370 m2 destinati all'area commerciale e 320 m2 per il market, il progetto di ristrutturazione del nuovo Chef Express ha portato alla realizzazione di un unico grande edificio che ospita al suo interno un'ampia Food Court, con nuovi spazi volti a massimizzare la superficie commerciale e un layout caratterizzato da percorsi lineari, risultato di uno studio di immagine orientato ad armonizzare i diversi concetti dell'ambiente. L'area non si pone più come solo edificio di ristoro autostradale, ma come spazio che si rivolge a tutti: famiglie, lavoratori, professionisti delle strade, portatori di handicap, proprietari di animali. L'edificio infatti è caratterizzato da un'ampia diversificazione degli spazi, sia interni sia esterni, per rispondere alle esigenze di tutti e offrire il contesto ideale per una sosta. L'edificio è stato completamente rigenerato e isolato con un rivestimento esterno di oltre 1000 mq di legno lamellare di abete bianco, così da dimensionare al minimo i suoi impianti di climatizzazione ed evitare sprechi. Rispetto alla carbon print, il legno, materiale ecosostenibile per eccellenza, svolge anche la funzione virtuosa di assorbitore di CO2 che non va in atmosfera. Infine il rivestimento diventa anche la cifra "visibile" della filosofia del progetto, dando un'impronta inconfondibile all'area rinnovata. Il saving energetico è completato dall'installazione di dispositivi per limitare l'uso di elettricità e di un impianto fotovoltaico, dall'uso di illuminazione con nuova tecnologia a led, e dall'impianto di riscaldamento e condizionamento con un nuovo sistema ad alta efficienza. Il tutto ha portato un risparmio di oltre 500.000 kWh equivalenti, pari a c.a. 210 ton di CO2 annue non immesse in atmosfera. Inoltre, tutta l'energia elettrica acquistata è certificata al 100% da fonte rinnovabile. Per aggiornamenti in tempo reale su questo argomento segui la nostra redazione anche su Facebook , Twitter e Google+ © Riproduzione riservata POLITECNICA WEB - Rassegna Stampa 27/07/2017 5
Puoi anche leggere