Capatect ETICS SYSTEMS - Manuale di progettazione e posa dei sistemi a cappotto
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SOMMARIO IL CAPPOTTO, L’ISOLAMENTO REALE Pag. 3 LA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA Pag. 5 1 EFFICIENZA ENERGETICA Pag. 6 1.1 Case a basso consumo energetico Pag. 6 1.2 Edifici ad energia quasi zero Pag. 6 1.2.1 Standard passivhaus Pag. 6 1.2.1.1 Caso studio del quartiere PassivHaus Heidelberg Pag. 8 1.2.2 Standard casaclima Pag. 9 1.2.3 Dalla casa passiva alla casa attiva Pag. 10 1.3 Principi di progettazione bioclimatica Pag. 10 1.3.1 Orientamento Pag. 11 1.3.2 Posizione Pag. 12 1.3.3 Forma Pag. 12 1.4 Schematic design Pag. 12 2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO Pag. 13 2.1 Bilancio energetico di un edificio Pag. 13 2.1 Tipologie di isolamento termico Pag. 14 2.2 Vantaggi del cappotto Pag. 15 2.2.1 Assenza di ponti termici Pag. 15 2.2.2 Attenuazione del flusso termico Pag. 15 2.2.3 Contributo inerziale della parete pesante abbinata Pag. 17 2.2.4 Quiete termica delle strutture poste all’interno Pag. 17 2.2.5 Assenza di condensa Pag. 17 2.2.6 Benefici della riqualificazione Pag. 18 2.2.7 Certificazioni di un sistema completo Pag. 18 3 IL CAPPOTTO: SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Pag. 21 3.1 Valutazione di impatto ambientale di sistema ESD Pag. 21 3.2 La sostenibilità ambientale dei sistemi ETICS Pag. 25 4 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO AL FUOCO Pag. 26 4.1 Classificazione antincendio Pag. 26 4.2 Comportamento al fuoco Pag. 26 4.3 Progettazione antincendio: barriere tagliafiamma Pag. 26 4.3.1 Barriere perimetrali Pag. 26 4.3.2 Barriere sopra-finestra Pag. 27 4.3.3 Elementi architettonici Pag. 27 4.4 Prove su larga scala Pag. 27 5 IL CAPPOTTO: ISOLAMENTO ACUSTICO Pag. 28 5.1 Premessa Pag. 28 5.2 Normativa Pag. 28 5.3 Cappotto come controparete Pag. 28 5.4 Miglioramento dell’isolamento acustico Pag. 29 5.5 Influenza dei componenti Pag. 30 5.6 Valori d’isolamento acustico Pag. 30 CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 1
SOMMARIO 6 SOLUZIONI TECNICHE CAPATECT Pag. 35 6.1 Perchè l’isolamento termico dall’esterno Pag. 35 6.2 Sistema a cappotto Capatect Pag. 35 6.3 Componenti del sistema Pag. 35 6.4 Vantaggi del sistema Pag. 35 6.5 Certificazione di sistema ETAG 004 Pag. 36 6.6 Soluzioni tecniche Capatect Pag. 36 6.6.1 Capatect PRO SYSTEMS Pag. 36 6.6.1.1 EPS BASIC line Pag. 36 6.6.1.2 EPS TOP line Pag. 36 6.6.1.3 EPS CARBON line Pag. 37 6.6.1.4 EPS MELDORFER line Pag. 37 6.6.2 Capatect SPECIAL SYSTEMS Pag. 37 6.6.2.1 MINERA line Pag. 37 6.6.2.2 MINERA CARBON line Pag. 37 6.6.2.3 PU line Pag. 38 6.6.2.4 ECO line Pag. 38 6.6.2.5 NATURE line Pag. 38 6.6.3 Sistemi a confronto Pag. 38 6.6.4 Opzione ancoraggio di tipo meccanico Pag. 41 6.6.5 Opzione Capapor Pag. 41 6.6.6 Marcatura CE e DOP Pag. 41 6.6.7 Materiali isolanti specifici Pag. 42 POSA IN OPERA DEL SISTEMA Pag. 45 7 APPLICAZIONE Pag. 46 7.1 Matrice componenti sistemi di isolamento termico per facciate Pag. 48 7.2 Guide/profili di partenza Pag. 50 7.3 Incollaggio dei pannelli isolanti Pag. 52 7.4 Tassellatura Pag. 57 7.5 Montaggio dei pannelli isolanti su guide Pag. 61 7.6 Angolari paraspigoli Pag. 64 7.7 Rasatura armata Pag. 65 7.8 Rasatura armata ad alta resistenza meccanica Pag. 67 7.9 Finiture Pag. 72 7.10 Rivestimento con mattoncini MELDORFER® Pag. 75 7.11 Giunti Pag. 77 7.12 Effetto bugnato Pag. 80 7.13 Zoccolature Pag. 83 7.14 Davanzali Pag. 85 7.15 Elementi di fissaggio per carichi Pag. 86 7.16 Elementi decorativi CAPAPOR® Pag. 88 2 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
PREFAZIONE ING. TEDESCHI IL CAPPOTTO, L’ISOLAMENTO REALE Isolare termicamente è necessario e indispensabile: ce lo dicono le normative, ce lo ribadisce l’economia, che E la vita utile del cappotto dipende essenzialmente richiede la riduzione dei costi di climatizzazione, e ce lo dall’assenza di errori congeniti. chiede l’ambiente. Ma isolare si deve in modo effettivo, “reale”: la teoria non Tutto ciò non presuppone che per progettare corret- basta. tamente un isolamento termico a cappotto ci vogliano Il sistema di isolamento termico costituito da pannelli iso- scienziati o che per metterlo in opera servano maestran- lanti applicati sulla facciata, rivestiti da un intonaco sottile ze super specializzate: è però necessario comprendere armato con rete, e protetti da una finitura a spessore, alcune elementari regole tecniche, applicative e proget- generalmente chiamato “cappotto”, rappresenta sotto tuali, che saranno in parte sviluppate nel testo che se- molti aspetti il miglior modo di isolare. Esso deriva nella gue, che è un compendio per l’isolamento termico e che sua espressione tecnica moderna da una storia di oltre non può prescindere dalla comprensione della soluzione mezzo secolo fatta di prove, verifiche e applicazioni. tecnica alla quale fa riferimento: il cappotto. E di errori. E tutto è servito a definire sempre meglio quelle che sono E il resto lo faranno i cantieri, e l’esperienza. le caratteristiche dei componenti e le regole applicative e progettuali. Si, perché il cappotto va compreso nella sua essenza: e cioè pensato, studiato, progettato, prima Ing. Federico Tedeschi ancora di essere realizzato. Direttore Promozione Tecnica DAW Italia Direttore DAW Akademie La tecnica di isolare dall’esterno, cioè di realizzare una barriera termica sull’edificio, contro il freddo d’inverno e contro il caldo d’estate, presuppone precisione e com- petenza in tutte le fasi del processo edilizio: progettazio- ne, produzione dei componenti, realizzazione, manuten- zione. Troppo spesso nella nostra edilizia siamo abituati tutti (produttori, progettisti, costruttori, applicatori, commit- tenti) a ragionare per “correzioni successive”: chi arriva dopo “corregge” e ripara gli inevitabili errori di chi è ve- nuto prima. Ciò fa parte del nostro modo di costruire, del nostro DNA “deviato” di un’epoca moderna dove conta solo il fare presto e a poco prezzo. E così chi realizza le strutture portanti dell’edificio si per- mette tolleranze (errori) che poi saranno compensati da chi realizzerà i tamponamenti, e poi chi farà gli intonaci cercherà di sistemare i disallineameni, e chi applicherà le finiture cercherà di mettere altre pezze e cerotti. E nel corso della vita utile dell’edificio sappiamo già che qualcuno dovrà montare un ponteggio, prima o poi, per eseguire interventi di una certa entità su una facciata ma- gari finita da pochi anni. Ecco, per il cappotto, tanto per cominciare, non funziona così. Non “può” funzionare così. Il cappotto richiede precisione. E tecnica. E progettazione. Un errore nel ciclo del cappotto, sia nella fase proget- tuale (per es., un errore in un giunto, o l’errata scelta di un materiale isolante, ….), sia nella fase realizzativa (per es., un errore di incollaggio dei pannelli, ….) il cappotto se lo porta dietro come vizio congenito per tutta la sua vita utile. CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 3
PREMESSA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA L’isolamento a cappotto è un sistema: è composto da delle valutazioni di impatto ambientale e delle tipologie elementi prodotti e provati per funzionare insieme e per disponibili. dare prestazioni elevate e durevoli nel tempo. Nel capitolo 7 è descritta nel dettaglio la tecnica appli- ETICS è la sigla che rappresenta bene che cosa è un cativa. cappotto termico: è un Sistema Composito di Isolamento Qualora di interesse la nostra rete di tecnici po- Termico Esterno. trà fornire tutta l’assistenza utile durante le fasi di Il concetto stesso di “sistema” sottintende che chi pro- cantiere (progettazione, esecuzione, manutenzio- duce non si può limitare a curare un singolo prodotto o ne) inclusa l’analisi degli schemi progettuali dei prin- componente, ma deve verificare anche le interazioni e il cipali nodi riguardanti le connessioni dei sistemi comportamento complessivo di tutti gli elementi costi- Capatect a vari elementi costruttivi. tuenti un sistema. E chi progetta? I progettisti e i direttori lavori devono comprendere il fun- zionamento dei sistemi ETICS, per poterli correttamente progettare e integrare nelle strutture edilizie in cui vanno a inserirsi: ciò presuppone la conoscenza dei fenomeni termici, legati alla realizzazione di una barriera termica posta esternamente all’involucro dell’edificio, e la defini- zione di come il sistema debba essere connesso agli altri elementi costruttivi (tetti, finestre, balconi, ….). Per poter “progettare” un isolamento termico come il cappotto dunque non è sufficiente eseguire i calco- li termici di dimensionamento dell’isolante e le verifiche igrometriche di assenza di condensazioni, è necessario entrare nella logica, tecnica e filosofica, del sistema a cappotto nel suo insieme. Ciò significa definire un isolante idoneo a poter essere applicato in facciata in un sistema ETICS, e cioè spe- cifico per quell’utilizzo, e poi dimensionare i vari strati (isolante, intonaco di base, intonaco di finitura, ….) in fun- zione delle esigenze prestazionali (isolamento termico, isolamento acustico, resistenza meccanica, comporta- mento al fuoco, tenuta dei colori, ….), e contestualizzare l’opera mediante i corretti sistemi di fissaggio (collanti, tasselli, profili, ….), anche in funzione dell’ambiente in cui sarà realizzato (isolato, urbano, carichi del vento, ….). E infine “disegnare” i giunti agli elementi costruttivi adia- centi: il tutto compreso in un sistema, si torna sempre lì, che preveda i corretti accessori e tecniche esecutive. La riuscita finale di un cappotto dipende da tutti gli aspetti sopra elencati, e mancandone anche uno solo può venir meno la qualità del sistema, e con essa la sua durabilità. Morale: il cappotto è un libro aperto. Gli errori, siano essi progettuali o applicativi, si leggono sul manufatto a “imperitura memoria”: questo deve essere di monito a tutti coloro che affrontano il tema cappotto senza la do- vuta preparazione e consapevolezza. Nei capitoli che seguono sono rappresentati gli aspet- ti dei sistemi Capatect legati alla progettazione, sotto i punti di vista dei calcoli termo-igrometrici, delle prove e verifiche legate ai Benestare Tecnici europei, delle pre- stazioni acustiche, del comportamento antincendio, CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 5
1 EFFICIENZA ENERGETICA 1 EFFICIENZA ENERGETICA proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero”. Nonostante le dovute spiegazioni ottenute la normativa europea non fornisce alcun dato o parametro limite e demanda ai vari paesi l’interpretazione delle prescrizioni. Al fine di contestualizzare la presente trattazione e per avere alcuni parametri di riferimento basati su dati reali (rilevati), è importante sapere che la maggior parte degli 1.2.1 Standard passivhaus edifici esistenti hanno un consumo compreso tra da 120 kWh/(m²anno) e 150 kWh/(m²anno), con frequenti picchi Il termine “Passivhaus” indica un tipo di edificio in grado anche al di sopra dei 200 kWh/(m²anno). Ad esempio, di garantire uno standard di massimo benessere abita- focalizzando l’attenzione su un edificio condominiale, è tivo sia d’estate che d’inverno, raggiunto senza un siste- facile comprendere come, oltre agli appartamenti che ma convenzionale di riscaldamento o raffrescamento. hanno consumi rientranti all’interno della sopra citata Un involucro ottimizzato termicamente, senza ponti ter- media, esistano unità abitative con maggiore superficie mici e a tenuta d’aria è la premessa necessaria. disperdente (es. solai su spazi aperti o piani pilotis). Un sistema di ventilazione meccanica efficace con recu- pero di calore provvede al ricambio d’aria fresca nell’edificio, riducendo le dispersioni. 1.1 Case a basso consumo energetico La base fondante del protocollo Passivhaus è la proget- tazione energetica effettuata con il software di proget- Per case a basso consumo energetico si intendono tazione Passivhaus (PHPP), che permette di ottenere unità abitative con un buon isolamento termico caratte- dei risultati consistenti e attendibili se confrontati con rizzate da un fabbisogno di calore per il riscaldamento quelli di edifici effettivamente realizzati e monitorati, minore di 50 kWh/(m²anno). sia in clima freddo che in clima caldo. Diventa quindi essenziale progettare ogni singolo edificio in modo da adattare le scelte progettuali alle sue specifiche peculia- rità, come ad esempio la zona climatica in cui è ubicato, il suo orientamento, il rapporto S/V, l’eventuale presenza di elementi ombreggianti…La progettazione energetica deve essere la guida per selezionare la qualità termica di ogni singolo componente costruttivo e orientare le nostre scelte progettuali per massimizzare la convenien- za economica dell’investimento. Volendo identificare dei parametri energetici tipici per il raggiungimento dello standard Passivhaus è necessario distinguere il clima di riferimento in cui ci troviamo. Ad esempio focalizzando l’attenzione sul clima fresco-tem- 1.2 Edifici ad energia quasi zero perato, tipico del Nord Italia, possiamo identificare le seguenti prescrizioni di massima: tutti gli elementi strut- Per avere un quadro più preciso circa l’argomento è turali dell’involucro termico, a parte le finestre, devono possibile fare riferimento alla Direttiva Europea 31/2010/ avere un valore U inferiore a 0,15 W/m²K. Gli spessori UE, all’interno della quale vengono indicate le scadenze, dei coibenti si attestano quindi intorno ai 20-30 cm, ed nonché fornite le dovute definizioni: è necessaria una progettazione molto accurata dei det- Definizione di edificio ad energia quasi zero (Articolo 2 tagli tecnici costruttivi. Per quanto riguarda i serramenti direttiva europea 31/2010/UE): si necessita solitamente di un telaio performante ed un “edificio ad altissima prestazione energetica, determina- triplo vetro basso emissivo, sia a livello di cost-optimum ta conformemente all’allegato (...). Il fabbisogno energe- che di comfort abitativo tico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto In clima caldo temperato, tipico del centro-sud Italia, in misura molto significativa da energia da fonti rinnova- pur rimanendo fondamentale la presenza di un involucro bili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in termico coibentato l’optimum economico per i valori U loco o nelle vicinanze”. si alza sensibilmente attestandosi intorno a 0.2 - 0.25 Scadenze (Articolo 9 direttiva europea 31/2010/UE): W/m²K per l’involucro termico disperdente verso aria “gli Stati membri provvedono affinché entro il 31 dicem- esterna, mentre per superfici disperdenti verso terreno, bre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici nella maggior parte dei casi conviene ridurre ulterior- a energia quasi zero ed entro il 31 dicembre 2018 gli mente il coibente in modo da permettere, durante il edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di periodo estivo, di sfruttare il terreno come pozzo fresco 6 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
1 EFFICIENZA ENERGETICA dove disperdere il calore in eccesso presente nell’abita- • Elevato grado di tenuta all’aria dell’involucro zione. A differenza di quanto visto per il nord Italia, nel (coefficiente di tenuta all’aria n50 < 0.6 1/h). centro-sud si soddisfano generalmente i requisiti dello standard Passivhaus anche con un doppio vetro basso Lo standard Passivhaus nasce nel 1991 ed ha portato emissivo. una rivoluzione introducendo il concetto pionieristico di L’immagine che riassume il bilancio energetico degli edi- casa passiva. Negli ultimi anni lo standard si è affermato fici deve associare ad un involucro efficiente e diffuso su scala mondiale ed è stato adattato a qualsi- un’adeguata progettazione bioclimatica, con un ottima- asi zona climatica. le orientamento dell’edificio (che gioca infatti un ruolo essenziale poiché l’esposizione solare determina il con- tributo degli apporti solari gratuiti). Per quanto riguarda la progettazione estiva degli edifici risulta invece fonda- Passivhaus n recupe Passive House e co mentale prevedere delle schermature ombreggianti (fisse Aria esterna Outdoor air on ro Aria espulsa Exhaust air i di laz calo Venti o mobili), un’adeguata strategia di ventilazione notturna re e limitare gli apporti termici interni di elettrodomestici e Ve n er y Aria estratta Aria immessa Extract air Supply air t il ov tio c uta all'ar re Ten a nw ia it h h e at illuminazione. ei don ee per P as siv str In sintesi una Passivhaus si basa sui seguenti pilastri hau Fine s progettuali: s ss ow ss A ir ti g htne Pa ive nd H o use wi • Ottima coibentazione termica delle pareti, delle en ne tazio adeg nt i ter mici riso lt coperture e di tutti gli elementi disperdenti dell’invo- ua Po i ib Co ta lucro termico; l’elevato grado d’isolamento delle n sig Th pareti e delle coperture comporta un diverso approccio Th rm ti o de n e er m al b e al i n s ula r i d g e fr e alla progettazione che deve essere attuato sin dalla fase preliminare. • Serramenti di qualità che limitino le dispersioni termiche verso l’esterno, adeguatamente orientati per favorire gli apporti termici solari gratuiti nel periodo invernale ed 5 I cinque pilastri Passivhaus The five basic principles opportunamente ombreggiati con schermature fisse o mobili per limitare il surriscaldamento nel periodo estivo. Traduzione | Translation: © ZEPHIR - Passivhaus Italia Illustrazione | Graphic : © Passivhaus Institut | Passive House Institute • Assenza/minimizzazione dei ponti termici (coefficiente lineico di ponte termico Ψ < 0.01 W/mK). • Ventilazione meccanica controllata con recuperatore di Per la certificazione Passivhaus devono essere rispettati calore (rendimento del recuperatore η > 75%). i seguenti criteri: Fabbisogno termico per il riscaldamento < 15 kWh/ (m² anno) Carico termico (nella giornata più sfavorevole) < 10 W/m² Fabbisogno frigorifero per raffrescamento e deumidificazione < 15 kWh/ (m² anno) + (quota per deumidificazione)1 Carico frigorifero < 10 W/m² Fabbisogno di energia primaria < 120 kWh/ (m² anno) (comprensivo di energia per riscaldamento, raffrescamento e deumidificazione, ACS e fabbisogno elettrico) Permeabilità all’aria dell’involucro (a 50 Pa), n 50 < 0.6 1/h CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 7
1 EFFICIENZA ENERGETICA 1.2.1.1 Caso studio: quartiere di I numeri del progetto in sintesi: • Località: Bahnstadt - Area di smistamento abbando- Bahnstadt ad Heidelberg nata ed ex scalo merci al sud-ovest del centro della città di Heidelberg in Germania Si tratta del più grande distretto urbano del mondo • Superficie totale: 116 ettari costruito interamente in conformità con lo standard • Superficie residenziale di nuova edificazione: 9 ettari PassivHaus, uno dei più grandi progetti di sviluppo • Superficie commerciale di nuova edificazione: 16,5 ettari urbano della Germania. • Superficie Campus universitario Bahnstadt: 22 ettari • Superficie rete stradale: 11 ettari • Lunghezza piste ciclabili: 3,5 chilometri • Durata del progetto: 2008-2022 • Totale investimenti privati e pubblici: 2 miliardi di euro (stima), di cui circa 300 milioni di euro stanziati per le infrastrutture. L’intera area è stata sottoposta a un monitoraggio utile alla valutazione dei consumi energetici. Sia dai primi dati estrapolati è risultato evidente che, durante il 2014, il consumo medio delle 1260 unità abitative presenti è stato di 14,9 kWh, che rapportati ai Gran parte degli isolamenti termici realizzati in questo consumi degli edifici tradizionali significa una riduzione enorme quartiere sono Sistemi del gruppo DAW. addirittura dell’80%. I dati di consumo dimostrano che gli sforzi compiuti dal finale nonché dal funzionamento a regime di tutti gli Comune di Heidelberg per progettare un intero quartiere impianti e sistemi, considerando che siamo appena ad altissima efficienza sono stati ampiamente ripagati, all’inizio, si può dire con certezza che i risultati migliori si ha affermato Søren Peper del Passive House Institute, a registrano nel tempo ed i risultati dei monitoraggi esegui- capo del progetto di monitoraggio. Le misurazioni sono ti a Bahnstadt sono a dir poco incoraggianti. state effettuate sulla base di letture mensili del consumo Nel primo anno di attività le performance in termini totale di calore nei vari blocchi abitativi. di consumi sono già risultate inferiori al valore limite Considerando inoltre che i consumi effettivi dipendono PassivHaus, pari a 15 kWh / ((m²a)) e per il futuro non ci molto anche dall’utilizzo corretto da parte dell’utente si può che aspettare di meglio. 8 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
1 EFFICIENZA ENERGETICA 1.2.2 Standard casaclima L’Agenzia CasaClima, come ente terzo, non coinvolto nella progettazione o realizzazione, tutela gli interessi di chi prende in affitto o acquista una casa o un’abita- zione perchè è un ente di certificazione indipendente. Il marchio CasaClima ha goduto fin dall’inizio di ampio favore nella pratica edilizia ed è diventato, anche a livello nazionale, un vero e proprio catalizzatore per un costru- ire energeticamente efficiente e sostenibile. CasaClima si è nel frattempo consolidato, e oggi è uno dei marchi energetici leader in Europa. Per valorizzare l’immobile KiloWattora per metro quadro l’anno, il che si può garan- viene consegnata, oltre al certificato CasaClima, anche tire, in pratica, anche in assenza di un sistema di riscal- la targhetta CasaClima. Questa targhetta è diventata damento attivo. La CasaClima Oro è anche detta “casa simbolo di comfort ed efficienza energetica. Solo chi da un litro”, perché per ogni metro quadro necessità di supera tutte le prove di verifica e garantisce il rispetto un litro di gasolio o di un m³ di gas l’anno. dello standard CasaClima riceve questo simbolo di Le case con un consumo di calore inferiore ai 30 alta qualità. Va ricordato che il sistema di certificazione KiloWattora per metro quadro l’anno sono invece clas- CasaClima garantisce competenza e indipendenza. Chi sificate come CasaClima A, la cosiddetta “casa da 3 riceve il certificato CasaClima con la relativa targhetta litri”, perché richiede 3 litri di gasolio o 3 m³ di gas per ha la sicurezza che un ente terzo ha eseguito i controlli metro quadro l’anno. CasaClima B è invece l’edificio che necessari per classificare l’edificio secondo i criteri richiede meno di 50 KiloWattora per metro quadro l’an- di consumo energetico, comfort ed ecologia. Questi no. In questo caso si parla di “casa da 5 litri”, in quanto controlli comprendono l’esame attento del progetto, il consumo energetico comporta l’uso di 5 litri di gasolio verifiche in cantiere ed analisi finale. In questo modo il o 5 m³ di gas per metro quadro l’anno. committente dell’immobile ha la sicurezza che, col ter- mine dei lavori, è stata eseguita una verifica finale che Riassumendo: attesta la qualità energetica e di comfort realizzata. L’obiettivo di CasaClima è coniugare risparmio, benes- • CasaClima Oro Fabbisogno energetico inferiore di 10 sere abitativo e sostenibilità. Le categorie CasaClima kWh/m²a / Casa da 1 litro permettono di identificare il grado di consumo energe- • CasaClima A Fabbisogno energetico inferiore di 30 kWh/ tico di un edificio. Esistono CasaClima Oro, CasaClima m²a / Casa da 3 litri A e CasaClima B. Il consumo di energia più basso • CasaClima B Fabbisogno energetico inferiore di 50 kWh/ è garantito da una CasaClima Oro, che richiede 10 m²a/ Casa da 5 litri CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 9
1 EFFICIENZA ENERGETICA 1.2.3 Dalla casa passiva utilizzare l’apertura delle finestre per ottenere una venti- lazione naturale degli ambienti. Sottolineiamo come un alla casa attiva attento progettista, che considera la pluralità di fattori della progettazione integrata e della domotica, che con- Gli standard di efficienza energetica della casa passiva duce analisi termiche in regime dinamico e non solo sta- trovano ad oggi ulteriore evoluzione nella cosiddetta zionario, stia probabilmente progettando già oggi case “casa attiva”, più conosciuta con il termine anglosasso- attive, partendo dai principi e dalle logiche dei protocolli ne di “Active House”. Le sperimentazioni ed i più recenti delle case passive. sviluppi hanno portato oggi ad avere edifici altamente La prima casa attiva è stata costruita a Lystrup, vicino efficienti, in grado di catturare più energia di quella utile Aarhus, in Danimarca agli occupanti dell’alloggio. È evidente quindi che si tratta in questo caso di una pluralità di fattori che portano l’edificio ad essere non 1.3 Principi di progettazione solo altamente efficiente, ma di contribuire alla produ- bioclimatica zione di un quantitativo di energia utile a compensare anche i dispendi della fase di realizzazione dell’immobile Prima di valutare accuratamente le prestazioni dei vari (cantierizzazione e produzione dei materiali), valutati sottosistemi costituenti l’oggetto edificio è interessan- indicativamente in un tempo di ritorno di circa 30 anni. te, se non imprescindibile, analizzare il contesto per I critici della casa passiva hanno da sempre evidenziato comprendere l’influenza dell’ambiente sull’elemento da alcune difficoltà nell’utilizzo di tale protocollo in clima realizzare o riqualificare. mediterraneo, sottolineando come un edificio ermetico Il sole svolge in questa fase un ruolo di assoluto prota- ed adiabatico non possa essere perfetto laddove la gonista: attraverso l’analisi giornaliera e stagionale del stagione estiva sia particolarmente gravosa, neces- suo percorso è possibile trarre informazioni estrema- sitando di strumenti aggiuntivi per un più sofisticato mente interessanti. funzionamento. Alcuni recenti sondaggi hanno inoltre A seguire si allegano i diagrammi del percorso per evidenziato un ulteriore aspetto: i diretti fruitori degli comprendere approfonditamente le variazioni orarie e edifici passivi spesso sentono l’esigenza di introdurre stagionali. a posteriori sistemi impiantistici ulteriori e più sofisticati al fine di arrivare al comfort abitativo atteso. La casa Ore 12 attiva, oltre ad avere un involucro particolarmente effi- 2 12 10 ciente ed un impiantistica di avanguardia, risulta dotata 10 di una progettazione domotica attenta, consentendo di O 8 2 12 N 4 8 10 COMFORT 6 Solstizio d’estate 8 6 Equinozio 1.3 Indoor air E S Orizz 1.1 Daylight quality onte Solstizio d’inverno 1 1 2 2 3 N 3.3 Sustainable 3 2.1 Energy construction 4 demand 4 Ore 12 4 2 12 10 Solstizio d’estate 3 EN GY VIR 3.2 Freshwater 2.2 Energy consumption 10 supply ER ON O 8 2 EN ME 2 12 N 6 6 TN 1 4 8 3.1 Environmental 2.3 Primary energy 10 load performance O 6 4 8 6 E 6 2 12 10 Equinozio Solstizio d’estate 8 6 Equinozio 4 8 GOOD BETTER BEST Solstizio d’inverno E 2 10 S Orizz 12 onte Solstizio d’inverno Ore te on izz Or S 10 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
1 EFFICIENZA ENERGETICA altre direzioni. Con riferimento all’irraggiamento sola- re è semplice capire come un albero od una pianta a foglie caduche possa fungere da schermante durante la stagione estiva, lasciando passare invece la radiazione solare favorevole agli apporti gratuiti invernali. Su m me rS un Wi nte rS un In funzione dei principi di progettazione bioclimatica si dovrà tenere conto delle tre successive sezioni. 1.3.1 Orientamento Non solo il sole ma anche il vento risulta essere un Indica la posizione di un edificio in funzione sia dei punti elemento imprescindibile dal quale proteggersi (nei casi cardinali che dello sviluppo dei volumi preponderanti. più estremi) o da sfruttare (nel caso in cui si necessiti di Il bilancio energetico dell’edificio metterà in risalto attivare ventilazioni). quanto sia importante il contributo dei guadagni e degli apporti pertanto, un corretto orientamento del tutto o delle singole parti, deve essere valutato anche in funzio- ne delle destinazioni d’uso. A seguito di analisi relative al contesto, per il clima italia- no, nonostante sia variegato, si predilige l’orientamento lungo l’asse est-ovest. Come conseguenza, per quanto concerne gli immobili ad uso residenziale, si consiglia di orientare gli ambienti interni secondo i criteri riportati nella seguente tabella. N NE E SE S SO O NO Camere da letto X X X X X Soggiorno X X X X Pranzo X X X X X Cucina X X X Lavanderia X X X Ambienti pluriuso X X X X Bagni X X X Un altro ruolo trasversale è svolto dalla vegetazione che occupa le aree limitrofe poiché quest’ultima può fun- Ripostiglio X X X gere da elemento schermante sia per quanto riguarda Terrazze X X X X X l’irraggiamento solare che per quanto concerne l’azione Corpi scala X X X del vento, che in questo caso verrebbe incanalato in CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 11
1 EFFICIENZA ENERGETICA 1.3.2 Posizione Attraverso la simulazione delle ombre portate e dell’im- pianto del complesso residenziale la presente sezione sottolinea l’importanza dei vincoli, delle pre-esistenze e della vegetazione. La posizione risulta strategica anche per l’incidenza del vento (diversi contesti e diversa intensità) nonché per la vicinanza alla vegetazione. High wind speed and cold 1.4 Schematic design Wind protected area Che sia una suggestione, il concept iniziale, l’analisi di Near water un dettaglio tecnico specifico, la tecnologia di isolamen- Thermally balanced but higher wind to termico dell’involucro analizzata dalla visione generale a quella particolare, piuttosto che la spiegazione di un sistema impiantistico, il progettista può avvalersi di un metodo comunicativo particolarmente efficace che ci piace citare: lo schematic design (od esemplificazione di progetto). Più approfonditamente attraverso schizzi a mano, schemi, diagrammi, nodi costruttivi, geometri, architetti ed ingegneri si occupano di trasmettere ai loro interlocutori, con attenzione e dedizione, il perché delle loro scelte, e non solo. È sempre piacevole trovare in cantiere disegni esecu- tivi/operativi in proiezione ortogonale od assonometria (talvolta spaccati assonometrici) che spiegano come le maestranze debbano eseguire una specifica parte, senza demandare la gestione ad una mera pratica ver- 1.3.3 Forma bale discussa all’occorrenza, od ancor peggio al caso. È in questa sezione che si fa riferimento ad uno degli indici più comunemente utilizzati: S/V (rapporto Superficie/Volume). • Più la forma è compatta (superfici < rispetto al volume) più l’indice tende ad un valore inferiore. • Più la forma si articola con aggetti rientranze e movimenti tridimensionali (superfici > rispetto al volume) più l’indice tende ad un valore superiore. Più il clima è estremo più la forma deve essere compatta ed è sempre verificato che l’edificio compatto rappre- senta la configurazione meno disperdente. Alle nostre latitudini è preferibile adottare una forma allun- gata che predilige l’orientamento lungo l’asse est-ovest lavorando su prospetti nord compatti e prospetti sud più movimentati, ovviamente progettando correttamente il dimensionamento delle schermature solari. 12 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO 2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO 2.1 Bilancio energetico di un edificio Qc,tr Qsol È ormai riconosciuto che, note le normative vigenti, un Qc,ve edificio deve essere certificato grazie all’attribuzione di un valore numerico o di classe (punteggio) in grado di Qint Qc,tr consentire un confronto utile alle fasi di compravendita o locazione. Per eseguire questo tipo di valutazione, Qc denominato comunemente certificazione energetica, è fondamentale procedere attraverso un bilancio dei flussi di energia che partecipano al raggiungimento dell’equili- Qc,tr brio termico. Questo tipo di analisi risulta fondamentale per definire quali siano gli apporti necessari all’impianto QC,nd = Qgn - ηC,is ∙ QC,ht (estivo, invernale, per la produzione di ACS), nonché QC,nd = (Qint + Qsol,w) - ηC,is ∙ (QC,tr + QC,ve) delle performance complessive del sistema globale. La norma UNI TS 11300 – Parte 1 ci fornisce informazio- ni specifiche relative al calcolo del fabbisogno di energia Dove: termica per il riscaldamento ed il raffrescamento di un QC,nd = Fabbisogno ideale di energia termica per il edificio. Le formule ci spiegano più approfonditamente il raffrescamento bilancio energetico di un edificio: QC,ht = Scambio di energia termica totale nel caso di raffrescamento QH,tr Qgn = Apporti totali di energia termica QC,tr = Dispersioni per trasmissione nel caso di raffrescamento QH,ve QC,ve = Dispersioni per ventilazione nel caso di Qint QH,tr raffrescamento ηCis = Fattore di utilizzazione delle dispersioni di energia termica (in funzione dell’inerzia Qsol Qh termica dell’involucro) Qint = Apporti di energia termica dovuti a sorgenti QH,tr interne Qsol,w = Apporti di energia termica dovuti alla QH,nd = QH,ht - ηH,gn ∙ Qgn radiazione solare incidente sui componenti vetrati QH,nd = (QH,tr + QH,ve) - ηH,gn ∙ (Qint+Qsol,w) Dove: QH,nd = Fabbisogno ideale di energia termica per il Per rientrare nei parametri limite definiti dalle normative o riscaldamento da protocolli specifici sull’efficienza energetica (normal- QH,ht = Scambio di energia termica totale nel caso mente più restrittivi della normativa) è importante opera- di riscaldamento re in fase di progettazione attraverso un compromesso Qgn = Apporti totali di energia termica tra involucro ed impianto. QH,tr = Dispersioni per trasmissione nel caso di Risulta pertanto evidente che minimizzando le disper- riscaldamento sioni termiche dell’involucro anche l’impianto da realiz- QH,ve = Dispersioni per ventilazione nel caso di zare può essere previsto con interventi importanti ma riscaldamento non eccessivi. ηH,gn = Fattore di utilizzazione carichi interni (in Elemento comune a tutte le situazioni analizzate è l’otti- funzione dell’inerzia termica dell’involucro) mizzazione dell’involucro attraverso la determinazione di Qint = Apporti di energia termica dovuti a caratteristiche utili al raggiungimento delle performance sorgenti interne valutate dal progettista in un’ottica prestazionale. Qsol,w = Apporti di energia termica dovuti alla radiazione solare incidente sui componenti vetrati CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 13
2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO 2.1 Tipologie di isolamento termico Esistono diverse tecnologie relative all’impiego dell’i- Il posizionamento dell’isolante influisce sulla distribuzio- solamento termico in edilizia: esse si distinguono per il ne della temperatura (e della pressione di saturazione posizionamento dell’isolante all’esterno, all’interno o in del vapore acqueo) nella parete. intercapedine. 19°C 19°C 19°C Es In Es In Es In 4°C 4°C 4°C SISTEMA A CAPPOTTO ISOLAMENTO IN INTERCAPEDINE ISOLAMENTO DALL’INTERNO 1) basso rischio di condensazione 1) medio rischio di condensazione 1) elevato rischio di condensazione inter- interstiziale interstiziale stiziale 2) risoluzione dei ponti termici 2) rischio di presenza di ponti termici 2) presenza di ponti termici 3) massimo sfruttamento della capaci- 3) medio sfruttamento della capacità di 3) assenza di capacità di accumulo della tà di accumulo termico della parete accumulo della parete parete 4) quiete termica dell’intera parete 4) quiete termica della sola parete interna 4) la parete è soggetta a stress termico Andamento delle temperature in funzione del posizionamento dell'isolante termico 1 - ISOLAMENTO ESTERNO 2 - ISOLAMENTO DISTRIBUITO 3 - ISOLAMENTO INTERNO 1 2 3 14 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO 2.2 Vantaggi del cappotto 2.2.2 Attenuazione del flusso termico Dal punto di vista delle prestazioni, l’isolante posto Al concetto di capacità termica è associabile il concet- all’esterno ha come effetti principali: to di riduzione del flusso entrante dalla parete opaca. L’irraggiamento solare produce sulla superficie della parete esterna una temperatura maggiore di quella 2.2.1 Assenza di ponti termici dell’aria esterna, con conseguente aumento del flusso termico entrante. Per governare la risposta delle pareti La disomogeneità di materiale, ad esempio la presenza in tal senso si possono calcolare due parametri: il coef- di pilastri o le travi di bordo in cemento armato, compor- ficiente di sfasamento e il coefficiente di attenuazione. ta la presenza di ponti termici. Sono parametri che descrivono come l’ampiezza di I ponti termici hanno come conseguenza un aumento oscillazione e gli elevati valori di temperatura superficiale del flusso termico uscente e una diminuzione della tem- esterna vengono avvertiti sulla superficie interna. peratura superficiale interna. Il DLgs 311 prescrive per alcune località la massa super- ficiale minima di 230 kg/m², o sistemi equivalenti, per contenere il surriscaldamento estivo degli ambienti. Nel caso la parete non abbia tale massa è necessario dimostrare che essa ha prestazioni sufficienti a garantire la risposta inerziale, ovvero è necessario valutare i due coefficienti: sfasamento (espresso in h) e attenuazione (espresso in %) dell’onda termica. Immagine termografica del ponte termico della trave di bordo Est Int 65°C 28°C t=0 t = 24 t=0 t = 24 Test=30° Tint=19°C Immagine termografica del ponte termico di un pilastro Oscillazione giornaliera delle temperature esterne ed interne (effetto dei coefficienti di sfasamento e attenuazione) L’assenza del ponte termico determinata dalla continuità Andamento tipico delle temperature del materiale isolante posto all’esterno assicura princi- palmente tre benefici: 1) l’assenza del rischio di condensazione (e muffe) poi- ché sulla superficie interna la temperatura è sempre maggiore di quella di rugiada; 2) temperatura superficiale interna sensibilmente vicina alla temperatura dell’aria: benessere termico (assenza di moti convettivi, elevata temperatura media operante = (Taria+Tpareti)/2); 3) riduzione delle dispersioni energetiche poiché tutte le strutture sono isolate; 4) ridotto rischio di fenomeni di degrado all’esterno poiché il comportamento della facciata è termicamente uniforme (e dunque senza cavillature, subflorescenze ed efflorescenze). CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 15
2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO Caratteristiche parete con isolamento a cappotto PARAMETRI CARATTERISTICI • Conducibilità λ [W/mK] • Calore specifico c [kJ/kgK] • Massa ρ [kg/m3] • Spessore s [m] Le capacità di sfasamento e attenuazione di un mate- riale isolante dipendono dai suoi parametri carateristici secondo un fattore “p” come sotto specificato. SFASAMENTO DELL’ONDA TERMICA, φ Dati generali Spessore: 0,295 m ATTENUAZIONE, fa Massa superficiale: 178,20 kg/m2 Resistenza: 2,9181 m2K/W Trasmittanza: 0,3427 W/m2K Esempio di calcolo di sfasamento e attenuazione. Parametri dinamici La parete è realizzata con laterizio forato da 20 cm e intonaci da 1.5 cm. Fattore di attenuazione: 0,1891 Sfasamento: 10h 18' Caratteristiche parete senza isolamento a capotto Andamento delle temperature superficiali Dati generali Spessore: 0,230 m Massa superficiale: 198,00 kg/m2 Resistenza: 0,8295 m2K/W Trasmittanza: 1,2055 W/m2K Parametri dinamici Fattore di attenuazione: 0,4500 Sfasamento: 7h 0' L’isolamento a cappotto determina un maggiore sfasamento temporale (10 h 18’ rispetto alle 7 h) e un coefficiente di atte- nuazione dell’onda termica pari al 19% rispetto al 45% della parete non isolata. 16 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO 2.2.3 Contributo inerziale della parete pesante abbinata In inverno: Le tensioni la capacità inerziale delle pareti e dei solai di un edificio di origine influisce sull’attitudine dello stesso a sfruttare gli apporti termoplastica gratuiti, solari e delle sorgenti interne, nel periodo di vengono riscaldamento. assorbite dal sistema Maggiore capacità termica disponibile delle pareti com- termoisolante porta infatti una maggiore capacità di accumulare calore nelle ore in cui è possibile trarne beneficio (ad esempio durante le ore di irraggiamento o per il funzionamento Temperature limite nel dell’impianto di riscaldamento) ed una maggiore capa- sistema cappotto cità di rilasciarlo nelle ore in cui non è non è possibile trarne beneficio (nella notte). Il sistema a cappotto permette di sfruttare la capacità termica della parte muraria pienamente, e in questo modo le temperature che si sviluppano all’interno della 2.2.5 Assenza di condensa parete sono elevate; la muratura è caratterizzata da buone prestazioni inerziali, poiché ha elevati valori di densità [kg/m³] e di calore specifico [J/kgK]. In estate: nel periodo estivo la capacità di accumulo è utile poiché riesce a imprigionare l’energia che per effetto dell’irrag- giamento tende a surriscaldare gli ambienti. L’accumulo avviene nelle ore più calde della giornata e il rilascio nelle ore serali e notturne durante le quali è possibile effettuare la ventilazione. L’isolamento posto all’esterno permette il pieno sfruttamento della capacità termica della parete. 2.2.4 Quiete termica delle strutture L’isolamento posto all’esterno garantisce che il salto di poste all’interno temperatura avviene nella parte esterna della parete, dove la concentrazione di vapore è bassa per effetto della resistenza degli strati interni. Il sistema a cappotto permette di avere sollecitazioni ter- Nel grafico è rappresentato l’andamento della pressione miche più contenute sulle strutture di tamponamento e di saturazione (dipendente dalla distribuzione delle tem- portanti, generalmente caratterizzate da valori differen- perature interne) e l’andamento della pressione di vapore ziali di dilatazione e contrazione termica; il contenimento (dipendente dalle condizioni al contorno e dalla resisten- della variazione delle temperature superficiali esterne za dei materiali al passaggio del vapore). Tale andamen- sulla muratura, sia nel ciclo giorno-notte che in quello to è tipico del sistema a cappotto in regime invernale, stagionale, evita la possibile fessurazione dovuta ai dif- e mostra come il rischio di fenomeni di condensazione ferenti coefficienti di dilatazione termica del laterizio, del interstiziale (che si verifica quando le due spezzate si calcestruzzo e degli intonaci. incontrano) è evitato. Il sistema con isolante all’esterno opportunamente dimensionato elimina le condizioni di Il cappotto, con il suo comportamento termoplastico, condensazione superficiale interna e interstiziale: risana- garantisce uniformità di reazione del sistema rispetto mento igrometrico dell’involucro. alle sollecitazioni esterne, poiché il coefficiente di dilata- zione termica è uniforme e sulla superficie i componenti hanno comportamenti compensati: non si verificano fessurazioni nonostante le elevate differenze di tempe- ratura che si manifestano sul lato esterno della barriera termica (vedi schema di temperature limite). CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 17
2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO 2.2.6 Benefici della riqualificazione 2.2.7 Certificazioni di un Sistema completo CONDIZIONI: Il sistema composto di isolamento termico dall’esterno Temperatura esterna: - 5 °C Temperatura interna: + 20 °C costituito da un intonaco sottile applicato su isolante, 11,0 °C 16,1 °C meglio noto come “cappotto”, si basa come visto su com- portamenti termoigrometrici, meccanici e fisici precisi. Ciò presuppone regole tecniche, produttive, applicative e progettuali ben definite. Telaio Distanziatore 5,0 °C 8,0 °C La produzione è regolata da procedure che ne garan- Dietro Vetro tiscono la rispondenza ai requisiti fondamentali definiti Parete l’armadio esterna 15,5 °C dalla Direttiva 89/106 sui Prodotti da costruzione. La Spigolo Direttiva 89/106, stabilisce i requisiti che un materiale da della 8,7 °C costruzione deve possedere per poter essere immesso 86,174 parete esterna sul mercato. Tali requisiti sono in particolare: 10,1 °C • stabilità meccanica, Base della parete esterna • sicurezza al fuoco, • igienicità e compatibilità ambientale, • sicurezza all’utilizzo, SITUAZIONE PRIMA DELLA RIQUALIFICAZIONE • acustica, Senza una coibentazione uniforme si può verificare la presenza di cosiddette “zone critiche”. Le “zone critiche” si trovano in tutti i punti in cui è facile che la • risparmio energetico, temperatura superficiale sia sufficientemente bassa (presenza di ponti termici • durabilità. lineici, zone di collegamento con scarsa tenuta all’aria, ...). In questo modo, per particolari condizioni termoigrometriche (temperatura ed umidità relativa), I requisiti devono essere posseduti nella misura e al livel- si possono raggiungere le condizioni favorevoli alla formazione di condensa e lo richiesto dall’applicazione a cui è destinato il prodotto. conseguente muffa. In particolare lo strumento per definire tali requisiti è la marchiatura CE dei materiali. CONDIZIONI: Ci sono però prodotti complessi, i “sistemi”, che non Temperatura esterna: - 5 °C Temperatura interna: + 20 °C sono formati da un solo materiale, ma da più materiali e 16,0 °C 17,7 °C componenti: il sistema di isolamento a cappotto ne è un esempio. Il sistema è infatti composto da adesivo, fissaggi mecca- Telaio nici, materiale isolante, intonaco, rete, finitura e una serie Distanziatore 13,0 °C di accessori. 16,5 °C Per il cappotto l’EOTA (European Organization for Vetro Dietro Parete Technical Approvals) ha predisposto le linee guida, l’armadio 19,5 °C esterna denominate ETAG 004, che descrivono le procedure e il Spigolo tipo di prova a cui deve essere sottoposto ciascun ele- della parete 17,8 °C mento del sistema, e il sistema nel suo complesso, per esterna l’attribuzione di un attestato di idoneità tecnica. 16,7 °C Questo attestato è chiamato ETA (European Technical Base della parete esterna Approval). L’ETA garantisce che il sistema, nella sua completezza, ha superato una serie di test di laboratorio molto severi, che attestano che esso è adatto all’uso per cui è stato SITUAZIONE DOPO LA RIQUALIFICAZIONE progettato. Grazie all’applicazione di un sistema a cappotto, attraverso una progettazione attenta dei dettagli, è possibile scongiurare tutti i fenomeni spiacevoli di cui alla Alcuni esempi di requisiti del sistema e dei componenti: precedente immagine. Inoltre l’isolamento uniforme delle superfici garantisce temperature superficiali costanti ed uniformi (alte durante la stagione invernale e contenute durante la stagione estiva). In questo modo è quindi possibile parlare di comfort termo-igrometrico. Non ci si riferirà più di temperatura ed umidità relativa dell’ambiente analizzato ma di un parametro più complesso: la “temperatura media operante”, che tiene conto anche del contributo positivo utile fornito dalle superfici verticali coibentate. 18 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO ETAG 004 - PRESTAZIONI GENERALI DEL SISTEMA Requisiti Prove Resistenza meccanica • caratteristiche di resistenza meccanica Sicurezza al fuoco • reazione al fuoco Igienicità e compatibilità ambientale • assorbimento d’acqua per capillarità • impermeabilità: - comportamento igrotermico; - comportamento gelo-disgelo • resistenza agli urti: - urti da corpo duro; - prova di perforazione • resistenza alla diffusione del vapore • emissione di sostanze nocive Sicurezza all’utilizzo • resistenza allo strappo: - adesione intonaco-isolante; - adesione colla-sottofondo; - adesione colla-isolante • adesione: resistenza allo scorrimento • tenuta al vento: - prove di estrazione dei fissaggi; - prova statica; - prova dinamica Acustica • caratteristiche di isolamento acustico: potere fonoisolante Risparmio energetico • caratteristiche di trasmissione del calore: resistenza termica, trasmittanza Durabilità • tenuta dopo invecchiamento: prove sulle finiture ETAG 004 - PRESTAZIONI DEI COMPONENTI DEL SISTEMA Componenti Prove specifiche MATERIALI ISOLANTI • assorbimento d’acqua, permeabilità al vapore acqueo, prove di trazione in condizioni asciutte e umide, resistenza al taglio e modulo di elasticità, resistenza termica. FISSAGGI MECCANICI • resistenza allo strappo. PROFILI E GUIDE • resistenza alla trafilatura dei fissaggi dei profili. INTONACI E FINITURE • prova a strappo a trazione della prima mano di rasatura. RETI DI ARMATURA • resistenza alla lacerazione, allungamento a rottura, prova di strappo su nuovo, prova di strappo dopo invecchiamento. L’ETAG 004 per i sistemi a cappotto è in vigore dal previste ed avere ottenuto il rilascio dell’ETA da parte di maggio del 2003. Questo significa che chiunque venda un Organismo Europeo Notificato (Laboratori autorizzati un sistema completo per isolamento a cappotto di edi- e riconosciuti a livello europeo). fici deve averlo precedentemente sottoposto alle prove CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 19
2 IL CAPPOTTO: COMPORTAMENTO TERMO-IGROMETRICO Intestazioni di certificati secondo ETAG 004 IKOB-BKB BV Ringveste 1, NL-3992 DD Houten Postbus 298 NL-3990 GB Houten Tel: +31(0)30-635 80 60 Fax: +31(0)30-635 06 86 E-mail: info@ikobbkb.nl Website: www.ikobbkb.nl Lid van de EOTA Member of EOTA European Technical Approval ETA-13/0890 Handelsnaam Capatect-WDVS „A“ im Holzbau mit Unterputz Capatect Klebe- Trade name und Armierungsmasse 186M Houder van de goedkeuring CAPAROL Holder of approval Farben Lacke Bautenschutz GmbH Roßdörfer Straße 50 64372 Ober-Ramstadt Deutschland Algemeen type en gebruik van het Buitengevelisolatiesysteem met een gepleisterde afwerking op bouwproduct minerale wol (MW) voor toepassing als thermisch isolerende gevelbekleding van HSB-gebouwen Generic type and use of construction External Thermal Insulation Composite System with rendering product on mineral wool (MW) for the use on timber frame buildings Geldig van 27-06-2013 Validity from tot 27-06-2018 to Fabrieken CAPAROL Manufacturing plants Farben Lacke Bautenschutz GmbH Roßdörfer Straße 50 64372 Ober-Ramstadt Deutschland Deze Europese Technische Goedkeuring 19 bladzijden inclusief 2 bijlagen bevat: This European Technical Approval 19 pages including 2 annexes contains: Europese Organisatie voor Technische Goedkeuringen European Organisation for Technical Approvals Organisation pour l’Agrément Technique Européen Europäische Organisation für Technische Zulassungen 20 | CAPATECT_Manuale di progettazione e posa
3 IL CAPPOTTO: SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE 3 IL CAPPOTTO: 3.1 Valutazione di impatto ambientale SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE di sistema (ESD) L’aspetto legato alla sostenibilità dell’edilizia, ovvero al Un sistema ETICS è per sua definizione “sostenibile” in mix-design di materiali e soluzioni tecniche tale da minimiz- quanto minimizza le dispersioni energetiche, e dunque zare l’impatto ambientale di un edificio, viene molto spesso riduce il consumo di energia per il riscaldamento e il travisato e il concetto stesso di “sostenibilità ambientale” è condizionamento degli ambienti interni, e ciò anche dal abusato e quasi sempre associato alla parola “naturale”. punto di vista dei flussi energetici e delle emissioni lungo La valutazione della “sostenibilità” di un manufatto, dei tutto l’arco della sua vita. prodotti e di tutti i flussi ed operazioni che li riguardano, Un sistema termoisolante come il cappotto è una necessita di adeguati metodi e strumenti di valutazione. soluzione ideale per ogni tipologia di edificio (sia esso Allo scopo sono disponibili le norme EN ISO 14040 che nuovo o esistente) in termini di impatto ambientale, poi- rappresentano uno strumento utile a determinare il ciclo chè le risorse energetiche e gli impatti derivanti dal pro- di vita (LCA) dei prodotti, ma che possono essere applicati cesso di produzione e posa dello stesso sono inferiori anche ad un fabbricato o a parti e sistemi in esso contenuti alle riduzioni ed ai risparmi che esso permette: in pratica (per es. un sistema ETICS). è come se chiedessimo all’ambiente un credito di ener- gia ed emissioni restituendo, nel lungo ciclo di vita del LCA: life cycle assessment, stabilito il confine di un siste- manufatto, molto di più di quanto è servito a realizzarlo. ma, è l’insieme degli impatti ambientali e consumi che Il bilancio ecologico ed ambientale di un sistema ETICS un prodotto e la sua filiera generano. Essi devono essere è descritto in una Dichiarazione Ambientale di Sistema espressi su una unità funzionale che rappresenta una (ESD). certa quantità del prodotto medesimo. Nel caso degli La Dichiarazione Ambientale di Sistema (ESD) fa riferi- isolanti, per esempio, l’unità funzionale più usata è la resi- mento alle Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD) dei stenza termica R = 1 W/mqK. componenti e contiene: Poiché gli studi LCA si riferiscono ad un sistema, non è sempre possibile confrontare studi LCA appartenenti a - definizione del prodotto e dati fisico-costruttivi prodotti e filiere diverse (talvolta i confini prendono in con- - dati relativi alle materie prime e alla loro provenienza siderazione le materie prime dalla loro estrazione alla fine - descrizioni relativa alla fabbricazione del prodotto del prodotto medesimo - modello dalla culla alla tomba). - note sulla lavorazione del prodotto Perché ciò sia possibile è necessario stabilire delle regole - dati relativi allo stato di utilizzo, agli eventi straordinari e di categoria prodotto (PCR product Category Rules) che alla fase di riutilizzo definiscono i confini del sistema e l’insieme di approssima- - risultati del bilancio ecologico zioni necessarie a seguito delle quali gli LCA si possano - certificati e collaudi trasformare in EPD (Environmental Product Declaration – dichiarazioni ambientali di prodotto). Il bilancio ecologico è condotto secondo quanto dispo- Quando la valutazione si riferisce ad un sistema composto sto dalla norma UNI ISO 14040 in conformità con i da più prodotti, come un sistema ETICS, essa prende il requisiti delle regole di dichiarazione di prodotto (PCR) nome di ESD (Environmental System Declaration): in que- per i sistemi di isolamento termico a cappotto. Come sta sono calcolati gli impatti ambientali in termini comples- database sono state utilizzate le EPD convalidate dei sivi, con l’indicazione del contributo percentuale di ogni singoli componenti. Il bilancio ecologico comprende le componente costituente. fasi di approvvigionamento di materie prime ed energia, il trasporto delle materie prime, la produzione dei com- ponenti del sistema, la posa nonché lo smantellamento e lo smaltimento/riciclaggio. Sono presi in esame due scenari End of Life (smantella- mento selettivo e demolizione) e i relativi crediti. CAPATECT_Manuale di progettazione e posa | 21
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