BOOKLET LA PROVINCIA DI BRESCIA NEL CONFRONTO NAZIONALE - N 14/LUGLIO 22 - QuiBrescia
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BOOKLET LA PROVINCIA DI BRESCIA NEL CONFRONTO NAZIONALE N°14/LUGLIO 22 A cura del CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA BRESCIA
6 Produzione industria manifatturiera (Brescia) Clima di fiducia settore terziario (Brescia) 10 Variazioni tendenziali (Brescia, Lombardia, Italia) Il confronto territoriale (Brescia, Lombardia, Italia) La distribuzione per area di destinazione (Brescia) La distribuzione per settore produttivo (Brescia) 16 Imprese attive (Brescia, Lombardia, Italia) Imprese manifatturiere attive (Brescia, Lombardia, Italia) 20 Prestiti - industria (Brescia, Lombardia, Italia) Sofferenze/prestiti - industria (Brescia, Lombardia, Italia) Tasso annualizzato di ingresso in sofferenza (Brescia, Lombardia, Italia) Sportelli bancari attivi sul territorio (Brescia)
28 Assunzioni alle dipendenze complessive (Brescia) Assunzioni alle dipendenze nell’industria (Brescia) Tasso di disoccupazione (Brescia, Lombardia, Italia) Tasso di disoccupazione giovanile (Brescia, Lombardia, Italia) Lavoro in somministrazione - Agenzie per il lavoro (Brescia) Infortuni nelle fabbriche per .000 occupati (Brescia, Lombardia, Italia) Cassa Integrazione Guadagni (Brescia, Lombardia, Italia) 36 Valore aggiunto totale (Brescia, Lombardia, Italia) Valore aggiunto nell’industria in senso stretto (Brescia, Lombardia, Italia) Valore aggiunto per settore produttivo (Brescia, Lombardia, Italia) 42 Sostenibilità ambientale Sostenibilità sociale (interna) Sostenibilità sociale (esterna) Sostenibilità e performance economica Il presente lavoro è stato chiuso con le informazioni disponibili al 29 luglio 2022
Industria manifatturiera (Brescia) Settore terziario (Brescia)
LA CRESCITA NELL’INDUSTRIA EVIDENZIA SEGNALI DI TENUTA Nel 2° trimestre del 2022, l’attività dettaglio, la produzione è prevista in aumento da produttiva nel settore manifatturiero 24 imprese su 100, stabile dal 49% e in calo dal della provincia di Brescia mostra un nuovo rimanente 27%. rallentamento, pur caratterizzandosi ancora per una crescita. In particolare, la Nel 2° trimestre del 2022, il clima produzione industriale ha segnato una di fiducia delle imprese bresciane variazione rispetto allo stesso trimestre attive nel settore dei servizi rimane del 2021 pari al +5,8%, evidenziando così stabile, attestatosi a 109: un livello un significativo ridimensionamento nei confronti di di fatto invariato rispetto a quanto quanto sperimentato nelle rilevazioni precedenti. sperimentato tra gennaio e marzo (108), Come già emerso nel recente passato, anche particolarmente distante dai massimi in questo trimestre i dati complessivi celano una raggiunti tra aprile e giugno 2021 significativa eterogeneità fra e nei settori presi in (149). Tale evoluzione si inserisce all’interno di considerazione: la crescita dei livelli di output è un movimento ribassista iniziato nella seconda stata indicata dal 48% degli operatori, a fronte metà del 2021. Il valore dell’indice registrato del 28% che si è espresso per il mantenimento dei nel trimestre primaverile è poco al di sopra di volumi prodotti nel trimestre precedente e del 24% quanto riscontrato nella seconda metà del 2020 e, analogamente a quanto 109 che invece ha segnalato una contrazione degli stessi. A seguito delle evoluzioni sopra indicate, il emerso nella rilevazione precedente, rifletterebbe non fiducia del tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non tanto un ridimensionamento dell’attività da parte delle terziario subisse variazioni fino alla fine del 2022, è pari a +7,2%, in buona parte frutto di quanto ereditato realtà intervistate, quanto il dal 2021. Le diffondersi di generalizzate +5,8% previsioni i prossimi mesi per preoccupazioni in merito alla capacità dell’intero sistema economico nazionale di sostenere i ritmi crescita tendenziale sono all’insegna dell’incertezza e produttivi finora realizzati, in un contesto reso particolarmente aspro da una serie di fattori, produzione riflettono, al di là tra cui: l’evoluzione del conflitto nell’ex Unione manifattura della tradizionale chiusura della Sovietica, l’inflazione galoppante, il “caro- energia” e la nuova instabilità politica in Italia. maggior parte degli stabilimenti nel periodo estivo, i fattori di rischio prima evidenziati. Nel
INDUSTRIA MANIFATTURIERA: INDICE DELLA PRODUZIONE (2° trimestre 2022) Industria manifatturiera: indice della produzione 85 80 75 70 65 60 13-1 14-1 15-1 16-1 17-1 18-1 19-1 20-1 21-1 22-1 Fonte: Indagine Congiunturale Trimestrale, Centro Studi Confindustria Brescia. INDUSTRIA MANIFATTURIERA: PRODUZIONE (Variazioni tendenziali) 29,1% 30% 20% 13,7% 13,0% 10,5% 10% 5,2% 5,8% 1,6% 0,8% 0% -0,9% -1,4% -10% -11,1% -13,9% -14,0% -20% -25,7% -30% 19-1 19-2 19-3 19-4 20-1 20-2 20-3 20-4 21-1 21-2 21-3 21-4 22-1 22-2 Fonte: Indagine Congiunturale Trimestrale, Centro Studi Confindustria Brescia. Fonte: Indagine Congiunturale Trimestrale, Centro Studi Confindustria Brescia. Nel 2° trimestre del 2022, la produzione industriale bresciana nel settore manifatturiero evidenzia una nuova crescita, pur registrando una frenata rispetto alla velocità sperimentata nel corso del 2021. In particolare, l’attività produttiva ha segnato una variazione rispetto al trimestre precedente (congiunturale) positiva (+1,8%), mentre la dinamica rispetto allo stesso periodo del 2021 (tendenziale) segna un +5,8%. PRODUZIONE INDUSTRIALE Misura il volume fisico della produzione realizzata in un territorio in un determinato periodo. Non si esprime in un’unità monetaria, ma solamente in numeri indici. 6
INDUSTRIA MANIFATTURIERA: DINAMICA DEI COSTI DI ACQUISTO DELLE MATERIE PRIME E DEI PREZZI DI VENDITA 220 210 208 200 190 180 170 160 150 140 129 130 120 110 100 90 20-3 20-4 21-1 21-2 21-3 21-4 22-1 22-2 3° trimestre 2020=100. 3° trimestre Fonte: Indagine Congiunturale 2020=100. Trimestrale, Centro Studi Confindustria Brescia. Fonte: Indagine Congiunturale Trimestrale, Centro Studi Costi di acquisto delle materie prime Confindustria Prezzi di vendita Brescia Costi di acquisto delle materie prima Prezzi di vendita I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti per il 71% delle imprese, con un incremento medio del 7,5%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 52% degli operatori, per una variazione media pari a +3,1%. Tali dinamiche confermano le significative pressioni sui margini industriali a cui sono sottoposte le imprese, divenute loro malgrado, come evidenziato da Confindustria, “shock absorber”: dal terzo trimestre 2020 al secondo trimestre 2022, i costi di acquisto sono complessivamente aumentati del 108%, mentre i prezzi di vendita solamente del 29%. SETTORE TERZIARIO: INDICE DEL CLIMA DI FIDUCIA Settore terziario: indice del clima di fiducia 160 149 146 140 133 123 120 113 111 108 109 102 104 103 102 100 80 59 60 40 27 20 0 19-1 19-2 19-3 19-4 20-1 20-2 20-3 20-4 21-1 21-2 21-3 21-4 22-1 22-2 1° tr. 2016=100. 1° trimestre Fonte: Indagine Congiunturale 2016=100. Terziario, Centro Studi Confindustria Brescia. Fonte: Indagine Congiunturale Terziario, Centro Studi Confindustria Brescia. Nel 2° trimestre del 2022, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi rimane stabile, attestatosi a 109: un livello di fatto invariato rispetto a quanto sperimentato tra gennaio e marzo (108), particolarmente distante dai massimi raggiunti tra aprile e giugno 2021 (149). INDICE DEL CLIMA DI FIDUCIA Indicatore congiunturale qualitativo volto a misurare lo “stato di salute” attuale e prospettico all’interno di una determinata categoria di operatori (consumatori, imprese, ecc.). 7
Variazioni tendenziali (Brescia, Lombardia, Italia) Variazioni tendenziali per area geografica (Brescia) Il confronto territoriale (Brescia, Lombardia, Italia) La distribuzione per area di destinazione (Brescia) La distribuzione per settore produttivo (Brescia)
NUOVO RECORD DELL’EXPORT, NONOSTANTE LE INCOGNITE GEOECONOMICHE Nel 1° trimestre del 2022, l’export delle imprese risente del pesante clima bresciano si attesta a 5.510 milioni di d’incertezza globale, in un contesto in euro, il valore più alto di sempre, ed cui, all’endemica scarsità di materie prime e evidenzia una crescita del +28,0% sullo di componenti (che mette a rischio il corretto stesso periodo del 2021 e del +43,7% funzionamento delle su quello del 2020. Anche per gli acquisti dall’estero si assiste a una cifra record (3.735 catene globali di fornitura), si aggiunge il +28,0% milioni) e a un incremento particolarmente significativo sul 1° trimestre dell’anno scorso prolungarsi del conflitto bellico tra Russia e tasso (+54,2%) e su quello del 2020 (+82,0%). Il saldo commerciale è pari a Ucraina. tendenziale 5,5 mld Tra i prodotti esportati, le 1.774 milioni, valore variazioni più intense si rilevano nei prodotti della che rimane comunque metallurgia (+58,4%), nei prodotti alimentari primo decisamente positivo sebbene abbia e bevande (+33,1%), nei prodotti chimici e farmaceutici (+26,2%) e nei prodotti in metallo trimestre in parte risentito dell’impennata delle importazioni. (+20,7%). Tra i mercati di sbocco, la crescita delle esportazioni è generalizzata. Le dinamiche più rilevanti sono sperimentate verso Germania La crescita dell’export riflette la dinamica positiva (+32,7%), Francia (+24,1%), Spagna (+29,2%), del commercio mondiale e certifica la capacità Belgio (+28,0%), Stati Uniti (+31,6%) e India delle nostre aziende di «stare sui mercati esteri». (+43,2%). In termini di aree geografiche spiccano Allo stesso tempo va sottolineato come tale le dinamiche positive dell’Unione Europea evoluzione sia anche ascrivibile ai rialzi record (+32,8%) e dell’America centro-meridionale dei prezzi delle materie prime industriali (che (+39,6%). Rispetto allo stesso periodo del 2021, nei primi tre mesi del 2022 hanno raggiunto i Cina e Turchia registrano evoluzioni con segno massimi storici). negativo (rispettivamente -7,6% e -12,0%). Nonostante i risultati positivi conseguiti nel 1° trimestre dell’anno, il sistema
VARIAZIONI TENDENZIALI (1° trimestre 2022) BRESCIA Brescia: Export 70% 61,1% 60% 50% A Brescia, nel 1° trimestre 2022, le esportazioni, pari 40% a 5.510 milioni di euro, 30% 28,0% 21,4% raggiungono il valore più 17,3% 20% 12,3% elevato di sempre. La dinamica 10% 5,9% rispetto allo stesso periodo del 0% 2021 segna un +28,0%, in -10% -2,0% accelerazione nei confronti -8,8% -20% delle evoluzioni sperimentate nei trimestri precedenti. -30% -28,7% 20-1 20-2 20-3 20-4 21-1 21-2 21-3 21-4 22-1 Variazioni tendenziali. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. LOMBARDIA Lombardia: Export 70% 60% 50% 45,5% Le esportazioni lombarde 40% nel 1° trimestre 2022 hanno 30% registrato un aumento del 23,6% 16,8% 23,6%. Si conferma quindi 20% 13,6% il trend rialzista delle vendite 10% 5,7% all’estero, sebbene un con 0% un’intensità relativamente -1,6% -10% -6,2% -7,1% inferiore rispetto a quella -20% rilevata a Brescia. -30% -26,7% 20-1 20-2 20-3 20-4 21-1 21-2 21-3 21-4 22-1 Variazioni tendenziali. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. ITALIA Italia: Export 70% 60% 50% 47,8% In Italia, le vendite all’estero si sono attestate a 144,9 40% miliardi di euro, con un 30% incremento del 22,9% sul 22,9% 20% 13,6% 13,3% 2021. In tale contesto 10% 4,6% va segnalato che il saldo 0% commerciale ha registrato -3,1% -3,8% -0,9% un segno negativo (-7,1 -10% miliardi), per la prima volta -20% dopo dieci anni. -30% -27,9% 20-1 20-2 20-3 20-4 21-1 21-2 21-3 21-4 22-1 Variazioni tendenziali. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. Variazioni tendenziali. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. 10
VARIAZIONI TENDENZIALI PER AREA GEOGRAFICA (Gennaio-marzo 2022) Brescia: Export per destinazione 0% 10% 20% 30% 40% 50% UE a 27 Paesi 32,8% Paesi europei non UE 17,3% Africa settentrionale 6,0% Totale: 28,0% Altri Paesi africani 17,2% America settentrionale 32,2% America centro-… 39,6% Medio Oriente 5,3% Asia centrale 21,6% Asia orientale 7,7% Oceania e altri territori 8,3% Variazioni gennaio-marzo 2022 vs gennaio-marzo 2021. Variazioni gennaio-marzo 2022 vs gennaio-marzo 2021. Fonte: elaborazioni Fonte: elaborazioniCentro StudiConfindustria Centro Studi Confindustria Brescia Brescia su datisuISTAT. dati ISTAT. Tra i mercati di sbocco, la crescita delle spiccano le dinamiche positive dell’Unione esportazioni è generalizzata. Le dinamiche Europea (+32,8%) e dell’America centro- più rilevanti sono sperimentate verso Germania meridionale (+39,6%). Rispetto allo stesso (+32,7%), Francia (+24,1%), Spagna (+29,2%), periodo del 2021, Cina e Turchia registrano Belgio (+28,0%), Stati Uniti (+31,6%) e India evoluzioni con segno negativo (rispettivamente (+43,2%). In termini di aree geografiche -7,6% e -12,0%). IL CONFRONTO TERRITORIALE (Gennaio-marzo 2022) Brescia Lombardia Italia 2008 3,6 26,6 94,1 Le esportazioni bresciane nel primo trimestre 2009 2,5 20,4 71,0 2022 si sono attestate a 5,5 miliardi, contro i 2010 2,6 21,4 76,3 4,3 del 2021 e i 3,8 del 2020, con una crescita 2011 3,3 25,1 90,1 tendenziale rispetto allo stesso periodo dell’anno 2012 3,4 26,7 95,4 scorso del +28,0%. Per lo stesso trimestre, le 2013 3,3 26,5 94,8 esportazioni lombarde ammontavano a 38,4 2014 3,5 26,5 96,4 miliardi e quelle italiane a 144,9 miliardi. Per tutte 2015 3,6 26,8 99,2 le tre aree territoriali considerate i livelli raggiunti 2016 3,5 26,7 99,3 risultano essere i più alti di tutta la serie storica. 2017 3,8 29,3 109,3 Tuttavia, appare necessario ricordare come tale 2018 4,2 31,6 113,3 evoluzione sia anche ascrivibile ai rialzi record 2019 4,2 31,3 116,2 dei prezzi delle materie prime industriali (che 2020 3,8 29,4 112,7 nei primi tre mesi del 2022 hanno raggiunto i 2021 4,3 31,0 117,9 massimi storici). 2022 5,5 38,4 144,9 Gennaio-marzo. Valori in miliardi di euro Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. 11
LA DISTRIBUZIONE PER AREA DI DESTINAZIONE (Gennaio-marzo 2022) Africa 2% Brescia: Export per destinazione Asia 8% Oceania e altri territori 1% America settentrionale 7% Paesi europei non UE 11% UE a 27 Paesi 68% America centro-meridionale 2% Gennaio-marzo 2022, quote. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. Gennaio-marzo 2022, quote. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. Il primo mercato di destinazione dei prodotti si segnalano: Paesi europei non UE (11% del bresciani è l’UE a 27 Paesi, che intercetta il totale), Asia (8%); America settentrionale (7%), 68% delle esportazioni totali. Al suo interno, America centro-meridionale e Africa, entrambe la Germania è la principale meta delle vendite con il 2%. all’estero (21%). Tra gli altri mercati di sbocco, 12
LA DISTRIBUZIONE PER SETTORE PRODUTTIVO (Gennaio-marzo 2022) Altri prodotti 18% Prodotti della Brescia: Export per settore metallurgia 28% Articoli in gomma e materie plastiche 4% Computer, apparecchi elettronici e ottici 8% Macchinari e apparecchi 21% Mezzi di trasporto 9% Gennaio-marzo 2022, quote. Prodotti in metallo 12% Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. Gennaio-marzo 2022, quote. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. La distribuzione delle esportazioni per settore mezzi di trasporto (9%), computer, apparecchi produttivo, vede al primo posto i prodotti elettronici e ottici (8%), articoli in gomma e della metallurgia (28%), seguiti da macchinari materie plastiche (4%). e apparecchi (21%) e prodotti in metallo (12%), ovvero i settori tradizionalmente più caratterizzanti del made in Brescia. Seguono: 13
Imprese attive (Brescia, Lombardia, Italia) Imprese manifatturiere attive (Brescia, Lombardia, Italia)
ANCORA IN CRESCITA LE IMPRESE ATTIVE MA NON NEL MANIFATTURIERO 107.212 A giugno la dinamica delle 2022 Anche in Lombardia la dinamica delle imprese attive totali risulta positiva (+0,2% su giugno totali attive imprese totali a Brescia si attive 2021), segnando tuttavia un rallentamento rispetto alla crescita rilevata l’anno scorso (+1,1% caratterizza per sul 2020). Per contro, in Italia si assiste a una un’evoluzione positiva, che segue la contrazione delle imprese attive, anche se di crescita rilevata nell’analogo periodo modesta entità (-0,1%). 13.556 dell’anno precedente. Dai minimi del 2020 le imprese attive, pari complessivamente a Con riferimento al solo settore manifatturiere 107.212, sono salite di oltre due mila unità, ma risultano inferiori nei confronti di quanto riscontrato manifatturiero, a Brescia si registra qualche anno fa. La dinamica positiva nell’ultimo biennio riflette una serie di fattori, fra cui, in una continuazione della tendenza attive particolare, la ripresa del settore delle costruzioni, che ha tratto giovamento dagli incentivi fiscali esistente oramai da anni (-0,8% su giugno emanati dal Governo. L’attuale contesto ciclico, 2021). In Lombardia e in Italia la variazione è più connotato da inediti rialzi del costo degli input intensa (rispettivamente -1,6% e -1,5%). energetici e da una verosimile rinnovata selettività del credito, rischia di frenare, nel prossimo futuro, la crescita delle imprese.
IMPRESE ATTIVE (Giugno 2022) BRESCIA Brescia: Imprese attive 111.000 1,5% 110.237 Sono 107.212 le imprese 110.000 108.943 1,0% attive totali iscritte al Registro 109.000 delle Imprese della Camera 107.970 108.000 107.212 0,5% di Commercio di Brescia 107.126 107.000 106.760 alla fine di giugno 2022, in 106.077 0,0% 106.000 105.939 crescita dell’1,2% rispetto allo 105.266 105.000 104.822 -0,5% stesso periodo del 2021. Il 104.000 risultato conferma la tendenza -1,0% positiva sperimentata l’anno 103.000 precedente, dopo il minimo 102.000 -1,5% 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 storico raggiunto nel 2020. Valori al 30 gugno. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati InfoCamere. Imprese attive (scala sx.) Variazione tendenziale (scala dx.) LOMBARDIA Lombardia: Imprese attive 824.000 1,5% 821.945 822.000 820.400 In Lombardia, le imprese 820.000 1,0% attive totali al 30 giugno 818.000 817.113 816.805817.274 817.562 816.219 2022 risultano 821.945, 816.000 814.861 0,5% in aumento rispetto a 813.647 814.000 quanto riscontrato nel 2021 812.000 811.224 0,0% (820.400). Dopo la crescita 810.000 dell’1,1% fra il 2021 e 808.000 -0,5% il 2020, nell’ultimo anno 806.000 la dinamica è stata meno 804.000 -1,0% pronunciata (+0,2%). 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Valori al 30 giugno. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati InfoCamere. Imprese attive (scala sx.) Variazione tendenziale (scala dx.) ITALIA Italia: Imprese attive 5.220.000 1,5% 5.200.451 5.200.000 1,0% 5.180.318 In Italia, le imprese attive totali 5.180.000 5.177.184 0,5% al 30 giugno 2022 risultano 5.160.000 5.159.268 5.154.497 0,0% 5.177.184, in leggera 5.153.222 5.144.572 5.150.561 5.142.947 flessione nei confronti dei 5.140.000 5.133.881 -0,5% livelli del 2021. Dai minimi del 2020 l’incremento è pari 5.120.000 -1,0% a oltre 43 mila unità (+0,8%). 5.100.000 -1,5% 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Valori al 30 giugno. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati InfoCamere. Valori Imprese attive (scala sx.) al 30 giugno. Variazione tendenziale (scala dx.) Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati InfoCamere. Imprese attive (scala sx.) Variazione tendenziale (scala dx.) 16
IMPRESE MANIFATTURIERE ATTIVE (Giugno 2022) BRESCIA Brescia: Imprese manifatturiere attive 15.500 15.311 0,0% Le imprese bresciane attive 15.000 14.891 nel settore manifatturiero 14.677 -0,5% 14.500 14.415 a fine giugno 2022 sono 14.223 -1,0% 13.556, lo 0,8% in meno 14.026 14.000 13.842 13.69013.659 rispetto all’analogo mese del 13.556 -1,5% 13.500 2021. Da anni le imprese -2,0% manifatturiere attive sono in 13.000 costante diminuzione, sebbene 12.500 -2,5% il movimento di discesa abbia ultimamente mostrato qualche 12.000 -3,0% 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 segnale di frenata. Valori al 30 giugno. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati InfoCamere. Imprese attive (scala sx.) Variazione tendenziale (scala dx.) LOMBARDIA Lombardia: Imprese manifatturiere attive 104.000 -1,0% In Lombardia, le imprese 102.274 102.000 manifatturiere attive a fine 100.513 giugno 2022 risultano 100.000 99.189 -1,4% inferiori di 1.441 unità 97.788 98.000 96.761 rispetto al 30 giugno 2021, 96.000 95.536 -1,8% con un calo dell’1,6%. 94.143 Anche la dinamica regionale 94.000 91.994 è negativa in tutto il periodo 92.000 -2,2% 90.456 considerato, con una 90.000 89.015 diminuzione più accentuata 88.000 -2,6% nel 2013 (-2,4% sull’anno 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 precedente). Valori al 30 giugno. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati InfoCamere. Imprese attive (scala sx.) Variazione tendenziale (scala dx.) ITALIA Italia: Imprese manifatturiere attive 530.000 -0,5% 519.535 In Italia, come in ambito 520.000 provinciale e regionale, le 510.529 510.000 503.576 -1,0% imprese attive nel settore 500.000 498.276 manifatturiero sono in costante 492.580 488.200 diminuzione (-1,5% nel 2022 490.000 -1,5% 481.819 sul 2021). Nell’ultimo anno si 480.000 475.989 472.035 è assistito a un inasprimento 470.000 465.064 -2,0% della discesa, dopo le 460.000 contrazioni relativamente meno accentuate rilevanti nei 450.000 -2,5% 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 periodi passati. Valori al 30 giugno. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati InfoCamere. Valori al 30Variazione Imprese attive (scala sx.) giugno. tendenziale (scala dx.) Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati InfoCamere. Imprese attive (scala sx.) Variazione tendenziale (scala dx.) 17
Prestiti - industria (Brescia, Lombardia, Italia) Sofferenze/prestiti - industria (Brescia, Lombardia, Italia) Tasso annualizzato di ingresso in sofferenza (Brescia, Lombardia, Italia) Sportelli bancari attivi sul territorio (Brescia)
MIGLIORA ANCORA LA QUALITÀ DEL CREDITO: LE SOFFERENZE NELL’INDUSTRIA SI POSIZIONANO SUI MINIMI PLURIENNALI 12,3 mld A marzo 2022, i prestiti (al netto di pronti contro termine quindi buona e non si assiste, almeno per il momento, al deterioramento da più parti temuto, prestiti e alle sofferenze) imprese destinati industriali sulla scia della crisi vissuta nel 2020. all’impresa bresciane, ammontano a 12,3 miliardi di euro, La velocità di formazione delle nuove sofferenze +7,9% con una crescita del 7,9% su marzo 2021, registrando un incremento a Brescia, a 2022 (0,9%), si riduce marzo crescita particolarmente significativo, soprattutto se confrontato con il tasso di crescita lombardo e significativamente rispetto alla rilevazione del trimestre tendenziale precedente: si allinea alla media lombarda nazionale (rispettivamente +2,9% e +1,9%). (0,8%) e a quella italiana (0,9%). La dinamica Al momento non si hanno indicazioni in merito complessiva trae beneficio dagli strumenti adottati alla motivazioni sottostanti il movimento anomalo dalle autorità per sostenere l’accesso al credito, sperimentato a Brescia: è pertanto necessario oltre a riflettere il fisiologico ritardo degli effetti attendere i prossimi trimestri per comprendere le del peggioramento dell’attività economica sulla reali determinanti di tale evoluzione. qualità del credito. Nel primo trimestre 2022, le sofferenze La necessità di razionalizzare i costi connessi con nell’industria a Brescia, pari a 112 milioni l’esercizio dell’attività bancaria e la dirompente di euro, riguardano lo 0,9% del totale dei diffusione delle tecnologie digitali, hanno prestiti: il rapporto continua così a ridursi prodotto una significativa flessione nel ulteriormente, attestandosi sui minimi numero degli sportelli bancari attivi sul dal biennio 2006-2007. A livello lombardo territorio. A fine 2021, in provincia di Brescia (1,5%) e italiano (2,0%) le quote rispetto al si contano 683 sportelli, contro i 972 di trimestre precedente risultano costanti. Tuttavia, fine 2008, con un ridimensionamento anche in queste aree geografiche, nella serie del 29,7%. storica analizzata, i trend continuano ad essere discendenti. La qualità del credito si mantiene
PRESTITI - INDUSTRIA (Marzo 2022) Brescia: Prestiti (esclusi PCT e sofferenze) I prestiti all’industria a Brescia, BRESCIA nell'industria al netto di pronti contro termine 15% e sofferenze, a marzo 2022 ammontano a 12,3 miliardi 10% di euro, con un incremento 8,6% 8,7% 7,9% particolarmente significativo 6,4% 5,5% del 7,9% su marzo 2021. 5% Dopo la performance negativa 2,6% 2,6% 0,8% del 2019, continua a crescere 0,1% 0% la dinamica positiva iniziata nei primi mesi del 2020, nel -2,7% -3,5% primo trimestre di questo anno -5% set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 l’ammontare di prestiti sale di oltre due miliardi di euro Finanziamenti erogati a società non finanziarie e famiglie produttrici. Variazioni tendenziali. rispetto a fine 2019. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d'Italia. Lombardia: Prestiti (esclusi PCT e sofferenze) LOMBARDIA nell'industria 15% In Lombardia, i prestiti all’industria (al netto di PCT e sofferenze), pari a 70,6 10% miliardi, sono aumentati più 6,7% 6,4% che nel periodo precedente, 5% 3,8% 4,4% mantenendo così la tendenza 2,9% 2,1% 1,3% positiva che ha caratterizzato 1,2% tutto il biennio (2020/21). La 0% -0,5% crescita tendenziale a marzo -1,4% -1,4% 2022 è stata pari a +2,9%, -5% contro un incremento del +4,4% set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 a marzo dello scorso anno. Finanziamenti erogati a società non finanziarie e famiglie produttrici. Variazioni tendenziali. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d'Italia. ITALIAItalia: Prestiti (esclusi PCT e sofferenze) nell'industria Anche in Italia, a marzo 15% 13,1% 2022 si rileva una crescita 10,9% dei prestiti all’industria (al 10,0% 10% netto di PCT e sofferenze) sullo stesso periodo del 4,9% 5,4% 2021 (+1,9%), in leggera 5% decelerazione rispetto al 2,1% 1,9% trimestre precedente. Con 1,0% 0% l’unica eccezione del terzo -0,4% trimestre 2021 (variazione -1,6% -2,6% tendenziale negativa), -5% dall’inizio del 2020 i prestiti set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 sono continuati a crescere, Finanziamenti erogati a società non finanziarie e famiglie produttrici. sebbene a ritmi diversi. Variazioni tendenziali. Finanziamenti erogati a società non finanziarie e famiglie produttrici. Fonte: elaborazioni Centro Studi Conffindustria Brescia su dati Banca d'Italia. Variazioni tendenziali. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d’Italia 20
PRESTITI - INDUSTRIA (Marzo 2022) Brescia: Prestiti (esclusi PCT e sofferenze) BRESCIA nell'industria 12,5 12,3 12,0 11,5 11,4 11,4 11,1 11,2 11,2 11,0 10,9 10,5 10,5 10,5 10,3 10,2 10,0 9,5 set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 Finanziamenti erogati a società non finanziarie e famiglie produttrici. Valori in miliardi di euro. Finanziamenti erogati Fonte: elaborazioni Centro Studi a società non finanziarie Confindustria Bresciae famiglie su datiproduttrici. Banca d'Italia. Valori in milioni di euro. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d’Italia. PRESTITI (al netto nel PCT e sofferenze) NELL’INDUSTRIA Brescia Lombardia Italia PRESTITI set-19 10,3 64,5 206,1 Finanziamenti erogati dagli dic-19 10,2 63,9 203,3 istituti di credito a soggetti mar-20 10,5 65,8 210,0 non bancari, indipendente- mente dalla forma tecnica, al giu-20 10,5 67,1 217,3 lordo delle poste rettificative, set-20 10,9 68,9 228,6 dei rimborsi e delle sofferen- dic-20 11,1 68,0 229,9 ze. L’aggregato, idoneo a mar-21 11,4 68,6 231,0 descrivere l’esposizione com- plessiva del sistema bancario giu-21 11,2 67,9 229,1 nei confronti della clientela, set-21 11,2 67,9 227,7 può essere rappresentato an- dic-21 11,4 68,8 234,7 che al netto delle sofferenze mar-22 12,3 70,6 235,4 e dei pronti contro termini. Valori in miliardi di euro. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d’Italia. 21
SOFFERENZE/PRESTITI - INDUSTRIA (Marzo 2022) BRESCIA Brescia: Sofferenze / Prestiti nell'industria 8% Le sofferenze nell’industria a Brescia, a marzo 2022, 6% ammontano a 112 milioni di euro, più che dimezzate 4% rispetto allo stesso trimestre 3,3% 3,1% 3,1% dell’anno precedente. L’unico 2,9% 2,7% periodo in crescita dall’inizio 2,1% 2,1% 2% 1,9% della serie storica esaminata è 1,4% 1,0% 0,9% stato il primo trimestre 2020. In rapporto ai prestiti, si attestano 0% allo 0,9%. set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 Finanziamenti erogati a società non finanziarie. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d'Italia. LOMBARDIA Lombardia: Sofferenze / Prestiti nell'industria 8% 6% In Lombardia le sofferenze nell’industria, a marzo 2022, 3,9% si attestano a 1.071 milioni 4% 3,5% 3,3% di euro, l’ 1,5% dei prestiti. 3,0% 2,9% Rispetto al trimestre precedente 2,3% 2,3% 2% 2,1% 1,9% la quota rimane invariato, ma 1,5% 1,5% con l’eccezione di alcuni brevi periodi di stabilità, il trend 0% è in continua riduzione da set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 settembre 2019. Finanziamenti erogati a società non finanziarie. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d'Italia. ITALIA Italia: Sofferenze / Prestiti nell'industria 8% 6% 5,6% In Italia, il rapporto sofferenze/ 4,9% prestiti nell’industria, nel primo 4,7% 4,3% 3,9% trimestre 2022, è pari al 4% 2,0%, costante rispetto al 3,0% 3,0% 2,8% 2,6% dato del periodo precedente 2% 2,0% 2,0% e, anche in questo caso ben al di sotto dei livelli registrati nel settembre del 2019. Il 0% totale delle sofferenze è pari a set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 4.705 milioni di euro. Finanziamenti erogati a società non finanziarie. Fonte: elaborazioni Centro Finanziamenti Studi erogati a Confindustria società nonBrescia su dati Banca d'Italia. finanziarie. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d’Italia 22
SOFFERENZE-INDUSTRIA (Marzo 2022) Brescia: Sofferenze nell'industria 400 348 350 324 318 304 295 300 250 237 236 211 200 160 150 116 112 100 50 0 set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 Finanziamenti erogati a società non finanziarie. Valori Finanziamenti in milioni erogati di euro. a società non finanziarie. Fonte: elaborazioni Centro Studi ValoriConfindustria Brescia su dati Banca d'Italia. in milioni di euro. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d’Italia. SOFFERENZE - INDUSTRIA Brescia Lombardia Italia set-19 348 2.594 12.025 SOFFERENZE dic-19 318 2.280 10.271 Crediti la cui totale riscos- mar-20 324 2.234 10.057 sione non è certa (per le giu-20 304 2.080 9.563 banche e gli intermediari set-20 295 2.019 9.126 finanziari che hanno eroga- to il finanziamento) poiché i dic-20 237 1.588 6.911 soggetti debitori si trovano mar-21 236 1.592 6.899 in stato d’insolvenza (anche giu-21 211 1.408 6.451 non accertato giudizialmen- te) o in situazioni sostanzial- set-21 160 1.291 6.022 mente equiparabili. dic-21 116 1.061 4.688 mar-22 112 1.071 4.705 Valori in milioni di euro. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d’Italia. 23
TASSO ANNUALIZZATO DI INGRESSO IN SOFFERENZA Tasso annualizzato BRESCIA, LOMBARDIA, ITALIA di ingresso in sofferenza 2,5 1,9 2,0 1,9 1,8 2,0 1,8 1,8 1,8 1,7 1,9 1,8 1,4 1,5 1,5 1,4 1,4 1,3 1,6 1,6 1,2 1,3 1,4 1,4 1,2 1,3 1,1 1,3 1,0 1,0 0,8 0,9 0,9 1,0 0,9 0,9 0,8 0,5 set-19 dic-19 mar-20 giu-20 set-20 dic-20 mar-21 giu-21 set-21 dic-21 mar-22 Finanziamenti erogati a società non finanziarie e famiglie produttrici. Valori percentuali. Fonte: elaborazioni CentroaStudi Finanziamenti erogati Confindustria società non finanziarieBrescia su produttrici. e famiglie dati Banca d'Italia. Valori percentuali. Brescia Fonte: elaborazioni Centro Lombardia Studi Confindustria Brescia suItalia dati Banca d’Italia. Brescia Lombardia Italia La velocità di formazione delle nuove sofferenze periodo preso in considerazione. a Brescia, a marzo 2022 (0,9%), si riduce Quello della Lombardia risulta costante da significativamente rispetto alla rilevazione del dicembre 2019 a marzo 2020, in crescita trimestre precedente: si allinea alla media tra marzo e giugno 2020 e successivamente lombarda (0,8%) e a quella italiana (0,9%). in moderato calo fino a una decisa caduta nell’ultimo intervallo analizzato. Il tasso Il tasso annualizzato di ingresso in sofferenza annualizzato in Italia presenta un andamento a Brescia, da settembre 2019 denota un sostanzialmente in diminuzione per tutto il andamento altalenante, con una tendenza di periodo considerato. fondo che è rimasta declinante fino all’ultimo 24
SPORTELLI BANCARI ATTIVI SUL TERRITORIO BRESCIA Brescia: Sportelli 1.000 85 81 950 79 80 78 78 77 900 74 75 71 71 70 850 70 800 64 65 60 750 59 60 58 700 54 55 972 969 968 976 947 921 900 899 878 815 754 737 724 683 650 50 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Banca d'Italia. Fonte: elaborazioni Sportelli Centro Studi Sportelli (scala sx.) Confindustria ogniBrescia centosumila dati Banca d’Italia. abitanti (scala dx.) Sportelli (scala sx) Sportelli ogni cento mila abitanti (scala dx) Il sistema bancario nazionale (e anche locale) Il fenomeno ha inevitabilmente determinato sta vivendo una fase di profonda trasformazione una minore capillarità territoriale del sistema di carattere strutturale. La necessità di bancario: a fine 2021 si rilevano 54 sportelli razionalizzare i costi connessi con l’esercizio ogni cento mila abitanti, contro i 58 di fine dell’attività bancaria e la dirompente diffusione 2020 e gli 81 di fine 2008. Si tratta di un delle tecnologie digitali (come l’home banking) processo che ovviamente nasconde dinamiche hanno prodotto una significativa flessione nel diverse da istituto a istituto, ma che è destinato numero degli sportelli bancari attivi sul territorio. a proseguire anche nel prossimo futuro, vista A fine 2021, in provincia si contano 683 la rivoluzione copernicana portata dal modello sportelli, contro i 972 di fine 2008, con un “multicanale”. ridimensionamento del 29,7%. SPORTELLO BANCARIO Noto anche con il termine di succursale o filiale, indica una sede, sprovvista di personalità giuridica, costituente parte di una banca, che effettua direttamente, in tutto o in parte, l’at- tività dell’istituto stesso. 25
Assunzioni alle dipendenze complessive (Brescia) Assunzioni alle dipendenze nell’industria (Brescia) Tasso di disoccupazione (Brescia, Lombardia, Italia) Tasso di disoccupazione giovanile (Brescia, Lombardia, Italia) Lavoro in somministrazione - Agenzie per il lavoro (Brescia) Infortuni nelle fabbriche per .000 occupati (Brescia, Lombardia, Italia) Cassa Integrazione Guadagni (Brescia, Lombardia, Italia)
SI SGONFIA IL RICORSO ALLA CIG NEI CONFRONTI CON IL 2021 +1.803 A Brescia, le assunzioni alle dipendenze complessive In merito alla domanda di lavoratori in somministrazione, l’Osservatorio Confindustria saldo (tempo tempo indeterminato, determinato e Brescia-ApL indica che nel primo trimestre 2022 la domanda industria apprendistato), quarto trimestre 2021, nel di lavoratori somministrazione ha in 4,9% hanno segnato crescita tendenziale del 17,9%, mostrando una registrato una nuova crescita (+22% tasso un consolidamento di quanto sperimentato nel periodo precedente (+13,0%) Per l’intero 2021, tendenziale), va a consolidare che disoccupazione il saldo tra avviamenti e cessazioni dal lavoro è l’evoluzione sperimentata nell’ultimo periodo risultato positivo (+9.646 unità). del 2021 (+23%). La positiva evoluzione nei primi tre mesi del 2022 appare coerente con Nell’industria in senso stretto, le assunzioni alle la generalizzata ripresa dell’attività produttiva dipendenze nell’industria sono aumentate del realizzata in questi mesi e conferma l’inversione 32,0% tendenziale, in decelerazione rispetto al di tendenza dopo la fase emergenziale che ha +43,0% sperimentato nel periodo precedente. Nel caratterizzato tutto il 2020. 2021, il saldo complessivo tra avviamenti e cessazioni dal lavoro nell’industria Nel 2020, gli infortuni sul lavoro nelle fabbriche il saldo complessivo tra avviamenti e ogni mille occupati mostrano a Brescia una cessazioni dal lavoro è positivo (+1.803 diminuzione sull’anno precedente, ma rimangono unità), in controtendenza nel confronto con su livelli più elevati della media regionale e il 2020 (-692) e in miglioramento sul 2019 nazionale. Il dato risente del calo delle attività (+1.175). nei periodi di lockdown e non è perfettamente confrontabile con i valori della serie. Nel 2021 il tasso di occupazione a Brescia si è attestato al 65,7%, mostrando Si sgonfia il ricorso alla Cassa un leggero incremento sull’anno precedente Integrazione Guadagni nell’industria (65,1%). Il gap rispetto ai livelli pre-Covid (67,3% bresciana (-70,9% nei primi sei mesi del nel 2019) non è ancora stato colmato. Il tasso di 2022 rispetto allo stesso periodo del disoccupazione ha raggiunto nel 2021 il 4,9%, 2021). Tuttavia, il confronto con i livelli pre-Covid un valore in leggera crescita nei confronti del (anno 2019) segna un forte aumento (+155,6%). 2020 (4,4%).
ASSUNZIONI ALLE DIPENDENZE COMPLESSIVE (4° trimestre 2021) BRESCIA Brescia: Assunzioni alle dipendenze 100% 80% 60% 47,4% 40% 18,1% 17,9% 20% 1,4% 6,5% 0% -20% -10,3% -8,2% -12,9% -22,4% -40% -36,9% -60% 19-4 20-1 20-2 20-3 20-4 21-1 21-2 21-3 21-4 Variazioni Variazionitendenziali. tendenziali. Fonte: elaborazioni Centro Studi Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su ConfindustriaObbligatorie dati Comunicazioni Brescia Regione Lombardia. su dati Comunicazioni Obbligatorie Regione Tempo indeterminato TotaleLombardia. Tempo indeterminato Totale SALDO AVVIAMENTI-CESSAZIONI TOTALI Tempo Tempo Apprendistato Totale determinato Indeterminato 2017 2.530 20.338 -4.363 18.505 2018 3.227 5.187 -825 7.589 2019 3.210 6.123 -2.158 7.175 2020 1.877 2.616 -1.129 3.364 2021 2.936 16.128 -9.418 9.646 Gennaio-dicembre. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Comunicazioni Obbligatorie Regione Lombardia. Nel quarto trimestre 2021, le assunzioni alle nell’ultimo periodo del 2020 (+18,5%). Tra dipendenze (esclusi i contratti a progetto e gennaio e dicembre 2021, il saldo tra avviamenti quelli in somministrazione), hanno segnato una e cessazioni dal lavoro è positivo (+9.646 crescita tendenziale del 17,9%, mostrando unità), in miglioramento sul 2020 (+3.364) e sul un consolidamento di quanto sperimentato nel 2019 (+7.175). Tale dinamica è stata favorita periodo precedente (+13,0%). Per i contratti dal saldo dei contratti a tempo determinato a tempo indeterminato, nello stesso periodo (+16.128 unità) e di quelli di apprendistato si rileva un aumento del 6,5% tendenziale, in (+2.936), a fronte di un valore negativo per il frenata nei confronti della dinamica evidenziata tempo indeterminato (-9.418). * Sono considerati i seguenti contratti: tempo indeterminato, tempo determinato e apprendistato. Sono esclusi i contratti a progetto e quelli in somministrazione. 28
ASSUNZIONI ALLE DIPENDENZE NELL’INDUSTRIA (4° trimestre 2021) BRESCIA Brescia: Assunzioni alle dipendenze nell'industria 120% 97,7% 100% 80% 60% 40% 32,6% 32,0% 20% 15,0% 0% -20% -5,3% -11,4% -21,4% -21,7% -40% -31,5% -60% -51,2% 19-4 20-1 20-2 20-3 20-4 21-1 21-2 21-3 21-4 Variazioni Variazioni tendenziali. tendenziali. Fonte: Fonte: elaborazioni Centro Studi elaborazioni Confindustria Centro Brescia su datiStudi Confindustria Comunicazioni Brescia Obbligatorie Regione Lombardia. su dati Tempo Comunicazioni ObbligatorieTotale indeterminato Regione Lombardia. Tempo indeterminato Totale SALDO AVVIAMENTI-CESSAZIONI TOTALI NELL’INDUSTRIA Tempo Tempo Apprendistato Totale determinato Indeterminato 2017 846 3.930 -2.822 1.954 2018 1.103 2.821 -929 2.995 2019 1.023 1.956 -1.804 1.175 2020 577 1.704 -2.973 -692 2021 1.006 5.338 -4.541 1.803 Gennaio-dicembre. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati Comunicazioni Obbligatorie Regione Lombardia. Nel quarto trimestre 2021, le assunzioni alle (+1.803 unità), in controtendenza nel confronto dipendenze nell’industria sono aumentate del con il 2020 (-692) e in miglioramento sul 2019 32,0% tendenziale, in decelerazione rispetto al (+1.175).Il saldo totale positivo è imputabile alla +43,0% sperimentato nel periodo precedente. Le componente a tempo determinato (+5.338 unità) assunzioni a tempo indeterminato sono cresciute e all’apprendistato (+1.006), mentre il contratto del 15,0%. Nell’intero 2021 il saldo complessivo a tempo indeterminato si caratterizza per un tra avviamenti e cessazioni dal lavoro è positivo saldo fortemente negativo (-4.541). * Sono considerati i seguenti contratti: tempo indeterminato, tempo determinato e apprendistato. Sono esclusi i contratti a progetto e quelli in somministrazione. 29
TASSO DI OCCUPAZIONE (Anno 2021) BRESCIA, LOMBARDIA, Tasso ITALIA di occupazione Nel 2021 il tasso di 70 occupazione a Brescia si è 68,4 attestato al 65,7%, mostrando 68 67,6 un leggero incremento 66,1 66,5 67,3 sull’anno precedente (65,1%). 66 66,9 65,7 Il gap rispetto ai livelli pre- 64 65,1 Covid (67,3% nel 2019) non è ancora stato colmato. 62 L’indicatore rilevato a Brescia 60 è sostanzialmente in linea con 59,0 58,5 58,2 la media lombarda (66,5%) e 58 57,5 ampiamente superiore a quanto riscontrato in Italia (58,2%). 56 2018 2019 2020 2021 A Brescia il tasso di Medie annue - nuova serie, valori percentuali, 15-64 anni. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. disoccupazione ha raggiunto Medie annue - nuova serie, valori Brescia percentuali, Italia Lombardia 15-64 anni. nel 2021 il 4,9%, un valore Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. in leggera crescita rispetto Brescia Lombardia Italia al 2020 (4,4%). Quanto riscontrato in provincia è più basso sia del totale lombardo (5,9%), sia di quello nazionale (9,5%). TASSO DI DISOCCUPAZIONE In tale contesto va rilevato (Anno 2021) come nel 2021 il tasso di occupazione e il tasso di BRESCIA, LOMBARDIA, Tasso diITALIA disoccupazione disoccupazione crescano 12 contemporaneamente. Questo 10,6 fenomeno, apparentemente 9,9 10 9,3 9,5 contraddittorio, può trovare giustificazione nel fatto che in 8 quell’anno una significativa 6,0 5,9 quota di individui è ritornata 6 5,6 5,2 attivamente nel mercato del 5,2 lavoro, abbandonando lo status 4 4,7 4,9 4,4 di «inattività» sperimentato nel 2 corso del 2020. 0 2018 2019 2020 2021 Medie annue - nuova serie, valori percentuali, 15 anni e più. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. Medie annue - nuovaBrescia serie, valori percentuali, Italia Lombardia 15 anni e più. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT. Brescia Lombardia Italia 30
LAVORO IN SOMMINISTRAZIONE AGENZIE PER IL LAVORO (BRESCIA) (1° trimestre 2022) L’Osservatorio Confindustria Brescia-ApL indica che, nel primo RICHIESTERichieste DI LAVORATORI IN SOMMINISTRAZIONE trimestre 2022, la domanda di di lavoratori in somministrazione lavoratori in somministrazione 100% 91% ha registrato una nuova crescita 80% (+22% tendenziale), che va 60% a consolidare l’evoluzione sperimentata nell’ultimo periodo 40% 31% 23% 22% del 2021 (+23%). La positiva 20% evoluzione nei primi tre mesi del 2% 0% 2022 appare coerente con la -20% -7% -4% generalizzata ripresa dell’attività -15% -16% -29% produttiva rilevata in questi mesi e -40% -33% -37% conferma l’inversione di tendenza -60% -54% dopo la fase emergenziale che -80% ha caratterizzato tutto il 2020. 19-1 19-2 19-3 19-4 20-1 20-2 20-3 20-4 20-1 21-2 21-3 21-4 22-1 Variazioni tendenziali. L’aumento riscontrato nel I Fonte: Osservatorio Confindustria Brescia - ApL. trimestre del 2022 interessa quasi Variazioni tendenziali. tutte le categorie professionali, ed Fonte: Osservatorio Confindustria Brescia-ApL. è trainato, in particolare, dagli addetti al commercio (+132%), le cui richieste più che raddoppiano RICHIESTE DI LAVORATORI IN SOMMINISTRAZIONE rispetto ai primi mesi del 2021, PER GRUPPO PROFESSIONALE quando era parzialmente in atto Richieste di lavoratori in somministrazione un secondo lockdown. I tecnici per gruppo professionale (+63%), gli impiegati esecutivi 140% 132% (+46%) e i conduttori d’impianti 120% (+28%) registrano degli incrementi 100% al di sopra del valore medio. 80% 63% Relativamente più contenuta la 60% 46% crescita degli operai specializzati 40% Totale: 22% 28% (+18%), mentre il personale non 18% 20% qualificato si caratterizza per un 0% forte ridimensionamento delle -20% richieste (-27%). -40% -27% Tecnici Impiegati Addetti Operai Conduttori Personale non esecutivi commercio specializzati impianti qualificato Variazioni tendenziali al 1° trimestre 2022. Fonte: Osservatorio Confindustria Brescia - ApL. Variazioni tendenziali al 1° trimestre 2022. Fonte: Osservatorio Confindustria Brescia-ApL. 31
INFORTUNI NELLE FABBRICHE PER .000 OCCUPATI* (Anno 2020) BRESCIA Brescia: Infortuni nelle fabbriche per .000 occupati 23 22,2 21,8 21,3 21 21,4 22,1 Nel 2020, a Brescia, gli 21,1 19,4 infortuni sul lavoro nelle 19 fabbriche per 1.000 occupati, 19,2 al netto della CIG, sono diminuiti 17 16,0 rispetto all’anno precedente 15 (da 19,4 a 16,0). Il dato 14,7 risente del calo delle attività nei 13 periodi di lockdown e non è perfettamente confrontabile con 11 2016 2017 2018 2019 2020 i valori della serie. Industria in senso stretto. Fonte: elaborazioni Al lordo CIG Confindustria Brescia Centro Studi Stima sual dati nettoISTAT, CIGINPS e INAIL. Al lordo CIG Stima al netto CIG LOMBARDIALombardia: Infortuni nelle fabbriche per .000 occupati 23 21 Anche in Lombardia, gli infortuni sono diminuiti nell’ultimo anno 19 17,6 della rilevazione (da 16,6 17,3 17 16,6 16,6 a 14,5). Il trend regionale 17,5 17,1 16,4 risulta inferiore a quello della 16,3 14,5 15 provincia di Brescia ed è 13 ugualmente condizionato dalle 13,2 chiusure delle attività nello 11 scorso anno. 2016 2017 2018 2019 2020 Industria in senso stretto. Fonte: elaborazioni Centro Al lordo CIGStudi Confindustria Stima Bresciaalsu netto dati ISTAT, CIG INPS e INAIL. Al lordo CIG Stima al netto CIG ITALIA Italia: Infortuni nelle fabbriche per .000 occupati 23 21 In Italia, gli infortuni sul lavoro 19,8 19,2 19,4 18,9 al netto della CIG sono scesi 19 19,2 19,7 da 18,9 nel 2019 a 15,7 nel 18,8 18,8 2020. La dinamica nazionale, 17 15,7 anch’essa inferiore a quella 15 provinciale, risulta in calo nel 2016, in leggero aumento 14,3 13 nei due anni successivi e in riduzione negli ultimi periodi. 11 2016 2017 2018 2019 2020 Industria in senso stretto. Industria in senso stretto. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT, INPS e INAIL. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT, INPS e INAIL. Al lordo CIG Stima al netto CIG Al lordo CIG Stima al netto CIG * Infortuni in occasione di lavoro senza mezzi di trasporto. 32
CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI (Gennaio-giugno 2022) BRESCIA Brescia: Cassa Integrazioni Guadagni 45 Nei primi sei mesi del 2022, 40 2,3 a Brescia, le ore di Cassa 35 Integrazione Guadagni 30 complessivamente autorizzate 25 nell’industria sono diminuite 20 40,1 del 70,9% rispetto allo stesso 16,2 periodo del 2021, essendo 15 21,0 19,0 16,6 passate da 20,5 milioni a 6,0 10 12,4 milioni. Tuttavia, il confronto 20,5 5 8,7 con i livelli pre-Covid (anno 3,5 2,0 0 2019) segna un forte aumento 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 (+155,6%). Industria, periodo gennaio-giugno, milioni di ore autorizzate. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati INPS. CIGO CIGS Deroga LOMBARDIA Lombardia: Cassa Integrazioni Guadagni 300 In Lombardia, le ore di CIG 250 16,2 complessivamente autorizzate tra gennaio e giugno 2022, 200 pari a 36,9 milioni, sono 150 diminuite del 76,2% rispetto 260,4 allo stesso periodo del 2021. 100 88,4 100,7 Anche in questo caso il 90,0 97,3 differenziale con il periodo 50 68,6 155,0 antecedente la pandemia 50,9 19,7 17,5 segnala un significativo 0 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 incremento (+127,8%). Industria, periodo gennaio-giugno, milioni di ore autorizzate. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati INPS. CIGO CIGS Deroga In Italia, le ore di Cassa ITALIA Italia: Cassa Integrazioni Guadagni Integrazione Guadagni 1.200 complessivamente autorizzate 120,3 nella prima metà del 2022 1.000 sono calate del 71,4%, 800 attestandosi a 203,6 milioni, 1059,4 contro i 710,9 milioni dello 600 stesso periodo dello scorso anno. Il confronto con il 400 357,5 356,2 371,6 2019 segna un aumento 349,8 269,2 (+69,3%), tuttavia di intensità 200 710,9 270,6 140,3 90,0 relativamente inferiore di 0 quanto sperimentato a Brescia 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 e in Lombardia. Industria, periodo gennaio-giugno, milioni di ore autorizzate. Industria, periodo gennaio-giugno, milioni di ore autorizzate. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati INPS. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati INPS. CIGO CIGS Deroga CIGO CIGS Deroga 33
Valore aggiunto totale (Brescia, Lombardia, Italia) Valore aggiunto nell’industria in senso stretto (Brescia, Lombardia, Italia) Valore aggiunto per settore produttivo (Brescia, Lombardia, Italia)
IL VALORE AGGIUNTO BRESCIANO RIMBALZA MA CIÒ NON È SUFFICIENTE PER COLMARE IL GAP CON I LIVELLI PRE-CRISI 39,1 mld Il valore aggiunto registrato nel 2007. In ambito nazionale, il valore totale stimato a aggiunto è stimato in crescita del 6,5% rispetto al Brescia nel 2021 2020 e il differenziale dai massimi registrati nel valore (39,1 miliardi di euro a prezzi 2007 risulterebbe pari al 5,6%. aggiunto correnti) registra una significativa Nell’industria in senso stretto il valore aggiunto a Brescia nel 2021 è stimato in aumento del 10,5% e v ol u z i one, sul 2020. Tuttavia, il divario dai massimi del recuperando però parzialmente quanto 2007 sarebbe ancora piuttosto ampio (-6,8%). La perduto durante il lockdown nella Lombardia si caratterizzerebbe per una crescita del primavera 2020. Rispetto all’anno precedente 12,7% sul 2020, con un gap rispetto a prima della la crescita è del 7,0%, ma il confronto con i crisi finanziaria pari al 9,5%. Anche in Italia si stima livelli pre-Covid segnala che il gap non è stato una dinamica del valore aggiunto nell’industria in ancora colmato (-2,6% 21/19). Il differenziale senso stretto nel 2021 in forte crescita (+11,9%). dai massimi del 2007, che aveva continuato ad Il differenziale sui massimi registrati nel 2007 si assottigliarsi negli ultimi anni, per poi allargarsi nel attesta al 9,7%. 2020, si attesterebbe al 5,0%. Il valore aggiunto totale bresciano ha subito una prima pesante Con 39,1 miliardi di euro (a prezzi correnti) di caduta nel 2009, per effetto della crisi finanziaria valore aggiunto complessivo stimato nel 2021, internazionale, quando l’indice è sceso nel corso Brescia rappresenta l’11,0% del valore aggiunto di due anni dell’11,3%. La seconda fase della regionale e il 2,5% di quello nazionale. Dalla recessione, quella dei debiti sovrani, ha provocato +7,0% scomposizione per settore, una riduzione più contenuta (-4,5%). risulta evidente la forte specializzazione industriale crescita La dinamica positiva del valore aggiunto totale nel 2021 coinvolge anche Lombardia e Italia: di Brescia (32,2% sul totale), in confronto alla Lombardia in regione l’incremento sul 2020 sarebbe pari al 7,4%, con i livelli attuali di poco oltre quanto (23,0%) e all’Italia (20,3%). sul 2020
VALORE AGGIUNTO TOTALE (Anno 2021) BRESCIA Brescia: Valore aggiunto totale 105 100 100,0 -5,0% 98,4 97,6 95,0 95 96,7 94,9 93,1 92,5 7,0% 90 90,6 90,5 90,3 88,7 88,9 89,4 88,8 85 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 Anno 2007=100. Serie costruita su valori concatenati anno 2015. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia Anno 2007=100. Serieecostruita su dati ISTAT su valori concatenati anno 2015. Prometeia. Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Brescia su dati ISTAT e Prometeia. Nel 2021 a Brescia il valore aggiunto totale (a prezzi costanti) è stimato in crescita del 7,0% rispetto al 2020. La distanza dai massimi del 2007, è pari al 5,0%. Anche in Lombardia nel 2021 il valore aggiunto totale è stimato in crescita sul 2020 (+7,4%), con i livelli attuali di poco oltre quanto registrato nel 2007. In Italia, il valore aggiunto nel 2021 è cresciuto del 6,5% nei confronti del 2020 e il differenziale dai massimi registrati nel 2007 risulterebbe pari al 5,6%. VALORE AGGIUNTO Secondo la Contabilità nazionale misura l’incremento di valore realizzato dall’insieme delle unità residenti che esercitano un’attività produttiva. L’aggregato è la risultante della differenza tra il valore della produczione di beni e servizi realizzata dalle singole branche produttive e il valore dei beni e servizi intermedi che esse hanno utilizzato per effettuare tale produzione. A livello territoriale viene considerato una proxy del PIL, da cui differisce per il mancato inserimento dell’IVA e delle imposte sulle importazioni. 36
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