BOLLETTINO SOCIETÀ ALPINISTI TRIDENTINI - Società Alpinisti Tridentini
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SOCIETÀ ALPINISTI TRIDENTINI BOLLETTINO N. 1 - 2018 ANNO LXXXI I TRIMESTRE Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Perçue
SAT Società degli Alpinisti Tridentini IL CONSIGLIO Sezione del CAI - Club Alpino Italiano DIRETTIVO SAT IN CARICA PER Fondata il 2 settembre 1872 a Madonna di Campiglio con il nome “Società IL TRIENNIO 2015 - 2018 Alpina del Trentino”. Sezioni: 87 Presidente Soci: 26.757 (31.12.2017) Claudio Bassetti Patrimonio rifugi: possiede 34 rifugi alpini, 4 capanne sociali, 15 bivacchi e Vicepresidenti altri punti di appoggio per un totale di 3.000 posti letto. Maria Carla Failo Sentieri: cura la segnaletica e la manutenzione di 858 sentieri (4.401 km), 125 Marco Matteotti sentieri attrezzati (870 km) e 69 vie ferrate (258 km) per un totale di 5.529 km. Segretario Attività editoriale: 26 Annuari, oltre quattrocento pubblicazioni sociali, Giorgio Tamanini commemorative e scientifiche. Dal 1904 pubblica il “Bollettino” sociale. Direttore Sede: a Trento nel Palazzo Saracini - Cresseri (XVI sec.) che accoglie oltre Claudio Ambrosi all’Organizzazione Centrale, l’Archivio storico, la Biblioteca della monta- Consiglieri gna-SAT, lo Pazio alpino, la Sezione SAT di Trento, la Sezione universitaria Luigina Elena Armani (SUSAT), il Coro della SAT, la Scuola di Alpinismo e Sci alpinismo “Giorgio Rosanna Chiesa Graffer”, il Gruppo Rocciatori SAT. Claudio Colpo Indirizzo: Casa della SAT - Via Manci, 57 - 38122 Trento; Tel.: 0461.981871 Gianfranco Corradini Fax: 0461.986462 / e-mail: sat@sat.tn.it / web: www.sat.tn.it Walter Daldoss Orario segreteria: 9 - 13 e 14 - 18 dal lunedì al venerdì; il giovedì aperto Stefano Fontana fino alle 19. Riccardo Giuliani Marco Gramola Biblioteca della montagna-SAT: inaugurata nel 1992 al secondo piano Ettore Luraschi della Casa della SAT raccoglie oltre 55.000 volumi. La biblioteca è inserita Giuseppe Pinter nel Catalogo Bibliografico Trentino, il catalogo unico che collega in rete tut- Domenico Sighel te le biblioteche del Trentino. Dispone di un servizio periodici, una sezione Fausto Tondelli carte topografiche, di cataloghi cartacei e repertori bibliografici delle prin- Johnny Zagonel cipali biblioteche di alpinismo. Parte integrante della Biblioteca è il “Fondo Giovanni Pedrotti”. Tra i servizi offerti, oltre alla consultazione in sede, il Revisori prestito, la compilazione di bibliografie la visione di film e altro ancora. Mauro Angeli Bibliotecario: Riccardo Decarli. Cinzia Fedrizzi Giorgio Toller Tel.: 0461.980211 / Fax: 0461.986462 / e-mail: sat@biblio.infotn.it Orario: 9 - 13 e 14 - 18 dal lunedì al venerdì; il giovedì aperto fino alle 19. Supplenti Spazio alpino: al pianterreno della Casa della SAT, ospita esposizioni tem- Stefano Giovannini poranee, conferenze, presentazione di libri, proiezione di film ecc., con 60 Alessandro Moschini posti a sedere. Così come l’Archivio storico, anche lo Spazio alpino è gestito Probiviri della Biblioteca della montagna, alla quale ci si deve rivolgere per prenotare Edda Agostini la sala e per ogni eventuale informazione. Carlo Ancona Montagna SAT informA: ufficio informazioni dedicato alla montagna. Elio Caola Tel.: 0461.981871 / e-mail: montagnasatinforma@sat.tn.it Supplenti Orario: 9 - 13 e 14 - 18 dal lunedì al venerdì; il giovedì aperto fino alle 19. Marco Candioli Soccorso alpino: costituito, primo in Italia, nel 1952 con il nome di Corpo Paolo Weber Soccorso Alpino SAT, dal 2002 è parte della Protezione civile della Provin- Consigliere centrale CAI cia di Trento con il nome di Soccorso alpino del Trentino. Riccardo Giuliani web: www.soccorsoalpinotrentino.it - Per chiamate di soccorso: 112 Sito internet SAT: www.sat.tn.it Montagna SAT informA info@sat.tn.it Commissione cultura e biblioteca sat@biblio.infotn.it E-mail SAT: Commissione bollettino bollettino@sat.tn.it Presidenza presidenza@sat.tn.it Commissione sentieri sentieri@sat.tn.it Direzione claudio.ambrosi@sat.tn.it Commissione TAM tam@sat.tn.it Segreteria sat@sat.tn.it Commissione rifugi rifugi@sat.tn.it Tesseramento Soci soci@sat.tn.it Commissione escursionismo escursionismo@sat.tn.it Amministrazione amministrazione@sat.tn.it Commissione speleologica speleo@sat.tn.it
ANNO LXXXI N. 1 - 2018 BOLLETTINO SAT SOCIETÀ ALPINISTI I TRIMESTRE TRIDENTINI Direzione editoriale Maria Carla Failo Sommario Direttore responsabile Marco Benedetti Il saluto di Claudio Bassetti 2 La Biblioteca della montagna-SAT 6 Comitato di redazione Maria Carla Failo Claudio Ambrosi Franco de Battaglia Materiali per via ferrata 11 Paola Bertoldi Luca Biasi Mario Corradini 66a edizione del Trento Film Festival 16 Mauro Grazioli Marco Benedetti Ugo Merlo Mauro Leveghi alla presidenza del Trento Film Festival 17 Redazione presso Ugo Merlo Biblioteca della montagna-SAT Appuntamenti presso la Casa della SAT 19 Via Manci, 57 - 38122 Trento La SAT e gli Alpini: un pezzo di storia in comune 20 Tel. 0461.980211 Riccardo Decarli E-mail: bollettino@sat.tn.it La SAT e gli Alpini: un’impronta comune 24 Direzione Amministrazione Franco de Battaglia SAT - Trento - Via Manci, 57 Mondo sotterraneo 27 Abbonamenti Annuo Euro 10,50 Il progetto SEN-SAT 55 Un numero Euro 3,00 Elena Baiguera Beltrami Rivista trimestrale registrata pres- 41° Meeting del Lagorai 57 so la Cancelleria del Tribunale Maria Carla Failo Civile di Trento al n. 38 in data La nuova Sezione SAT di Albiano 58 14 maggio 1954. - Stampa: Litoti- Umberto Caldonazzi pografia Alcione, Lavis (TN) - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbo- Sui sentieri del Parco delle Cinque Terre 60 namento Postale - D.L. 353 /2003 Ugo Merlo (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe perçue. Rubriche 63 In copertina: il Gruppo del Brenta visto dalla cima della Paganella (foto M.C. Failo) 1
“Non si diventa Presidenti per caso” Il saluto di Claudio Bassetti alla fine del suo secondo mandato alla presidenza della SAT T utto ha un inizio, tutto ha un termine. Anche questa grande espe- rienza che ho avuto la sorte di vivere da presidente, dentro una associazione con una sto- ria unica, al fianco di persone straordinarie, al servizio dei soci, di quei ventisettemila che anno dopo anno riconferma- no la loro adesione, rinforza- no i legami, rinsaldano amici- zie, percorrono le montagne, ognuno con le proprie emozio- ni, capacità, disponibilità. Ter- mina dopo sei anni di intensità totale, di impegno, di sfide e perché no, anche di errori. Ma spesi nella superare le paure di non essere all’altezza convinzione di lavorare per dare contributi e soprattutto di non reggere il confronto concreti per far crescere ulteriormente que- con chi ti ha preceduto. Le foto dei Presi- sto sodalizio a cui tutti noi siamo legatissimi. denti SAT in fila rigorosamente cronologi- Si arriva alla Presidenza della SAT mai ca che guardano in modo severo nella sala per caso, ma solo dopo un lungo impe- del Consiglio Centrale incutono reverenza gno, che vede investire se stessi nelle tan- e timore. Centoquaranta anni di storia mi te attività sociali messe in campo sia dalle hanno preceduto; personalità uniche han- sezioni che dalla sede centrale. Ma questa no portato avanti una Società in tempi assai non è che la biografia di tantissimi satini più complessi e difficili di questi. Hanno af- che giornalmente lavorano in silenzio per frontato sfide durissime sul piano politico costruire comunità, per tutelare il bene con l’amministrazione austroungarica, han- pubblico, per promuovere frequentazione no ricostruito un patrimonio uscito deva- attenta ed equilibrata della montagna. Ser- stato dal primo conflitto mondiale, hanno ve quindi qualcosa in più, quel briciolo di pianificato la rete sentieristica e inventato determinazione unita ad una dose misu- modelli di gestione, hanno esteso le attività rata di ambizione e accompagnata da una e diffuso il sodalizio nella provincia, hanno vena di incoscienza, quella che serve per scelto di mettere limiti a rifugi e ferrate. Ma 2
credo di trascurare molto altro. Nella mia attraverso il cambiamento e l’innovazione. esperienza satina di Presidenti ne ho cono- Cambiare non per il gusto di cambiare, sciuti parecchi, ognuno con stile e perso- ma perché siamo dentro una società che nalità diversa, ognuno comunque dentro il è profondamente modificata; nei rappor- ruolo, che è ruolo che si spende all’interno ti economici, nelle relazioni sociali, nelle di SAT, ma che ha un alto valore sull’ester- aspettative dei soci, nelle normative strin- no, forte di una riconosciuta importanza e genti, nelle richieste che provengono dall’e- autorevolezza del sodalizio. All’ombra di sterno. Innovare come necessità per rispon- questi Presidenti sono cresciuto, rappor- dere a nuove istanze, interne ed esterne, per tandomi, confrontandomi anche duramen- rendere più efficiente l’organizzazione, per te su questioni nodali, imparando con loro dare certezze a chi pone domande sulle re- a costruire cultura della montagna e pro- sponsabilità. È legittimo per un Presidente spettive. Fu a margine di uno dei Consigli di sezione, un consigliere centrale, un vo- degli anni novanta, più di vent’anni fa, che lontario di commissione, chiedersi perché Cesare Salvaterra, grande uomo di monta- debba farsi carico di impegni e fatiche se gna, dal quale mi divideva non la stima ma questo lo pone nelle condizioni di essere alcune visioni, mi disse ‘Un giorno diverrai esposto? Domande non eludibili, risposte Presidente della SAT’. La presi al momento non rinviabili. Non è semplice inserire ele- come una battuta, minimamente pensando menti nuovi in un corpo che ha una storia, a simili traguardi. La ricordo oggi, che con- consuetudini, modalità consolidate e delle cludo la mia esperienza, per un pensiero a quali tenere conto. Trasformare comporta- Cesare, che purtroppo non è più con noi, e menti senza urtare sensibilità e travolgere a tutti i soci e socie che ho incontrato e ac- pratiche. Occorre coniugare lo sforzo di compagnato nell’ultimo tragitto. La ricordo promuovere idee confrontandosi con espe- perché valse per me come un attestato di rienze e pratiche consolidate, ascoltare rac- altissimo valore, attribuitomi da una perso- conti che ti muovono dentro, ti emoziona- na speciale. no, ti riempiono di orgoglio satino quando Ricevere fiducia è fondamentale, vale li senti esporre in pubblico, con timidezza e per tutti noi, e se oggi posso scrivere queste pudore. Come nel caso dei soci cinquanten- righe in chiusura è perché ne ho ricevuta nali, a cui viene data la parola in una giornata molta di fiducia, come pure ho ricevuto del Congresso. Un momento in cui appare molti consigli che mi hanno fatto crescere, tutta la storia della SAT ed il suo profon- maturare, diventare più capace di ascoltare, do significato per persone, che, diverse per riflettere, mediare, cercando di tenere alto estrazione sociale, percorso umano, impe- il profilo della mediazione. Sono in special gni lavorativi, studi e cultura, trasmettono modo le critiche argomentate, motivate, co- un mondo di valore immenso. Non dimen- struttive, quelle che ti costringono ad argo- ticherò mai un socio, che dopo essersi fatto mentare ancora meglio le tue convinzioni. trasportare fino al teatro dalla casa di ripo- Perché anche queste servono per stare so, si alzò in piedi, sul palco, pur fortemente dentro un ruolo così importante, ma anche colpito alle gambe dagli anni e dalle fatiche, complesso: convinzioni declinate in pro- e con commozione raccontò la sua impresa spettive, visioni, traguardi da raggiungere, più importante, quella di aver contribuito 3
alla ricostruzione del Rifugio Boè, risalendo do modello non solo come associazione più volte, con carichi pesantissimi, i ghiaio- più rappresentativa, capace della gestione ni del Pordoi, dal passo fino al rifugio. In del proprio grande patrimonio, materiale e quella voce, quella di centinaia di soci che soprattutto immateriale, ma come soggetto con le stesse fatiche hanno costruito un capace di essere capofila e capace di coordi- patrimonio collettivo di cui tutti godono. nare, mettersi a disposizione, dare forza ad Non è operazione nostalgia quella dell’in- altre realtà su progetti concreti. contro con i soci, è la dichiarazione collet- Penso a Montagna per tutti, che rielabo- tiva di chi siamo e da dove veniamo; una ra anni di esperienza e diventa motore per dichiarazione che ha il valore di uno statuto consentire a tante persone in difficoltà di e la forza di un vincolo etico da rispettare. percorrere la montagna e trarne impagabili Su questo si innesta il cambiamento ne- benefici; penso allo Spazio alpino, la scom- cessario; se pensiamo ai soli rifugi ognuno messa riuscita di fare del palazzo SAT la sa che non è più possibile prestare opera casa della montagna, dove incontrarsi per di volontariato in cantiere. Per qualche ver- costruire cultura della montagna, attraverso so una perdita evidente di rapporto stretto dibattiti, convegni, rassegne filmiche, pre- con strutture che non sono solo edifici, ma sentazioni di libri, mostre. Con SAT regista hanno una forte carica simbolica e identi- e coordinatrice di soggetti prestigiosi, come ficativa. Allo stesso tempo la complessità Festival della Montagna, Muse, Step, Fon- del lavoro, le normative costruttive, quelle dazione Dolomiti Unesco, Provincia au- sulla sicurezza ci portano a scelte obbligate. tonoma di Trento. Penso ai sei volumi sui Vanno trovate altre modalità dove investire sentieri, un’opera di straordinaria impor- passioni e disponibilità, per far crescere il tanza culturale, unica nel panorama nazio- sodalizio e dare spazio alla propria voglia, nale, che nasce dentro la commissione sen- al desiderio di dare, di spendersi, di contri- tieri ma allarga le collaborazioni all’interno buire al bene comune. di SAT e con apporti molto significativi da E in questi anni in SAT ho visto cresce- istituzioni scientifiche esterne. Potrei con- re molte nuove iniziative, innovative e sti- tinuare a lungo se lo spazio fosse infinito. molanti, dove i soci volontari hanno fornito Ma deve tornare all’inizio del nostro contributi determinanti. ragionamento; per ripetere che non si ar- Alcune si sono innestate su attività pre- riva a diventare Presidente per caso. Lo si esistenti, conservando di esse il significato diventa anche e soprattutto se intorno c’è profondo e innervandole di idee e sguardi un gruppo di persone disposte a lavorare, più ampi, più aperti, più capaci di interpre- collaborando ad un progetto, condividendo tare i tempi. Altre iniziative sono partite idealità e prospettive. Da soli non si va da in modo sperimentale, inventando anche nessuna parte, e in particolare non si arriva linguaggi nuovi, attuali, vivi. Il filo condut- a nessuna cima. O meglio si può arrivare, tore di queste attività è stata la capacità di ma senza lasciare traccia del passaggio. Io costruire relazioni, di instaurare rapporti, devo molto ai consiglieri che in questi anni di unire le forze. Una SAT forte, ma pro- si sono spesi per apportare cambiamenti prio per questo capace di mettersi in gioco che era doveroso fare. Riorganizzazione e fare gruppo con altri soggetti. Diventan- della sede centrale, con redistribuzione de- 4
gli spazi, degli orari, delle competenze; rap- Un rete di sentieri che non ha uguali per porto costante con le sezioni, nelle quali i qualità e gestione, un patrimonio di rifugi consiglieri sono stati molto spesso presenti, che viene costantemente adeguato mante- a volte per risolvere situazioni complesse, a nendo senso del limite e misura nell’offer- volte per portare il saluto. Ma in particolare ta, una proposta culturale che fa di SAT un per cercare, e credo che lo abbiamo fatto, di riferimento molto importante per affronta- dare un quadro di certezze, di costruire un re temi a tutto campo sulla montagna, per futuro più rassicurante e capace di dare ga- passare alla formazione dei giovani e degli ranzie a chi si assume responsabilità nel gui- adulti, di studenti e docenti, alla ricerca dare le sezioni. Io ringrazio tutti i consiglie- speleologica e a quella di modelli di gestio- ri centrali che in particolare negli ultimi due ne ambientale e di risoluzione dei conflitti anni si sono ritrovati in un numero eleva- vecchi e nuovi che si affacciano sulle nostre tissimo di riunioni per elaborare, discutere, montagne, alla ricerca storica, alla promo- verificare, approvare statuto e regolamento. zione dell’escursionismo. E che con altrettanto impegno sono ri- usciti a costruire una alleanza con i gestori Tutto ha un termine. Ci sono tempi e dei nostri rifugi, sulla base di chiarezza dei tempi. Ora è il tempo di lasciare, di pas- ruoli, aggiornamento continuo, program- sare la mano e fare altro, di impegnarsi, se mazione degli interventi pur in una fase chiamato, dentro campi specifici, di rimet- difficile di finanziamenti, confronto e re- tersi in gioco, di imparare, di dare. Con la sponsabilizzazione collegiale sul tariffario. consapevolezza che chi prenderà il posto Ma SAT centrale è anche relazione. Non di Presidente avrà intorno un sodalizio so- è più tempo di orgoglioso isolamento, di lido, strutturato, capace, appassionato. Un autoreferenzialità. In una realtà complessa sodalizio che può contare su dipendenti bisogna fare rete, mettere a disposizione che sono non solo competenti, ma anche competenze, cercare competenze, costruire consapevoli e in grande misura orgogliosi conoscenza. E lo si fa con enti e istituzioni, di lavorare per e con SAT. Un elemento con presenza costante e significativa den- fondamentale. Un sodalizio che può conta- tro i tavoli di confronto, con collaborazioni re su un senso di appartenenza molto for- importanti con Università, istituti di ricerca, te, e che conosce storia, ruolo, significato dipartimenti, con convenzioni per promuo- di SAT dentro la società trentina, dentro la vere significative esperienze nel campo del- montagna. Che ha ben presente la propria la ricerca sui materiali, della costruzione di specifica autonomia all’interno del CAI. E convegni tematici, della organizzazione di che sa spendersi sempre e comunque per esperienze significative di alternanza scuo- trasmettere e dare, qui e altrove. la-lavoro. Un impegno per tutta la sede, per Cercherò anch’io di trasmettere e resti- tutte le commissioni. tuire quanto di grande ho ricevuto in questi Non si può fare il Presidente, non si può anni; lo farò da semplice socio. E dirò gra- gestire SAT senza i volontari delle commis- zie a tutti voi, che mi avete dato fiducia in sioni. Inutile descrivere ciò che fanno, cre- questi anni, quando vi incontrerò. E nem- do che ogni socio che sta scorrendo queste meno questo sarà per caso. righe sa di cosa sto parlando. Excelsior! 5
Visitare la Biblioteca della montagna-SAT: un’esperienza entusiasmante e di sicuro interesse per grandi e piccoli La Biblioteca della montagna-SAT non è solo una delle maggiori di questo genere a livello europeo - seconda solo a quelle di Monaco e Londra, mentre in Italia può competere degnamente con quella del CAI a Torino - ma si sta imponendo sempre di più come luogo di incontro e crescita culturale a diversi livelli, anche grazie alle molteplici attività che vengono gestite all’interno dello ‘Spazio alpino’. di Maria Carla Failo U n ruolo importante nelle attività della Biblioteca della montagna- SAT è rivestito dalle visite guidate che in questi ultimi mesi sono andate de- cisamente aumentando, visite nelle quali, FAI (Fondo Ambiente Italiano) tenutesi il 16 febbraio e il 16 marzo scorsi. In tali oc- casioni, dopo la presentazione da parte di un volontario del FAI, il dott. Josef Tas- sone, delle peculiarità storico-artistiche del oltre ad una semplice presentazione del no- palazzo Saracini Cresseri, sede della Casa stro Sodalizio e del prestigioso palazzo che della SAT, il responsabile della biblioteca, ospita la Casa della SAT, i visitatori hanno Riccardo Decarli, ha mostrato, anche con modo di entrare in contatto non solo con l’ausilio di proiezioni, alcuni libri e docu- un enorme patrimonio bibliografico, ma menti di particolare pregio. Questa rasse- anche con tantissime testimonianze della gna ha permesso di raccontare buona parte storia dell’alpinismo. della storia dei viaggi di esplorazione, degli Per quanto riguarda le associazioni, me- studi naturalistici e delle ascensioni sulle ritano di essere ricordate le due visite del Dolomiti. Due appuntamenti che sono sta- ti particolarmente apprezzati, Un momento della visita del FAI tanto che già si sta vagliando la possibilità di alcune repliche. Ma la parte da leone in queste visite l’hanno fatta si- curamente le scuole, di ogni ordine e grado. Tanto per ri- cordarne alcune, il 23 marzo 2017 abbiamo accolto gli stu- denti del Master World natu- ral heritage management della TSM-STEP, ai quali Decarli ha illustrato, in particolare, il con- tributo della SAT alla nascita 6
vare uno spazio particola- re alle visite dei più piccoli, quattro appuntamenti che dal 20 febbraio al 2 marzo hanno coinvolto, nell’am- bito del progetto ‘Labo- ratorio alpino e delle Do- lomiti bene UNESCO’, tutte le classi (in tutto ben 81 bambini dai 3 ai 5 anni) della Scuola materna Ca- nossiane ‘V. de Panizza’ di Trento. Ogni classe è stata divisa in due gruppi: men- La quarta elementare delle scuole di Cristo Re di Trento tre un gruppo seguiva un e allo sviluppo del turismo in Trentino. La laboratorio gestito da Giulia Mirandola nel- stessa “lezione” è stata proposta il 12 mar- lo Spazio Alpino, l’altro saliva in biblioteca zo di quest’anno agli studenti della Facoltà per essere accompagnato in un viaggio ide- di Giurisprudenza dell’Università di Trento. ale alla scoperta della montagna. Quindi i Altri appuntamenti hanno riguardato poi due gruppi si invertivano dando modo a cia- le scuole medie superiori, come la 5B del Li- scuno di partecipare ad ambedue le attività. ceo classico Rosmini di Rovereto, il 23 feb- La nostra biblioteca, pur ricchissima di braio 2017, e, il 20 febbraio di quest’anno, materiale, non ha un angolo giochi riser- il Liceo sportivo di Tione, interessato so- vato a questo tipo speciale di visitatori, ma prattutto ad una ricerca sui rifugi della SAT. la bravura e l’inventiva di Riccardo Decarli Sono state ospitate anche alcune clas- hanno ampiamente sopperito a tale man- si delle scuole elementari, come la terza canza. Per i giovanissimi ospiti, infatti, era classe delle Scuole elementari Don Milani stata predisposta una corda agganciata alla di Pergine (21 novembre 2017) e la quar- ringhiera del ballatoio del giroscale e poi di- ta delle Scuole elementari di Cristo Re (26 stesa fino a raggiungere le sale interne della gennaio 2018); quest’ultima, in particola- biblioteca. Ogni bimbo è stato fornito di re, ha preso parte ad un laboratorio orga- un moschettone, invitato ad agganciarlo a nizzato dalla Commissione sentieri della questa corda - stando attento naturalmen- SAT che, dopo la visita alla biblioteca, ha te a non schiacciarsi le dita! - e a seguirla, visto un secondo momento dedicato alla aggrappato al moschettone, in una ideale cartografia e condotto dall’ing. Luca Biasi. salita alla montagna. Ad attendere i bambi- L’11 dicembre 2017 altre due classi delle ni all’interno c’era un altro dipendente del- scuole medie inferiori hanno partecipato ad la biblioteca, che impersonava il gestore di un appuntamento di letture (reading), inti- un rifugio, assieme ad un contenitore pie- tolato ‘Leggere le montagne’, realizzato in no di libri didattici per l’infanzia. Ma prima collaborazione con il Trento Film Festival e di dedicarsi alle immagini, i piccoli ospiti il Premio ITAS di letteratura di montagna. sono stati invitati ad ascoltare e riconoscere In questa relazione vogliamo però riser- i suoni della montagna: il rumore dell’ac- 7
non c’è dubbio che in questo caso ci si è riusciti, grazie ad una sicura competenza e so- prattutto ad una necessaria dose di fantasia. Lo testimo- niano i commenti entusiasti dei bambini che, ridiscenden- do da questa montagna ide- ale, ancora assicurati ai loro moschettoni, affermavano praticamente in coro: “È sta- to bellissimo!” E anche la parte riservata al laboratorio non è stata da meno. I bambini più I bimbi della scuola materna delle Canossiane in ‘cordata’ verso la biblioteca... piccoli hanno partecipato al progetto ‘Montagne di carta’: qua, del vento, del temporale, dei passi sul un laboratorio basato sulla lettura di un si- terreno e sulla neve, il canto degli uccelli, il lent book dell’autrice francese Juliette Binet. verso degli altri animali che abitano le terre Grazie a questa esperienza i partecipanti alte. Un’immersione a tutto tondo, quindi, hanno dato alla carta un nuovo significato, nell’ambiente montano. realizzando con le loro mani una catena di Gestire l’approccio ad una biblioteca montagne di carta, che hanno poi portato da parte di un gruppo di ospiti così piccoli con sé negli spazi di gioco all’interno della e farne capire ed apprezzare le peculiarità loro scuola. non è sicuramente un’impresa facile; ma I bambini più grandi, invece, hanno gio- ...e all’arrivo si sganciano di nuovo i moschettoni 8
I più piccoli al lavoro nella bella sala dello Spazio alpino... cato a ‘Montagne invisibili’, un’esperienza beramente temi e date. Possiamo affermare di lettura e disegno ispirato a Montañas, un che il risultato di quanto fatto fino ad ora è libro dell’autrice portoghese Madalena Ma- oltremodo positivo, con bambini e ragazzi toso, con illustrazioni e testi che esortano a che sono ritornati in biblioteca con genitori riflettere sulla forma e sui modi di vivere in e nonni per mostrare anche a loro questo montagna, con elementi di realtà e di fan- luogo che li aveva affascinati, e tanti altri tasia mescolati tra loro. Dopo la lettura del visitatori che sono tornati, invece, per pren- libro i piccoli ospiti hanno realizzato, con dere libri in prestito e sono diventati affe- disegni, timbri e collage, le loro ‘montagne zionati utenti della biblioteca stessa. invisibili’, una raccolta di massicci e vette in- A conclusione vogliamo infine riportare terpretate da ognuno secondo la propria ca- quanto ha scritto Paola Carini, sostenitrice pacità immaginativa. I disegni dei bambini della Fondazione Dolomiti UNESCO, a sono diventati poi una mostra temporanea, proposito di una delle visite sopra citate. composta da più di settanta illustrazioni co- “Un ‘fuori scuola’ di vero apprendimento si è loratissime esposte sulla roccia viva che co- realizzato per i venti alunni della IV elementare stituisce una delle pareti dello Spazio alpino dell’Istituto Aldo Schmid di Trento, il 26 gennaio È importante ricordare che tutte queste scorso. Attirare la loro attenzione per far conosce- attività sono offerte a titolo gratuito e che, re le Dolomiti come un’avventura da vivere è stato come risulta da quanto scritto sopra, cia- davvero un ‘gioco da ragazzi’. In realtà, l’intelli- scun incontro viene commisurato all’età e gente impegno delle insegnanti, della vice presidente agli interessi dei partecipanti, che possono della SAT e del responsabile della biblioteca ha quindi, contattando la biblioteca, definire li- rivelato un lavoro a monte di sicura efficacia. 9
Le nozioni di storia dell’arte sull’edificio che Notizie di altro grande interesse per i ragazzi ospita la SAT, la ‘casa della montagna’ e dei suoi sono state l’uso di libri, cartine di sentieri, macchi- padri fondatori e presidenti, hanno reso subito bel- ne fotografiche, guide e bussole, quali indispensabili lo ed accogliente il luogo e il percorso che conduce compagni di viaggio e d’orientamento. al cuore della vasta biblioteca. Qui è nato un vero Di storia e geografia, scienze della terra, indu- e proprio momento di sviluppo del pensiero per le stria, artigianato, arte fotografica, arte del restauro ragazze ed i ragazzi, proprio attraverso la loro fer- del legno..., di tutto ciò si è parlato. E, non in ul- tile curiosità. Opportuni sono stati i richiami alla timo, si è fatto cenno al rispetto necessario dovuto storia dei mestieri e agli attrezzi d’uso ben esposti verso la flora di montagna e le sue specie non comu- in biblioteca, per scalare o camminare sulle mon- ni, domandando ai ragazzi: ‘Quali fiori è possibile tagne, ai materiali con cui sono stati realizzati, raccogliere per farne dono alla vostra mamma?’ evidenziando come, nel corso del tempo, essi siano Una vera e propria lezione multidisciplinare stati modificati, migliorati, adeguati alle esigenze di nella biblioteca della SAT accolta dall’entusiasmo sicurezza per percorsi più o meno impegnativi. Tut- e dalla reale partecipazione degli allievi che hanno ti argomenti che hanno evocato i settori produttivi provato emozioni, toccato con mano i primi stru- dell’artigianato e dell’industria, la marca di fab- menti guida, appreso le prime nozioni per imparare brica, per spiegare la differenza di resistenza e di a conoscere da vicino le Dolomiti, vero eccezionale conseguente manutenzione. patrimonio naturale di tutti”. ....e alcuni dei loro capolavori appesi in bella mostra su una delle pareti ‘rocciose’ della sala 10
Materiali per via ferrata: l’esperienza, lo studio, la ricerca della SAT In questi ultimi anni la SAT ha promosso un’importante attività di ricerca sui ma- teriali utilizzati nella realizzazione delle vie ferrate al fine di individuare quelli più sicuri ed affidabili; uno studio lungo e molto approfondito che ha coinvolto, oltre ai nostri organi tecnici, la Provincia autonoma di Trento, l’Università degli studi di Trento, esperti del CAI e anche di aziende private. Il tutto è stato riassunto dal nostro ing. Luca Biasi in una poderosa relazione, che riporta puntualmente, con i relativi dati e risultati tecnici, le varie fasi di ricerca. Abbiamo ritenuto importante pubblicare su questo bollettino una presentazione che, lasciando gli aspetti più tecnici agli addetti ai lavori, potesse comunque dare un’idea del grande lavoro fatto. di Luca Biasi, Commissione sentieri della SAT L a SAT gestisce attualmente 125 stesse non erano poi confrontabili tra itine- sentieri attrezzati e 69 vie ferrate rari diversi. Il costruttore poneva quasi una collocate sui monti della provincia firma sull’opera. di Trento. Si tratta nella maggior parte dei Nel 1993 la sede centrale pubblicò, in casi di tracciati storici, in alcuni casi risalen- allegato al Bollettino SAT n. 2/93, le ‘Os- ti alla Grande Guerra e poi revisionati ed servazioni e note operative per le Sezioni adattati nel corso dei decenni successivi. Lo SAT a cura della Commissione sentieri sviluppo complessivo dei trac- ciati supera i 1.128 km, men- Chiodo di testa (diametro 18 mm) del sent. attrezzato de Le Laste, M. Biaena, tranciatosi per sforzo di taglio, a seguito delle eccezionali nevicate tre quello delle attrezzature dell’inverno 2008-2009 fisse (funi, scale, staffe ecc.) si attesta oggi a circa 28.194 m complessivi. Gli interventi di rinnovo e posa delle attrezzature un tem- po erano progettati e realizzati da soci pratici e volenterosi, spesso abili artigiani; per tale motivo ciascun tracciato assu- meva inizialmente una conno- tazione e struttura così carat- teristica, e spesso così unica, che il suo sistema di messa in opera nonché le attrezzature 11
della SAT’, un inserto di tre pagine che, pria fase di studio, progettazione e collaudo per la prima volta, dava indicazioni speci- dei materiali e delle tecniche di posa in ope- fiche su materiali e loro fogge, ritenendo ra e quindi, ottimizzati i dettagli costruttivi “utile fornire delle regole negli interventi di con- di alcuni elementi, quali chiodi, staffe, fitto- trollo e di manutenzione così che le ferrate della ni ecc., si avviò una campagna di ricerca e SAT risultino più sicure ed attrezzate nello stesso collaudo che dura tutt’ora. modo”. Si iniziarono quindi a produrre in Si attivarono proficue collaborazioni maniera standardizzata alcune tipologie di e convenzioni con svariati soggetti e tra ancoraggio, consegnandole agli operatori questi ricorderemo la carpenteria metalli- incaricati di eseguire gli interventi di ma- ca della Cooperativa sociale ‘Il Gabbiano’, nutenzione straordinaria e le riparazioni. di Ravina di Trento, ed i laboratori LATIF Tra il 2004 e il 2005 iniziò a prendere for- (Laboratorio tecnologico impianti a fune) e ma l’idea di un manuale e se ne discusse con Laboratorio prove sui materiali, della Pro- operatori di settore e guide alpine, iniziando vincia autonoma di Trento. È doveroso anche a raccogliere esperienze e proposte. ricordare anche gli istruttivi confronti con A partire dal 2006 si avviò la vera e pro- i responsabili storici del Centro studi ma- teriali e tecniche del CAI ed i rap- presentanti italiani CAI nella Safety Commission della UIAA (CEN/ TC 136 WG5). Grazie soprattutto alla convenzione con la Provincia, ci è stato possibile eseguire una nu- merosa e complessa serie di prove e test, sia in laboratorio che in cam- po, che hanno riguardato problemi di scorrimento, di trazione, di resi- stenza, sia relativa alle funi che alle barre, che alle scale. Grazie all’elaborazione della prima, cospicua serie di dati emersi, nel 2009 è iniziata la stesura del ma- nuale che poi, confortati da altri ri- sultati, nonché dalla rielaborazione di tutte le esperienze e gli interventi in campo maturati tra 2005 e 2011, ha preso forma definitiva nel 2011, concretizzandosi nella pubblicazio- ne ‘Sentieri attrezzati e vie ferrate. Gli interventi conservativi gestiti dalla SAT. Monografia per operato- ri addetti agli interventi di adegua- mento delle attrezzature su sentieri 12
attrezzati e vie ferrate SAT’, a cura di Luca Biasi. La monografia è stata rieditata nel 2013; il protocollo adot- tato, sia per la produzione che per la posa in opera delle attrezzature, ha dimostrato di conferire al sistema un elevato fattore di sicurezza a favore dell’utente; nel contempo è stata te- stata e accertata la sua efficace repli- cabilità ed adattabilità in differenti situazioni, potendo opportunamen- te adattare la procedura di caso in caso, tenuto conto delle spesso dif- ferenti condizioni al contorno (pro- blematiche ambientali, morfologi- che, strutturali, topografiche ecc.). Nel corso del 2012 la SAT viene Fittone da cresta (diametro 30 mm) e barre di controvento demoliti convocata a fianco del CAI per assi- sulla via ferrata del M. Peller a causa dell’eccezionale carico da neve stere e portare il proprio contributo dell’inverno 2013-2014 nel corso di una riunione del grup- po di lavoro CEN/TC 136-WG5, grup- ulteriormente il controllo sulle forniture, è po che ha il compito di definire la prima stata recentemente introdotta una procedu- normativa europea in materia di vie ferra- ra di controllo ed accettazione sui materiali te (inizialmente denominata ‘Mountaine- ordinati e consegnati al magazzino SAT che ering and climbing equipment’, chiusa nel si basa su una serie definita di ulteriori ve- 2017 ed entrata poi in vigore l’01/01/2018 rifiche e misure che sono condotte a cam- con le specifiche EN 16.869 : 2018-01 – pione sui pezzi in ingresso in magazzino. ‘Design/construction of Via Ferratas’). Nell’aprile 2014 la SAT ha presenta- A partire già dalle prime fasi del nuovo to presso la CCIAA di Trento il modello progetto sui materiali da ferrata, al fine di ga- di brevetto di utilità n. 281.445 per i suoi rantire la tracciabilità e la qualità della forni- ancoraggi, manufatti e tecniche di posa in tura dei materiali, è stata introdotta volonta- opera; l’avvenuta registrazione del modello riamente una sorta di sistema di marcatura: i è stata comunicata nel maggio 2016. vari materiali devono rispondere a specifici Il piano di lavoro SAT non conosce requisiti e, una volta prodotti, devono esse- battute d’arresto e, considerando che i pri- re accompagnati dalle loro schede tecniche, mi interventi di manutenzione straordina- dalle indicazioni sul tipo di saldatura, dai ria di nuova concezione, consistenti nella dati relativi all’operatore e sue certificazioni demolizione, posa in opera ed eventuale ed abilitazioni ecc. ed infine al lotto di pro- integrazione delle attrezzature su ferra- duzione viene attribuito un numero pro- te e sentieri attrezzati, sono stati avviati a gressivo univoco, punzonato su ogni pezzo. tutti gli effetti nel 2006, oggi si considera Per completare l’iter ed incrementare che sia stato rinnovato in maniera uni- 13
forme e standardizzata quasi il 75% dei industriale, Laboratorio di metallurgia - e sentieri attrezzati e delle ferrate che la la Provincia autonoma di Trento - Labo- SAT ha in carico in Trentino. Si conta di ratorio prove sui materiali. Fondamentale terminare questa impegnativa e gravosa è stata infine la costruttiva collaborazione impresa nell’arco dei prossimi 3-4 anni. instauratasi sia con i tecnici dello stabili- Impegnati nella costante attività di con- mento siderurgico individuato sia con lo trollo, manutenzione e rilievo dei nostri stabilimento responsabile dei trattamenti sentieri attrezzati e vie ferrate, abbiamo termici successivi. ormai consolidato ed affinato le nostre Sono stati così effettuati sempre più tecniche di intervento, non cessando tutta- approfonditi controlli su materiali nuovi e via mai di proseguire nella ricerca e nello datati. Ad esempio sono state studiate le se- studio di materiali sempre più performanti zioni di alcuni chiodi di recente produzio- e tecniche sempre più risolutive, pratiche ne, già posti in opera, trovati rotti per varie ed economicamente sostenibili, rispettose motivazioni e poi recuperati; è stata eseguita dell’ambiente e sicure. anche l’analisi metallografica di chiodi sto- A chiusura dell’attività 2014 è stata ef- rici, recuperati in occasione di lavori su al- fettuata un’analisi sulle eventuali critici- cuni sentieri attrezzati e vie ferrate d’epoca. tà emerse in merito all’efficacia dei nuovi Sono stati recuperati ed analizzati per- materiali. Non sono emerse problematiche fino alcuni vecchi chiodi forgiati a mano, gravi, ma si è registrato un piccolo numero risalenti ai primi anni del ’900 o ricavati da di rotture a taglio per alcuni ancoraggi. Seb- vecchie barre da armatura. bene il numero sia risultato poco significa- Oltre alla qualità dei materiali, si sono poi tivo, anche grazie al sistema di posa e rea- Tecnici del laboratorio LATIF - PAT nel corso di una prova di trazione lizzazione delle tratte attrezzate, si è preso spunto da tale dato per approfondire ul- teriormente l’analisi e provare a verifica- re se vi era modo di migliorare ulterior- mente le prestazioni dei manufatti. In tale verifica siamo riusciti a coinvolgere alcuni professionisti ed enti, tra i quali dobbiamo ricordare innanzitutto l’Università degli stu- di di Trento - Dipar- timento di Ingegneria 14
studiati anche i disegni dei singoli manufat- Pelizzari, l’ing. Cinzia Menapace e l’ing. ti, tenendo conto dell’influenza dei fattori Marco Cazzolli del Laboratorio di metallur- atmosferici, come vento e carichi da neve- gia, Dipartimento di ingegneria industriale, ghiaccio. Dalle simulazioni è risultato co- Università degli studi di Trento; il dott. ing. munque e sempre che le azioni hanno effet- Franco Carlin e il dott. ing. Stefano Gape- to trascurabile ai fini della sicurezza e della retti, liberi professionisti; il dott. ing. Fabio resistenza della struttura nel suo complesso. Degasperi, il p.i. Ettore Pedrotti, l’ing. Tho- Alla fine di tutta una serie di prove e mas Bortolamedi e i collaboratori del La- verifiche, è stato possibile organizzare un boratorio tecnologico impianti a fune della disciplinare interno alla SAT, strumento al PAT (LATIF); il geom. Giovanni Maccani quale si farà sempre riferimento in occasio- e i collaboratori del Laboratorio prove sui ne dei futuri ordini di materiale presso la materiali della PAT; il p.i. Fabio Fedrizzi del carpenteria prescelta e conterrà non solo il Laboratorio di Geotecnica del Servizio Ge- riferimento alla tecnica costruttiva e al dise- ologico PAT; Tarcisio Deflorian e Ivo Ce- gno dei manufatti, ma anche la tipologia, il olan, presidenti della Commissione Sentieri numero di prove e le caratteristiche richie- della SAT; Giuliano Bressan, l’ing. Vittorio ste per i medesimi o loro parti. Bedogni e l’ing. Carlo Zanantoni del CAI Un doveroso ringraziamento va rivolto (Centro studi materiali e tecniche e rappre- a tutte le persone che a vario titolo e con sentanti italiani nella Safety Commission grande disponibilità, entusiasmo e com- WG5 per la norma EN 16896:2018-01); il petenza ci hanno seguiti, e continuano a p.i. Angelo Segatta per la Carpenteria Coop. supportarci, in questo lungo e delicato per- Il Gabbiano Scarl, l’ing. Fabio Bianchetti, corso. Nella speranza di non dimenticare IRO SpA di Brescia, e il p.i. Roberto Miche- nessuno, ricorderò il prof. ing. Massimo li, BTT Srl di Brescia. Lavori di manutenzione straordinaria della via ferrata Burrone “T. Giovanelli” 15
Dal 26 aprile al 6 maggio la 66a edizione del Trento Film Festival di Marco Benedetti P rime anticipazio- ni sull’edizione nr. 66 del Tren- to Film Festival che si svolgerà dal 26 aprile al Oltre al ricco pro- gramma cinematogra- fico, il 66o Trento Film Festival dedicherà al Giappone numerosi 6 maggio. Mentre si va eventi, mostre, labora- definendo il programma tori, appuntamenti con delle serate alpinistiche gli autori, riguardanti e quello cinematogra- argomenti legati alla cul- fico, la prima notizia tura e all’ambiente del riguarda il paese ospite. Sol Levante, per trovare Come spiega il neo pre- paralleli e simmetrie con sidente della rassegna, le persone e i territori di Mauro Leveghi, “dopo questo Paese, lontano Finlandia, Russia, Turchia, fisicamente, ma vicino Messico, India, Cile e Islan- idealmente. da, quest’anno la sezione E mentre la selezio- ‘Destinazione...’ del 66o Trento Film Festival avrà ne per il Concorso e gli altri programmi del come protagonista il Giappone, di cui si andrà alla festival sono in pieno svolgimento, è la se- scoperta, come in un vero e proprio viaggio, attra- zione ‘Anteprime’ dedicata ai film narrativi verso un ricco programma cinematografico, di mo- la prima a prendere forma, con l’annuncio stre ed eventi che metteranno in luce tutti suoi affa- dei film di apertura e chiusura del program- scinanti aspetti sociali e culturali, non tralasciando ma cinematografico. i postumi di un trauma come quello della catastrofe Sabato 28 aprile, nella prima serata di nucleare di Fukushima e soffermandosi soprattutto programmazione, lo schermo del cinema sul profondo e straordinario legame spirituale dei Vittoria sarà inondato dal bianco delle nevi giapponesi con le montagne e le foreste. Temi questi, delle Alpi e dell’Everest, con l’anteprima del rapporto spirituale tra l’uomo, la montagna e la internazionale dello spettacolare film fran- natura, molto cari al festival che saranno trattati cese Tout là-haut, uno dei grandi successi anche durante la 66a edizione, confermando l’im- che si sono sfidati al botteghino delle sale pegno della manifestazione nei confronti del nostro d’oltralpe durante le recenti feste natalizie. ambiente, stimolando riflessioni, dibattiti, incontri, Il protagonista del film è Scott, giovane con l’obiettivo di coinvolgere sempre più il territorio, e talentuoso campione di snowboard, il cui di cui il festival stesso è espressione, laboratorio di sogno è di essere il primo a riuscire a scen- idee e luogo d’incontro”. dere con la sua tavola dalla vetta dell’Eve- 16
rest attraverso la via più rischiosa e più affa- tare insieme la nuova edizione del festival scinante: il Corridoio Hornbein. La vicenda scoprendo film ancora inediti in città. Una del film è ispirata alla storia vera, finita tra- sorta di riscaldamento e conto alla rovescia, gicamente, del campione di sci e alpinista con un evento alla settimana (ogni merco- francese Marco Siffredi: fu lui il primo, ledì, ad eccezione della serata di apertura in nel 2001, a compiere l’impresa di scendere programma martedì 13 marzo) fino al 18 dall’Everest in snowboard, ma scomparve aprile, per prepararsi alle intense giornate sulla montagna l’anno successivo, tentan- del Trento Film Festival 2018. do di ripetersi passando questa volta dal Il manifesto della rassegna quest’anno è Corridoio Hornbein. Una settimana dopo, firmato dall’illustratore e graphic designer sabato 5 maggio, a seguire la premiazione Philip Giordano che da qualche anno vive del Concorso sarà l’anteprima del film ita- a Shibuya, in Giappone. Anche per questa liano ‘Resina’ a chiudere il festival. L’opera edizione è aperto il bando rivolto a giovani prima del giovane regista Renzo Carbonera tra i 18 e i 35 anni disponibili a collaborare ha per protagonisti un coro di uomini e un come volontari negli ambiti di assistenza e direttore donna, una famiglia in lutto e una supporto logistico per allestimenti, proie- piccola comunità alle prese con il cambia- zioni, eventi ed esposizioni; di supporto ai mento climatico, sullo scenario di un paesi- servizi di accoglienza per il pubblico e gli no di montagna, Luserna in Trentino, dove ospiti; di gestione dei punti informativi; di si parla ancora una lingua arcaica: il cimbro. supporto per attività di comunicazione e La rassegna ‘Avvicinamenti’ sta diven- ufficio stampa. Per maggiori informazio- tando ormai un appuntamento abituale per ni e iscrizioni: http://trentofestival.it/edizio- gli spettatori trentini, un modo per aspet- ne-2018/adesione-volontari/ Mauro Leveghi alla presidenza del Trento Film Festival di Ugo Merlo L a presidenza del Trento Film Festival, secondo tradizione, è di nomina, in alternan- za tra il Comune di Trento amministratore comunale e provinciale, attualmen- te segretario generale della Camera di commercio indu- stria e artigianato di Trento. ed il Club Alpino Italiano. Con lui abbiamo scambiato Il mandato alla presiden- Il nuovo presidente, Mauro Leveghi quattro chiacchiere. L’e- za di Roberto De Martin sordio pubblico del neo è scaduto alla fine del 2017. Il Comune di presidente Leveghi è stato nel corso di una Trento ha nominato presidente del Tren- conferenza stampa, nella quale, assieme allo to Film Festival Mauro Leveghi. Un uomo staff del festival, ha anticipato il program- di montagna con esperienze politiche come ma di massima dell’edizione numero 66. 17
Presidente Leveghi, lei nel corso della quote non stai tutto l’anno, perchè le condi- conferenza stampa ha parlato del festival zioni climatiche sono proibitive. Anche noi cresciuto e sviluppatosi nella realtà trenti- dobbiamo porre dei limiti allo sviluppo della na, grazie ad un tessuto di forte coesione montagna. Solo così riusciamo a sviluppa- sociale nel mondo dell’associazionismo re un’economia che permette di dare reddi- di montagna. Vogliamo approfondire to alle popolazione e alle comunità di vivere questo suo ragionamento. sulle Terre Alte. Oggi il turismo è una gran- Il Festival è nato 66 anni fa, è una mani- de leva, perchè può far vivere le comunità in festazione internazionale e questa sua ca- montagna, ma solo se c’è una forte respon- ratteristica è quella che gli ha permesso di sabilità territoriale. Dobbiamo lavorare su tre crescere. È stato il primo evento di apertura concetti, che sono circolari. Il primo è quello verso l’esterno. L’altra radice importante è il della forte identità territoriale, che va valoriz- suo essere radicato rispetto a una coesione zata sempre. Quindi condividere i valori della sociale data dall’associazionismo alpinistico montagna e avere la consapevolezza del limi- e montanaro presente sul territorio del Tren- te che essa ci pone. Questo diventa un ele- tino. Questa forte presenza associazionistica mento fortemente caratteristico. Il secondo è ha permesso la crescita e lo sviluppo della quello della responsabilità territoriale. Questa manifestazione. È cresciuto e si è sviluppato responsabilità lega tutti coloro che vivono in perchè ha trovato un territorio e delle perso- una certa area. Questa logica vale più per la ne che hanno permesso questo. Poi il festival montagna che per la pianura. Solo con que- si è evoluto nel tempo. Se all’inizio era legato sta responsabilità territoriale e quindi una solo all’alpinismo e all’arrampicata, negli anni rete di relazioni si permette alla montagna è diventato plurale rispetto al proprio pub- di sviluppare economie positive. Terzo ele- blico, perché ha affrontato tutti gli aspetti e mento è la sostenibilità. Se in questo ragiona- le questioni legate alla montagna. Non solo mento dell’identità e della responsabilità non quelle dell’alpinismo, ma anche quelle del c’è la sostenibilità, oggi non sta in piedi. In clima e dell’antropologia della montagna. qualche modo la montagna è il nostro futu- Oltre alla manifestazione cinematografi- ro, perchè ci pone la necessità di una rifles- ca, che ne è scuramente il perno, è un festi- sione ed è un pò lo specchio dell’evoluzione val della cultura di montagna a tutto tondo. positiva a negativa, che troviamo nel mondo. La montagna è vissuta ma in modo tu- Ci anticipa qualche cosa per quanto ristico, meno come luogo di vita. riguarda il Trentino. La montagna trentina è un caso di suc- Nella prossima edizione ci sarà un evento cesso. Lo spopolamento in montagna, nel che ricorderà un grande alpinista trentino, a Trentino come in Alto Adige e in Val d’Ao- 10 anni dalla sua scomparsa: Bruno Detassis. sta non c’è stato, mentre nel resto dell’Italia e Un alpinista, ma prima un uomo che ha, non nell’Appennino la montagna è abbandonata. solo attraversato quasi un secolo di alpinismo Qui da noi nelle regioni sopra citate è vissuta. e tracciato vie indimenticabili, ma vissuto la Più dal punto di vista turistico. montagna con un’etica e dei valori che vale- La montagna vive se c’è economia, non vano ieri, valgono oggi e varranno domani. vive solo di poesia. La montagna ci pone Questi valori vanno portati avanti e lo faremo dei limiti. Lei con la sua forza naturale, con ricordando la sua figura, con i protagonisti di la sua rudezza ci dice ad esempio che a certe oggi che continuano il suo pensiero. 18
Appuntamenti presso la Casa della SAT durante il Trento Film Festival PREMIO SAT Il 4 maggio, ore 18, si terrà come da tradizione la cerimonia di consegna del Premio SAT. LABORATORIO LETTURA: MI RACCONTI UNA STORIA? Dal 27 al 28 aprile laboratorio di lettura per bambini e famiglie, con Maura Pettoruso, presso lo Spazio Alpino, con Maura Pettorruso, 27 aprile ore 17-22, 28 aprile ore 10.30-16.30; alle ore 17 uno spetta- colo. L’iniziativa è rivolta a nonni, baby sitter e genitori, o chiunque desideri usare al meglio la propria voce. In chiusura i partecipanti leggeranno, ad un pubblico di giovanissimi ascoltatori, le leggende delle Dolomiti preparate durante gli incontri. Lo spettacolo è adatto a bambini dai 4 ai 10 anni. BIBLIOCAI Il 5 maggio, a partire dalle ore 9, la Casa della SAT ospiterà “BiblioCai”, il convegno dei bibliotecari del Club Alpino Italiano. PRESENTAZIONE LIBRI PRESSO LO SPAZIO ALPINO Il 4 maggio, ore 17, presentazione libro “Il peso delle ombre”, di Mario Casella (ed. Capelli). Il 5 maggio, a partire dalle ore 16, verranno presentati i libri: “La Via delle Bocchette e le ferrate del Brenta”, di Roberto Ciri (ed. Idea montagna) e “Gli archivi e la montagna”, a cura di Francesco M. Cardarelli e Maurizio Gentilini (ed. CNR). MOSTRA TEMPORANEA: BRUNO DETASSIS, UNA VITA LIBERA IN MONTAGNA Dal 23 aprile al 6 maggio (ore 10-13 e 14-18): un’esposizione temporanea per ricordare Bruno De- tassis a dieci anni dalla scomparsa: “Bruno Detassis, una vita libera in montagna”. La mostra sarà esposta in due sedi: presso lo Spazio Alpino (Casa della SAT, via Manci 57 Trento) e presso l’adia- cente Palazzo Trentini, sede del Consiglio provinciale. Presso la Casa della SAT, nello Spazio Alpino, verranno proiettati i seguenti film, tutti i giorni (mattino ore 10-12.30; pomeriggio ore 15-17.30): → Direttissima della Paganella, di: Aldo Pedrotti, 1933 circa, 15’, b/n, muto Nel settembre del 1932 la cordata composta da Bruno Detassis, Gino Corrà e Nello Bianchini realizzò la prima ascensione della Direttissima alla Paganella. L'impresa venne filmata, in 8 mm., da Aldo Pedrotti - che compì la scalata assieme ai citati alpinisti - e costituisce un eccezionale documento sia alpinistico che cinematografi- co, infatti per la prima volta viene filmata una ascensione con difficoltà di grado superiore. Gli ultimi fotogrammi riprendono l'inaugurazione del rifugio alpino Per il secondo anno Cesare Battisti il 16 luglio 1933. all’interno del Trento → C’è pane per i tuoi denti: Patagonia 1958, frammenti di una spedizio- Film Festival figurerà ne, di Lorenzo Pevarello e Riccardo Decarli, 2009, SAT & Film Work, 62’ anche il Premio spe- La Spedizione trentina alle Ande Patagoniche 1957-58, composta da Bruno e ciale promosso dalla Catullo Detassis, Marino Stenico, Cesare Maestri, Luciano Eccher e Cesarino Fava, contribuì in modo determinante ad aprire la strada dell’esplorazione in SAT e dalla Fondazio- Patagonia. A cinquant’anni di distanza, per merito di Betulla Detassis (figlia di ne Dolomiti UNESCO Catullo), sono stati ritrovati alcuni spezzoni di pellicola inediti girati da Eccher riservato a filmati che in Patagonia; si tratta di documenti eccezionali, che testimoniano l’alpinismo documentino la consa- trentino e alcuni dei massimi protagonisti, come non sono mai stati visti. pevolezza delle comu- → Die Brenta-Berge und Lieder des Westlichen Trentin, 1961, 32’, b/n nità rispetto ai valori In queste immagini sottolineate dal Coro della SAT, si vede la vecchia funivia universali riconosciuti della Paganella e l’inaugurazione di un tratto della Via delle Bocchette. dall’UNESCO e la loro → Ricognizione in Adamello con gli sci, 1966, 33’, colori, muto capacità di una con- In queste immagini amatoriali si vedono Bruno Detassis e altre guide alpine che servazione attiva del compiono una ricognizione con gli sci in Adamello in previsione della costruzione territorio. di alcune piste, che poi non furono realizzate. 19
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