Bioactive molecule How design an in vivo - Metodologie di Sintesi e Sviluppo Farmaceutico - E-learning
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Metodologie di Sintesi e Sviluppo Farmaceutico Synthesis and Development Pharmaceutical Methodologies Laurea Magistrale in Chimica a.a. 2018/2019 How design an in vivo bioactive molecule Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
FASI DELL’AZIONE DI UN FARMACO Compresse, capsule,sciroppo, supposte, Forma Farmaceutica preparazioni iniettabili, etc. FASE Somministrazione FARMACEUTICA Liberazione dalla forma farmaceutica Passaggio in soluzione FASE Assorbimento FARMACOCINETICA Distribuzione ADME Metabolismo Escrezione FASE Interazione Biofase FARMACODINAMICA Farmaco-sito d’azione Effetto Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Pharmacokinetics (ADME) “The movement of a drug through the body” Adorption Distribution Metabolism Elimination Tox Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Druggability Ligand side The Lipinski ‘’rule of five’’ In the original Lipinski paper was started hat poor absorption or permeation are more likely when: 1) In the structure are present more than 5 hydrogen-bond donors (HBD). 2) The MWT is over 500 Daltons 3) The LogP is over 5 (or MLogP is over 4.15). 4) There are more than 10 H-bond acceptors. 5) Substrates for biological transporters are exceptions to the rule. Lipinski CA, Lombardo F, Dominy BW, Freeney PJ. Experimental and computational approaches to estimate solubility and per- meability in drug discovery and development settings. 1997. Adv Drug Deliv Rev 23, 3 - 25. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
FARMACOCINETICA: ciò che l’organismo fa al farmaco Distribuzione F-P Assorbimento F Escrezione metaboliti sangue Metabolismo Studia il movimento dei farmaci nell’organismo ed i processi che determinano la quantità di farmaco disponibile al sito di azione Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento: ADME Passaggio del farmaco nel torrente circolatorio q formulazione q via di somministrazione (e.v.: l’assorbimento non è necessario) q presenza di altri farmaci o alimenti q proprietà chimico-fisiche del farmaco: v solubilità v grado di ionizzazione v lipofilia v dimensione molecolare Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Nel suo viaggio attraverso il corpo un farmaco deve attraversare diverse barriere biologiche. Queste barriere possono essere costituite da: - parecchi strati di cellule (pelle) - un singolo strato di cellule (l’epitelio intestinale) - la membrana cellulare stessa (per raggiungere un recettore intracellulare). Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Forme Farmaceutiche Possono essere suddivise in accordo alla loro natura fisica in: Principio attivo + 1. Liquide: soluzioni Eccipienti: sospensioni • Riempienti emulsioni • Lubrificanti 2. Semisolide: creme • Leganti unguenti • Disintegranti gel • Conservanti 3. Solide: capsule • Antiossidanti compresse • Modificatori del gusto supposte, ovuli Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Biodisponibilità: ADME frazione della dose somministrata che raggiunge la circolazione sistemica non modificata. Dipendente da: • Modalità di somministrazione • Metabolismo Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Vie di Somministrazione 8 1. Topico 4 1, 2 2. Sistemico A. Enterale 1. orale (per os) 2. sublinguale 7 3. rettale 6 B. Parenterale (evita il sist. GI) 4. iniezione endovenosa (e.v.) 5. iniezione intramuscolare (i.m.) 5 6. iniezione sottocutanea (s.c.) 7. transdermica 8. inalatoria 3 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Somministrazione Topica Applicazione locale esterna (es. pelle, mucose, parti del corpo poco irrorate) quando l’assorbimento sistemico NON è desiderabile, per esplicare effetti terapeutici in queste sedi (antiinfettivi, antiinfiammatori). Antiacidi, antidiarroici, spasmolitici, e antisettici intestinali sono assunti per via orale per svolgere un’azione circoscritta al tratto gastrointestinale e grazie alla loro scarsa biodisponibillità orale (troppo idrofili o poco solubili) non hanno effetti sistemici. Anche la via polmonare può essere utilizzata per somministrazioni topiche (broncodilatatori antiasmatici). Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Somministrazione Sistemica Se il farmaco viene assorbito ed entra in circolo . Enterale se attraversa il sistema gastroenterico, Parenterale se lo evita. La via dipende dalla stabilità chimica del farmaco, dalla sua capacità di attraversare le membrane e arrivare al sito d’azione, dall’età del paziente e dalle capacità fisiche e mentali del paziente. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Enterale Enterale Ogni tratto differisce per il pH, per gli enzimi presenti, per la superficie di assorbimento, per la fluidità dei contenuti. Il tratto in cui il farmaco viene maggiormente assorbito è il duodeno e il tenue, perché qui la parete è più estesa (villi intestinali), sottile e permeabile (200 mq di epitelio monostratificato contro 1 mq pluristratificato dello stomaco). Infine la perfusione ematica dell’intestino è 7 volte quella dello stomaco. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Per OS Enterale E’ una delle vie più comuni e costituisce la via di prima scelta per la somministrazione agli adulti per l’elevata compliance. Efficace per farmaci stabili a pH acido ed agli enzimi digestivi che possono essere formulati in capsule, pillole o soluzioni (maggior assorbimento per farmaci). Per capsule o polvere la velocità dipende dalla velocità di dissoluzione legato alle dimensioni delle particelle e alle forme cristalline. Pillole o caspule progettate in modo speciale possono restare intatte nello stomaco, per aiutare a proteggere farmaci acido-labili dagli acidi dello stomaco; gli involucri poi si degradano una volta arrivati nell’intestino. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Per OS: Influenza del pH Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Per OS: Influenza del pH In assenza di carrier specifici, la forma che oltrepassa più facilmente le membrane lipidiche in virtù di una maggiore lipofilia è la forma non-ionizzata: • I farmaci con proprietà acide sono maggiormente assorbiti a livello dello stomaco (pH 2-3) • I farmaci con proprietà basiche sono maggiormente assorbiti a livello dell’intestino (pH 5-7). Aspirine Amphetamine Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Dimensioni C6H12N4 C10H16 C10H16 PM ≠; dimensioni ≅ PM =; dimensioni ≠ Diffusione paracellulare Diffusione passiva Velocità: OH NH3+ inversamente proporzionale al PM dC D A . P (Cout – Cin) . - = dt h Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Dimensioni ATTRAVERSANO LA MEMBRANA CELLULARE SENZA TRASPORTATORE Ø MOLECOLE LIPOFILE (logP > 0) DIFFUSIONE PASSIVA Ø ZWITTERIONI (logP > -2) DIFFUSIONE PASSIVA Ø SOSTANZE DI PICCOLISSIME DIMENSIONI: PM < 150 Da DIFFUSIONE CONVETTIVA NON ATTRAVERSANO LA MEMBRANA CELLULARE SENZA TRASPORTATORE Ø SOSTANZE IDROFILE con logP < 0 e PM > 150 Da Ø SOSTANZE TROPPO LIPOFILE: logP > 6 Ø SOSTANZE TROPPO VOLUMINOSE: PM > 1000 Da (proteine, acidi nucleici) L’identikit di oltre il 90% dei farmaci: ü PM < 500 Da ü diametro < 20 Å ü neutro o ionizzabile ü logP < 5 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento e grado di ionizzazione Farmaci neutri DIFFUSIONE PASSIVA Neutro Neutro non reagiscono con H2O né come acidi né come basi Acidi e basi deboli Ionizzato Ionizzato In soluzione acquosa sono coinvolti in equilibri in cui la forma neutra coesiste con la forma ionizzata, dotata di carica NH3+ negativa o positiva Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Equazione di Henderson-Hasselbalch Marco L. Lolli – Faculty of Pharmacy – University of Turin (percentuale di ionizzazione) [A-][H+] [A-] Ka = pH = pKa + log [HA] [HA] Per un acido Per una base 2.8 3.8 4.8 5.8 6.8 2.8 3.8 4.8 5.8 6.8 HA 100 90 50 10 1 BH+ 100 90 50 10 1 A- 0 10 50 90 100 B 0 10 50 90 100 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
DIFFUSIONE PASSIVA Assorbimento e grado di ionizzazione ACIDI E BASI DEBOLI Neutro Neutro 100 % dissociazione = 1 + 10 (pKa – pH) Ionizzato Ionizzato pKa N.B.: farmaci come acidi 3-5 acidi carbossilici 0-1 - acidi solfonici AH A- + H+ 9-10 + amine BH+ B: + H+ 10-11 amidine 12-13 acido forte acidi: valore di pKa basso guanidine basi: valore di pKa alto base forte
[A-] [H+] Per gli acidi deboli: AH A- + H+ Ka = pKa = -log Ka [AH] Grado di dissociazione molecole dissociate molecole dissociate α= molecole totali [A-] dividendo tutto % dissociazione = . 100 per [A-] [AH] + [A-] molecole totali 100 [AH] [H+] % dissociazione = dalla definizione di = sostituendo [AH] Ka [A-] Ka + 1 [A-] 100 % dissociazione = 100 [H+] % dissociazione = 1 + (pKa-pH) Ka 1 + 10 [OH-] [BH+] Per le basi: B + H 2O BH+ + OH- Kb = pKb = -log Kb [B] pKa + pKb = pKw = 14 Convenzionalmente formulata come pKa
Assorbimento e grado di ionizzazione pKa = 7 pH = 7 pKa = 7 pH = 8 ≈ pKa = 7 pH = 6 ≈ Somministrazione orale: assorbimento attraverso l’epitelio gastrico e l’epitelio intestinale basi deboli: assorbimento attraverso l’epitelio intestinale acidi deboli: il pH dello stomaco + favorevole • tempo di permanenza limitato • superficie relativamente piccola dello stomaco maggiormente assorbiti attraverso l’epitelio intestinale pH succo gastrico: 1-2 pH duodenale: 4 - 5 pH ileo: 6 - 8 mucosa intestinale: villi e microvilli , superficie ~250 m2 disponibile per la diffusione passiva
Assorbimento e grado di ionizzazione Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento e grado di ionizzazione N Limitato assorbimento Stomaco, pH = 1 - 2 nello stomaco (anatomia) N N Buon assorbimento nel duodeno Duodeno, pH = 4 - 5 Buon assorbimento N N nell’intestino tenue (digiuno + ileo) Intestino tenue, pH = 6 - 8 sangue pH = 7.4 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento e grado di ionizzazione ACIDO DEBOLE, pKa = 4 Limitato assorbimento HA nello stomaco Stomaco, pH = 1 - 2 (anatomia) HA HA A- Buon assorbimento nel duodeno Duodeno, pH = 4 - 5 A- HA HA A- Assorbimento molto più lento nell’intestino tenue (digiuno + ileo) Intestino tenue, pH = 6 - 8 A- sangue pH = 7.4 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento e grado di ionizzazione BASE DEBOLE, pKa = 5 BH+ NO assorbimento Stomaco, pH = 1 - 2 nello stomaco B B BH+ Scarso assorbimento nel duodeno Duodeno, pH = 4 - 5 BH+ B B BH+ Buon assorbimento nell’intestino tenue (digiuno + ileo) Intestino tenue, pH = 6 - 8 BH+ sangue pH = 7.4 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento e grado di ionizzazione BASE FORTE, pKa = 9 BH+ Stomaco, pH = 1 - 2 NO assorbimento nello stomaco B B BH+ NO assorbimento nel duodeno Duodeno, pH = 4 - 5 BH+ B B BH+ Scarso o moderato assorbimento nell’intestino tenue (digiuno + ileo) Intestino tenue, pH = 6 - 8 BH+ sangue, pH = 7.4 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento e grado di ionizzazione SOSTANZE ANFOTERE: funzioni acide e basiche nella stessa molecola Una sostanza anfotera può esistere in soluzione come zwitterione, una specie con due cariche locali di segno opposto e una carica netta uguale a zero punto isoelettrico (pI): pH al quale risulta massima la percentuale della forma zwitterionica pKa1 + pKa2 pI = 2 pKa = 9.6 pIamoxicillina = (9.6 + 2.4)/2 = 6 pKa = 2.4 pH a cui oltre il 99,9% dell’amoxicillina si trova all’equilibrio come zwitterione pKa = 6.0 pIciprofloxacina = (6.0 + 8.8)/2 = 7.4 la specie zwitterionica prevale pKa = 8.8 (> 50%) a valori di pH compresi tra pKa1 e il pKa2 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento e grado di ionizzazione Lo stato di zwitterione può essere vantaggioso per un farmaco: § privi di carica netta: gli zwitterioni riescono ad attraversare le membrane cellulari Gli zwitterioni sono più idrosolubili delle specie neutre e meno idrosolubili delle specie ioniche (dotate di carica netta) S COOH COO- COO- NH3+ NH3+ NH2 pH iso pH Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
FARMACI ORGANICI CON CARICA PERMANENTE Idrofili (log P < -3) Sali d’ammonio quaternario Molto solubili o solubilissimi in H2O (So > 10% g/mL) proprietà indipendenti dal pH Ioscina butilbromuro (Buscopan®) azione a livello del tratto GI riduzione motilità gastrointestinale Ø Non attraversano le membrane cellulari Ø non sono generalmente assorbiti in seguito a somministrazione orale Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Via Sublinguale Enterale La cavità buccale è riccamente irrorata da vasi sanguigni e il composto passa direttamente nel circolo sistemico. Adatta a farmaci molto lipofili, non adatta a tutti i farmaci od a farmaci da somministrare ad alte dosi. Es.: trinitroglicerina per pazienti cardiopatici. Fentanile (analgesico oppiaceo) sottoforma di leccalecca ai bambini. Cocaina, masticando le foglie di coca. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Via Rettale Enterale I principi attivi vengono drenati dal plesso emorroidario inferiore; solo una piccola frazione passa per il fegato, la maggior parte entra direttamente nel torrente circolatorio. - Adatta a farmaci sufficientemente lipofili, - Assorbimento rapido (il retto è molto vascolarizzato-plesso emorroidario inferiore). - Adatta se il paziente ha vomito, è privo di coscienza o non può deglutire (pediatria). • % assorbimento variabile • scarsa compliance • ~ 50% della dose soggetta alla metabolizzazione di primo passaggio Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Metabolismo di primo passaggio Trasformazioni chimiche e metaboliche che avvengono prima che il farmaco arrivi nella circolazione sistemica; farmaco completamente degradato dal metabolismo di primo passaggio: non somministrabile per via orale. Per evitare l’effetto di primo passaggio e la conseguente ridotta biodisponibilità è possibile utilizzare vie di somministrazione alternative (sublinguale, rettale, polmonare, transdermica) Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
La biodisponibilità è una misura della quantità di principio attivo che raggiunge il circolo sistemico ed è disponibile presso il sito di azione per esercitare un effetto sul target biologico. Un effetto di primo passaggio molto pronunciato, degradazione del principio attivo (ad esempio ad opera dell’acidità dei succhi gastrici o di enzimi idrolitici) un cattivo assorbimento dovuto a una formulazione inadeguata, possono dare origine a una scarsa biodisponibilità. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
ABSORPTION 249 La biodisponibilità (a) (b) FIGURE 6.3 (a) The oral pharmacokinetic profile of a drug is determined by its absorp- tion, distribution, metabolism, and excretion. (b) Oral delivery of a drug leads to an initial rise in(a)plasma The oral pharmacokinetic concentration until profile of a drug the maximum is determined concentration by ) its (Cmax absorption, is reached (Tmax). When distribution, metabolism, and excretion. the rate of elimination becomes greater than the rate of absorption, plasma concentration (b) Oral delivery of a drug leads to an initial rise in plasma concentration until the decreases. When absorption is complete, the drug is removed through elimination pathways. maximum concentration (Cmax) is reached (Tmax). When the rate of elimination becomes greater than the rate of absorption, plasma concentration decreases. When the absorption body is complete, (Figure the drug 6.3(a)). is removed Oral throughof delivery elimination a drugpathways. leads to an initial rise in plasma concentration as the drug is absorbed. MarcoAs the drug isUniversity L. Lolli distributed of Torino (UniTO) through the body, metabolism and excretion eliminate the drug from sys-
La biodisponibilità Endovena: biodisponibilità 100 % Intramuscolo sottocutaneo biodisponibilità ≅ 100 % o poco inferiore Per os: biodisponibilità 0 ÷ 100 %; la maggior parte biodisponibilità > 20 %; se < 5 % azione localizzata nel tratto GI Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Via Parenterale: iniezione - Evita l’apparato gastroenterico. Risposta più rapida che per os. - Livelli di farmaco somministrati sono più accurati. - Pericolosità più elevata (reazioni inaspettate, essenziale la sterilità, rischi di overdose). - Socialmente avversa Può essere: • sottocutanea (SC) • intramuscolo (IM) • endovena (EV) • intratecale (IT) • intraperitoneale (IP) Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Via Parenterale: iniezione sottocute ed intramuscolo Per farmaci non irritanti i tessuti per evitare dolore SC IM intenso, necrosi e desquamazione. • assorbimento veloce da soluzioni acquose • assorbimento lento e costante da formulazioni oleose o sospensioni Pro: • aggirato l’effetto di primo passaggio • praticabili se il paziente non è cosciente • assorbimento può essere rapido (i.m.) • particolarmente adatte per forme ritardo Contro: • pericolosità intermedia tra la via orale e quella e.v. • scarsa compliance Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Via Parenterale: iniezione indovena La più efficace per somministrare farmaci in dosi accurate, ed anche la più veloce e la più pericolosa. Le soluzioni devono essere: • Limpide: solamente farmaci disciolti in soluzione. • Acquose: farmaci solubili in liquidi oleosi non possono essere somministrati e. v. perché potrebbero insorgere emboli. • Sterili • Isotoniche • pH molto vicino a quello del plasma (pH 7.4). Scarsa compliance. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Via Transdermica Farmaco a contatto con la cute (pomate, emulsioni, cerotti) e viene assorbito nel torrente circolatorio a livello dell’area di contatto. Solo per farmaci lipofili (epidermide è una barriera lipidica). Cerotti a rilascio controllato: il farmaco viene liberato lentamente (alcuni giorni). I livelli plasmatici sono relativamente costanti. Usato per nicotina, ormoni per la terapia sostitutiva per l’estrogeno, fentanile (analgesico) e clonidina (antiipertensivo). Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Via inalatoria Somministrazioni sistemiche: per farmaci gassosi o volatili (anestetici generali) con assorbimento rapido attraverso i capillari del circolo polmonare. Farmaci non gassosi possono essere somministrati come aereosol. Molte sostanze da abuso sono assorbite attraverso questa via: nicotina, cocaina, marijuana, metamfetamina, eroina. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Somministrazioni topiche per patologie polmonari: per evitare l’assorbimento si preferiscono farmaci molto polari. Molto usato per i broncodilatatori antiasmatici con indesiderati effetti a livello cardiaco (aerosol, spray nasali). Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Permeability: Capacità di superare le barriere biologiche q proprietà chimico-fisiche del farmaco (lipofilia, caratteristiche acido-base, PM) q caratteristiche anatomo-fisiologiche dell’organo Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Nel suo viaggio attraverso il corpo un farmaco deve attraversare diverse barriere biologiche. I farmaci possono attraversare gli strati cellulari con due modalità generali: diffusione paracellulare: passando attraverso gli interstizi acquosi tra le cellule diffusione transcellulare: attraversando la cellula stessa. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
compound permeability. Compounds intended to modulate CNS func- tions, for example, must traverse the blood–brain barrier, which is far more restrictive in nature. Tight cellular junctions and higher levels of transport Nelprotein suo viaggio attraverso il corpo un farmaco deve attraversare expression designed to protect the brain from xenobiotics must be diverse barriere overcome biologiche. in order for CNS targeted compounds to elicit a response. The observed permeability of any given compound across a biologi- cal barrier is the sum of five modes of transport: passive diffusion, active transport, endocytosis, paracellular transport, and efflux (Figure 6.10 ). In (a) (b) (c) (d) (e) FIGURE 6.10 (a) Passive diffusion; (b) Active transport; (c) Endocytosis; (d) Efflux; (e) Paracellular transport. (a) Passive diffusion; (b) Active transport; (c) Endocytosis; (d) Efflux; (e) Paracellular transport. considering the transfer of potential therapeutics across the GI tract, the most common mode of transport is passive diffusion. An estimated 95% of all marketed orally available drugs employ this method of transport.11a,b Simply put, compounds that are absorbed via passive diffusion move down a concentration gradient from areas ofL.high Marco Lolli concentration, University ofsuch Torinoas (UniTO) the GI tract, to areas of low concentration, such as the systemic circula- tion. Compound polarity can play a major role in passive diffusion, as in
Diffusione paracellulare 1. Diffusione paracellulare dipende dall’organizzazione cellulare (impossibile in presenza di giunzioni serrate es. endotelio della barriera ematoencefalica) e dalla dimensione del farmaco (diametro del farmaco non deve superare lo spazio tra le cellule) Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Dimensioni complessive Movimenti di rotazione di un soluto in soluzione attorno al proprio baricentro: sfera virtuale diametro: ~ lunghezza della molecola PAS La dimensione complessiva (diametro) ed il PM sono correlati in modo grossolano Acido acetilsalicilico Rifampicina PM = 180 PM = 823 9Å 16 Å Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Diffusione paracellulare La diffusione paracellulare può iniziare a causa di un gradiente di concentrazione nello strato cellulare (diffusione passiva) o per un gradiente di pressione idrostatica attraverso lo strato cellulare (filtrazione). Se su una membrana cellulare viene esercitata una membrana pressione idrostatica oppure esiste tra due lati un semipermeabile gradiente osmotico, l’acqua e i soluti di piccole dimensioni passeranno attraverso i pori della membrana seguendo il gradiente pressorio. diffusione libera Nella maggior parte delle membrane i pori hanno un O diametro di circa 7Å, attraverso I quali passano le H2N NH2 sostanze con peso < 100 Da, essenzialmente ioni e UREA PM 60 Da piccole molecole polari, come l’urea. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Diffusione paracellulare Generalmente i canali tra le cellule endoteliali dei capillari sanguigni hanno un diametro di circa 40 Å, sufficiente a consentire il passaggio a molecole con PM < 60 kDa, ma non in tutti i compartimenti hanno lo stesso diametro. Nel Sistema Nervoso Centrale (SNC) i capillari sono circondati da uno strato di cellule gliali unite da tight junctions che circonda i capillari e impedisce la filtrazione passiva; tale protezione va sotto il nome di barriera emato-encefalica (BEE). capillari continui Nel glomerulo del rene ci sono i capillari fenestrati che hanno pori di dimensioni maggiori, in modo da facilitare il passaggio dei soluti di maggiori dimensioni (in minima parte anche piccole proteine, come l’albumina) pertanto questa membrana è molto permeabile capillari fenestrati e consente filtrazione di acqua e soluti. Nel fegato ci sono i sinusoidi epatici che presentano aperture di grandi dimensioni che consentono il passaggio anche alle molecole proteiche in modo da consentire il metabolismo di un’ampia gamma di composti chimici. sinusoidi Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Diffusione transcellulare 2. Diffusione transcellulare un farmaco deve poter attraversare la membrana cellulare. Nel cammino dal sito di somministrazione alla biofase il farmaco incontra diverse membrane cellulari, costituite da un doppio strato di fosfolipidi in cui sono immerse delle proteine. Le proteine possono trovarsi sia sul lato rivolto verso il liquido extracellulare sia su quello citoplasmatico. Dal punto di vista del trasporto sono molto importanti le proteine transmembrana, che attraversano il bilayer fosfolipidico. proteina oligosaccaride glicoproteina periferica glicolipide proteina integrale di membrana bilayer bilayer faccia esterna fosfolipidico faccia citoplasmatica catene di proteina acidi grassi fosfolipidi proteina integrale proteine teste polari idrofila di membrana periferiche idrofile Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Diffusione transcellulare serina colina etanolamina inositolo I fosfolipidi sono esteri del glicerolo con due NH3 + N + NH3 + molecole di acidi grassi a lunga catena. COO - H HO La presenza di insaturazioni, riduce il punto di OH O O P O O O HO OH fusione degli acidi grassi in quanto riduce le O OH H O interazioni di van der Waals e ha l’effetto di Glicerolo fluidificare maggiormente il doppio strato O O fosfolipidico; nelle membrane delle cellule O O • fosfatidilserina animali il colesterolo ha la stessa funzione. • fosfatidilcolina Il terzo ossidrile alcolico è invece esterificato • fosfatidiletanolamina con un aminoalcol (serina, colina, etanolamina) acido oleico • fosfatidilinositolo o un polialcol (inositolo), che in virtù della presenza di cariche positive (testa ammonica quaternaria) e negative (gruppi fosfato ionizzati) conferisce un notevole grado di polarità, facendo dei fosfolipidi molecole anfifiliche (contengono sia un gruppo idrofilo che idrofobo). acido palmitico Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Diffusione transcellulare ABSORPTION 255 Sebbene tutte le membrane cellulari abbiano una diversa permeabilità a compound must be able to move through both the barriers of the gastroin- seconda del tessuto, i principali meccanismi di passaggio attraverso le testinal tract and the hepatocyte cell membrane in order to induce a thera- membrane sono: peutic response. Differences in permeability between various cell types can also be an issue, as differences in membrane composition, junction tightness A. Diffusione passiva (the space between cells), and transporter protein activity can all influence compound permeability. Compounds intended to modulate CNS func- tions, for example, must traverse the blood–brain barrier, which is far more B. Diffusione facilitata restrictive in nature. Tight cellular junctions and higher levels of transport protein expression designed to protect the brain from xenobiotics must be C. Trasporto attivo overcome in order for CNS targeted compounds to elicit a response. The observed permeability of any given compound across a biologi- cal barrier is the sum of five modes of transport: passive diffusion, active D. Trasporto vescicolare transport, endocytosis, paracellular transport, and efflux (Figure 6.10 ). In (a) (b) (c) (d) (e) FIGURE 6.10 (a) Passive diffusion; (b) Active transport; (c) Endocytosis; (d) Efflux; (e) Marco L. Lolli University of Torino (UniTO) Paracellular transport.
Diffusione transcellulare A. Diffusione passiva: processo secondo il quale le molecole spontaneamente diffondono da una regione a più alta concentrazione (fuori dalla cellula, OUT) ad una a più bassa concentrazione (dentro la cellula, IN). E’ il principale meccanismo di passaggio attraverso le membrane. COut CIn Anche molecole di grandi dimensioni o farmaci legati alle proteine non possono diffondere attraverso le membrane. I farmaci liposolubili attraversano le membrane lipidiche con facilità, mentre le molecole polari e tutti i composti completamente ionizzati con velocità inferiore, o per nulla. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Diffusione transcellulare Diffusione di tipo convettivo Esistono dei canali acquosi nella membrana che permettono il passaggio di molecole idrofile non ioniche di piccole dimensioni (4-7Å, PM
Diffusione transcellulare La velocità di diffusione passiva dipende dal gradiente di concentrazione (Cout - Cin) del farmaco ai due lati della membrana e dal coefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua (P) della sostanza, ed è direttamente proporzionale all’area superficiale della membrana (A) e inversamente proporzionale al suo spessore (h). D ⋅ A ⋅ P ⋅ (C out − C in ) Legge di Fick: velocità di diffusione = - h D = coefficiente di diffusione A = area superficiale della membrana P = coefficiente di ripartrizione tra la membrana lipofila e la fase acquosa Cout – Cin = differenza tra la conc. Esterna e la conc. Interna H = spessore della membrana (75 Å) Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
B. Diffusione facilitata - richiede trasportatore (carrier-proteina di membrana) - non richiede energia - è strutturalmente specifica - segue la legge di Fick (gradiente di concentrazione) fino alla soglia di saturazione - possibilità di competizione per il carrier Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Diffusione facilitata Esempio di diffusione facilitata: glucosio (molto idrofilo) o vit. B12 Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
C. Trasporto attivo - Richiede un trasportatore - È strutturalmente specifico - Ha un limite di carico: è saturabile - Fenomeni di competizione tra composti strutturalmente simili possono ridurre l’assorbimento Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Trasporto attivo - Richiede energia* - Si può verificare contro un gradiente di concentrazione (non segue la legge di Fick)* Es. amminoacidi, metildopa, penicillamina, levodopa, 5- fluorouracile NH2 NH2 N N N N O O O N N O O N N O P O O P O O P O O O P O O P O O + PO3- + energia O O H H H H ATP OH H ADP OH H (*) differenze dalla diffusione facilitata Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
D. Trasporto vescicolare Formazione di una piccola cavità nella membrana che gradualmente circonda la molecola da trasportare e la porta all’interno sottoforma di vescicola (es. assorbimento del vaccino di Sabin antipolio) Endocitosi se il trasporto è verso l’interno Esocitosi se è verso l’esterno Trancitosi se attraversa la cellula Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Trasporto vescicolare Caratteristico di particelle di dimensioni maggiori che non possono penetrare nella cellula per trasporto passivo semplice o facilitato . LDL Internalizzazione Riciclo dei Un esempio è costituito dall’endocitosi del recettori in colesterolo, che essendo molto idrofobico e membrana insolubile in acqua non può passare dall’intestino (la frazione assunta con il cibo) o dal fegato (la frazione sintetizzata) al sangue, disciolto nel sangue o nel fluido extracellulare. Esso viene invece veicolato da complessi lipoproteici (le LDL), ossia sferette rivestite di un monostrato fosfolipidico che ospitano al proprio interno il separazione colesterolo. recettori-LDL LDL nel lisosoma Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
La Curva AUC La velocità di assorbimento dipende dalla via di somministrazione, più corto è il tempo (tmax) richiesto per raggiungere il livello di concentrazione massimo nel sangue (Cmax), più alta sarà la Cmax raggiunta e più velocemente il livello nel plasma diminuirà. L’area sotto la curva (AUC) è indipendente dalla via di somministrazione, a patto che la dose e la biodisponibilità siano uguali. La AUC può così essere usata per determinare la biodisponibilità di un farmaco. Il rapporto dei valori di AUC determinati dopo somministrazione orale o endovena per una data dose, corrisponde alla tendenza del farmaco di entrare in circolo. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Curva AUC L’assorbimento di un farmaco dall’intestino causa l’aumento della concentrazione del farmaco nel sangue. Poi il sangue lo trasporta nei vari tessuti a seconda che questi siano più o meno irrorati (il cervello è quello tra i più irrorati). Quindi passa dal fegato per essere metabolizzato e dai reni ed infine nelle urine per essere escreto. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
CARATTERISTICHE ANATOMO-FISIOLOGICHE DEGLI ORGANI Ø permeabilità capillare Ø grado di vascolarizzazione Ø volume del tessuto Permeabilità capillare: Capillare continuo (cardiaco, scheletrico, cutaneo, connettivo, adiposo, polmonare) Spazi intercellulari: 10 nm Capillare fenestrato (glomeruli renali, ghiandole esocrine ed endocrine, mucosa intestinale) Pori intracellulari: 50÷60 nm Capillare discontinuo (fegato, milza e midollo osseo) Fessure intra ed intercellulari (fino a 1 µm) permeabilità elevata: attraversati da grosse molecole Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Metodologie di Sintesi e Sviluppo Farmaceutico Synthesis and Development Pharmaceutical Methodologies Laurea Magistrale in Chimica a.a. 2018/2019 L-ADME-T Distribution Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Assorbimento: Passaggio del farmaco nel torrente circolatorio q formulazione q via di somministrazione (e.v.: l’assorbimento non è necessario) q presenza di altri farmaci o alimenti q proprietà chimico-fisiche del farmaco: v solubilità v grado di ionizzazione v lipofilia v dimensione molecolare Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Permeability: Capacità di superare le barriere biologiche q proprietà chimico-fisiche del farmaco (lipofilia, caratteristiche acido-base, PM) q caratteristiche anatomo-fisiologiche dell’organo Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Distribuzione: processo di trasferimento dal sangue ai tessuti le concentrazioni tissutali del farmaco aumentano e la sua concentrazione plasmatica diminuisce q proprietà chimico-fisiche del farmaco (lipofilia, caratteristiche acido-base, PM) q caratteristiche anatomo-fisiologiche dell’organo q legame con le proteine plasmatiche q tropismo tissutale Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
CARATTERISTICHE ANATOMO-FISIOLOGICHE DEGLI ORGANI Ø permeabilità capillare Ø grado di vascolarizzazione Ø volume del tessuto Permeabilità capillare: Capillare continuo (cardiaco, scheletrico, cutaneo, connettivo, adiposo, polmonare) Spazi intercellulari: 10 nm Capillare fenestrato (glomeruli renali, ghiandole esocrine ed endocrine, mucosa intestinale) Pori intracellulari: 50÷60 nm diffusione paracellulare di farmaci non macromolecolari Capillare discontinuo (fegato, milza e midollo osseo) Fessure intra ed intercellulari (fino a 1 µm) permeabilità elevata: attraversati da grosse molecole Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Distribuzione a perfusione-limitata Quando il flusso sanguigno è la tappa limitante la velocità di distribuzione del farmaco. La permeabilità delle membrane tissutali è relazionata alle proprietà fisico-chimiche del farmaco . Per farmaci lipofili le membrane non rappresentano nessuna barriera e la distribuzione dipende solo dalla velocità di perfusione nel tessuto. Per questi farmaci vi è un rapido equilibrio tra concentrazione nel sangue e concentrazione nei tessuti come polmoni, reni, fegato cuore e cervello, cioè quegli organi con un’alta irrorazione sanguigna. Un equilibrio più lento si trova nei muscoli, nelle ossa, nel tessuto adiposo, che ricevono un volume di sangue per unità di massa decisamente inferiore. Distribuzione a permeabilità-limitata Quando la distribuzione del farmaco è limitata da un lento passaggio attraverso le membrane nei tessuti. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Al contrario i farmaci possono essere Il passaggio del presenti nei tessuti a farmaco dal concentrazioni più alte sangue ai tessuti che nel plasma come continua fino a conseguenza di un quando non si gradiente di pH, ma raggiunge un principalmente per equilibrio tra la una più alta affinità per forma diffusibile par ticolar i tipi di del farmaco nei tessuti. Questo fatto è tessuti e nel detto Accumulo. s a n g u e , fi n o a quando cioè la concentrazione di farmaco libero nel plasma uguaglia Il farmaco può essere presente quella nell’acqua ad alte concentrazioni nel dei tessuti. plasma se è altamente legato alle proteine plasmatiche. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Legame con le proteine plasmatiche Molti sono i farmaci che si legano alle proteine plasmatiche (albumina, β -globulina, α 1- glicoproteina acida (AGA). E’ importante conoscere la percentuale di farmaco legato poichè il complesso farmaco-proteina è troppo grosso e non può superare le barriere biologiche e perciò ha una distribuzione limitata rimanendo confinato nel plasma. Inoltre il complesso è generalmente inattivo. Un farmaco legato ad una proteina rimane più a lungo nell’organismo, e la sua concentrazione libera, in grado di agire, è decisamente più bassa rispetto alla concentrazione totale. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Legame con le proteine plasmatiche Questo equilibrio dipende dalla concentrazione dei reagenti e dalla affinità del farmaco per la proteina. Il legame F-P non è molto selettivo poichè una stessa proteina forma complessi con numerosi farmaci strutturalmente diversi. Ne consegue che diversi farmaci possono competere per gli stessi siti di legame di una proteina plasmatica, provocandone a volte uno spiazzamento. I farmaci lipofili, carichi o neutri, si legano molto, mentre farmaci idrofili sono poco legati così come gli zwitterioni. Il grado di legame con le proteine plasmatiche è alterato in alcune condizioni fisiologiche (gravidanza, periodo neonetale) e patologiche (insufficienza renale, e patica, stati infiammatori) Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Legame con le proteine plasmatiche Table 3. a) clogP calculated using Bio-Loom for Windows, vers.1.5; b) measured using the shake flask-method. The “n.d.” notation indicates that the compound was not tested in that specific assay. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Legame con le proteine plasmatiche Table 4. Human serum stability and protein binding of compounds 2 and 4, as compared to brequinar. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Accumulo I farmaci possono essere presenti nei tessuti a concentrazioni più alte che nel plasma principalmente per una più alta affinità per particolari tipi di tessuti. Es. farmaci lipofili, con alti LogP, si accumulano nel tessuto adiposo. Bisogna comunque ricordare che il tessuto adiposo è pochissimo irrorato, per questo l’accumulo è limitato ed tiopentale morfina anche di conseguenza il rilascio dal log P=10 log P=0.4 tessuto adiposo al sangue. alto accumulo no accumulo Pertanto l’accumulo nel tessuto adiposo risulta importante solo per quei farmaci lipofili assunti cronicamente (es. Benzodiazepine). Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
I farmaci possono accumularsi nei tessuti anche attraverso legami irreversibili con i costituenti del tessuto stesso. Ad es. le tetracicline, una classe di antibiotici, chelano il Ca e per questo si accumulano nelle ossa e nei denti. Il tessuto in cui si accumulano certi farmaci è una potenziale riserva e a volte questo accumulo può essere sfruttato per prolungare l’effetto del farmaco stesso. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Barriera ematoencefalica I capillari nel cer vello sono costituiti da cellule strettamente connesse che non contengono pori e inoltre sono foderati di uno strato di grasso. Perciò i farmaci per entrare nel cervello devono capillari continui attraversare le membrane cellulari dei capillari e delle cellule grasse che li rivestono. La BEE permette di progettare farmaci idrofili che agiranno selettivamente in altre parti del corpo senza penetrare nel cervello. D’altro canto i farmaci che devono agire nel cervello, devono attraversare la BEE e quindi devono avere un numero minimo di gruppi polari, o averli mascherati oppure devono essere trasportati all’interno con l’aiuto di carriers o per pinocitosi (insulina). Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
CAPILLARI DELLA BARRIERA EMATOENCEFALICA (BEE o BBB Blood Brain Barrier) Ehrlich 1885 Goldmann 1913 Capillari della BBB: q giunzioni serrate (tight junction): NON consentono la diffusione paracellulare dei soluti q rivestimento gliale Diffusione passiva solo per farmaci ü lipofili (logP0 = 2.3) ü idrofili neutri di piccolissime dimensioni (es. etanolo) Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
Barriera placentare Separa il sangue materno dal sangue fetale: come possono passare i nutrienti e i metaboliti, così anche i farmaci. Farmaci lipofili la attraversano più facilmente. Es. Alcol, nicotina, cocaina superano la barriera placentare e passano nel circolo fetale, provocando effetti imprevedibili sullo sviluppo del feto. Farmaci ed altre tossine possono essere rimossa dal feto dal sangue materno prima della nascita, ma dopo la nascita rimangono nel feto che non ha le stesse capacità metaboliche e di eliminazione della madre, così questi farmaci avranno un tempo di emivita più lungo e talvolta potranno avere effetti letali. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
The Thalidomide accident Thalidomide is not chi- rally stable in vivo. The (R) isomer (left) is readily converted to the (S) isomer (right). As a result, the pure (R) isomer is no safer than the originally marketed racemic material. Thalidomide was brought to market in 1956 by Chemie Grünenthal GmbH as an over the counter treatment for morning sickness in pregnant women. By 1962, it had been withdrawn from markets across the globe as it had been definitively linked to severe birth defect in the children of woman that used it during their pregnancies. Marco L. Lolli University of Torino (UniTO)
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