Australian Imperial force and Australian New Zeland Army Corps
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Australian Imperial force and Australian New Zeland Army Corps) (AIF) (ANZAC) GALLIPOLI BATTLE Il vero battesimo del fuoco delle armate australiane e neozelandesi fu l'infelice spedizione che prende il nome da Gallipoli la principale città di quella stretta penisola che lo Stretto dei Dardanelli divide dalla costa turca (foto 1). L'infelice idea di appropriarsi di quel settore poco dopo l'entrata in guerra della Turchia dalla parte degli Imperi Centrali venne a Churchill, allora Primo Lord del mare, il quale riteneva, già nel dicembre 1914 che, essendo la guerra sul fronte occidentale ad un punto morto, bisognasse aprire un nuovo fronte in oriente per colpire la Germania attraverso i suoi alleati, in primis la Turchia, per aprire una linea di comunicazione con la Russia e, prendendo Istambul, indurre l'impero ottomano a ritirarsi dalla guerra. La costituzione delle nuove armate provenienti dalle nazioni del Commowelt, Australia e Nuova Zelanda richiedeva di pensare al modo migliore per impiegarle. Questo piano, dapprima minimamente considerato dallo Stato Maggiore alleato che aveva una visione strettamente limitata alle preoccupazioni tattico-strategiche del fronte occidentale, si fece strada un pò alla volta fino ad essere accettato anche dal Comandante in capo inglese Kitchener. Si trovarono così di fronte le truppe dell'ANZAC, truppe inglesi e francesi , supportate da una potente forza navale agli ordini del Generale Ian Hamilton e dall'altra le truppe turche agli ordini del Generale tedesco Liman von Sanders cui era stato attribuito il compito di addestrare e condurre i soldati dell'Impero Ottomano. Le truppe dell'Anzac erano costituite da giovani australiani, in prevalenza volontari e da neozelandesi poco addestrati e che non avevano mai combattuto. Sembra quasi di cogliere questo spirito di allegria ed entusiasmo nei volti dei soldati del 11 th Batallion 3rd Brigade. fotografati nel dicembre 1914 in Egitto davanti alle piramidi qualche mese prima di essere mandati all'assalto e massacrati dalle mitragliatrici turche con la piena e delittuosa consapevolezza dei loro comandanti . soprattutto inglesi (foto 2,3). Di quei poveri ed inconsapevoli soldati ritorneranno a casa solo il 20%. La "campagna" di Gallipoli durerà, dall'inizio dell'attacco navale inglese, dal 19 febbraio 1915 al 9 gennaio 1916, quando tutto il contingente alleato verrà evacuato lasciando sul terreno decine di migliaia di morti ed alcun risultato strategico. La disgraziata avventura di Gallipoli viene ben descritta e commentata da un illustre storico inglese, combattente e ferito sul fronte occidentale, B.H. Liddell Hart, nel suo libro " La prima guerra Mondiale 1914 - 1918" Rizzoli 3a ed. 1969. Il primo scoglio da superare fu quello di convincere i comandanti in capo dei due eserciti, inglese e francese, che una azione di guerra combinata, navale e terrestre, doveva essere molto accuratamente preparata nei tempi e modi. Questo non avvenne. Dopo che la marina inglese aveva nei mesi di febbraio e marzo 1915 distrutto tutta la linea dei forti turchi della penisola ma subìto per disattenzione la perdita di ben 4 navi da guerra per non aver saputo presidiare le acque più prossime dove i turchi erano riusciti a posizionare una serie di mine, dopo le indecisioni ed i comandi contraddittori da parte dello stato maggiore sui modi e tempi di attacco e sulla indecisione se far prevalere un attacco navale o un attacco da parte della fanteria, dopo aver constatato che il porto iniziale di Mudros non era adatto al concentramento navale e dei fanti anche per la scarsezza di acqua e aver riportato tutta la flotta ed il contingente in Alessandria e dopo che il comandante in capo inglese Kitchener aveva accettato l'intransigenza di quello francese Joffre di non spostare la 29a Divisione francese dal fronte occidentale e dopo aver deciso di mandare all'assalto il contingente australiano e neozelandese costituito da giovani reclute impreparate, finalmente il 25 aprile iniziò lo sbarco alleato nelle spiagge della penisola. Per capire appieno gli errori tattici alleati
basta riferire una considerazione del comandante tedesco Gen. Liman von Sanders ad un suo subalterno il 25 marzo:" Se gli inglesi mi lasciassero in pace almeno otto giorni!". Gli inglesi gli lasciarono un intero mese durante il quale egli approntò nuovamente tutte le linee difensive e le strade necessarie per i rifornimenti di vitto ed armamenti. Infine, anziché concentrare rapidamente le forze da sbarco nel punto di minor resistenza dei turchi gli assalitori sbarcarono in una spiaggia stretta e totalmente spazzata dalle mitragliatrici nemiche: quella che venne chiamata ANZAC Cove (foto 4). Il risultato di così tanti errori fu la carneficina senza pietà dei soldati dell'ANZAC. Ma l'aspetto ancor più drammatico di questa tristissima vicenda è la ritirata definitiva dal fronte di Gallipoli effettuata alla fine del 1915 e conclusasi il 9 gennaio 1916. Una strage di uomini senza aver ottenuto alcun successo. In questa tragedia venne assunto a simbolo di coraggio e spirito di personale sacrificio la figura del soldato John Simpson Kirkpatrick, (foto 5,6,7) arruolato nel settore delle ambulanze australiane, come volontario il 25 luglio 1914. Anch'egli sbarcò il 25 aprile 1915 e divenne ben presto famoso presso le truppe perché si adoperava a portare i rifornimenti di acqua al fronte ed a portare via dalla cresta del fuoco i feriti verso la spiaggia con l'ausilio di un asinello (donkey). Il suo impegno durò meno di 4 settimane perché il 19 maggio fu mortalmente ferito. In tutta l'Australia si trovano i monumenti al "Soldato con l'asinello" . Anche a Melbourne è stata eretta questa statua ed il giorno in cui sono andato a vedere il Memorial ho visto un Teacher che illustrava ai suoi scolari il simbolo del coraggio e del sacrificio australiano: l'immagine non poteva non esser ritratta (foto 8). Le gesta dei Soldati dell'AIF e dell'ANZAC sono anche ricordate in una lapide al Memorial del King Park di Perth (foto 9).
Fotografia 1 La mappa della penisola di Gallipoli, che non si vede perché situata più a nord. Sono riportate tutte le parti strategiche dove si sono svolti i combattimenti. A sn i ritratti dei due Comandanti avversari.
Fotografia 2 Fotografie 2 e 3 La fotografia di un battaglione di Soldati Australiani che sarebbero stati sacrificati a Gallipoli
Fotografia 4 ANZAC Cove. A dx sono riportati i"medaglioni" dei due Comandanti avversari della battaglia di Gallipoli la cui fotografia compare nella foto 1
Fotografie 6 e 7 La statua dell'Uomo con l'asino" nel Memorial di Canberra Fotografia 8 Gli scolari attorno alla statua del Soldato e del suo Donkey ascoltano il loro Teacher che illustra il suo sacrificio e quello dei soldati australiani nella battaglia di Gallipoli nel parco del Memorial di Melbourne
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