Associazione Culturale LOGOS - Pallavicini 22

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INCIPIT VITA NOVA. Mirabile Visione
  In omaggio a Dante Alighieri nel 700esimo della morte

                 Dal 10 al 24 luglio 2021
Associazione Culturale LOGOS - Pallavicini 22
INCIPIT VITA NOVA. Mirabile Visione
In omaggio a Dante Alighieri nel 700esimo della morte
a cura di Marilena Spataro e Alberto Gross

Ad introdurci idealmente nell’itinerario e      all’interno di una visione dinamica, sincre-
ad accompagnarci nella peregrinazione           tica dell’immagine. L’episodio diventa allo-
troviamo il Caronte di Mario Zanoni, episo-     ra occasione, suggestione restituita da un
dio tratto dal Divin Bestiario, opera aperta    continuo fluire privo di soluzioni, vissuto
e monumentale in continuo aggiornamen-          nella durata psichica ed empirica dell’indi-
to e ridefinizione che il maestro scultore      viduo.
ha voluto dedicare all’immaginario icono-
grafico dantesco. Il personaggio assume         La pittrice Nicoleta Badalan propone la vi-
le sembianze medesime del proprio tra-          sione serena di un notturno stellato in cui
ghetto in una sorta di sineddoche figura-       è l’ombra a definire la centralità luminosa
ta in cui la prora incede con la misteriosa     della lattiginosa punteggiatura del cielo: il
fissità del suo sguardo, quasi rassegnato       cono di luce che sale dal basso verso l’al-
alla ripetitività del viaggio da psicopompo.    to diviene ideale simbolo di rinascita, una
Certamente insensibile di fronte al dispe-      dimensione ascensionale sia visiva che spi-
rato errare di chi non possiede l’obolo per     rituale e riconduce finalmente alle stelle,
pagarsi il passaggio del fiume. Il viaggio si   parola che ritorna nel verso finale di ogni
produce come esperienza esoterica, natu-        cantica della Commedia, a ricordare la di-
ra viva, principio fondante di trasmutazione    rezione e la meta dell’intera spedizione.
interiore.

La fascinosa malìa dell’acquerello di Meme      Di una luminosità dorata è l’opera dell’ar-
Baccolini ci precipita in un abisso di so-      tista Paola Fabbri Sotto‘l velame de li versi
gnanti divagazioni tra mimesi e mediazio-       strani: il titolo riconduce tra le pieghe più
ne pittorica: la trasparente limpidezza dei     oscure e sommerse della visione dantesca
colori                                          e volge in parallelo a quell’ermeneutica
dimensiona forma, essenza e struttura           - con un celebre saggio di René Guenon
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come capostipite - che legge nell’intera            vorticosa, in cui la “maschera” intesa come       lizzati e distesi, comunque aggrappati alla        pure infernale.
Commedia un’impostazione ed un’architet-            carattere individuale, peculiare inclinazione     contingenza di una esperienza quotidiana           Il diavolo a dondolo di Roberto Tomba ri-
tura di matrice esoterica. L’oro è certamente       ad ogni istante cangiante e contraddittoria,      e assoluta.                                        porta alla mente, in maniera quasi giocosa,
uno dei simboli del sacro, in quanto nobile         è rivelatrice di sofferenze, solitudini, danna-   La naturale ieraticità icastica delle don-         la figura forse più spiccatamente comica
e incorruttibile conduce alla conoscenza e          zioni riconducibili alla sostanza dell’essere     ne ritratte da Grazia Barbieri apre il sipa-       della Commedia, quella del diavolo Alichi-
perfezione spirituale necessarie per il rag-        umano, tra volontà di trascendenza e in-          rio di un immaginario spettacolo teatrale          no: sorvegliando il mare di pece bollente
giungimento di Crisopea, città mitica e im-         combenza della carne.                             punteggiato da controversie equivoche,             entro il quale ribollono i barattieri, viene in-
maginaria, traslato iconico di una sorta di                                                           recrudescenze di storie inesauribili ed uni-       gannato da uno dei dannati e - infine - tra-
trascendenza. Ma forse è necessario pos-            La tattilità visiva dell’opera di Nadia Barre-    versali; così la figura di Circe, un’afroditica    scinato dall’ottusità malvagia del suo col-
sedere la chiave che dischiuda le porte di          si riconduce alla materia, alla terra, alla ca-   incantatrice ai margini del mondo, viene           lega Calcabrina a ribollire in quella stessa
quel mondo, distribuita solamente a quanti          pricciosa veemenza delle increspature sab-        ritratta dall’artista mentre accarezza il risul-   pece della quale solo il caldo “sghermitor
hanno li ‘ntelletti sani...                         biose di cui è composta. Il titolo Vacuo pare     tato del suo sortilegio con ancora negli oc-       sùbito fue”. Ora si balocca, chissà dove,
                                                    sottolineare il carattere effimero e transito-    chi la grazia e l’insolenza della seduzione.       dondolando senza più responsabilità e
L’opera di Giorgio Strocchi riconduce - per-        rio della natura del viaggio, ma è tanto vi-      Figura ibrida, luciferina, sempre in bilico tra    senza posa.
lomeno visivamente - ad una materialità             cino anche al termine fatuo e a quei fuochi       l’olimpico e lo ctonio, bellissima e crudele,
più cruda, dolente, impastata nella carnali-        fatui veduti - soprattutto nella tradizione       appare in sogno a Dante prima come don-            Lo squarcio in maiolica dipinta proposto
tà sofferente di corpi stremati dal castigo e       narrativa popolare - come l’epifania dello        na dalle fattezze orribili, poi come sirena,       da Eleonora Dalmonte offre una visione
dalla penitenza. Corpi deformati, quasi dis-        spirito dei defunti, le anime dannate che         irrimediabilmente definita da qualcosa di          rasserenante, una redenzione celeste a cui
solti nel tempo assoluto dell’eterno ritorno,       reclamano la propria esistenza bruciando          offuscato, torbido, controverso.                   tende l’intero viaggio dantesco; viste qua-
a volte ricostruiti nella giustapposizione e        l’affermazione di una presenza eterna.                                                               si come da un cannocchiale, le nuvole che
frammentazione degli elementi, a ricorda-                                                             La stravaganza e l’iperbole con le quali le        transitano sono candide, oramai sgravate
re l’iconografia fantastica medievale così          Di una seduttività graffiante l’opera di Lu-      sculture di Elena Modelli intrattengono            da ogni turbamento, appare ora, finalmen-
bene raccontata da Jurgis Baltrusaitis.             ciana Ceci che ci riporta di nuovo nel mag-       massima confidenza propongono l’imma-              te, una mirabile visione.
                                                    ma, nell’intreccio e nell’affermarsi di forme     gine bestiale del Minotauro: il busto ebur-
Tra ispirazione metafisica e suggestioni            e antinomie caratterizzanti l’intervallo di       neo come il bellissimo toro al quale si unì        				 Alberto Gross
espressioniste pare invece muoversi il lavo-        terreno tra le une e le altre. Una immersio-      Pasifae per generarlo, le corna dorate, in
ro di Andrea Simoncini: la figura è ancora          ne piena nell’alveare delle sorti umane con       un evidente contrasto con la natura violen-
protagonista ma spogliata di una narrativi-         un qualcosa di inconciliante che lascia feri-     ta della creatura ibridata tra umano e feri-
tà diretta. È probabilmente l’uso del colore        te aperte, ombre che accadono come ap-            no. La postura è comunque fiera, superba,
- giocato tra toni acidi, saturati, contrastivi -   parizioni stanate nell’oscurità greve di un       altera, quasi raffinata, sempre degna di un
a divenire vettore di un’intimità magmatica,        passaggio, grumi prima densi e fitti, poi sti-    custode, di un sorvegliante di anime, sep-
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Mario Zanoni
                             Meme Baccolini
Caronte
Collezione Divin Bestiario   Diavolo infernale

2015                         2003
Terracotta, 70x40x20 cm      Acquerello su carta, 48x33 cm
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Nicoleta Badalan         Paola Fabbri

Stelle                   Sotto il velame de li versi strani
2018                     2021
Olio su tela, 65x90 cm   Tecnica mista, 100x80 cm
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Andrea Simoncini

                          Vanitas
                          2015
                          Olio su tavola, 86x100 cm

Giorgio Strocchi          Andrea Simoncini

Nuotando nell’anima       Il grido
2021                      2017
Olio su tela, 100x70 cm   Olio su tela, 80x60 cm
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Luciana Ceci

                                         Inferno
                                         2015
                                         Argilla refrattaria colorata a
                                         freddo,40x40x33 cm

Nadia Barresi                            Luciana Ceci

Vacuo 1 e Vacuo 2                        Selva
2021                                     2021
Olio, sabbia e carta su tela, 60x80 cm
                                         Incisione acquaforte, acquatinta, 36x37 cm
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Grazia Barbieri              Elena Modelli

Circe                        Minotauro
2019                         2017
Acrilico su tela, 80x80 cm   Argilla semirefrattaria con corna in oro, 50x50x50 cm
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Roberto Tomba
                             Eleonora Dalmonte
Il diavolo a dondolo
                             Nuvole
2013
                             2005
Acrilico su tela, 90x60 cm
                             Maiolica con colori e smalto screziato, 54x54 cm
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Artisti in mostra:

Mario Zanoni                                               Eleonora Dalmonte
Caronte - collezione Divin Bestiario                       Nuvole
2015, terracotta, 70x20x40 cm                              2005, maiolica con colori e smalto screditato,
                                                           54x54 cm
Meme Baccolini
Diavolo infernale                                          Paola Fabbri
2003, acquerello su carta, 48x33 cm                        Sotto ‘l velame de li versi strani
                                                           2021, tecnica mista, 100x80 cm
Nicoleta Badalan
Stelle                                                     Elena Modelli
2018, olio su tela, 65x90 cm                               Minotauro
                                                           2017, argilla semirefrattaria con corna in oro,
                                                           50x50x50 cm
Grazia Barbieri
Circe
                                                           Andrea Simoncini
2019, acrilico su tela, 80x80 cm
                                                           Vanitas
                                                           2015, olio su tavola, 86 x 100 cm
Nadia Barresi
Vacuo 1                                                    Il grido
                                                           2017, olio su tela, 80x60 cm
2021, olio-sabbia-carta su tela, 60x80 cm
Vacuo 2                                                    Giorgio Strocchi
2021, olio-sabbia-carta su tela, 60x80 cm                  Nuotando nell’anima
                                                           2021, olio su tela, 100x70 cm
Luciana Ceci
Dante                                                      Roberto Tomba
2021, tecnica mista, 33x49 cm                              Il Diavolo a dondolo
Inferno                                                    2013, acrilico su tela, 90x60 cm
2015, argilla refrattaria colorata a freddo, 40x40x33 cm
Col patrocinio del

            Comune di Ravenna
          Assessorato alla Cultura

INCIPIT VITA NOVA. Mirabile Visione

                                     /400

        Spazio espositivo PALLAVICINI22 Art Gallery
   Viale Giorgio Pallavicini 22 • 48121 Ravenna (Ra) Italy
                   www.pallavicini22.com
             pallavicini22.ravenna@gmail.com
                             @Pallavicini22

                Progetto grafico di Euroa Casadei
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